lunedì, aprile 07, 2025

💛Le bithie dalle doppie pupille

 Le Bithie dalle doppie pupille, una tradizione che ritroviamo nella nostra terra, in Sardegna, la cui simbologia di accomuna anche a quella dei Giganti di Mont'e Prama, gli esseri divinizzati, che, come le Bithie, hanno le doppie pupille, come simbolo della sinergia lunare e solare. 

Un'energia creatrice, che è fonte di vita. 

La B come il secondo Sacro Archetipo Ebraico Beth, il "contenitore", la Forma attraverso la quale l'energia divina si manifesta in vita, in creazione. 

In effetti, c'è affinità fonetica, tra "vita" e "Bithia"

Bithia, biddio, (ombelico), omphalos, il punto focale che dà origine alla comunità, la "bidda", il paese, il fulcro della prima comunità in espansione 

Come riporta la Blavatskj nell'Iside svelata "Fra i moderni Parsi, come fa notare un traduttore del RigVeda, esiste la credenza, durata fino a oggi, che i loro adepti hanno una fiamma nell’ombelico, la quale illumina per loro ogni oscurità e dischiude il mondo spirituale, come tutte le cose invisibili o distanti. Essi la chiamano la lampada del Deshtur, o alto sacerdote, la luce del Dikshita (iniziato), e con molti altri nomi."

Bithia è anche il nome di un'antica città "punica" rinvenuta in Sardegna nella costa sud occidentale, a circa 50 km da Cagliari, l'attuale  Chia. 

Bithie conosciute nella civiltà sciita, che presenta, nelle antiche cartine, un'Olbia, omonima alla nostra sarda, sulle rive del mar Nero, che in origine si chiamava Odessa. 

Bithie

Radice Bi-

Doppie. 

Doppie anche nella simbologia. 

Guaritrici 

Dal sanscrito  "bhisaj", che significa tanto 'poeta' quanto 'guaritore, medico. 

Ma la radice bhi si traduce anche come "terrore/spavento" 

Nell' Iside svelata" di Helena Blavatsky, troviamo che la prima emanazione femminile veniva chiamata Bythos o Profondità 

Essa corrispondeva alla Shekinah dei cabalisti, il “Velo” che nasconde la “Sapienza” nel cranium della più elevata delle tre teste. 

Il vedere oltre, appunto. 

Le tre teste, la Sapienza più elevata, la pupilla e due cerchi concentrici intorno.

I tre Soli, le tre illuminazioni di nascita e rinascita, lungo la Via Lattea. 

Le tre porte iniziatiche. 

Le tre cornici onnipresenti nella nostra Antica Civiltà Sarda, soprattutto nelle Domus de Janas. 

Come la Monade pitagorica, questa Sapienza senza nome era la Fonte della Luce, e Ennoia, o Mente, era la luce stessa.

Questa era anche chiamata “Uomo primitivo”, come l‘Adam Kadmon, o antico Adamo, della Cabala. 

I Giganti di Mont'e Prama sono degli Iniziati, rappresentano quell'unita Monadica che li erge ad esseri divinizzati, dei Giudici, custodi del Tau, del Sigillo Divino. 

Invero, se l‘uomo fu creato a immagine e somiglianza di Dio, questo Dio era simile alla sua creatura nella forma: e quindi era l‘”Uomo Primitivo”. 

Il primo Manu, quello che si evolse dal Swayambhuva, “colui che esiste non rivelato

rivelato nella sua gloria”, è anche, in un certo senso, per gli Indù, l‘uomo primitivo. 

Così la “non rivelata e senza nome” Bythos, il suo riflesso femminile, ed Ennoia, la mente rivelata che procede da entrambi, il loro Figlio, sono le controparti della prima triade caldea come pure della Trimurti brahmanica.

Nel sistema ofita: Ophis (altro nome per Ennoia), il Figlio Inoltre ognuno di questi sistemi ha una triplice trinità maschile, ognuna derivante separatamente da se stessa attraverso una Divinità femminile. 

C'è da sottolineare che gli Ofiti erano un sistema gnostico che venerava il serpente come simbolo di conoscenza del Bene e del Male. Il termine "Ofiti" deriva dal greco antico ophis, che significa "serpente" 

Sappiamo che il simbolo del serpente è presente nel simbolo della tribù dei Dan, di cui ho già approfondito tempo fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0), in cui sono presenti anche le lettere e archetipi Nun, e Dalet, che, insieme, formano la Tau, l'Archetipo del sigillo Divino, il ventiduesimo. 

