sabato, marzo 20, 2021

💛Simbologia dei conci di trachite del Nuraghe di Nurdole.

 Simbologia dei conci di trachite del Nuraghe di Nurdole. 


Oggi ufficialmente è subentrato l'equinozio di Primavera, alle 9:37.


Equinozio di primavera, che abbiamo visto, è stato determinante per stabilire quei parametri astronomici di perfezione, di un perfetto equilibrio tra notte e giorno, tra sole e luna, tra luce e ombra, "trasferibile" anche sul piano terreno, in modo che il Divino si manifestasse in tutta la sua pienezza, anche nella materia.

Questa ricercatezza della perfezione architettonica, riconducibile al parametro di Sacra Architettura con angolo a 60°, come l'inclinazione dei raggi solari durante l'equinozio di Primavera, non è niente altro che una perfezione architettonica che già esiste tra le costellazioni.

Era ciò a cui miravano gli Antichi, i nostri Antichi Sardi, gli Antichi Egizi, tutte le antiche civiltà in generale. 

Creare la perfezione celeste, divina, anche in terra, e puntare, dopo la morte, all'accesso al Divino, tramite degli Stargate che avevano osservato, e che erano, per loro, conformazioni particolari e divine.


E avevano in Orione, quel punto X, quella croce da cui si dirama a tutto, il punto di accesso per il Divino.

L'avevano osservata bene, questa costellazione, esattamente inserita lungo la linea equatoriale celeste, a cavallo della via Lattea, l'arco che porta al divino.

Esattamente a metà tra Sirio e Aldebaran.

Aldebaran, l'occhio della costellazione del Toro, il "terzo occhio della consapevolezza" , prima di arrivare alle Pleiadi. 

Avevano osservato come queste stelle e costellazioni, nel cielo, formassero, a partire dalla cintura di Orione centralissima, sulla linea equatoriale celeste, insieme alle stelle ai due vertici, Aldebaran e Sirio, quella che diventerà la figura chiave tridimensionale di ogni civiltà evoluta. 

La piramide a base quadrata. 


Piramidi erette come catalizzatrici di energia, poiché, createsi con le coordinate stellari, non potevano che essere la perfezione assoluta, un'architettura divina. 

La traiettoria "Aldebaran-Sirio", passa esattamente per le tre stelle della cintura di Orione. Costellazione di Orione, che nella sua conformazione crea una X. 

Ed è su questo simbolismo, che oggi si sofferma la mia attenzione


La X sovrapposta ad una croce. È un simbolismo che questi giorni ha catturato la mia attenzione, anche se già lo conoscevo, in ambito "civiltà sarda". 

L'ho visto sulla moneta del Sardus Pater, sopra il Toro.

L'ho visto nei blocchi decorati, di trachite, ritrovati nel nuraghe Nurdole, a Orani, in provincia di Nuoro.

L'ho visto come struttura della Pintadera. 

E l'ho visto su un simbolo che è arrivato fino all'età cristiana, e rappresentarla arbitrariamente.

Perché ho visto la stessa X sul petto di Osiride, che fa asse alla X, con il suo stesso corpo, ed è lo stesso simbolo di Salomone, quello chiamato la Chiave di Salomone, considerato un potente simbolo magico esoterico ed evocati o, insieme alla piccola chiave di Salomone, a forma di stella a cinque punte. 


Simbolo che è stato chiamato, in epoca Cristiana, Chrismon, per indicare il Cristo, che hanno attribuito di derivazione greca, ma che invece risale proprio a questa particolare conformazione astrologica: quella di Orione, con la sua conformazione (considerando le diagonali centrali) ad "X", attraversato dall'asse che congiunge Aldebaran e Sirio, che sono considerati come Venere entrambi. 

Sirio, perché è considerata come la prima stella del mattino, come Venere, e Aldebaran, come ho avuto già modo di spiegare, perché Venere è associata al Toro, e Aldebaran è la stella più luminosa del Toro.


Quindi, Orione, con la sua conformazione a X, a clessidra, come una svastica creatrice(era considerata infatti, il fulcro della creazione), si trova esattamente tra due stelle che rappresentano Venere, e proprio sulla sua cintura, sulle sue tre stelle, si può creare quella piattaforma ideale, perfetta e divina, che diventerà il parametro di tutta la Sacra Geometria, il quadrato di  Sator, quelli che è stato individuato per primo, dagli antichi Sardi

Un quadrato Sacro.

Da portare come pettorale sul petto del Gigante arciere, da creare in ogni porticina di ingresso in ogni Domus de Janas, che hanno tutti gli ingressi quadrati. 


