Geometrie Sacre su due nuraghi
Mie trasposizione Vesica Piscis /Fiore della. Vita
Su Nuraxi di Samatzai( Ca), nuraghe quadrilobato, prima immagine.
Nuraghe "Pitzu Cummu” di Lunamatrona( Medio Campidano), un nuraghe complesso, terza immagine.
Le foto sono di Fabrizio Bibi Pinna.
Su Nuraxi di Samatzai, forma un Fiore della Vita completo, con estensione nelle 4 torri, disposte a croce, in modo da formare un rombo, una simbologia vulvare.
La croce, formata dalle 4 croci, ha un orientamento sulle due assi.
Nord-est/ sud-ovest, e nord-ovest/ sud-est, con ingresso a sud-est
Importante orientamento di ingresso, presente anche al Santa Cristina e altre strutture importsnti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/orientamento-sud-sudest-di-alcuni-pozzi.html?m=0)
Il rombo.
La Croce
La Croce del Cigno.
Abbiamo un rimando di questa simbologia anche nel nuraghe di Lunamatrona, nome molto indicativo.
Il nuraghe Pitzu Cummu di Lunamatrona è più interessante.
Lo stesso nome "Pitzu Cummu", rimanda ad una sommità, "in Pitzu", sulla sommità, in sardo.
Non ho trovato il significato di "Cummu", ma potrebbe essere una trasposizione di "cunnu", riferito all'apparato genitale femminile, riferito alla Costellazione del Cigno.
Siamo sempre, anche in questo nuraghe nella dimensione della metafora vaginale creatrice.
Qui è presente una conformazione che rimanda a diverse triangolazioni.
Ma la coda, risulta essere la torre più grande, quella cerchiata in rosso, ed è orientata al Nord.
Corrisponde a Deneb, la stella più importante della costellazione del Cigno.
Poiché si tratta di una costellazione boreale, risulta visibile per lunghi periodi dell’anno: a metà marzo appare a Nord-Nord/Est, diviene alta nel cielo in estate per poi declinare, fino a tramontare, a Nord-Nord/Ovest, in novembre.
L'ingresso della torre centrale del nuraghe è orientato a Nord ovest.
Al centro della costellazione del Cigno, c'è la stella Sadr, che contiene le stesse lettere di Sard-egna.
Non credo proprio sia una coincidenza.
E il PUNTO FOCALE , di questa conformazione di questo straordinario nuraghe, è proprio nell'ingresso della torre centrale, dove si forma la VESICA PISCIS di tutta la Geometria Sacra, la vedete cerchiata nell'ovale arancione.
Non è la torre, ad essere centrale.
È l'ingresso della torre centrale, ed è orientato a Nord ovest.
Il cuneo, il condotto uterino che porta ad essa.
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0
"Cono /cunno/cunnus/cygnus/ signum"
Per non parlare del cuneo della scrittura cuneiforme, 3200 a. C., scrittura dei Sumeri e dell' antica Mesopotamia.
Ma i Sumeri, molto probabile, , da recenti e approfonditi studi, pare che siano gli stessi Sardi, gli Atlantidei che guidati dalla Costellazione del Cigno, la protettrice dei naviganti, abbiano viaggiato in lungo e in largo, creando delle "culle", degli embrioni, in ogni angolo del mondo
Si, perché " culla" in latino, si dice " cuna", molto simile al "cunnu" sardo
"Cunnu" che significa anche "sticchiu", fatto penetrare con forza, come un cuneo.
La vulva infatti ha la forma di V, di un cuneo, come la prima scrittura cuneiforme dei Sumeri. Dei Padroni, dei Re.
"Cunnus" o " cunnura", in latino, era anche il nome di un pane, che aveva la forma della vulva femminile, ed era dedicata a Demetra, la Dea Mater, come le era sacro l' orzo, il frumento e il pane
Tutti elementi basilari nell'alimentazione dell'uomo, che gli consentono di stare eretto e non perdere l'equilibrio, come un cuneo, come ho detto prima, nella proiezione ortogonale della disposizione inginocchiata con un solo ginocchio, triangolare, delle arti marziali.
Fermo, solido, come un cuneo irremovibile, che con potenza si può insinuare, poiché è capace di dividere due parti.