Serpente, inteso come Nehustan, il serpente bronzeo della Kundalini, della conoscenza. 

E in virtù di questa simbologia del Serpente inteso come Sophia, Conoscenza, Kundalini, Shekinah, notiamo come Bithia, sia foneticamente molto simile alla Pithia greca, la sacerdotessa di Delfi, che oracolava nel tempio di Apollo. 

Una sciamana, che vedeva oltre. 

Come ho scritto già ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/oracolo-di-delfi.html?m=0) 

"Dopotutto, quello di Delfi non era un oracolo qualunque ma il più importante del mondo, dato che, secondo il mito, si trovava proprio al centro del pianeta.

[...] Talmente importante era l’oracolo di Delfi che, come testimonia anche Platone, ogni aspetto della civiltà greca, la legislazione, le campagne militari, la costruzione dei santuari, la sepoltura dei morti poteva avere luogo solo dopo un consulto con la Pizia.

Questo nome deriva da un altro mito, secondo cui il dio Apollo lottò con il serpente oracolare Pitone, posto a guardia del santuario di Delfi, allora dedicato a una divinità femminile, lo uccise e con la sua carcassa eresse un nuovo oracolo intitolato a sé stesso. Da allora, le sacerdotesse acquisivano il potere di predire il futuro che, fino a quel momento, era riservato al serpente.

I vaticini avvenivano secondo una modalità molto particolare. Nel santuario esisteva una stanza sotterranea, l’adyton, talmente segreta che non ne esiste nessuna chiara descrizione antica. 

Al suo interno accedeva la Pizia che prendeva posto su un tripode, un recipiente a tre piedi, e attendeva di cadere in trance. Ancora secondo Plutarco, lui stesso sacerdote nel tempio di Apollo, la donna riceveva le sue visioni grazie a “dolci vapori” che fuoriuscivano dalle rocce. In tempi recenti si è cercato di capire se potessero esistere in zona antiche dispersioni gassose tali da provocare allucinazioni e alterazioni dello stato mentale". 

Un tripode sciamanico è stato ritrovato nel 1968, nella grotta di Santadi. 

Ne ho parlato in un mio post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/i-motivi-pibiones-nella-cultura-sarda.html?m=0) 

"Uno dei ritrovamenti più importanti in Sardegna dal punto di vista speleologico ma soprattutto archeologico, nel territorio di Santadi nella cavità carsica della “grotta Pirosu” un gruppo di speleologi e studiosi scoprirono un tempio nuragico sormontato da un tesoro di straordinaria bellezza, composto da migliaia di pezzi tra cui vasellame e bronzi di raffinata fattura.

Reperto in cui avevo esplicitamente sottolineato la presenza simbolica del  doppio

" Protuberanze che indicano chiaramente l'elemento fecondante taurino, penetrante, mascolino, rappresentato dalla punta delle corna, che  penetra la sfericita' del grembo femminile, rappresentato appunto da queste sfere. 

Sono le stesse sfere, a fine corna, che troviamo nel bronzetto androgino di Abini, ritrovato a Teti, in provincia di Nuoro, che presenta anche elementi femminili, come i cerchi concentrici su braccia, gambe e collo, e la valenza del "doppio"

E ancora "Una rappresentazione beneaugurante di fecondità e fertilità per questa unione sancita con il Sacro vino

Stessi elementi sferici delle sfere pendenti,  che simboleggiano il grembo, sopra le quali  sono incise delle piccole circonferenze ravvicinate, quasi a simulare i chicchi di uva

Tre sfere, in accordo con la simbologia del numero 3, così importante nella cultura e Civiltà Sarda, simbolo di nascita, morte e rinascita, e di creazione completata"

Dimensione concettuale e simbolica, quella del doppio/gemellare, estremamente presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, perché è il doppio, inteso anche come ombra, come l'ombra proiettata, capovolta, sulla tholos del pozzo Sacro di Santa Cristina, che manifesta il Divino( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0) 

Un divino, un gemellare, un doppio, capace di vedere oltre, di avere accesso ad una dimensione "altra", che si manifesta quando le due polarità, maschile e femminile, il doppio occhio, lunare e solare, sono in equilibrio, tant'è che l'ombra capovolta, estensione dell'anima, si manifesta durante gli equinozi, durante una dimensione di equilibrio. 

L'ombra, qui da noi in Sardegna, ha una valenza Sacra, di nascita e rinascita, nel grembo della Madre, del pozzo Sacro, lunisolare, orientato, come asse, ai solstizi, ma che, durante gli equinozi, manifesta la Sacra rinascita, possibile solo quando le due polarità sono in equilibrio.

