Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, aprile 19, 2024

💙21 Aprile 2024 Congiunzione Giove/Urano

 



Domenica 21 aprile ci sarà l'apice della congiunzione tra Giove e Urano, al grado 21,51°,di cui si parla molto. 

Un transito che dura dal 15 al 26 aprile

Saremmo in Luna Crescente in Bilancia, in attesa della Luna Piena di Martedì 


21/4/2024= 15


Sacro Archetipo Ebraico Samech, il quindicesimo.

Funzione pressione.

Agisce in pressione per far emergere il nostro lato divino

Creazione, Fertilità, unione, ma anche divisione

Arcano Maggiore XV del Diavolo

C'è un 21 che si ripete

Il 21 del giorno e il ventunesimo grado della  congiunzione

Il 21 corrisponde all'Archetipo Shin, il Fuoco Sacro.

Domenica.

Luna Crescente in Bilancia

Giorno, il 21, in cui fa il suo ingresso anche il segno del Toro.

L'Archetipo Samech, il quindicesimo, lo conosciamo. È quasi sempre presente durante i passaggi particolari, perché è un Archetipo con l'energia della creazione. 

Il glifo della Samech è come un oroborus, un serpente che si morde la coda.

È un'energia dinamica, circolare, rotante.

È come una forza che emerge dall'oscurità, che si svincola dall'apparente prigionia del Diavolo.

È come un Assoluto Solare che emerge dalle tenebre, e, guardacaso, la congiunzione ha il suo apice proprio di domenica, giorno dedicato al sole.

Giove e Urano congiunti al ventunesimo grado del Toro.

Il 21, è la Shin, il Fuoco Sacro, altro elemento solare, che porta luce sulle tenebre.

Eppure, si necessità proprio dell'aspetto delle tenebre, per creare la luce.

Lucifero, è quell'elemento che in chimica, chiamiamo fosforo, che deriva dal greco "phos", luce, correlato a "phainein" , mostrare, portare alla luce.

È ciò che proprio l'archetipo Samech, fa. 

Fa emergere la luce, il nostro aspetto divino, dalle tenebre

Fosforo : portatore di luce

Lucifero è un portatore di luce.

Trasporta energia, forza solare

È un'energia

Ma deve trasmutare la sua energia, in energia positiva, e diventare un Cristoforo, che era un Titano, un portatore di Cristo. 

È ovunque, come fosforo, nel nostro corpo, soprattutto nella sfera sessuale, che è quella della creazione, creazione legata al nostro Archetipo Samech. 

Mi viene in mente il simbolo di Shiva esposto al Cern, di cui ho parlato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/shivanarajaeclissi.html?m=0) 

Shiva al centro di un cerchio. 

Shiva danzante dentro il cerchio della Samech, energia creatrice.

Shiva che domina il Fuoco. 

Il Fuoco solare.

Il Fuoco della kundalini. 

Il Fuoco che Prometeo rubo' agli Dei, per darlo agli uomini.

Perché senza Fuoco, gli stessi Dei, non possono essere Dei. 

Cristoforo, il portatore del Cristo, aiutava le persone a passare da una sponda all'altra del fiume.

Si fa portatore del Cristo.

Si fa portatore della luce solare

Ha la stessa valenza del Lucifero, del portatore di Luce. 

Per questo, la Samech, che fa emergere il Divino, ha Lucifero come veicolo

È nella Samech il segreto della trasmutazione.

L'antico simbolo della Samech, una linea retta, verticale, con tre orizzontali a decrescere, ricorda sia la Menorah ebraica, il candelabro delle 7 luci, metafora dei 7 chakra risvegliati, sia il Sistro, magico strumento di risveglio della Dea Hator, di cui ho avuto modo di approfondire un un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/esiste-un-giochino-sardo-chiamato.html?m=0) 

Perché è il Femminino che ha il potere del risveglio.

