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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, aprile 28, 2024

💚S'arrasoja di Beltane

 S'arrasoja di Beltane


Durante le cerimonie ritualistiche di Beltane, che simboleggiano l'Unione, il Matrimonio mistico tra Maschile e Femminile, tra sole e luna, viene utilizzato anche il pugnale ritualistico chiamato Athame, che viene usato per canalizzare energia e per aprire e chiudere il cerchio dello Spazio Sacro della Coppia Divina, nel caso della ritualistica del Beltane.
L'Athame rappresenta l'elemento Fuoco, l'elemento solare, e rappresenta l'elemento maschile fecondante. Viene spesso inciso con simboli magici o rune.
Credo che l'Athame per eccellenza, possa essere considerato "s'arrasoja" sarda, il tipico coltello a serramanico, che è un'evoluzione del pugnaletto sardo "ad elsa gammata", così definito.
Queste considerazioni le avevo già intraprese da un po di tempo.
Inanzittutto il nome
Athame.
La radice At-, come Atlantide.
Arrasoja.
Radice "ar-"
Ar-ra
Ra è il Sole, il Fuoco. 
"Ar-ridau" (arrostito in sardo, cotto dal fuoco)
Se osserviamo il tipico pugnaletto sardo, quello che vediamo anche nei bronzetti, vediamo come l'estremità del manico si presenta a "svastica solare", perfettamente compatibile con quel concetto di "figli di una divinità solare", così fortemente sentita nella nostra Antica Civiltà Sarda.
Poi, nel corso del tempo, questa conformazione, a svastica solare, si è concettualmente preservata con un meccanismo a serramanico, che ne preservasse l'incolumità del possessore, ma che nel contempo, conservasse quella traiettoria di "apertura/chiusura", come se si trattasse della traiettoria del Sole, vista da una prospettiva terrena. 
Ma il primo maggio è anche il periodo in cui altissima all'orizzonte, quasi allo Zenith, è la costellazione dell'Orsa Maggiore, o Grande Carro. 
L’Orsa minore e l’Orsa maggiore sono costellazioni che girano intorno all’asse polare senza mai tramontare, come una svastica stellare. 
"Come sotto, così sopra. Come in cielo, così in terra" 
Perché i nostri antenati si sentivano figli del Sole e delle stelle, della luna con i suoi astri, e del Sole, del giorno e della notte, di entrambi gli Opposti. 
Svastica stellare e svastica solare che si sovrappongono. 
Sono le stelle che gli Egizi chiamavano imperiture. L’Orsa era considerata  un’antenata, una madre generatrice. 
Tra il 1.500 a.C e il 500 a.C  le stelle  polari, prima dell’attuale, furono Kochab e Perchab dell’Orsa minore.
Beltane, anticipa, a metà percorso tra l'equinozio di primavera e il Solstizio d'estate, quello che poi sarà celebrato come potere sciamanico, durante il Solstizio d'estate.
Celebrare il solstizio d'estate, dal punto di vista sciamanico, significa avere padronanza del "Pugnale Supremo del Comando o dell'Arte" che ha influenza nella gestione degli eventi e sui poteri lunari della dimensione astrale.
Ne ho parlato a riguardo, in un mio post sulla Tomba dei Giganti di Nixias( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/tomba-dei-giganti-di-nixias.html?m=0) 
È una purificazione che avviene tramite, appunto, la potenza solstiziale del sole, che apre l'accesso alla "dimensione cosmica del Tempio", dove cosmo e natura si fondono, e umano e divino si enfatizzano e sublimano vicendevolmente. 
Dove il sole lascia la sua impronta rigenerante e divinizzante, attraverso, e sulla pietra, cristallizzandosi in una ierofania d'oro, divina. 
Il solstizio cade, e viene celebrato, sia quello invernale(21 dicembre), che quello estivo(21 giugno), nelle importanti date del 24 dicembre, quando nasce il bambino solare, e il 14 giugno, quando si festeggia San Giovanni Battista, colui che con l'acqua, battezza lo stesso Sole Cristico, quando viene sancita l'unione sacra, ierogamica dell'acqua e del fuoco.
Il solstizio, in epoca romana era in onore del Giano bifronte, la divinità custode dei portali astrali, del passato e del futuro. 
Questa simbologia del "Pugnale dell'arte", segna, anche nel nome "Arte", un significato che lo associa al tendere verso il divino.
Infatti la particella "ar", in sanscrito, significa "andare verso, essere condotto a perfezione".
L’espressione ar-tistica è la volontà della parte perfetta dell’uomo, ovvero lo spirito, che rimane incontaminato, candido.
Espressione artistica anche nel megalitismo sardo. 
Potere sciamanico che si manifestava nelle nostre Domus de Janas, sempre orientate ai solstizi. 
Quasi nessuna è orientata a Nord, dove il sole non sorge, né tramonta. 
Il Nord è traguardato dalle stelle, dall'aspetto lunare, femmineo(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/3112-2021-solstizio-dinverno-toro.html?m=0) 
Unione dell'acqua e del fuoco che significa unione degli Opposti, anticipata da questo Beltane, equinoziale, dove le energie sono in equilibrio, pronte a manifestarsi per il percorso iniziatico dei due solstizi, la porta degli Umani(solstizio estivo, sotto il segno del Cancro), e la porta degli Dei, divinizzante(solstizio invernale, sotto il segno del Capricorno) 
E il nostro pugnale sciamanico, "s'arrasoja", simboleggia bene questa unione tra umano e divino, tra cielo e terra, tra sole e stelle. 
Le due polarità equinoziali che si esprimono in complementarietà per la celebrazione del Beltane. 

Tiziana Fenu 
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https://www.tesorisardi.com/arte-e-coltelli-di-daniele-cambarau/

S'arrasoja di Beltane











💛 Simbologia del Beltane in Sardegna

 

Beltane, simbologia in Sardegna


Tra Martedì 30  Aprile e mercoledì 1 maggio si festeggia la festa pagana di Beltane(che corrisponde al nostro Calendimaggio), che nell'antico calendario celtico, celebra l'arrivo della bella stagione, dell'abbondanza, del risveglio dei sensi dopo il torpore invernale. 

Si celebrava con dei grandi falò e con delle danze intorno ad un alto palo ben piantato nel terreno, ad indicare una chiara simbologia fallica di abbondanza, prosperità e sano erotismo, inteso come attivazione di quella nostra energia vitale, quale è l'Eros in ogni sua forma e manifestazione.

Si celebrava così, questa festa del "latte e del miele", alimenti cari alle Dee.

Le due feste precedenti, lo Samhain e lo Yule, erano serviti, come avevo scritto in miei precedenti scritti, ad entrare in una sorta di incubatio, nel ventre della Madre Terra, nel buio uterino, dove si affronta se stessi, nella propria profondità, come il Minotauro al centro del labirinto, nel cordone ombelicale, da ripercorrere a ritroso, nel grembo uterino di una nuova rinascita.

Si dorme, per ricordare la propria origine divina.

Il Minotauro che deve scendere nelle profondità di sé stesso, e accedere all'inconscio lunare, per poterlo, in seguito, purificare attraverso la purificazione di Imbolc, della Candelora, per permettere che l'acqua incontri il fuoco, e si liberi l'elemento volatile che punta verso l'alto.

L'aquila che finalmente vola.

L'elemento cristico Aria, capace di liberarsi dal dolore e rinnovarsi in nuove libertà ritrovate, dove l'azione del "solve", è necessaria e funzionale al "coagula" del ricompattamento.

