Quest'anno, il passaggio della celebrazione della festa pagana Samhain, si manifesta tra Giovedì 31 Ottobre, luna calante in Scorpione e venerdì 1 novembre, Luna Nuova, sempre in Scorpione, sotto il segno dello Scorpione.
Dopo il plenilunio del 17 ottobre, in Ariete, segno antipode della Bilancia, ecco che ci immergiamo nelle acque ancestrali, amniotiche e mnemoniche dello Scorpione, e scendiamo in profondità , a smantellamento delle nostre recondite sfumature.
Una spoliazione esterna, autunnale, a cui corrisponde una spoliazine interiore.
Gli Archetipi e gli Arcani Maggiori che traguardano questo passaggio, sono, rispettivamente, per il 31, il tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, perfettamente sincrono alla dimensione dello Scorpione, le acque cosmiche primordiali, e l'Arcano Maggiore XIII della Morte, e, per il primo Novembre, l'undicesimo Archetipo Kaf, con funzione "penetrazione", l'Archetipo Corona, e l'Arcano Maggiore XI della Forza.
Due Archetipi e Arcani, che abbiamo trovato molto spesso, in questi ultimi mesi.
Lo scendere in profondità , rinascere a noi stessi.
Morire continuamente alla vecchia versione di noi stessi.
La luna calante, il novilunio e la posizione del sole in questo segno così introspettivo come quello dello Scorpione, enfatizzano questo passaggio così importante, Samhain, considerato il Capodanno celtico.
Rappresenta il tempo del raccoglimento, della discesa nel nostro intimo grembo, come Semi.
Come potenzialità .
Come Intento.
Come Silenzio.
Come Vibrazione.
Una celebrazione che vede Ecate come guardiana della soglia, tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, assimilabile a quella Dea Egizia Heket dalla testa di rana, che ho avuto già occasione di nominare nei miei post, in quanto legata alla simbologia delle acque, del girino e del Seme, qui in Sardegna, che è, essa stessa, il simbolo del Seme, dello stato embrionale, pronto a germogliare.
Questo passaggio di Samhain proprio con la luna in Scorpione, anche dal punto di vista solare, indica benissimo il tipo di passaggio amniotico al quale ci stiamo preparando.
È un passaggio in solitaria, guidati solo dalla nostra Luce interiore.
Abbiamo imparato.
A viaggiare leggeri.
A viaggiare da soli.
A viaggiare con la nostra sola Forza, come indica l'Arcano guida del primo novembre, l'Arcano Maggiore della Forza
Con l'Archetipo 11, la Kaf, con funzione "penetrazione", arriviamo a penetrare la nostra Essenza. La nostra intima Verità , senza più speculazioni mentali, senza mistificazioni di circostanza.
La Kaf rappresenta infatti la Corona della Realizzazione, la connessione con gli stadi più elevati di Coscienza
La consapevolezza.
La realizzazione.
La Presenza.
A noi stessi, finalmente, non agli altri, all'esterno, alle circostanze.
Ma sempre guidati dalla volontà divina di saper stare sul crinale delle soglie, perché sappiamo penetrare, sappiamo scendere in profondità , negli abissi delle dimensioni, delle circostanze di noi stessi, grazie alla nostra Luce interiore, nel nostro grembo, che attinge Forza proprio da questa sua capacità "penetrativa".
Non puoi dominare il Leone, come nell'Arcano Maggiore della Forza, se non conosci l'abisso del Leone, le sue fragilità .
Non puoi arrivare in cima, se non conosci, se non penetri i tuoi abissi.
Perché ogni debolezza, è per controparte naturale, per Frequenza, anche Forza.
Si diventa il Dio di sé stessi.
La Corona, simbolo di questo Archetipo Kaf, simboleggia anche l'ereditarieta.
Quindi, la connessione con ciò che è già stato karmicamente, energeticamente, a livello genealogico.