La luce, come la gravidanza, ha la gestazione nell'oscurità.

La Samech è come un serpente che si morde la coda.

Il Serpente è il Femminino.

La ciclicità è Saturno, il Sole Nero, ancora, Femminino

La Samech, circolare, somiglia molto alla Mem, tredicesimo Archetipo, la Sacra Madre Cosmica delle acque, e siamo sempre nell'ambito del Femminino.

Un Femminino legato alla vita, ma anche alla morte (Arcano XIII)

Ci sono sempre i due aspetti complementari, per creare la vita, e questa congiunzione Giove-Urano, ci dà ulteriore conferma. 

La stessa parola Urano, si riconduce al greco -Οὐρανός, Ouranos, e al caldeo "Ur" (fuoco) e "Anas" ( acqua)

Οὐρανός ha radici etimologiche nel sanscrito वर्ष varṣá 'pioggia, nuvola, acquazzone', nell'ittita ṷarša- 'nebbia', nell'indoeuropeo*ṷérs- 'piovere, inumidire', e nel greco eérsē 'rugiada'. 

Quindi Urano influenza le nostre Sacre Acque, il nostro potere sessuale, inteso come potere creativo, come Monade "ur-anas", sinergia di fuoco e acqua, come il re divino dell'Atlantide primordiale, custode dei misteri della creazione.

Urano governa proprio l'era dell'Acquario, le ghiandole della  sessualità, della creazione attiva, e porta un se la scintilla della trasformazione, della trasmutazione, che può essere elevazione o distruzione

La stessa Ascensione del Cristo, in greco, viene tradotta con un "ouranon Poreumenon". 

Un'ascesa iniziatica verso il cielo, nelle sue Ottave alte, quando già la trasmutazione è in atto. 

Urano, come l'acquario.

Entrambi portatori d'acqua

E la portatrice d'acqua, anche nei tarocchi, colei che crea l'alchimia miscelando le acque nell'Arcano maggiore XIV, della Temperanza, è la donna, legata all'Archetipo Nun, il quattordicesimo, che precede la nostra Samech della Creazione. 

La Nun della trasmutazione, la sinergia della Vesica Piscis. 

Acqua e di Fuoco. 

Le due polarità. 

Infatti il ciclo di Urano intorno al Sole, è di 84 anni, e, alternativamente, iil suo polo Nord e il suo polo sud, puntano verso il sole, creando dei periodi alterni in cui predomina, alternandosi, l'energia maschile e quella femminile, per 42 anni ciascuno. 

Ma anche nella mitologia, è sottolineato questo fattore importante della trasmutazione. 

Dai genitali amputati di Urano, nacque Venere, nata dalla schiuma del Mare.

Una castrazione che diventa benedizione. 

Un sacrificio, che diventa un "fare sacro". 

La schiuma è la trasmutazione.

Venere rappresenta l'amore, la kundalini, il sacrificio, che si è reso necessario, con l'acqua e con il fuoco, per trasmutare un passaggio di dolore, in un passaggio d'amore

Urano, castrato da Crono, suo fratello, il cui sangue diede origine alle Erinni, le figlie di Madre Terra, potenti divinità vendicative. 

E anche qui, si vede la forza creativa, che però diventa rabbia distruttiva, vendicativa. 

Ma immaginate la forza di Urano, concepito per partenogenesi da Gea, da Madre Terra, a cui le è figlio e marito. 

Giove, ultimogenito di Crono e Rea, nelle sue Ottave alte, agevola questo passaggio verso la luce, ma nelle sue Ottave basse, è dimora di Plutone, quindi di egoismo, arrivismo, tirannia, crudeltà.

Giove, padre di tutti gli Dei. 

Tutto questo per dire che questa congiunzione è veramente molto potente, ma porta in sé un alto potenziale di costruzione o di distruzione. 

Di espansione o di implosione. 

Si vede anche dalle dinamiche esterne. 

