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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, agosto 09, 2020

💜Ci sono cuori... (scritto mio)

Ci sono cuori che nevicano sempre
Sono come quelle palle di vetro con la neve artificiale dentro
Tutti a scuoterla. A rigirarla.
E nessuno, nessuno mai, che li tenga fermi tra le mani calde

Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

💜Una voglia riguarda un capriccio momentaneo... (scritto mio)

Una voglia riguarda un capriccio momentaneo
Soddisfatta la voglia, non ne senti più il bisogno
Il Bisogno è più radicato. Si ha bisogno dell' altro perché gli vuoi raccontare qualcosa, perché gli vuoi donare qualcosa, perché hai bisogno di condividere qualcosa con lui, e in questo scambio reciproco, sentirsi più completi
Appagati dalla semplice presenza dell' altro
La voglia, esteriorizza
Il Bisogno interiorizza
" Ho bisogno di portarti dentro di me"

Tiziana Fenu

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💜Avrei potuto amarti..

«Avrei potuto amarti in modo più piacevole per te.
Infatuarmi della tua superficie e restar là.
E’ quello che tu hai voluto a lungo.
Ebbene no.
Io sono andato al fondo.
Non ho ammirato quello che tu mostravi, che tutti potevano vedere, che stupiva il pubblico.
Sono andato al di là e ho scoperto dei tesori.
Un uomo che tu avessi sedotto e dominato non si godrebbe come me il tuo cuore in ogni suo recesso.
Quello che provo per te non è un frutto d’estate dalla buccia liscia, che cade dal ramo al minimo soffio e sparge sull’erba il suo succo vermiglio.
Ha a che fare con il tronco, con la scorza dura come una noce di cocco, o guarnita di spine come i fichi d’India.
Fa male alle dita, ma contiene del latte».

(Gustave Flaubert, “Lettera a Luoise Colet”)

💜La separazione fra Me e Maddalena...

La separazione fra Me e Maddalena ha alterato l’informazione della MADRE VERGINE e della DONNA PROSTITUTA, ha distratto e confuso l’umano separandolo dalla sua stessa anima. L’umano ha cercato fuori quella forte mancanza di sé e l’uomo in senso fisico ha spesso ricercato entrambe le figure in due donne diverse. Molti uomini hanno cercato nella donna sposa, la madre e nell’amante passionale, la donna Maddalena. Una continua ricerca del Vuoto d’amore. Una continua lotta fra l’incompresa dicotomia dell’energia femminile con quella maschile. Una spasmodica ricerca della perduta energia femminile. Dalle il nome che vuoi: Maddalena, Iside, Madre, Sposa, Regina, ANIMA è sempre LEI, l’energia femminile silente che in tempi assai lontani si arrese all’energia maschile, separandosi da essa. Questa separazione ha sporcato la Sacralità dell’energia Creativa Sessuale, rendendo volgare ciò che è Sacro e Peccato ciò che è Miracolo. L’umano dormiente ha dimenticato la sua stessa ORIGINE dalla quale egli stesso CREA la vita.

Tratto da "La nuova coscienza di Maria Maddalena. L'amore di Myriam attraverso Adele Venneri"

💜Non esistono sacerdotesse... (scritto mio)

Non esistono donne Sacerdotesse o donne Dee che devono risvegliare chissà chi
Ogni donna è Sacerdotessa Solo di sé stessa.
Etimologicamente "sacerdote " significa "capacita di creare, fare sacro".
E quando non sei capace di fare "sacro" te stesso, non lo sei nemmeno per gli altri
La Donna non cerca mai un uomo da "indottrinare", da "riportare a casa" da "sacralizzare" .
Non perché sia un compito "arduo".
Ma semplicemente perché non le interessa. Desidera un uomo già integro, già sacralizzato a se stesso, al suo tempio interiore ed esteriore
Un uomo con un' energia maschile, ma che abbia integrato in sé anche la sua controparte femminile
È una questione di equilibrio omeostatico
Una donna equilibrata non può stare con un uomo che sia in squilibrio con queste energie.
E viceversa
Lo sbilanciamento avviene sempre verso forme di energia del nostro opposto , che risultano poi distorte
Ed ecco che avremo un femminile che salta fuori con l' invidia, con la calunnia, con lo sminuire.
Tutte derivazioni e distorsioni di quell' energia femminile che tende a fare pettegolezzo, a non essere alleata delle stesse donne
Percepire questa energia su un' uomo è spiazzante
Offusca tutti i tentativi di ammantarsi di mascolinità e saggezza in modo dirompente
E a volte anche irreversibile
Come è stridente, percepire in una donna quei picchi di energia maschile che virano alla prepotenza, all' imposizione, alla castrazione
Per quanto una donna possa essere femminile, se non è accoglienza ,diventa una tagliola da cacciatore, da predatore
Quando ci si scontra/ incontra con questo tipo di energie, talvolta anche le reazioni corporee possono essere rivelatrici di uno squilibrio che non può combinarsi bene con il nostro equilibrio, se mai lo avessimo raggiunto, sempre in modo altalenante e oscillante, che è l' unico modo per stare in equilibrio
Dove l' oscillazione tra le due energie è troppa, si creano crepe e a volte si rischia di caderci dentro
Interelazionandoci con queste energie , se siamo dei buoni osservatori di noi stessi, possiamo capire subito se l' uomo che abbiamo davanti , per esempio,  ha un femminile equilibrato
Si vede subito.
E la maggior parte delle volte, il nostro corpo agisce di rimando per cercare equilibrio
Può essere una sudorazione anche più acre, o delle secrezioni vaginali olfattivamente più forti
E questo significa che anche il corpo lavora per adattarsi. Per cercare l' incastro perfetto
Ma che non è quello giusto
Perché va a squilibrare il nostro equilibrio già raggiunto, entro quel range di oscillazione fisiologica e naturale
Per questo ribadisco che non esistono donne Sacerdotesse o Dee, che possano agire sugli uomini per ricondurli al loro pieno potere
Ciò che può fare una Donna, è essere solo l' altare di sé stessa.
Senza cercare di combinarsi con incastri sfasati
La complementarietà arriva solo se abbiamo dei bordi non sfrangiati, ben delineati, compatti
Se non oscilliamo troppo verso quell' energia maschile che in noi si distorce , perché la usiamo come lente di ingrandimento verso il maschile
Così come fa il maschile verso l' energia femminile
Promulga e si fa portavoce e paladino, molto " mascolinilmente" di un femminile da valorizzare, poi lo si vede manifestare proprio quella stessa energia femminile ,ma in modo distorto , eccessivo
Che stride terribilmente con ciò di cui loro stessi si fanno portavoce
Ognuno cerchi di essere Sacerdote e Sacerdotessa di se stesso
Solo cosi, nell' Incontro , si può celebrare insieme, ognuno portando le proprie energie , in gioco,  in armonia ,,fluidità ed equilibrio
La creazione avviene sempre nell' equilibrio.
Forze simili e contrapposte
È impossibile nello squilibrio
Un puzzle si crea con i giusti tasselli che combaciano
Cercarne altri, forzatamente , non crea nulla
Così come non porta a nulla adattarci
Adattiamoci solo a noi stessi
Il resto, verrà da sé

Tiziana Fenu

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Non esistono sacerdotesse (scritto mio) 

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Adam Martinakis Artist


💜Il sesso nella vita umana..

