venerdì, marzo 07, 2025

💙Festa delle Donne /Athena

 Questo 8 marzo lo voglio onorare e festeggiare io. 

Questo 8 infinito, che mi porta, come ali di farfalla a planare tra le mani socchiuse di quegli uomini che sanno ancora dare e ricevere. 

Quegli uomini che non tengono i pugni chiusi, in difesa e diffidenza, ma che sanno anche unire le mani, per stare un attimo con se stessi e con il Divino. 

Per ringraziare. 

Per poi aprirle e posarle sulle gote di queste donne, che con stupore, meraviglia ed emozione li guardano. 

Perché li aspettavano da sempre. 

Come fieri guerrieri spartani, che fendono l'aria al loro passaggio. 

Mentre si leva la polvere sotto i loro passi stanchi, provati da mille battaglie, da mille corpi calpestati, e sangue innocente versato per sopravvivere a se stessi. 

In quel desiderio struggente di strapparsi anche la pelle, insieme all'armatura, e gli stretti calzari e avvicinarsi scalzo e indifeso a quel caldo ventre. 

Rifugio e ristoro.

E trovare l'oblio nell'accoglienza. 

E in essa raccontarsi. 

Come se si trattasse di un altro sé che ha dovuto recitare il ruolo della vita. 

E poi unire le mani e scoprirsi insieme a sgranare le proprie fragilità come se fossero una corolla di fiori di gelsomino essicati dalle troppe arsure d'amore. 

E sentire quel tocco caldo e leggerlo che ne sprigiona ancora quel profumo di vita e di verità che lei tiene tra le mani, mentre si perde nei tuoi occhi. 

Io mi inchino come davanti alla più bella meraviglia e Dono del mondo, davanti alla vulnerabilità dell'Uomo. 

Che non è debolezza. 

È verità.

È accoglienza.

È fare spazio alla propria Donna nella propria intimità, nelle proprie pieghe. 

Non mi interessa sapere cosa fa nella vita.

Che cosa possiede.

Mi interessa sapere cosa l'ha forgiato a fuoco e a sangue, per arrivare ad essere l'uomo meraviglioso che ho davanti.

Voglio sapere di tutte le volte che ha dovuto affrontare la tempesta da solo. 

Le volte che ha avuto freddo o paura. 

Quando gli sono sanguinate le mani, e quante lacrime ha dovuto strozzare in gola. 

E a quando nessuno si accorgeva che le sue erano lacrime, e non pioggia sul viso.

Non può esistere nessuna Festa della Donna se non si onora anche il Sacro Maschile nell'Uomo. 

E io oggi onoro tutti quegli uomini che , riconoscendo la Sacralità in se stessi, hanno saputo riconoscere la stessa Sacralità di  Donna anche in me. 

La Festa della Donna, quest'anno, cade sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Resh, il ventesimo, la "testa", con funzione "perfezionante", correlato  all'Arcano Maggiore XX del Giudizio. 

Questo mi ha fatto pensare al mito di Minerva romana/Athena greca, che nasce dalla testa di Zeus. 

La sua figlia prediletta, per via della sua sua saggezza, intelligenza e perché era una guerriera. 

Ma nasce da una sfida, da cui esce vincitrice. 

Figlia di Zeus e Metis( figlia di Oceano e Teti),a Zeus era stato oracolato che Metis, fedele consigliera di Zeus, quindi, testa pensante e attiva di Zeus, che, diciamocelo, era un filino "scapestrato", avrebbe dato alla luce un figlio più potente del padre destinato a spodestarlo. 

Metis è un'Oceanina, figlia di Oceano e Teti,  personificazione della saggezza e dell'intelligenza astuta. 

Chiusa per sempre al suo interno, Metis trasmetterà a Zeus la conoscenza esatta degli eventi incerti, del futuro, della giusta condotta per essere in tutto e per tutto il re degli dèi. 

Metis è la qualità mentale e pratica fondamentale del portare a termine le operazioni lavorative più complesse.

È discernimento. 

Metis, la radice fonetica di meticolosita', di perfezione, come il nostro Archetipo Resh, con funzione "perfezionante". 