Su Mommotti è attributo riconducibile alla figura del Mamuthones, che viene divinizzato e liberato dalla sua parte animale, dalla simbologia de su Issohadore, che con il lazo a forma di Ankh, detto "Sa soha", lo divinizza, lo erge a nuova rinascita, ne ho parlato tante volte

(  https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/sa-soha-il-nostro-ankh-sardo.html?m=0) 

Ed ecco quindi, che la simbologia della Bithia a doppie pupille, si estende ad un significato più ampio, in cui la dimensione del doppio, presente anche visibilmente nel guerriero di Teti( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) un'altra rappresentazione di un essere divinizzato, doppi occhi, doppie braccia, si estende ad una valenza molto più importante. Una rappresentazione androgina, Monadica, come gli stessi Giganti di Mont'e Prama, di cui ho parlato più volte

È la dimensione del Divino, di cui sicuramente, le Bithie dalle doppie pupille, erano le sacre rappresentanti femminili, le nostre Janas

Nell'immagine 

Bithia . Testina votiva in terracotta proveniente dall'antica città sarda (III-I sec. a. C., Cagliari, Museo Archeologico Nazionale) 

Una rappresentazione che unisce la simbologia delle Dee turrite( Mgd in ebraico, significa torre. Torre, come i nostri nuraghi. Pensiamo a tutte le Mgd, le Magdalene, i Sacri Femminini rappresentati come Dee turrite. Mgd legato anche alla dimensione dell'amigdala - stesse consonanti Mgd-- alla pineale, all'apertura del terzo occhio, del vedere oltre), con la simbologia del mascolino( ha una barba appena accennata) 

Gli occhi doppi. 

L'arcata sopraciliare e il setto nasale uniti a formare una T, la T degli Iniziati. 

Una Bithia, perfetto sincretismo delle grandi energie, maschile e Femminile, che regolano l'universo, come i nostri Giganti di Mont'e Prama, più sofisticati, nel manifestare anche l'energia femminile, ma pur sempre presente( 

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-regalita-dell-ur.html?m=0), oltre che nelle doppie pupille


Tiziana Fenu 

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Le Bithie dalle doppie pupille




domenica, aprile 06, 2025

💙6 aprile festa delle rune. Runa Ehwaz

 Oggi 6  aprile, è la festa delle Rune, dedicata anche al Dio Odino, il Dio della Guerra e della Conoscenza, della mitologia norrena.

Il nome deriva dal nordico antico e significa "scrittura segreta", le cui iscrizioni più antiche risalgono già dall' età del bronzo. 

Solo nel 200 d.C. si diffuse come alfabeto. 

La serie completa delle 24 rune è chiamata "Furthark", e sono associate tra loro in tre gruppi da 8 rune ciascuna. Hanno anche un valore ideografico, e come suono fonetico ricordano l' alfabeto cinese.

Il Furtark era considerato Sacro e veniva inciso ovunque, specialmente presso i Vichinghi, perché erano considerate come una creazione di Odino la divinità principale della mitologia norvegese, che aveva donato il suo io, il suo ego, quando si gettò sull' albero del Mondo Cosmico per ottenere la conoscenza segreta utile all' espansione del suo essere.

Il gesto di Odino  è un modello evolutivo che indica il processo trasformativo di cui sono portatrici le rune ( non sarà un caso che il verbo inglese "to run" significa " procedere"), i cui poteri curativi erano espressi per lo più nell' osso di balena appeso sulla testa dell' ammalato.

La divinazione delle Rune veniva fatta anche dalle donne, e venivano conservate in sacchettini in pelle. 

La runa che rappresenta energeticamente il giorno di oggi, che è un giorno 19, è la runa Ehwaz, la runa associata a Odino, che ha come simbolo un cavallo, l'Sleipnir, il cavallo magico di Odino avente otto zampe( il numero 8 è legato al Femminino, alla stella a 8 punte) che attraversa i diversi 9 mondi di Yggdrasil, che dall’inconscio più profondo portano ad Asgard. 

Ehwaz è il simbolo del veicolo, del cavallo, che conosce e controlla il viaggio e che è fuso con il cavaliere stesso. E’ il percorso dell’anima.

È l'unione ierogamica che consente il percorso iniziatico 

Di questa runa Runa Celtica Ehwaz,  ho parlato in occasione della tomba dei Giganti di Nixias, la cui stele è chiamata  "su cuaddu de Nixias" ("il cavallo di Nixia") , a cui vi rimando l'approfondimento nel mio link ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/tomba-dei-giganti-di-nixias.html?m=0). 

