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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, aprile 30, 2022

💛Beltane ampliato

 Ripropongo, con approfondimenti.


Beltane, simbologia in Sardegna


Tra oggi e domani si festeggia la festa pagana di Beltane(che corrisponde al nostro Calendimaggio), che nell'antico calendario celtico, celebra l'arrivo della bella stagione, dell'abbondanza, del risveglio dei sensi dopo il torpore invernale. Si celebrava con dei grandi falò e con delle danze intorno ad un alto palo ben piantato nel terreno, ad indicare una chiara simbologia fallica di abbondanza, prosperità e sano erotismo, inteso come attivazione di quella nostra energia vitale, quale è l'Eros in ogni sua forma e manifestazione.

Si celebrava così, questa festa del "latte e del miele", alimenti cari alle Dee.

Le due feste precedenti, lo Samhain e lo Yule, erano serviti, come avevo scritto in un mio precedente post, ad entrare in una sorta di incubatio, nel ventre della Madre Terra, nel buio uterino, dove si affronta se stessi, nella propria profondità, come il Minotauro al centro del labirinto, nel cordone ombelicale, da ripercorrere a ritroso, nel grembo uterino di una nuova rinascita.

Si dorme, per ricordare la propria origine divina.

Il Minotauro che deve scendere nelle profondità di sé stesso, e accedere all'inconscio lunare, per poterlo, in seguito, purificare attraverso la purificazione di Imbolc, della Candelora, per permettere che l'acqua incontri il fuoco, e si liberi l'elemento volatile che punta verso l'alto.

L'aquila che finalmente vola.

L'elemento cristico Aria, capace di liberarsi dal dolore e rinnovarsi in nuove libertà ritrovate, dove l'azione del "solve", è necessaria e funzionale al "coagula" del ricompattamento.


Perché Beltane celebra il matrimonio mistico tra le nostre due polarità, maschile e femminile, la sinergia vitale e creativa che deriva da questa unione feconda, dove la Terra, elemento femminile magnetico, è scaldata dal calore elettrico maschile.

È la festa del fuoco vivificante, che sposa la prima rugiada del mattino, che con la sua purezza è capace di lavare e purificare anche la nostra anima.

I falò di Beltane venivano accesi con nove tipi di legni diversi e considerati sacri( betulla, quercia, sorbo, salice, buancospino, nocciolo, melo, vite e abete) e avvolti con nastri colorati, gli stessi del palo centrale intorno a cui si danzava.

Nove tipi diversi. Nove, perché il nove è l'archetipo Teth, che indica il grembo, il femminile, la fertilità.

Quello stesso "9" che risulta  dalla somma del "72°>7+2=9" e dal "36°>3+6=9", degli angoli interni del triangolo che è all'ingresso dei nuraghi(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0), e del nostro Pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0).

I numeri Sacri della Creazione

"3/6/9", "l'universo crea" (Tesla).

Geometria Sacra. 


Durante i festeggiamenti di Beltane, veniva eletta la Reginetta di Maggio, e il suo sposo, chiamato anche "Re della Foresta" o "Green Man". 

Una Reginetta giovane e fertile, poiché doveva rappresentare la Dea che viene fecondata dal Dio, che rappresenta il vigore maschile che porterà abbondanza a tutta la comunità.

La Reginetta avrà l'onore di accendere il Fuoco di Beltane per il grande Rito, e questo Fuoco verrà custodito scrupolosamente, in modo che non degeneri e lo si tenga comunque vivo per i due giorni di festeggiamenti.

In questo modo, uniti dal Fuoco, diventano Sommo Sacerdote e Papessa, e si rincorrono fuori e dentro il cerchio intorno al fuoco, a zig zag, in una danza amorosa e giocosa che viene riprodotta anche intorno ai pali, detti Maypole, con i nastri colorati che vengono intrecciati a ritmo di danza, intorno al palo, da un numero uguale di uomini e donne, dove gli uomini girano in senso orario e le donne girano in senso antiorario.

Questo perché la donna è il polo negativo, magnetico, l'antimateria il "buco nero" da cui tutto ha origine, mentre l'uomo è l'elemento elettrico, il polo positivo.


Un "cantare maggio" che sopravvive in tutta Italia con forme di canto a strofa(le "strofe di maggio" da cantare di porta in porta), ricevendo un piccolo rinfresco e una piccola offerta.

La melodia su cui sono cantate le "maggiaiole' e la tecnica dei cantori solista e coro di risposta, si avvicinano ad altre forme di musica popolare arcaica dell'area mediterranea, come il canto tipico sardo" a muttetus", con strofe di botta e risposta e in rima.


Ma in Sardegna, talmente è sentito questo passaggio così importante, che è stato sacralizzato in grembo ad un'altra manifestazione cultuale importantissima per noi Sardi: la Sartiglia di Oristano, una rappresentazione attestata con documenti scritti fin dal 1500, ma che affonda le radici, nella notte dei tempi, inglobata all'interno del Carnevale sardo, che celebra la purificazione e la divinizzazione dell'umano(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-simbolismo-divinizzante-del.html?m=0).

Sartiglia, che si replica anche per Ferragosto, a Torregrande, sempre in provincia di Oristano.

La "Sartiglietta", per la festa dell'Assunta. 

La figura importante di questa manifestazione, come ho già avuto modo di approfondire in precedenza, "Su Componidori", è una figura sacralizzata e divinizzata, che non può nemmeno toccare terra con i piedi, dopo la vestizione. Il suo compito è quello di donare simbolicamente la fecondità dei raccolti, alla comunità, cercando di "infilzare" la stella a sei punte, durante la corsa a cavallo.

Stella a sei punte  che indica l'unione del Maschile e del Femminile, che si uniscono proprio per il Calendimaggio, per Beltane, e che, attraverso l'azione fertilizzante e benedicente de "Su Componidori", come veicolo del Divino che feconda di divino la coppia, rappresentata dalla stella a sei punte, garantisce un buon raccolto, per il benessere dell'umanità.


Ma il momento culminante della cerimonia è proprio quello della benedizione con "Sa pippia de maju", la "bambina di maggio", chiaro riferimento alla fanciulla pura di Beltane, che diventa Papessa, Sacerdotessa, insieme al suo Re, insieme al suo Green Man, il verde re della vegetazione fertile. 

Infatti questo scettro, realizzato con un doppio mazzo di viole mammole incastonato su una fascina di pervinche (ricordo che la pervinca, come già dissi, era simbolo della divinità dell'acqua Maimone, molto sentita in Sardegna), tenute insieme da un nastro verde, dal maschile, che dona forma al Femminile, rappresenta la rigenerazione della natura, la fine dell'inverno, e l'arrivo del sole fertilizzante. 

Le "pippie di maggio", le reginette, le spose di Maggio, che andavano di porta in porta per la questua, per il Calendimaggio. 

Addirittura in un documento di fine '800, in possesso dei Gremi, si trova traccia di un compenso dato alla bambina, che portava "sa pippia de Maju" a su Componidori. 


Il mazzolino di viole mammole, ha la stessa forma del Vajra indiano, e di quel simbolo che nel Menhir di Laconi, viene chiamato il doppio pugnale. 

