mercoledì, gennaio 31, 2024

💛Domu de Jana /simbolo Mesopotamico

 Dalla pagina "I Custodi della Memoria", di cui vi lascio il link( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0h193Mpf51wuwxBJMHjkV11MAUGsqVoPP2WQ26tuAaigEiCvGXfb7bLmYZRaRfEiXl&id=100063636455600), una foto "all'interno della Domu de Jana di Monte d'Accoddi numero uno, nel sassarese, ricca di elementi decorativi", come dice la didascalia.

Non posso fare a meno di notare, visto che il linguaggio archetipale e simbolico, nel corso delle svariate civiltà, è uno dei miei principali interessi, che in questa colonna, vi è un elemento decorativo che non si può definire uno Chevron, come vediamo in altre Domus, di cui ho già parlato( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/motivi-chevron-nelle-domus.html?m=0) 

 e che ha un significato legato al Femminino e alla sua capacità riproduttivita.

Qui ci troviamo difronte ad un simbolismo, che io definirei un Archetipo, che nel suo modulo a "3", che rimanda sempre alla triade creatrice, ma soprattutto nella sua conformazione a vertice verso l'alto, ma arcuata, rimanda a quell'iconografia  che vediamo soprattutto in ambito Mesopotamico, come coricapo, in particolare, di divinità maschili.

Un copricapo, che nella sua conformazione rimanda, enfatizzato dai tre moduli che simboleggiano la capacità creatrice, e di nascita/morte /rinascita, quindi ad un concetto di immortalità, caratteristica divina, o perlomeno, di Umani divinizzati, all'estremità dell'organo ripr*oduttivo maschile, come simbolo di fertilità, di immortalità, e di grande potenza riproduttiva.

Una Domu che a Monte d'Accoddi, presenta una simbologia ancora più importante, perché l'altare era destinato alle unioni  ierogamiche ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/monte-daccoddigobleki-tepe.html?m=0) 

Ciò che ai giorni nostri, potrebbe essere interpretato come uno svilimento, un insulto, nelle antiche civiltà, una rappresentazione fal*lica della testa, sotto forma di copricapo regale, rappresentava L'appartenenza ad una stirpe regale, divinizzata.

Un po come come è successo al sintagma sacrale "ud-da", che ha origini antichissime, sempre in ambito sumero-Mesopotamico, e che indicava l'augurio, a fine cerimonia, di andare verso il sole, di ritornare nel grembo della Madre in senso cosmico, mentre adesso, invece, come sapete, questo concetto, la cui parola "ud*da", rimanda all'apparato riproduttivo femminile, si è corrotto ed involgarito in termini negativi e svilenti.

Quindi, credo che questa simbologia fal*lica, totalmente uguale a quella che conosciamo in ambito Mesopotamico come segno di divinità, rappresenti la forza creatrice maschile, rappresentata in una colonna, elemento, anch'esso, verticale, fa*llico, a simboleggiare, metaforicamente un'ingra*vidamento, funzionale alla nascita e rinascita, nel grembo della Jana, della pietra, di Madre Terra.

Questo significa, che come sempre maggiormente  sto riscontrando, la nostra Antica Civiltà Sarda, custodisce simboli e Archetipi antecedenti alle altre culture.

Mi è capitato molte altre volte, di esternarlo, e proprio in correlazione alle Domus de Janas, sapete bene che avevo rilevato la correlazione tra il simbolo di una divinità assira ella divinità Assur, dio della città di Assur e dell'Assiria, attestato dalla fine del III millennio a. C. fino in età partica. In Assiria è il capo del pantheon, padre di tutti gli Dei, e dio del Destino, quindi, della nascita e della morte, dell'inizio e della fine, e l'esatta conformazione del simbolo di una stele di Laconi, e un bassorilievo presente nella Domus de Janas di Oniferi, 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/alfa-e-omega.html?m=0

-https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/domu-de-jana-dei-due-simboli.html?m=0) 

O come vediamo, in particolare, nella nostra Domu de Jana s'incantu, di cui ho già parlato altre volte, che è una delle massime espressioni di questa simbologia di ingravida*mento, data anche dall'allineamento "ingresso/coppella interrata /falsa porta", (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/allineamento-domus-sincantu.html?m=0), il cui ingresso interno  è sormontato proprio da una decorazione di questo tipo, che va ad enfatizzare il concetto di unione tra maschile e femminile, per la rinascita dopo la morte, e la simbologia di benedizione ierofanica, divinizzante, per il passaggio attraverso la falsa porta. 

E, come sempre, Sardegna Cultura Madre. 


Tiziana Fenu 

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Domus con colonna/simbolo mesopotamico





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