Il velo che si assottiglia, nella dimensione degli antenati, dei morti, dovrebbe consentirci di aprire una dialettica di pacificazione anche embrionale, amniotica, con i nostri cari.
Il Seme che ora scende in raccoglimento, in solitudine, oltre la coltre fredda della Terra, in questo passaggio tutto nella dimensione dell'acqua, dello Scorpione, come si sta manifestando anche con le intense piogge, che siano innescate o meno, artificialmente, è il messaggio che veicolano, ad essere importante, in questo passaggio contrassegnato proprio dall'elemento Acqua dello Scorpione.
Un'acqua profonda, trasmutativa, di vita e di morte al contempo, similabile, per simbologia, all'acqua dei diluvi che hanno contrassegnato dei passaggi importantissimi nella storia dell'umanità , testimoniati trasversalmente in ogni civiltà ,
nella sublimazione del nostro "Sacri-ficio", del nostro renderci Sacri", pronti al passaggio di germinazione, e in piena Presenza di sé stessi.
Pronti per essere Seme, integro, energia potenziale che irradia calore, vita, conoscenza dalla propria Luce interiore.
Che non teme le circostanze, il terreno avverso, perché è già Grembo e Seme di per sé.
Lo Scorpione, è legato al Femminino.
Al Femminino Monadico, il grande Grembo, che spesso non riconosciamo, perché porta in sé anche quell'ombra che preferiamo tacitare o ignorare, ma che inevitabilmente, ci scaraventa nel nostro stesso grembo, con fermezza e dolcezza.
Per farci vedere.
Per riconoscerci dove non immaginiamo.
Ci viene chiesto di scendere in profondità , nel limbo della nostra stessa decomposizione, come le foglie autunnali che marciscono dopo la loro caduta.
In un'acqua che, in un segno d'acqua come lo Scorpione, non è limpida, ma torbida, poiché implica una trasformazione profonda, paludosa, invisibile in superficie, dove tutto si compie al buio, soli con noi stessi.
La divinità rappresentata dallo scorpione, presso gli Antichi Egizi, era Selkhet, divinità funeraria, Custode della vita e della morte, come ho scritto altre volte.
E gli Scorpioni, 7 Scorpioni, erano i custodi di Iside, il Sole Nero, il Sole dietro il Sole, Saturno, proprio perché era preziosa.
L'Iside Velata, quella che si rivela attraverso il percorso iniziatico dell'apertura dei 7 chakra, che possono essere abissi e vette, lo sappiamo bene.
A favorire questa discesa nel nostro personale Ade di trasformazione, è l'energia dell'undicesimo Sacro Archetipo Ebraico Kaf, con funzione "penetrante", che indica un momento di transizione molto intenso, in apertura, estremamente potente, perché il numero 11, ha la forza equilibrata del maschile e del femminile, il primo Numero Maestro, il più importante, catalizzatore di potenti energie, che possono portare sulle vette, o scaraventarci negli Abissi, proprio come è nelle stesse caratteristiche dello Scorpione.
Il valore ghematrico dell'Archetipo Mem è 40, come i 40 giorni del diluvio, delle tentazioni nel deserto, dei 40 anni attraverso il deserto per liberarsi dalla schiavitù, e molto altro.
Esotericamente, è un momento estremamente catarchico.
È come l'Arcano Maggiore della Forza.
Puoi dominare il Leone, perché sei diventato lo stesso Leone, come il Leone Verde che in alchimia mangia lo stesso Sole di cui si è nutrito.
Perché il Leone è verde?
C'è un'espressione che lega il verde all'organo del fegato.
L'Archetipo Kaf, insieme alle lettere Beth e Dalet, forma la parola "fegato", il cui valore numerico, 26, è lo stesso valore numero del tetragramma divino YHWH.
Il fegato è l'organo dove arriva più sangue, dove si può appesantire energeticamente tutto il corpo, con energie basse che stagnano ( essere verdi dalla rabbia, o dall'invidia, è un tipico modo di dire) o si può trasmutare energeticamente e alleggerire, facendo salire queste emozioni al verde del chakra del Cuore.