Credo che rappresenti invece la dualità che si fa una, il Maschile è il femminile, l'anima e il corpo dopo la morte, tant'è che si intravede, al centro del "doppio pugnale", una H Mercuriale, che unisce, come il gradino di una scala, tra il sopra e il sotto, tra il capovolto e chi sta in piedi. Tra la vita e la morte. Tra i due opposti, come il maschile e il femminile. 

È l'elemento di unione, rappresentato dal Sacro Vajra, dove la sinergia maschile e femminile, diventa sinergia creativa, energia dinamica che eleva l'uomo a stati di consapevolezza superiori, ad una maggiore unione con il divino, rappresentata anche da quel colore viola, che indica spiritualità, delle viole mammole de Sa pippia di Majo, che tra le mani di un essere divinizzato come su Componidori, diventa strumento di benedizione propiziatoria per tutta la comunità.


Questo è lo strascico della festa di Beltane fino a nostri giorni, fino ad essere stata intessuta e inglobata, in un'altra sacra rappresentazione come quella della Sartiglia, con la benedizione di questa Pippia de Majo, anche se prof. Dedola, riguardo a "Maju", come avevo già scritto, lo fa risalire all'accadico "Mahhu" che significa "sciamano, folle".

Lo Sciamano Sacro, l'uccello del tuono, colui che è capace di evocare vento, tuoni e fulmini.

E quindi comunque compatibile con la figura de Su Componidori, come colui che sapendo gestire i quattro elementi, quindi anche l'acqua, è una sorta di Sciamano - demiurgo che crea abbondanza. 

Mentre, sulla parola "pippia", si concorda sull'origine dall'accadico "pi-pium", che significa "sorgente". 

In pratica, la viola mammola rappresenta il Femminino, e la pervinca, il Mascolino, il Dio Maimone della pioggia. 

Uniti sinergicamente per creare fertilità. 

La pervinca in sardo si chiama "proinca", ed è molto simile al verbo "proere", cioè "piovere in sardo" 


Onestamente mi piace pensare che Sa pippia de Majo sia la colonna portante sia del Beltane che della Sartiglia, visto che proprio questo elemento le accomuna. 

È il grembo uterino, il Femminile, che porta la vita, è il calice, il Sacro Graal della vita. 

Doppio calice, nel caso de Sa Pippia de Majo, perché il mazzolino è a forma di doppio calice. 


E il doppio calice, anche se disposto verticalmente, lo troviamo, proprio nell'iniziale della parola Beltane, la B, il secondo archetipo Beth, con funzione contenitore. 

Un archetipo femminile, la casa di Dio, del Divino, la donna e  Madre dove il Padre Divino, l'Aleph, il primo Archetipo, si manifesta. 

Betilo, "Beth-El", casa di Dio. 

La Donna è colei che dà la Forma. Iside restituisce forma a Osiride, dopo che è stato fatto a pezzi, e crea Horus, l'Oro, perché lei, alchemicamente può farlo. 

È la manifestazione del Divino, la materia, che ha in sé l'impronta divina, la Sophia, la conoscenza, il Sacro Femminino, rappresentato negli Arcani Maggiori, proprio dalla Papessa, dalla Gran Sacerdotessa, colei che ha le chiavi iniziatiche della conoscenza, il Sacro Graal del proprio tempio interiore, la Maddalena, la "clavicola" di Salomone. 

Anche certe doppie porte delle Domus de Janas sembrano una B, come quella della Domus de janas di Putifigari, s'Incantu. 

Nelle Rune la Beth è rappresentata dalla runa Bjarka, che rappresenta il potere nutritivo di generare la vita. 

Due triangolini vicini. 

Li abbiamo visti anche nelle Domus de Janas. Mi viene in mente il petroglifo delle Domus de Janas Corongiu, a Pimentel, in provincia di Cagliari, con quei triangolini allineati.

Nascita/morte/rinascita, che possono avvenire solo in un grembo femminile, come il grembo di madre terra delle Domus de Janas. 

Si parte da lei, dalla Beth, e si torna a lei, alla fine del viaggio dell'uomo, attraverso il suo lavoro di raccolta del molteplice verso l'unità. 

Lei è sacra quanto l'Aleph, il Dio creatore. 


Quell'Aleph, prima lettera dell'alfabeto, nel suo grafismo è rappresentata dalla testa del Toro. 

Beltane

Bel-tane

Bal/Baal 

Il toro fecondante. 

Si, perché astronomicamente il  Beltane si verifica quando il Sole si trova al 15° grado del segno del Toro, in un periodo compreso tra il 30 di aprile e il 5 di maggio, in corrispondenza alla levata eliaca( la prima apparizione dell'astro, subito prima del sorgere del Sole) di Aldebaran(Alpha Taurus) della costellazione del Toro. 

E, abbiamo visto, come Aldebaran, sia la tappa ultima, di quella via della rinascita dopo la morte, sull'asse "Sirio/cintura di Orione/Aldebaran(Toro-Iadi-Pleiadi), lungo la via Lattea( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 

Percorso, segnato come una Y, dal" corno sinistro più corto", come i Torelli dei nuraghi, che manifestano la ierofania della divinità YHW, così presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda. 

Trovo straordinaria questa continuità che si è sviluppata tra gli antichi riti di Beltane e la continuità simbolica nella nostra Sartiglia, che rappresenta comunque un rito di fertilità, anche se inglobata nella simbologia di purificazione e divinizzazione del Carnevale, perché  resta un passo  avanti, visto che rappresenta l'unione sacra, che avviene dopo la separazione e la purificazione, e comunque, sempre festa del fuoco si tratta, con valenze propiziatorie e apotropaiche.

Domani si celebra Sant'Efisio, come il nome( a parte, del mio adorato nonno materno), come il nome del Gigante di Mont'e Prama, Efis, colui che porta il simbolo esagonale degli Architetti Divini(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0), dei rappresentanti della divinità creatrice, Padre e Madre insieme.

Esagono che è fiore della vita a sei petali(come quello della maschera dei Boes), che è stella a sei punte(come la stella della Sartiglia), che è cubito reale(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0), parametro architettonico della Geometria Sacra.

Sant'Efisio, patrono di Cagliari, con tutto un complesso cerimoniale. 

L'investitura dell'Alter Nos, la funzione religiosa nell'antica chiesa di Stampace a Cagliari, la  sfilata con tutti i costumi tradizionali da ogni parte dell'isola presso le vie di Cagliari nella zona del Porto, la processione a piedi fino alla chiesa di Nora, distante più di 60 km e rientro, sempre a piedi, a Cagliari in processione.

Privatamente, verrà  pronunciata anche la formula di scioglimento di un voto che risale al 1652, oggi custodito presso l'archivio storico, nel quale si evoca l'intercessione di Sant'Efisio per far terminare la peste, dove ci si impegna ogni anno a perpetuare la festa solenne ripercorrendola con i fedeli al seguito, dopo la celebrazione e la sfilata,con il tragitto che giunge dal carcere fino a Nora, per poi ritornare il 4 maggio a Cagliari nella chiesa dove  vi è il simulacro del Santo appunto nella chiesa di Sant'Efisio.

Sant'Efisio era nato in una città dell'Asia Minore all'epoca dell'imperatore Diocleziano  nel terzo secolo dopo Cristo.

Giovanissimo, intraprese la carriera militare e arrivò in Italia per contrastare la diffusione del Cristianesimo.

Si convertì al cristianesimo dopo la visione di una croce nel cielo, che gli si impresse nel palmo della mano.