Tutto è in movimento, ma molto sembra in reiterazione implosiva. 

Probabilmente, funzionale all'esplosione, all'espansione. 

Spesso le implosioni destrutturano, e sono più dolorose di quelle esterne. 

Ma poi, il respiro si fa ampio.

E già, di ciò che è sotto le macerie, non si ha più memoria. 

Forse, giunti ad un certo livello di percorso, la memoria non serve più, per come siamo stati abituati a concepirla 

Si necessita di quella memoria amniotica dell'Anima. 

Come un richiamo ancestrale che ci riporta a noi stessi, alle nostre vibrazioni, al nostro ritmo, ai nostri talenti e attitudini. 

Mai come in questo periodo ho voglia di usare fogli e colori. 

E in questo fare, la memoria si diluisce. 

Ritorna alla Mem, nel grembo della Mia Madre, e il resto perde importanza. 

La realtà che si accartoccia su sé stessa. 

Così deve essere. 

Non può essere altrimenti. 

A noi non resta che attraversare il guado, con il nostro fagottino di luce, emerso dalle nostre tenebre. 

Trovo questi passaggi, estremamente potenti. 

L'Anima va veloce. 

Il corpo fa fatica. 

Fa una fatica immensa. 

Come se adesso si sentisse lo stacco. 

La potenza del volo. 

E non, la resistenza del ramo. 

E questo fa paura 

Urano è aria. 

È cielo nella sua Essenza Monadica, primigenia. 

Anche Giove è collegato all'elemento aria, alla "sublimatio alchemica", per la precisione, in cui si trasforma ciò che è solido in stato gassoso, volatilizzandolo ed elevandolo, dal latino “sublimis”, alto. 

È il battesimo dell'aria, dell'ebbrezza del volo. 

Della separazione dal denso, da ciò che non si può cambiare, ma deve essere. 

Guidati al solo ritmo della nostra Anima interiore. Infatti Giove è legato al sesto chakra Ajna, al terzo occhio, a cui si accosta anche Urano

Giove dilata. È come una lente di ingrandimento. Espande la nostra Anima, nelle ottave alte. 

Il Toro radica, in completezza, essendo unita Monadica, taurina/uterina 

Il Toro viene accostato alla fase alchemica della congelazione. 

Il preservare, il tutelare. 

Mentre la Bilancia, visto che per questo passaggio saremmo in Luna Crescente in Bilancia è legata, guardacaso, proprio alla sublimazione. 

Entrambe le fasi, legate alla seconda Fase alchemica dell'Albedo, la fase Bianca di Venere, in cui si distilla la nostra Essenza. 

E che Essenza sia. 

Con infinita gratitudine sempre 


Per chi vuole approfondire sul 21 aprile e della straordinaria importanza, legata alle ierofanie, e quindi alla manifestazione del Divino, in epoca romana, e per la nostra Antica Civiltà Sarda, un link di approfondimento, che si lega perfettamente alla Samech di questa fertile congiunzione Giove-Uranohttps://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/simbolismo-del-21-aprile-santa.html?m=0


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

21 aprile congiunzione Giove-Urano








💛Simbolismo del 21 aprile Santa Cristina/Pantheon

 


Avevo già parlato della corrispondenza del 21 aprile come data importante, sia per l'antica civiltà romana, sia per la nostra Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/21-aprile-natale-romano.html?m=0) 

 Il 21 aprile si festeggia il Natale di Roma, fondata il 21 aprile del 753 aC, una data, presa ad emulazione della nostra Antica ricorrenza, che viene celebrata ogni 21 aprile nel pozzo di Santa Cristina, attraverso una straordinaria manifestazione ierofanica. 