Il sesso nella vita umana non ha soltanto uno scopo riproduttivo. Noi siamo fatti in modo da poter guardare negli occhi la persona con cui abbiamo un rapporto sessuale e da tenerla stretta al cuore, per non parlare del piacere che scaturisce dallo scambiarsi baci profondi, prolungati e pieni di sentimento. Dunque cerchiamo relazioni sentimentali intime e alcuni di noi si impegnano in rapporti a lungo termine con i propri compagni. Questa modalità di accoppiamento soddisfa un profondo bisogno umano di intimità prolungata e incoraggia anche gli uomini al coinvolgimento con i figli. Poiché la cura dei figli prende molto tempo, le società antiche avevano bisogno di alcune persone che non fossero vincolate a tali responsabilità familiari. La natura garantisce una certa percentuale di gay e lesbiche, forse per assicurare che non tutta l’attività sessuale generi prole. Inoltre, per natura, la capacità riproduttiva delle donne a un certo punto cessa rendendole libere di svolgere altri compiti. La natura riduce la capacità riproduttiva femminile anche in tempi di carestia, ma gli stessi antichi sapevano che potevano esserci modi migliori della fame per ottenere questo scopo. Le donne che avevano doti sciamaniche nell’ambito della loro tribù dovevano impegnare molto tempo nelle loro responsabilità per la salute, la cura e i rituali, e probabilmente sceglievano di non avere figli o di averne pochi. Gli interessi di Persefone hanno a che fare con quegli aspetti connessi al raggiungimento di una coscienza sì sviluppata da favorire il manifestarsi del libero arbitrio. Ciò può implicare l’amore romantico, dove l’impegno diventa un atto di scelta; la consapevolezza e la scoperta di sé; la scelta di una vocazione e la propria relazione personale con una dimensione numinosa e invisibile. Persefone è una dea che sostiene il libero arbitrio, giacché lei stessa fa scelte non convenzionali, come vivere con il marito per metà dell’anno e accanto alla madre per l’altra metà, e diventare l’iniziatrice dei vivi e dei morti

Tratto da "Persefone. Risvegliare l'eroina interiore" di Carol S. Pearson

Il sesso nella vita umana

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"Persefone" Opera d'arte di Laura Micheli




Non mi ha mai cercato nessuno veramente
E se anche mi dovessero trovare,
farei finta di non esserci

#RebelSoul

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Antonio De Luca Surrealist Art


La Verità è di tutti
ma non è per tutti

#RebelSoul

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Aykut Aydogdu Surrealist Art


La Vulnerabilità
è sempre Bellezza Superiore

#RebelSoul

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Steven Kenny Surrealist Art


Appartenere non è legare
È avere radici
ma con i rami protesi verso il cielo

#RebelSoul

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Mark Kostabi. Surrealist Art


C'è chi guarda
E c'è chi Ob-serva
Chi può custodire
E chi no.

#RebelSoul

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Igor Morski    Surrealist Artist


La Consapevolezza
è il pomello di una porta
della quale solo la nostra Coscienza
ne è la Chiave

#RebelSoul

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Vito Campanella Surrealist Artist


L' Intelligenza
non viene perdonata
da chi non ce l' ha

#RebelSoul

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Mihai Criste Surrealist Artist


Fammi riposare sul tuo petto
Fammi sentire
dove era il mio cuore
mentre ti aspettavo

#rebelsoul

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Slava Fokk Artist


Prepotente e feroce
come uno sfregio d' Amore
che squarcia di colore
le tenebre del nostro segreto rifugio.

#RebelSoul

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Aykut Aydogdu  Surrealist Art




Perché in te rinasco.
Come una vergine
a nuova vita.
Ogni volta che mi guardi.
Che mi sfiori.
Che mi battezzi a nuovo nome.

#RebelSoul

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Benjamin Lacombe Surrealist Art


E a Te restituirmi
Mi avevi persa
La prima volta
che mi indossasti

#RebelSoul

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Richard Burlet Artist


La tua bocca.
Come il varco
delle mille vite
che ho attraversato
per ritrovarti

#RebelSoul

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Natalie Shau Surrealist Art


In me fluisci
come cera stemperata
dal calore di fiamma eterna

#RebelSoul

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Michael Cheval Surrealist Artist


Mi hai riportato alla Luce.
Ed io sono rinato al mondo.
Solo per te, mia Dea.
Fertile della mia Essenza
e gravida del mio Amore.

#RebelSoul

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Alexia Sincleir Surrealist Art


Perché tu hai guardato
oltre i miei occhi
Ed insieme
siamo emersi dal buio

#RebelSoul

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Demelsa Haughton Surrealist Art



Vorrei essere
una tua Dimenticanza.
Solo per il piacere
di essere trovata.

#RebelSoul

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Demelsa Haughton Surrealist Art



Fammi percorrere la tua pelle
come creta inumidita
dalle mie labbra

#RebelSoul

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Federico Bebber Art




Come un Fuoco
che mi leviga
a madreperla

#RebelSoul

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Aykut  Aydogdu Surrealist Art




Perché non ci sono parole
per ciò che ancora
non è venuto al mondo
ma nella galassia dei tuoi occhi.

#RebelSoul

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Aykut Aydogdu Surrealist Art


Dubita di me, se vuoi.
Ma non dubitare mai del
mio Amore e della Mia Devozione

#RebelSoul

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Slava Fokk. Surrealist Art


Non voglio fare l' amore con te
Voglio essere Amore
insieme a Te

#RebelSoul

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Catrin Welz-Stein Surrealist Art


La tua Presenza
ha reso possibile
la mia Pienezza

#RebelSoul

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Olga Esther  Surrealist Art





..perché sei sempre stato un
#RebelSoul ❤

E’ la tua voce che mi tranquillizza.
E’ il tuo modo di parlare, il tuo modo di chiamarmi,
quel nomignolo che mi riservi.
E’ il fatto di immaginarti perché non posso vederti.
E’ dovermi figurare la smorfia della tua bocca.
E’ che sei tu.
E quando si tratta di te, io non lo so che mi succede.
Per quanto cerco di trattenermi, se si tratta di te, io sono felice.

 Carlos Ruiz Zafón ( Barcellona 25/09/1964- Los Angeles 19/06/2020)

Grazie per i Sogni condivisi
Buon Ritorno a Casa❤️🙏

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Digital Paintings by Che Wei


Tra le tue labbra
mi facevo nido per te.
E nei miei occhi
spiccavi il volo.

#RebelSoul

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Steven Kenny.  Surrealist Art


Imparai a vivere
adornando di Bellezza
il mio stesso scheletro.
Avevo la morte addosso
e la Vita negli occhi.

#RebelSoul

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Catrin Welz-Stein  Surrealist Art


Mi insegni a respirarti
sott' acqua
In quell'oasi che sei.
Solo per me.
Dalla quale ebbra risalgo.

#RebelSoul

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Jana Brike   Surrealist  Art


Vorrei esplodere tra le tue dita.
Imbrattare la tela vergine
dei tuoi inviolati silenzi.
E darti voce attraverso
i miei prepotenti colori.

#RebelSoul

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Monica Fernandez  Surrealist Art




Sentire di appartenerti
mentre mi modelli il cuore
con la sagoma delle tue orme.

#RebelSoul

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Denis Sheckler Surrealist Art




Altro nome non ebbi.
Sapevo solo di essere Tua.
Quel "Mia"
Mi dava una patria.
Una terra sotto i piedi.
Sulla quale camminare scalza.

