Da una pagina di Alfredo A. Diaz ( https://www.facebook.com/share/p/16VH6tEsom/)
Antica pietra egiziana intaglio raffigurante Bes Un'antica divinità egizia, e la sua controparte femminile Beset, su una stele calcarea del tardo periodo (664-332 a.C.)
Sul Dio Bes, ho scritto parecchio,, perché in Sardegna è particolarmente sentito
Trovate gli approfobdimebti nei link di riferimento nel mio blog, o qui in pagina
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/dio-besmanico-di-rasoio.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/dio-besgorgone.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/dio-besgorgone.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/il-dio-be-bessiu-custode-della.html?m=0
Alcuni stralci dai miei scritti
"Di Bes si è scritto tanto e lo reputo una figura centrale nella nostra tradizione sarda.
Protettore delle nascite ( bes-bessiu, uscito, venuto al mondo), ma anche molto altro.
Accostato in sincretismo e sovrapposizione con la Medusa Gorgone, estremamente presente qui in Sardegna.
Inoltre, rappresenta un nano, dalla pancia prominente, la testa grande, e le gambe leggermente arcuate.
Se dovessimo trasporre questa fisionomia in correlazione ad una qualche malattia o tara genetica, sicuramente è una fisionomia che si ritrova come costante in chi è affetto da Anemia Maditerranea, o Talassemia, molto diffusa in Sardegna, in particolare, e nei paesi del Mediterraneo.
La "malattia che viene dal mare", particolarmente diffusa.
"Può darsi che, a livello genetico, i nostri Antichi Sardi, avessero trovato, proprio tramite la talassemia, un espediente genetico per bypassare la malaria, che, come sappiamo, decima la popolazione".
Ritornando al Dio Bes, sapete bene che ho scritto più volte a riguardo, già a partire da tre anni e mezzo fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0, in cui parlo del Dio Bes collegato alla Tanit, in particolare alla Tanit dalla testa grande, e alla placenta, ritenuta Sacra.
( Non solo, Bes, collegato allo scarabeo, alla nostra Dea Madre scarabeo, presente in Sardegna, già 4000 anni prima dello scarabeo psicopompo egizio - https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0)
"Ma abbiamo anche un altro vocabolo per definire lo scarabeo, dal vocabolario Casu.
La parola è" carrabusu" vocabolo scindibile in termini geroglifici
(Negli scavi di Tharros Lo scarabeo trovato recava inciso il nome regale di Thutmose IV, 1400 a. C., ma ne sono stati ritrovati molti altri)
Dove Ka indica lo spirito
Ra indica il sole
E " bs" è un ideogramma del dio Bes o Bisu( che sembra un nome sardo) , una forma popolare del Dio Sole.
Ora, il dio Bes era protettore della gravidanza e nella parola carrabus, nell'ideogramma " bs", abbiamo la simbologia del dio Bes, che fa rinascere a nuova vita, in quanto protettore della gravidanza e dei neonati.
Scrivevano una formula sullo Scarabeo del cuore e veniva deposto sul petto del defunto vicino al cuore dove, ci si rivolgeva alla Grande Madre.
In questo modo, il "cuore Scarabeo" poteva intercedere verso il dio Osiride per il defunto, nel passaggio verso l'aldilà .
In sardo Scarabeo si dice in due modi
Dalla spiegazione di Dedola abbiamo un
baballottu
Con un "babalu" che significa trascinare( Lo scarabeo Infatti trascina lo sterco di cui si nutre fino alla sua tana come una palla da ping pong)
Quindi un babalu (trascinare) più un sumerico "UD" (sole)
Babal - ud
O Babal- utu (colui che trasporta il dio sole)
Bab bal + utu ( colui che riporta restituisce in formula doppia esaltativa, il dio sole del cielo)
Quindi baballottu" significa "Scarabeo sacro, colui che riporta utu il dio sole nel cielo)
Ma abbiamo anche un altro vocabolo per definire lo scarabeo, dal vocabolario Casu
La parola è" carrabusu" vocabolo scindibile in termini geroglifici
(Negli scavi di Tharros Lo scarabeo trovato recava inciso il nome regale di Thutmose IV, 1400 a. C., ma ne sono stati ritrovati molti altri)
Dove Ka indica lo spirito
Ra indica il sole
E " bs" è un ideogramma del dio Bes o Bisu( che sembra un nome sardo) , una forma popolare del Dio Sole
Ora, il dio Bes era protettore della gravidanza e nella parola carrabus, nell'ideogramma " bs", abbiamo la simbologia del dio Bes, che fa rinascere a nuova vita, in quanto protettore della gravidanza e dei neonati
[...] Il Ka è lo spirito, ma rappresenta, nella sua rappresentazione a cuore dello scarabeo Karrabosu, la placenta, il "gemello", come veniva chiamata, sacralizzata e ritualizzata presso gli egizi
Placenta che, guardacaso è simboleggiata dalla lettera H, come Hermes/Mercurio, perché è traghettatrice di conoscenza, di vita
È la rappresentazione di questa nuova vita auspicata dallo scarabeo, era rappresentata dalla placenta, che era considerata sacra, perché portava al mondo i bambini.