Zeus, allora, spaventato dalla profezia, con l'inganno, convinse Metis a tramutarsi in una mosca, secondo alcune versioni, mentre in altre, riporta che venne trasformata in una goccia d'acqua, un'acqua che si "adatta" a qualsiasi contesto, e la ingoiò. 

Ma la dea continuò la sua gestazione all’interno di Zeus e, a suon di colpi di martello, cominciò a creare un’armatura per la figlia. 

I colpi erano così rumorosi e incessanti che, al momento del parto, Zeus avvertì dolori così strazianti e un mal di testa tanto insopportabile che chiese a Efesto, il fabbro divino, di spaccargli la testa con un’ascia bipenne, simbolica, visto che indica la sinergia degli Opposti. 

Minerva nasce già adulta, sapiente e guerriera. armata di elmo, corazza, scudo e lancia.

Infinitamente astuta. 

Nasce nella dimensione dell'Intelletto, che non è solo intelligenza umana, ma ne rappresenta l'Ottava superiore, quella che è in connessione con la nostra dimensione divina. 

Athena che fece dono di un olivo, dalle infinite proprietà, alla città a lei dedicata, Atene. 

Si diceva anche che la dea Atena avesse scolpito con il legno di quercia la polena parlante  della nave Argo sulla quale erano imbarcati gli Argonauti alla ricerca del vello d’oro, in viaggio verso la Colchide. 

Simbolicamente, quindi Atena, come Via Maestra, portatrice di luce e conoscenza, di Sapienza. 

Un'energia talmente potente, quella del Femminino rappresentato da Metis e da Athena, nella sua forma manifesta, che Zeus ne vuole acquisire la paternità, come una gestazione. 

La nascita simbolica di Athena dalla testa di Zeus ci insegna che ciò che è di dimensione del Femminino, la gestazione viscerale, di pancia, non può essere acquisita o sostituita dal Mascolino. 

Ma vi è un altro tipo di gestazione, quella di testa, quella sublimata, quella dell'Essenza, che rappresenta proprio il nostro Archetipo Resh, che è esotericamente legato a Saturno, e domani siamo di sabato, quindi al Femminino. 

Mi ha colpito leggere, che il valore numerico, ghematrico della Resh, che è 200, corrisponde al valore ghematrico della parola ebraica "etzem", che significa osso, ma anche Essenza, oltre che essere il 200 è anche il numero atomico dell'elemento calcio, "si-Dan" in ebraico, che ha in sé il giudizio (dan), quella di Dan era anche la tribù dei Giudici. 

Gli Shar-Dan

Questo concetto rimanda proprio all'Arcano Maggiore XX del Giudizio

Resh come  forza attiva e creatrice del pensiero, in cui l’essere umano attraverso l’uso dell’intelletto può superare i limite della sua condizione ed ascendere verso i livelli più sublimi e reconditi del Creato.

Questo aspetto della vibrazione della Resh, è proprio la connessione con le potenzialità dell’intelletto. 

Resh come valore ghematrico 200, è un'estensione potenziata del secondo Archetipo Ebraico Beth, il Sacro Femminino, che contiene, che offre Forma, affinché la creazione si manifesti con valore ghematrico 2, rappresentato dall'Arcano Maggiore II della Papessa. 

Ed ecco che ritorniamo alla Papessa, alla dimensione dell'Intelletto di Athena. 

Capace di discernimento e giudizio. 

Un Femminino che ha una visione di insieme, che vede oltre il velo e oltre il buio( la civetta dai doppi occhi, attributo di Athena), che ricompatta, come l'Archetipale Femminino Iside, che ricompatta il corpo smembrato di Osiride e crea la vita dalla trasmutazione del quattordicesimo, andato in sacrificio, reso sacro per la trasmutazione in Oro, in Horus. 

Il mio augurio, come Donna, è che la nostra Essenza, possa nascere in ogni Uomo, come sublimazione che colga la nostra bellezza interiore, la nostra forza, il nostro intelletto, la nostra capacità creatrice, non come emulazione di una Partenogenesi che ci è innata. 

Athena nasce a sé stessa, non per gestazione, per mano di Efesto, simbolo del Fuoco, di cui il Femminino è simbolo archetipale, come ho scritto. 

È il Fuoco interiore di Madre Terra, il Fuoco ctonio, il Fuoco Sacro sempre vivo. 