#RebelSoul

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Natalie Shau Surrealist Art


Cadere in te.
E in questo volo
creare una costellazione
che porti il tuo nome

#RebelSoul

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Joanne Fleming Design


💙I portali non esistono

I portali non esistono.
Esistono degli snodi energetici, dei crossing over, dove per un attimo, l'esterno e l' interno si incrociano
Dove le energie dell' Universo si agganciano alle nostre
Quel momento in cui lasciamo che esse ci attraversino, come se fossimo un canale pulito, senza residui
Residui densi, quelli che appesantiamo con i nostri pensieri
Su ciò che non vogliamo lasciare andare
Su ciò che vogliamo legare a noi, anche quando l'incastro non è perfetto
Solo quando riusciamo a sovrapporre l'esterno con l' interno, possiamo creare, energeticamente, la possibilità di un rimescolamento, di un cambiamento, per non ricreare le stesse situazioni ininterrottamente
Non esistono i portali
In Natura, ogni momento è un portale
Ogni momento crea la perfezione di un' attimo mai uguale a se stesso
Noi stessi siamo i portali di un divenire che è sempre in ricerca
L' ostinazione nella ricerca ci contraddistingue dagli animali, che hanno solo bisogni immediati
L'  incrocio.
Linea che si ripete ciclicamente, due realtà che si sovrappongono, l'una è il fattore scatenante dell'altra
È quantistica
E in essa è la scelta, la possibilità del cambiamento
Di prospettiva diversa
Quando facciamo crollare la prospettiva e creiamo la coincidenza tra Sostanza e Forma, sovrapponendo l' esterno con l' interno, quando diventiamo noi stessi, i portali delle nostre Dimensioni
La terza Dimensione siamo noi
Oltre il bianco e il nero

Tiziana Fenu

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💙Un cuore che vede...

Un cuore che vede ha già inglobato in sé anche l' ombra.
Non ha più bisogno di proiettarla all' esterno.
Così sono le persone.
C'è chi fa ombra, c'è chi è ombra, e c'è chi la vuole proiettare anche sugli altri.
Un cuore impavido non la teme.
Per essere luce ha dovuto inglobare la sua stessa ombra. E chi gli sta vicino deve essere nello stesso modo.
Non è la luce a creare l' Ombra.
Ma la densità e la pesantezza della materia.
Se chi viene a contatto con la luce dell'altro, teme la propria ombra, non è colpa della luce.
Ma della sua densità, che crea ombra

Tiziana Fenu

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💙C'è una cosa molto bella...

C'è una cosa molto bella , che contraddistingue le Anime che hanno fatto un certo tipo di percorso , rispetto ad altre
Il riconoscimento
Sono Anime che riconoscono negli altri i talenti, non quelli che vorrebbero avere, ma quelli che già hanno avuto, o che hanno, che già conoscono, che hanno sperimentato
Ed è per questo , che possono riconoscerli negli altri.
Senza invidia, senza sminuire, senza sentirsene privi
Non potrebbero.
Fanno parte della loro caleidoscopica Essenza
Essenza compatta, non frammentaria
Se fosse frammentaria , non ci sarebbe ri-conoscimento, e si tenderebbe ad incasellarlo come "estraneo", e quindi potenzialmente pericoloso, disturbante, squilibrante
Certe Anime, non sanno gestire bene "l'esterno"
Semplicemente perché non sono giunti a quel livello di interezza, di completezza , di riconoscimento. dell' esterno , dentro sé stessi
Non esiste "interno ed esterno"
Esiste solo una continuità , nella quale l'esterno , semplicemente , ci rivela ciò che custodiamo dentro la nostra Essenza
Quando si trovano Anime Affini, che manifestano la loro Essenza in modo melodico, senza filtri, in Bellezza, c'è da compiacersene
C'è da provare quel pizzico di orgoglio, di sana ammirazione, per aver dato voce, alla nostra stessa voce
Un ri-conoscimento, che vale come una memoria ritrovata
Come un segnalibro formato da un fiore essiccato, ma che ancora profuma
E quando sentiamo quel profumo, non possiamo che gioirne
L' abbiamo indossato, l' abbiamo manifestato anche noi
E altri, prima di noi, ne hanno goduto della piacevolezza
È il profumo del sentirci parte dello stesso battito dell' Universo, dello stesso Creato
Della stessa identità di Umani, portatori di quel soffio di eternità almeno per un attimo

Tiziana Fenu

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La Forma, per chi è in connessione...

La Forma, per chi è in connessione con la propria Essenza, non può mai essere una Manifestazione a sé stante
Non si può manifestare ciò che non si è
Può durare per un po. Ma Inevitabilmente si creano delle falle che poi diventano crepe, e che vanno a spaccare ciò che ci si è costruiti addosso
Come un' esoscheletro di mantenimento, senza il quale l' Essenza, essendo priva di vigore, spessore, nerbo e consistenza, vacilla, spalmata sull' ovvietà di quella bidimensionalità che non consente spessore
Si può essere un bel " piano Cartesiano" , con ascisse e ordinate, a formare picchi dinamici di manifestazione
Ma restano pur sempre bidimensionali
Un' involucro di Forma
La vera tridimensionalità è data dall' Essenza.
E solo una Vera Essenza può manifestare una Forma, un piano Cartesiano che non vacilli alla prima variabile che si presenta sul piano delle ascisse o delle ordinate
A volte la Forma, è solo uno specchietto per allodole
Una bella confezione di un Bacio Perugina inesistente
Il Bacio Perugina sarebbe una delizia anche senza involucro
Anche senza quelle stupide frasi sull' amore appiccicate come un francobollo , sulla fronte di chi si ama, o si crede di amare
Il senso del Bacio Perugina è la nocciola interna
Quella sulla quale si modella poi il cioccolato. Il nerbo portante
Ciò che resta
Dopo che ci si ciuccia tutto il cioccolato
L' intelligenza , o meglio, l' intelletto, consiste nel dare alla Forma una struttura che regga quanto la stessa Essenza.
Devono essere interscambiabili
E non parlo di parametri estetici di Bellezza, solidità, autorevolezza o quant' altro
Parlo di Verità.
Quando siamo in verità tra il nostro esterno e il nostro interno, tra Essenza e Forma, tra Intento e Manifestazione , si diventa inscalfibili
Una continuità che non contempla crepe, interferenze, deviazioni
Distorsioni
Non si può parlare di ciò che non si è
Non si può manifestare ciò che non si è
Non si può riconoscere come verità ciò che è distonico già alla radice
Puntare il dito non serve
Non puoi parlare di Bellezza, se non ne sei portavoce. Non serve essere la Venere del Botticelli per parlarne. Basta essere in quella dimensione di Armonia e di Grazia, della quale la Bellezza estetica è solo un valore aggiunto
Ho visto volti bellissimi tra Anime che passano inosservate. Semplici
Con la coda dei capelli tirata alta
Come nel più semplice tra i gesti quando si vuole apparire in ordine
Ho visto Anime bellissime aprire il ventaglio del loro vocabolario d'amore e di bellezza, e sventagliare parole soffici e discrete attraverso dense cortine di grettezza , ignoranza e volgarità
Ho visto persone ritirarsi dal mondo, e cercare, come cercatori solitari , Bellezza e Intelligenza, dove l' uomo non è riuscito ancora a deturparle
Lo fanno ogni giorno.
In solitaria.
Se ne nutrono, e lo restituiscono al mondo ,silenziosamente, dietro le quinte , come se fosse un ringraziamento, un tributo, per essere partecipi alla meraviglia del Creato
Per essere sopravvissuti alle brutture
Per cercare ogni notte, prima di dormire, qualcosa di bello da leggere, da vedere, da ascoltare in musica.
Qualcosa di bello da poter raccontare agli altri , attraverso i loro occhi.
Ci sono Anime che non hanno più bisogno degli occhi
Osservano con il cuore e sentono con l'Anima
E quando le hai vicine, ti viene l' acquolina bocca, come se fossero un Bacio Perugina
Senza argentea carta stagnola, senza frase di circostanza
La frase sono loro stessi
Ti invogliano a leggerle , a coglierne il senso
Sono Anime Ispiratrici
Ciò che toccano diventa poesia
E la poesia è saper riconoscere la Bellezza nella materia, nel denso, e sublimarla in attimi che valgono Oro
Ci sono anime Originali
Nate dall' Oro
Non si trovano ovunque
Restano tra le mani di chi sa setacciare tra i detriti
Tra chi ha lo stesso bagliore negli occhi

Tiziana Fenu

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Consapevolezza è anche.

