Si è parlato degli scarabei egittizzanti ritrovati in Sardegna, in questo, come sempre, interessante incontro tra prof Biglino e prof Corrias, sull'Egitto in Sardegna ( https://youtu.be/LeYfuwwY3PQ), di Amon, della funzione dell'arca dell'Alleanza, di cui avevo approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-arca-sacra.html?m=0), tanta roba di cui avevo già accennato nei miei passati post.
La maggior parte degli scarabei, fa riferimento al Dio Amon, con un simbolismo apotropaico. Scarabei che erano tipici della zona del Delta del Nilo, zona di occupazione degli antichi Shardana in particolare.
In Sardegna ne sono stati ritrovati tantissimi, circa 4000, in svariate zone archeologiche tra cui Mont'e Prama, Nuraghe Nurdole, Tharros, e Mont'e Sirai.
Tra questi, spiccano, tre scarabei, detti del cuore, per la loro forma particolare, sempre veicolo del nome divino Amon a cui sono dedicati.
Ma vorrei sottolineare come anche la nostra Dea Tanit di Tresnuraghes, che considero la nostra prima dea archetipale tessitrice, come la Dea Neith( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0)
, ha il volto a forma di cuore, e, nella trasposizione in antica scrittura sarda, la H era rappresentata proprio da una Tanit, e, il Mercurio, per antonomasia, è l'energia femminile, trasmutante, che funge anche da psicopompo nel mondo dei morti.
Le nostre Dee Madri di Cuccuru S'Arriu, erano le statuine che venivano riposte nella mano del defunto, per accompagnarlo nel tragitto, nell'altra dimensione, anticipando di almeno 3000 anni la funzione e il simbolismo degli scarabei egizi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0)
Ne ho parlato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0)
" in Sardegna succede una cosa molto particolare.
Succede che mentre questo "omino asessuato Ankh/ Tanit si evolve nella lettera H, partendo dall'alfabeto protosinaitico, in Sardegna succede una cosa straordinaria.
Che la Tanit diventa rappresentativa della lettera H, in tutta la sua completezza, ma con una simbologia molto più vasta, rappresentata dalla testa grossa e perlopiù a punta, a triangolo, quindi conservando i suoi tratti da Tanit, è diventando quasi una lettera dell' alfabeto.
Tanit dalla testa grossa, come, per esempio, quella rappresentata nel nuraghe Aiga di Abbasanta.
E che strana assonanza tra il nome di questo nuraghe, Aiga, con la Tanit/ Argia tessitrice, che si trova nel concio a rete della chiesetta di Sant' Antonio a Tresnuraghes, di cui ho parlato in un mio precedente post, dove la Tanit ha la. stessa fisionomia riguardante una testa piuttosto grossa appuntita verso il basso.
[...] Alcune Ankh sugli scarabei Sardi, sembrano più dei segni di Tanit che Ankh, addirittura anche con le braccia alzate.
Ma la peculiarità è che è presente una testa grossa e che si fa appuntita verso il basso
Teniamo presente che gli scarabei comparvero in Egitto tra il 2128 e il 2055 a. C.
Lo scarabeo di Tharros per esempio ricorda, mancando della base del triangolo, quelli del Sigillo anatolico del III millennio a. C.
Molti grafemi antropomorfi che risultano negli Scarabei, sono riconducibili a quella che poi diventerà la H.
Ma la H, che cosa è, se non simbolo di quel Mercurio/Hermes, traghettatore tra i due mondi, tra la vita e la morte, tra la nascita e la morte, colui che accompagna nel regno dei morti?
Un grafema quindi antichissimo che simboleggia la continuità tra i due mondi.
[...] Una Tanit particolare, quella di Tresnuraghes con la testa a forma di cuore, perché è la Tanit tessitrice primordiale ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0)
Un Dio Amon, quello presente negli scarabei, strettamente legato alla Simbologia dell'Arca dell'Alleanza, che rappresenta il Sacro Femminino custode delle due polarità, che in Sardegna, nasce con s'Archedda, la cassa nuziale che conteneva il corredo preziosissimo, ricamato a mano, la dote delle spose, quindi legato al Sacro Femminino
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-arca-sacra.html?m=0)
"L'Arca dell'Alleanza era stata realizzata in legno di acacia per volontà di Mosè per contenere le tavole della legge che gli erano state dettate da Dio( la Mimosa è infatti legata alla simbologia della Dea Madre e al Dio Amon/Min- https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/la-dea-madre-di-cabras-mimosa-solare.html?m=0)
Non aveva potuto vedere Dio in volto, identificato con Yhawn/ Amon /Min, il dio nascosto.
Di Amon ho già parlato nel mio precedente post, il Dio nascosto e ingenerato, il Dio della luce, della fertilità dell'elettricità, la cui parte femminile è rappresentata da Min, la parte che crea nella Forma, il Dio manifestato.