Perché Beltane celebra il matrimonio mistico tra le nostre due polarità, maschile e femminile, la sinergia vitale e creativa che deriva da questa unione feconda, dove la Terra, elemento femminile magnetico, è scaldata dal calore elettrico maschile.

È la festa del fuoco vivificante, che sposa la prima rugiada del mattino, che con la sua purezza è capace di lavare e purificare anche la nostra anima.

I falò di Beltane venivano accesi con nove tipi di legni diversi e considerati sacri( betulla, quercia, sorbo, salice, buancospino, nocciolo, melo, vite e abete) e avvolti con nastri colorati, gli stessi del palo centrale intorno a cui si danzava.

Nove tipi diversi. Nove, perché il nove è l'archetipo Teth, che indica il grembo, il femminile, la fertilità.

Quello stesso "9" che risulta  dalla somma del "72°>7+2=9" e dal "36°>3+6=9", degli angoli interni del triangolo che è all'ingresso dei nuraghi(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0), e del nostro Pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0).

I numeri Sacri della Creazione

"3/6/9", "l'universo crea" (Tesla).

Geometria Sacra. 

Durante i festeggiamenti di Beltane, veniva eletta la Reginetta di Maggio, e il suo sposo, chiamato anche "Re della Foresta" o "Green Man". 

Una Reginetta giovane e fertile, poiché doveva rappresentare la Dea che viene fecondata dal Dio, che rappresenta il vigore maschile che porterà abbondanza a tutta la comunità.

La Reginetta avrà l'onore di accendere il Fuoco di Beltane per il grande Rito, e questo Fuoco verrà custodito scrupolosamente, in modo che non degeneri e lo si tenga comunque vivo per i due giorni di festeggiamenti.

In questo modo, uniti dal Fuoco, diventano Sommo Sacerdote e Papessa, e si rincorrono fuori e dentro il cerchio intorno al fuoco, a zig zag, in una danza amorosa e giocosa che viene riprodotta anche intorno ai pali, detti Maypole, con i nastri colorati che vengono intrecciati a ritmo di danza, intorno al palo, da un numero uguale di uomini e donne, dove gli uomini girano in senso orario e le donne girano in senso antiorario.

Questo perché la donna è il polo negativo, magnetico, l'antimateria il "buco nero" da cui tutto ha origine, mentre l'uomo è l'elemento elettrico, il polo positivo.

Un "cantare maggio" che sopravvive in tutta Italia con forme di canto a strofa( le "strofe di maggio" da cantare di porta in porta), ricevendo un piccolo rinfresco e una piccola offerta.

La melodia su cui sono cantate le "maggiaiole' e la tecnica dei cantori solista e coro di risposta, si avvicinano ad altre forme di musica popolare arcaica dell'area mediterranea, come il canto tipico sardo" a muttetus", con strofe di botta e risposta e in rima.


Ma in Sardegna, talmente è sentito questo passaggio così importante, che è stato sacralizzato in grembo ad un'altra manifestazione cultuale importantissima per noi Sardi: la Sartiglia di Oristano, una rappresentazione attestata con documenti scritti fin dal 1500, ma che affonda le radici, nella notte dei tempi, inglobata all'interno del Carnevale sardo, che celebra la purificazione e la divinizzazione dell'umano(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-simbolismo-divinizzante-del.html?m=0).

Sartiglia, che si replica anche per Ferragosto, a Torregrande, sempre in provincia di Oristano.

La "Sartiglietta", per la festa dell'Assunta. 

La figura importante di questa manifestazione, come ho già avuto modo di approfondire in precedenza, "Su Componidori", è una figura sacralizzata e divinizzata, che non può nemmeno toccare terra con i piedi, dopo la vestizione. Il suo compito è quello di donare simbolicamente la fecondità dei raccolti, alla comunità, cercando di "infilzare" la stella a sei punte, durante la corsa a cavallo.

Stella a sei punte  che indica l'unione del Maschile e del Femminile, che si uniscono proprio per il Calendimaggio, per Beltane, e che, attraverso l'azione fertilizzante e benedicente de "Su Componidori", come veicolo del Divino che feconda di divino la coppia, rappresentata dalla stella a sei punte, garantisce un buon raccolto, per il benessere dell'umanità.

Ma il momento culminante della cerimonia è proprio quello della benedizione con "Sa pippia de maju", la "bambina di maggio", chiaro riferimento alla fanciulla pura di Beltane, che diventa Papessa, Sacerdotessa, insieme al suo Re, insieme al suo Green Man, il verde re della vegetazione fertile. 

Infatti questo scettro, realizzato con un doppio mazzo di viole mammole incastonato su una fascina di pervinche (ricordo che la pervinca, come già dissi, era simbolo della divinità dell'acqua Maimone, molto sentita in Sardegna), tenute insieme da un nastro verde, dal maschile, che dona forma al Femminile, rappresenta la rigenerazione della natura, la fine dell'inverno, e l'arrivo del sole fertilizzante. 

Le "pippie di maggio", le reginette, le spose di Maggio, che andavano di porta in porta per la questua, per il Calendimaggio. 

Addirittura in un documento di fine '800, in possesso dei Gremi, si trova traccia di un compenso dato alla bambina, che portava "sa pippia de Maju" a su Componidori. 

Il mazzolino di viole mammole, ha la stessa forma del Vajra indiano, e di quel simbolo che nel Menhir di Laconi, viene chiamato il doppio pugnale. 

Credo che rappresenti invece la dualità che si fa una, il Maschile e il femminile, l'anima e il corpo dopo la morte, tant'è che si intravede, al centro del "doppio pugnale", una H Mercuriale, che unisce, come il gradino di una scala, tra il sopra e il sotto, tra il capovolto e chi sta in piedi. Tra la vita e la morte. Tra i due opposti, come il maschile e il femminile. 

È l'elemento di unione, rappresentato dal Sacro Vajra, dove la sinergia maschile e femminile, diventa sinergia creativa, energia dinamica che eleva l'uomo a stati di consapevolezza superiori, ad una maggiore unione con il divino, rappresentata anche da quel colore viola, che indica spiritualità, delle viole mammole de Sa pippia di Majo, che tra le mani di un essere divinizzato come su Componidori, diventa strumento di benedizione propiziatoria per tutta la comunità.

Questo è lo strascico della festa di Beltane fino a nostri giorni, fino ad essere stata intessuta e inglobata, in un'altra sacra rappresentazione come quella della Sartiglia, con la benedizione di questa Pippia de Majo, anche se prof. Dedola, riguardo a "Maju", come avevo già scritto, lo fa risalire all'accadico "Mahhu" che significa "sciamano, folle".

Lo Sciamano Sacro, l'uccello del tuono, colui che è capace di evocare vento, tuoni e fulmini.

E quindi comunque compatibile con la figura de Su Componidori, come colui che sapendo gestire i quattro elementi, quindi anche l'acqua, è una sorta di Sciamano - demiurgo che crea abbondanza. 

Mentre, sulla parola "pippia", si concorda sull'origine dall'accadico "pi-pium", che significa "sorgente". 

In pratica, la viola mammola rappresenta il Femminino, e la pervinca, il Mascolino, il Dio Maimone della pioggia. 

Uniti sinergicamente per creare fertilità. 

La pervinca in sardo si chiama "proinca", ed è molto simile al verbo "proere", cioè "piovere in sardo" 


Onestamente mi piace pensare che Sa pippia de Majo sia la colonna portante sia del Beltane che della Sartiglia, visto che proprio questo elemento le accomuna. 

È il grembo uterino, il Femminile, che porta la vita, è il calice, il Sacro Graal della vita. 

Doppio calice, nel caso de Sa Pippia de Majo, perché il mazzolino è a forma di doppio calice. 

