domenica, novembre 16, 2025

💛Ecate / 16 novembre

 

Il 16 novembre, anche in periodo romano, si celebrava la DEA ECATE , identificata, in modo particolare con una con una loro divinità, TRIVIA , il cui nome significa "colei che veglia sui trivi" (i crocevia di tre strade).
Una forma primordiale della Dea Trivia/Ecate, CROCEVIA delle tre strade, può essere sicuramente L'ASHERAH TRIMORFA , rappresentata proprio con tre ramificacazioni, di cui ho avuto già modo di approfondire ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/asherah-trimorfo.html?m=0)

In ambito greco, veniva chiamata ENODIA  ("colei che sta sulla strada"), in associazione con i crocevia.
I luoghi di culto erano trivi, i punti dove tre strade si incrociavano. Questi luoghi liminali (di confine) erano considerati sacri a Ecate/Trivia, e anche le soglie delle case, ritualizzate con offerte di cibo o con quelle che venivano chiamate le "cene di Ecate", alla fine del mese lunare.
Pee questo motivo, Ecate è considerata una delle tre forme della triplice Dea lunare, la Diana del cielo, la stessa luna, l'Artemide sulla terra, in veste di cacciatrice e l'Ecate degli Inferi, regina degli spiriti e della magia.

Ecate è anche la divinità tutelare di MEDEA .
Questo aspetto è molto interessante, perché ne avevo già accennato nel mio scritto riguardo una DEA ANGIZIA , dei Serpenti, del tempio di Luco dei Marsi, nella città di Aquila, sorella della Maga Circe e di Medea, paragonando questa Dea ad una placca ateniese che raffigura una Dea dei Serpenti
Dal mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/placca-con-dea-dei-serpenti-atene.html?m=0)
"La configurazione del corpo, tipica anche della nostra passata cultura di Ozieri, sarda( circa 4000 aC), di cui ho già approfondito, proprio in relazione alla simbologia del serpente e delle due polarità energetiche[...] rappresentata nel vasellame, rimanda a due triangoli che si intersecano per il vertice, o con il vertice in comune. Il Fuoco, il Mascolino, con il vertice verso l'alto, e il Femminino, con il vertice verso il basso.
Vi è anche la rappresentazione dei due serpenti con tre anse, molto simbolico, che troviamo anche in Sardegna
La simbologia delle braccia ad angolo, come la nostra antichissima Tanit di Tresnuraghes, in Sardegna, rimanda ad una primordiale Dea Tessitrice. 
Aracne. 
Arianna. 
Ar/Ra. 
L'energia speculare, femminile, lunare, dell'energia solare maschile, Ra. 
Pare che questa Dea dei Serpenti fosse presente in ambito Mesopotamico, come, nello specifico, Dea dei sortilegi e dei Serpenti, con il nome di . Nin-HA.A.MU.DU
MUA e DU in sumero, sono sa-rí-um: serparo, incantatore di serpenti”.
Dea associata anche al Dio Marduk- Asarlhui, che è la sua controparte mascolina, che è sempre accompagnato da un drago-serpente, di cui ho già approfondito, Mušhuššu, 
simbolo del Femminino ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/drago-drl-dio-marduk.html?m=0)

[*il drago serpente che custodisce il giardino di Ecate dove è custodito il Vello d'Oro che cerca Giasone nella Colchide, che viene aiutato da Medea, nipote e sacerdotessa di Ecate] 

La DEA ANGIZIA , divinita

La DEA ANGIZIA , divinita italica legata ai cicli lunari e solari e al culto del serpente, di continuo rinnovamento, così come è nella simbologia del serpente stesso, con la sua circolarità e il suo cambio di pelle periodico, che ne fanno l'Archetipo della nascita/morte /rinascita continua.
La festa dei serpari, dedicata a San Domenico Abate, si svolge tutt'oggi, a Cocullo". 