Ma "Kunéo" in greco significa anche baciare, e la "cunnúra" era colei che baciava il pane prima di essere infornato
E le labbra, non sono solo quelle della bocca, ma anche quelle della vulva, le "grandi e piccole labbra"
E dal Kunéo, dal bacio che unisce, o divide, secondo l' uso che se ne fa, nasce, dalle labbra, dal "bacio/Kunéo" che sigilla, la "koinè" universale, una lingua comune riconosciuta da tutti
Ecco, io credo, che questa koinè universale, per quanto riguarda la Civiltà Sarda, sia la koinè dei Nuraghi, dei
"coni/cunni/cygnum/signum/goni/gone"
che come semi, come cunei, si sono insinuati in ogni civiltà, in ogni parte del mondo, diventando
"culla/cuna/cunna/cunnu"
e punto di riferimento architettonico, stella polare " cygnus/cunnus", di quel "Kunéo", di quel "bacio" (che aveva in sé il "cygnus/signus" Sardo della sinergia androgina degli opposti), che hanno voluto imprimere in ogni civiltà, in ogni angolo del mondo, creando una koinè universale, un linguaggio universalmente riconosciuto.
Quello dei Sardi Atlantidei, culla della civiltà, della scrittura cuneiforme, dei Nuraghi che si sono sviluppati ortogonalmente dal fiore della vita a tre punte, dal trilobato triangolare, che era la Reggia dei Re".
Sottolineo che la costellazione del Cigno era centrale, lungo la Via Lattea, la Via di Rinascita.
Era uno dei Tre Soli, una delle Tre Croci
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0
" Infatti la via Lattea è percorsa da tre croci :
1)La X di Orione, con la sua conformazione a clessidra (clessidra che ritroviamo anche nei nostri manufatti sardi) che è una croce primaria, cardinale, identificata con Cristo, Osiride e tutti gli Avatar, intorno alla quale ruota tutto, come è sottolineato dalla centralità della cintura dei Giganti di Mont'e Prama inseriti nella quadratura del cerchio, nel pentacolo dell' uomo vitruviano, e nella geometria sacra della Vesica Piscis.
2)La Croce del Nord del Cigno, fissa(altro punto di riferimento importante per gli antichi Sardi. La croce del "cigno/cunnus", la via per la rinascita, di cui già parlai in un mio precedente post).
3)E la Croce che passa attraverso l'occhio del Toro, la stella Aldebaran. Costellazione del Toro, di cui fanno parte le Pleiadi, che si trovano sul "suo collo", nel chakra della gola, da dove si esprime il verbo della Creazione, il Logos divino
La Via lattea che è un'archetipo, che trasporta i semi della vita".
Da un mio scritto sul Monte d'Accodi, anch'esso orientato in correlazione alla Costellazione del Cigno e al sito di Gobleki Tepe ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/monte-daccoddigobleki-tepe.html?m=0)
"L'orientamento dei pilastri centrali nei recinti principali del sito di Gobleki Tepe, puntano a Nord, verso Deneb, che è la stella più luminosa della costellazione del Cigno, la parte finale, la Croce del Nord, e puntano verso la Via Lattea, che, abbiamo visto molte volte, era, per gli Antichi Sardi, la via di ritorno verso l'altra dimensione.
Il luogo delle divinità, il centro della creazione della vita, della rinascita, e dell'universo.
Ho controllato su Google Earth.
Anche l'altare di Monte d'accoddi, è perfettamente orientato verso Nord, verso Deneb, che era la stella Polare nel 10.900 a.C. ( le stelle polari cambiano ogni 2000 anni circa. Adesso siamo sotto Polaris, la stella più luminosa dell'Orsa Minore).
Una stella polare, quindi, visibile proprio durante l'edificazione del sito di Gobleki Tepe, che ha importanza simbolica in ogni Civita e in ogni contesto, come avevo scritto tempo fa
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0), un anno e mezzo fa, prima ancora di scoprire, poco dopo, che gli ingressi dei nuraghi, hanno l'angolo aureo a 72 °, come l'ingresso del pozzo di Santa Cristina.
"E quel triangolo sagomato dell'ingresso dei nuraghi è proprio la sezione del cono.