La fa nascere con lo strumento che più la rappresenta, l'ascia bipenne, simbolo della sinergia degli Opposti, di cui il Femminino è custode. 

Si dice che le donne spesso non abbiano testa, che siano tutto cuore. 

E invece, la loro forza è la sublimazione del cuore nella testa, che le rende esponenzialmente declinabili e amplificabili in qualsiasi contesto, affrancate dal gioco della competizione, del possesso, dell'inglobamento, della sudditanza. 

Perché non c'è niente di peggio che vedere una donna che pensa e agisce da uomo. 

Io sono Donna, ancor prima che Femmina, e come tale, voglio essere riconosciuta, per la mia Essenza. 

Che sia una celebrazione del Riconoscimento, per ogni Donna. 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com 

Nell'immagine, dipinto "Pallade Atena" di Klimt, 1898

Ho scelto questa rappresentazione perché amo Klimt, nel suo linguaggio cromatico in particolare, e perché il simbolismo  della Medusa-Gorgone, come ho approfondito altre volte, é indissolubilmente sincreticamente legato, alla simbologia di Bes, rappresentante delle due polarità creatrici, di cui anche Atena, in tempi più recenti, è simbolo. 

Festa delle donne/Athena



giovedì, marzo 06, 2025

❤️L'Amore è un Attimo

 L'Amore è un Attimo.

Il voler bene, si impara, si coltiva, si affina.

Ma l'Amore no.

È uno squarcio nell'Anima, come su una tappezzeria strappata a muri di cristallo.

È un contagio.

Un contatto.

Un contratto.

Contrarre un'unione.

Una Promessa animica.

Un'Antica Memoria che ritorna.

Come un'Alleanza che allea e allevia.

Ripristina il cerchio.

La perfezione.

L' Inizio e la Fine.

Il Senso del Tutto.

L'Amore è un Attimo. 

Un Atomo di Vita. 


Tiziana Fenu 

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L'Amore è un Attimo.



mercoledì, marzo 05, 2025

💙Cenere/Ash/Asherah

 Mercoledì delle Ceneri

Cenere. 

Parola molto simile a Cerere. 

Cerere dea della terra e della fertilità, per i Romani, Demetra. 

Cerere era già presente nel pantheon dei popoli italici preromani, specialmente gli osco umbro sabelli e fu, in seguito, identificata con Demetra. 

Il suo nome deriva dalla radice indoeuropea *ker e significa "colei che ha in sé il principio della crescita. 

Ker/kerere/cerere/cenere

Cenere, invece, in inglese, si dice" ash", che è la radice del nome Asherah, una Dea che mi è cara, di cui ho già parlato altre volte, di cui abbiamo traccia ancestrale in un petroglifo qui in Sardegna, a Bruncu Suergiu, in provincia di Oristano. 

Vi rimando, per non dilungarmi troppo, all'approfondimento nel mio scritto, che casualmente, avevo scritto proprio per un 5 marzo, tre anni fa, e che ho ritrovato oggi tra i ricordi su fb

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0) 

"Il culto di Asherah prevedeva l'installazione di pali o di alberi stilizzati, chiamati anch'essi, con il nome di "asherah". 

Ha un albero sacro e uno stambecco rappresentati sulla coscia. 

[...] Asherah, consorte di Yahweh, che  ha il suo stesso rango divino, come "regina dei cieli e creatrice degli Dei",  e che porta le sue benedizioni, attraverso la sua rappresentazione iconografica di albero, di palo, perché il suo nome significa "albero consacrato

Come oggetto di culto, infatti, l'asherah può essere costruito, abbattuto, bruciato.

( *dell'asherah bruciato, resta appunto, la cenere, come le palme consacrate che vengono bruciate per il mercoledì delle Ceneri) 

[...] Asherah può essere considerata un'antecedente della dea Ishtar e Astarte e Hator, dea egizia. Una dea che piano piano è scomparsa

(*vi ricordate, nel mio scritto di ieri, quando ho scritto che la palma era il simbolo di Hator?) 

Quindi, la correlazione Cenere/Albero/fertilità /rinascita, e vista la stessa radice fonetica di Ash(inglese=cenere) con la dea Asherah, si capisce come sia una dimensione, quella del Mercoledì delle Ceneri, di cui ho già approfondito ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/mercoledi-delle-ceneri-2025.html?m=0), che affonda le radici in tempi antichissimi, in relazione al Sacro Femminino archetipale. 