Dea Angizia.
"Ang-" è la radice della parola sarda, "ANGIARE", che significa partorire, quindi un nome legato ai cicli lunari della fertilità.
Abbiamo anche un nuraghe, SU ANGIU , di cui ho parlato di recente 
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/nuraghe-su-angiuorsa-maggiore.html?m=0) legato alla simbologia DELL'ORSA POLARE , a cui è orientato, e alla dimensione curcumpolare delle stelle del MESKET , la dimensione astrale  della gestazione, della fertilità, della natività.

Di Ecate, dea complessa associata agli incroci, ai crocicchi, alla dimensione ctonia, come emblema di figura potente che elargisce benedizioni o maledizioni, ne ho parlato anche in altri contesti, anche come CERERE , che è un aspetto della Dea Ecate
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0)
"Cenere. 
Un nome troppo simile a Cerere. 
Cerere è uno degli aspetti della Dea Ecate. 
Ecate, come la grande Triplice Dea - o Ecate Triformide - è una forma della trinità originale: fanciulla, madre e anziana donna saggia o vecchia. 
La Vergine era Kore / Persefone,
Cerere o Demetra era la Madre, e la vecchia, o donna saggia, era Ecate.  
Ecate faceva anche parte delle tre fasi delle relazioni di accoppiamento della donna: Ebe come fanciulla, Era moglie ed Ecate come vedova. 
Nei misteri dell'agricoltura femminile la sua trinità prendeva la forma di Kore come il mais verde, Persefone come l'orecchio maturo, ed Ecate come il grano raccolto. 
[...] Si riteneva anche che Ecate accompagnasse Persefone nei suoi viaggi periodici tra il mondo dei morti e quello degli dei.
È Ecate, a consentire lo switch  "anabasi/catabasi", "vita /morte/rinascita". 

Dea straordinaria e potente, Ecate è legata alla fase della CITRINITAS , in alchimia, detta anche xanthosis, denota proprio la "fase al giallo" della Grande Opera, costituendo il passo successivo all'Albedo e anteriore alla Rubedo nel percorso di creazione della pietra filosofale. 
Praticamente la citrinitas è la fase successiva della calcinazione, che riguarda proprio il ridurre in Cenere di questo mercoledì delle Ceneri. 
Appartengono entrambe alla seconda fase alchemica dell'Albedo, lo "sbiancamento", la purificazione, legato alla dimensione del Femminino, dell'acqua, dell'argento". 
La Dea dei solstizi
Degli estremi
Della vita e della morte.
Della trasmutazione".

Da un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0)
"La CITRINITAS di Ecate, il Femminino custode dei solstizi.
"La fase alchemica Citrinitas, la fase al giallo, riguarda proprio questo terzo chakra Manipura. 
È la fase di passaggio tra l'Albedo e la Rubedo, ed è legata all'elemento Aria e Oro. 
È il momento della secchezza, dell'ingiallimento dovuto alla calura estiva. Si evapora. 
Si perde vita, 
Un sacrificio necessario alla rinascita. 
Prima della cristificazione della Materia nella luce astrale. 
La citrinitas è il momento in cui l'energia del Sole, predomina, oscurando l'energia lunare( riferita invece alla fase dell'Albedo, la seconda fase alchemica dopo la Nigredo, l'opera al nero, sulla materia) 
Per questo motivo, la Dea Ecate indossa un mantello color croco. 
Perché essendo lei, lunare, solstiziale, in essa si compie l'alchimia dell'Unione degli Opposti. 
Alchimia necessaria, mercuriale, per arrivare all'ultima fase, la Rubedo, in cui viene realizzata la Pietra Filosofale, il segreto alchemico della trasmutazione della materia, dell'immortalita'. 
L'energia mascolina, solare, necessita dell'intensa, profonda e Misterica energia Femminile, per attuare, in sinergia l'opera alchemica della trasmutazione dell'Opera in Oro. 
Anche Iside e Osiride, generarono, in sinergia, Horus. 
La fase della citrinitas, è chiamata anche xanthosis, parola, che come valore ghematrico, in inglese, mi dà un 774, che nemmeno a farlo apposta, sommato è un 18.
Un 9, il Sacro Femminino, l'Archetipo Teth, la Sophia Superna.
Un 6 ripetuto 3 volte
"Nascita /morte/rinascita"
Citrinitas
La Fenice che rinasce. 
La sfida all'immortalita'"