Vorrei ricordare che in questo stesso giorno, come ho già sottolineato in un mio precedente post, dal quale estrapolo un breve passaggio (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/ierofania-21-agosto-pozzo-s-cristina.html?m=0), il 21 aprile,  durante il Solstizio estivo del 21 giugno e il 21 agosto, si verifica una ierofania sul dodicesimo anello della tholos,  del pozzo di Santa Cristina a Paulilatino, come verificato dagli studi di Sandro Angei, con il sole all'azimuth( http://maimoniblog.blogspot.com/2024/04/21-aprile-nel-pozzo-sacro-di-santa.html) 

Nel 753 aC, proprio il 21 aprile, Romolo scelse il colle Palatino per la fondazione di Roma. 

Scelse quella data, perché avveniva la congiunzione del Sole con Palilicium, che era il nome latino di Aldebaran.,  della stella più luminosa della costellazione del Toro,  il suo "occhio rosso". 

Il segno del Toro, subentra proprio il 21 aprile. 

Il nome Palatino, da cui deriva Palatium e Palazzo, discende da Pales, antica divinità agropastorale, celebrata proprio sul colle, il 21 aprile( Sigismondi Costantino). 

Quindi, il 21 aprile, traguardava la levata eliaca, di Palilicium, il nome latino di Aldebaran, e l'intero colle Palatino, e il Palazzo imperiale, sede dell'imperatore Augusto,  era dedicato a Pales e a Palilicium. 

Quindi la fondazione di Roma è legata a questa congiunzione, alla Dea Pales, e alla celebrazione del Natale romano. 

Un altro referente per la mietitura e per l'armatura, era la levata eliaca delle Pleiadi, figlie di Atlante sempre della costellazione del Toro. 


In Sardegna, sapevamo già da secoli evidentemente, che proprio in quel giorno il Sole era allineato ad Aldebaran. Considerando la precessione degli equinozi, può darsi che anche nel periodo di edificazione del pozzo di Santa Cristina( XI sec. aC), si presentasse questo allineamento, poi adottato in ambito romano. 

Come ho già scritto, il 21 aprile, traguardato dalla ierofania sul 12° anello della tholos a Santa Cristina, simboleggiava un parametro, sicuramente per verificare il grado di maturazione del grano, visto che il 12 simboleggia il Sacro Archetipo Lamed, con funzione "misura", per "controllare un alimento sacro come il grano. 

Ma molto più probabilmente, per onorare la dea Pales, la dea dei pastori, protettrice del bestiame, della pastorizia. 

Pales

Palilicium

Paulilatino

(Pauli Arbarei, sede di grande forza energetica, strane manifestazioni luminose, di ritrovamenti di resti di Giganti, di molto altro. La Marmilla è uno scrigno segreto di grandi tesori) 

Aggiungerei, visto le ricorrenti similitudini e corrispondenze sempre più fitte, compreso il sigillo di Ebal( che riporta il Trigramma YHW, sempre presente nella nostra Antica Civiltà, nel concio di Oniferi, per esempio, o nei sigilli di Tzricotu) tra Antica Civiltà Sarda e Israele, anche Palestina, di cui geograficamente Israele fa parte, argomenti che ho già trattato. 

Alchemicamente, Paulilatino, potrebbe essere stato, con il suo pozzo Sacro e la Tomba dei Giganti orientata ad Aldebaran, il fulcro alchemico della creazione, l'uovo cosmico, il fulcro della Cultura Madre di tutte le culture.


Sugli approfondimenti  riguardo il Pantheon / Pozzo Santa Cristina vi lascio il link del mio scritto, da cui estrapolo un passaggio importante, perché rivela la simbologia insita in queste date solstiziali ed equinoziali, che rivelano la presenza del Divino, nella materia, nel Pantheon 

(https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/pozzo-s-cristina-pantheon.html?m=0) 


Il 21 dicembre, per il Solstizio invernale, l'angolazione del raggio luminoso è di 24°

Per i due equinozi,  di primavera e d'autunno, 21 marzo  e 23 settembre, l'inclinazione è di 48°. 