E il doppio calice, anche se disposto verticalmente, lo troviamo, proprio nell'iniziale della parola Beltane, la B, il secondo archetipo Beth, con funzione contenitore. 

Un archetipo femminile, la casa di Dio, del Divino, la donna e  Madre dove il Padre Divino, l'Aleph, il primo Archetipo, si manifesta. 

Betilo, "Beth-El", casa di Dio. 

La Donna è colei che dà la Forma. Iside restituisce forma a Osiride, dopo che è stato fatto a pezzi, e crea Horus, l'Oro, perché lei, alchemicamente può farlo. 

È la manifestazione del Divino, la materia, che ha in sé l'impronta divina, la Sophia, la conoscenza, il Sacro Femminino, rappresentato negli Arcani Maggiori, proprio dalla Papessa, dalla Gran Sacerdotessa, colei che ha le chiavi iniziatiche della conoscenza, il Sacro Graal del proprio tempio interiore, la Maddalena, la "clavicola" di Salomone. 

Anche certe doppie porte delle Domus de Janas sembrano una B, come quella della Domus de janas di Putifigari, s'Incantu. 

Nelle Rune la Beth è rappresentata dalla runa Bjarka, che rappresenta il potere nutritivo di generare la vita. 

Due triangolini vicini. 

Li abbiamo visti anche nelle Domus de Janas. Mi viene in mente il petroglifo delle Domus de Janas Corongiu, a Pimentel, in provincia di Cagliari, con quei triangolini allineati( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/gli-dei-delle-spirali.html) 

Nascita/morte/rinascita, che possono avvenire solo in un grembo femminile, come il grembo di madre terra delle Domus de Janas. 

Si parte da lei, dalla Beth, e si torna a lei, alla fine del viaggio dell'uomo, attraverso il suo lavoro di raccolta del molteplice verso l'unità. 

Lei è sacra quanto l'Aleph, il Dio creatore. 

Quell'Aleph, prima lettera dell'alfabeto, nel suo grafismo è rappresentata dalla testa del Toro. 

Beltane

Bel-tane

Bal/Baal 

Il toro fecondante. 


Si, perché astronomicamente il  Beltane si verifica quando il Sole si trova al 15° grado del segno del Toro, in un periodo compreso tra il 30 di aprile e il 5 di maggio, in corrispondenza alla levata eliaca( la prima apparizione dell'astro, subito prima del sorgere del Sole) di Aldebaran(Alpha Taurus) della costellazione del Toro. 

E, abbiamo visto, come Aldebaran, sia la tappa ultima, di quella via della rinascita dopo la morte, sull'asse "Sirio/cintura di Orione/Aldebaran(Toro-Iadi-Pleiadi), lungo la via Lattea( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 

Percorso, segnato come una Y, dal" corno sinistro più corto", come i Torelli dei nuraghi, che manifestano la ierofania della divinità YHW, così presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda. 

Trovo straordinaria questa continuità che si è sviluppata tra gli antichi riti di Beltane e la continuità simbolica nella nostra Sartiglia, che rappresenta comunque un rito di fertilità, anche se inglobata nella simbologia di purificazione e divinizzazione del Carnevale, perché  resta un passo  avanti, visto che rappresenta l'unione sacra, che avviene dopo la separazione e la purificazione, e comunque, sempre festa del fuoco si tratta, con valenze propiziatorie e apotropaiche.


Il primo maggio, qui in Sardegna, si celebra anche  Sant'Efisio, come il nome( a parte, del mio adorato nonno materno) del Gigante di Mont'e Prama, Efis, colui che porta il simbolo esagonale degli Architetti Divini(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0), dei rappresentanti della divinità creatrice, Padre e Madre insieme.

Esagono che è fiore della vita a sei petali(come quello della maschera dei Boes), che è stella a sei punte(come la stella della Sartiglia), che è cubito reale(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0), parametro architettonico della Geometria Sacra.

Sant'Efisio, patrono di Cagliari, con tutto un complesso cerimoniale. 

L'investitura dell'Alter Nos, la funzione religiosa nell'antica chiesa di Stampace a Cagliari, la  sfilata con tutti i costumi tradizionali da ogni parte dell'isola presso le vie di Cagliari nella zona del Porto, la processione a piedi fino alla chiesa di Nora, distante più di 60 km e rientro, sempre a piedi, a Cagliari in processione.

Privatamente, verrà  pronunciata anche la formula di scioglimento di un voto che risale al 1652, oggi custodito presso l'archivio storico, nel quale si evoca l'intercessione di Sant'Efisio per far terminare la peste, dove ci si impegna ogni anno a perpetuare la festa solenne ripercorrendola con i fedeli al seguito, dopo la celebrazione e la sfilata,con il tragitto che giunge dal carcere fino a Nora, per poi ritornare il 4 maggio a Cagliari nella chiesa dove  vi è il simulacro del Santo appunto nella chiesa di Sant'Efisio.

Sant'Efisio era nato in una città dell'Asia Minore all'epoca dell'imperatore Diocleziano  nel terzo secolo dopo Cristo.

Giovanissimo, intraprese la carriera militare e arrivò in Italia per contrastare la diffusione del Cristianesimo.

Si convertì al cristianesimo dopo la visione di una croce nel cielo, che gli si impresse nel palmo della mano.

In Sardegna disobbedisce agli ordini di Diocleziano, il quale ne comandò Il martirio , che avvenne il 15 gennaio 303 d. C. nella prigione di Nora.

Nora, che letto al contrario, per quella particolarità dello speculare e del gemellare così presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, che si fa veicolo del Divino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0), diventa Aron.

Nora/aron/Aron-ne

Aronne era il fratello di Mosè, un Leviatano come Mosè, un Iniziato.

E se i Giganti, sono i depositari della parola divina, di quel YHW, di cui hanno traccia dei sigilli di Tzricotu, come fossero le prime tavole della Legge, le prime Sephiroth, le prime dieci leggi divine dell'albero della vita(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html?m=0), di cui portano traccia anche nei dieci solchi, come i dieci comandamenti, come le dieci Sephiroth dei sigilli di Tzricotu, della protezione degli avambracci(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/costume-ittiri-e-gigante.html?m=0), è chiaro come questi Giudici, da cui i Giudicati, sono gli Ebrei, i Giudei che abitavano la Palestina e che parlavano aramaico(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/yhw.html?m=0)

I simboli degli Archetipi Ebraici presenti nel simbolo della tribù dei Dan sono una Dalet e una Nun, e insieme formano la parola Dan, che significa "giudicare" (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)

A Nora, dove per l'Assunta del 15 agosto, la processione si svolge in mare, a celebrare il Sacro Femminino.

In tempi passati anche la processione di Sant'Efisio si celebrava in mare, per celebrare la Dea Madre, Ishtar, Inanna, le antiche Dee Madri Sumere e Mesopotamiche.

Il palo asherah, scoperto in ritrovamenti archeologici in Giudea, era un palo sacro eretto nei luoghi di culto cananei per onorare la dea madre ugaritica Asherah, chiamata anche Asertu, consorte del dio El, Baal, YHWH. 


Sono gli stessi pali che adesso vediamo addobbati con i nastri, per Beltane.


Quindi, un YHWH che aveva una consorte, una Asherah, la regina del cielo, e, accanto ad essi venivano sempre piantati dei pali santi, di cui ho avuto modo di approfondire perché ha legami con la nostra Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0) 

Questa tradizione probabilmente è rimasta in Sardegna, sotto forma dellla rappresentazione ritualistico dei Candelieri di Sassari, culto dedicato alla Dea Madre, riportato anche dalla Bibbia, per l'Assunta/Ashera del 15 agosto.

