Prima immagine.
Il soffitto del tempio giainistico, Dilwara.
Dilwara è in India, e sapete bene dai miei scritti che ho trovato elementi in comune
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/pozzo-sacro-di-dholavira-india.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/scacchiera-indiascacchiera-pubusattile.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/labirinto-india-benettutti.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/pozzo-santa-cristina-pozzo-indiabadlapur.html?m=0)
Seconda immagine.
Una fotografia cimatica dell'acqua con geometrie simili.
Terza immagine
La Tomba II, a circolo, di Goni, Sardegna, sulla quale ho già approfondito svariate volte
Da Goni, il Gone della vita
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/goni-il-gone-della-vita.html?m=0)
Goni, orientamenti equinoziali e solstiziali
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/goni-equinozi-e-solstizi-ciotola-goni.html?m=0)
La ciotola di Goni
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/un-mio-post-condiviso-e-commentato-in.html?m=0)
Orientamenti cardinali
(https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/orientamenti-tombe-e-menhir-pranu.html?m=0)
e l'associazione Goni/Atlantide /Israele, sito di Rujm el-Hiri
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/goni-atlantide-israele.html?m=0) rubata e copiata proprio oggi, dal "sapete chi".
16 sezioni
Come le 16 sezioni della cupola di San Pietro, di cui ho già scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/la-cupola-di-san-pietro-e-il-sacro-16.html?m=0)
La Tomba II di Goni appartiene alla Cultura di Ozieri (o San Michele), che si sviluppò in Sardegna durante il Neolitico Recente e l'Eneolitico (circa 3200 - 2800 a.C.).
Tre cerchi concentrici e la sepoltura vera e propria, spesso una cista litica (una scatola di pietra) o un dolmen.
La tomba principale (la più grande e centrale) è circondata da un cerchio di pietre infisse nel terreno (il "circolo" vero e proprio).
Questo cerchio è composto da esattamente 16 pietre monolitiche.
Questo non è un caso. L'architettura delle tombe prenuragiche non era casuale, ma rispecchiava una visione del mondo, credenze religiose e conoscenze astronomiche.
Il numero 16 potrebbe essere in relazione con i cicli lunari.
Un ciclo lunare (lunazione) dura circa 29,5 giorni. Dividendo idealmente il ciclo in due metà (luna crescente e calante) si ottengono due periodi di circa 15 giorni.
Il 16 potrebbe rappresentare simbolicamente il completamento di una fase e l'inizio della successiva, un richiamo al ciclo di morte e rinascita.
Potrebbe anche essere un multiplo (8x2) o una suddivisione di un ciclo calendariale più ampio, utilizzato per regolare le attività agricole e rituali.
Il cerchio con 16 pietre permette una suddivisione geometrica dello spazio in settori abbastanza precisi.
Infatti abbiamo 4 settori
Il 16 l' ho trovato anche, come modulo, in alcune padelle cicladiche
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/padelle-cicladiche.html?m=0
"Il numero 16, oltre che fare riferimento al sedicesimo Sacro Archetipo Ebraico Ayin, con funzione corrispondenza, tra umano e divino, sottolinea come, in epoche che si avvicinano al neolitico l'anno calendariale solare fosse costituito da 16 mesi.
I 16 mesi erano ciò su cui si basava il “calendario delle tombe a corridoio”.
Si scompone l'anno solare in 4, poi in 8 e infine in 16.
Se notate, anche gli strani "orologi" degli Apkalli, hanno spesso una suddivisione in 16 porzioni, numero 16 che ha un importante significato alchemico ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/rosone-scintoista-apkalli.html?m=0)
16 mesi composti da 4 settimane ciascuno e queste 4 settimane hanno 5 giorni ciascuno.
[...] Considerando che la civiltà cicladica è pelasgica, e che gli Antichi Sardi sono pelasgici, considerando la presenza di Tombe a corridoio nella nostra Antica Civiltà Sarda ( le Tombe dei Giganti sono a corridoio), e che padelle cicladiche sono state ritrovate per lo più in Tombe a corridoio, capite bene il sincretismo che può esserci stato tra simbolismo sardo e Cicladi.
Questa padella in particolare, presenta, oltre che quasi gli stessi simboli dell'altra, dei simbolismi aggiuntivi, che mi fanno affermare con certezza che si tratti di un calendario gestazionale, con i mesi parametrati agli antichi calendari di 16 mesi delle Tombe a corridoio"
Ho ritrovato la stessa simbologia del 16 in un antico reperto di Nurdole ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/pintadere-pendente-nurdole.html?m=0)
Un numero 16 importantissimo, in ogni cultura
Dal mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/rosone-scintoista.html?m=0)
Il 16 rappresenta il Sacro Archetipo Ebraico Ayin.
Un Archetipo molto simbolico, che è il principio universale dell'ermetismo :"come sopra, sotto", infatti avendo come funzione "corrispondenza", indica corrispondenza tra il piano materiale e quello spirituale, con dei Kami, delle divinità , che si manifestano nella natura, come la dea del Sole Amaterasu.
Simboleggia anche l'Occhio Divino, la Sorgente della luce, che fin dalle antiche civiltà , a livello costruttivo e architettonico, è stato rappresentato dal foro apicale, dall'oculus, dal quale entra la luce, la manifestazione divina, che trasfigura la materia in "corpo di luce"
È ciò che avviene anche nei nostri nuraghi, dotati di un oculus e di "occhi di luce" ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/trasfigurazione-solstizio-estivo-2023.html?m=0)
Nelle architetture più recenti, come chiese e cattedrali, queste configurazioni della Geometria Sacra, sono rimaste nelle Conformazioni felle cupole di chiese e cattedrali, spesso con 8/16 spicchi, e relativi "occhi di luce", le finestrelle, e nei rosoni con vetri istoriati, dei veri e propri catalizzatori di energia, che riprendono gli schemi della cimatica, così come i nostri nuraghi, millenni fa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/nuraghi-e-cimatica.html?m=0 /. https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/nuraghe-surakidecagono-radiostesia.html?m=0)
I nuraghi come riflesso della frequenza della musica delle sfere, così come le cupole, i rosoni ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/i-nuraghi-riflesso-dellarmonia-musicale.html?m=0)
I luoghi sacri dello Scintoismo, si manifestano attraverso delle porte, dei portali, detti Torii, che hanno la stessa conformazione di alcune protomi "taurine", che comunque simboleggia un'energia solare, necessaria a fecondare la terra, per la rinascita dopo la morte, o per la guarigione, come la stessa Dea Amaterasu, estremamente allungate, che si trovano dentro le nostre antichissime Domus De Janas, qui in Sardegna, come avevo già approfondito
(https://maldalchimia.blogspot.com/2023/02/spada-gigante-in-giappone.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/torii-giapponesi-domus-de-janas.html?m=0) A dimostrazione, del fatto, che certi Archetipi, sono comuni ad ogni cultura e civiltà , pur differenziandosi attraverso diverse simbologie.
[...] Sedicesimo Sacro Archetipo Ebraico (essendo Archetipi, hanno valenza universale), Ayin, funzione corrispondenza, Arcano Maggiore XVI, la Torre, la propensione umana a creare connessione con il divino"
E nella nostra Antica Civiltà Sarda, la connessione con il Divino era il veicolo principale di espressione e manifestazione.
Tiziana Fenu
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Archetipo 16 Goni/cimatica /Dilwara



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