E ancora, Ecate, signora dei NOVILUNI e delle ECLISSI .
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0
" Volevo sottolineare che le eclissi solari si manifestano durante i noviluni, e i noviluni sono legati per antonomasia, alla Dea dell'Oltre, Ecate, sulla quale avevo già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0),  perché mi è una Dea particolarmente cara, legata ai solstizi e alle energie ctonie di Madre Terra, quindi, alle nostre antichissime Domus de Janas( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/ierofania-domus-puttu-codinu-ecate.html?m=0)
Il COLOR CROCO, sepolcrale, del suo manto, e la dimensione dei crocicchi, un derivato lessicale simbolico, dalla parola croco, un fiore spesso identificato con il narciso, tanto sono simili
[...] Color croco. 
Giallo rossiccio. 
Il colore alchemico, identificativo, di Ecate. 
[...] I crucivia di Ecate, identificata con i noviluni, propizi per i riti magici, e quindi con le eclissi solari( perché le eclissi solari si manifestano durante i noviluni), erano appunto chiamati crocicchi,  zone di confine, limbiche, tra la vita e la morte, una derivazione lessicale, del simbolo del fiore che meglio la rappresentava come dea dell'Oltre,
[...] La Dea Ecate, la dea Triforme,  si manifesta anche con il VISO da CANE , e anche la figura del cane ha un forte legame con le eclissi solari, non solo perché è legato a Ecate, ma nella tradizione vedica, è rappresentato come un Asura, un'entità maligna, chiamata Svarbhanu,  è un demone delle eclissi. 
Trafigge il sole con l'oscurità, però i Deva riescono ad intervenire, ad eliminare le tenebre e trasformarle in pecore. 
Per questo motivo, le eclissi sono considerate un momento di Rivelazione, di svelamento.
[..] La Custode di tutto. 
Ecate "che tiene la chiave". 
Colei che detiene il ciclo di nascita--morte-rinascita. 
La Dea delle transizioni. 
Di quei crocicchi che rappresentano un punto di snodo, dove convogliano le energie cosmiche dalle infinite possibilità, dalle infinite sinergie".

Ecate era quindi una dea complessa, associata agli incroci (luoghi di passaggio e decisione), alla magia, alla notte, ai fantasmi e al mondo sotterraneo.
Era una figura potente che poteva concedere o negare la sua benedizione, la patrona per eccellenza della stregoneria, della necromanzia e di tutte le arti occulte i cui  simboli erano le torce (per illuminare l'oscurità), le chiavi (per aprire porte tra i mondi) e i SERPENTI .

Per una civiltà sarda il cui simbolo ancestrale e portante è il SERPENTE dell'antica tribù dei Dan, esemplificato anche nel simbolo dell'Ofiotauro/Ofiuco , come ho scritto ultimamente, in un approfondimento che contuene anche i link dei precedenti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/ofiuco-toroserpente.html?m=0), la dea Ecate, rappresenta un punto di riferimento, tanto da essere ritualizzata in una ierofania che si manifesta proprio oggi, per il 16 novembre, in suo onore, in una Domus de Jana a Villanova Monteleone
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/ierofania-domus-puttu-codinu-ecate.html?m=0)