In Sardegna disobbedisce agli ordini di Diocleziano, il quale ne comandò Il martirio , che avvenne il 15 gennaio 303 d. C. nella prigione di Nora.

Nora, che letto al contrario, per quella particolarità dello speculare e del gemellare così presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, che si fa veicolo del Divino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0), diventa Aron.

Nora/aron/Aron-ne

Aronne era il fratello di Mosè, un Leviatano come Mosè, un Iniziato.

E se i Giganti, sono i depositari della parola divina, di quel YHW, di cui hanno traccia dei sigilli di Tzricotu, come fossero le prime tavole della Legge, le prime Sephiroth, le prime dieci leggi divine dell'albero della vita(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html?m=0), di cui portano traccia anche nei dieci solchi, come i dieci comandamenti, come le dieci Sephiroth dei sigilli di Tzricotu, della protezione degli avambracci(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/costume-ittiri-e-gigante.html?m=0), è chiaro come questi Giudici, da cui i Giudicati, sono gli Ebrei, i Giudei che abitavano la Palestina e che parlavano aramaico(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/yhw.html?m=0)

I simboli degli Archetipi Ebraici presenti nel simbolo della tribù dei Dan sono una Dalet e una Nun, e insieme formano la parola Dan, che significa "giudicare" (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)

A Nora, dove per l'Assunta del 15 agosto, la processione si svolge in mare, a celebrare il Sacro Femminino.

In tempi passati anche la processione di Sant'Efisio si celebrava in mare, per celebrare la Dea Madre, Ishtar, Inanna, le antiche Dee Madri Sumere e Mesopotamiche.

Il palo asherah, scoperto in ritrovamenti archeologici in Giudea, era un palo sacro eretto nei luoghi di culto cananei per onorare la dea madre ugaritica Asherah, chiamata anche Asertu, consorte del dio El, Baal, YHWH. 

Sono gli stessi pali che adesso vediamo addobbati con i nastri, per Beltane.

Quindi, un YHWH che aveva una consorte, una Asherah, la regina del cielo, e, accanto ad essi venivano sempre piantati dei pali santi.

Questa tradizione probabilmente è rimasta in Sardegna, sotto forma dellla rappresentazione ritualistico dei Candelieri di Sassari, culto dedicato alla Dea Madre, riportato anche dalla Bibbia, per l'Assunta/Ashera del 15 agosto.

In Sardegna siamo pieni di "ashera", di betili conficcati nel terreno, che indica la sinergia del maschile e del Femminile, insieme per la creazione.

La Faradda, la Discesa dei Candelieri di Sassari, una festa antica almeno cinque secoli, che celebra ogni 14 agosto la devozione cittadina per la Madonna dell’Assunta. Undici ceri lignei di grandi dimensioni, con nastri colorati intorno, sono trasportati a spalla lungo le vie cittadine, fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. 

Come i nastri intrecciati per Beltane dalle ragazze, insieme ai ragazzi, intorno ai pali. Sarà per questo motivo che si mettono le bandierine colorate appese nei paesi, per le sagre che festeggiano i santi.

Vi è sempre una sinergia del maschile e del femminile, così come è presente ed ostentata, nei Gigantu di Mont'e Prama, come abbiamo visto(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-regalita-dell-ur.html?m=0) 

L'Antica Civiltà Sarda è straordinaria per questo motivo, a mio avviso. 

Ogni particolare è collegato ad un altro, e c'è sempre una continuità simbolica e concettuale che lega i vari elementi, anche a distanza di secoli, e che arriva fino a noi. 

E quando c'è continuità e complementarietà anche tra elementi apparentemente distanti, anche in altre culture, significa solo una cosa: che noi siamo Matrice che sopravvive alle diversità e lì dove si perdono, da noi restano, perfettamente integrate in una tessitura d'Oro che ci riempie gli occhi di bagliori di orgoglio.

Beltane celebra la sinergia del Mascolino e del Femminino, uniti per la Creazione, e la nostra Antica Civiltà Sarda lo manifesta in modo eccelso, in ogni più piccolo aspetto, perché è il riflesso di una Sacra Armonia che incanta tutti. 


Tiziana Fenu 

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Beltane ampliato















💛YHW

 Piccola parentesi mia a riguardo, avendo a che fare con i miei strumenti di studio preferiti, i Sacri Archetipi Ebraici

La Y, sempre così presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, è il Decimo Archetipo Ebraico Yod, con funzione "concentrazione"

Energeticamente, è importantissimo, perché è il punto di inizio di ogni creazione, talmente importante, che la Y è la prima lettera del nome di Dio YHWH, o YHW, per restare nel nostro ambito.

La H è il quinto Sacro Archetipo Ebraico He', con funzione "vita", indica quell'equilibrio necessario, tra le due energie, affinché la creazione possa essere possibile. È probabilmente la forma grafica e simbolica tra le più antiche, perché ne abbiamo traccia anche in siti archeologici come quello di Gobleki Tepe, risalente all'11.000 aC, e che poi ritroviamo in ogni rappresentazione di Divinità o semiDei, in ogni cultura e in ogni periodo, compreso nella Tanit, quando vengono rappresentati con le braccia aperte, in equilibrio, e generalmente con due animali, speculari, tenuti per le mani, ad indicare l'equilibrio degli opposti, funzionali alla creazione, all'alchimia.

La lettera H, così importante nella nostra Antica Civiltà, tanto da esserne la koine' concettuale e simbolica in ogni rappresentazione della nostra Antica cultura, dove gli Opposti, agiscono in sinergia(sole/luna, acqua/fuoco, dentro/fuori, vuoto /pieno, ecc..) è ben rappresentata dalla Tanit, ed è talmente importante, che nel nome di Dio YHWH è ripetuta due volte, in quanto rappresenta quel Sacro Femminino, coppa dell'equilibrio, attraverso il quale l'energia maschile si può manifestare e prendere forma, prendere vita. Infatti, come ho scritto, la He', come Archetipi, ha funzione "vita".

E poi abbiamo la Vav, il sesto Sacro Archetipo Ebraico, con funzione "congiunzione"

È l'energia che fa da collante tra l'energia mascolina Y e l'energia femminile H. 

Y, decimo archetipo

H, quinto archetipo

10+5, fa 15, che ridotto ad un'unica cifra, diventa 6, come il nostro archetipo Vav.

Il 6 estremamente presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, come l'esagono nel mento del Gigante, come cubito reale, come fiore della vita a sei punte, nella maschera  dei Boes.

Come canovaccio concettuale di unione degli opposti, in ogni aspetto.

Un YHW, che ci rappresenta profondamente, che offre le chiavi per capire la spiritualità, la simbologia dei nostri antenati nelle loro infinite e magnifiche manifestazioni.

Sempre in cerca dell'equilibrio, della perfezione, dell'armonia degli opposti, del contatto tra cielo e terra,

Di una comunicazione sempre intensa e forte, con il Divino, e manifestato poi, in terra, nelle magnifiche opere che ci hanno lasciato.


Piccola parentesi.

Le scanalature della protezione dell'avambraccio del Gigante, sono 10, come le scanalature del costume sardo di Ittiri, dal quale pendono 10 doppi bottoni Sardi.

La sfera, la completezza, il grembo della creazione

Un sigillo di appartenenza, di regalità, arrivato fino ai giorni nostri

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Tiziana Fenu

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SIGILLI BRONZEI DI TZRICOTU DI CABRAS.