Cono.
Cunnu/cuno (apparato riproduttivo femminile).
Ma la sezione del cono triangolare, anche come la costellazione del Cigno, per la quale si fa riferimento nella stele di Thutmose III datata più o meno 1500 a. C, nelle quale si legge delle 9 stelle della costellazione del Cigno, in riferimento alla confederazione sarda dei "nove archi", i Pelasgici, gli Antichi Sardi
“Ho legato in fasci i Nove Archi, le Isole che sono in mezzo al mare, i popoli stranieri ribelli. Come in cielo governano 9 dei , così in terra dominano i Nove Popoli. Il mio bastone ha colpito i Nove Archi”.
Naturalmente, parlando del bastone, un bastone di potere, si riferisce a quel bastone chiamato guardacaso, come il nostro fiume sardo, il Tirso. Il bastone che aveva sulla Sommità, la rappresentazione della ghiandola pineale, la pigna, e che è spesso rappresentato come una ipsilon, spesso con due animali totemici bifrontali, poiché rappresenta la nostra Kundalini, la nostra energia vitale collegata al divino, con le sue due nadi, maschile e femminile, unite in sinergia"
Kundalini, con i suoi 7 chakra, come i 7 gradini sull'altare del Monte d'Accoddi, un percorso iniziatico per ogni fase della Luna, per ogni quarto di luna, fino ad arrivare al 28, la completezza.
[...] Su tutta la simbologia della costellazione del Cigno, vi rimando al link del mio post a riguardo
Era importante, sottolineare, in questo post, la sacra numerologia dei gradoni, e la conformazione a T, non solo come quella dei pilastri di Gobleki Tepe, ma anche con lo stesso orientamento a Nord, verso Deneb, stella Polare di 12.000 anni fa, e verso la via Lattea.
Credo che questo particolare sia straordinario, da non sottovalutare.
Perché si ha l'insana abitudine a datare cronologicamente, in tempi recenti, il nostro patrimonio archeologico?
Questo altare, non potrebbe essere stato edificato nello stesso periodo della Stella Polare Deneb?
Si parla di ritrovamenti di statuine che risalgono al 50.000 aC, e sulle nostre Dee Madri, e sulla Venere di Macomer, si parla di "10.000" aC.
Poi parlano dei Giganti di Mont'e Prama, come risalenti all'800 aC.
Io non so proprio dove vogliano arrivare, con le datazioni.
Tutto, compresi i nuraghi, andrebbero retrodatati di millenni. Tutto.
Una rappresentazione straordinaria"
A Lunamatrona c'è un'importante Tomba dei Giganti, nel territorio chiamato Nixias, lo stesso in cui si trova il nuraghe, di cui ho già approfondito, la tomba dei giganti di Su cuaddu'e Nixias ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/tomba-dei-giganti-di-nixias.html?m=0)
La tomba dei Giganti è orientata ai solstizi.
Ha l'ngresso a Nord est ( alba del solstizio estivo) e asse Sud ovest( tramonto solstizio invernale), a differenza di molte tombe dei Giganti, che sono invece orientate con ingresso a sud est, alba del solstizio invernale.
Orientamento molto diffuso ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/orientamento-sud-sudest-di-alcuni-pozzi.html?
Ha lo stesso orientamento del pozzo Sacro Predio Canopoli ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0.
Ma è simbolico che abbia l'ingresso all'alba del solstizio estivo, il perché lo spiego nel link di approfondimento.
Questo nuraghe ha la conformazione di un rombo.
Una vulva.
Luna-Matrona
Il Femminino.
Ma anche l'unione di due triangoli uniti per la base.
I gemelli sacri, come i Dioscuri, i figli del Cigno.
Un luogo sacro, in cui gli Opposti celebrano il loro legame.
In cui un nuraghe, non può che rappresentare
La Costellazione del Cigno, importantissima per la nostra Antica Civiltà Sarda, che forma un rombo astrale, vaginale
"Cigno, che in latino si scrive "Cygnus", ma si legge "cunnus".
Un "cunnus" triangolare, come si vede dalla disposizione della costellazione
Un triangolo anche qui, come la sezione del cono.
Come la sezione dei nuraghi.
