Il fiore a sei punte inciso nelle maschera carnevalesca barbaricina del Boes( bue/toro) di Ottana, in provincia di Nuoro, rappresenta il Fiore Sacro della Vita
È un simbolo che appartiene alla Geometria Sacra
In Sardegna era chiamato anche il "fiore del pastore", poiché in passato lo si trovava inciso anche sulle antiche fuscelle in legno, che si usavano per la preparazione del formaggio, e ancora oggi lo si usa per definire il nostro "Fiore Sardo" D.O.P, il formaggio ovino a pasta dura e friabile, comunemente chiamato " pecorino sardo"
Il fiore a 6 Petali si trova diverse parti del mondo, in ogni cultura
È formato da sei cerchi posizionati secondo una simmetria, la stessa delle cellette delle api, che poi formano un esagono
Rappresenterebbe simbolicamente i 7 giorni della creazione, nei quali il primo giorno si è creata la Vesica Piscis, la base della geometria sacra, della quale ho parlato tante volte, poiché l'ho riscontrata molte volte nelle armoniose costruzioni architettoniche, come nel Pozzo di Santa Cristina
Simbolo, la Vesica Piscis, della fusione degli opposti, del maschile e del femminile, la Matrice di ogni creazione
Il secondo giorno della creazione è stato aggiunto un cerchio, formando il Tripode della vita, il sistema trinitario della creazione completa, e via via fino al settimo cerchio
Sei Petali come la stella della Sartiglia, simbolo dell'Unione degli opposti, del sole e dell'acqua, del maschile e del femminile ,necessari per garantire un buon raccolto
Sei punte come la Stella di David, con i due triangoli che si intersecano
Sei come i 60 cm di lato dalla Scacchiera della Domus de janas a Villanova Monteleone, in provincia di Sassari, la scacchiera di Pubusattile, nella tomba IV, perfetta sigizia di quella dimensione virtuale, per il defunto, dove si ha la protezione dalla Sacra Madre e del Sacro Padre, che accompagnano in un viaggio, in un altra dimensione, quella della Rinascita
Domus de janas della scacchiera, di cui ho approfondito in un mio precedente post
Scacchiera affiancata da 6 motivi ondulati serpentiformi, che ne indicano l'espansione dinamica nello spazio, in quello spazio virtuale, rappresentato proprio dalla scacchiera, con quadratini bianchi( Padre) e rossi ( Madre)
Poiché sei, sono le direzioni dello spazio, i quattro punti cardinali, più l'alto e il basso, fino al riempimento spaziale
Sei come cifra biblica della creazione
Come il Sacro archetipo Vav , che esprime la funzione di congiunzione
La Vav nelle lingue antiche era rappresentata da una "U", come le corna del toro, ( ma anche come un Grembo che accoglie, come un Utero) e rappresentava il legame tra Cielo e terra, il gancio, la continuità tra le generazioni, l'incontro armonico degli opposti, il "sentiero d'oro" che riportava all' Uno
Poiché rappresentava l'amore e il legame con il divino, tra interno ed esterno, tra alto e basso , in perfetta armonia
Il numero Sei che simboleggia la bellezza, che nell'antichità era un numero consacrato a Venere , che indicava un perfetto equilibrio tra Cielo e terra
Per gli egiziani era la congiunzione tra fuoco e acqua
Ma io credo che fosse molto più importante la simbologia, come unione tra acqua e fuoco, nell'antica civiltà Sarda, poiché in ogni rappresentazione di questa civiltà e non solo megalitica, si è sempre cercato l'equilibrio simbolico e sacrale tra maschile e femminile, tra Padre Toro/ Sole e Dea Madre/ Luna, in una continua danza che ha creato meraviglie archittetoniche
Ed ecco perché nella maschera del Boes di Ottana, che io personalmente amo tantissimo, si trova inciso il fiore della vita
Perche indica la fecondità , l'espansione che si crea dall'incontro tra fuoco e acqua, tra Sole e Luna, necessari entrambi per garantire la creazione, il raccolto, in una società prevalentemente agropastorale ricchissima di simbologie legate a questi due cicli
Dove i cicli della luna si accompagnavano alla ciclicità solare per segnare il ritmo della produzione agricola, dei riti propiziatori, dei cerimoniali legati al mondo dei vivi e al mondo dei morti, ai riti di guarigione
Riti gravidi di sacralità , che onoravano Padre e Madre Celesti
Il culto del Toro e della fertilità sono stati presenti nelle civiltà , fin dal Neolitico, e a questo dedicherò un approfondimento molto più dettagliato nel prossimo post
In questo post mi premeva sottolineare la simbologia del Fiore della Vita, inciso nelle maschere in legno di pero, che risulta leggero da indossare da parte dei Boes
I Boes nelle rappresentazioni dei Carnevali barbaricini in Sardegna sono sempre legati ai Merdules
I padroni e il bestiame
Rappresentazioni nelle quali i Merdules, si sforzano di governare i Boes, tenendoli con delle funi, come facevano i contadini con i buoi
Il tutto amplificato da una pantomima d'effetto, con comportamenti quasi rozzi e selvatici da parte dei Boes, ma estremamente autoironici, dove la bestia "diventa" umana, e si ribella, si getta per terra, e mima la fuga bardati con pelle di pecora bianca e maschere, e indossando 40 kg di campanacci
I Merdules, sono anche loro con pelli bianche o nere, e una maschera deformante che mima la sofferenza fisica necessaria per lavorare la terra, e cercano di controllare e dominare l' irruenza e la "disobbedienza" di questo bue /Toro, dalla doppia simbologia, che era indispensabile per il lavoro dei campi, e che esso stesso, rappresentava la fertilità necessaria per ottenere un buon raccolto
Fertilità in espansione, rappresentata appunto dal bellissimo Fiore della vita inciso nelle maschere dei Boes
Tiziana Fenu
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Il Fiore della vita nella Maschera del Boes Sardo
Maldalchimia.blogspot.com
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