martedì, novembre 04, 2025

💛Navigium Isidis e Sant'Agata

Ho parlato, in questi giorni del Mundus Patet, in piu scritti.

Celebrazioni attestate da Varrone in tre date

24 agosto

5 ottobre

8 novembre

Con le riforme del calendario (soprattutto sotto Giulio Cesare), alcune feste furono spostate. Le date del Mundus Patet furono probabilmente aggiustate per allinearsi meglio con il nuovo sistema. Inoltre, le date del 24 Agosto, e il 5 Ottobre e 8 Novembre potrebbero essere i giorni in cui il Mundus veniva chiuso, mentre i giorni di apertura erano tre giorni prima.

La versione più consolidata e comunemente accettata è quindi riferita a tre date, in epoche più recenti. 

17 giugno

17 agosto 

17 novembre 

Interessante notare che il 5 ottobre, dedicato al NAVIGIUM ISIDIS , come ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/mundus-patet-romani-24-agosto.html?m=0)è praticamente sparito. 


Ma è stato straordinariamente INGLOBATO nei FESTEGGIAMENTI di SANT'AGATA di cui ho già approfondito quasi un anno fa, il 5 febbraio 

( https://www.facebook.com/share/p/1DH9k2ES7T/

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/santagata-5-febbraio.html?m=0), giorno della sua celebrazione. 


Ma le dateY più INTERESSANTI, sono, il 

17 AGOSTO quando avviene una  PRIMA TRASLAZIONE, quando le reliquie furono riportate a Catania da Costantinopoli nel 1126.


E il 17 NOVEMBRE in cui si celebra  la festa della "TRASLAZIONE del CORPO di SANT'AGATA VERGINE ", chiamata anche Celebrazione di SANT'AGATA delle DONNE , che si celebra anche  il 1° settembre. 

Ma in alcune antiche tradizioni  e calendari particolari (soprattutto in ambito monastico o in alcune diocesi), questa ricorrenza è  fissata il 17 NOVEMBRE .


Questo è molto interessante perché queste due date, 17 AGOSTO e 17 NOVEMBRE sono legate al MUNDUS PATET più tardivo, che ha INGLOBATO , nella data del 17 NOVEMBRE , la celebrazione del 5 ottobre del NAVIGIUM ISIDIS che è stata cancellata. 


Due date che riguardano la traslazione delle anime, per il Mundus Patet e che per la traslazione del corpo di Sant'Agata, proprio per il 17 novembre, assume un significato ancora più profondo. 

Una celebrazione del Femminino. 

Il Sacello (o "Cassa")  contiene le reliquie di Sant'Agata. Questo scrigno d'argento è custodito tutto l'anno nella "Camera di Sant'Agata", una stanza blindata nel Duomo, viene ricoperto con un manto nero, in segno di lutto per la sua partenza (il trafugamento) e per il suo martirio. 


La SIMBOLOGIA del VASCELLO, accomuna sia il Navigium Isidis che Sant'Agata, come avevo già scritto nel mio scritto. 

Ma, nel dettaglio, ecco perché. 

Nel 251 dC, dopo il martirio di Sant'Agata, il vulcano Etna minaccia Catania. 

Gli abitanti, disperati, presero il velo rosso che copriva il sepolcro di Sant'Agata (lo stesso che, secondo la tradizione, le era stato appoggiato sulla ferite dal vecchio senatore Quinziano dopo il martirio) e lo portarono in processione verso la colata lavica.

Appena il velo venne a contatto con la lava incandescente, il flusso si arrestò miracolosamente, salvando la città.

Da questo evento, il VELO divenne la reliquia più preziosa di Catania e uno dei simboli della protezione della Santa.

Il velo rosso di Sant'Agata, quando viene tutt'ora  steso e portato in processione,  ricorda visivamente la forma di una barca a vela.

Esattamente come il Navigium Isidis, Iside è coperta da un velo. 

È il velo che simbolicamente rappresenta anche il sottile confine tra mondo e olttemondo, visto che il Navigium è correlato anche al Mundus Patet 


La sua forma TRIANGOLARE e il colore rosso (che richiama anche la passione e il martirio) evocano l'immagine di una VELA SPIEGATA al VENTO .