Ma ne ho parlato anche in occasione delle nostre Amazzoni sarde, che ancora si esibiscono, come le bellissime Amazzoni di Pattada ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/le-amazzoni-di-pattada.html?m=0), la cui figura ancestrale risale alla nostra antichissima Venere di Macomer, rappresentata senza il sen*o destro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-venere-di-macomer.html?m=0

Scrivevo

"Egua", il nome in sardo della cavalla femmina( che nel corso del tempo, è andato ad assumere un'accezione negativa, con il predominare del patriarcato), è molto simile al nome della runa celtica Ehwaz, che significa "unione divina", e che rappresenta l'unione mistica per eccellenza, quella rappresentata da una coppia di cavalli, animali considerati sacri, gli Dei guaritori, che proteggevano le unioni. 

I gemelli sacri, legati al mondo dello sciamanesimo, della connessione tra dimensioni, delle ierogamie, come i Dioscuri, protettori dei naviganti, i figli del Cigno( costellazione a cui, noi Sardi, siamo molto legati) 

Il termine "egua" la femmina del cavallo, ha origine nobile.

[...] Amo pensare a queste Sacre Amazzoni, bellissime ed altere, solari e lunari, come le controparti lunari dell'energia mascolina, che, come elemento femminile mercuriale, hanno in sé entrambe le polarità, Mascolina e Femminina.

E, forse, in tempi più antichi, il termine "egua" che adesso si associa ad un Femminino prepotente, "cavallino" , era un termine   nobile, che indicava, già nella sua manifestazione fonetica, con quel "GU", particella presente anche nella parola "Nuragu", e nella parola "Gutturu", gola in sardo, che, alchemicamente, come chakra della gola di creazione della vibrazione drl suoni, è specularmente legato al chakra della creazione, all'ute*ro femminile(  https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/blog-post_18.html?m=0)  

Una vibrazione altissima, regale, da vere depositarie di quell'unione Sacra, come indica la Runa Ehiwaz, tra le due polarità, maschile e femminile, così come è sempre nella Koine' concettuale e simbolica di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda". 

Una runa legata al segno della Vergine, la cui luna si troverà martedì, oggi siamo in luna crescente in Leone. 

Non poteva che essere una luna in Leone, simbolo del Sole, di domenica, ancora simbolo del Sole, con Sacro Archetipo Qoph, e Arcano Maggiore XIX del Sole, a decretare questa unione Sacra tra Mascolino e Femminino. 

Un Archetipo Qoph, che simboleggia proprio il legame tra le due polarità, e che, nella sua forma archetipale, era rappresentato da un'ascia bipenne, simbolo proprio, della sinergia tra le due polarità. 

Una runa straordinaria, che ci guida verso l'equilibrio, verso ciò a cui dobbiamo tendere, per sentire quell'unione divina che ci accomuna alle Sacre Frequenze dell'Universo. 

Con infinita gratitudine sempre 


Tiziana Fenu 

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6 aprile festa delle rune. Runa Ehwaz



venerdì, aprile 04, 2025

💙Concerto a Milano /Archetipo 22

 Detto e previsto

Avevo previsto una data 9 aprile, che è contrassegnata da un Archetipo Tau, il più Sacro, il ventiduesimo, quello si cui stanno battendo ultimamente, quando ho espresso le mie considerazioni( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/il-kit-della-resilienza.html?m=0) sul video del kit della vergogna e sull'aver mostrato, in particolare, l'Arcano Maggiore XXII del Folle, correlato al Sacro Archetipo Tau, il ventiduesimo, del Sigillo Divino
Archetipo correlato anche agli ultimi due omicidi/sacrifici delle due ragazze ventiduenni, come ho approfondito nel mio scritto, dove già prospettavo altri eventi inquietanti per i giorni traguardati da questo archetipo (https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/archetipo-22.html?m=0)
Devono ammantare ancor di più, di energia negativa questo Sacro Archetipo, come hanno fatto nel video del kit della vergogna.
Archetipo
Ed ecco che proprio per il 9 aprile, a Milano si esibisce un gruppo satanico, i Behemoth, conosciuta per deridere Gesù e tutto il Cristianesimo, glorificare Satana e inscenare rituali anti-cristiani sul palco, in un locale chiamato Alcatraz( già il nome, è tutto dire.
Alcatraz/Milano/Behemoth, il nome del gruppo  polacco( vago riferimento allo scorso pontefice, nota..)
A livello ghematrico, non mi stupisco più di niente
In ghematria ebraica abbiamo per tutti e tre i nomi, un 15( Arcano del Diavolo, ma anche Sacro Archetipo Samech, la fertilità, la pressione per far emergere la nostra Divinità)
Il 15, ridotto, è un 6
Quindi abbiamo un perfetto 666, guardacaso, di cui ho parlato altre volte, il nostro potenziale multidimensionale. Un 6*6*6 veicolato dall'interpretazione numerica del nome "Co*rona", da quando è iniziato questo de*lirio, come spiego nel mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/semantica-della-corona.html?m=0) 