Consapevolezza è anche ammettere i propri limiti.
Capire che magari certe cose non sono andate nel migliore dei modi, nella tua vita
Relazioni, la piena manifestazione di te. In tutti i campi
Capire che se magari non ti sei realizzato a pieno in certe cose, magari proprio queste ti hanno consentito di manifestarti in altre
L' Universo cerca sempre equilibrio
Noi siamo un' ologramma dell' Universo
Se anche siamo stati "penalizzati " in certi settori, significa che questo doveva consentire l' espansione in altri
E quando senti l' espansione in questi altri, assorbi e nutri queste piccole falle della tua vita e le alchemizzi
Le porti allo stesso livello di quelle in cui maggiormente ti manifesti
Le sublimi
Ma questo è possibile solo se sei in verità, se ti manifesti in piena connessione con la tua Anima
Allora diventi verità
Puoi anche raccontare "non è andata nel migliore dei modi, ma ho imparato, ho osservato. E questo ha fatto di me una persona più consapevole"
Ci si mette l' Anima anche raccontando di queste falle.
Di queste crepe
Dalle quali , evidentemente ,siamo riusciti a far entrare la luce, piuttosto che altra oscurità
Un parametro per valutare quanta oscurità abbiamo ancora dentro è osservare su quali cose poniamo la nostra attenzione. A partire dal nostro vocabolario
Come ci esprimiamo. In quale modalità
Lamentela, critica, osservazione
Quali parole scegliamo, inconsciamente o meno, per esprimere un concetto
Un' altro parametro è non accogliere l' altro, usare ciò che ci rivela con l' anima, con il cuore in mano per farlo sentire inadeguato
"Prova a metterci l' anima, altrimenti non sei più credibile"
Io credo che niente sia più credibile dell' esporsi attraverso quelle "zone molli "e vulnerabili che raccontano delle nostre fragilità
È in questa dimensione, che siamo l' assoluta verità anche verso noi stessi
Perché stai offrendo all' altro il potere di ferirti, di conoscere le tue ferite aperte, o quelle cicatrici che sono più sensibili al tatto
È sempre un rischio
Parlarne
Aprirsi
Ma consapevolezza è anche questo
Sapere che l' altro non può avere nessun potere su di te
Che, se ti sei aperto, era per creare un ponte da attraversare , anche solo per un tratto, insieme
E che, se non coglie l' Anima, è perché è nella mente, e non può raggiungerti
E non può cogliere ciò che esterni, ciò che manifesti di Te, sotto qualsiasi forma
Parole, scrittura, azioni
Se non può coglierlo, come può averne rispetto?
Come può custodirlo in sé e cogliere anche le virgole con cui ti racconti?
Ciò che gli altri non colgono di noi, non ci deve riguardare
Ciò a cui dobbiamo prestare attenzione riguarda solo essere in verità con noi stessi
Quella che consente la Presenza d' Anima
Il Vivere davvero esige Anime Presenti e Consapevoli
Perché Verità richiama sempre frequenze di Verità
E molto ci viene rivelato attraverso esse
Per tutti gli altri, c'è la sopravvivenza

Tiziana Fenu

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💙Le civiltà stanno scomparendo...

Le civiltà stanno scomparendo.
Per un semplice motivo.
Hanno perso la loro dimensione simbolica, archetipale, di contatto con il divino
Non sono più portavoce di quel metalinguaggio che permetta di riconoscere in esse dei codici distintivi di appartenenza ,eppure universali, in quanto veicolo di una dimensione sovrannaturale, mistica, sacrale, immortale, che insuffla questa sacralità nella materia e la sublima
"Pietra" , oltrepassando la canonica etimologia latino greca, che la vede come "roccia, scoglio", affonda il suo significato più profondo nel vedico " Patra", che significa "coppa", e la coppa, o vaso, rappresenta la scintilla del divino nella materia, il cuore del divino
E "cuore", è rappresentato da una parola, "guha", che ha due significati, " caverna e cuore", caverna intesa come luogo  nascosto, da rivelare
Quindi la pietra è il cuore, l' essenza della divinità, da rivelare, da manifestare
Ed è questa dimensione di confine, tra umano e divino, che ci rende partecipi, parte attiva alle dinamiche energetiche che da sempre muovono il creato
Le dinamiche stesse della creazione
Che diventa co-creazione, compartecipazione
Che dona un senso, e contemporaneamente , un punto di arrivo e di partenza,  ad ogni manifestazione umana
Allentare questo legame con il divino, significa perdere contatto con la nostra stessa Essenza
Basta guardare la magnificenza, la Bellezza di ciò che le Civiltà del passato ci hanno lasciato, compresa la civiltà Sarda
Dove niente è lasciato al caso
La stessa perfezione del piano mistico, sacrale e spirituale, è stata trasposta in terra. La si è ascoltata
Se ne è immolati a portavoci
Ci si è sacralizzati ad essa
E quando senti il Sacro, fluirti nelle vene, ciò che puoi esternare è un qualcosa che resterà immortale, eterno
Qualcosa che ci da accesso a dimensioni superiori
Cercare il contatto con il Divino e manifestarlo , significa lasciare spazio alla vera Gnosi.
Non è un qualcosa che si apprende
È un'apertura di cuore e intelletto
È cercare il Divino nella materia.
È cercare la Matrice nella Mater Divina
Due parole che hanno la stessa Sacra radice
Perché la Materia è Sacra.
È manifestazione divina. È un frattale di ciò che è, a livello Perfetto e Immortale, su Dimensioni a noi accessibili, se riconosciamo , anche in noi stessi , questo linguaggio, questi codici universali
Non vi è separazione
Nessuna catalogazione
Il principio ermetico per eccellenza lo spiega bene.
Come è dentro, è fuori, come sopra è sotto
Le piramidi sopravviveranno a noi
Così i pozzi Sacri della Sardegna, tutte le strutture megalitiche, gli antichi Templi, e tutto ciò che di sacralmente simbolico rappresentano
Dove il Divino ne ha concesso l' immortalità, a dispetto del tempo, perché immortalità e divinità, gravide di tutti i più grandi segreti mistici e cosmogonici , sono state capaci di cogliere.
E per un attimo, chi ha reso possibile questo, si è manifestato in Divinità, facendo invidia agli Dei.
Gli Dei non esistono
È il nostro alter ego divinizzato
E quando smetteremo di creare Dei, smetteremo di essere Uomini, e cogliere il Divino anche in noi stessi
Le grandi Civiltà le fanno gli Uomini
I falsi Dei, fanno le società, quelle temporanee
Quelle di cui non rimarrà memoria, perché non hanno nulla da raccontare

Tiziana Fenu

©® Diritti intellettuali riservati

Le parole che scegliamo..