Il culto di Ecate in Sardegna fu sincretizzato con divinità locali preesistenti, legate alla morte, alla rigenerazione e al mondo ctonio.
Ne è esempio L'ISCRIZIONE di SANT'ANTIOCO ( l'antica Sulci)
Un'iscrizione greca su marmo, datata al III secolo a.C., scoperta nell'area della necropoli, che è una dedica votiva fatta da una donna di nome Cleopatra alla dea Ecate, che viene chiamata "PHOSPHOROS ", cioè "Ecate Portatrice di Luce".
Perché Ecate è sua dea notturna e ctonia, ma è anche colei che, con le sue torce, illumina il cammino nei luoghi oscuri, sia fisici che spirituali.
La collocazione nella necropoli sottolinea il suo ruolo di guida e signora del confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Cleopatra, probabilmente una donna greca o ellenizzata, invoca la dea per proteggere la tomba di un defunto o per un rituale di passaggio.

Spesso in Sardegna si manifesta anche il sincretismo tra Ecate e la DEA TANIT , presentissima in Sardegna
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0), signora della vita e della morte, della Luna e Fertilità.
La dimensione ctonia dei pozzi sacri, del culto dell'acqua ( presente soprattutto nel Santa Cristina e nel Santa Vittoria di Serri), delle Domus de Janas, si addiccono alla dimensione dell'Ecate portatrice di luce, di Memoria ( la Mem delle acque primordiali), della conoscenza attraverso le memorie amniotiche dell'acqua e i Misteri ancestrali delle grotte /uterine.
Sardegna, isola liminale, con dei confini ben precisi, con una profonda cultura della morte, dell'altra dimensione.
Necropoli, Domus de Janas, Tombe dei Giganti.

Lo stesso nome JANA , da cui deriva DIANA , di cui Ecate ne è un aspetto terreno, rivela questa connessione.
Abbiamo anche, legato al culto delle acque, la dimensione mitologica de S'ABBA e MORTE , "Acqua della Morte", un'entità pericolosa e soprannaturale che si aggira di notte, ricorda gli aspetti più oscuri e pericolosi delle divinità notturne come Ecate.

Ma è interessante, sopratutto, questo aspetto di MEDEA , di cui ho parlato nel mio scritto sugli ARGONAUTI , gli antichi SARDI CABIRI , che vede Medea come sacerdotessa e parente di Sangue, NIPOTE di ECATE .
La sua storia, si intreccia  parallelamente con due figure, quella di Giasone e di Gerione.
Sia GIASONE che GERIONE sono figure profondamente legate alla dimensione del limite e della soglia.
Rappresentano due facce della stessa medaglia: uno è l'eroe che deve superare il limite (Giasone), l'altro è il mostro che quel limite custodisce (Gerione)

