martedì, dicembre 22, 2020

💜 Il Canto della Dea è un’Onda

 Il Canto della Dea è un’Onda, possiamo tentare di resisterle, generano dolore, o decidere di abbandonarsi al suo eterno fluire, come un amante si scioglie negli occhi dell’Amata.

 “Abbandonarsi”, “arrendersi”, “seguire il flusso” sono le parole chiave del Tantra, ma per noi, che della volontà individuale abbiamo fatto un mito, sono sinonimi di debolezza.

La nostra esistenza si trasforma spesso in una corsa al successo personale, e la smania di controllare la vita, nostra e altrui, ci condanna all’infelicità e al dolore.

L’Onda della Dea non si può arginare, la si può solo osservare.


“Da bambino passavo le ore a guardare il mare. La risacca si lasciava dietro un sacco di cose, mucchi di alghe, corde, ossa di pesce scolorite, che sole e salmastro incollavano agli scogli. Al tramonto si facevano facce, alberi o draghi antichi.

Sembravano lì da sempre.

Mi affezionavo a quei guardiani scolpiti dal mare. Poi l'onda del libeccio li strappava via. Restava solo lei, l'onda, che sbatteva sulla scoglio, si ritraeva, senza fretta, e si alzava per rovesciarsi di nuovo. Ciò che noi diciamo di amare, gli oggetti a cui ci attacchiamo, sono i ricordi del passato e le illusioni del futuro: mucchi di alghe, corde, ossa di pesce scolorite, che l’Onda della Dea, lascia sulla scogliera, per un giorno, dieci, forse cento, per ripigliarseli, prima o poi, e disperderli nell’Oceano Senza Sponde dell’Isola delle Gemme.

Il Tantra strappa i ricordi dalla carne.

La vibrazione delle sillabe, dei mantra, dei gemiti dell’Amata, è il ritmo dell’Universo.

Va sentita col respiro, col cuore, con le viscere. Allora la mente si fa ritmo. La mente è il Mantra.”.

(Tratto da Tantra la via del sesso, ed. Aldenia, Firenze 2015)


Tratto da Paolo Proietti "IL FUOCO E LA LUNA Le pratiche erotiche nello Yoga tradizionale"


Il Canto della Dea è un’Onda


Maldalchimia.blogspot.com




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