 

1) YHW SESSO (maschile e femminile) CHE DA' LA VITA. 

2) YHW E IL FIGLIO. 


Qualcuno ha 'protestato' perchè i due passi da noi citati dei documenti di Tzricotu (ricordo che sono due di quelli in calco) del post precedente non hanno la traduzione. Beh, io amo confidare spesso nel fatto che, almeno i miei 'amici', abbiano comprato e siano in possesso del  testo didattico 'I geroglifici dei Giganti' ovvero l'introduzione allo studio della scrittura nuragica (pp. 105 - 108). E se non proprio non l'hanno siano in grado di procurarselo in biblioteca o altrove. Si tratta in fondo di una piccola fatica che, per altro, permette ci capire certe cose fondamentali sull'antica scrittura 'sacra' dei Sardi. Una di queste 'cose' è ad esempio quella che riguarda la 'natura' di YHW, il dio supremo dei sardi dell'età del bronzo e del ferro: YHW è divinità 'fallica' ma è anche divinità femminile. Infatti, la voce 'arwh' significa 'nudità', in generale.  In ogni caso, la prima espressione ' YHW hy 'arwh ' significa 'YHW è sesso (maschile e femminile) che dà la vita'; la seconda 'YHW w h bn ' significa 'YHW e suo figlio' (ovvero il Gigante di cui è riportato il nome nel sigillo di bronzo). In quest'ultima si ha la chiara informazione che 'i giganti' (quelli delle statue del monte sacro di Cabras) sono figli divini di YHW. In quanto tali sono 'santi e guerrieri' e intercedono per lui. Per questo sono 'armati' e lottano'. Non c'entrano nulla i guerrieri della guerra ma 'i guerrieri' difensori, come ancor oggi sono intesi nelle lodi (gosos, goggius) dei santi cristiani o cristianizzati di Sardegna. Ci vuole poi così tanto per capirlo? Capire che le tre tipologie luminose (i famosi 'occhi')  di guerrieri di Monte 'e Prama costituiscono una grandiosa metafora?  Capire che quei 'tori' possenti  difendevano una volta la gente in vita e in morte come oggi ti difendono Sant'Efisio, San Gavino, Sant'Antonio, ecc. ecc.? 


(In all. Il braccio con il parabraccio e l'arco del 'gigante santo figlio di Dio (yhw) protettore')

Prof. Gigi Sanna, docente, autore, esperto di antiche scritture e alfabeti.


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YHW



venerdì, aprile 29, 2022

💙30/04/2022 Luna Nera ed eclissi solare

 Sabato 30/4/2022, avremmo una serie di combinazioni astronomiche abbastanza particolari. 

Abbiamo una Luna Nuova in Toro

È una Luna chiamata Luna Nera, la seconda  Luna Nuova in un singolo mese del calendario(la precedente, vi ricordo, era stata il primo Aprile, in Ariete, e la Luna Piena, in Bilancia, il 16 Aprile), e produrrà un'eclissi solare parziale, visto che la Luna, attraverserà brevemente una parte del sole dalla prospettiva della terra, alle 19.45, con il suo picco massimo.

Questa Luna Nera si verifica circa una volta ogni 29 mesi, e corrisponde a quella che viene definita "la Tredicesima Luna", di cui ho approfondito la simbologia riguardo un importante altare della Tredicesima luna, qui in Sardegna, ad Oschiri(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-tredicesima-luna.html?m=0)

La Luna Nera, o Tredicesima Luna, non è da confondersi con la Luna Blu, anzi, ne è il rovescio della medaglia.

La Luna Blu rappresenta un secondo plenilunio che cade all'interno dello stesso mese solare, dove quindi, si verificano due lune piene.

Invece la Luna Nera o Tredicesima, è un mese lunare intero, da Luna Nuova a Luna Nuova.

È associata all'Arcano XIII della Morte, che implica il concetto di Morte, funzionale allo stesso concetto di Vita, di rinnovamento, di trasformazione.

"La Tredicesima luna è collegata al mondo degli spiriti, ai reami dell'oltretomba, agli antenati. È una luna oscura, che porta in sé estrema energia alchemica, trasformativa.

Vengono richiamate, in queste lune, gli spiriti delle Antiche Madri, come le banshees, in alcune culture, quelle che sono in contatto con il mondo dei morti, e la pietra più usata in genere, è l'ossidiana, come per i riti dello specchio di ossidiana delle Curandere". 

Casualmente, ma mai per caso(ultimamente l'Universo sta emanando una fortissima presenza energetica, con la sua precisione, con i suoi sincronismi e i suoi allineamenti, ne sono estasiata. Ci sta fornendo preziosissime e potenti linee guida alle quali connetterci), se sommiamo cifra per cifra 30/04/2022, otteniamo un 13, come la Tredicesima Luna. 

Archetipo, eclissi, e lunazione, perfettamente allineati. 

Per la luna Piena del 16, avevamo avuto ben quattro pianeti allineati, come abbiamo già visto, Giove, Venere, Marte e Saturno. 

Il 27, invece, abbiamo avuto allineati, Luna, Venere, Giove, Nettuno. 

E per questo 30 aprile, avremmo la congiunzione Venere-Giove, "stretti in un abbraccio", con meno di un grado di separazione. 

Il Femminino e il Mascolino in sinergia, esattamente come questa Luna Nuova in Toro. 

Il Toro è un segno femminile, ha una valenza "taurina/uterina". 

Le corna a falce di luna, si identificano anche con la coppa uterina. 

Il toro, ancestralmente, rappresenta il potere generativo della natura, lo Spirito primordiale, divino, e la sua controparte energetica, la vacca, ne rappresenta la manifestazione nella Forma, la materia fecondata, la sostanza cosmica incontaminata. 

Dio Padre e Dea Madre. 

Un culto legato anche ai misteri mitraici, nei quali il Dio Mithra, il Dio solare, uccide il Toro cosmico, il quale, morendo, con il suo sangue, fertilizza la terra, il Femminino, per dare origine alla vita. 

Un sacrificio necessario, nel senso di "rendere sacro". 

La Morte, così, acquisisce un senso, perché diventa processo alchemico di trasformazione che porta a nuova vita. 

Solo il Toro, con questa sinergia alchemica del maschile e del Femminile complementari, taurino focoso(Giove)/femminino-vacca-pacifico(Venere, che governa il segno, che è anche il segno di esaltazione della Luna) può manifestare energeticamente questa complementarietà, alla vigilia di Beltane, la festa del Matrimonio Alchemico tra le due polarità. 

E d'altronde, come ho scritto tante volte, per chi mi segue su JanaSophia, la costellazione del Toro(comprese le sue Iadi e Pleiadi), sull'asse, Sirio/cintura di Orione/Aldebaran, lungo la via Lattea, era considerata la Via della Rinascita dopo la morte. 

L'Armonia e l'equilibrio raggiunto, poiché, anche in terra, quando il Sole si trova in questo segno, la Natura è al suo massimo splendore primaverile. 

La Matrice cosmica è in pieno splendore e movimento. 

Zolfo e sale promuovono la crescita del Mercurio, l'agente trasformante, elettrico, coadiuvato dal Saturno lunare che ha accolto il Seme sottoterra, e la terra fiorisce, con l'ausilio di Venere, dell'amore e della Bellezza, che regge il segno del primaverile Toro, simbolo dell'energia primordiale celeste. 

