Museo dell'arte Cicladica ad Atene
Brocca a doppio collo
Numero di collezione: 0055
Data: I primi ciprioti-2500 aC - 2300 aC
Descrizione: Brocca a doppio collo del "Red Polished South Coast ware". I due lunghi colli sono collegati tra loro con barre orizzontali. Sulle sbarre siedono due protomi animali (capre?) contrapposti. Il vaso è interamente decorato con motivi lineari incisi.
La ceramica "Red Polished South Coast" è una suddivisione della più ampia categoria di vasi ciprioti "Red Polished", che è conosciuta quasi esclusivamente dalla parte meridionale dell'isola (principalmente da tombe). Risale al periodo protocipriota I (2500-2300 a.C.) e comprende brocche di grandi dimensioni, anfore e vasi a forma di cesto, ciotole coniche e grandi fiaschi, ricoperti da un lucido slip e decorati con motivi geometrici incisi e talvolta con attacchi in plastica (protomi di animali e uccelli). Si tratta probabilmente di creazioni di laboratori di ceramica specializzati nel sud di Cipro, e in particolare nell'area intorno a Limassol, Sotira ed Erimi. Il significato funzionale delle brocche a doppio collo non è chiaro, ma poiché la provenienza della maggior parte degli esempi sono tombe, potrebbero essere state destinate esclusivamente all'uso religioso e rituale.
Cultura
cipriota
Periodo
Prima Età del Bronzo
Materiale
argilla
Dimensioni
A: 66 cm / P: 25,5 cm
Provenienza oggetto
Dal distretto di Limassol (Cipro)
Galleria della mostra
3a alluvione / Arte cipriota
*Questa è la descrizione ufficiale di questa particolare brocca con doppio collo.
Astrologicamente rientra nel periodo dell'era del Toro(4.000-2.000 a.C. circa), quando è dominante l'energia della fertilità , della produttività , della terra intesa come grembo, della carnalita', e dell'unione tra maschile e femminile, tanto che in civiltà , come quella sarda, la protome taurina, simbolo di potenza riproduttiva mascolina, si sovrappone e si identifica con la simbologia femminile uterina, andando a rappresentare, con lo stesso glifo, un'unione ierogamica e simbolica estremamente sentita e radicata nella dimensione terrena del quotidiano.
Anche questa brocca presenta questo connubio.
Il doppio collo forse indica un uso ritualistico dal quale si beveva, in riferimento ad una coppia, dalla stessa "coppa".
O forse si mescolavano due liquidi diversi, anche se lo ritengo più improbabile.
La presenza di questi due animali, probabilmente toro e vacca, l'uno con un orientamento diverso e opposto, rispetto all'altro, fa pensare ad una complementarietà finalizzata alla Creazione.
Infatti i due animali occupano solo due dei tre spazi tra i due colli della brocca, sovrastati da un arco che potrebbe simboleggiare la volta del cielo che benedice questa unione, come una sorta di benedizione divina.
I tre spazi tra i due colli, rimandano al tre della creazione. Numero tre, che è la base, moltiplicata, dei moduli decorativi "a dodici" e a"a sei", presenti nella brocca.
Il modulo a "12", forma una modulistica decorativa a Chevron, e a zig zag, che simboleggia sia l'acqua, luogo alchemico in cui avviene la creazione, come nel liquido amniotico, sia, nel doppio verso dello zig zag, l'unione del maschile e del femminile.
Inoltre il 12, in riduzione teosofica, diventa un "tre" (1+2), quindi ancora triade creativa.
Modulo, sul quale sovrasta un quadrato, il quadrato della creazione, perché simboleggia Madre Terra.
Ci sono anche degli elementi triangolari, che si uniscono per il vertice.
Hanno la stessa conformazione del Sacro Vajra indiano, che simboleggia l'unione energetica delle due polarità , maschile e femminile, nel cui interno, ci sono delle piccole coppelle, sembrerebbero 9, sempre un multiplo di tre, il Femminino, il grembo.
Una brocca straordinaria ed estremamente simbolica, se veniva usata per uso ritualistico, a sancire e benedire le unioni attraverso una bevanda, del vino magari, o del vino, mescolato ad acqua, per brindare e augurare abbondanza e fertilità .
Tiziana Fenu
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