Nell'Antico Egitto il faraone guidava la processione preceduta dalla sua placenta in cima ad una lunga asta, che rappresentava il cordone ombelicale come se fosse l'albero della vita.
Secondo la dottrina egizia, il faraone era un gemello della sua placenta, e costituiva il suo gemello abortivo, che non lo abbandonava mai.
Il Ka, quindi, l' anima, era quindi rappresentata, in forma terrena, minore, da questo Dio Bes, con ideogramma "bs", Dio protettore della gravidanza, e quindi il dio Bes era simboleggiato dalla placenta, considerata il nostro gemello durante tutta la nostra vita.
E qui ritorniamo al concetto di specchio /sistro/ Tanit/ Ankh /come cappio dalla forma allungata, nel quale ci si specchia per ritrovare se stessi.
Un cappio con due estremità che potrebbe anche indicare il cordone ombelicale stretto intorno alla faccina del bimbo nuovo che sta per nascere e del quale si rappresenta una faccina a forma di cuore.
A forma di cuore come lo Scarabeo beneaugurante di una nuova rinascita, "su carrabusu"
Quella faccina a forma di cuore che abbiamo ritrovato nella Tanit
E il Dio Bes assomiglia con la sua testa grande, alla Tanit "mostruosa" descritta e ritrovata in alcuni siti in Sardegna
Perché Dio Bes è nano, basso e ha una testa deforme molto grande rispetto al corpo, come quella dei neonati
Questa forma "besoide" ebbe una diffusione molto ampia dal II millennio a. C. in poi
La capacità apotropaica del personaggio si esplica attraverso una rinascita solare simbolica, con un piglio da combattente, agguerrito, spaventoso e con un ghigno che incute paura, perché deve proteggere chi viene al mondo, chi nasce e rinasce a nuova vita.
E guarda caso in sardo " esti bessiu" ( da "bes/ bessiu) significa" è venuto alla luce/ è uscito" in senso lato
Ecco perché alcune Tanit appaiono con la testa sproporzionata rispetto al corpo.
Perché sembrano avere un aspetto mostruoso perché Richiamo questa divinità Bes del "neonato appena bessiu, appena venuto alla luce"
Quando si trovano Tanit e con questa testa mostruosa, significa che sono Tanit beneauguranti di una felice rinascita
E niente di strano che questa ritualità di invocazione /ringraziamento verso la divinità Bes, si sia diffusa inizialmente in Sardegna visto che il richiamo alla parola "bessiu" ( uscito) è inequivocabile, e anche perché alcune Tanit hanno assimilato in sé anche la valenza apotropaica di questa divinità protettiva.
In Sardegna era molto diffusa
Lo attestano svariati ritrovamenti sia scultorei che, come amuleti, ed era rappresentato anche come lo strangolatore di serpenti, visto che ne portava uno arrotolato nell' avambraccio.
Particolare, in Sardegna è il particolare sincretismo che lo accosta alla figura mitologica della Gorgone pietrificante della mitologia greca.
E questo è un aspetto straordinario , perché significa che nella simbologia della Tanit, del Bes, c'è stata un'evoluzione e un'integrazione simbolica tra i due, come è stato tra Tanit e Ankh egizio, che ne ha amplificato il significato, cosa che non è successa in altre civiltà .
