domenica, aprile 19, 2020

💛La Pintadera Sarda

La pintadera Sarda è un ancestrale simbolo delle popolazioni nuragiche
È un disco in  terracotta con  incisioni geometriche e circolari. Si tratta probabilmente di un antico calendario nuragico, una riproduzione del calendario lunare e solare, come tante ne sono state ritrovate in ogni civiltà.
Sicuramente usata anche per la preparazione del pane collegata anche alla sacralità del sole, e della luna, e quindi anche alla preparazione del cibo del pane in particolare come ritualità votiva.
Viene dallo spagnolo "pintare", che significa dipingere , lasciare un'impronta decorativa
Il foro centrale ricorda la luna e il rilievo intorno ricorda la terra con il cerchio solare esterno
Ma la simbologia che racchiude la pintadera attraverso le sue decorazioni geometriche e circolari va al di là della semplice raffigurazione di un calendario astrologico o di uno stampo per  preparare il pane
Ci sono dei Segni grafici che hanno una simbologia ben precisa e riportano a culture e civiltà antiche
Segni come le linee a zig zag, come quella della pintadera, o la spirale e i labirinti riportano a segni che appartengono agli  elementi dell' aria, acqua e pioggia, Quindi ad elementi legati al Sacro Femminino.
Sacro femminile divinizzato e rappresentato da antiche società matriarcali come quella della cultura Vinca, del 5000 a.C. circa, dove c'era  il culto della Donna Serpente e della Donna Uccello,in passato  considerate creature  di acqua, quindi legate alla femminilità, al grembo, il liquido amniotico
Il busto della Dea Serpente  era spesso ricoperto da linee e da spirali. Infatti nei luoghi di culto  del femminino Sacro ci sono sempre decorazioni a spirale , a meandri  oppure zig zag, che simboleggiano l'acqua, spesso collegati alle corna taurine, che rappresentano  la luna crescente quindi la fertilità
Nell'antica Europa del IV  millennio a.C. si era sviluppata la cultura Tripoloye, la cultura dei Cucuteni Tripillia, che era una società matriarcale e non gerarchizzata  pacifista, dove vi era il  culto della Grande Madre, del Toro come simbolo di fertilità, e gli oggetti di culto erano segnati da queste linee verticali che ritroviamo sulla pintadera
Esiste un' impressionante somiglianza tra la pintadera Sarda e una pintadera nel catalogo on-line del museo delle Canarie.
Esattamente segnata  "inventario numero 3059"
Ha la stessa forma circolare, il diametro di circa 40 cm e un altezza di 27 cm. ,e il bordo è definito da linee parallele incise. Tra le due pintadere cambia soltanto il fatto che la pintadera sarda ha 5 cerchi, mentre quella del museo ne ha quattro. Il numero 5 dell'antica numerologia sarda rappresentava la potenza fertilizzante del Toro, l' abbondanza, la ciclicità della vita, oggetto di culto in Sardegna e soprattutto nelle Domus de janas.
Ma soprattutto i nuragici scambiavano beni  con i popoli con cui venivano in contatto utilizzando le unità di misura lineari e di peso, definite di comune accordo con gli altri paesi, le quali hanno come numero di riferimento il 5,5,  sia per i centimetri che per i grammi. E il valore dei beni veniva espresso in multipli di questo numero
E se la pintadera invece oltre che stampo per il pane e calendario lunare e solare, fosse stata anche l' unità di misura , un peso, proprio in senso fisico?
D' altronde "pinta"è un' unità di misura tipica dei paesi anglosassoni( e sappiamo che ci sono molte affinità tra i popoli celtici e i sardi Nuragici)
La pinta è un tipico bicchiere di birra utilizzato birre inglesi o irlandesi
E guardacaso ha la forma di tronco rovesciato, come i nuraghi Sardi.
La pinta corrisponde a 473, 176 millilitri, e qui ritorniamo al numero 5 approssimato, e ai 5 cerchi della pintadera sarda
Valore fortemente simbolico ad auspicio di un buon raccolto/affare visto che rappresentava il potere fertilizzante del Toro. Il 5 è anche L'archetipo Hey, il femminile, l' intuizione, l'illuminazione, la rinascita interiore, il "4+1", la materia che si unisce al divino, Hermes, il caduceo, sinergia del maschile e femminile che consentono il passaggio da una dimensione all'altra, con la grandissima capacità comunicativa( indispensabile per il commercio) di un Hermes grande affabulatore
E vi è una strana assonanza tra il "quinque" latino e il nome "Quinci"
Che fossero antichi atlantidei sardi?
