Idolo con due teste (religione estinta).Scultura alta 5,2 cm
Alabastro.
Datazione: inizio III millennio a.C.
Origine: Beycesultan (Turchia).
Il corpo a forma di disco potrebbe alludere a una divinità solare. La raffigurazione antropomorfa è tutta geometrica: teste triangolari, colli cilindrici,circolari le decorazioni del corpo. Le variazioni di forma nell'imitazione della figura umana sono assai fantasiose. Probabilmente è una divinità femminile, come le "Veneri" con due teste. (Museo delle Civiltà Anatoliche, Ankara,Turchia).
Mi piacciono moltissimo queste rappresentazioni simboliche di "idoli con due teste" Anatoliche, spesso identificate come due Dee Madri.
Esprimo liberamente la mia interpretazione in proposito, come sempre.
Non credo si tratti di due Dee Madri, ma della rappresentazione di un Essere androgino, completo, con le due polarità , maschile e femminile, che crea la terza forza, l'Essere, sempre con la testa triangolare, rappresentato all'interno di questa composizione.
Composizione, che graficamente, ricorda il simbolo del Mascolino, di Marte, con un cerchio e una freccia.
Effettivamente le teste di questi tre idoletti della composizione, presentano tutti una testa triangolare, con il vertice verso l'alto, simbolo del fuoco, quindi del Mascolino, che è un'energia creatrice elettrica.
Ma la creatura presente all'interno, ha il triangolo verso la parte sinistra, che corrisponde al lato Femminino, il quale, come possiamo notare, anche se sono particolari piccoli ma minuziosi, ha il suo "triangolo-testa" sovrapposto all'altro, alla sua destra, che si presume sia il Mascolino, visto che in esso, mancano le tracce dei capelli lunghi, presenti invece nell'altro triangolo, che quindi risulta Femminino.
I due triangoli "gemelli e superiori", però, oltre ad avere questo tratto in comune, il triangolo Mascolino, hanno all'interno di esso, in entrambi, un elemento decorativo che invece è tipicamente femminile, indice quindi del fatto che rappresentano un essere androgino: la doppia banda a "V", con il vertice verso il basso.
Segno inconfutabile del pube femminile, ma anche della sua capacità riproduttiva, visto che è doppio.
I due, sono uniti dalla stessa decorazione semicircolare alla base del collo, e da una decorazione con sei cerchi con un punto all'interno, che potrebbero indicare il sole(come nel geroglifico egizio), ma soprattutto, essendo in numero di 6, affiancati tra di loro, indica l'unione del Maschile e del Femminile, la coppia.
Unione che è enfatizzata anche dalla decorazione a quadratini, ma che lascia spazio e predominanza, molto cavallerescamente, riconoscendone la piena sovranità e importanza, alla Donna, e al suo grande potere riproduttivo, sottolineato sia dal modulo dei 5 cerchi-sole, ripetuti per tre volte, sia lateralmente che al centro, sia dal motivo a spiga, che simboleggia la fertilità .
Il numero cinque è il numero del Femminino, di Iside, Venere, Sirio, ma è anche il numero legato al Toro, quindi indica fertilità in entrambe le energie.
È anche il numero che indica la Quintessenza, la materia che si unisce allo Spirito.
E, di livello superiore, parla la terza figura rappresentata all'interno di questa rappresentazione.
Se tra la coppia, vi sono sei simboli circolari e solari ad unirli (che potrebbero comunque rappresentare anche il Mascolino-il punto interno, e il Femminino- il cerchio che lo racchiude), e vi sono 5 cerchi a rappresentare il Femminino e il suo potere riproduttivo, a rappresentare invece la terza creatura, il "figlio", vi sono invece 7 cerchi, sotto la stessa decorazione semicircolare, alla base del collo, che presentano invece i "genitori simbolici", gli altri due triangoli.
Questo perché, la "creatura-figlia", è veicolo di un messaggio ancora più importante.
7 cerchi come i sette passaggi del percorso iniziatico, come i 7 chakra, come il percorso iniziatico attraverso i 7 sacri pianeti allineati, come la menorah ebraica, come i 7 percorsi del labirinto iniziatico.
La terza creatura è il frutto di questa iniziazione, che ha in sé, sia elementi decorativi maschili, che femminili.
È la completezza, la creatura perfetta, all'interno di un Essere, di un modulo, di un'energia, altrettanto perfetta ed equilibrata, rappresentata da questo androgino a due teste ed un unico grembo.
Un manufatto straordinario, a mio avviso, e altamente simbolico, proprio per la raffinatezza veicolata dal segno volutamente lasciato in modo che esprimesse una narrazione globale e armoniosa, di ricerca dell'equilibrio, attraverso la Forma.
Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com
Nessun commento:
Posta un commento