C'è anche una correlazione tra Sant'Anna, la Madre della Vergine Maria e la stessa Asherah, che funge quindi da iconografia archetipale. 

Ne ho parlato in un mio scritto, a cui vi rimando la lettura nel mio blog( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/santanna-asherah.html?m=0), in relazione, in particolare, all'usanza, in alcuni luoghi, di festeggiare Sant'Anna, con un "totem/cippo". 

In particolare, ho fatto riferimento, nello stesso scritto, anche ad una chiesetta in terra di Tuscia, l'antica Etruria, che sappiamo essere stata abitata dagli Antichi Sardi, nel lato Nord-occidentale del Lazio, una chiesa molto esoterica, con chiari richiami pagani, come le false porte, presentissime nelle nostre Domus de Janas

"La chiesa di Sant’Anna, così rinominata nel 1603 dalla sua originale intitolazione a S. Maria della Cavarella, il cui nome derivava da una tagliata etrusca che corre vicino alla chiesa, costituisce il più completo esempio di come nella famiglia Farnese l’interesse per l’Ermetismo fosse profondo (e probabilmente non solo per curiosità).

La chiesa sorge nell’angolo della Y ( Y  Yahweh, di cui Asherah era la consorte) 

che si viene a formare dall’incrocio di due vie provenienti dai paesi del Ducato di Làtera che si uniscono per raggiungere Farnese a circa 500 mt. dall’abitato, e con la facciata d’ingresso orientata verso Est". 


Ma c'è anche un altro aspetto. 

Cenere. 

Un nome troppo simile a Cerere. 

Cerere è uno degli aspetti della Dea Ecate. 

Ecate, come la grande Triplice Dea - o Ecate Triformide - è una forma della trinità originale: fanciulla, madre e anziana donna saggia o vecchia. 

La Vergine era Kore / Persefone,

Cerere o Demetra era la Madre, e la vecchia, o donna saggia, era Ecate.  

Ecate faceva anche parte delle tre fasi delle relazioni di accoppiamento della donna: Ebe come fanciulla, Era moglie ed Ecate come vedova. 

Nei misteri dell'agricoltura femminile la sua trinità prendeva la forma di Kore come il mais verde;  Persefone come l'orecchio maturo;  ed Ecate come il grano raccolto. 

Sulla Dea Ecate ho approfondito in alcuni  miei scritti(- https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0 / https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2024/11/croccorigacrocicchiecatehalloween.html?m=0) 

.Si riteneva anche che Ecate accompagnasse Persefone nei suoi viaggi periodici tra il mondo dei morti e quello degli dei.

È Ecate, a consentire lo switch  "anabasi/catabasi", "vita /morte/rinascita". 

Dea straordinaria e potente, Ecate è legata alla fase della citrinitas, in alchimia, detta anche xanthosis, denota proprio la «fase al giallo» della Grande Opera, costituendo il passo successivo all'Albedo e anteriore alla Rubedo nel percorso di creazione della pietra filosofale. 

Praticamente la citrinitas è la fase successiva della calcinazione, che riguarda proprio il ridurre in Cenere di questo mercoledì delle Ceneri. 

Appartengono entrambe alla seconda fase alchemica dell'Albedo, lo "sbiancamento", la purificazione, legato alla dimensione del Femminino, dell'acqua, dell'argento. 

Mentre nella calcinazione, ad alta temperatura, si liberano le sostanze volatili da un composto o elemento solido, nella citrinitas, vi è un'energia maggiormente mascolina, in quanto la 

Citrinitas, detta anche ingiallimento, o xanthosis, è associata all'elemento Aria, all'oro, alla sublimazione, al Sole

Quindi, il Femminino come veicolo per arrivare alla sublimazione solare, alla rinascita, prima dell'ultima fase della Rubedo, associata all'elemento Fuoco, il Mercurio filosofale, il Cinabro, la coagulazione, il Rebis, il matrimonio alchemico tra maschile e femminile, la Pietra filosofale, la kundalini

Siamo in un anno 9, Archetipo Teth, la divina Madre kundalini. 