In Sardegna siamo pieni di "ashera", di betili conficcati nel terreno, che indica la sinergia del maschile e del Femminile, insieme per la creazione.

La Faradda, la Discesa dei Candelieri di Sassari, una festa antica almeno cinque secoli, che celebra ogni 14 agosto la devozione cittadina per la Madonna dell’Assunta. Undici ceri lignei di grandi dimensioni, con nastri colorati intorno, sono trasportati a spalla lungo le vie cittadine, fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. 

Come i nastri intrecciati per Beltane dalle ragazze, insieme ai ragazzi, intorno ai pali. Sarà per questo motivo che si mettono le bandierine colorate appese nei paesi, per le sagre che festeggiano i santi.

Vi è sempre una sinergia del maschile e del femminile, così come è presente ed ostentata, nei Gigantu di Mont'e Prama, come abbiamo visto(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-regalita-dell-ur.html?m=0) 

L'Antica Civiltà Sarda è straordinaria per questo motivo, a mio avviso. 

Ogni particolare è collegato ad un altro, e c'è sempre una continuità simbolica e concettuale che lega i vari elementi, anche a distanza di secoli, e che arriva fino a noi. 

E quando c'è continuità e complementarietà anche tra elementi apparentemente distanti, anche in altre culture, significa solo una cosa: che noi siamo Matrice che sopravvive alle diversità e lì dove si perdono, da noi restano, perfettamente integrate in una tessitura d'Oro che ci riempie gli occhi di bagliori di orgoglio.

Beltane celebra la sinergia del Mascolino e del Femminino, uniti per la Creazione, e la nostra Antica Civiltà Sarda lo manifesta in modo eccelso, in ogni più piccolo aspetto, perché è il riflesso di una Sacra Armonia che incanta tutti. 



Tiziana Fenu 

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Beltane in Sardegna



















💙Beltane 2024

 Tra martedì 30 aprile e mercoledì  primo maggio, abbiamo la celebrazione della festa pagana di Beltane, la celebrazione della luce, del fuoco, del matrimonio ierogamico tra le due polarità. È la celebrazione della vita, dell'Eros, dell'espandersi, del germogliare. 

Saremmo, per entrambi i giorni, in Luna Calante in Acquario 

Siamo sotto due Archetipi importanti, in questi due giorni. 

Per il 30/04/2024 , siamo sotto l'energia del quattordicesimo Archetipo Ebraico Samech, con funzione "pressione", e Arcano Maggiore XV del Diavolo

Invece per l'1/05/2024, siamo nell'energia dell'Archetipo precedente, la Nun  funzione trasformazione, correlato all'Arcano Maggiore XIV della Temperanza 

Due archetipi importanti, correlati tra loro, anche se non contestualizzati, in questo caso, secondo una successione spazio temporale consecutiva, che invece vede manifestarsi, prima l'Archetipo 14, la Nun, e poi la Samech, l'Archetipo 15.

Durante questo passaggio succede il contrario, e questo è molto interessante, perché è come se la griglia spazio temporale precostituita, stesse collassando, con i suoi schemi, con le sue dinamiche consequenziali, con i suoi soliti ingranaggi di azione /reazione. 

Anche gli Archetipi, pur essendo dinamiche energie autonome, hanno tra di loro un certo legame, che risente, di riflesso, anche degli ingranaggi di questa dimensione. 

La luna calante in Acquario, per entrambe le giornate, ci riporta all'elemento aria, dopo l'inabissamento del plenilunio in Scorpione, guidati dal Fuoco di Marte, del martedì, e dalla sinergia mercuriale del Mercoledì, che è traguardato proprio da un Archetipo, la Nun, che è legato all'acqua trasmutante, alla Temperanza che tempera gli eccessi, ma soprattutto a quella dimensione della Vesica Piscis, che è sinergia creatrice, ma soprattutto, trasmutante. 

Il Beltane, celebra infatti, esotericamente, il nostro intimo matrimonio alchemico con la nostra controparte animica. 

È un matrimonio, che porta in superficie la nostra parte Divina, quella che non è tentata dalla separazione del Diavolo, dell'Arcano XV correlato alla Samech, con funzione divinizzante, ma quella, piuttosto, celebrata proprio dal quindicesimo Archetipo Samech, che, relativamente al numero 15, giorno centrale, il più fertile, nel ciclo lunare e mestruale, celebra la fertilità, l'unione degli Opposti (15= 1+5=6, gli Amanti Divini) 

Un momento estremamente fertile, creativo, in cui la possibilità di scelta, nel bene e nel male, è sempre occasione di trasmutazione 

Beltane ci riporta a Memoria questo antico suggello, questa antica Sacra Alleanza, in equilibrio, che consente la manifestazione della dimensione divina, nell'elemento Terra. 

È la celebrazione della vita, dell'elemento Fuoco, del Dio Bel, il “Luminoso”, dio di luce e di fuoco, che feconda la grande Dea Madre, custode della Vita e della Morte. 

Il seme, per germogliare, deve lasciarsi fertilizzare.

Deve lasciare che il Divino faccia pressione, con gli strumenti a disposizione della dimensione umana, e che si manifesti, la nostra, personale dimensione divina, quella che è connessa con ciò che di Divino ci Prescinde, ma che ci appartiene, come DNA animico a cui celebrare ogni giorno, memoria e riconoscimento. 

Riconoscersi in questa dimensione, significa trasmutare ogni giorno.

Compiere quell'alchimia di travaso, come fa la Temperanza dell'Arcano XIV, tra umano e divino, tra l'adesso e l'oltre, tra il bene e il male, e far fluire tutto come in un'unica sorgente della stessa originaria fonte. 

Una consapevolezza, una gestazione, perché la Samech è un grembo cosmico, in cui si trova la luce originaria dell'Ain-Soph. 

Beltane, essendo la festa della Luce, viene enfatizzata proprio da questa energia della Samech, che è come un oroborous, un'eterna azione ciclica di vita:fuoco/saggezza. 

L'Alfa e l'Omega di un ciclo eterno. 

Il vuoto della Samech, è grembo che custodisce la primigenia luce divina, il Cristo-Lucifero, la Monade indivisa, in uno stato che unisce cielo e terra. 

Come se fosse un potere vorticoso che sostiene, solleva e guida, le anime cadute. 

È molto interessante notare, come il passaggio di  Beltane, sia traguardato dalla Luna Calante in Acquario, che è un elemento d'Aria, molto spirituale, del quale ho già avuto modo di parlare più volte. 

Perché la trasmutazione avviene per elevazione verso l'elemento aria. 

E l'elemento aria, etere, in alchimia, viene rappresentato dall'azoto, o azoth, che si  ottiene disciogliendo lo spirito vitale nascosto nella materia grossolana, e cristallizzare la pietra filosofale, finalità della trasmutazione alchemica, che è proprio il senso, l'Essenza di questo passaggio del Beltane 

Spesso viene identificato con il Mercurio, ma questo non è esattamente corretto. 

Mercurio veniva chiamato da Paracelso Ens Seminis, frase latina che significa "l'entità dell'energia sessuale". 

Energia creativa della sessualità, la forza più creativa e potente a cui abbiamo accesso, perché possiamo creare la vita

È identificato con l'energia femminile. 

Lo zolfo, invece, con l'energia mascolina, il fuoco alchemico 

E infine il sale,, che atomicamente  è rappresentato da un cerchio con una linea orizzontale che lo divide, molto simbolico, perché è al contempo, unita e dualità. 

Il nostro corpo è sale. 

E poi abbiamo l'azoto. 

