Splendida statuina della civiltà di Jiroft, del III millennio a.C, sviluppatasi nell' Iran sud orientale.
È una statuina che enfatizza la ricercata femminilità nelle decorazioni.
Il copricapo decorato nel bordo, che segue l'arcata sopraciliare, decorato con linee trasversali che confluiscono al centro, ad indicare la "V" della vulva femminile.
I capelli, morbidamente ondulati, che confluiscono, quasi come due serpenti, enfatizzando la simbologia del Femminino, al centro del petto, tra i due seni.
Le braccia sono appena accennate, come una dea Tanit in equilibrio armonico e in raccoglimento( gli occhi infatti sono chiusi, sono stati rappresentati come due fessure).
Lungo la linea mediana che parte dal centro dei due seni, fino all' ombelico, viene rappresentato un motivo a spiga, chiaro simbolismo di fecondità e abbondanza.
È stata rappresentata proprio sul terzo chakra del plesso solare, quello della propria realizzazione personale., di una eventuale gravidanza, e dell'abbondanza in generale.
I fianchi hanno una rotondità tipica della simbologia della fertilità , della capacità di generare, di avere dei figli.
Si evince che possa essere una sorta di Venere o dea Madre della fertilità perché, oltre queste simbologie, e precise rappresentazioni stilistiche, sopra la linea del pube, presenta tre linee parallele che indicano, nella loro simbologia numerica, il Sacro Tre della creazione.
Infine, il pube, è sottolineato da un elemento triangolare, che indica la vulva, e degli elementi decorativi, sia
all'interno, che sul lato superiore, dei quali è difficile, vederne la forma nel dettaglio.
Una bellissima e armoniosa dea Madre, che simboleggia abbondanza, con i seni e i fianchi morbidi, e con una espressione di assoluta armonia e regalità .
(cliccate sull'immagine per vederla per intero)
Tiziana Fenu
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