È la barca della fede che, guidata dalla protezione di Agata, salva la città dal "mare di fuoco" dell'Etna, così come una barca salva i naviganti dalle tempeste del mare.

Come l'arca di Noè salvò dall'acqua, la "barca" di Sant'Agata salva Catania dal fuoco. 

La Santa è la "patrona" e la "protettrice" che guida la sua città in salvo attraverso le avversità.

Catania è una città di mare. 

La BARCA è un simbolo identitario forte per i suoi abitanti, e associarlo alla loro Santa Patrona crea un legame ancora più profondo tra la figura religiosa, la comunità e il suo Territorio. 


Durante la festa di Sant'Agata (il 3, 4 e 5 febbraio), uno degli oggetti più importanti è lo STENDARDO (detto "a VARA ") che viene portato in processione. Spesso questo stendardo ha una forma che ricorda una BARCA o è decorato con MOTIVI NAVALI .


Anche i GRANDI CERI  votivi portati in processione sono spesso decorati con ex voto e scene della vita della Santa, e rappresentazioni del miracolo dell'eruzione o simboli che richiamano la BARCA .

In alcuni dipinti o affreschi, specialmente quelli che celebrano il miracolo dell'Etna, il velo può essere rappresentato in modo da enfatizzare la sua somiglianza con una vela.

Durante i festeggiamenti, a volte compaiono carri allegorici che riprendono il tema della barca e della navigazione, come metafora del viaggio della fede e della protezione.

Questi sono tutti elementi presenti nelle rappresentazioni del Navigium Isidis, compresi i ceri, le antiche fiaccole portate in processione durante il Navigium Isidis 

Agata come Iside, timoniera della salvezza. 


Tra l'altro, proprio la pietra dell'agata ha strette correlazioni con Iside, perché era considerata la pietra del Nilo, ed era protettiva e guaritrice, come le proprietà di Iside, sopratutto legata all'occhio onnisciente di Iside. 

Una particolare varietà, documentata da Plinio il Vecchio, veniva proprio chiamata "Isidis Achates" o "Agata di Iside" 

Quindi, vedete come le due simbologie, la Sant'Agata cristiana e il Navigium Isidis, si sovrappongano perfettamente, tanto che il Navigium è stato inglobato nella celebrazione della traslazione di Sant'Agata Vergine, una celebrazione più arcaica, quindi maggiormente legata al Navigium e al Mundus Patet. 

Riporto il mio scritto a riguardo

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/santagata-5-febbraio.html?m=0

Oggi si celebra Sant'Agata, che Italia  è patrona di 44 comuni, dei quali 14 portano il nome della santa. Il titolo più antico di patrona lo detiene Catania, dove  la devozione è profondamente radicata. 

La “ A ”, lettera iniziale di questo popolarissimo nome, sormonta il monumento principale della città, l’elefante Eliodoro, simbolo di Catania, e altre "A" si stagliano in più parti della città.

Un tempo sant’Agata era considerata protettrice dei fonditori di campane e degli ottonai, perchè, quando scoppiavano calamità, era consuetudine suonare le campane, e inoltre, la Santa proteggeva la fusione e la perfetra riuscita delle campane

Mi ha particolarmente colpita la venerazione di sant’Agata come patrona dei tessitore, che nasce da una leggenda che ha trasformato Agata in una sorta di Penelope cristiana.

Per allontanare le nozze con un uomo molesto e odioso, sicuramente lo stesso Quinziano, lo avrebbe convinto ad aspettare che fosse terminata una tela che ella stava tessendo. Ma, come faceva la moglie di Ulisse con i Proci, Agata di giorno tesseva e di notte, da lì il matrimonio non si fece e la condusse fino al martirio.

Questo sincretismo accosta Sant'Agata tessitrice sia alla più recente Penelope, ma anche alle primordiali Dee tessitrice, come la dea Neith, o la stessa nostra antichissima Tanit tessitrice di Tresnuraghes ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0)

Ma Neith, in quanto sorella di Iside, Fini con l'essere inglobata come una manifestazione di Iside

Il legame tra Neith ed Iside è il frutto di un sincretismo religioso: nel corso della storia faraonica, infatti, Iside assorbì progressivamente le caratteristiche di altre divinità femminili, tra le quali appunto Neith ed Hathor, e l’identificazione si completò in epoca ellenistica, quando la dea ebbe grande seguito anche nel mondo greco – romano.