GERIONE trimorfo, come la stessa Ecate
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/gerione-trimorfo.html?m=0)
"Gerione trimorfo, stirpe sarda.
Gerione, re di Tartesso, figlio di Calliroe e Crisaore, uno dei due figli di Medusa, figlia di Forco-Poseidone, antica regina della Sardegna, Amazzone( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/basilisco-e-il-mito-di-medusa-in.html?m=0) 
Gerione, identificato anche con il mostro gigante  a tre teste, quindi è il nipote di Medusa e padre di Eritheia, la rossa che sposò Hermes, fratello di Eracle, da cui generò Norax (Norace).
Eracle, che nella sua decima fatica portò via il bestiame di Gerione, 10 buoi rossi, usando il suo arco e le frecce intrise del sangue velenoso dell'Idra di Lerna per abbattere il gigante, colpendo ognuno dei suoi tre corpi e garantendosi così la vittoria( la simbologia della decima giovenca rossa-la vacca rossa è legata al Femminino https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/palo-asherahofiotauro-vacca-rossa.html?m=0-c-ome simbolo di rinnovamento, senza giogo, merita un discorso a parte, che rimanda alla Costellazione dell'Orsa Maggiore e ai cicli precessionali, cicli precessionali ben conosciuti dai nostri costruttori sardi, tanto da rappresentare su Juvale, il giogo dei buoi, in alcune strutture, come quella di Mogoro, per esempio, e in altre( Approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/orsa-maggiore-giogo-dei-buoi.html?m=0) consacrati ad Apollo, che pascolavano al tramonto proprio dall'isola Eritheia, l'attuale Erizia, per poi riconsegnarli, a Euristeo, re di Micene insieme al carro del Sole, di Hekios/Apollo. 
Il guardiano dei buoi di Gerione era Euritione, che Eracle non uccide, poiché arciere, che riconosce come complementare,  figlio di Marte assieme al cane Otro, fratello del più noto Cerbero messo a guardiano dell’Ade.
I buoi al tramonto, infatti simboleggiano il segno dei Gemelli, posizione del Sole al tramonto, il cui complementare è l'arciere Sagittario.
Dante pone Gerione a custode dell'VIII girone dell'Inferno, quello delle Malebolge, i fraudolenti
Era una figura negativa, che nutriva i suoi buoi di carne umana e che per questo fu ucciso dall'eroe Ercole; era incluso tra le divinità dell'Oltretomba e lo stesso Virgilio lo pone tra i custodi dell'Averno, indicandolo come forma "tricorporis umbrae "
Custode dell'oltretomba.
Nelle Domus de Janas, ci sono sempre le triple cornici, come il Gerione tricorporis.
Coda  di scorpione, per colpire a tradimento, nodi e rotelle, a simboleggiare gli intrecci dell'inganno.
Ma lo scorpione è attributo femminile, non solo di un Sacro Femminino come Iside, ma anche degli antichi uomini Giudice in Mesopotamia [...]

Gerione, quindi, custode della mandria dei 10 buoi rossi che deve custodire.
GIASONE deve recuperare il VELLO D'ORO dalla Colchide lontana e sorvegliata.
Due ZONE di CONFINE ESTREME .
Medea,  sacerdotessa di Ecate, come figlia di Eete( notare la E/T in comune con Ecate) re della Colchide, luogo magico ai confini drl mondo( a sua volta figlio del dio Elio, il Sole, è considerata nipote di Ecate( madre di Circe).
Il VELLO D'ORO cercato dagli Argonauti, custodito nella Colchide era proprio sotto la PROTEZIONE di ECATE , in un bosco sacro per cui Giasone, intraprende il viaggio, ai confini del Mondo
Dal mio scritto sugli Argonauti
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0
"Giasone, colui che guida l'arca/Argha(vagina in sanscrito)/Arg
Giasone 
Jason 
Giona nel ventre della balena. 
La trasmutazione in seno alla Vesica Piscis. 
Balena, in arabo, è Nun 
Giona significa colomba. 

[ *ad Ecate è Sacra anche la COLOMBA /PAVONCELLA , che è custode di segreti
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/la-dea-bianca-robert-graves.html?m=0)

"Nel testo di Graves viene definita la "depositaria dei segreti del re Salomone", lo sposo della Regina di Saba, cognome diffusissimo in Sardegna, perché la discendenza regale è quella, la stirpe degli Iniziati, dei Falasha ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/la-regina-di-saba-y.html?m=0) 
"Il significato poetico della pavoncella è: «Camuffa il segreto» ed è la sua straordinaria discrezione che fa di lei un uccello sacro. 
Secondo il Corano, essa era la depositaria dei segreti di re Salomone e il più intelligente dello stormo di uccelli profetici che l'accompagnavano"
A Ecate sono Sacri anche i CANI , tanto da essere rappresentata anche con il volto da cane.

"Il cane assieme a cui viene ritratto Asclepio, così come il cane Anubi, compagno dell’egizio Thoth e il cane che seguiva costantemente Melkarth, l’Eracle fenicio, è un simbolo dell’Oltretomba e richiama pure i sacerdoti-cane o Enarei, dediti al servizio della Grande Dea del Mediterraneo orientale, che indulgevano a deliri sodomitici nel periodo della Canicola, quando sorge la stella del Cane, Sirio".]