Le parole che scegliamo per rappresentarci, in ogni istante, non sono solo parole, fonemi, grafia
Sono simboli
Simboli di ciò che siamo
E come simboli , hanno un loro lessico, che prescinde dalla stessa forma sincronica di quel dato momento in cui viene manifestato, e che abbraccia una dimensione ben più ampia
La parola ci identifica
Basta osservare il lessico che usa.
Che vocabolario si è costruito nell' arco del tempo
Per chi è attento a questo tipo di energie , non è difficile percepire parole gravide di Bellezza, la loro energia e frequenza, e parole belle solo nella Forma
Le prime vibrano.
Una sola parola funge da diapason per un' intero discorso
Le prime sono semplici e pulite, fluiscono come perle su un letto di un fiume dall' acqua cristallina.
Le si identificherebbe  anche tra l' incresparsi delle onde di un mare in tempesta. Perché hanno la capacità di rilucere.
Di prendere in prestito i raggi del sole e di restituirli in Armonia.
Sono un po come le gocce di rugiada al mattino. Prendono i primi timidi raggi del sole, e ne fanno sinfonia di colori sulla loro superficie.
Si fanno attraversare dal sole. E lasciano che la foglia sulla quale riposano si manifesti attraverso loro, in un modo amplificato.
Come una lente di ingrandimento, senza deformarne la struttura, l' essenza
E poi invece ci sono le parole dense, pesanti, spigolose, opache
Ci inciampi sopra
Non ne senti la vibrazione, talmente sono grevi
Ognuno è le parole che pronuncia
Dobbiamo diffidare da chi ha un vocabolario greve, pesante, oscuro, profetizzante. Catastrofico. Denigrante
Hanno parole che non spiccano il volo. Che cadono ai loro stessi piedi non appena vengono pronunciate, e via via li sommergono
Come una muraglia intorno
Diffidare da chi non riconosce Bellezza. Da non riconosce Musica
Ho sempre sostenuto, e continuerò a farlo, che per me le persone, si suddividono in due grandi categorie
Chi ama la musica e chi no
Chi la ascolta e chi no
E già questo mi basta a capire chi ha certe frequenze e chi no
Un Bach, un Morricone, un Peter Gabriel, una Nina Simone
Elenco infinito. La musica è comunicazione, è bellezza. Ritmo, frequenza
Battito del cuore
Chi non riconosce queste frequenze significa che non le ha in sé
È lo stesso discorso delle parole
Non puoi manifestati attraverso  le parole che non sei
Anche pronunciandole, non ti rappresentano
Non temo ciò che non è nella mia frequenza
La paura è una frequenza che ti si aggancia solo se glielo consenti
Se entri nella sua stessa vibrazione
Si deve viaggiare su quelle che seguono il percorso del fiume
Su quelle che dolcemente limano le asperità
Lasciarsi modellare dall' acqua
Essere acqua, potentissimo trasmettitore di frequenze, di energia
E lasciare che ci attraversi solo l' energia che ci trasforma in perle levigate

Tiziana Fenu

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Hendrik Kerstens, Photographer

💙Ci sono Anime..

Ci sono Anime che sono come la conformazione della Sacra Spirale Aurea
Potresti percorrerle anche ad occhi chiusi, a tentoni, percorrendo le pareti della loro Anima.
Non sentiresti timore
Ciò che si può percepire, di queste Anime, è la fluidità
Quell' essere Integre, che ti trasporta anche ai punti più estremi delle loro ellittiche manifestazioni
Hanno quell' elasticità che si integra in ogni contesto
Perché hanno in sé l' universalità dell' essere parte integrante e integrata della Natura , del Cosmo
Diciamo sempre che la Natura non smette mai di stupirci
Io mi stupisco e mi inchino al cospetto di queste Anime Universali.
Non hanno bisogno di essere, di esternare, di manifestare
Sono già, Esse, Manifestazione perfetta
Frattale di ciò che prima della frammentazione, ci è stato donato come segno, come Crisma che ci contraddistingue
Non è mai esistita separazione
La decodifica della Sezione Aurea, della Sequenza di Fibonacci, è stata possibile solo perché già l' abbiamo in noi.
A livello strutturale, mnemonico, akashico, ancestrale
Esistono cose che sappiamo, e che non ricordiamo
E quando si incontrano persone così, che abbracciano, e inglobano in sé questo percorso spiralizzante e ascensionale verso dimensioni più alte, e lo manifestano con la loro stessa Essenza fluida, elastica, dinamica, ti senti partecipe di una Bellezza e Pienezza che non coglievi
Abituato ai percorsi lineari dettati dalla scansione spazio-temporale , che deve "essere", perché così è stato detto
Dagli umani, dalla società
Ci sono Anime che vanno oltre tutto questo. La loro società è in continua evoluzione.
Non creano "Sistemi"
Sono loro stesse , il Sistema.
In qualsiasi tempo, e in qualsiasi Dimensione.
Anacronistiche. Senza Cronos
Con un' unica capacità
L' Intelletto
L' Inter  lègere
Raccogliere, scegliere
Leggere "tra", attraverso
Scegliere cosa essere.
Esse sono Spirali Auree viventi
E se ti accosti a loro, ad occhi chiusi, senti la risacca di quel Mare Materno Cosmico al quale apparteniamo, in Perfezione e Bellezza
Sono le Conchiglie del Mare
Le Custodi del Tempio e del Tempo
Sono il Tempo stesso
E al loro passaggio, se entri nella loro Frequenza, il tempo si ferma
Solo perché ne creano uno con Te
Con Te soltanto
E quell' attimo vale Oro
È l' Attimo Immortale.
L' Attimo degli Dei, il nostro, Interiore.

Tiziana Fenu

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💙Ciò con il quale interagiamo...

Ciò con il quale interagiamo, nelle relazioni sociali di ogni giorno, e anche nelle emozioni, nei sentimenti che da queste scaturiscono, sono dei veicoli di un qualcosa di più grande, con il quale l' uomo è destinato a rapportarsi da sempre: gli Archetipi
Disidentificarsi da chi ne è portatore è importantissimo.
Riconoscere l'Archetipo permette unicamente l' identificazione in noi stessi, poiché l' Archetipo ci riporta alla nostra Essenza.
Ci ricompatta in quel percepirci , di cui l' altro è stato soltanto un riflesso
Gli Archetipi sono impersonali.
Devono esserlo.
Perché l' Archetipo deve farci lavorare, a prescindere da chi lo veicola per noi, in quell' istante
Tutti noi siamo "portatori sani" di Archetipi
Gli Archetipi sono energie dinamiche, pulsanti
Amano manifestarsi attraverso la nostra energia
Amano sentire, come diamo loro vita
Per questo è importante saper distinguere l' Archetipo che si sta rivolgendo a noi, dal suo portatore, che potrebbe anche deformarne la percezione
Andare oltre il veicolo, significa arrivare all' Essenza dell' Archetipo
Sentire la sua Verità
Metterla in contatto con la nostra.
In modo da aiutarci ad esprimerci in Verità, e da avere interazioni con l' esterno, che passino su frequenze vibratorie possibilmente non contaminate dal nostro "involucro sociale e comportamentale"
Gli Archetipi sono uno straordinario strumento di crescita.
Sono chiavi di lettura importantissimi, se li sdoganiamo da quei veicoli, che pur ci sono necessari per riconoscerli
Ma una volta riconosciuti, dobbiamo riconoscere in noi stessi, quali aspetti di noi vibrano in frequenza con essi.
Per manifestarli al meglio, senza sbavature troppo personalizzate
Un' Archetipo Diana ,vira verso altre "competenze" , quando diventa troppo cacciatrice
Diamo anche agli altri, la possibilità di riconoscerli in noi, come in un passaggio di testimone che si arricchisce di nuove e piacevoli sfumature
Gli Dei ringrazieranno, e noi saremo sempre più consapevoli di quali energie si muovono in noi, guidate e valorizzate dalla Sacralità di questi Archetipi, come quelli ebraici, per esempio, a me carissimi
Archetipo deriva dal greco "Archè "(principio ) e "typos"(forma, modello)
Con i Sacri Archetipi non si sbaglia.
Si torna a Casa
All' Essenza.
A ciò che realmente siamo
A noi stessi

Tiziana Fenu

Ciò con il quale interagiamo...

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💙L' immaginazione è più importante...