Non dobbiamo dimenticare che  il massimo potere della Divina Madre Cosmica è il fuoco. 

Lei in se stessa è fuoco. 

Stella Maris, la Vergine del Mare, è Fohat, fuoco. 

Il fuoco in sé è profondamente divino. 

Si chiama Fohat. 

Il fuoco della Kundalini è un fuoco molto speciale; è il fuoco vulcaniano che può trasformarci radicalmente. 

È necessario che si sviluppi nella nostra stessa natura.

Fuoco come principio costante del divenire. 

Dinamicità. 

Trasformazione degli Opposti 

Fuoco 

Vita e morte. 

Il fuoco può disintegrare gli atomi esistenti.

Il fuoco è l'intelligenza che può creare organismi viventi, può trasformarli, usarli, cristallizzarli. 

Per questo motivo, il Mercoledì delle Ceneri, è in sostanza la celebrazione dell'autorinnovamento, in quella dimensione di autorigenerazione, di Partenogenesi che affonda le radici nell'archetipale Femminino Albero di Vita, l'Ash( la cenere)/Asherah celebrato con le sue stesse ceneri, feconde e purificanti. 


Tiziana Fenu 

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Cenere/Ash/Asherah





martedì, marzo 04, 2025

💙Mercoledì delle Ceneri 2025

 

