giovedì, aprile 14, 2022

💜Ma la personificazione del sonno

 Ma la personificazione del sonno che presenta un livello di sviluppo maggiore si trova nell’ambito della tradizione greco-romana e riguarda l’arcaica figura di Hypnos (in latino: Somnus).

Il poeta Esiodo (VIII secolo a.C.) collocò in maniera schematica Hypnos e suo fratello Thanatos (la Morte) insieme alla razza dei Sogni, figli della Notte generati per via non sessuale.

Il Sonno è l’amico dell’uomo; la Morte, invece, la sua spietata avversaria (Teogonia 211ss., 756-66).

In altri documenti artistici e poetici, i legami di fratellanza tra Sonno e Morte risultano ulteriormente sviluppati, in quanto i due vengono rappresentati come fratelli gemelli (Iliade 14,231). Hypnos, oppure Somnus, appare personificato in un piccolo uccello alato, in un bambino oppure in un giovane guerriero. In alcune tradizioni, il Sonno tiene con sé un corno o uno stelo di papavero, da cui fa stillare un liquido che provoca l’assopimento.

L’unico esempio attestato di un regolare culto sacrificale rivolto a Hypnos si trova a Trezene (Pausania, II,31,3); mentre di solito è piuttosto Hermes, nel suo ruolo di guida dei sogni, a essere oggetto di libazioni notturne e di suppliche per ottenere un buon sonno.

[...] In molte lingue, il sonno è utilizzato in maniera metaforica per indicare la morte. Anche se questo può apparire soltanto un euemismo, in realtà la connessione tra queste due realtà è molto più profonda, secondo quanto suggerisce il mito greco che indica Morte e Sonno come gemelli.

A un primo livello di osservazione, si può riscontrare che c’è una somiglianza fisica tra un uomo che dorme e un uomo morto. Questa associazione è resa più intensa dalle cerimonie di sepoltura, che spesso considerano il sepolcro alla stregua di un letto e depongono il cadavere in una posizione che richiama quella del riposo (prono oppure seduto).

Il parallelo diventa più puntuale in quelle culture che sostengono che l’anima fugge dal corpo del dormiente proprio come fugge dal cadavere al momento della morte. Va segnalata, infine, quella concezione che immagina la terra dei morti come una terra di sonno.


Tratto da "Il dizionario dei simboli" di Mircea Eliade

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Particolare della scultura "Endimione dormiente" di Antonio Canova, 1819

Ma la personificazione del sonno




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