Ho trovato delle affinità molto interessanti riguardo  la popolazione nuragica Sarda e i Guanci   ai quali si attribuisce la paternità della pintadera esposta nel museo delle Canarie
I Guanci erano gli antichi abitanti delle isole delle Canarie, molto particolari.
Allo sbarco degli Spagnoli nel XIII secolo essi credettero di essere unici sopravvissuti ad una antica catastrofe, un' inondazione che affondò le loro terre , i cui sopravvissuti si salvarono sulle montagne. Ricordo dell'inondazione, che conservavano nella loro memoria mitica e storica.
Dei Guanci se sa pochissimo.   Vivevano nelle grotte che decoravano con figure astratte e geometriche, simboli misteriosi che formavano spirali, triangoli, strane linee che si trovano anche nei dipinti delle pareti  delle grotte di 30.000 anni fa, abitate dai Cro  Magnon, gli europeidi dell'Era glaciale,  alti quanto i Guanci, anche 2 m, e  che ricordano i nostri Giganti De Mont'e Prama , anche essi molto alti.
I Guanci erano particolari, perché  diversamente dalle società primitive, avevano classi sociali ben  gerarchizzate, re , principi,  Nobili,  dinastie, e una vera e propria classe sacerdotale ben definita, e anche una casta di guerrieri, come in una società urbana
La trasmissione ereditaria  della regalità avveniva per linea matriarcale, e sebbene l'autorità fosse determinata dal Re, ereditava la sua dignità dalla madre
La donna godeva degli stessi diritti dell'uomo, e in questo ricorda molto Sicilia "delle due madri" , isola profondamente  connessa con il divino femminile e  la Sardegna del periodo giudicale dove  salì al trono nel Giudicato d'Arborea ,  Eleonora, prima giudicessa sarda, figlia del giudice  Mariano IV,  e promulgatrice, nel 1392, della "Carta de Logu" che rappresenta il primo statuto autonomo della Sardegna, una raccolta di leggi, estremamente attuali, che resterà in vigore per 5 secoli
Inoltre , nella civilta Guanci, vi era un collegio sacerdotale di Monache che vivevano in un monastero al quale nessun uomo poteva Avvicinarsi
E  questo mi ricorda molto  le Domus de Janas sarde, le abitanti delle Grotte, le fate, le donne magiche detentrici di tutto il sapere ancestrale
Queste monache erano vere e proprie vestali, protostoriche ed erano  considerate la Spose del Sole, e i loro compito era quello di tenere acceso sempre il  Fuoco Sacro,  simbolo della Luce e della Vita eterna, derivante dal Dio Sole. culto che poi ritroviamo nel culto latino della Dea Vesta  e in quello Ellenico di Estia
Anche i Sardi nuragici veneravano il Dio Sole. Furono devoti al Dio Sole, anche al di fuori dell' isola, quando per via dei continui e proficui scambi marittimi tra gli Shardana  e L'Egitto(  vi portarono doni come metalli e manufatti d' argento, finemente decorati)vennero arruolati dai Faraoni nelle guarnigioni di frontiera costiere, fino a diventare  esattori dei tributi, addestratori dei soldati egiziani e poi "agenti speciali" della guardia reale del Faraone Ramses II, di cui ogni guerriero portava con sé un amuleto beneaugurante a forma di scarabeo( "su Karrabusu" sardo) sopra il quale veniva inciso in geroglifico "Ka Ra Bes" , cioè protetti dal Dio Sole( e sono molti gli oggetti egizi ritrovati in territorio sardo)
Gesta dei Shardana celebrate con orgoglio dai Faraoni nei loro papiri, stele , affreschi e bassorilievi, perché i guerrieri nuragici hanno contribuito a garantire all' Egitto una lunga stabilità geopolitica
I Re Guanci avevano il territorio suddiviso in 10 Distretti ,  come i 4 giudicati con cui venne divisa la Sardegna, ed ognuno governato da un Mencey un governatore, come nei giudicati sardi
E il parallelismo con il governo di Atlantide,  per come ce lo racconta Platone è evidente
I Guanci  credevano in un Dio creatore e adoravano Mager, il Dio del Sole, di cui gli umani erano figli Divini e immortali, che sarebbero ritornati  al regno della luce
Quindi svilupparono molto  il culto solare e avevano un'assoluta venerazione verso la Dea Madre del Sole, colei che governa il mondo, la Madre della luce
Quindi in questa ottica possiamo supporre che la pintadera sarda, così come nella civiltà dei guanci, avesse un vero e proprio valore cerimoniale, una precisa funzione di benedizione del pane officiata dal sacerdote Come si deduce dai numerosi Bronzetti di officiante che parrebbe proprio recare delle pagnotte decorate proprio con l'uso della pintadera