"L' immaginazione è più importante della conoscenza"
Albert Einstein

È una frase che amo moltissimo
La considero la chiave evolutiva di ogni civiltà , di ogni essere umano
Quella nella quale mi identifico meglio, in questa breve dimensione spazio-temporale che mi viene concessa tra gli umani
Conoscere senza saper interpretare e decodificare, senza creare collegamenti, nuove "occasioni " oltre quella relativa e tangente, del momento, è come avere una bella macchina ed essere senza benzina
La curiosità, l' immaginazione, è benzina per la mente
La storia dell' umanità nasce così
La stessa storia dei simboli, pur universalmente riconosciuti e riconoscibili, ha una sua dinamica interiore, che si arricchisce ad ogni interpretazione
Frattali interpretativi che contribuiscono a creare la visione di insieme
Rimango affascinata, per esempio, da chi cerca di interpretare i crop circle
Non mi interessa sapere chi li fa
Chiunque sia, veicola una simbologia, che viene caleidoscopicamente interpretata
E ogni interpretazione è un' arricchimento allo stesso simbolo
L' immaginazione va oltre la conoscenza
È la capacità di ricostruire la storia.
È la capacita di costruire il futuro
È la capacita di dare tridimensionalità al presente
Creando un fattore esponenziale che amplifichi il presente , l' occasione relativa
Che la faccia sconfinare in più dimensioni, in più prospettive, in più discipline.
Per coglierne l'Essenza più intima
Sinergica
Sincretica
Per cogliere tutta la costellazione
E non soltanto la stella

Tiziana Fenu

L' immaginazione è più importante..

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sabato, agosto 08, 2020

💛Le Dee Silenziose

Le Dee Silenziose Le Dee Silenziose

La storia delle Veneri , attraverso le rappresentazioni della Dea Madre, si snoda attraverso i secoli attraverso forme che raccontano il simbolismo legato alla fertilità e alla fecondità con forme che hanno caratteristiche  in comune, di questa Dea Madre, dispensatrice di vita di morte
Il culto della Dea Madre nasce in epoca preistorica,  dall'osservazione del ciclo delle stagioni, e dal fatto che la vita stessa rifletta questa ciclicità
Ciclicità impersonata dalla figura femminile con i suoi cicli fertili in  sincronia con  quelli lunari, generatrice di vita, come Madre Terra
Ma anche di morte ,quando rilascia l'ovulo non fecondato, dove non genera vita, ma simbolicamente, morte
Portatrice dalla doppia valenza del sangue. 
Sangue come  veicolo di vita, attraverso il parto, e della fertilità, attraverso il ciclo mestruale, e sangue come ovulo non fecondato e quindi simbolo di morte
Sangue rappresentato da quella pittura color ocra, proveniente dall' ematite, un ossido di ferro molto abbondante in natura usato fin dalla preistoria, e soprattutto usato nel Paleolitico medio, soprattutto in Europa, dove viene considerato simbolo di vita e di morte nei siti sepolcrali del musteriano recente, mentre nel Paleolitico superiore, viene usato soprattutto come colorante nelle pitture parietali, nelle decorazioni corporali e delle pelli animali

Le Veneri, le Dee madri, iniziano ad essere rappresentate già dal 500.000 a.C.
La più antica rappresentazione  della dea Madre è riconducibile alla Venere di Tan Tan, in quarzite ritrovato in Marocco e colorata con l'ocra rossa, di sesso indeterminato e senza volto, risalente ad un periodo incerto, preistorico, tra il 500.000 e il 300.000 a. C.

Le Veneri che si susseguono successivamente, nel Paleolitico, hanno le caratteristiche  della fertilità, seni prominenti e cosce grosse, simboli di garanzia di nutrimento e di buona fertilità

Le più famose tra le dee madri del periodo Paleolitico, tutte steatopigie, cioè " dalle grosse natiche" simbolo di fecondità, sono la Venere di Hohle Fels del 35.000 a. C., scolpita in una zanna di mammut , priva di testa, con seni, fianchi pancia e genitali prominenti, per richiamare  la fertilità, la Venere di Lespugue del 27.000 a. C.,in osso di mammut, e la Venere di Willendorf del 23.000 a. C., in pietra calcarea, per citare giusto le più importanti
Quest' ultima, è una figura volumetrica con grosse gambe corte, seni enormi, pube gonfio, senza volto, e completamente ricoperto da riccioli stilizzati, o da quelli che forse potrebbero essere gli elementi ornamentali di un copricapo composto da conchiglie
Conchiglie, che se fossero tali rappresenterebbero con la loro forma, uno degli elementi simbolici della Dea Madre, la spirale,  che rappresenta il continuo divenire e trasformazione, attraverso i cicli della fertilità e della gravidanza

Le Veneri del Paleolitico sono così piccole che stanno nel palmo di una mano e vanno dai 5 ai 14 cm, e alcune di loro al posto della testa, hanno, come la Venere di Hohle Fels,  un occhiello, in modo che potessero essere utilizzate appese al collo come amuleti scaramantici e protettivi
Nel Neolitico, assistiamo addirittura  alla produzione "quasi in serie" di queste piccole Veneri, di queste Dee Madri protettive, che venivano tumulate insieme ai defunti, chiuse nel pugno  sinistro dei defunti, per garantire loro protezione e guida, nel passaggio verso il mondo dei morti
La produzione "quasi in serie", è testimoniata dagli insediamenti neolitici provvisti di fornaci

Il Neolitico è il periodo che può essere considerato dal 9. 000 al 5.500 a.C. circa
Inizia dove finisce il Paleolitico medio, iniziato nel 60.000 a. C.,  e subito dopo, abbiamo l'età del Rame, dal 5.000, al 4.000. C.

Le Domus de Janas in Sardegna cominciano a comparire nel IV-V millennio a.C. quindi in pieno Neolitico prenuragico
Periodo in cui vengono ritrovate molte statuine , circa 130, della Dea Madre, di cui la più antica è la Venere di Macomer
Ha una datazione incerta, ma si ritiene che possa appartenere al Paleolitico superiore, V - IV millennio a. C.
Ha una testa che sembrerebbe zoomorfa simile al Prolagus Sardus,  un piccolo mammifero simile alla lepre, estinto forse dal 1.400 in poi
Chiaro riferimento nella scelta di questo mammifero , verso la lepre /coniglio, nella sua valenza di animale estremamente fecondo e riproduttivo
La forma della statuina risulta mutilata ,ma ha una forma stetopigia, con glutei e cosce importanti simile a quelle delle statuine ritrovate in Anatolia e nel nord Europa  nello stesso periodo
Realizzata con pietra basaltica alta circa 14 cm ed è stata trovata insieme ad un ricco corredo di oggetti litici sulle sponde del Rio Marras a Macomer( Nu)

Ma per arrivare ad una vera rappresentazione plastica e volumetrica della Dea Madre a tutto tondo, in Sardegna, bisogna attendere la cultura di Bonu Ighinu, del Neolitico medio, del  4900 /4400 a. C. circa
E' la fase culturale precedente alla cultura di Ozieri, che caratterizza il Neolitico medio, di cui il sito più importante e' quello della necropoli di 19 tombe del Neolitico antico, il sito di Cuccuru is Arrius a Cabras, dove nel 1979 furono ritrovate dalle tombe ipogeiche, nelle quali il defunto è sempre accompagnato da una o due statuine femminili
Le statuine ritrovate, di cui è rappresentativa la statuina con copricapo a tamburello, sono di tipo volumetrico, in linea con le statuine ritrovate anche in altre località , a Narbolia ,a Olbia ,a Cabras ,a Decimoputzu , a Santa Giusta, e anche una  a Perfugas con un bambino  in braccio appena abbozzato

Ed è proprio su queste statuine di tipo volumetrico che cade la mia attenzione
La forma quasi ad uovo , una forma volumetrica piena , perfettamente inseribile ,dalle sovrapposizioni che ho fatto, all'interno della Vescica Piscis, che e' la forma madre di tutte le forme geometriche, così come aveva mostrato per la piantina del Pozzo di Santa Cristina strettamente inscrivibile all'interno  della Vescica Piscis

