La pietra della "Strega-Serpente" di Gotland è una stele runica risalente al periodo Vendel (VI secolo d.C.) rinvenuta a Smiss, Gotland, che raffigura una figura femminile in connessione con dei serpenti, considerata una strega o maga, e che viene interpretata anche come una raffigurazione di Odino o del dio celtico Cernunnos.
Attualmente è esposta al Museo di Gotland a Visby, in Svezia.
Fa parte del gruppo delle pietre di Sigfrido, che illustrano scene ispirate al poema epico La canzone dei Nibelunghi, di cui Sigfrido è il re, un eroe epico della mitologia norrena e germanica, discendente di Odino.
Allevato dal fabbro nano Regin (o Mimir), dietro istigazione di questo uccide il dragone Fafnir, custode di grandi tesori.
La donna rappresentata in questa stele, potrebbe essere la maga che aiuta o sfida Sigfrido, anche se si è ipotizzato che possa rappresentare Odino in veste femminile, oppure il dio celtico Cernunnos, una divinità legata alla natura, ai boschi e agli animali, inclusi i serpenti.
Serpenti, che sono da sempre l'animale simbolo del Sacro Femminino, con particolare riferimento alle due nadi della Kundalini, agli Opposti, di cui il Femminino è custode.
Una potente Dea partoriente che crea, attraverso la sinergia delle due polarità , rappresentate dai due serpenti tenuti in mano, come la dea Inanna, o la dea dei serpenti minoica, per esempio, ma anche una Grande Madre in connessione sia con la dimensione terrena, che con quella spirituale.
È rappresentata sotto un grande triskell formato da tre serpenti.
Tutti e tre ruotano in senso orario, da sinistra verso destra, così come il movimento ricurvo della loro coda.
Se le spirali del triskell girano da destra verso sinistra, il simbolo rappresenta il turbinare delle energie dall'interno verso l'esterno e corrisponde alla manifestazione, la vita terrena. Se girano da sinistra verso destra, il triskell simboleggia il percorso nell'Altromondo e il contatto con i regni ultra terreni.
Quindi la rappresentazione di questo ancestrale triskell, rappresentato con dei serpenti, simbolo del Femminino, ma anche di una Sapienza misterica ancestrale, che risulta più grande anche della stessa figura femminile, che pur è una rappresentazione di potere, manifesta la profonda connessione di questo Femminino con la dimensione spirituale.
La spirale, la dinamica mistica della primordiale Dea Serpente, che nelle sue spire, nel suo labirinto-grembo, custodisce i misteri della vita e della morte, in una rigenerazione continua.
Una Dea Serpente integra, poiché governa le due polarità , maschile e femminile.
Un Femminino con le gambe divaricate, che accoglie l'energia maschile, di cui si fa portatore anche il serpente( ma tutta la rappresentazione, compreso lo stesso simbolo del serpente, enfatizza il rosso del fertile sangue mestruale femminile), e che, in questa unione, crea, partorisce.
Crea il 3, numero della creazione per eccellenza e della rinascita, secondo il ciclo, "nascita /morte /rinascita".
Sole e Luna, fuoco e acqua, uniti, per creare.
Una rappresentazione straordinaria, dinamica e creatrice.
Tiziana Fenu
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Pietra della Strega-Serpente / Gotland

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