Quindi non solo usata come calendario nuragico  lunare, rappresentante la luna, la Terra e il Sole ma un vero e proprio atto  rituale sacro
Un pane  che viene impresso  in offerta votiva al Dio Sole
Il pane che diventa altare e offertorio dell'incontro tra maschile e femminile
Incontro tra pane lavorato da una mano femminile in cui trova posto l'elemento fallico maschile rappresentato da quel sigillo qual è la pintadera che suggella nella sua  forma circolare uterina l'incontro tra luna e sole nella terra
 Pane i cui forni per la cottura rappresentavano il fulcro centrale di ogni comunità, tant'è che la maggior parte dei reperti archeologici  e delle statuine votive si trovano in prossimità dei forni per la cottura del pane
Me le offerte votive  onoravano sia il Dio Sole che le stesse vestali del Dio Sole  e le Janas, perché anche  loro erano  rappresentate da quel Dio Toro della fertilità che si trovava in ogni loro dimora
Vestali custodi di antichi segreti e di tutto il sapere  trasmesso per via matriarcale
Un pane votivo, quindi,  fatto  con maestria e devozione in onore del loro Dio Sole , il quale attraverso la pintadera , imprimeva la sua energia fertilizzante nel pane
Una sinergia gli elementi maschili e femminili che lievita durante la preparazione e la cottura.
Ancora oggi si usa fare il segno della croce sul pane fatto in casa prima della cottura, che non è solo un simbolo cristiano, è molto più ancestrale, perché rappresentano le due linee, maschile e femminile che si intersecano nel grembo creativo e lievitante del pane
Ad onorare le Janas, così come le Monache Guanci, in questo Femminile Sacro, è rimasta l'Antica   tradizione " de su pani Pintau", un pane "dipinto", finemente lavorato, preparato con meticolosità e cura proprio per le cerimonie di grande importanza, come matrimoni, la Pasqua, e cerimonie religiose
Pare che sia stata Demetra in persona, la grande Dea fecondante  delle colture,  sorella di Estia, ad insegnare agli uomini la fabbricazione del pane, secondo la mitologia greca. Per i latini invece fu Cerere, colei che scoprì il frumento, e Pan fu il primo a cuocerlo
Quindi, ancora una volta , sinergie maschili e femminili che sono alle origini di un cibo essenziale per la vita. Tanto che fu la stessa divinità Pan a dargli il nome di "pane"
Così racconta la mitologia
Nella mitologia latina, Pan è identificato con Fauno, divinità della natura, dio della campagna e dei boschi.
Una divinità strettamente legata al Dio Dionisio , il Dio della natura e della barbarie, il Dio dei Sardo-libici
Sardi  molto devoti s questo Bac-Dionisio, il Dio del vino, della vendemmia, della danza, del teatro, dell' eccitazione erotica
In Sardegna sono state ritrovate molte erme marmoreee di piccole dimensioni, e anche statuette fittili rappresentanti satiri , fauni, Pan, Bacco con le sue Baccanti e menadi raffigurate anche  sugli oscilla
Quindi onore alla Sacra Pintadera, un mandala Sacro tra cielo e terra, orientamento astrologici per la vita terrena di semina e raccolta anche individuale, di sacri Simboli Femminei incisa.
Traghettratrice di scambi tra popolazioni. Unità di misura simbolica impostata su quel 5 mercuriale e androgino, password tra le dimensioni
Perché l' energia femminile e l' energia maschile sono i vettori che consentono la sinergia della creazione della nostra personale merkaba
Con quel Ka centrale, che è lo stesso del "Ka Ra Bes" degli amuleti egizi dati agli Shardana a protezione
Gli "sKa Ra Bes", gli Scarabei del Sole ( Ka significa spirito)
E la pinta-dera  mi sembra proprio un vettore tra le dimensioni
La " pinta" , l' unione del maschile e del femminile, che consente il passaggio dimensionale
Come la pesatura del cuore egiziana
per poter accedere al mondo dei morti
Una confessione dell' Anima Ba che rivelava quanto leggero fosse il suo cuore
Non oltre i 21 grammi
Non oltre i 5,5 grammi per un' Anima multidimensionale che ha integrato in se il Maschile e il Femminile, per elevarsi attraverso Dimensioni successive
Il Pane Sacro del Matrimonio alchemico, con l' impronta della Pintadera , la Merkaba di interconnessioni terrene e divine (4+1, materia e Divino)
Unità di misura della nostra capacità di integrazione, scambio, ed evoluzione 🔥🐝

Tiziana Fenu

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