domenica, maggio 18, 2025

💚Bacio tra Dumuzi e Inanna

 Il primo bacio codificato in forma artistica, è documentato in tavoletta  d'argilla, risalente al 1800 a.C.,  che mostra una coppia che si bacia.

L'originale è conservato al British Museum di Londra.

Avevo già parlato di questa straordinaria rappresentazione, in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/dumuzi-e-tammuz.html?m=0), ma oggi, colgo ulteriori elementi molto importanti, in una variante della stessa rappresentazione del bacio tra Inanna e Dumuzi. 

Uno stralcio dal mio scritto :

"È la celebrazione dell'Unione ierogamica, l'unione Sacra tra la dea Inanna, la dea della fertilità e Dumuzi o Tammuz, il Dio pastore della vegetazione, figlio della pecora Duttur, il pastore che muore per poi rinascere ciclicamente, come gli altri rappresentanti di questo ciclo di vita, come Afrodite con Adone, di cui ho parlato recentemente. 

Si celebrava una Teogamia, esattamente, le nozze sacre tra divinità. 

Questa placca rappresenta gli Amanti che si abbracciano.

Questo mito non riguarda quindi, soltanto il rapporto amoroso tra Inanna e Dumuzi, ma è una metafora che riguarda la dimensione agricola, del Seme inteso metaforicamente anche come Seme spermatico maschile, che rende feconda la terra, e quindi, la loro unione ha un valore anche sociale, perché rende feconda la terra, mettendo i frutti di questa unione a disposizione della comunità. 

Questo aspetto è molto bello e importante, perché in questo modo, gli esseri umani si rendono attivamente partecipi alla creazione divina, influenzandola con le loro azioni. 

Infatti ogni anno, con l'arrivo della primavera, pochi giorni dopo l'equinozio di primavera, il re della città e l'alta sacerdotessa del tempio, nel regno Mesopotamico, assumevano il ruolo di Dumuzi e Inanna, celebrando l'unione Sacra, per garantire fertilità e abbondanza, identificandosi per la durata del rituale, con le stesse divinità. 

[...] È l'equilibrio delle due polarità contrapposte, del maschile e del femminile, che le consente questa potenza. 

[...] Una dea potente, sicura di sé, che chiede con grande sicurezza e determinazione, al suo consorte Dumuzi, di penetrarla, di toccarle la vagina, perché il ciclo dell'accoppiamento, della fertilità, si deve compiere, per portare abbondanza.

Un aspetto che veniva considerato sacro, nel campo della ierodulia, della prostituzione Sacra, nella quale la femminilità viene liberamente manifestata. 

Una Dea associata a Ecate, alla Sophia della gnosi, alla Shekinah del misticismo giudaico. 

Un veicolo del Divino, in quanto pura, lucente, vergine, legata al pianeta Venere, e alla costellazione della Vergine, chiamata Spica in greco, che significa spiga di grano, simbolo della fertilità che questa coppia divina incarna. 

Ancora oggi, è tradizione regalare una cornucopia che trabocca di fiori e di frutta, agli sposi, eredità di quel corno, legato alla Fertilità, a quel Dio che  risale dagli Inferi, e che dimora nell'Ariete, segno che inaugura la primavera, il cui simbolo, che identifica "fallo e corno", porta in sé abbondanza, grano, elevazione spirituale. 

Perché l’antico culto di Tammuz, o Damuz, il Dio risorto(come lo sarà il nostro Cristo, due millenni dopo) è legato con i culti misterici babilonesi di Nimrod, Semiramide ed Horus, loro figlio illegittimo, quindi alla lettera Tau, il simbolo degli Iniziati, come ho scritto tante altre volte, che poi verrà adottato anche dai cristiani. 

La figura di Dumuz è più fragile, rispetto alla Dea Inanna. 

Incarna la forza, rappresentando un pastore, del latte, del nutrimento degli agnellini che nascono proprio in primavera. Latte che in natura, si altera facilmente. È il dio dell'ovile, mentre Inanna è la dea della palma, dei Datteri. 

Le nozze sacre proponevano anche un nuovo modello di regalità, che rinsaldava la dinastia dei sovrani di Ur, non solo di abbondanza pratica nei raccolti, e di rinnovamento vegetativo.

I due amanti, Damuz e Inanna, in questa placca, formano una M con l'incrocio delle gambe.

La M è il tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico, Mem, con funzione "fluidità". Indica la Madre delle Madri, la Madre delle acque primordiali.

La Madre Amniotica, il veicolo di tutto il nostro DNA animico e mnemonico.

Un Archetipo, principio di vita, correlato e complementare al suo opposto, l'Arcano Maggiore XIII della Morte.

Vita e morte insieme, perché sono imprescindibili l'uno dall'altra.

Quindi stanno configurando l'unità monadica per eccellenza, la Sigizia primordiale, formata dall'unione degli opposti.

Lei, con la mano sinistra, quella del Femminino, offre il seno destro( il lato destro, maschile, è il lato che alchemicamente, offre).

Lui, con la mano destra, accarezza il grembo di lei, sede della creazione. 

E per finire, lei porta un ornamento, un "collarino" con tre moduli, al collo, che indicano "nascita/morte/rinascita", il potere rigenerativo della stessa dea"


Anche in questa rappresentazione si configura la M, ma la cosa più interessante è che la posizione delle gambe e delle braccia, dei due amanti, insieme, formano, rispettivamente un angolo a 72 °, e un angolo a 36°.

Sono due angoli che fanno parte della Geometria aurea. 

Ne ho parlato più volte, perché spesso si trovano archittetonicamente, come nell'ingresso dei nostri pozzi sacri in Sardegna, in particolare in quello di Santa Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0) o nell'ingresso triangolare dei nostri Nuraghi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0) 

Sono due angolazioni che sommate, nei loro numeri( 72=( 7+2)=9 /36 =(3 +6)=9), rimandano al 9, Sacro Archetipo Ebraico Teth, il Femminino, la Sophia Superna, il grembo, la creazione, e alla chiave di creazione, appunto, dell'Universo, che è il 9.

Sono gli angoli che ritroviamo nella conformazione pentacolare della Tanit, simbolo Monadico e ancestrale del Sacro Femminino, che riprende il percorso pentacolare, nel cielo, del pianeta Venere nel corso di 8 anni. 

Il pentacolo. 

Il pentagono. 

Il pentagono, al suo interno, contiene anche angolazioni a 54°, e in questa rappresentazioni, i due amanti, delineano anche un perfetto angolo a 54°. 

54, che fa ancora 9( 5+4)

Anche nei 5 angoli dei 5 lati del pentagono, troviamo un 9, perché gli angoli risultano di 108°( 1+8=9). 

Ho parlato della simbologia di questi numeri sacri, presenti anche nel Fiore della Vita completo, in un mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/fiore-della-vita.html?m=0). 

Trovo queste corrispondenze, straordinarie, perché danno maggiore sacralità alla stessa rappresentazione, se consideriamo che il pentagono /pentacolo, oltre che rappresentare il pianeta Venere, la cui simbologia mitologica è l'Amore, corrisponde anche al quinto Sacro Archetipo Ebraico He', con funzione "vita", quella dimensione, che non è solo terrena, ma è in correspinsione anche con la dimensione spirituale. 

Una rappresentazione studiata nei minimi dettagli, con angolazioni precise, auree, sacre. 

Perché il Sacro, dovevano rappresentare. 

La sacralità del Bacio. 

Dell'Unione sacra tra Carne e Anima. 


Tiziana Fenu 

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Bacio tra Dumuzi e Inanna












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