Il dio nascosto della luce, nella variante Min, è rappresentato con la pelle nera, che indicava la terra fertile, con una freccia dentata, e una lattuga vicino, le cui foglie strofinate generavano una sostanza bianca simile al latte, che gli antichi egizi veneravano come seme maschile, come sperma ( in sardo lattuga è chiamata "latia", nome simile al latte).
Anche molte dee guerriere egizie venivano rappresentate con il corpo itifallico di Amon - Min, con la testa di ariete con le corna ricurve che rappresentavano sia la virilità sessuale, ma anche la spirale femminile.
Nella versione Amon-Min, il Dio Amon era a considerato " Toro della stessa sua madre.
[...] Il termine Mimose, con la quale sono celebrate le donne, probabilmente risale a questa versione femminile di Amon-Min, un Yhawn/ Amon /Min, che chiede di poter realizzare un contenitore che potesse contenere e custodire la sua Parola, il suo Verbo, specificando che forse in legno di acacia, cioè di Mimosa, in onore alla sua parte femminile, che dà la Forma alle sue parole e che funge da contenitore, da grembo creatore.
Sì perché l'Arca dell' Alleanza, fu costruita in preziosa acacia rivestita di oro, prodotto di un' antica tecnologia, della quale gli antichi egizi erano a conoscenza, e questo antico sapere iniziatico venne trasmesso solo agli iniziati, dei quali Mosè avrebbe fatto parte.
Nel "Testo della piramide", un antico documento, si parla di una scatola d'oro nella quale Ra, il primo re egiziano ripose un certo numero di oggetti egiziani molto preziosi, così come "s' Archedda" Sarda, custodisce il prezioso corredo della sposa.
Sull'Arca dell' Alleanza, vi erano due Cherubini d'oro a protezione del coperchio, tutto in oro, le cui ali quasi si sfiorano.
L'Arca era la manifestazione vivente del potere divino.
Il potere che scaturiva dall'Arca in oro, deriva da quell'arco di luce che si creava dall'estremità di un ala all'altra, dei due Cherubini che stavano accoccolati sul coperchio dal vano contenitore.
Una specie di luce ed energia, un arcobaleno, un arco elettrico, che distoglieva qualsiasi inconsapevole ad accostarsi all'Arca, senza prima aver fatto un percorso iniziatico, senza essere meritevole di conoscerne il contenuto prezioso.
Si narra che chiunque tentasse di forzarlo morisse bruciato e folgorato.
Molto consono con l'aspetto elettrico e folgorante di Amon, dio dell'elettricità.
E del Dio Amon, avevo scritto, che aveva attinenza con la nostra maschera sarda dei Dio Maimone ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0)
"Era considerato il Dio delle apparizioni elettriche, legate alla terra, ma non solo, perché tutti i pianeti presentavano brillanti tratti aurorali di elettromagnetismo, e in particolare il pianeta Marte.
Amon rappresentava anche il Dio Marte, perché lo vedevano dalla terra, ed era rappresentato come un sole rosso, con un campo magnetico altamente visibile.
E infatti Amon era rappresentato simbolicamente anche da una testa di ariete con le corna toroidali che richiamavano il campo elettromagnetico toroidale della terra e dei pianeti in generale.
Amon era considerato energeticamente la divinità più potente dopo il re, perché era un re che si era autogenerato, era il dio della fecondità , il Dio Toro della sua stessa madre
Dio che era maschile e femminile allo stesso tempo, solare e lunare, e che aveva anche una parte oscura, invisibile.
Solo dal II mill.a.C., Amon fu assimilato al Dio Ra, il Dio Sole, diventando un Dio nazionale con un aspetto itifallico, la cui testa di Ariete. esibisce tratti elettromagnetici simili a quelli della terra.
[...] Amon non viene mai mostrato colpire un nemico, nemmeno quando le sue aurore virano sui temi del rosso, che è il colore dell'aggressività, poiché aveva sostanzialmente un indole pacifica.
Questa divinità Amon, il dio pacifico elettrico e invisibile, ha la stessa fattezza di due maschere sarde rappresentata nello stesso modo, con una testa di ariete , e un pellicciotto sopra, a sembianza del caprone, dell'ariete.
Una è la maschera del Maimone, maschera sarda di buon auspicio, invocata soprattutto per le piogge e i temporali.
L'altra è la Maschinganna, il "maestro degli Inganni" conosciuto come "s'ingannadori"
Una specie di folletto che si prende gioco delle persone, le attende per risvegliarle terrorizzate.
Era considerato come un diavolo terrestre.
Per questo ha le corna, ed era capace di illusioni acustiche ed elettriche, che manifestava spesso con fiammelle e scintille, facendo scappare i malcapitati.
Non si faceva mai trovare, e a chi si voleva vendicare di lui, lasciava come passaggio visibile veloce, un fuocherello,e un po' di cenere come se fosse passato un fulmine carico di elettricità.
Si dice che il Maschinganna fosse uno degli antichi custodi de "is Scurgiorgius" , i tesori nascosti, i segreti di questa terra, tramandati oralmente, che non si potevano dire a voce alta, e di cui non vi è traccia scritta e di cui nessuno, paradossalmente può parlare.