Trasmutare il Seme in Germoglio.
Cogliere l'umidità e il buio del terreno, come nutrimento, non come possibile fonte di stagnazione, di muffa, di relegazione.
Stiamo finendo di attraversare il mese di Ottobre, contrassegnato, come ho già approndito, dall'energia del Mastro del Cuore, detto anche il Sutra del Cuore.
La Corona della Kaf, in questo passaggio, diventa coppa, mani aperte pronte a ricevere, in fiducia.
Sacro Graal di noi stessi.
L'oltrepassare il limite, la discesa nel buio, è la nostra possibilità di risalita.
Trovare la vita anche nella dimensione della morte.
È l'accensione del nostro falò, del nostro Fuoco Sacro.
Sempre vivo, sempre ardente.
Viaggiatori tra le dimensioni.
Tra la vita e la morte.
Tra la luce e il buio.
Tra l'essere e l'apparire.
In una parabola circolare che bypassa la linearità della dimensione terrena.
Eremiti.
Ma mai soli.
Portatori del Fuoco Sacro che mai estingue.
Questo passaggio così importante, quest'anno, coincide anche con un'altra celebrazione importantissima, il Diwali indiano, la festa della Luce, celebrata proprio, a cavallo tra il 31 Ottobre e il primo Novembre.
È una festa dedicata alla luce, intesa sia in senso fisico che spirituale.
La festa di Diwali cade nel quindicesimo giorno del mese Indù di Kartika', correlata quest'anno, all'Archetipo Mem, che ci rimanda ad una dimensione ancestrale, uterina, femminile, amniotica e mnemonica.
La dimensione ideale per ritrovare il nostro equilibrio interiore,
Nel buio che custodisce, che funge da Athanor alchemico, per la trasformazione, il passaggio.
Un buio uterino, gravido e fertile, che implica con sé, il concetto di Morte sublimato dell'Arcano della Morte, implementa in sé, sempre, anche il concetto di vita.
Sono due concetti, vita e morte, che fanno parte della stessa dinamica della vita, del divenire, della continua evoluzione.
Come lo stesso concetto di buio e di Luce.
La Festa della Luce, del Diwali, energeticamente implementa in sé il suo corrispettivo, la Festa del Buio, esemplificato da un Archetipo Madre Mem, che è grembo amniotico e mnemonico, che porta in sé anche le memorie delle vite passate, dei nostri antenati, e un Arcano della Morte.
Perché solo attraverso la morte, la lacerazione della sacca amniotica, dell'involucro, dello strappo, della ferita dell'Anima, può entrare Luce.
Si può nascere e rinascere.
Si può venire alla Luce, come si suol dire.
Sta venendo tutto alla Luce, tutto.
La verità emerge. In ogni campo.
Quale migliore passaggio energetico, prima della trasmutazione energetica di questo passaggio, di cui stiamo sentendo gli effetti potenti e profondi, già da un po di giorni e che stanno toccando corde intime e ancestrali, anche riguardo il nostro percorso genealogico terreno?
Siamo qui per esperire, per imparare.
Ma soprattutto per ricordare.
E ricordando, ritorniamo a noi, alla nostra casa, al nostro Focolare, al nostro Fuoco e Luce interiore.
Al nostro centro interiore, la nostra vera Essenza.
Infatti la tradizione fa coincidere la festa del Diwali, con il ritorno di Rama nel regno di Ayodhya dopo 14 anni di esilio, un ritorno a casa che simboleggia il ritorno della ‘Luce’ nella sua casa di origine (il corpo), da dove mancava da molto tempo, dopo avere sconfitto tutte le sue cattive tendenze.
Diwali è anche correlata alla venerazione della dea Lakshmi come consorte di Vishnu e come simbolo di ricchezza e prosperità .
