Antico e semplicissimo, ma molto simbolico, amuleto vichingo scandinavo risalente all' XI secolo.
La forma triangolare del pendente, che richiama l'elemento Fuoco del Mascolino, si alterna, come geometria interna, a quella triangolare con il vertice verso il basso del Femminino, dell'acqua.
Entrambi portano in sé, il modulo triadico della creazione.
Tre triangoli all'interno del ciondolo triangolare, e tre semisfere all'interno di ognuno dei tre triangoli.
Tre coppelle anche ai lati dei due triangoli del Mascolino, quelli in basso, e una V centrale, sempre formata da coppelle, in numero totale di otto.
L' otto è un numero che unisce Cielo e terra, è il numero dell'infinito, quindi unione degli Opposti.
In totale le coppelle, sono quindici, numero che, in riduzione teosofica, diventa un sei (1+5), e quindi simboleggia l'unione ierogamica per eccellenza tra Maschile e Femminile.
L' Archetipo ebraico legato al numero sei, è quello della lettera Vav, con funzione "congiunzione".
Congiunzione degli Opposti, armonia, equilibrio, la vita che scaturisce dall'Unione alchemica tra Fuoco e Acqua, l'arcano maggiore dei Tarocchi, gli Amanti.
Trovo questo amuleto veramente splendido ed energeticamente molto potente, pur nella sua semplicità .
Ma è la forte simbologia, a farne un talismano altamente sinergico, attraverso il quale si evoca la protezione del Fuoco e dell'Acqua, di Padre e Madre Creatori.
Tiziana Fenu
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