.
Su Milano, addirittura due numeri 6
Se consideriamo il 6, ripetuto 4 volte, abbiamo un 24, quindi ancora un 6
Insimma, un 666 potenziato
Su  Alcatraz e Behemoth abbiamo anche un 13, la Mem, le acque cosmiche( diluvio ecc, dimensione cosmogonica), ma anche Arcano XIII della Morte
E poi abbiamo il 10, presente in tutti e 3, molto simbolico.
Nuovo ciclo, che si sussegue all'anno 9, la Yod, punto di inizio, di concentrazione, prima lettera del tetragramma divino YHWH, Arcano Maggiore X della Ruota della Fortuna.
Questi non sanno stare fermi
Ritualizzeranno durante il concerto.
Il tempo stringe.
Puntano su numeri forti, su Archetipi potenti.
L'ultimo, la Tau, il Sigillo Divino, che divino non sarà, ma ammanteranno di energia negativa questo Sacro Archetipo.
Avevo sentore, che il 9 si potesse muovere ancora qualcosa, perché stanno attenzionando l'energia di questo Archetipo.
Giusto per sottolineare, Behe  è il mostro citato da Giobbe nell'Antico Testamento che resiste al Dio ordinatore del cosmo e che dovrebbe apparire prima della fine del mondo per seminare il terrore.
Gerolamo[4] Behemoth e Leviathan sono considerati simboli del «nemico», il satana che nel prologo del libro mette alla prova la lealtà e la fede di Giobbe in Dio. Ogni particolare della descrizione dei due mostri viene ricollegato al diavolo e a tutti i suoi alleati.

Alcatraz
706= 13
492=15=6
82=10

Milano
150=6
384=15=6
64=10

Behemoth
208=10
456=15= 6
76=13.

La numerologia parla chiara.
Mercoledì, luna crescente in Vergine
Ancora Femminino
Mercurio e la Vergine.

 Ritualizzare attraverso il Sacrificio del Femminino. 

Lo fanno da millenni, e gli ultimi due omicidi in particolare, sono ricchi di simbologia. 

Osservo, e a volte, vorrei proprio non vedere.
Vorrei aggiungere altro, ma a voi le conclusioni...
Immagine a caso, ma non troppo..
Che ognuno di noi, nel suo piccolo, trovi sempre il modo, di far emergere la luce sulle tenebre

Tiziana Fenu
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Concerto a Milano/ Archetipo 22



mercoledì, aprile 02, 2025

💙Archetipo 22

 "Una donna, non ricordo più chi, chiese ad un amico perché gli uomini si sentono minacciati dalle donne

Lui rispose che hanno paura di essere derisi da loro.

Quando chiese ad un gruppo di donne perché si sentissero minacciate dagli uomini, dissero "temiamo che possano ucciderci". 

( The Fall) 


C'è una reiterazione del numero 22, in questi giorni. 

Due omicidi con vittime  due ragazze di 22 anni

Ilaria Sula, di Roma e Sara Campanella di Messina 

Roma e Messina hanno in comune il valore ghematrico 12, la Lamed, il sacrificio, la prova, Arcano Maggiore XII dell'Appeso 

12 che ritorna in Sula e Sara.

Presente anche nella ghematria di Stefano Argentino, e nella singola parola Stefano. 

Ilaria ha anche il 30, che è il valore ghematrico della Lamed. 

In Sara Campanella abbiamo anche tre volte il 9, che fa 27, quindi ancora un 9

Siamo in un anno 9

Ilaria, scomparsa il 25 marzo, giorno governato dall'Archetipo Qoph , funzione Legame. Arcano maggiore XIX del Sole, il Mascolino. 

Sara, accoltellata, sgozzata dal fidanzato Stefano Argentino, 27 anni, ancora il 9( 2+7)

Stefano Argentino nella sua ghematria ha un 66, e nel singolo cognome un 6

Un 666

Argentino. 