Domani, Mercoledì 5 marzo, con una Luna Crescente in Toro, segno di Terra, abbiamo il mercoledì delle Ceneri, che traguarda l'inizio del periodo di Quaresima.
Siamo sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Phe, il diciassettesimo, con funzione espansione, guidati dall'Arcano Maggiore XVII della Stella.
Siamo quindi in un'energia terra( Toro) /acqua (Pesci), che però implementa in sé la dialettica delle due polarità.
Il segno del Toro, è un segno femminile governato da Venere, e ha in sé la duplice energia taurina/uterina.
Il glifo dei Pesci, ha ugualmente, una doppia polarità, come un Tao.
Questo aspetto duplice, di dialettica e corrispondenza, trova riverbero nel mercoledì, governato da Mercurio, simbolo della dialettica energetica.
Dopo il novilunio in Pesci, del 28 febbraio, traguardato dalla Shin di Fuoco, sempre con la dialettica "acqua /fuoco", come ho già approfondito, che contraddistingue questi ultimi recenti passaggi, per questo mercoledì delle Ceneri si è in una dimensione più intima, Femminea, della terra e dell'acqua, mercuriale, trasmutativa, per ridurre, metaforicamente, in cenere, ciò che non serve a questo periodo di intensa purificazione.
Siamo nella dimensione materica di trasmutazione del Femminino, che si implementa magnificamente alla dimensione alchemica e simbolica del Mercoledì delle Ceneri.
E, proprio il mercoledì mercuriale, custode dell'energia alchemica e trasformativa del caduceo di Mercurio, con le due energie della Kundalini che si armonizzano tra loro, fa da spalla energetica a questa giornata di domani, che sembra orchestrata alla perfezione, in una combinazione perfetta di numeri, Archetipi, Arcani Maggiori, segni zodiacali e simboli alchemici, come il Mercurio, custode delle due polarità.
E chi, meglio dell'Archetipo Shin, il Fuoco Sacro, del novilinio in Pesci, del 28 febbraio, appena trascorso, di cui sentiamo ancora il riverbero, che, come ho già scritto, rappresenta "l'acqua del fuoco", a livello esoterico, e che ci sta preparando a quel periodo di intensa  purificazione, che passa attraverso le due importanti eclissi di Marzo?
Come ho già anticipato nel mio scritto sul novilunio, ci saranno due importanti eclissi a Marzo, e tra le due, l'equinozio di primavera, ma di questo approfondiro' più avanti.
La cenere catarchica, la cenere che sbianca.
Un'Opera alchemica straordinaria.
Acqua e Fuoco in sinergia.
Alchimia, nel grembo della Madre, di Madre Terra, con questa luna crescente in Toro.
Questo, significa anche karma, ferite, e tutto ciò che che riguarda la densa dimensione materica, che è pur sempre Mater, Terra, grembo.
Aspetti che devono emergere, per essere depurati, ridotti in cenere, alchemizzati.
La cenere, paradossalmente, è ciò che sbianca i tessuti.
Si usava la cenere, anticamente,  per lavare e sbiancare i tessuti, e alchemicamente, porta in sé, il concetto di pulizia e depurazione.
Porta in sé anche la dimensione del nutrimento, perché la cenere è un ottimo fertilizzante.
Siamo in un anno 9 del Serpente di legno.
La legna che produce ossigeno, gli alberi, mentre sono in vita, ma nutritivi, con la loro legna, anche quando muoiono, quando producono calore, protezione, arte, e cenere, carbone, che sbianca, e, che, eppure, continua a nutrire il terreno.
Siamo in una dimensione terra, per questo passaggio di domani, ma la cenere, non può essere paragonata alla terra, perché è il frutto di un processo alchemico, chimico, che porta ad una rinascita, non ad un semplice disgregamento in polvere.
Ci si trasforma e ci si trasmuta per incenerimento, un passaggio importante, prima della Pasqua di morte e rinascita simbolica.
Un rito primaverile di risveglio, di Rinascita, propiziatorio e protettivo, beneaugurante per abbondanza e fertilità, che affonda le radici nella notte dei tempi.
Le cerimonie purificatrici del Fuoco, che, in sinergia con la simbologia dell'acqua( il Maimone celebrato nei nostri carnevali sardi) perlomeno qui in Sardegna, aprono le danze con l'inizio del Carnevale, del Carrasegare sardo, di cui ho approfondito molte volte, il 16/17 gennaio, con i Fuochi Sacri di Sant'Antonio, per poi proseguire con Imbolc e la Candelora, sempre legate alla dimensione "luce/fuoco/calore".
Perché sono ritualistiche ancestrali di purificazione, necessarie al passaggio equinoziale, in equilibrio con le due polarità, Acqua e Fuoco, della morte e rinascita pasquale.
Sono simbologie ancestrali, che poi sono state adottate e codificate nella dimensione religiosa cristiana.
Percorrendo il calendario annuale, è facile scoprire numerosi elementi che hanno alimentato il simbolismo alchemico.
La Festa della purificazione della Vergine, nonché la presentazione del Cristo al tempio, si verifica 40 giorni dopo Natale.