Nel mio primo Diwali, senza averne conoscenza, nel 2014, saltai due notti di seguito, 62 ore senza dormire, e anche quest'anno, dormo a malapena da almeno tre giorni, e l'insonnia si sta intensificando, e solo oggi scopro che Samhain e Diwali, quest'anno cadranno nella stessa data.
È un passaggio del dormire poco, senza affanno, con la leggerezza di chi è altrove con l'Anima, a percepire richiami ancestrali.
Passai, dieci anni fa, 62 ore di ricerca e di ricezione, senza sapere esattamente cosa cercavo.
Cosa avevo dimenticato con la mente, ma non con il cuore e con l'Anima
Ringrazio, oggi, per le Memorie e le Frequenze, che si amalgamano ogni giorno ai miei battiti, e che benedicono di Luce i miei passi.
Ma a proposito di Halloween, come viene chiamato questo passaggio, di simbologia della zucca, e quindi di testa, ricordate come lo scorso plenilunio in Ariete sia stato governato dall'Arcangelo Samael, l'Arcangelo di Fuoco, che governa sia l'Ariete che lo Scorpione( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/10/plenilunio-in-ariete-17102024.html?m=0)?
Fuoco e Acqua.
La zucca di Halloween simboleggia la testa, l'Ariete, e in ebraico, zucca, si dice "Ka", la stessa radice di kaballah.
Ka, l'Anima, nella dimensione egizia
La conoscenza del Cuore, nella dimensione della testa.
Perché Anima, è testa e Cuore.
Il Cuore che comprende ( che prende con sé, che accoglie, come nell'Arcano della Forza) la Conoscenza, la testa, la ghiandola pineale, il Terzo Occhio, la Conoscenza intuitiva.
È un'energia che non deve scendere verso il basso, come fa Giona( il cui nome significa colomba) nel ventre della balena( la nostra dimensione fisica, la Nun, la dimensione della trasmutazione) che si rifiuta di adempiere alla sua missione a Ninive, finché non trascorre i tre giorni di Misteri Iniziatici nei suoi stessi abissi, nelle sue stesse acque ( la dimensione dello Scorpione)
Ricordate come L'Eclissi del 4 aprile, toccò proprio delle città di nome Ninive
( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/eclissi-842024-il-segno-di-giona.html?m=0)
Ecco, stiamo vivendo lo stesso processo intensamente trasmutativo, finché non ci renderemo conto che personalmente, ognuno di noi è chiamato ad una missione di profonda trasmutazione dell'umanità a cui dobbiamo aderire e partecipare con estrema presenza e consapevolezza, altrimenti le cose non cambieranno mai.
Si deve lavorare con il Fuoco, che porta illuminazione, nella stessa acqua.
Infatti, simbolo di Halloween, è una zucca con una candela al centro che la illumina.
Portare l'illuminazione, dal grembo, al cuore, alla testa.
Giona testimone del Logos divino.
Ka.
Zucca.
Testa.
Kaballah.
Conoscenza.
Ma anche Ka come Karma.
Conoscenza, evoluzione, o Karma, reiterazione ciclica che ci annienta e non ci fa evolvere.
Come Giona, colomba, portatore di quel Sacro Femminino che è Conoscenza, Shekinah, trasmutazione, sceglie di operare una trasmutazione in una città condannata alla perdizione, perché il Fuoco della Conoscenza è arrivato fino alla testa, alla Zucca.
La Conoscenza del Cuore non basta.
Deve diventare Presenza.
Consapevolezza.
Coscienza.
Coscienza di un Logos Universale, che ci accomuni tutti alla stessa Frequenza Divina.
Non è più tempo per le "non scelte".
Siamo chiamati a partecipare e a comprendere.
A prendere con noi ciò che da sempre il Divino ci ha destinati, e a compierci in Esso.
Come esseri senzienti e consapevoli, fautori di cambiamenti ed evoluzione.
Con infinita gratitudine sempre
Tiziana Fenu
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