Ma se i nuraghi sono "cono" , quindi sono anche "cunno"
Cono/cunno
Il grembo della vita
Il Sacro Graal
Da sempre rappresentato come un triangolo vulvare che contiene la vita"
CDal mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/tomba-dei-giganti-di-nixias.html?m=0)
[...] Riti solstiziali nei quali il sole entra con i suoi raggi attraverso un foro circolare (ma anche ogivale, ad indicare la Mandorla Mistica femminile, la vagina), per inseminare e fecondare simbolicamente il Femminino, quando il Sole culmina allo Zenith, come in questa stele centrale dell'esedra della tomba dei Giganti di Lunamatrona, per poi estendere il proprio potere fecondante e di rinascita, lungo la camera sepolcrale, lunga 10,30 metri e larga 60 cm.
[...] Ho osservato questa stele.
Si chiama "su cuaddu de Nixias" ("il cavallo di Nixia")
Mettiamo definitivamente da parte l'infondata giustificazione riguardo il nome, che del foro, vorrebbe farne, secondo la leggenda, un foro che serviva per legare i cavalli.
Riguarda i cavalli, magari, ma il foro è un foro astronomico di veicolo del Divino, della potenza della manifestazione solare.
Il cavallo è da sempre considerato un simbolo solare. Nella religione vedica, i cavalli trainano il carro solare degli Aŝvin, che forse, in origine, erano essi stessi divinità-cavallo: associati alla luce e al sole Surya, che assume l’aspetto di un cavallo bianco, sono raffigurati a loro volta come aurighi dalla testa di cavallo. Nella mitologia greca, quattro bianchi cavalli trainano il carro di fuoco dell’antico dio solare Helios. Anche nella mitologia nordica le Divinità creano il Sole da una scintilla e lo depositano su un carro tirato da due cavalli, con il quale la Dea Sol attraversa il cielo.
"Cuaddu"( cavallo), in sardo, è molto simile alla parola "cuau", che significa "nascosto, custodito, ben conservato", che si accosta molto al significato della parola "ardia", che appunto significa "bardare, custodire, proteggere".
E, guardacaso, "S'Ardia" è legata ai cavalli.
Teniamo presente che la razza del cavallo sarda, è la più antica in assoluto, e che forse, questa stele, questo osservatorio astronomico dei solstizi, fosse anche un punto in cui di celebrava o dei riti in proposito, di iniziazione spirituale, dove di raggiungeva la padronanza de "s'arrasoja", del Pugnaletto sardo, del Pugnale di comando e d'Arte.
Esotericamente viene chiamata "la padronanza dell'Argento," l'opera al Rosso", quella che poi consente di arrivare all'Opera completa, all'Oro.
Padronanza dell'Argento, fino ad arrivare all'equilibrio equinoziale, dove le due polarità in equilibrio, generano Horus, l'Oro.
E guardacaso, ma mai per caso(mi stupisco sempre di come le cose si incastrino perfettissimamente), la zona di questa Tomba dei Giganti, che si chiama Nixias, è nel territorio di Lunamatrona(1800 a.C.circa, età del bronzo), zona del sud Sardegna.
La luna, che è legata, esotericamente, proprio all'Argento.
Nyx era la personificazione della notte terrestre, in contrapposizione al fratello Erebo, che rappresentava la notte del mondo infernale.
Ma c'è un'altra cosa da sottolineare.
"Egua", il nome in sardo della cavalla femmina(che nel corso del tempo, è andato ad assumere un'accezione negativa, con il predominare del patriarcato), è molto simile al nome della runa celtica Ehwaz, che significa "unione divina", e che rappresenta l'unione mistica per eccellenza, quella rappresentata da una coppia di cavalli, animali considerati sacri, gli Dei guaritori, che proteggevano le unioni.
I gemelli sacri, legati al mondo dello sciamanesimo, della connessione tra dimensioni, delle ierogamie, come i Dioscuri, protettori dei naviganti, i figli del Cigno di Zeus, che indossano il copricapo pileo, simile alla "berritta" sarda. "
Come vedete, ci sono sempre simbolismi che fanno riferimento alla dimensione astrale, perché ripropongono, nella dimensione terrena, le Sacre Geometrie dei cielo.
Tiziana Fenu
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