Quindi anche per questo equinozio di primavera, si è verificata l'inclinazione del fascio di luce, a 48°

Ma, il momento più interessante, è il 21 giugno, al solstizio d'estate, quando il sole proietta sul pavimento un disco di 9 metri di diametro, con l'angolazione di 72°. 

Nella stessa data del 21 giugno, insieme al 21 aprile e il 21 agosto, come rilevato e approfondito dal ricercatore Sandro Angei, si verifica la ierofania sul dodicesimo anello della tholos del pozzo di Santa Cristina, sul quale mi sono già soffermata per il significato simbolico. 

Notate come, i numeri dell'angolazione dei raggi che entrano nel Phanteon, rispettivamente, agli equinozi(48°), solstizio invernale (24°), al solstizio d'estate( 72°), in sequenza, diventino un 


48/24/72

E ancora, ridotti 

12/6/9

E ancora, un

3/6/9


La sequenza triadica dell'universo che crea. 

Il "3/6/9" di Tesla. 


Sottolineo come, i nostri nuraghi, come già avevo esposto, così come il pozzo di Santa Cristina, hanno gli angoli dell'ingresso, a 72°,  e sottolineo come, proprio al solstizio d'estate, quando gli angoli del fascio di luce nel Pantheon è a 72 °, nei nostri nuraghi si verifica la trasfigurazione nel "corpo di luce" 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/trasgirazione-solstizio-estivo.html?m=0).) 

Il raggio di sole che entra nel Pantheon, per il Solstizio estivo, ha un raggio di 9 metri ed un'inclinazione di 72°. 

Ha un'estensione di 9 metri, che richiama il numero 9 degli  angoli 72°/72°/36°,  dell'ingresso del pozzo di Santa Cristina e dei nostri nuraghi. Sommati singolarmente, diventano dei 9


72/72/36

9/9/9

27


Ancora un 9

Il 9 è il numero del grembo, del Sacro Femminino, della Creazione.

È il numero sempre presente nella dinamica della Creazione.

È un numero che ritorna sempre a sé, nell'infinito ciclo reiterativo della creazione. 

Il Sacro Archetipo Ebraico Teth, la Kundalini divinizzante, il Grembo, la Sophia, il Serpente. .


L'imperatore romano si trasfigurava sotto questo raggio. 

Il gioco di luce nel Pantheon, del 21 aprile, invece, con una inclinazione del raggio, a 60°, è un effetto pensato per scandire le stagioni e allo stesso tempo, per accogliere l'ingresso trionfante dell'imperatore, che entrava da nord,  con il raggio di sole che illuminava il suo ingresso, partendo dal portale. 

L'ingresso del pozzo di Santa Cristina, è a sud, leggermente verso est, di pochi gradi. 

Quindi, verosimilmente, la ierofania sul dodicesimo anello, dovrebbe manifestarsi sul lato opposto, verso nord, che, metaforicamente, risulta il nord, illuminato dal raggio di sole, nel Pantheon, per il 21 aprile, quando di illuminava il portone e l'ingresso trionfale dell'imperatore, con un angolo a 60°. 

Una similitudine non casuale, evidentemente. 

Ma abbiamo visto, come quest'angolo a 60°, sia uno dei simboli dei Giganti di Mont'e Prama, quello che porta sul mento il Gigante Efis, con l'esagono e i suoi lati interni ed esterni ben delineati, come simbolo di Costruttori divini della Geometria Sacra ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0) 


Teniamo presente che durante il Regno egizio, la Geometria  era basata sul 6, come nella nostra Antica Civiltà Sarda, ed era prodotta dal Sole equinoziale a Heliopolis, la città più importante del culto del Sole, al trentesimo parallelo Nord, con la sua ombra rapportata all'altezza, di 1:3, con un angolo di 60°, in riferimento all'obelisco di Atum Re, il prototipo di tutti gli obelischi-orologi-meridiane. 