[...] Riguardo al Vello d'Oro, approfondimenti nel mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/i-pettorali-di-tartesso.html?m=0), per quanto riguarda quelli che vengono chiamati "i pettorali di Tartesso", ritrovati in Spagna, dette anche  panelle di rame, sono uguali  a quelli ritrovati nel nuraghe Antigori di Sarroch. Si ipotizza potessero arrivare da Cipro. 

Ma diciamo che sono identici al Vello d'oro, il manto dorato dell'Ariete alato Crisomallo( che aveva il potere di curare qualsiasi ferita) cercato dagli Argonauti di Giasone, tra cui Erscje, Castore e Polluce( i Dioscuri), Orfeo e una sola donna, Atalanta, Laerte, il padre di Ulisse, commissionati da re Pelia, di recuperare il Vello d'oro, verso la Colchide, costruita da Argo di Trespi con l'aiuto di Atena. 
Si imbattono nelle Arpie, e anche in  MEDEA , alchimista di pozioni magiche, la cui pozione addormento' il drago che custodisce il vello, aiutando, così, Giasone, nell'impresa. 
L'ariete dal manto d'oro, anch'esso figlio di Poseidone era quello sul quale il re Atamante fece fuggire i figli  Elle ( la luce) e Frisso(la pioggia che scriscia) , verso oriente,  verso la Colchide, protetti da Nube, la dea Nefele dopo la sua morte, per protrerli da una carestia. 
Seguirono la rotta diurna del Sole e quella notturna di Sirio. 
Complementarietà, quindi, ancora, come la Vesica Piscis dell'imbarcazione con 50 remi, tra maschile e femminile. 
[...] Un particolare che riguarda Giasone, e che rimanda alla conformazione a "sandalo" della Sardegna. 
Giasone, era stato istruito da Chirone, che istrui anche Ercole. 
Particolare di Giasone, cosi come anche per Dioniso, il Bacco romano, è che non portava il sandalo sinistro, che aveva perso  trasportando Era, che benedisse il viaggio di Giasone, attraverso un fiume. 
Piede scalzo sinistro, il Femminino, rapporto intimo con Madre Terra, con le potenze ctonie( *quelle di Ecate)
Calzare un sandalo, infatti, simboleggiava l'Iniziato che inizia un viaggio alchemico, di trasmutazione, in cui si  attraversa il limine tra vita e morte. 
In questi termini si può dare un senso ad una delle interpretazione del nome Sardegna, legato alla sua forma, che ricorda un sandalo. 
In greco, "Ichnusa", dal greco "ichnos" (impronta), e in latino "Sandalia", che significa "sandalo
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/simbologia-sandalopiedi-scalzi.html?m=0)

Quindi MEDEA , in quanto SACERDOTESSA di ECATE , è l'unica che può AIUTARE GIASONE .
Crea infatti un unguento che lo rende invincibile per un giorno, e addormenta il drago che custodi a il Vello d'oro, e in cambio fa giurare a Giasone fedeltà eterna proprio sulla dea, rendendo il giuramento sacro e terribilmente vincolante.
Medea riesce anche, invocando Ecate, a ringiovanire Esone, il padre di Giasone.
Poteva quindi, come Ecate, gestire le dimensioni liminali tra vita e morte.
Giasone la ripudiera' per sposare la principessa Glauce, che morirà per mano dei Doni di Medea intrisi di magia mortale da parte di Ecate
Medea è l'incarnazione umana del potere di Ecate nel mondo, che può assumere connotati distruttivi.
Medea salva gli Argonauti, eppure anche in questo appare malvagia.
Ecate trimorfa.
Gerione trimorfo
Due figure che vengono identificate anche in tempi moderni , come un Gerione offuscato, nella testa, dal potere oscuro della luna.

Una straordinaria Dea, la dea Ecate, di cui ci sono tracce importanti che si intrecciano con la nostra Antica Civiltà Sarda.

Tiziana Fenu
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Ecate / 16 novembre











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