Per l'alchimia, non solo l'azoto, ma tutto l’universo è un processo ciclico, uno e molteplice, un organismo vivente 

È il serpente Ouroboros ( e qui ritorniamo alla simbologia della Samech) che si mangia la coda, costituito dai quattro elementi fuoco, aria, acqua e terra. 

I 4 Elementi, corrispondono ai 4 costituenti chimici più abbondanti in natura : idrogeno, ossigeno, azoto e carbonio 

La terra è costituita per lo più da carbonio, idrogeno, azoto. 

L'acqua, da idrogeno e ossigeno.

L'aria da azoto e ossigeno. 

Il fuoco, da ossigeno e carbonio. 

I numeri atomici dell'idrogeno(1), del carbonio (6), azoto ( 7) e ossigeno( 8), i cui numeri, sommati, mi danno un 22, quanto gli Archetipi Ebraici, matrici energetiche dell'universo. 

L'azoto appresenta il costituente fondamentale delle molecole organiche più importanti dal punto di vista biochimico (DNA, proteine, vitamine).

Azoth in sanscrito e indù è identificato con la  kundalini. 

Lo stesso serpente bronzeo, il Neusthan, di Mosè, di cui ho parlato altre volte, che rappresenta la kundalini, che può essere antidoto o veleno, perché bisogna saperla gestire. 

La kundalini/Azoth si attiva quando zolfo, mercurio e sale, sono in equilibrio, ed emerge il fuoco, il fuoco interiore interno, il potere del Mago. 

È la nostra Essenza, quella su cui fa pressione la Samech, affinché emerga 

E la nostra Essenza, è sale, zolfo, mercurio, che formano come una trinità, perché l'uno contiene gli altri due elementi, e sono sempre interconnessi. 

Quindi, è come se fossero tre volte tre. 

E "3 X 3", è un 9, la chiave della vita. 

L'azoto non è solo mercurio. 

È tutti e tre questi elementi, purificati, distillati. 

È il potere della Madre Divina kundalini ( Athena/Shekinah..) il fulmine di Zeus.. 

Questo potere immenso è rappresentato dall'unione ierogamica tra Maschile e Femminile, che crearono l'eden, la dimensione perfetta, che avevano il Fuoco eterno, che è proprio la dimensione primigenia celebrata per il Beltane. 

È alchimia, saper lavorare con questo Fuoco. 

L'azoth è il potere della divinità che può sorgere in noi per guidarci. 

È, appunto, la Samech. 

Ma per lavorare con  il Fuoco della Samech, bisogna saper lavorare in quelli che Paracelso chiama gli escrementi solforosi, nel sale della nostra dimensione materica. 

È lì che si cela l'elevazione verso l'azoto. 

Per questo motivo, il lavoro va svolto di trasmutazione. 

E qui entra in gioco la Nun, che è l'elemento trasmutante 

Vi ricordo che Nun in arabo è balena, e in ebraico è colomba. 

Trasmutarsi, come Giona nella balena, nel nostro stesso grembo, e acquisire la purezza di una colomba( e l'Eclissi dell'8 aprile, così importante per tanti aspetti, come ho approfondito più volte, si è manifestata proprio sotto il segno di Giona)

L'elemento acqua dell'Archetipo Nun del primo maggio, enfatizza questa azione purificante, per arrivare all'Essenza. 

La stessa Temperanza, gioca di equilibrio, di miscelatura delle due acque, fino ad arrivare all'Essenza delle due, che è nutrimento che consente al seme di germogliare. 

È l'acqua, a consentire che il seme, nell'oscurità, sottoterra, si gonfi e si spacchi, che muoia a sé stesso per germogliare. 

È ancora l'acqua, il liquido amniotico, a consentire al feto, crescita e nutrimento, nel buio del grembo, finché l'involucro, la placenta, non si spacca. 

Si ha bisogno dell'elemento solare per il concepimento, per l'attivazione. 

Del Fuoco. Della luce. 

Dell'energia mascolina, alchemicamente rappresentata dallo zolfo. 

Ma  il percorso di gestazione lo si fa con l'acqua, senza sole, senza calore, al buio.. 

Ma la memoria del Sé primordiale, ha già implementata in sé, questa complementarietà, che è integrità, che può germogliare in qualsiasi contesto. 

Perché è un Fuoco primordiale, un Fuoco Sacro. 

Un Fuoco alchemico. 

Con il plenilunio in Scorpione sotto l'Archetipo Phe, abbiamo sperimentato un momento di massima espansione del Femminino, ad evidenziare come il Femminino possa espandersi, anche nella sua intima dimensione spirituale, mistica e divina, connessa con le dinamiche energetiche universali (Arcano Maggiore della Stella) anche senza la presenza tangibile dell'energia solare, mascolina.

Perché l'energia mascolina è già implementata in sé, e, in modo alchemicamente virginale, in una continua, potenziale, partenogenesi. 

Un momento in cui, il plenilunio in un elemento d'acqua ( Scorpione), prepotentemente risplende, nonostante la densità, la pesantezza della terra, che può essere metaforico anche di basse energie legate ai primi chakra, significa qualcosa. 

Arriva al punto di espansione massima (archetipo Phe), prima della spinta propulsiva verso l'alto, attraverso il Fuoco del Sagittario, che segue lo Scorpione. 

Segue il Capricorno, il signore delle Vette, però ancora è legato all'elemento Terra

E raggiunge l'elemento Aria dell'Acquario, per questo passaggio di Beltane. 

In un crescendo di trasmutazione alchemica. 

Dove gli Opposti sono uniti, complementari, come in una Vesica Piscis (la Nun del primo Maggio)., 

Dove fluiscono in equilibrio, l'uno nella coppa dell'altro (la Temperanza correlata alla Nun). 

L'uno nel respiro dell'altro. 

L'uno è la cassa toracica del battito, della vibrazione dell'altro. 

C'è integrità, complicità, creazione, vita. 

Fuoco, calore, umori e sapori. 

Saperi e Memorie. 

C'è tutto. 

Ed è questo Tutto, a consentire la realizzazione, non solo a livello animico, ma anche terreno.

Il 14 è legato anche, mitologicamente, ma anche esotericamente, alla simbologia di Osiride, che fu fatto a pezzi. 

Dal suo corpo, 14 pezzi, nacquero 28 spighe. 

28 come il ciclo lunare, femminile. 

14 come due fasi lunari, ancora femminile. 

Il quattordicesimo pezzo, il fallo, fu perso, sacri-ficato, reso sacro, funzionale alla fertilità del Nilo, divorato dal pesce Ossirinco, una metafora alchemica per indicare il processo di trasformazione della Vesica Piscis, della Nun, il Pesce alchemico, unione degli Opposti. 

Fu Iside, la Mem-oria, l'elemento alchemico dell'acqua, femmineo, mercuriale, che è vita, informazione, entropia, ad avere in custodia la memoria primordiale, per ricomporre l'Essenza di Osiride, trasfigurata in un fallo d'oro, da cui nascerà Horus. 

Metafora stupenda per rivelare quanto sia importante mantenere integra la nostra memoria del "Noi". 

Del nostro Sé, prima della separazione. 

Una separazione apparente, funzionale al ritrovarsi, al ricordarsi, al non smarrirsi.

Al riemergere dopo la morte, in una nuova e continua rinascita a sé stessi. 

Al ripristinare quell'Amore primigenio, in cui questo matrimonio mistico, ierogamico, celebra il patto ancestrale dell'Alleanza.

Un patto d'Amore. 

Per non dimenticare chi siamo. 

Con infinita gratitudine sempre 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Beltane 2024




💛Sa die de sa Sardigna

 28/04/1794

#sadiedesaSardigna

#pernondimenticare


Non abbiamo mai dimenticato. 