Su questo angolo a 60°, si è poi sviluppata anche la piramide di Cheope, per simulare in scala più piccola, il sole all' Equinozio. 


E, particolare, alchemicamente molto importante, se sommiamo i 24 gradini di discesa, con quelli speculari, in numero dimezzato, 12, con il numero degli anelli della Tholos, 24, abbiamo un 60

Sulla simbologia numerica avevo già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0) 

Ma questo 60, oggi, mi risulta particolarmente importante, perché è il valore ghematrico dell'Archetipo Samech, il quindicesimo, con funzione "pressione" 

È un'energia che fa pressione affinché il Divino si manifesti. 

E il Divino, nel nostro pozzo di Santa Cristina, che rappresenta la fertilità, l'unione tra Fuoco e Acqua, tra sole e Acqua, tra sole e luna, visto che è anche un traguardatore lunisolare, di manifesta proprio tramite le ierofanie, che divinizzano la materia, la pietra.

Una perfetta Geometria Sacra, di cui è permeata tutta la nostra Antica Civiltà Sarda, come sempre sottolineo e argomento. 


Guardacaso, la ierofania nel pozzo di Santa Cristina, si manifesta in concomitanza dell'ingresso della costellazione del Toro. 

Simbologia del Toro, che nella nostra civiltà ha una valenza ierogamica particolare, perché unisce, in sinergia, simbologia taurina e uterina  insieme, come rivelano le innumerevoli protomi taurine/uterine nelle nostre Domus de Janas, e la stessa conformazione delle nostre antichissime Tombe dei Giganti. 

Sinergia, necessaria alla vita, e alka stessa vita dopo la morte, per la rinascita. 

È la sinergia dell'Archetipo Samech, l'Archetipo della Fertilità. 


Io credo che i romani non si siano inventati nulla. Hanno ripreso le ierofanie trasmutanti che si formano all'interno dei nuraghi, proprio durante il Solstizio (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/trasgirazione-solstizio-estivo.html?m=0). Hanno ripreso la data del 21 aprile, e ne hanno fatto la celebrazione della Dea Pales, della fondazione di Roma.


Come dico, e argomento sempre a riguardo, Sardegna Cultura Madre.

Le altre civiltà, a seguire.


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

21 Aprile Santa Cristina /Pantheon



💛Stele Chemosh /Wayne Herschel

 Google translate on my blog 

https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/stele-di-chemosh.html?m=0


Da un interessante post un po' datato, del ricercatore e autore  Wayne Herschel  che ha riproposto oggi nel suo profilo 

( https://www.facebook.com/share/p/jtd9auPtLwgVnoxm/) in cui ipotizza che la figura rappresentata nella stele di Chemosh, presenti, nel pugnale di traverso la traccia della cintura di Orione.

Questo a conferma  di ciò che ho scritto tempo fa a riguardo. 

Avevo trovato dei simbolismi tipicamente sardi, nella stele di Chemosh.( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/stele-di-chemosh.html?m=0) 

Con la conferma che il pugnaletto di traverso è collegato alla cintura di Orione, siamo ancora più in corrispondenza con la nostra Antica Civiltà Sarda

Orione come punto di riferimento

Orione come baricentro, anche nella cintura dei Giganti di Mont'e Prama, che hanno proporzioni auree( come i nostri Bronzetti e le nostre Dee Madri), in modo che la cintura, corrisponda alla cintura di Orione, fulcro alchemico di vita. 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/proporzioni-auree-giganti-di-monte-prama.html?m=0) 

Gli inumati di Mont'e Prama, erano proprio orientati verso Orione. 

Or-ione come Or-istano

Orione come baricentro radiante.

Punto di riferimento terreno e astrale, per la nostra Antica Civiltà Sarda 

E tutto ciò che ho sempre scritto s riguardo..