Infatti il quadrato di Sator, che centralmente ha la N, come nel "quadrato di Sinis", come ho spiegato nel mio post a riguardo, ha come valore numerico della "N", il numero 5, che è il numero che rappresenta la costellazione del Toro, che, come ho già detto, ogni 8 anni, assume una conformazione particolare a pentagono (si, come il riccio fossilizzato, di 18 milioni di anni fa che hanno voluto come elemento decorativo nel nuraghe della Nurra), e come i moduli di 5 solchi, che si diramano dall'occhio centrale di Aldebaran sulla fronte della Maschera ghignante di San Sperate.


E questo simbolo, che ora osservo anche in questo granito di Nurdole (osserviamo anche il nome, Nurdole, con radice "Nur-" da "Fuoco", quindi con valenza mistico religiosa), è rappresentativo di quella spiritualità appartenenti alla tradizione atlantico - occidentale, i cui "avatar" terreni sono Osiride, Dionisio, Cristo, ecc, che seguivano il ciclo di nascita e morte del ciclo dell'anno, con la resurrezione che andava a coincidere con l'equinozio di Primavera. 

È una sorta di spiritualità "astronomico solare/stellare", ben oltre la semplicistica definizione di religiosità legata al culto della fertilità, poiché si contrappone ai culti stellari, o polari, che vedono la presenza di divinità immortali, che non muoiono e non rinascono.

Sono due filoni, iperboreo e Atlantideo, che in Egitto, e quindi, molto prima, anche in Sardegna, che si sovrappongono, esemplificandosi in culti stellari, come quelli di Ra, e in culti invece terrestri e solari, come quello di Osiride, che poi saranno ripresi più in là, in ambito cattolico. 


Il Cristo che risorge, non è altro che il "pesce" (Cristo era chiamato Ichthys, il "pesce"), l'Ossirinco nero, probabilmente di derivazione sarda, visto che la parola "Ossirinco" ha la stessa radice di "Ossidiana" e sappiamo che l'Ossidiana e sempre stata presente in Sardegna, fin dai tempi remotissimi, che ingurgito' il fallo di Osiride, l'unica parte del corpo della divinità che non fu ritrovata. 

E ricordiamo che la nostra Pasqua sarda è chiamata "pasca", una parola simile a "pesce", riadattata al femminile. 

E che "pesce", non significa niente altro che unione degli opposti in equilibrio. La Vesica Piscis, che nell'incontro delle due circonferenze, crea il pesce, la mandorla mistica, maschile e femminile insieme. 

Come nel perfetto equilibrio degli equinozi, dell'equinozio primaverile. 

Come nella Tanit, che ha il Sole, la testa, in perfetto equilibrio nella linea equatoriale delle braccia, come in un pentacolo. 


Abbiamo visto come l'Antica Civiltà Sarda era attentissima a questi Sacri equilibri, tra gli opposti. 

Avevano capito benissimo che solo un equilibrio tra opposti, dà luogo alla creazione, alla rigenerazione, alla resurrezione. 

Infatti la Pasqua si celebra a inizio equinozio in concomitanza del risveglio della natura. 

Gli Antichi Sardi erano degli Iniziati, ancora prima che lo fossero gli Antichi Egizi. 

Abbiamo anche un'Arbatax, in provincia di Nuoro, troppo simile alla parola Abraxas, il grande demiurgo, di cui parlerò in un altro momento. 


Quel che mi preme sottolineare è il ripetuto simbolismo di questo antico Chrismon risalente  a molto prima Cristo trovati in questo Nuraghe di Nurdole che indica, quello che per loro era il fulcro creativo della nascita, rinascita divina :Orione con la sua conformazione a X, a clessidra (così presente nella tradizione sarda, anche nel ballu tundu) che si interseca con la via della rinascita astrale, la via Lattea. 

E questo spazio virtuale di rinascita, è rappresentato anche da quel "rombo/quadrato, che si vede a sinistra in basso nel blocco. 

È presente una serie di 5 rombi/quadrati, uno dentro l'altro. 

Ancora il numero cinque, legato al Toro, ad Aldebaran, il portale per la rinascita.

Il torello con il corno sinistro spuntato, tracciato come traiettoria "cintura Orione/Aldebaran/Pleiadi, come abbiamo già visto nel mio precedente post. 


Rombo che è simbolicamente anche la" vagina/arca/argha"("argha", ricordo, è "vagina" in sanscrito). 

Perché la via Lattea è una vagina/arca che trasporta l'Horus verso la  rinascita. 

I motivi a Spiga indicano, auspicano, questa rinascita, anche nel mondo terreno. 

C'è anche una forma leggermente rettangolare. 

Ricorda esattamente quel" quadrato/rettangolo"che si crea in astrale, come vi ho mostrato dai miei (umili, non sono una grafica, e non ho il pc)elaborati grafici, come piattaforma dove soggiornano le tre stelle della cintura di Orione, piattaforma energetica per la costruzione della piramide, della doppia piramide, con i vertici su Aldebaran e su Sirio, le due Veneri, le due polarità che mettono in moto energetico la piattaforma creativa della Cintura di Orione. 