I nostri passi veloci

al ritmo del cuore

che reclamava giustizia. 

Libertà. 

Armonia.

Nella terra di vento e di onore.

Silenzi sigillati

su labbra pregne di storie. 

Mai raccontate. 

Sigillate con la pece. 

Per non farle affondare

nel mare dell'oblio.

Occhi che ricordano

senza aver mai visto. 

Ma che hanno impresso nell'iride

quel bagliore di lama affilata

che fendeva l'aria

ad ogni  passo. 

La lama de Sa Balentia.

Di quel valere

che dà valore ad un popolo. 

Che dà identità. 

Appartenenza. 

Orgoglio e regalità. 

Nell'appartenere ad un popolo

che oso' ribellarsi

per ritrovare sé stessi

in quell'unico luogo

che unisce sponde lontane. 

Nella memoria di quel gesto sacro

del zittire le labbra. 

Di sigillarle come il fondo di una nave

che può riportarci ancora a riva. 

Per non dimenticare chi siamo. 

E di come abbiamo rivoltato 

il destino a nostro favore

Contro chi il destino voleva negarcelo.

Senza sapere 

che gli Dei non hanno destino.

Sono predestinati. 

Oltre le leggi degli Umani. 

Dove il Silenzio impera

e l'azione diventa volontà

che diventa Storia

che si libera dal giogo.

Chiudemmo gli occhi,

non per non vedere, o per ignorare.

Ma per ricordare chi Siamo. 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

Foto Alessandra Garau (Maschere etniche Thurpos Orotelli)

Sa die de sa Sardigna



venerdì, aprile 26, 2024

💙Wesak/cavalli

 

Il 23 aprile, in occasione del plenilunio in Bilancia-Scorpione, siamo stati nel culmine dei festeggiamenti del Wesak.
Esattamente iniziato  due giorni prima, chiamati ”giorni di rinuncia e distacco” e termina con i due giorni successivi, chiamati “giorni di distribuzione”, mentre il giorno centrale si chiama “giorno di salvaguardia”.
Il giorno centrale è coinciso con il plenilunio, a filo, proprio, in Scorpione ( tra Bilancia e Scorpione) sotto il segno del Toro.
Mi scuso per non averne tenuto conto, ma in molti siti inglesi datava il Wesak nella data del 23 maggio.
Poi sono andata a cercare come si calcola, e ho ripescato dei miei scritti a riguardo degli anni passati, e mi sono resa conto che effettivamente era il 23, precisamente, quasi a mezzanotte, quindi, fatto slittare al 24.
Teoricamente, siamo ancora nell'energia del Wesak.
I due giorni successivi alla cerimonia meditativa vera e propria, che dura 8 minuti ( e ritorna l'8 del Femminino e di questo anno 8, come l'Archetipo 17, Phe, di espansione, e l'Arcano Maggiore XVII della Stella, che sommati, fanno entrambi 8.
888.
Un numero straordinario, estremamente potente, legato all'abbondanza).
Due parole sul Wesak
Il Wesak Acquariano è un rituale mobile divulgato nel XX secolo dalla teosofia, e più specificatamente da Alice Bailey.
Il rito si ispira al Vesak buddhista, una festa sacra durante la quale si celebra la nascita, l'illuminazione e il distacco dal corpo del Buddha come essere liberato. 

Il Wesak si svolge in una valle che si trova nell'Himalaya, in una zona impervia fra la catena del Karakorum e quella del Kun Lun, alle pendici del monte Kailash, uno dei luoghi più sacri del pianeta, un grandissimo connettore energetico, a cui partecipano migliaia di persone.
Una valle chiusa a nord-est, da una grande roccia bianca, venata da un minerale luccicante. Un grande masso squadrato, dell'identico minerale, lungo circa 4 metri e largo 2, utilizzato da sempre come altare, ne delimita l'imboccatura.
Il Wesak è una festività orientale molto antica; appartiene alla tradizione buddista, ma la sua grande Benedizione è destinata a tutta l'umanità.