Argentina. 

Bergoglio

Un falso pontificato che non ha fatto altro che distruggere il Femminino. 

Argentino. 

Argento. 

Il simbolo alchemico del Femminino. 

Deve esser tutto in un anno 9.

Manifestazione, Rivelazione. 

Apoteosi 

Distruzione totale del Femminino, per rendere possibile l'unicità di genere nel Mascolino. 

La reiterazione del 22, indica il riferimento all'ultimo Sacro Archetipo Ebraico, la Tau, e all'Arcano Maggiore XXII del Folle, come ci hanno chiaramente indicato in quel pseudo video farlocco del Kit della vergogna, di cui ho parlato pochi giorni fa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/il-kit-della-resilienza.html?m=0) 

La Tau, che nella sua forma archetipale, veniva indicata come una X, come le mani di Osiride incrociate sul petto. 

Un simbolo ricorrente anche tra gli attuali "massoni" Iniziati, o perlomeno, che si credono tali, fantomatici custodi del Sigillo Divino, che la Tau rappresenta, e che si pongono come arbitrari Giudici Divini, che dispongono delle sorti dell'umanità.. 

Siamo in un anno 9 

Ho già avuto modo di ribadire, un po di giorni fa, e caricato oggi sul mio blog( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/dna-nono-strato.html?m=0), come la nona sfera, lo strato 9 del DNA, in esoterismo, indichi, la parte multidimensionale, che ha in sé un potenziale di guarigione e rinnovamento altissimo, poiché è punto di connessione con il Divino. 

Si parla erroneamente, quando si confonde un certo ambiente massonico del nono cerchio, con l'effettiva valenza simbolica e sacrale di questa dimensione. 

Sono come due poli opposti, uno votato al Bene, al Divino, uno al Male. 

Vorrei ricordare che il 9 è un numero sacro anche in architettura, poiché certe geometrie divine, come l'angolatura di certi ingressi, che sono come portali per l'altra dimensione, hanno come Matrice angoli a 72 /72 /36

Un 9/9/9, che sommato, fa 27, e quindi ancora un 9.

Il 9 è il numero più sacro. 

Sacro Archetipo Ebraico Teth, il Femminino, la Sophia, la Kundalini di connessione con il Divino, la Shekinah manifestata. 

È la chiave di lettura dell'universo 

Vediamo questa precisa geometria aurea nell'ingresso dei nostri Nuraghi, nella conformazione a Menat( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0) del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina, è di altri pozzi, forse meno famosi, ma non meno importanti. 

E vediamo la stessa conformazione nella piazza di San Pietro, architettata ad emulazione dei portali sacri del passato. 

I portali possono veicolare anche energie negative, e queste continue emulazioni, con Matrice il Sacro, sono tutte rivolte al negativo. 

Anche Dante ha elaborato la Divina Commedia, su Matrice numerica 9, sul Femminino, sulla dimensione angelicata di Beatrice, massima espressione dell'amore divino. 

9 gironi dell'inferno e 9 cieli del Paradiso

( la Divina Commedia  è composta di 3 cantiche formate da 33 canti l’una, la cui somma dà 99, multiplo di 3). 

Chi troviamo proprio esattamente al nono cerchio dell'inferno Dantesco? 

Il Cerchio IX è costituito da un pozzo profondo formato da un lago ghiacciato (Cocito) in lieve declivio verso il centro, dove è confitto Lucifero.

In questo girone sono condannati i traditori, i fraudolenti verso chi si fida. 

I traditori dei parenti, della patria, degli Ospiti, della chiesa, dell'Impero. 

I dannati, confitti nel fondo ghiacciato di Cocito, battono i denti per il freddo e le loro lacrime si ghiacciano non appena sgorgate dagli occhi accecandoli ed aumentando il loro dolore.

La superficie ghiacciata di Cocito, che blocca i dannati nella posizione della loro pena, riflette la loro totale immobilità spirituale nella vita terrena.

Il lago, l'acqua. 

Il Femminino. 

Puniti nella massima espressione del Femminino, l'acqua ghiacciata. 

L'acqua ghiacciata, in natura, è la massima espressione tridimensionale di perfezione, che di manifesta attraverso la perfezione geometrica dei cristalli d'acqua. 

Per contro, il nono cielo del Paradiso, è il cielo di Venere, al Femminino, un cielo legato agli Spiriti Amanti, al Primo Mobile,  chiamato anche cielo cristallino,  che abbraccia tutti i cieli inferiori e trasmette essi il moto, muovendosi di un moto velocissimo 

​Una dimensione che ha il massimo potenziale, proprio come il nono strato del DNA. 