In Sardegna troviamo sempre questo tipo di sincretismo
Una sorta di evoluzione/ commistione dei simboli, degli elementi iconografici, che ne amplificano il significato.
In alcuni Bes vi è addirittura la presenza di un ombelico sporgente rossastro appena tagliato, e questo indica il legame con la femminilità , con l'erotismo, un forte legame con la gravidanza e il parto.
Vi era quasi una "prescrizione magico - terapeutica" nell' affidarsi a questa divinità che ritroviamo nel Mediterraneo nord-occidentale testimoniato in molte tombe femminili.
Bes era chiamato anche "bisu" ( nome che sembrerebbe molto sardo) dio del focolare, protettore delle partorienti, e patrono dei ballerini, (amava danzare e bere vino, è attestato da alcune scene rappresentate all' epoca di Alessandro Magno, legato al vino e alla vinificazione, durante la quale si indossavano maschere rappresentanti il Dio Bes, per una ottimale vinificazione) che spaventava le divinità maligne con la bruttezza, con la li guadi fuori
Guardiamo come il vocabolo "bisu", con il quale veniva anche chiamato il Dio Bes, sia alla radice del vocabolo sardo " bisura", che significa aspetto fisico, perlopiù indicato a sottolineare un aspetto fisico sgradevole
Quindi, se si identificano le Janas, come un Dio Bes/Gorgone, che rappresenta, attraverso la sua tara genetica della talassemia, dell'anemia Mediterranea, una forma di nanismo, però legata alla simbologia della continuità della vita, della specie, nonostante la malaria, ampiamente diffusa, un modo per sopravvivere ad essa, cosa rappresentano le Domus de Janas, se non il vento, il respiro primordiale, il primo affilato divino che dona la vita, esattamente la stessa simbologia del bindi indiano, che ritroviamo anche sulla fronte del Bes/Gorgone?
Le Domus de Janas, come ho scritto tante volte( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0), non sono le riproduzioni delle abitazioni, ma sono rappresentazioni di una carena, di uno sterno, che contiene l'afflato divino della vita, della stessa creazione, del Vento simbolico, del vortice, Golgo-Gorgone, del Bindi/Bundu, che offre l'afflato vitale anche dopo la morte.
"Sa carena", lo sterno in sardo
La carena, il fondo dell'imbarcazione.
Un'imbarcazione celeste, dal fondo rovesciato, che traghetta verso l'altra dimensione.
Come un Sacro Graal.
[...] Il Bes/Gorgone/Jana, la "Jnana", la conoscenza, in lingua indù, ha trovato il modo, di sopravvivere, di portare avanti la stirpe sarda, nonostante la malaria diffusissima.
Perché anche bypassare una malattia, è conoscenza, e le Janas ne sono il simbolo.
Sono convinta che la potenza di questa iconografia delle Janas, nasca da una debolezza, che hanno saputo trasformare in virtù, portandola alla luce, come vere bogadoras.
Vi erano i Giganti, e vi erano le Janas, le creature nane, potentissime, tanto da essere identificate con iconografie importanti, come il Dio Bes, che si trova trasversalmente ovunque, e le Gorgoni.
[...] Io credo, che i nostri Antichi Padri e Madri, fossero talmente avanti, da aver scoperto, come preservare la stirpe, dalla decimazione della malaria, così come succedeva nelle antiche civiltà , perché questa simbologia del Dio Bes, è estremamente ricca di significati, nella nostra Antica Civiltà Sarda, e se proprio gli dovessi dare una connotazione di genere, lo identificherei con le antiche Janas "bogadorasa", custodi della vita e della morte, è del segreto della talassemia
Talassemia
Talos, mare, Atlantide.
Telomeri, che custodiscono il fattore dell'immortalita
Telos, la città Sacra della Lemuria Atlantidea
Telai
Le antiche tessitrici.
Come Penelope.
D'altronde, la nostra prima dea Tanit, dalla testa grande, come Bes, è la dea Tanit tessitrice di Tresnuraghes ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0)
E sono convinta che anche l'artefice dell'Otre dei venti di Ulisse, fu un Femminino, non Eolo, e che la rotta di Ulisse, passasse proprio per la Sardegna.
Ma questa, è ancora, un'altra stupenda storia, ancora da rivelare".
Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Nessun commento:
Posta un commento