La Tradizione indiana narra che cinquecento anni prima di Cristo, il principe Gautama Siddharta raggiunse il massimo dell'illuminazione divenendo così un "Buddha", cioè un risvegliato, liberato dalla necessità di tornare ad incarnarsi ancora sulla Terra. 
Il Buddha, muore nell'anno 483 avanti Cristo, nel mese del Wesak (maggio), nella notte del plenilunio.
Ogni anno, nel momento esatto in cui si forma il plenilunio nella Costellazione del Toro, tornerà sulla Terra a portare la Sua benedizione, la sua mano tesa per aiutare ed incoraggiare l'evoluzione spirituale dell'umanità”.
 Nei paesi buddisti la Luna Piena in Scorpione è conosciuta come la luna più potente dell'anno, e viene identificata proprio con il Wesak, perché fu proprio in un plenilunio in Scorpione, che il Buddha sedette sotto l'albero del Bodhi, del risveglio, e raggiunse l'illuminazione, emanando guarigione a tutta l'umanità. 
Fin dall’antichità, la magnifica Stella fissa Aldebaran, la stella più luminosa della costellazione del Toro, il suo occhio rosso,  fu la Stella guida dei cieli e il Suo nome era connesso alla regalità, al dominio, all’ascesa della Luce.
Era la stella regina dei sumeri quando, segnando l’equinozio di primavera (dal 4000 al 2000 a.C.), evocava il simbolo di un’energia primordiale e celeste; nell’antica Persia era Tashter, lo ‘Spirito creatore’ che causava piogge e diluvio, e la Sentinella dell’Est, che costituiva una delle quattro Stelle Regali con Antares (Ovest), Regolo (Sud) e Fomalhaut (Nord), Guardiane del Cielo, in quanto marcavano la croce dei solstizi e degli equinozi.
Nella filosofia esoterica orientale Aldebaran è uno dei quattro Mahārājah, i ‘Quattro sacri’ e tra questi è associata, come Venere e ad Uriel ‘La Luce di Dio’.
Per gli Egizi, Aldebaran è la Stella Sar e Rohini, la ‘Stella dell’Ascesa’: Ro, Ru (egiz.) è “la porta o la via d’uscita, il punto nei cieli da dove procede, o nacque, la luce primordiale; sinonimo di ‘matrice cosmica’”
Anche il Plenilunio del 2023, è stato governato dall'energia del diciassettesimo Sacro Archetipo Phe, con funzione espansione , il cui antico geroglifico è proprio il Ru egizio, come il simbolo di Aldebaran. 
Questo perché siamo in un anno bisestile.
Una bocca che pronuncia il Verbo ( il Toro è collegato al chakra della gola). 
Che è Essenza. 
Essenza, nella cui sinergia, non vi è separazione tra sole e luna, perché l'uno fa parte dell'altro. 
Trovo straordinaria questa  corrispondenza. 
Si incastra tutto perfettamente, come se fossimo guidati da un disegno ed una armonia più vasta, perfettamente equilibrata. Siamo nell'energia di espansione dell'Archetipo Phe, con Arcano Maggiore la Stella. 
Wesak è una dimensione interiore. 
È la nostra personale Maestria di autorigenerazione, quella di portare in superficie i nostri abissi, di capovolgerli, e farne delle vette, come quella dell'Himalaya, in cui avviene questa celebrazione. 
Si parte dalla valle, dal nostro intimo abisso uterino. 
Non è l'energia divina, a scendere per aspersione su di noi. 
È la nostra intima dimensione divina, ad emergere dall'abisso, e ad entrare in connessione con essa. 
A manifestarsi, in connessione, in frequenza, con altre anime, che sono in cammino evolutivo, come lo siamo noi.
Siamo noi, i Maestri della nostra Luce interiore, che vuole espandersi, vuole manifestarsi. 
A più di 6.700 metri di altezza, su questo Monte Kailash, si trova il settimo punto energetico più potente della Terra, il Chakra della Corona. 
La montagna è così sacra per i tibetani, che anche il tentativo di scalarla è considerato un’offesa al regno della spiritualità.
Per questo motivo si resta a valle, anche se si erge il simbolo del Wesak il Tarboche, un enorme palo di preghiera in legno, fatto con diversi tronchi di pino, posti uno sull'altro come il pennone di una nave. 
È interamente decorato con bandiere di preghiera dai colori brillanti, nuove di zecca; più o meno a metà sono attaccate quattro funi lunghe circa 600 metri, anch'esse completamente ricoperte di bandiere. Il darchen (il Tarboche) è rivolto rigorosamente verso nord e giace con la base adiacente a un buco al centro di un cumulo di pietre.
È fondamentale che il palo entri nel buco del terreno dalla giusta angolazione in modo di essere collocato perfettamente verticale; se dovesse essere inclinato anche di pochissimi gradi ciò comporterebbe disastri e sciagure in Tibet per tutti i dodici mesi successivi.
Un rituale di matrice pre-buddista, che appartiene allo sciamanesimo Bon, che considera l'alto palo, come l'albero originario, l'asse cosmico, la colonna di collegamento tra terra e cielo che unisce paradiso, terra e mondo sotterraneo, così come viene considerato nello sciamanesimo, diffuso in tutte le aree della terra. 
Questo asse centrale, il Pilastro del Mondo o Asse Cosmico, che è la via che lo sciamano percorre in stato estatico per muoversi attraverso i tre piani, viene rappresentato simbolicamente nelle diverse culture con una Montagna Sacra o con un Albero del Mondo.
Ma questa simbologia di Asse del mondo, di albero che si autorigenera, trova risonanza e specularita', nella simbologia energetica della nostra kundalini, attraverso i 7 chakra. 
Deve essere integra, eretta, non vacillante, e deve puntare al Nord.
Il Nord, esotericamente, è molto importante, perché da sempre, è stato tradizionalmente ritenuto il punto di congiunzione tra la Terra e il Cielo, e la porta degli Dei. 
Rappresenta l’immutabile che si oppone al mutamento, all’Essere al divenire. 
In questa dimensione di immmutabilita, si può sentire l'energia unificatrice tra umani e divino, senza nessuna separazione, senza nessuna categorizzazione o differenziazione tra etnie, religioni, orientamento politico. 
È unione di cuori e di chakra della Corona, risonanti alla stessa Frequenza. 
Ma c'è un altro aspetto interessante, dal punto di vista astrologico. 
Durante  la Festa del Wesak si viene a stabilire un rapporto unico che collega la terra, il Sistema  Solare, lo Zodiaco Minore e lo Zodiaco Maggiore.
In modo più preciso, le energie Cosmico-Spirituali, dallo Zodiaco Maggiore, le cui costellazioni rappresentanti sono l’Orsa Maggiore e le Pleiadi, vengono accumulate nella magnifica stella fissa di Aldebaran, cioè  “il terzo occhio” della costellazione del Toro.
Da qui le energie, vanno fino al Sole.
Quindi l'Orsa Maggiore, fa da ponte per connettersi con Aldebaran, che rappresenta il Terzo occhio, e infine al Sole, la Sorgente primaria.  
Dal Sole, l’energia, arriva a Venere e alla Luna, poi al nostro Logos Planetario, e infine da Sanat Kumara  al Buddha, il quale le passa al Cristo. 
È l'energia cristica universale, l'Amore incommensurabile dei nostri Maestri, verso gli Umani. 
- Pleiadi ( 7 stelle-7 passaggi attraverso i chakra, o le stesse 7 stelle dell'Orsa) 
- Scorpione, antipode del Toro 
-Toro, con il suo fulcro Aldebaran 
Il nome  di Aldebaran, deriva dall’arabo Al Dobaran che significa colui che guida o colui che segue perché sorge dopo le Pleiadi e sembra inseguirle nel cielo. Il Toro è la costellazione che in epoche antiche, dal 4500 A.C. al 1900 A.C. era presente nel cielo al momento dell’equinozio primaverile ed era quindi il segnale cosmico dell’inizio dell’anno, del momento in cui la Terra riprendeva la sua vegetazione. 
Abbiamo celebrato questo Plenilunio, questo Wesak in espansione, in maggiore consapevolezza, in frequenza con dimensioni armoniche che dovevano solo emergere. 
Le voci che emergono dal frastuono. 
Un cambiamento profondo, che lascia poco spazio ai vecchi paradigmi, che si stanno sgretolando. 
L'Universo ci ha guidato in modo magistrale, e questo mi commuove moltissimo. 
Nei modi che conosce, che sono comprensibili agli umani, in modo diretto. 
Non c'è stato giorno, in cui non abbia emesso dei segnali inequivocabili, offrendo una visione di insieme, che era solo preparatoria a questi passaggi così importanti e radicali. 
La percezione è cambiata. 
C'è una pace di fondo, e una pienezza indescrivibile. 
Non si è arrivati da nessuna parte. 
Si viaggia. 
E il panorama, non è mai stato così bello, così oltre le curve. 
Così oltre l'orizzonte 
E le albe e i tramonti, sono negli occhi.
Maestri di noi stessi. 
Ovunque siamo. 
E, a ridosso del Wesak e del Plenilunio, è successo un fatto particolare, che è passato quasi inosservato, ma estremamente simbolico, di cui volevo approfondire già da ieri, ma per mancanza di tempo, non ho potuto.

Mercoledì mattina a Londra, 5 cavalli sono scappati da un’esercitazione, con 7 cavalli e 6 soldati, del Household Cavalry Mounted Regiment, un reggimento di cavalleria dell’esercito britannico, e hanno iniziato a correre liberi per la città per almeno un’ora. I cavalli erano a Hyde Park per un’esercitazione del Trooping the Colour, la tradizionale cerimonia organizzata per il compleanno del sovrano (la cerimonia si svolge sempre a giugno): un forte rumore a Belgravia, proveniente da un cantiere in zona, ha spaventato cinque dei cavalli, che hanno disarcionato i soldati che li cavalcavano, e hanno iniziato a correre liberi
Un cavallo si è scontrato con un bus  davanti all'hotel Clemort e un altro con un'automobile, una Mercedes
Le immagini sul web, hanno mostrato il cavallo bianco con il petto insanguinato e un cavallo nero.
Estremamente simbolico.
Mi ha catapultato nella dimensione dei passi dell'Apocalisse.
Tutti i cavalli recuperati , tre soldati feriti.