Ora che ci penso, mentre scrivo, mi rendo conto che "corno", è l'anagramma di "crono", e Cronos, è Saturno, la più alta delle sfere planetarie, il Dio dell'età dell'Oro, dell'immortalita, del continuo rinnovamento, della continua trasformazione ciclica, nel corso del tempo. 

Rinnovamento che può avvenire solo nel Grembo per eccellenza, nel liquido amniotico, nella dimensione lunare, femminea, della trasformazione. 

Nel nostro  tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico di questa Luna Nuova, l'Archetipo Mem, con funzione "liquidità", la cui forma ricorda un ventre materno. Simboleggia l'acqua, la capacità di ricevere il Seme, di custodirlo, di farlo germogliare, di squarciarne il rivestimento, come una sacca amniotica.

Il grembo che dà la vita, è lo stesso che accoglie dopo la morte, perché si ritorna nel grembo di Madre Terra. 

La Mem come Essenza del Femminino

La Mem come simbolo della Morte, il simbolismo di quel Saturno, di quel Cronos, che è "Crono/corno", come simbolo di un grembo costantemente, ciclicamente rinnovatore, alchemicamente trasformante, attraverso la morte ciclica. 

L'acqua è quell'elemento che purifica, ma che fa anche da collante, fa aderire due cose separate, come quando si amalgama l'acqua alla farina, o all'argilla. Si crea qualcosa che prende Forma, attraverso l'emozione, la dimensione lunare dei sentimenti, che sono di un'Ottava superiore rispetto all'attrazione materica. 

L'acqua tende dall'alto verso il basso. 

La pioggia, i torrenti, i detriti pesanti che affondano nell'acqua. 

L'acqua spinge all'umilta', alla verità verso sé stessi, alla possibilità di cambiamento, senza stagnare, per evitare di diventare acqua torbida di palude, per essere liberi di fluire, di trasformarci. 

La prima vera benedizione, il primo vero battesimo, non avviene nell'acqua. L'acqua coadiuva ciò che avviene sottoterra, nel grembo, nella morte, nel Sepolcro. 

Le energie di domani, sono potenti energie da Alchimista. 

Sinergia degli Opposti alchemica del Toro, da Minotauro, metà uomo e metà toro, "minus-taurus", ad Umano, attraverso il percorso spiralizzato uterino del Labirinto, per mano Femminile. 

Arianna

Ar/Ra(sole, fuoco) 

An(acqua) 

Il Femminile Custode delle polarità opposte. 

La Luna Nera. La Luna di Iside, il Sole nero.

Il Sole prima del Sole, capace di oscurare lo stesso sole. Lo farà in questa eclissi, in questa lunazione di morte e rinascita che ha l'energia delle Antiche Madri. 

Della Madre per eccellenza, la Mem, una delle tre Lettere Madri, insieme all'Aleph e alla Shin

Acqua, Aria e Fuoco. 

Luna Nera, eclissi di sole, archetipo XIII, morte, rinascita, purificazione. 

Energia taurina/uterina. 

È tempo di lasciare andare. 

Il percorso iniziatico, in questi ultimi mesi è iniziato per via femminile, come abbiamo visto seguendo tutto il percorso delle varie lunazioni. 

Femminino Custode di vita e di morte, quando rilascia l'ovulo non fecondato, nel sangue e nel dolore fisico. 

Dovremmo avere il coraggio di rilasciare tutti i nostri simbolici "ovuli non fecondati", quelli che sono rimasti sterili, quelli che ci hanno fatto stagnare in situazioni o persone. 

Quelli che non abbiamo avuto il coraggio di fecondare. Vuol dire che non era il momento giusto. 

Quelli che abbiamo perso, verso i quali nutrivamo aspettative, progetti, gioia, speranze. 

Non teniamo dentro questi sterili semi. Potrebbero diventare erbacce infestanti, che toglierebbero linfa vitale al terreno, al nostro grembo, per nuove occasioni, nuove possibilità, nuove sinergie. Con noi stessi, innanzitutto. 

L'acqua archetipale nel quale si svolge questo processo in questa Lunazione, dà sollievo a questa dinamica energetica, che è dolorosa, come può essere un parto, un aborto, ma è lenita dall'amorevole energia e amore, della Madre, delle Antiche Madri, che celebrano insieme a noi, questa morte e rinascita. 

L'acqua è memoria. 

Abbiamo memoria animica di ciò che ci serve per affrontare questa Opera al Nero, molto saturnina, anticamera della Grande Opera Alchemica di trasformazione. 

Siamo alla vigilia di Beltane.

Venere e Giove, proprio domani, alla vigilia delle Nozze Mistiche, saranno vicinissimi. 

Si viaggia leggeri, si viaggia in Bellezza, in Armonia, in Abbondanza per unirci alchemicamente, al nostro Sposo Animico. 

Abbiamo dei Doni da portare. 

Abbiamo Noi stessi da offrire, in tutta la nostra Nudità e Verità. 

Solo due Verità, riescono ad incontrarsi e comunicare. 

L'Universo, che è sempre Verità, ci guida, come ha sempre fatto. 

Fidiamoci. 


Tiziana Fenu 

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30/04/2022 Luna Nera ed eclissi solare




martedì, aprile 26, 2022

💛Costume Ittiri, e Gigante

 La Iod di un Sacro Guerriero e una Regina. 


Immagini a confronto. 

Sa buttoniera del costume di Ittiri ( provincia di Sassari) e la protezione dell'avambraccio dell'Arciere di uno dei Giganti di Mont'e Prama. 

Stessa struttura. 


Stessa decorazione con 10 scanalature, nel costume di Ittiri, impreziosite da dieci elementi decorativi, i 10 doppi bottoni sardi, con chiaro riferimento beneaugurante alla fertilità e riproduttivita'. 

Un chiaro simbolo, veicolo di un messaggio più importante, che contraddistingue una Stirpe, un'appartenenza regale. 


Il 10 delle 10 scanalature, rappresentano  il Decimo Archetipo Ebraico Iod. 

Quella Y che abbiamo visto più e più volte, come simbolo Regale di Divinità Solare, e di "impianto triadico" a tre punti triangolari, che rappresenta la Sacra Creazione.


Come i nuraghi trilobati più importanti, il Santu Antine, e il Nuraghe Losa, dei Nuraghi Sacri, dei luoghi di Culto, a pianta triangolare. 

Lo Iod è il perno sul quale si snoda la creazione, perché è sinergia di maschile e femminile insieme.


Il 10. 

Il bastone e il cerchio, maschile e femminile che si uniscono per creare.

Perché lo Iod è il Principio Creativo Primo. 

È la mano che crea, la mano chiusa a pugno, la forza. 

In Egiziano è rappresentato come un giunco fiorito, come la stessa esistenza che sboccia. 

È la prima lettera del tetragramma divino

YHWH, l'essere assoluto.

Quello stesso YHW, come divinità creatrice della nostra Antica Civiltà Sarda, di cui si trovano tracce in reperti e nei Giganti di Mont'e Prama. 


Pugno chiuso, mano chiusa, come i terminali dei raggi solari di Aton, la divinità solare, rappresentati nel tempio di Amenofi IV, che benedicono e danno forza al faraone e a sua moglie Nefertiti.