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

Stele Chemosh /Wayne Herschel




💚Anello di Isopata

 Riprendo la tematica di una mia pubblicazione(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/affresco-minoico-thera.html?m=0)  riguardo le stupende rappresentazioni degli affreschi risalenti alla civiltà minoica, sviluppatasi a Creta dal 2700 al 1400 aC circa, poiché ho trovato questo particolare anello, chiamato "anello di Isopata", nel quale sono rappresentate 4 figure femminili, di cui una centrale, attorno alla quale ruotano le altre, tutte e 4 in atteggiamento "danzante". 

Anello con sigillo Isopata. 

Tomba di Isopata vicino a Cnosso, Creta. 

Oro, 2,1 cm di diametro, c.  1600-1400 a.C.  Museo Archeologico di Heraklion, Sala VI

Pare si tratti di un rito sciamanico, effettuato da 4 donne con seno scoperto. Forse un rito della "fertilità /rinascita".

Le didascalie ufficiali parlano di epifania della Grande Madre, e le sfere che decorano le 4 donne danzanti, sono attribuite ad uno stato "alterato" di allucinazione, dovuto alle danze o alle bevande. 

Invece io credo che la numerologia, a riguardo, dia delle indicazioni importanti. 

Partendo dalla prima figura femminile a sinistra, che risulta senza connotazioni facciali come le altre, perché lei è un simbolo, un veicolo del Divino, abbiamo 15 sfere che le sovrastano il capo, e che scendono lungo la schiena. Il 15 era considerato un numero sacro, perché coincideva con il giorno centrale del ciclo lunare dei 29 giorni, quindi coincideva anche con il giorno più fertile del ciclo femminile, il giorno dell'ovulazione. 

Quindi, simbolo di fertilità.

Al di sotto di esse, sopra la testa, abbiamo una sorta di Ureo, un serpente, cobra reale come quello egizio, che rappresenta il Sacro Femminino, posto a custodia del Mascolino, dell'occhio di Ra. 

Dal braccio destro, all'altezza del gomito, pende una decorazione con 7 sfere, chiaro riferimento alle Pleiadi, alla rinascita. 

Sette sfere, presenti anche sul capo della seconda figura femminile, sempre da sinistra, che affianco alla schiena ha una falce di luna e un elemento decorativo con quattro sfere, posizionate in modo da formare un rombo, la vagina, Madre Terra, la mandorla mistica, il Sacro Femminino. 

Nella terza figura invece, che pare essere la più importante, abbiamo tre elementi conici sulla spalla destra, e sono presenti 12 sfere, sul braccio sinistro sollevato in verticale. 

Sembrerebbe la figura sciamanica catalizzatrice, perché il tre, che è sul lato Mascolino, rappresenta il Sacro, la dimensione spirituale, che si completa con il quattro del lato sinistro, il Femminino, dove abbiamo un tre, moltiplicato quattro(il quattro rappresenta la Terra, la materia, il Femminino), che come risultato, fa dodici, il quale, sommato (1+2), dà ancora un tre, in corrispondenza di quello sul lato Mascolino destro. 

Tre che significa anche unione divina ed esemplifica il concetto di "nascita /morte /rinascita", chiave del concetto ciclico della vita nel suo perpetuarsi incessantemente. 

Tra la terza e la quarta figura, abbiamo, ben visibili, un serpente, un secondo occhio, che potrebbe rappresentare Ra, il sole, l'elemento maschile, un qualcosa di parallelo al serpente, ma cui non so dare interpretazione, e una goccia, con undici piccoli segni che pare pendano dalla goccia. 

Pare si tratti delle Iadi, che erano chiamate "le piovose" poiché portatrici di pioggia, sempre inglobate, come le Pleiadi, nella costellazione del Toro. 

I fiori in basso potrebbero essere dei gigli di mare, che poi saranno  associati ad Era-Giunone , dea del matrimonio e della procreazione, che mentre allattava Ercole perse due gocce di latte. Da una di queste si originò appunto il Giglio a cui venne attribuito il significato di amore, fedeltà e procreazione. 