Vediamo alcuni numeri
Mercoledì, agente mercuriale, trasformativo, legato al Femminino
Luna calante in Scorpione
Poco dopo le 8 del mattino 
Data 24/4/2024
6/4/8
18= 9❤️ Femminino/Serpente

Household Cavalry Mounted Regimen
Ghematria ebraica 2245= 21=3
Ghematria inglese 2112=6
Ghematria semplice 352= 10
Tot=19 Archetipo Qoph, funzione legante, il Sole.
Ma anche Yod, archetipo  10 ( 1+9) il punto X di creazione. La Ruota della Fortuna, ribaltamento

Household
435= 12 🟢Lamed/Misura /prova/Appeso
642= 12🟢
107=8🔴 Anno 8, Femminino
Tot =32=5🌹

Cavalry
435=12 🟢Lamed /Appeso
642=12🟢
107=8🔴
Tot =32=5🌹

Mounted
429=15 🟣Samech, creazione/fertilità /Diavolo/Divisione
552=12🟢
92=11👑
Tot=38=11👑

Regimen
176=14 Nun /trasmutazione /Temperanza
426=12🟢
71=8🔴
Tot =32=5🌹

Hyde Park
568=19=10
528=15🟣
88=16
Tot=41=5🌹

Hyde
417=12🟢=3
252=9❤️
42=6
Qui C'è il modulo 3/6/9, il modulo Sacro della creazione, ma è anche presente il 12

Park
151=7
276=15🟣
46=10
Tot=32=5🌹

Belgravia
825=15
462=12🟢
77=14=5🌹
Tot=41=5🌹

Londra
195=15🟣
384=15🟣
64=20
Tot= 50=5🌹

London
204=6
444=12🟢
74=11👑
Tot=29=11👑

Hotel Clermont
511=7
960=15🟣
160=7
Tot =29=11👑

Mercedes
222=6
432=9❤️
72=9❤️
Su Mercedes non poteva che essere una prevalenza di 9❤️, il Femminino
Il nome Mercedes, in spagnolo, significa pietà /compassione/ricompensa, prezzo".
Questo mi rimanda alla Lamed/prova/Sacrificio, estremamente presente nell'analisi ghematrica di questo particolare evento. Riflette il culto della Vergine Maria detta "della Mercede", la cui apparizione è commemorata il 24 settembre.
Il simbolo della Mercedes su cui si è schiantato il cavallo bianco è una stella a tre punte, che rappresentano le tre vie della mobilità :aria, terra, mare, e la corona d'alloro, il simbolo della vittoria.
Ma il tre, sappiamo che esotericamente è il numero sacro della creazione, legato allo stesso 9 del Femminino, perché il 9 è un 3 al cubo, un 3x 3.
5 cavalli su 7
5🌹, numero del Toro, ma anche di Venere, che lo governa
Quinto chakra della gola Vishudda, la parola, l'espansione( il 5 è molto presente) 
2 che scappano, uno bianco uno nero.
Il bianco si ferisce.
Andiamo a vedere cosa dice il Libro dell'Apocalisse riguardo due dei 4  cavalli dell'Apocalisse
Apocalisse 6
"Il primo sigillo e la sua apertura sono legati alla simbologia del cavallo bianco
2 Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.
[...] 5 Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 6 E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati».
La lotta alla fine raggiunge il culmine, momento in cui Dio interviene, distrugge le forze del male e stabilisce un nuovo ordine di cose. L'apparizione del Messia coincide con l'avvento di questi eventi.
Poiché i cristiani erano convinti che l'opera del Messia doveva concludersi in trionfo e gloria, credevano che questo fine potesse essere compiuto solo con un ritorno di Gesù sulla terra.
O la venuta dell'Anticristo, come molti sostengono, che si spaccera' per un salvatore. Questa seconda venuta, che avviene durante l’Apocalisse, inaugura l'avvento della nuova era, nonché la definitiva distruzione di tutte le forze del male.
I messaggi di Cristo canalizzati nel Vangelo di Giovanni, sono indirizzati a sette angeli, ognuno dei quali è custode di una chiesa particolare: Efeso, Smirne, Tiatira, Pergamo, Sardi, Filadelfia e Laodicea.
7 sono i cavalli della manifestazione a Londra.
Cristo loda queste chiese per le buone opere che hanno compiuto, ma per cinque di esse invia anche un messaggio di avvertimento e di rimprovero.
5 sono i cavalli che si sono spaventati.
Metaforicamente, i più sensibili, i più ricettivi.

Dopo i messaggi di Cristo alle sette chiese, Giovanni descrive i sette sigilli, rotoli sui quali è scritto un resoconto degli eventi che stanno per accadere. Si dice che il Cristo risorto, a cui si fa riferimento come l'Agnello di Dio, sia l'unico ritenuto degno di aprire i sigilli. Quando il primo sigillo viene aperto, appare un cavallo bianco, il cui cavaliere va alla conquista. Vengono aperti altri sigilli e altri tre cavalli, uno rosso, uno nero e uno verdastro, compaiono in rapida successione. Questi quattro cavalli e i loro rispettivi cavalieri simboleggiano i conflitti che segneranno l'inizio della distruzione finale dell'Impero Romano. 
Il primo cavaliere ad apparire all’apertura dei sigilli è quello che cavalca il cavallo bianco e viene descritto con in mano un arco e una corona in testa. Ci sono opinioni discordanti sul primo cavaliere, c’è chi crede rappresenti Cristo mentre altri ritengono sia il cosiddetto anticristo. Fino al tempo della Riforma protestante, l'opinione più diffusa era che il cavaliere del cavallo bianco fosse Cristo.
Questo terzo cavaliere è generalmente considerato il simbolo di una grande carestia, probabilmente a seguito della guerra che deriva dal secondo cavaliere. Il cavaliere si presenta con in mano una bilancia e quando compare si sentono queste parole: “Una misura di frumento per un denaro e tre misure d’orzo per un denaro, ma non danneggiare né l’olio né il vino”. Nella Bibbia ciascuno di questi alimenti ha un significato simbolico preciso: il grano si riferisce alla parola di Dio; l’olio è simbolo dello Spirito di Dio; il vino è una metafora del sangue di Cristo. L’oracolo del terzo sigillo parla di carestia spirituale che metterebbe in crisi la Parola di Dio, ma non il suo Spirito e il valore del sacrificio di Cristo
Brevemente, quindi, i 4 cavalli dell'Apocalisse, rappresentano :
-cavallo bianco, conquista militare( cavaliere con arco)
-cavallo rosso, violenza e stragi ( cavaliere con spada)
-cavallo nero, carestia ( cavaliere con bilancia)
- cavallo verdastro, morte e pestilenza

Direi che la simbologia dei due cavalli, uno nero e uno bianco, sia altamente simbolica
Il bianco, conquista militare, sacrificio, si ferisce con una Mercedes, la prova, la ricompensa, la pietà, il prezzo.
Un Femminino che attraverso il dolore, la ferita, il sangue guarisce. Come se fosse un passaggio necessario.
Il cavallo nero funge da Giustistia. Il suo cavaliere ha la bilancia
Siamo, appunto, in un anno 8, Femminino, ma anche Giustizia
Black in Ghematria
36=9🔴
174=12🟢Lamed/prova/sacrificio
29=11👑kaf/Corona/Regina/La Forza

Black horse
269=17=8
564=15🟣
94=13⚫ Mem/acqua/rinascita /Morte

White
1022=5
390=12🟢Lamed/prova/sacrificio
65=11👑Kaf/Corona/Regina/La Forza

White horse
1255=13⚫Mem/acqua/rinascita /Morte
780=15🟣
130=4

Come vedete, in tutt'e due i cavalli, nero e bianco, abbiamo 3 Archetipi in comune , tutti concecutivi.
Molto particolare, e simbolico, perché indica una progressione
11/Corona/Regina/Forza
12/Lamed/prova/Sacrificio/Appeso
13/ Mem/acqua, rinascita dopo la Morte.

Trovo questa simbologia, straordinaria, ed estremamente pertinente al periodo che stiamo vivendo.
L'invito è anche a bilanciare, soppesare, filtrare, e avere giudizio.
È sempre difficile, lo è sempre stato.
Ma arriverà un tempo, in cui l'arco, quello del cavaliere del cavallo bianco, creerà solo nuove alleanze.
Ancora un monito ad osservare.
È nella dualità che si può creare, almeno in questa dimensione.
Nell'integrazione.

Con infinita gratitudine sempre

Tiziana Fenu
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