Perché la Iod  ha la funzione "concentrazione", l'irradiazione dell' Assoluto, tutto concentrato in una lettera piccolissima, la più piccola dell'alfabeto. 

È il punto centrale della ciclicità del tempo. 

L' idea primaria che si incarna nella Forma, in un centro di rotazione, creativo.


Immagino quale straordinario simbolismo potesse avere, carico di tutta questa forza ed energia, questo "bracciolo di protezione" di questo arciere di Mont'e Prama. 

L 'avambraccio, e la forza del polso, la stabilità di entrambi, sono importantissimi per prendere bene la mira. 

Dalla forza e stabilità dell'avambraccio, dipende tutta l'energia del tiro, e tutta la traiettoria. 

Corrisponde al punto zero necessario alla creazione.


È la piattaforma della creazione. 

Il fondamento eterico di ogni realizzazione materica. 

Un centro. 

Un punto. 


Come lo è anche l'Aleph, il primo archetipo, del quale ho parlato più volte, che parte dalla svastica solare, come centro di irradiazione, e poi si sviluppa in grafismo di  testa di Toro, e di lettera "A". 

Sempre un Simbolo Solare, la perfezione originaria, quella dell'Aleph, dell' Uno Assoluto, che poi si concretizza nella materia, tramite la Iod, la Y, la divinità solare, l' Essenza Divina Manifestata.


Quale migliore simbolismo, di forza e regalità, avere sull'avambraccio una protezione con i simboli, i dieci solchi, della regalità, della divinità solare, creatrice, manifestata.


La figura geometrica che rappresenta il 10, è il decagono ed è considerata sacra, insieme al numero dieci, perché il lato del decagono regolare, inscritto in una circonferenza, è la sezione aurea del raggio. 

Sezione aurea che troviamo ovunque in natura, e che corrisponde al numero 1,618

É la proporzione divina, il numero aureo, la sezione aurea, composta da una precisa frequenza di Fibonacci, che si auto-rigenera all' infinito, la genesi permanente. 

La Iod, è la stessa Aleph, ma in una Ottava superiore. 

Dieci solchi come i dieci Comandamenti


E rappresenta anche la perfezione della Tetrakys, la disposizione geometrica triangolare dei numeri dall' uno al dieci, come ho spiegato altre volte, dove

-il vertice rappresenta il Fuoco(la compiutezza),

-il secondo livello, con due punti, l'aria (la dualità, i complementari maschile e femminile), - il terzo livello l'acqua, la creazione, con tre punti, il grembo, il liquido amniotico,

e il quarto livello la terra, la materia, la struttura.


È la perfezione dello spazio /tempo circolare, il regno del Divino Manifestato, le dieci Sephirah della Manifestazione divina nell'albero della vita, dove la Decima, è chiamata Regina. 

Come avevo già scritto nel post sulle Yule, sul solstizio d'inverno, il 21 dicembre. 


E non poteva che essere una Regina, a raccogliere, e a custodire l'eredità di un simbolo così importante come lo Iod, la Y della regalità Sarda. 

Il simbolo della Sacra Stirpe. 

La Regina rappresentata con il costume di Ittiri, con quell'avambraccio di manica, finemente decorato, con 10 solchi paralleli, esattamente come quelli nell'avambraccio del Gigante Arciere.

L' Uomo divinizzato, rappresentato da questo Eroe Guerriero, e la Donna Divinizzata, rappresentata da questa Donna, che porta nel suo costume, come un fregio Regale, il simbolo della Forza creativa, della divinità che si fa materia, concepimento, grembo, in quei 10 bottoni maestosi, simbolo della perfezione della creazione. 

Una promessa che si rinnova. 

Un simbolismo che viene raccolto, custodito ed enfatizzato ancora di più, dalla bellezza di un'altra arte nobile che fece della nostra isola il vanto dell'antica Tartesso, l'isola dei metalli, l'arte della metallurgia, dell'oreficeria.


Una Regina, quella di Ittiri, che esibisce 10 maestosi grembi, dieci splendidi bottoni sardi, segno di creazione, di sinergia degli opposti.


Perché proprio Ittiri, e non un altro costume, di un'altro paese? 

Perché Ittiri, ha la stessa radice "itti-", di "ittico" che riguarda i pesci. 

Quell' ikhthys del pesce mistico che si forma nella Vesica Piscis, e che viene chiamato anche Mandorla Mistica, e che rappresenta l'unione del Maschile e del Femminile, lo stesso numero 10.

E quando il maschile e il femminile di incontrano, creano.

E a distanza di tremila anni, il Sacro Maschile e il Sacro Femminile, si incontrano ancora, manifestato attraverso quel simbolo "de sa buttoniera" sarda, i dieci bottoni, esibiti con fierezza, regalità e dolcezza, come solo una donna sarda sa fare. 

Memore del suo Sacro Arciere Guerriero. 


Tiziana Fenu

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(foto del particolare del costume di Ittiri di Alessandra Garau)

Costume Ittiri












lunedì, aprile 25, 2022

💙555

 Ho visto svariati post che propongono come similarità numerica, le date dell'inizio delle due guerre mondiali e l'invasione dell'Ucraina, sottintendendo come questa, debba rappresentare l'inizio del terzo conflitto mondiale.

Io ritengo che i calcoli non siano stati fatti nel modo giusto

Vediamoli insieme

Tre date

28/07/1914> 32

01/09/1939> 32

24/02/2022> 14

Sommando cifra per cifra queste tre date, abbiamo

Un 32, che ridotto diventa un 5, per la prima data

Un'altro 32, quindi un altro 5, per la seconda data

E un 14, che ridotto, diventa un altro 5, per la terza data

32> 5

32> 5

14> 5

Un 555, quindi.

Questa sequenza ha un altissimo valore vibrazionale, e indica un cambiamento

Inoltre, il 555, sommato, diventa un 15, che ridotto, diventa un 6, come il 6 del 2022.

Il 555, insieme al 666 e al 777, forma quella triade Sacra creativa, in Ghematria, che viene definita la triade Sacra della creazione, il "3/6/9" dell'universo che crea, di Tesla, dove il 555 ha una posizione centrale

Vediamo perché 

777>21> 3

555>15> 6

666>18> 9


3/6/9

Il 7 rappresenta il percorso iniziatico attraverso i 7 chakra, per focalizzare il significato primario. Un numero sacro in ogni civiltà e periodo. 

Il 5 rappresenta la dimensione terrena(4)collegata a quella divina(1).

È la rappresentazione grafica dell'equilibrio necessario, tra le due energie, per connettersi con il Divino. 

È l'equilibrio della Tanit, del 5, che è il simbolo sia di Venere /Sirio, quindi del Sacro Femminino, che del Toro, poiché la falce di luna del quinto giorno di luna calante, la coppa, si identifica sia con le corna Mascoline taurine, sia con la coppa Femminea dell'utero. 

Una sovrapposizione sinergica sempre fortemente presente soprattutto nella nostra Antica Civiltà Sarda, esemplificata in ogni aspetto, specialmente nella conformazione delle Tombe dei Giganti, nelle quali, la sinergia del Mascolino e del Femminino, era funzionale alla rinascita dopo la morte, e alla guarigione, visto che ancora oggi, le Tombe, e non solo, anche i nuraghi, Domus de Janas e pozzi sacri, sono usati a scopo terapeutico. 

