venerdì, settembre 20, 2024

💙Equinozio d'autunno 2024

 L'equinozio d'autunno, il 22 settembre, alle 14:43, quest'anno cade di domenica, e in luna calante in Gemelli.

Saremmo sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Shin, il ventunesimo, coadiuvati dall'energia dell'Arcano Maggiore XXI del Mondo.

Un equinozio che richiama equilibrio, già anticipato dal plenilunio del 18, che si è manifestato di Mercoledì, un mercuriale mercoledì, sotto il segno dei Pesci.

Due segni doppi, i Pesci e i Gemelli, che indicano quanto sia importante la dimensione gemellare, speculare, importantissima per arrivare al punto di equilibrio. 

Equilibrio rappresentato dalla Bilancia, che subentra proprio il giorno dopo l'equinozio.

Equinozio che è chiamato anche Mabon. 

E adesso, questo Equinozio d'Autunno, ci stabilizza su un rinnovato sentire, lavorando in verticale, attraverso una liberazione, un alleggerimento, che ci fa rinascere a nuova vita, con un nuovo sentire, a livelli più alti, infatti si manifesta sotto un segno d'aria, gemellare, cosmogonico, come se fossimo ad un punto di reset, in cui dobbiamo ritornare alla nostra Essenza Monadica.

Alla nostra Bellezza interiore, quella integra, virginale, che ci consente di stare in equilibrio nonostante gli scossoni, gli estremi, che, come vediamo, si stanno manifestando in ogni frangente.

La stessa parola Mabon, ci suggerisce questo ritorno alla Bellezza, al nostro tempio.

È nella testa, negli ultimi due chakra, collegati agli Archetipi Resh, Shin e Tau, che si può percepire il grado di illuminazione, il percorso spirituale intrapreso, che culmina nella dimensione del Fuoco, della Shin, dello Spirito che sublima e trascende, che cerca una dimensione nuova, che si incastoni nella materia, nel nostro nuovo percepire ed esperire.

È un'operazione estremamente importante, perché richiede una costante presenza a  sé stessi, in quanto è una fase che riguarda soprattutto il risveglio della materia. 

Una discesa nei nostri stessi inferi, nel nostro sepolcro, nel nostro Ade interiore, come Demetra  in cerca della figlia Persefone. 

Il dolore per la separazione, è necessario e funzionale alla rinascita. 

Da questa incubazione nell'oscurità, nasce Mabon, controparte maschile di Persefone, così narra la leggenda celtica, il figlio della Grande Madre Modron/Demetra, da essa rapito e custodito per tre giorni, per poi venire alla luce e portare luce nelle tenebre.

A questo proposito, vorrei sottolineare come, qui in Sardegna, il melone, simbolo solare, con la sua polpa gialla, così come l'involucro, per alcune varietà, è chiamato proprio "maboi", con una verità, in particolare, che si preserva fino a Natale.

È una varietà chiamata "brutto-bello", che unisce il brutto dell'esterno, solcato come un mosaico, con la bontà e il profumo della sua polpa. 

Un unione degli opposti, sinergica, che attraversa indenne il freddo inverno.

I miei genitori li appendevano con dello spago, nella cantina. Li potevamo apprezzare fino ad oltre gennaio, febbraio. 

Questo melone, è l'emblema metaforico, di come sia importante la nostra Essenza. 

Se l'essenza è buona, integra, se manifesta al meglio ciò che noi siamo, così come il melone si manifesta al meglio delle sue potenzialità, in questa particolare qualità, ciò che è esteriore, anche se non corrisponde ai canoni estetici e formali imposti dalla società, che vuole perfezione e bellezza artificiale, diventa elemento distintivo di autenticità. 

Una buccia, un epicarpo( per usare un termine tecnico), striata e smagliata, come fosse un grembo, un ventre materno, che ha custodito in gestazione il suo frutto più succoso, più buono. 