Notare come le piantine siano 4, con tre ramificazioni ciascuna, in modo che anche qui ci sia corrispondenza numerica per arrivare a quel 12, che, ridotto a tre, significa perfezione divina, e che ha corrispondenza con il dodici della terza figura femminile, forse la più importante, la più pura, "come un giglio", tale da poter fungere da catalizzatrice principale. 

C'è un altro simbolo, sopra le braccia tese della seconda figura femminile, a cui non so dare una precisa interpretazione.

È un simbolo conico a tre livelli, che richiama la simbologia del "tre", che abbiamo visto sopra, sovrastato da 7 sfere, che potrebbero simboleggiare, anch'esse, le Pleiadi, simbolo di rinascita, di immortalità. 

Un gioiello stupendo e misterioso, che fa onore al Sacro Femminino e al concetto di Fertilità e di Creazione. 

Un gioiello che immortala un potente momento di Creazione magica, di connessione con il Divino, di sinergia tra il Mascolino e il Femminino. 

Un momento di forte presenza sciamanica, veicolato da queste figure femminili, Sciamane per natura,  Sciamane innate. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Anello di Isopata




💚Gioielli sardi(Babbuino)

 Da un post in un gruppo, due meravigliosi e antichi gioielli sardi

https://m.facebook.com/groups/415230548920885/permalink/1621604578283470/


C'è un rimando, nella prima immagine, alla simbologia e iconografica del Babbuino, che abbiamo trovato anche qui in Sardegna, nella figura androgina della "sciamana/sciamano" di Sardara( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/la-divinita-androgina-di-sardara.html?m=0), 

che riprende il viso da Babbuino del Dio egizio Thot, con cui  spesso si manifestava.

Il Dio Thot rappresenta l'aspetto mercuriale, trasformativo, le cui due energie, maschile e femminile, le due nadi della kundalini, si intersecano in sinergia per creare la trasmutazione.

Le ali non sono altro che la rappresentazione di queste due polarità, che nelle antiche civiltà erano rappresentate attraverso figure di potere, semidivine, con le braccia aperte come una H( la H di Hermes /Mercurio, la Tanit primordiale) e due figure speculari( inuna  genere due animali di potere, leoni o serpenti) tenuti ognuno in una mano. Nel corso dei secoli e dei millenni, questa rappresentazione con i due animali, è stata sostituita dalle ali, già presenti, in epoca mesopotamica nella rappresentazione delle divinità.

C'è anche un'altra immagine segnalata da prof Sanna, che devo recuperare in Archivio, di cui non ricordo però la provenienza.. Mi ricorda, anch'essa, questa simbologia.

Tra l'altro, ai lati della decorazione, ci sono 7 "coppelle" per lato.

Il 7 è il percorso che fanno le due nadi della kundalini, Ida, l'energia femminile, e Pingala, l'energia maschile, lungo i 7 chakra, che creano e manifestano in sinergia.

Anche nel secondo gioiello sono presenti 7 cerchi che formano la catenella. 

Custode di questa creazione, il Femminino( anche la sciamana di Sardara, benché androgina, è identificata come Femminino), che si manifesta attraverso una composizione a "goccia /vulva".

Tutte le primordiali dee neolitiche e paleolitiche, erano rappresentate con una conformazione vulvare a goccia, anche perché spesso venivano conficcate nel terreno in segno propiziatorio di buona fertilità e raccolto, essendo Dee Madri che rappresentavano in primis, Madre Terra.

 Abbiamo anche noi una rappresentazione primordiale, a "cuore", così la definiscono, ma sono vulve, nell'altare di Ilbono, qui in Sardegna 

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-sacra-vulva-di-ilbono.html?m=0


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

Gioielli sardi (Babbuino)