Un 555 che si manifesta con queste tre date cruciali, indica un forte cambiamento in atto. 

È un potenziale energetico di manifestazione. 

Il cinque, è anche al centro del quadrato di Sator, il quadrato della creazione, perché la N centrale, in numerologia Caldea, ha valore 5.

E il quinto Sacro Archetipo Ebraico, corrisponde alla He', con funzione "vita", quindi "creazione". 

Corrisponde alla lettera H, proprio quella che è presente due volte, nel Sacro Nome di Dio, YHWH, perché il Femminino, è fondamentale per la manifestazione, nella Forma, dell'energia Creatrice. 

Senza essa, il Mascolino non si può manifestare, e vien meno il processo creativo. 

Corrisponde a quella Shekinah, a quel Sé Superiore che media tra Dio e l'Uomo, ben rappresentato dalla Tanit, in tempi molto lontani, dall'Uomo Vitruviano di Leonardo, in tempi più recenti, entrambi di forma pentacolare, come il tragitto che compie Venere nell'arco di 8 anni. 

Quell'umano che, attraverso il percorso iniziatico dei 7 chakra(777>21>3), o livelli di saggezza universalmente codificati sotto varie forme, in ogni civiltà, acquisisce consapevolezza della propria connessione con il Divino, con il proprio Sé Superiore, con le sue due polarità opposte(555>15>6), e, in equilibrio, si divinizza, con un nuovo sentire, accogliere e creare(666>18>9.

Il 9 è il Sacro Archetipo Ebraico Teth, la Creazione, il grembo, il Femminino, il Serpente, la kundalini, la Sapienza, la Sophia, la Saggezza ancestrale) e si manifesta  nella pienezza della sua Essenza. 

L'Arcano Maggiore V, è quello del Papa, che concilia il potere spirituale con quello temporale, perché è in equilibrio come una H, ha padronanza di entrambi. 

Quella stessa H che troviamo nei siti archeologici più antichi, come quello di Gobleki Tepe, di 12.000 anni fa, poi presente in ogni civiltà e divinità, che vengono rappresentate con le braccia aperte ad H, e di solito due animali tenuti in equilibrio. Il dominio delle pulsioni, dell'animalita', per poter arrivare alla divinizzazione ed essere come degli Dei co-creatori, dell'universo e nell'universo, dove si manifesta la nostra Quintessenza, perché siamo in equilibrio con il nostro Gemello spirituale, la nostra controparte energetica. 

Infatti la runa che rappresenta questo archetipo He', il quinto, , è la runa Ehwaz, che significa "gemello spirituale", simboleggiato dal cavallo.

Curioso(ma non mi stupisce, perché i Celti e i Sardi hanno molto in comune), che in sardo, la cavalla femmina venga chiamata "egua" (anche se, come capita spesso per tutto il Sacro Femminino, con l'andar del tempo ha assunto una connotazione negativa, di un Femminino "cavallino e spigoloso"), nome molto simile ad "ehwaz", proprio ad indicare lo stretto legame tra cavaliere e cavalla, attraverso la quale il Mascolino si manifesta, in un legame sinergico di reciproca fiducia. 

Quindi, se queste tre date, hanno un legame, come abbiamo visto, è un legame con un'altissima potenzialità energetica, perché offrono l'occasione di cambiamento e di Creazione. 

Di rinascita in una nuova frequenza. 

La Frequenza divina "3/6/9", dell'Ottava, e questo è meraviglioso. 

Che cambiamento sia, che si smantelli tutto ciò che non è in questa frequenza Divina, e che ce ne assumiamo la consapevolezza della Co-Creazione. 

Niente capita mai per caso. 

E queste tre date, insieme, hanno una perfezione assoluta.

Notare, come, l'Archetipo che domina energeticamente l'ultima data, il 24/02/2022, sia l'Archetipo 14 Nun, che significa "pesce" (Nun, con la sua padedra Nunet, nella concezione cosmogonica egizia, ma anche sarda, era il creatore metà rana e metà uomo, delle acque primordiali, amnioticamente, fulcro energetico di ogni creazione), con funzione "trasformazione", ed esemplificato, energeticamente, dal simbolo della Vesica Piscis, dove gli Opposti, agiscono in sinergia per la creazione. 

E la Vesica Piscis, indica l'unione degli Opposti, quel "6" alchemico di Unione, di quest'anno 2022>6.

La Perfezione Assoluta. 

Come sempre. 

L'Universo sta guidando l'Umano verso il Divino, in ogni modo, e non possiamo ignorare questa Sacra chiamata.

Questa è l'unica via per la vera Liberazione. 


Tiziana Fenu 

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555


venerdì, aprile 22, 2022

💙22/04/2022 giornata mondiale Terra

 #giornatamondialedellaTerra


Oggi, 22/04/2022 è la giornata mondiale di Madre Terra.

Siamo in luna calante in Capricorno, segno di Terra.

Siamo sotto un segno zodiacale, il Toro, che è un segno di Terra.

La somma totale della data di oggi, sommata cifra per cifra, mi dà un 14, il quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico Nun, con funzione trasformazione. 

La terra, il grembo alchemico della Terra, della Madre, è fucina alchemica di trasformazione per eccellenza.

Trasforma i semi in germogli.

La decomposizione avviene sotto terra, e ciò che ha decomposto, lo restituisce alla vita, in un modo o nell'altro.

Perché Madre Terra è Energia, e niente va perduto, tutto si trasforma.

In aramaico "Nun", significa pesce, e Yinnon, germoglio.

Trasformazione, che è conseguenza delle prove a cui siamo sottoposti.

È l'Archetipo dell'umilta, del lasciarsi plasmare dalle prove, che portano sempre ad una rinascita.

Il Seme, per germogliare, deve dolorosamente spaccare il suo involucro. Gli strappi, durante la nostra esistenza, sono tanti, ma i nostri semi, stanno all'interno della stessa Matrice della vita. Senza questi passaggi, queste trasformazioni, il seme, non potrebbe cadere nel grembo di Madre Terra, nel nostro stesso grembo alchemico, e prendere coscienza di ciò che può diventare, connettendosi con il proprio femminile, nell'energia del "prendere Forma".

La Nun come simbolo del pesce, indica infatti quella sinergia del maschile e del femminile, della Vesica Piscis, necessaria per la dinamica energetica della creazione, della trasformazione, in un continuo investimento e rinnovamento di energie, che non possono esaurirsi, perché hanno una Matrice Divina.

Dio è energia.

Le sue creature sono Energia.

Madre Terra è Energia. La Nun indica trasformazione nell'adattamento. Le creature di Madre Terra, si sono adattate alle circostanze, manifestandosi al meglio delle loro possibilità. E Dio, l'energia divina, si manifesta, geometrizzandosi attraverso diverse forme, tutte perfette, tutte riflesso di una Sacra Geometria e Sacre proporzioni.

La N della Nun, è anche la lettera centrale del quadrato di Sator(ma anche del "quadrato del SiNis", come sa bene, chi mi segue nell'altra mia pagina JanaSophia, riguardo l'Antica Civiltà Sarda).

Una lettera che è il centro della creazione, e che corrisponde al numero cinque, la terra unita al divino.

Il numero di Venere(e oggi, è proprio Venerdì), che nel corso del suo tragitto astrale, impiega 8 anni per tracciare nel cielo, un percorso pentacolare.