L'epidermide del frutto, che testimonia il Sacri-ficio del creare. 

E la nascita/rinascita, contempla un equilibrio degli Opposti.

Tra Umano e Divino.

Tra maschile e Femminile,

Tra Sole e Luna.

Tra Gemelli. 

Simili ed opposti. 

Omeopatici tra loro stessi. 

Il simile cura il simile, un una raffinata e attenta alchimia equilibrata di proporzioni, di giuste dosi. 

Di giusta energia equilibrante, equinoziale. 

Lo dice la stessa parola.

Equinozio.

Il percorso degli equinozi e dei solstizi, indica come gestire l'energia solare, l'energia cristica, in termini esoterici. 

Ha raggiunto il culmine con il Solstizio estivo, con il Leone, e, abbiamo visto, che quest'anno è stato particolarmente sentito anche a livello fisico, attraverso temperature molto elevate, e ora, quello stesso Leone, impara a gestire l'azimut della sua stessa potenza, perché è diventato Maestro di sé stesso. 

Tutta questa potenza solare, non serve a niente, se non viene sublimata per una "nascita/rinascita", traguardata da Natale e Pasqua, nei due solstizi. 

La vera nascita e rinascita, avviene nel nostro scafandro umano, attraverso i nostri sensi, il nostro sentire, i nostri pensieri, il nostro respiro. 

I nostri corpi sono qui, in questa dimensione, non altrove. 

E la trasformazione avviene sempre nell'oscurità. 

Nel buio dei mesi invernali, nel grembo materno, nel sepolcro, nel sarcofago. 

Nel ventre della balena che inghiotte Giona. Nell'Arca di Noè. 

Sono tutti Archetipi funzionali alla trasmutazione in sublimazione. 

Nei misteri Egizi è scritto che il sarcofago di Osiride ha la forma di un pesce. 

Pesce, come l'Archetipo Nun che lo simboleggia, e che significa "trasformazione". 

È il pesce della Vesica Piscis, che unisce in sinergia, maschile e femminile, e prepara alla rinascita del Maestro, all'Interno della dimensione uterina, feconda, dell'oscurita'. 

L'energia della kundalini è custodita dal "contenitore oscuro", simbolicamente, nelle radici del cuore della terra, di noi stessi, alla base del coccige, nel primo chakra Muladhara.. 

Queste due energie, devono risalire dal coccige, attraverso le 33 vertebre, fino ad arrivare alla  ghiandola pineale, al settimo chakra Sahasrara. 

Per nascere a nuova vita, l'illuminazione comincia dal basso, dal luogo più buio, da quella stalla che accoglie il Bambino di luce, proprio a ridosso del momento più buio dell'anno, il Solstizio invernale, che comincia ad acquisire calore e luce, a partire dalla nascita del Bambino, che riesce a risplendere nelle tenebre, nonostante Erode, nonostante i disagi. 

È la luce, a prendere forma, nella materia, che è femminile. 

Arrchetipo ventuno, la Shin. 

Il nostro Fuoco Sacro interiore, che riflette nella Bellezza della ragazza seminuda, nella sua sfolgorante Verità, perché la Verità è sempre Bellezza, che governa i quattro elementi naturali, le sue  stesse due polarità. 

Non poteva capitare Arcano Maggiore migliore del Mondo, per rappresentare questo intenso passaggio di riassestamento della nostra personale dimensione. 

Della nostra sovranità e bellezza. 

Del nostro Regno. 

Buon passaggio equinoziale. 

Con infinita gratitudine sempre. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Equinozio d'autunno 2024




Ps: durante gli equinozi, nel nostro pozzo Sacro di Santa Cristina, si manifesta proprio questa dimensione gemellare dell'ombra capovolta, riflessa sulla tholos del pozzo 

Per approfondimenti 

https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/equinozio-autunno-2023.html?m=0


Nessun commento:

Posta un commento