Vesica Piscis che indica l'unione dei due opposti ,del maschile e del femminile ,del sole e della luna ,del fuoco e dell'acqua e questo concetto è perfettamente in linea con la volumetria delle statuine di quel periodo
Di quella fase durata  6 millenni, dal 8000 al 2500 a. C., in cui vi è stata una fioritura delle società Gilaniche, le grandi società matriarcali largamente diffuse in Europa, un' organizzazione sociale anteriore al patriarcato, esistita in  Europa tra 7000 e 3500 a. C.
Periodo Neolitico nel quale vi era un assoluta uguaglianza dei sessi e dove non vi era nessun tipo di  gerarchizzazione e di patriarcato
Dove vi era un  matriarcato pacifico, intessuto in una comunità egualitaria, soppiantate poi da un' altra cultura neolitica, quella dei Kurgan, una società androcratica e patrilineare, che assoggetto l' Europa e distrusse la cultura gilanica
Questo perlomeno sino al 4000 circa a. C., periodo in cui, come ho scritto in un precedente post, si lascia spazio al patriarcato, dando spazio a forme di divinizzazione che vedono la comparsa di divinità prettamente maschili

Nelle società matriarcali, di cui la Sardegna era una delle più importante rappresentanti si trovano I primi segni della Dea Madre nel Paleolitico superiore, risalenti a 30.000 /10000 anni fa, dove la Dea Madre governava l'universo con il suo ventre cosmico, con nutrimento e protezione per tutti, con ventre e fianchi prominenti, che sarà la tipica tipica rappresentazione del Neolitico

Culture gilaniche, quelle di carattere protettivo, pacifico, produttivo e riproduttivo, con importanti interazioni a livello culturale ed economico con altre popolazioni
Caratteristica che  si rivela anche in questi manufatti scultorei sardi,  di una  Dea Madre dalle forme morbide e accoglienti, eseguite in stile naturalistico- volumetrico,  con un busto ovoide, con  linea di demarcazione tra  il petto e la zona ventrale e una demarcazione per  la zona inguinale a forma di Y

Questa figura in un unico blocco ovoide, a forma di uovo, mi ricorda moltissimo con queste linee di demarcazione, la forma dello scarabeo
Dello scarabeo come figura simbolica, ho già parlato in un mio precedente post
Avevo scritto che gli scarabei  come Amuleti Sacri e protettivi verso i defunti, tanto da essere istoriati con invocazioni e simboli per una buona rinascita , prima di essere deposti sul petto del defunto, comparvero in Egitto tra  2128 e il 2055 a. C., e che molti segni sugli scarabei sardi  sembrano più disegni di Tanit, che di Ank egizi, con grafemi antropomorfi riconducibili a quella che poi diventerà la lettera H, assimilabile alla Tanit, la quale faceva già parte dell'alfabeto antico sardo
Una Tanit con la sua simbologia  di Hermes/Mercurio, psicopompo, traghettatore verso dell'aldilà, che conduce i defunti nell'altra dimensione, che non è della morte, ma è la dimensione della Rinascita
"Su Karrabusu", lo Scarabeo Sacro, dove  "Ka", simboleggia lo spirito,  "Ra" il dio sole, e "Bs", una forma contratta del dio Bes, la divinità protettrice   della  gravidanza, della fertilità della nascita, di cui la Tanit rappresenta la controparte femminile, che guida alla rinascita

Stiamo parlando di scarabei ritrovati in Sardegna e datati 1200-1300 a. C., e di Tanit che spesso venivano rappresentante con la testa grossa a cuore  come quella degli scarabei votivi egiziani
La H della placenta in Egitto, visto che la placenta era rappresentata dalla lettera H
La Tanit/H come placenta, come cordone ombelicale che collega due vite, che fa da ponte tra la vita e la morte
La Tanit come lo Scarabeo psicopompo
Su babballottu, come vengono chiamati in generale gli insetti piccoli in Sardegna, quelli con le ali, anche gli scarabei, che quelli più grandi, hanno atrofizzate
Babballotti
B-Abba.. Acqua, Dea Madre
E se è vero che le statuine delle Dee Madri portavano incisa la "bs", il cerchio si chiude
'bs", come il Dio Bes, protettore delle nascite, molto diffuso in Sardegna
Dea Madre, Scarabeo, Dio Bes, la Tanit spesso rappresentata con la testa grande come il Dio Bes, e a forma di cuore, come gli scarabei egiziani.. Il primo scarabeo sacro, nasce qui, in Sardegna, ed è la stessa Dea Madre a forma ovoidale, lo psicopompo che accompagna nel regno dei morti..

Ma allora, fermiamoci un attimo.
Abbiamo degli  scarabei votivi datati 1200/1300 a.C., sia  in Sardegna che in Egitto
E poi troviamo invece una  Dea Madre, come quella trovata a Cuccuru S' Arriu, nella Necropoli di Cabras(Or), Oppure quella "su  Anzu" di Narbolia ( Or), e delle altre con questa forma volumetrica, trovate in altre zone, che ricorda  esattamente lo scarabeo e che hanno una datazione del 4000- 6.000 avanti Cristo
Stiamo parlando di 2500 anni  prima degli scarabei egizi
Stiamo parlando di statuine  che venivano tumulate insieme ai defunti, così come hanno fatto 2500 anni dopo, gli egizi che  posavano Lo. scarabeo sul petto del defunto
Con questo, bisogna dire che gli antichi egizi non hanno inventato niente
Che su Karrabusu, lo Scarabeo sacro, esisteva già nel 4000 a. C. , e che aveva esattamente le fattezze della Dea Madre che amorevolmente accompagna il defunto nell' altra dimensione, come farà la Jana, la personificazione umana della Dea Madre
La Jana che è anche Janna, perché lei è una porta, un portale dimensionale che conosce l'arte del gestire entrambe le dimensioni, dei vivi e dei morti

Dea Madre/ Scarabeo, che veniva deposta sulla mano sinistra del defunto, dalla parte del cuore, a protezione, come una madre amorevole che si prende cura di accompagnare in un'altra dimensione, in quella dimensione dei morti che conosce molto bene, perché lei è la Dea della vita e della morte
Colei che porta la luce con la nascita, ma colei che porta la morte, la signora del buio,  la dea civetta, la Dea barbagianna (b-abba- Jana) l'unica che può varcare la falsa porta che divide il regno dei vivi, dal regno dei morti
Poiché lei conosce il segreto
Il segreto rappresentato dalle 3 cornici, "corna /utero /Torii/trespolo/ Arca" che rappresentano il ciclo vitale, che solo una Dea lunare può donare e rappresentare : nascita, morte e rinascita,

La forma  ovoidale di questa bellissima Dea/ Scarabeo, potente come un' Amuleto rigenerativo di rinascita, senza piedi, con gli arti superiori assorbiti in un unico volume lungo i fianchi, oppure con le mani sui seni, come quella ritrovata a Cuccuru s'Arriu, alta 11 cm, e dipinta di ocra rossa, scolpita nella pietra calcarea,  è opulenta si, ma ben diversa dalle Veneri che l'hanno preceduta
Non ha il ventre prominente, non ha le cosce deformi, è rappresentata in un'unica forma racchiusa in una Ellisse perfetta
Perfettamente inscrivibile nella Dea Madre di tutte le forme geometriche, la Vesica Piscis
Con una impostazione rigida, immobile,  eterna nel tempo e nello spazio
Un'immagine plastica perfetta, che non può che essere il risultato di un elevato codice proporzionale e di simmetria a dimostrazione del fatto che si mantiene invariato il rapporto tra le sezioni anatomiche
È un capolavoro di raffinatezza, di perfezione, di equilibrio, finemente lavorata  nei dettagli, come il copricapo a rete,  la cui decorazione, o  i capelli, scendono fino alle spalle