L' altro personaggio che nelle fattezze è uguale a su Maschinganna, con corna caprine da Ariete , è su Maimone, divinità molto diffusa nella mitologia della Sardegna, il cui nome pare sia la radice di quello che poi sono diventati i rappresentanti del carnevale sardo, cioè Is Mamuthones.
Il Maimone era di buon auspicio, rappresentava il Dio delle acque ,della pioggia di cui in Maschinganna, è la variante più burlona, quella elettrica, rappresentata dal fulmine, che a volte si sente ma non si vede.
Nella lingua cananea la parola " maim", scritto "mam" significava acqua.
"Amon/ Aman", in Libia, Berberia, presso i Tuareg e Guanci delle Canarie( con similitudini con la nostra civiltà https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/guanci-sardegna.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/scarabeo-canarie.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/tumulo-funerario-nelle-canarie.html?m=0) significa acqua.
Vorrei aggiungere che la radice Mam- è riferita al Tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, la Madre Cosmica,, ancestrale, amniotica e Mnemonica delle acque, dimensione in cui si nasce, si muore e si rinasce, legata all'Arcano XIII della Morte.
Quindi, anche in questa correlazione, il Dio Amon è legato al Femminino.
Nel video di prof Biglino, ad un certo punto fa riferimento al popolo di Israele, che parla del popolo dei Amorrei.
C'è anche il passo del Deuteronomio 1, 28-30, nominato da Biglino, in cui si fa riferimento a questo tipo di popolo:
"27 mormoraste nelle vostre tende, e diceste: ‘L’Eterno ci odia, per questo ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci.
28 Dove saliam noi? I nostri fratelli ci han fatto struggere il cuore, dicendo: Quella gente è più grande e più alta di noi; le città vi sono grandi e fortificate fino al cielo; e abbiam perfino visto colà de’ figliuoli degli Anakim’.
29 E io vi dissi: ‘Non vi sgomentate, e non abbiate paura di loro."
Giganti e Torri.
Gli Amorrei, di cui sicuramente approfondiro', che erano una popolazione semitica occidentale, seminomade, una delle popolazioni della Palestina preisraelitica, la cui invasione in Mesopotamia determinò intorno al 2000 a.C. la fine dell'impero di Ur, e una profonda crisi in tutta la regione.
Gli Amorrei provenivano da una regione libanese chiamata Amurru e per questo vennero chiamati Amorrei. Gli Amorrei sono noti anche come Babilonesi questo perché la capitale del loro impero era la Babilonia.
Col tempo, la fusione tra sumeri e amorrei diede vita ad un nuovo ciclo di civiltà e gli amorrei fondarono una città che in breve divenne la capitale culturale della Mesopotamia: BABILONIA (dio protettore Marduk).
Per gli amorrei Marduk era tra gli dei ciò che il sovrano babilonese era tra gli uomini.
Dio Marduk, molto sentito, in Sardegna, come Dio fecondatore della terra, a cui spesso è sovrapposto il Dio Baal, e identificato, con il guerriero di Teti( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0)
L’impero babilonese raggiunse il suo massimo splendore con Hammurabi (1792 – 1750 a.C.) che espanse la propria influenza fino alla bassa Mesopotamia.
in accadico: Khammurabi; dall’amorreo: Ammurapi, cioè “Ammu guarisce”; 1810 a.C. Circa – 1750 a.C.), è stato un sovrano babilonese, sesto re della I dinastia di Babilonia. Regnò per circa 42 anni, dal 1792 a.C. al 1750 a.C
L’innovazione più importante del suo regno fu il Codice di Hammurabi, il primo codice di leggi scritte, necessario per la vita economica e civile.
Codice di Hammurabi, che ha molte cose in comune con la nostra Carta de Logu sarda, promulgata da Eleonora d'Arborea, di cui ho parlato in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/05/oggi-voglio-parlarvi-di-una-donna-sarda.html?m=0)
Non solo.
Nel Delta del Nilo, in Egitto, zona in cui probabilmente stavano la maggior parte degli Shardana, vi è la provincia saitica, di cui la provincia e capitale, è Sais, e da lì, provenne il re Amasi, che ha la stessa radice del dio Amon e del popolo degli Amorrei.
La fondatrice di questa città, fu Neith, la dea tessitrice, che ho identificato con la nostra primordiale Dea Tanit di Tresnuraghes, come ho scritto sopra.
Amorrei/Amon/Sole :Giganti/Torri/Nuraghi
Approfondimenti interessanti in questo mio link, su un articolo di Gustavo Bernardino( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/neith-di-sais-illuminata-dallaccademia.html?m=0)
Tanti elementi interessanti e da approfondire.
Sardegna Cultura Madre da cui deriva quella egizia
Tiziana Fenu
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Spunti da un video di Biglino ( Amon)
Tale è quale sardi
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