Beatrice chiarisce a Dante che si trovano nel cielo da cui comincia tutto il moto (e quindi anche il tempo), indotto da Dio, che è nell'immobile Empireo. 

Qui il discorso si volge verso diversi temi, e Beatrice sottolinea che si tratta di verità alte, cui gli uomini non pongono mente, perché sommersi dal male dopo aver conosciuto il bene, in un pervertimento dovuto (dalla morale si passa alla considerazione politica) alla mancanza di chi governi

Beatrice sottolinea che ciò proseguirà finché verrà chi invertirà il corso delle cose, e darà vero frutto dopo il fiore.

Dante vede negli occhi di Beatrice, come riflessa da uno specchio, una vivida luce. 

Quindi, si rivolge al cielo, e contempla direttamente un punto di acutissima luminosità, figura della divinità indivisibile, in quanto, come punto matematico, privo di estensione e di materialità, e attorno al punto vede ruotare nove cerchi (i cerchi angelici), il primo con moto più veloce di quello del Primo Mobile, perché infiammato da ardentissimo amore, gli altri con velocità inversamente proporzionale all'ampiezza della loro circonferenza, e dunque alla distanza dal punto che rappresenta il centro.

Quindi, capite bene tutta la profonda valenza alchemica ed esoterica del 9 identificato con il Femminino, con Beatrice, dimensione che consente di attivare il movimento degli altri cieli.

È il Femminino che consente la Forma all'energia creatrice.

E lo vogliono neutralizzare.

Gli eventi degli ultimi giorni sono estremamente simbolici, numericamente. 

Rimango colpita soprattutto dal 22.

È un Archetipo su cui stanno lavorando parecchio, perché è l'ultimo, il più importante, quello degli Iniziati, dei Giudici.. 

Si ripresenterà, come ho anticipato nel mio scritto sul video del kit, il 9 aprile. 

Cosa abbiamo il 9 aprile? 

I due giorni del Giubileo della speranza e la Camera dei deputati  che accoglierà Re Carlo III e la Regina Camilla, in occasione della visita di Stato in Italia dei Sovrani del Regno Unito.

Fatevi due domande a riguardo, ma anche tre.. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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Archetipo 22




💙DNA Nono strato

 Il DNA funziona per istruzioni. 

Senza nuove istruzioni, resta in quelle vecchie, resta solo a livello di gestazione, nel grembo materno, e non si manifesta in tutta la sua potenzialità. 

Potenzialità che unisce la biologia 3D, con le parti multidimensionali del DNA. 

Al centro di ogni atomo ci sono 11 dimensioni multidimensionali , sono studi appurati dalla fisica e anche dal Cern. 

E già connaturato, a livello genetico, abbiamo lo strato 9 del DNA( che ha 12 strati) che opera da guaritore. 

Le remissioni spontanee, sono realtà, e gli antichi, in particolare, ne conoscevano tutte le potenzialità. 

La conformazione del nuovo tessuto cellulare si modifica modificando il magnetismo. 

Siamo nel wormhol tra le due eclissi, tra due fasi lunari molto importanti, quindi in una dimensione energetica estremamente potenziata. 

Osservo 

La temperatura mi segna picchi di 6° notturni e io dormo quasi con lenzuolo. 

I miei cani sono agitati. 

Le improvvise dipartite di giovani e non, si sono intensificate proprio in questo periodo. 

La pressione, su ogni fronte, si è intensificata proprio in questo periodo. 

Ologrammi o satelliti wireless che irradiano di onde elettromagnetiche, molto oltre le bande Ghz consentite? 

Come in un forno a microonde, nel quale il confondere è d'obbligo, e fare pressione su ogni fronte è il metodo più deleterio per andare ad indebolire quella parte 1, il nostro DNA fisico, con tutta la sua reattività umana e di conseguenza, lo strato 9, la parte multidimensionale, che ha in sé un potenziale di guarigione e rinnovamento altissimo. 

Esplosioni solari

Blackout della risonanza Shumman. 

Acufeni altissimi, mai avuti così alti. 

Ci sono interferenze enormi, enormemente potenziate. 

L'Universo cerca equilibrio come può, a queste interferenze. 

Deve essere in un anno 9.

Se la tenteranno in ogni modo. 

Numericamente è un numero chiave. 

È la chiave di lettura dell'Universo. 

Così come è lo strato 9.