Nomino Iside perché a Catania, tanto era popolare Iside nel periodo ellenistico, quanto lo sarà Sant’Agata nell’era cristiana, divenuta patrona della città e spesso invocata con gli epiteti dell’antica dea pagana, il cui culto è attestato soprattutto nella parte occidentale di quello che fu l'impero Romano, in Sicilia, a Roma e a Cartagine, tra il V e il VI secolo d.

La Festa Sant’Agata veniva celebrata i primi cinque giorni del mese di febbraio, ma il giorno più importante, era sicuramente l’ultimo, il 5 febbraio, che coincideva con il giorno di nascita della martire.

Giorno celebrato con una processione esclusivamente femminile, vestite con tuniche  bianche, che offrivano alla santa come ex voto dei seni di cera, che simboleggiavano quelli della martire, fatti tagliare da un crudele prefetto romano durante le persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore Decio, il 5 febbraio del 251 d.C.

In processione viene portato il velo della Santa, ritenuto avere poteri magici, come il mantello di Iside, quali spegnere incendi e arrestare eruzioni vulcaniche. A questo proposito si narra che il 5 febbraio del 262 d.C. il velo sacro di Agata, fatto volare verso l’Etna, avrebbe interrotto l’eruzione, prodigio che si sarebbe ripetuto anche nel 1699 (Magrì 2011, 115).

Questa facoltà sovrannaturale della Santa spiega perché essa venga invocata, ancor oggi, non solo dalle donne afflitte da mastiti o malattie al seno, ma anche dai pompieri e dai fabbri di campane.

Ma Sant'Agata era anche considerata protettrice della navigazione, riprendendo l'iconografia di Iside sull'imbarcazione che  rientrava in Egitto per riportare da Byblos il corpo del fratello e marito, Osiride, dopo essere stato smembrato e ricomposto.

In tutto il Mediterraneo, quindi  la dea Iside, grazie alle sue molteplici ibridazioni con le Sante, tra cui spicca Sant'Agata, era invocata non solo come una delle più famose patrone della navigazione e del destino, ma anche della Maternità e dei neonati.

Navigium Isidis (la nave di Iside) era un rito in maschera di epoca romana  molto festoso dedicato alla vicenda della dea Iside, celebrato il 5 marzo.

Infatti Sant'Agata è invocata anche per ritrovare la retta via di navigazione.

Questa particolarità, la associa, nell'invocaxione del ritrovare le "cose perdute", anche ad un altro santo associato al fuoco, Sant'Antonio, di cui ho già parlato.

È singolare il fatto che "Agattau", in sardo, significa "trovato", e ha la stessa radice fonetica di Agata. 

( "Agattau", trovato, in sardo. Forse come Agartha, la terra sotterranea degli Antichi Sardi, visto che sotto i nuraghi ci sono migliaia di cunicoli sotterranei in cui alla fine, si viene trovati, o come metafora di tesori nascosti e poi trovati? ) 

Una coincidenza anche questa, come il Verbo sardo, "s'imboldicau" di Imbolc, o la parola sarda per indicare la candela,, s'isteàrica", ripresa poi dal greco hystéra", - ὑστέρα - «ventre, utero», come ho approfondito nel mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/dea-brigid-imbolc.html?m=0)?

Una curiosità.

Dolci tipici sardi, per Sant'Agata, non ne ho trovato, non come i tipici cassateddi catanesi, ma ho letto che anche per Sant'Agata, come per Sant'Antonio, si prepara su Pistiddu, il 16/17 gennaio, un delizioso dolce tradizionale di pasta sfoglia o frolla ripiena di sapa (mosto cotto), oppure di miele, sulla cui  pasta dalla forma rotonda si fanno dei bellissimi ritagli in rilievo dai quali si intravede il ripieno. Il termine Pistiddu deriva da pistiddare, che sta ad indicare una via di mezzo tra caramellare e fare una marmellata, ed è naturalmente riferito al buonissimo ripieno.