Gli stessi 40 giorni che separano la Candelora dalla Pasqua, e la Pasqua, dall'Ascensione.
Senza dimenticare le concordanze del Natale con il Solstizio invernale e della Pasqua con l'equinozio di Primavera.
I 40 giorni che separano le date fisse del calendario, corrispondono ad una lunazione e mezza, perché il primitivo calendario cristiano era lunare, come le quarantene che ritmano la manifestazione e la vita del Cristo nella società degli uomini.
Un ritmo lunare, di incarnazione nella materia, nella forma, nella Mater/Matrix, in seno alla dimensione archetipale della Mem, le acque cosmiche Creatrici cosmogoniche, il cui valore ghematrico è proprio il 40.
La Mem, lava, discioglie, fa fluire, e porta con sé anche le memorie.
Il Cristo Solare, elemento Fuoco, e i suoi ritmi lunari di 40 giorni, di acqua.
Un processo di incarnazione delle Anime, di Ascensione.
La via delle Anime.
La via della Via Lattea
Cristo che viene crocifisso a Pasqua con una Luna Piena, e la sua Ascensione con il novilunio, 40 giorni dopo la Pasqua, e ancora dopo, con la Pentecoste, 10 giorni dopo, in Luna Piena, invierà parte del suo spirito, della sua Anima sui suoi Apostoli, riuniti con la Madonna, nel Cenacolo, nella corrispondente festa ebraica legata alla mietitura, detta Shavuot.
Cristo solare, apollineo, legato indissolubilmente con i cicli lunari.
Alchemicamente, Sole e Luna, l'oro e l'argento filosofici, rilasciano il Rebis, la pietra filosofale.
Una pietra filosofale che può nascere solo in primavera, poiché il fuoco tellurico, d'inverno, dorme nelle viscere del pianeta, come fu per il culto mitraico, assimilato poi dai romani.
La simbologia del bue e dell'asinello, della grotta di Betlemme, simboleggiano lo zolfo e il Mercurio, la materia prima su cui lavora l'alchimista.
Il Cristo entra a Gerusalemme, onorato dalle Palme, e chiede un'asina.
Tutti gli asini hanno un segno di croce formato dalle due linee di pelo più scuro, che si incrociano sulla colonna vertebrale.
È la dimensione della materia, in cui le due sinergie agiscono per creare, simbolo quindi, di crogiolo alchemico, nell'umiltà e semplicità della materia.
L'asino è sempre stato portatore di divinità.
L'asina, ancora Femminino.
Il Mercurio, il Femminino che guida questi passaggi di purificazione/creazione, che abbiamo visto, sono tutti traguardati da moduli di 40 giorni, come i giorni del Diluvio universale.
Il 40 ghematrico della Sacra Madre Mem delle Acque Cosmiche e ancestrali.
La benedizione dei ceri, 40 giorni dopo la nascita del Cristo, in cui la Vergine viene purificata, anticipa, di 40 giorni, il Mercoledì delle Ceneri, che apre la Quaresima
Candelora, Fuoco.
Il Femminino sempre presente, nelle due polarità sinergiche Fuoco/Acqua.
Rimandi, che danno pensare ad un intenso periodo in cui si richiede equilibrio, capacità, discernimento, all'interno di una quarantena spirituale, che è una vera e propria quarantena iniziatica.
Infatti, il numero 40, compare spesso nella tradizione esoterica mediterranea, in relazione alla grande opera di rigenerazione iniziatica, con un numero 40 fortemente simbolico.
Una dimensione di restrizione, di morte apparente, di "oscurità", per arrivare alla condizione opposta.
Dalla Morte, alla rinascita, alla resurrezione.
In ebraico, 40, si dice "arbaim", che significa moltitudine, grandezza, compiutezza, mentre nell'antico egizio, "ab", significa luna.
Quindi il numero 40, il 4, era legato ai cicli lunari, al Femminino, e anche a Madre Terra, rappresentata proprio dal numero 4, con i suoi 4 punti cardinali, i suoi 4 elementi, le sue 4 stagioni, che anticamente, seguendo il calendario lunare, erano composte da 4 mesi.
Il 40 esprime la totalità di un periodo, di un periodo intenso di Morte e rinascita che si inaugura proprio nel grembo della Madre.
Della Mater.
Che è Materia.
Che è Memoria ( Mem/memoria). 
Tutto ciò è funzionale alla rinascita.
Morte/inizio/iniziazione.
La Mem è indicata, in ghematria, guardacaso, proprio dal numero 40.
Il diluvio universale, durò 40 giorni.
Appena terminò, uscì dall'Arca, il corvo, per non farsi più rivedere, seguito, subito dopo, dalla colomba, dall'apparizione del sole, e dai colori dell'arcobaleno.
Sono i colori della Grande Opera alchemica, Nigredo, Albedo, Rubedo.
E della fase dell'Albedo, troviamo, in questo Mercoledì delle Ceneri, l'importante fase della calcinazione.
Prima della messa del Mercoledì delle Ceneri, il sacerdote, vestito del piviale viola, procede alla benedizione delle ceneri in un vaso sull'altare.
Si tratta delle ceneri che provengono dalla combustione dei rami delle Palme benedette e rami d'olivo dell'anno precedente.
Palme, che rappresentano il Femminino, l'Albero della Vita stesso, la Pietra Filosofale che prende forma nella materia.