Lo switch avviene in questa dimensione di connessione tra l'1 e il 9.

Per poi ripartire con un nuovo ciclo, rinnovati. 

Dalla Yod, decimo Archetipo, il punto di concentrazione. 

E cosa è la concentrazione, se non Essenza? 

Presenza a noi stessi. 

Quale è la cosa più preziosa dell'universo? 

L'energia.

Noi ne produciamo continuamente, l'AT'P

Osservare. 

Osservare sempre. 

E stabilire una profonda connessione con l'universo e con il nostro sentire.


Tiziana Fenu 

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DNA nona sfera



martedì, aprile 01, 2025

💜Precessione equinozi

 Da circa duemila anni la terminologia ufficiale si serve solo di «segni» zodiacali, ciascuno dei quali occupa 30 dei 360 gradi dell’intera fascia. Questi segni portano il nome delle costellazioni dello zodiaco, ma segni e costellazioni non collimano: il segno equinoziale (1°-30°) viene chiamato Ariete indipendentemente dalla costellazione che nella realtà sorge prima del sole all’equinozio. Nella nostra epoca, la costellazione che sorge eliacamente il 21 marzo è quella dei Pesci; ma il «segno» è sempre chiamato Ariete, e lo sarà in futuro quando sarà l'acquario a reggere l'equinozio di primavera. 

E tanto basti per l’opposizione segno/costellazione.

 Quanto alla seconda espressione ambigua, quella del sole che sorge «in» una costellazione (o in un segno), essa significa che il sole sorge assieme a questa costellazione rendendola invisibile. Vi sono diverse ragioni per ritenere che la costellazione (nonché il pianeta che vi si fosse trovato) «in» cui sorgeva il sole all’equinozio venisse detta «sacrificata», «legata al palo sacrificale» o simili; ciò potrebbe infine spiegare come mai Cristo, che aprì l’età del mondo in cui si ha il sorgere eliaco dei Pesci in primavera, venne inteso come l’agnello sacrificato. 

Quando i Pesci sono l’ultima costellazione visibile a oriente prima dell’alba, il sole sorge assieme alla (cioè «nella») costellazione che segue, l’Ariete. 

Dal principio della storia, l’equinozio di primavera si è spostato attraverso il Toro, l’Ariete e i Pesci. 

È tutto qui quello che l’esperienza storica ha mostrato all’umanità: un settore pari a circa un quarto dell’intero cerchio principale della macchina. Che il movimento sarebbe continuato fino a completare il cerchio era tutt’al più un’illazione: per quanto se ne sapeva, poteva benissimo far parte di un’oscillazione avanti e indietro; in effetti c’erano due scuole di pensiero in proposito, e sembra che la teoria dell’oscillazione abbia esercitato sugli antichi mitografi un’attrazione maggiore. Quanto a noi, il sistema copernicano ha spogliato la Precessione della sua solenne grandiosità, facendone una questione puramente terrestre, il barcollare del corso individuale di un pianeta qualsiasi. 

Ma se si fosse trattato, come appariva un tempo, del comportamento misteriosamente preordinato della sfera celeste o del cosmo nel suo insieme, chi mai avrebbe potuto sfuggire all’emozione astrologica? 

La Precessione assunse infatti un’importanza preponderante: divenne il vasto disegno imponetrabile del fato stesso, ove un’età del mondo subentrava all’altra, mentre l’invisibile lancetta dell’equinozio scivolava lungo i segni e ogni età portava con sé ascesa e caduta di configurazioni e sovranità astrali, insieme con le loro conseguenze terrene.

Occorrevano storie per la gente comune, che narrassero come da un’origine fosse sorto il susseguirsi delle sovranità e come fosse avvenuta la creazione stessa del mondo; ma per coloro che sapevano, l’origine era solamente un punto nel cerchio della Precessione, come lo 0 = 24 dei nostri orologi. Questi, oggi, hanno soltanto due lancette; ma i narratori di storie di quei giorni lontani, di fronte all’immensa e lenta macchina dell’eternità, dovevano tener conto di sette lancette planetarie, oltre alla quotidiana rivoluzione della sfera delle stelle fisse, nonché del suo moto secolare nella direzione opposta. Tutti questi moti significavano parti del tempo e del fato.


Tratto da Giorgio de Santillana Hertha von Dechend "Il mulino di Amleto Saggio sul mito e sulla struttura del tempo" A cura di Alessandro Passi EDIZIONE RIVEDUTA E AMPLIATA Adelphi eBook

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Aratea de Leiden- constelacion de Aries

Precessione equinozi