Le losanghe romboidali della decorazione del copricapo, rimandano a simboli antichissimi
Il segno a "V", è un simbolo  del triangolo pubico, uno dei segni principali delle iscrizioni del "sacro", dell'Europa antica
A volte i simboli richiamano nel loro interno idee che hanno un assemblaggio di Segni, di due o più concetti che si cristallizzano in una  terza immagine, che li evoca entrambi
La losanga che forma la  rete del copricapo, indica due " V"   speculari, dove il  rombo diventa una vulva stilizzata
Indicano la V dalla vulva  e la V che scandisce il tempo lunare, "nascita /morte e rinascita"
È una rappresentazione  lunare della ciclicità del tempo
Il trascorrere del tempo, fin dal Neolitico, è stato rappresentato  come un fenomeno che nasce, cresce in apogeo, e poi diminuisce.
In questo  copricapo, sono presenti sia  losanghe, che mezzi cerchi concentrici in gruppi di tre , ad indicare, questi ultimi, la concavita' dell' utero, della caverna, in cui questo ciclo lunare di "nascita/morte/rinascita" si compie

In pratica, la "V" è usata come grafema dell'unità di misura del tempo
Anche la dea Tanit ha un corpo a triangolo, e questo indica il ciclo siderale della luna
La testa  indica il ciclo completo  della lunazione, ma anche, secondo me, l'altra faccia del Sole, che è inglobata in essa, l'aspetto femminile del dio Baal, del dio Sole-Toro"

Il segno a "V" è il più presente fin della Sardegna preistorica
Si trova spesso nelle stele
Come quella stele a losanghe, che si trova a Ossi nella Domus s'Adde e'Asile
La Dea Madre, è sempre stata associata a simbolismi che richiamano il serpente, il cordone ombelicale, la vulva, il triangolo, la linea tratteggiata a zig zag, la retta, il labirinto, la linea doppia, e anche l' ascia  bipenne
Sono tutti i simboli dell'energia Vitale dell'associazione tra ciclo di morte e rinascita
Simboli legati  al concetto di rigenerazione, come componente essenziale della sua personalità, dove non vi è, in questo simbolismo angoscia per la morte, ma  anzi gioia per la rinascita che prevale sulla morte
È proprio questa Dea Madre che ritroviamo nel Neolitico, dalla forma ovoidale, ricorda proprio un  uovo, simbolo di rinascita, di fertilità e rigenerazione
L' Uovo Cosmico della Vita
Ovoidale come il recinto del Pozzo di Santa Cristina, anche esso perfettamente inscrivibile nella Vesica Piscis, nella sua perfezione di Recinto Sacro che custodisce un Luogo Sacro di rigenerazione
L' uovo è stato fin dal Paleolitico superiore, simbolico di vita di rinascita, e gli uccelli rappresentati dalle prime Dee Madri, sono portatori di  un uovo cosmogonico collegato all'acqua e al toro come generatori di vita
Uovo come  simbolo del divenire
Infatti, i vasi funebri avevano una forma ovoidale che ricordava il grembo della Dea, da cui la vita dovrà emergere

Ma se questa Dea neolitica, così perfettamente volumetrica come un uovo, che custodisce l' Anima del defunto, fino alla rinascita nella nuova dimensione, è il frutto di un maschile e femminile che si incontrano a creare quell' Uovo rigenerante, quale è il simbolismo di quella bellissima Dea Madre, rappresentativa del periodo successivo, in Sardegna, quello della Dea Madre di Turriga, in marmo bianco, alta 44 cm, ritrovata vicino a Senorbi( Ca), appartenente al IV millennio a. C.?

Stilisticamente, è totalmente diversa dalla Dea Madre/Scarabeo
È un capolavoro di raffinatezza. Potrebbe essere un' opera moderna. Una creazione scultorea di arte moderna, o di alta oreficeria simbolica
Si, perché il simbolismo, pur se molto personale, lo vedo assolutamente
Due Dee completamente diverse
Entrambe Dee Madri , simbolo di vita e rigenerazione, ma in questa ci sono indicazioni in più, nonostante la forma stilizzata e minimalista

Cerco sempre l' elemento sinergico maschile, in ogni rappresentazione della civiltà Sarda, perché gli antichi Sardi, li hanno sempre fatti andare di pari passo, in sinergia continua
Nei Nuraghi, nell' elemento fallico della struttura accolto dall' Energia di Madre Terra
Nelle Domus De Janas, dove le protomi taurine sono ovunque
Delle Tombe dei Giganti, dove il Sole/Toro energizza l' Utero/Taurino della stessa struttura
Nei Pozzi Sacri, dove il Sole entra a fecondare l' Acqua
Nell' acqua ardente della grappa sarda, su " fil' e ferru"

Ed ecco che davanti a questa Venere bianca, stupenda, si vedono i simbolismi del maschile e del femminile, sempre insieme, a creare energia positiva
La forma consente di tracciare due " V", come ho tracciato sull' immagine, una a contenimento dell' altra
Quella più esterna segue esattamente la forma dell' ascia bipenne, che la struttura cruciforme rivela
Una forma, quella dell' ascia bipenne, che richiama il mascolino, che ha sempre avuto un valore iniziatico, fin dalle antichissime civiltà
Uno degli attributi di Zeus
Il Minosse del Labirinto. E infatti a Cnosso, era il simbolo ufficiale della città
E dove può stare un maschile, un Minosse, uno Zeus, se non al centro di un labirinto? Dentro lo stesso centro del femminino, che feconda ed espande. E infatti l' ascia bipenne, di cui ho trattato in un mio precedente post, era chiamata " labrys",, con la stessa radice di labirinto
Solo il maschile consente l' espansione e la riproduzione
E infatti, sulla forma della Dea Madre di Turriga, si possono tracciare benissimo, seguendo esattamente i profili che indicano questa forma, due V, con il vertice verso il basso, simbolo del femminino, ma " incastrate", come due matrioske, l' una dentro l' altra, ad indicare un ciclo che si ripete, due lunazioni, quindi l' inizio dell' espansione, della riproduttivita', grazie alla presenza dell' elemento iniziatico ed energizzante maschile

Trovo questo messaggi subliminali, eccelsi, non ostentati
Ma sempre tutti da interpretare, da decodificare, da osservare attentamente
Discreti. Come il carattere dei Sardi. Che forse hanno taciuto su molte cose
Hanno fatto, facevano. Non istoriavano
Ma hanno lasciato simbolismi ovunque, per chi li sa interpretare

E a parte queste due splendide Dee Madri, tra le più importanti, ne abbiamo una terza
Nata in silenzio
Si tratta della statuina chiamata della " Grazia", o  "la madre dell' ucciso", in bronzo, ritrovata nella Torre a feritoie Del Santuario Nuragico di Santa Vittoria, a Serri, risalente a più di 3000 anni fa
Se pensiamo che Michelangelo ne scolpi' una simile, la  celebre " Pietà Vaticana", nel 1498, direi che forse non abbiamo mai avuto niente da invidiare, in nessun campo, perché nella civiltà Sarda, molto si è sviluppato prima che altrove, e che, mentre gli egizi stavano sottoterra ad istoriare le loro magnificenza, i sardi, in giro qua e là, lasciavano segni della loro cultura ovunque, magari con qualche Dea Scarabeo in tasca, che poi, allegramente, gli stessi Egizi, avranno preso ad emulazione, 2500 anni dopo, per onorare la rinascita dei loro defunti

Sono Dee Silenziose, vestite solamente della loro bellezza, senza ornamenti. Minimaliste.
Pregne di simbolismo
Di vera Divinità
Vestite di Sole e di Luna

Ci sono tante cose che andrebbero riscritte
Si comincia con il raccontarle diversamente, nel modo giusto
Ma è già un' ottimo inizio

Tiziana  Fenu

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Maldalchimia.blogspot.comLe Dee Silenziose




























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