Per gli Egizi la palma rappresentava la Bellezza, l'Armonia, la fecondità. 
Era rappresentata dalla Dea Hator, la grande Mucca celeste che creò il mondo e il Sole.
La Dea Hator è rappresentata come colei che versa l'Acqua di Vita al defunto, al di sopra di una palma. 
"Siedero' in un luogo puro tra le foglie della palma dei datteri della Dea Hator"( tratto dal Libro dei Morti egizio).
Palme che simboleggiano l'immortalità, che come un albero della vita, collegano cielo e terra. 
Ma la palma era anche l'immagine della Dea Tanit, rappresentata con una palma e due serpenti, le due polarità energetiche.
Queste ceneri devono subire una fase alchemica di calcinazione, un'operazione alchemico - chimica, attraverso la quale il fuoco muta, qualitativamente, la materia, liberando principi volatili da sostanze solide, come reazione chimica dell'ossigeno.
La calcinazione fa parte della seconda fase alchemica della grande Opera di trasmutazione, dopo la Nigredo e prima della Rubedo finale.
Seconda fase, chiamata Albedo, sbiancamento o leucosi, associata all'elemento acqua, l'argento, rappresentata  dalla distillazione, dalla calcinazione, dalla purificazione, dall'alba, dalla Luna, dal femminile, dal simbolo del cigno, e dalla primavera.
Il Simbolo alchemico della calcinazione è la salamandra.
Salamandra, che è presente soprattutto nei tarocchi, nel seme dei Bastoni, che rappresenta il Fuoco, l'energia della kundalini, le due polarità della creazione.
Sulla simbologia della salamandra, una creatura che amo particolarmente, vi rimando alla lettura di un mio approfondimento a riguardo, nel mio blog( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/e-un-po-di-giorni-che-la-parola.html?m=0)
Si deve arrivare ad un punto di calcinazione di cenere rossa, che non è indice di altissima temperature..
Terra rossa, che in alchimia è chiamata Adamas, dal nome di Adamo, primo padre degli Uomini, ed è come una terra rossa che viene congiunta al Mercurio, al Femminino, e che in alchimia, si ritiene venga tratto l'embrione della pietra filosofale.
La terra adamitica, l'Adamo Uomo Rosso.
 Il significato di base di ’adam Ã¨ il colore «rossiccio» dell’argilla della terra da cui l’uomo è tratto: «Il Signore Dio plasmò ha-’adam con la polvere dell’’adamah (terra)» (Genesi 2,7).
È evidente in questa frase il collegamento tra la realtà materiale di Adamo, «il terroso», con la «terra», espresso attraverso la stessa base linguistica ’adam/’adamah che, tra l’altro, si connette allusivamente anche a dam, «sangue», a causa del colore rosso.
Energia Mascolina e Femminina, perché il colore rosso, come la terra rossa, l'ocra rossa, usata fin dai tempi antichissimi per decorazioni parietali e cromatismo delle statuine femminili, indica anche la dimensione della fertilità del mestruo femminile
Mestruo
Estro
Creazione
Ostro
Vento del Sud
Nella Ruota della Medicina, il Sud, è il punto cardinale del Femminino, legato all'elemento acqua, ma anche al suo complementare fuoco.
Vita e morte insieme.
Ostro
Istro
Stella
Ishtar
ISTR in comune con Istro
Istro/tirso
Il bastone di comando
La pineale.
Istro
Maestrale
Mestruale.
Maestre
Le Grandi Madri
Il vento di Nord-Ovest
Nord guida per i naviganti, Stella Polare
Ovest, complementare all'est, il femminile, il nero, la luna, il grembo.
La terra
Istro
Astro
Arcano Maggiore XVII della Stella dell'Archetipo Phe di espansione di domani, che traguarda questo Mercoledì delle Ceneri.
Con la calcinazione delle palme benedette l'anno precedente, si ricrea lo stato originario primordiale della creazione, metaforicamente incontaminato, nel grembo di un'operazione alchemica al "bianco", nell'Albedo del Femminino.
La polvere.
Un essere minerale nuovo, senza macchia.
Lo stato adamitico primordiale.
La materia destrutturata.
Mortificata.
Ricomposta in un nuovo corpo, grazie al Fuoco alchemico purificante, che la eleva ad un nuovo stato di perfezione.
I rimandi simbolici e alchemici sarebbero ancora tantissimi, tutti estremamente interessanti, di cui avrò modo di approfondire in altri contesti
Con questo passaggio di domani, si punta alla Stella, all'alleggerimento, in modo da liberare le tante pesantezze karmiche.
Si punta all'espansione della Phe, ad una nuova terra rossa d'inizio, gravida di fertilità e occasioni.
Ci aspettano dei passaggi energetici importanti, con il wormhole delle due eclissi con equinozio centrale.
Si viaggia leggeri.
Soluzione, solvere, e risolvere, coagulare.
Un periodo che chiede di ri-solvere, e risolutezza, senza mezze misure. 
Centratura. 
La Cenere catarchica.
Ci aspetta tanto lavoro, come sempre.
Ma ci trova ogni volta, un po più pronti
Con infinita gratitudine sempre

Tiziana Fenu
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Mercoledì delle Ceneri 2025