venerdì, aprile 17, 2020

💛Shiva/scivedda

Potrebbe essere tanto semplice , quanto ovvio, nella sua linearità logica, senza sbavature..eppure a volte è solo questione di logica..pensavo alle zeppole.." is zippuasa ", come le chiamiamo qui in Sardegna.
E a come le lavoriamo nelle "scivedde" , nei grandi contenitori in terracotta, utili per impastare e consentire una lievitazione ottimale, soprattutto se si tengono al caldo vicino al caminetto
"Sa scivedda"...il suffisso  -edda , in sardo, indica un diminutivo
E "sa scivedda" indica un grande contenitore di terracotta, che consente alla sostanza di prendere forma, di lievitare, di esprimersi, di manifestarsi
Nella mitologia induista, il principio maschile Shiva, viene indicato come pura coscienza immanifesta, un essere privo di forma, in atteggiamento meditativo, come potenziale divino inattivo, separato dalle sue manifestazioni. È visto come un distruttore, perché è coscienza senza forma
E spesso distrugge la forma per rivelare la coscienza.
Risiede nel chakra della sommità della testa
La sua controparte femminile è Shakti, colei che dà la vita, la madre dell' universo, che dà forza alla Forma della vita , ma solo con il seme della coscienza che viene da Shiva
Ora..pensando alla scivedda sarda..che dà forma all' idea di zeppole e pane, nell' impasto che lievita al suo interno, mi scivola "giusto giusto", "pulito pulito", l'accostamento "Shiva/scivedda"..dove "scivedda" indica uno shiva piccolino, bypassando così una fase linguistica in cui si devono differenziare le cose con nomi diversi, invece di differenziarle con un semplice suffisso
E questo mi fa pensare ad una forma molto arcaica della parola, probabilmente precedente allo stesso Indù
E il ragionamento su questa "scivedda", manifestazione in Forma di uno Shiva "coscienza manifesta senza Forma", calza ancora di più, se prendiamo in considerazione che Shiva risiede nella sommità della testa ( sarebbe esattamente nel settimo chakra della Corona, lì dove c'è il vero Vir..altro che vir-us microscopici...) e la testa , in sardo si dice "conca"
E una conca, in italiano , indica proprio un capace di recipiente di terracotta ( definizione di wikipedia) a tronco di cono rovesciato con pareti a bordo rilevato: serve spec. per il bucato o per contenere acqua ( fig. : c. fessa, persona cagionevole); anche, quanto può esservi contenuto.
Oppure scavo in forma di bacino praticato attorno al piede di un albero per l'irrigazione o la concimazione.
Quindi abbiamo una "scivedda" che rappresenta un' idea Shiva che prende forma in una Shiva piccolina ( il suo femminile) attraverso la testa( la conca, "sa conca" in sardo)
Shiva/scivedda
Maschile/Femminile
Sostanza/Forma
Scivedda/conca
Contenitore/testa
..e tutto questo prima ancora di differenziare il Divino Femminile "Forma" con il nome Shakti
Come lo so?
Lo so e basta
Sono la "scivedda" di Shiva
Anche io sono una Forma ospitante la sostanza creatrice. Una scivedda impastata ad acqua e terra-cotta
Cotta dal calore del fuoco, "de su fogu"
Sono "terra", femminile, accogliente. Certe cose " is femmiasa " le sanno e basta
Mai fare domande ad una donna sarda.
Ti instilla altre domande...
Notare nella terza immagine, nel pantalone di Shiva, la sagoma della testa di un Mamuthones sardo.. 

Tiziana Fenu

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