giovedì, ottobre 07, 2021

💛Simbolo e Archetipo

Simbolo e Archetipo. 

 La funzione del simbolo non può cessare per consentire un'interpretazione libera dal retaggio della memoria, che il simbolo potrebbe custodire. 
Questo perché la funzione del simbolo è integrata nell'energia dell'archetipo. 
Il simbolo, a differenza dell'archetipo, si adatta, è dinamico, si arricchisce di sfumature e informazioni, proprio grazie alla forma che lo ospita, che lo contestualizza e lo legittima, in un continuum di energia, dall'Archetipo al simbolo. 
 Il simbolo traccia le linee temporali e storiche sulle quali viaggia l'archetipo, e ne rivela le modalità di espressione, peculiari per ogni contesto. Nel simbolo coesiste una dimensione temporale che all'archetipo manca, proprio per la sua funzione atemporale ed eterna. 
L'inizio dell'interpretazione nasce dalle coordinate di questi due fattori vettoriali, la dimensione cronologica del simbolo e la dimensione eterna dell'archetipo, i quali consentono un nuovo Logos, che contiene entrambi. 
 L'energia psichica può poco, quando si tratta di interpretazione della forma, del simbolo. 
 Quando si tratta di interpretazione, siamo nella frequenza della memoria, dell'identificazione, del sentire, al di là della stessa forma, del segno grafico. 
La memoria è emozione. 
 Che sia collettiva o individuale. 
Non è mai asettica, non è mai cerebrale. 
 Per questo motivo l'umanità ha un percorso ciclico. 
 In senso cronologico, lineare, e in senso emozionale, a spirale, che, come i simboli, si arricchisce di valenze, ad ogni passaggio. 
 Gli eventi, che sono semplicemente fattori esperienziali, si ripetono ciclicamente nel tempo, per fare un percorso a ritroso e opposto a quello cronologico: per arrivare all'Origine. 
Capire un simbolo, significa percepirlo emozionalmente, calarsi in quell'attitudine emozionale e semanticamente pregna, per il quale è stato scelto per una narrazione, per una traccia di sé nella storia dell'umanità. 
Cercare di capire perché è stato scelto proprio quel simbolo e non un altro. 
Disdegno l'applicazione interpretativa, massimizzata di un simbolo o archetipo, ad ogni contesto, ad ogni civiltà, ad ogni periodo storico. 
È svilirli nella loro funzione. Infatti gli Archetipi, come quelli Ebraici, vengono interpretati per la loro funzione. 
Nel senso che manifestano il significato e il significante a seconda di come siano resi funzionali. Ed è un incanto, lavorarci in questi termini. 
 Dal mio punto di vista, l'energia psichica serve al radicamento, all'intessere, all'incasellare in un linguaggio logico razionale fruibile ed universale. 

 Nelle immagini, a sinistra un petroglifo del sito archeologico turco di Gobleki Tepe, del 10.000-12.000, e a destra una delle stele di Laconi, Sardegna, 2500-3000 a. C. circa 
Lo stesso simbolo, la H, che indica equilibrio, unione degli opposti, delle due polarità, necessarie per qualsiasi creazione, per qualsiasi passaggio alchemico, trasmutante, in questa Dimensione Terrena. 
È un simbolo di potere, decodificato nel corso dei secoli, presente in ogni forma e in ogni civiltà, ma sempre seguendo questo schema ad "H", la H Mercuriale del passaggio, della transizione, della comunicazione, come le due Nadi energetiche della Kundalini, che devono esser sempre in equilibrio, per manifestare il potere dell'umano, per poter accedere a stati superiori di coscienza, di conoscenza, di saperi ancestrali. 
Tutte le divinità del passato sono state rappresentate in questa posizione di potere, spesso con due animali per parte, tenuti per mano. 
 Gli antichi erano molto attenti all'equilibrio di queste due energie e questo simbolo, questa H, , che sembra un doppio pugnale, ma in effetti è solo una rappresentazione grafica degli opposti, della vita e della morte, del maschile e femminile, del Sole e della Luna, della dualità necessaria al rinnovamento e rinascita continua, in un ciclo ininterrotto 
Un aspetto che ha una valenza divina, ancestrale, eterna e archetipale che non può mutare nel tempo. Questo era solo un esempio di come il simbolo, pur se in due contesti diversi, pur arricchito della specificità della contestualizzazione (potere personale dell'umano, "inglobato" nel pilastro di Gobekli Tepe, manifestato attraverso quelle braccia sul chakra del plesso solare, sede delle potenzialità divine insite nell'umano, e invece, sette, otto secoli dopo, capacità di trasmutazione dopo la morte, immortalità, nella stele di Laconi), custodisca in sé la valenza simbolica archetipale delle due energie speculari e in equilibrio, per poter agire da "alchimisti", da iniziati Mercuriali. Sono antichissimi insegnamenti esoterici, che partono da uno studio attento della realtà, e dalla sua composizione chimica, dalle sue reazioni tra elementi. 
 Perché niente in natura si crea, se non ci sono le due polarità che interagiscono tra loro. 
 E questo vale in qualsiasi contesto. 
 Ps: aprite le immagini per vederle meglio 

 Tiziana Fenu 
©®Diritti intellettuali riservati 
Maldalchimia.blogspot.com

Nessun commento:

Posta un commento