Come un Sator, come all'interno del quadrato Vitruviano. 

La quadratura del Cerchio è lì. 

E i Giganti sono assolutamente parametrati a queste proporzioni auree, in modo che la loro cintura, simbolica della cintura di Orione, risulti come centro creativo di sviluppo. 

Loro, gli Architetti Divini, i Sacri Iniziati che conoscono i segreti delle proporzioni auree, e quindi della perfezione in terra. 


È adesso, mente scrivo, mi viene in mente che anche nel Menhir di Laconi, è rappresentato quello che sembra un doppio pugnale, e che invece non è altro che la rappresentazione dei due triangoli uniti per la base, che rappresentano la tridimensionalità delle due piramidi che vedevano in cielo, e che poi rappresenteranno sulla terra. In Egitto, soprattutto. 

Ma la Sardegna, deve essere piena di piramidi. Ci sono rilievi troppo precisi per essere naturali. 


E alla luce di quest'ottica, anche il capovolto è una delle due metà del simbolo Chrismon, o della stella a 8 punte, se vogliamo, che anche numericamente indica l'unione tra cielo e terra, tra umano e divino, l'infinito. 


E ora capisco meglio anche il vedersi riflessi, in modo capovolto, nel pozzo di Santa Cristina, come una X, speculari, come la X di Orione. 

Infatti i gradini superiori, quelli impraticabili, in numero dimezzato, parlano di Ascensione, con tutto quel gioco di ierofanie che si rivela proprio il 21 aprile, data presumibile dell'inizio del nostro antico calendario. 

Aprile che in ebraico era chiamato "abib" , come primo mese dell'anno , che significa Spiga, e che in sardo di dice "Abrili". 


Due nomi simili foneticamente. 


Ecco perché è presente anche la Spiga  nel blocco di trachite, perché indica l'inizio di una nuova vita, sulla piattaforma di ascensione delle tre stelle della cintura di Orione. 

Ecco perche il tre è sempre presente. Anche nelle Domus de Janas, nelle triple cornici. E gli ingressi quadrati, sono gli ingressi nella piattaforma quadrata dell'ascensore. 


Ci sono anche tre rombi/quadrati, disposti in modo vericale, nel blocco di granito, con un puntino in mezzo che sembra un occhio, sempre con 5 fasce di decorazione intorno.. 

Più chiaro di così.. La via per l'Occhio del Toro, aldebaran, il portale sacro, per il Terzo occhio della consapevolezza, del Divino. 

Anche quella che sembra una Pintadera, nel blocco più piccolo, presenta una conformazione interna portante, a X. 

Gli animali ritrovati insieme ai blocchi, potrebbero avere una funzione totemica, come il leone, che riguarda il richiamo della potenza e protezione degli antichi avi, come coloro che costruirono la Sfinge del Sinis tra il 10.000 e l'8.000 a.C., presumibilmente, visto che questa era l'era del Leone.

C'è anche un blocco, dove è presente una Samech, quindicesimo Sacro Archetipo Ebraico, che indica protezione, benedizione sacerdotale, intimo legame tra umano e divino( è la lettera, che nella sua forma ricorda il Sistro egizio, il nostro "sciranchizzi", il risvegliato di coscienza). 

La Samech, corrispondeva alla lettera X. Quindi tutto torna. 

 

Un reperto stupendo, che parla di uomini con un notevole spessore spirituale, attenti al dettaglio, permeato di sacralità e regalità, raffinati conoscitori della dimensione astrale e cosmogonica. 


Ma non solo. 

Molto più di questo. Guardavano in tridimensionalità. 

Sapevano costruire dimensioni. 

Sapevano vedere le Piramidi, perfette nella loro architettura, nelle coordinate Stellari. Ecco perché sono state costruite con i parametri della Geometria Sacra. 

Dimensioni sacre, di cui abbiamo perduto le coordinate, e che hanno portato in terra, grazie all'Intelletto, che li ha distinti come i costruttori del Divino in terra. 


Tiziana Fenu 


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https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html


https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html


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Simbologia dei conci di trachite del Nuraghe di Nurdole.


Petroglifi su blocco di trachite nuraghe di Nurdole



Pintadera Sarda con decorazione a stella a. 5 punte







Moneta ritrovata nell'area archeologica di Mont'e Prama con stella a 8 punte sul Toro, e Sardus Pater

Crhrismon con alfa e omega
Osiride con X sul petto

Chrismon in un tempio egizio

Petroglifi sempre a Nurdole, con Samech in alto a destra

Sistro egiziano /sciranchizzi sardo

Menhir con capovolto e doppio pugnale  al Museo di Laconi

Sigillo Chiave di Salomone

Sigillo Chiave di Salomone piccola



Maschera Ghignante di San Sperate 

Tanit e Stella a 5 punte






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