Su questo dolce molto particolare, avevo già scritto, ed è legato ad una figura sarda del Sacro Femminino, S'Accabbadora, perché ricorda la forma particolare dietro l'orecchio, il rigonfiamento, in cui questa Sacra Figura offre il suo colpo letale per far cessare le sofferenze degli ammalati terminali.

Ho scritto approfonditamente a riguardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/09/su-pistiddu-di-orotelli.html?m=0)

Ed è particolare che questo dolce, richiami, non solo anche il seno femminile, ma sia un dolce tipico di Orotelli.

Quell'Orotelli la cui maschera tipica è il Turpos di Orotelli, legata al Lugh( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/thurposlugh-di-orotelli.html?m=0) padedro della Brigid celtica, entrambi portatori di luce, ed infatti, Sant' Agata, segue a ruota, l'Imbolc, la Candelora e Brigid

Una coincidenza anche questa?

I sincretismi, mi riportano sempre alla Matrice Sarda, dove tutto è sempre straordinariamente correlato"


E aggiungo, non solo. 

La simbologia del seno, della mammella, è tipica del Carrasegare di Orotelli, perché la figura tipica di questa rappresentazione è S'Eritaju, il riccio, che punge il seno delle donne per ricreare la dimensione della fertilizzazione di Madre Terra, attraverso il sangue versato. Un'iconografia da sempre presente in ogni civiltà. 

Ne ho parlato proprio oggi in un altro mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/pleni-in-toro.html?m=0), oltre che nel mio scritto riguardo il Carrasegare di Orotelli ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-lugh-d-oro-di-orotelli.html?m=0) e questo collega questa dimensione dei Carri, presente sia nelle celebrazioni di Sant'Agata, sia  nel Navigium Isidis, alle nostre ancestrali rappresentazioni del Carrasegare sardo, straordinario archivio di tutte le celebrazioni più antiche e dei loro sincretismi. 

Tra l'altro, la simbologia di Sant'Agata è legata anche al vento, perché fu proprio l'azione del vento e della pioggia, in sinergia, insieme al drappo rosso, a calmare la forza distruttrice della lava dell'Etna.
Del Vento, è compagna la Dea Flora, compagna di Zafiro, dio del vento, correlata anche alla Dea Baubo ( approfondimenti nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/dea-baubo-e-flora.html?m=0)
La Dea Flora era ministra di Cerere, ne ho parlato in un mio scritto
quindi implicata nel Mundus Cereris, che era l'altro nome del Mundus Patet, perché il palo centrale era l'Asherah di Cerere/Demetra.

La Dea Flora era la "ministra di Cerere". favoriva la fioritura dei semi, quindi, viene considerata come una Dea Baubo dei festeggiamenti romani, i Floralia o Ludi Florales, che si svolgevano dal 28 aprile al 3 maggio, finivano infatti alle calende di maggio ( si parla del 238 aC, durati tantissimo, fino al 400 ). 

Periodo speculare alle Tesmoforie di ottobre novembre. 
Le Tesmoforie si celebravano dall'11 al 13 del mese di Pianepsione ( ottobre/ novembre), ed erano state istituire dalla Dea Demetra dopo la discesa agli inferi, di Persefone, rapita con violenza da Ade, che trascino' con sé i maiali del pastore Eubuleo. 

Guardacaso, la Dea Flora( la cui protezione e culto pubblico, erano affidati ad un Flamine Floris, un Flamine minore del collegio del Soffio divino di Numa ) era considerata la sposa di Zefiro, Dio del Vento. 

Non sarà certo un caso che la nostra maschera sarda del Carrasegare, la maschera che rappresenta il Vento, Su Bundu, venga rappresentata con una maschera rosso sangue e un mantello rosso, specie in alcuni carnevali molto ancestrali come quello di Ottana( il rosso della de-Flora?) anche se la simbologia, come avevo approfondito, è ben più profonda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/bundu-bindubindi.html?m=0)
Su Bundu" (che in sardo logudorese significa "Il Tappo" o "Il Tappeto
Una simbologia che ha a che fare con l'arginare, il bloccare, il sedare le fiamme, la lava.
Una simbologia perfettamente coincidente con il mantello rosso di Sant'Agata, che bloccò l'eruzione dell'Etna, sia con il mantello rosso, che con il vento e pioggia, salvò Catania

 


Tiziana Fenu 

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