sabato, luglio 03, 2021

💙Favola Smylino

 Ringrazio di cuore Davide Zampino, che con questa sua bellissima opera mi ha ispirato la creazione di questo piccolo racconto ❤🙏


Smylino era l' abitante di una bellissima cittadina chiamata Tondolandia. Dove tutto era tondo e circolare. 

Per spostarsi si rotolava, per abbracciarsi ci si rotolava intorno come dei chupa- chupas, e per acchiappare qualche bacio ti dovevi rollare sull' altro come un chupa chupa appiccicoso in cerca della sua granella di zucchero sulla quale appiccicarsi. 

Le strade riportavano sempre allo stesso punto. 

Persino i libri erano circolari. 

Ognuno poteva leggere iniziando da qualsiasi punto, che tanto la storia non sarebbe cambiata. 

Tutti sembravano felici di poter passare le giornate rotolandosi da un'attività all'altra, di essere sempre in movimento in questa circolarità che non portava a nulla. 

Smylino osservava e rifletteva. 

Si guardava quelle due zampine deformi che aveva sempre tenuto nascoste fin dalla nascita, per non essere emarginato come un diverso, e pensava che avrebbe desiderato per una volta, fermarsi da qualche parte.

Trovare una lettera "i" maiuscola che potesse rappresentare l'Inizio di un qualcosa che non aveva mai conosciuto fino a quel momento, perso nella circolarità del vivere rotolando su se stesso.

Decise che doveva essere lui stesso quella "I" dalla quale iniziare.

Diventare il punto fermo, la colonna portante di quella sua rotondità e circolarità che solo affianco ad una "i" iniziatica poteva avere un senso. 

Decise così, che la "I" maiuscola di "Iniziare" doveva essere il suo punto fermo di questa nuova vita. 

Il suo bastone per camminare, invece di rotolare

E provò ad iniziare a camminare usando quelle sue deliziose zampettine filiformi, preparando per esse dei colorati scarponcini color melanzana.

Quelle melanzane tonde che tanto amava far rotolare in padella con olio e spezie fino a dorarle

Prese coraggio e provò ad uscire di casa con i suoi primi passi "Iniziatici"..camminava tra gli altri abitanti, ma erano talmente intenti a rotolare a sorridere tutti compiaciuti, e a rimbalzare da una parte all' altra, che non si accorsero che deambulava sulle sue zampettine esili, ma abbastanza forti da sostenerlo. 

Allora, la mattina seguente, dopo aver finalmente passato una nottata da fermo nel letto, con le zampine piantonate nel bordo circolare del letto ( ..e la cosa gli piacque molto..) decise di fare una cosa che voleva fare da tempo, ma che non aveva mai avuto il coraggio di fare. 

Dare un nuovo senso a quel sorriso forzato e circolare che lo aveva sempre accompagnato , come uno "smile " appiccicato sulla faccia. 

Mentre dentro moriva. 

Soffriva. 

Piangeva. 

Rideva. 

E nessuno se ne accorgeva. 

Troppo impegnati a rimbalzare qua e la, per notare anche una sola lacrima dietro quel sorriso di circostanza. 

Cosi, decise di fare una cosa mai osata prima, nella cittadina di Tondolandia. 

Decise di spostarsi il sorriso, la faccina, sulla parte posteriore delle sue gommose e cicciose rotondità.

Provò, con il  cuore chissà dove ( ..visto che era tutto rotondo..) ad uscire di casa, e fare dei passi. 

Già dopo pochi metri, inizio' ciò che sarebbe dovuto sempre essere.

"l', inizio di tutto"

Qualcuno iniziò a rallentare il rotolare. 

Qualche altro iniziò a gravitargli intorno in cerca della faccina e del suo sorriso . 

E una volta soffermati, e scoperto che il sorriso era sempre lì, ma dove dovevano cercarlo, salutavano sorridenti, auguravano buona giornata e proseguivano nel rotolare. 

Formalmente non cambiò nulla. 

Ci si continuava a salutare e ognuno continuava a rotolare per i fatti suoi. 

Ma, sostanzialmente, era cambiato tutto.

Aveva compiuto il miracolo..aveva portato i suoi concittadini a fare una cosa che non sapevano più fare : 

" iniziare ad osservare". 

Fermarsi. 

Intra- vedere. 

In- curiosirsi. 

In- trattenersi. 

In - contrarsi(..contrarre... Essere " contaminati.. Lasciare un segno nell' altro). 

Quel giorno, finalmente, nel cercare il suo sorriso alle sue spalle, ci si era davvero incontrati. 

Soffermandosi.

Iniziando a notare se il sorriso era davvero tale, o se dietro vi era una qualche malinconia

Aveva spezzato "l'incantesimo", e questo sarebbe stato solo l'Inizio. 

Lo sapeva. 

Lo Immaginava. 

Perche lui era un Mago. 

Come Mago Pancione. 

Il mago che infrange "l'Illusione", il sentire dei sensi. 

Con lui iniziava l'Alba del nuovo Sentire. 

La "I "dell'iniziare, affiancata alla sua rotondità cicciosa. 

Come un nuovo " Io". 

Come un numero 10, di cui solo lui conosceva il segreto , perché aveva creato l'Inimmaginabile, che con lui era finalmente diventato immaginabile e realizzabile. 

Era partito da se stesso come un punto fermo, senza più "tondolare" a vuoto da una parte all' altra. 

Aveva capito che solo da  numero "1" poteva potenziare lo zero , la rotondità dello zero 

Uno come Unità, Integrità che si amplifica ,si potenzia e si espande nel bacino fertile e creativo dello zero. 

Ma bisogna essere integri per poter affiancare uno Zero

È come un Punto Fermo intorno al quale possono gravitare tanti altri zeri , ed insieme , potenziarsi. 

Io- iniz- io. 

Due parole bellissime. 

Sembra una stessa parola con due ali laterali che ne segnano il volo. 

Quando "noi ci inizi-amo", accadono meraviglie. 

Ci fermiamo a manifestarci, nelle nostre particolarità. 

Smettiamo di rotolare anonimamente da un punto all'altro. 

Ci soffermiamo su noi stessi. 

Chiediamo all'altro di fare lo stesso. 

Incuriosendoci a vicenda. 

Curiosare...che strana parola. 

Come "incuriosire". 

Sono entrambe una derivazione del "prendersi cura". 

Ecco. Smylino aveva creato la cosa più meravigliosa che ci sia.

L' incuriosire. 

Così che ognuno potesse prendersi cura, e avere cura l'uno dell'altro. 

Perché dove non c'è cura e curiosità, le cose muoiono. 

Ci si passa davanti agli occhi e non ci si vede. 

Ed era così bello e dolce , soffermarsi sull' altro

Niente fu come prima. 

Il " prima" rotolò via lontano, nel Paese dell' Oblio e dell' Anonimato. 

E Tondolandia fu ribattezzata Curolandia, diventando ben presto la Cittadina della Cura

Del fare cura. 

Del prendersi cura. 

Dell' Essere Cura. 

Con Gratitudine e Consapevolezza.


Tiziana Fenu


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Favola Smylino



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