Pentacolo che simboleggia la Dea Tanit, anche essa con la N centrale, con le due energie in equilibrio, con le braccia aperte.

È l'equilibrio che si ottiene nel nucleo di sé stessi, dove apparentemente, non esiste nessun movimento, ma dove invece, hanno origine proprio tutti i movimenti, in una sapienza ancestrale di cui Madre Terra è Custode e depositaria.

Sa sempre come muoversi, al momento giusto.

Le sue creature sono perfezione assoluta. Basta guardare le ali di una farfalla, o la bellezza del piumaggio degli uccelli, dei fiori.

O la perfetta geometrizzazione di un cavolo romano, delle cellette delle api, e tanto altro ancora.

Se solo acquisissimo padronanza, per un solo millesimo, di questo spazio sacro primordiale, di equilibrio, di resa, di unione degli opposti, di questa sapienza ancestrale e innata, che permette la creazione della vita stessa, non potremmo nemmeno minimamente pensare di essere dei distruttori.

Perché, tutto in natura, va verso la costruzione, dove la morte momentanea è funzionale alla creazione.

La Quintessenza dell'equilibrio, che passa attraverso il sacrificio della morte, che ha in sé, l'energia della trasformazione.

L'Arcano Maggiore XIV, è l'Arcano della Temperanza, successivo all'Arcano XIII della Morte. 

14

1+4

Divino e Materia.

L'Alchimia del sacrificio, inteso come "sacrum facere", fare sacro, per arrivare alla trasformazione in Oro.

Il nostro Oro, la nostra Essenza, il nostro Manifestarci, che si palesa, che viene offerto e travasato, dall'urna d'argento, all'urna d'oro, e viceversa, perché Sole e Luna, sono le due polarità in equilibrio, e consentono il travaso armonico, fluido, in ricchezza, in abbondanza, in consapevolezza, come un Alchimista.

Come un Mago.

Come Madre Terra, alchimista per eccellenza, che solo quando l'Umano inficia e violenta i suoi equilibri, si ribella, perché ha un'energia da preservare e da custodire.

È la stessa energia della vita, della Creazione, che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, spesso, con nessuna consapevolezza di tanta bellezza.

Madre Terra.

La più grande Maestra mai avuta dall'Umano, se solo imparassimo, se solo ricordassimo, come facevano nelle antiche civiltà, a vivere al battito dei suoi ritmi, del suo equilibrio, della sua potenza, della sua Bellezza d'Incanto.

Amata Madre Mia. 💚


Tiziana Fenu

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Scultura degli Spiriti Silvani dell'artista Debra Bernier

22/4/2022 giornata mondiale Terra



💙20/04/2022 Allineamento

 Tra un po' di ore, avremmo un particolare allineamento dei pianeti Giove, Venere, Marte e Saturno, intorno alle 6:00/6:15.

Siamo in un giorno 20/04/2022

2/4/6

12

Sacro Archetipo Ebraico 12, "Lamed", con funzione "misura"

Arcano Maggiore XII, "l'Appeso" 

Mercoledì, Mercurio, trasmutazione, alchimia, sinergia di opposti. 

Giove corrisponde un numero 3, la Sacra triade creatrice. 

Venere corrisponde al numero 6, bellezza, armonia e amore. 

Marte corrisponde al numero 9. Trasmutazione, ciclo, meditazione, eremita. Femminino. 

Saturno è il numero 8, equilibrio cosmico, giustizia, ma anche, stella a 8 punte, ancora Femminino

3+6+9+8 fa 26, che ridotto, fa 8

Ma notate come abbiamo un 

3(Giove)/6(Venere)/9(Marte) in sequenza 

"3/6/9, l'Universo crea" (Tesla) 

Affiancato ad un "8/Saturno, che richiede giustizia, equilibrio, corrispondenza, come il simbolo dell'infinito, tra" il sopra e il sotto". Tra l'esterno e l'interno.

Come l'Arcano Maggiore VIII, la Giustizia.

La Giustizia è l'energia dominante di questo momento. Sta emergendo, potente come la Verità. 


"Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno" 

(Matteo 5, 17-37)

Questo allineamento planetario è estremamente simbolico, nella particolare posizione dei pianeti. Potentemente alchemico. Ci indica la via. 

Regalità animica, bellezza, fecondità, saggezza, giustizia, per arrivare a testare la nostra "misura", ciò che valiamo. 

Se riusciamo a realizzare quel "come sopra, sotto", e ad estenderci nel battito dell'infinito. 

Quattro pianeti potentissimi. 

Uno, Giove, con un'energia Yin, di nascita/rinascita, primaverile, corrispondente all'est. 

L'altro, opposto, Venere, con un'energia Yang, autunnale, corrispondente all'ovest, alla morte momentanea, ciclica, funzionale alla vita. 

E, al centro, a mediare e ammortizzare tra gli Opposti, Marte, solare ed estivo, e il centralissimo Saturno, il grande equilibratore. 

Saturno è il sole dietro il sole. 

Il Sole nero, il Femminino. Iside, con la sua ciclicità di morte e rinascita. Il Tempo stesso. L'elemento terra, espansa al cubo.

Sublimato di un'Ottava. 

Iside infatti è rappresentata seduta su un cubo. 

È la base della pietra angolare. 

Questa pietra angolare, quell'Esagil sumerico (corrispondente all’Eben Shetiyyah ebraico e che nell’epopea di Gilgamesh viene detto «pari ad Apsu», rispetto al quale si pone in atteggiamento comparativo-contenitivo), non è altro che l’immagine terrestre del Quadrato di Pegaso, o 1-iku in sumerico, il centro cosmico dove si creo'il primo uomo. 

La pietra angolare, la "misura", il parametro, proprio come il nostro Archetipo Lamed di questo giorno di congiunzione planetaria. 

Pegaso, la mente superiore. 

Abbiamo Andromeda, la stella più importante del quadrato di Pegaso stellare, che era considerato il centro carismatico del cielo, in cui si fondeva l’armonia universale. Per questo motivo venne chiamato Paradiso, il mitico giardino primordiale dove era avvenuta la creazione.”

 Un Paradiso custodito da due immagini della Grande Madre, la Vergine e Andromeda, la Grande Dea alla quale il Cavallo alato era originariamente consacrato prima di esserlo a Poseidone, il dio del mare.

Questo Paradiso, posto al centro dell’arco della Via Lattea, proponeva il modello, il parametro, dal quale proveniva la magica unità di misura sumera, quell’l-ikù con la quale Sidnapistin (il Noè dei Sumeri) costruì l’Arca del diluvio in forma di cubo e anche la misura della pianta del tempio del dio Marduk in Babilonia

E ritorniamo al concetto di "misura" dell'archetipo Lamed. 

Nella tarda astronomia greca il Cavallo divino, portatore dei fulmini a Zeus, è disegnato capovolto nel Cielo. 

E qui ritroviamo la corrispondenza con Giove, il primo dei 4 pianeti allineati. 

Andromeda invece è rappresentata negli atlanti celesti come una Donna incatenata, forse originariamente Medea, Circe, Esperide, Hera, Eva, la dea femminile custode di quel Paradiso da cui venne brutalmente spodestata dai nuovi dei solari maschili.

Andromeda, il Sacro Femminino, la Forma, il mistero della Materia che rivela infine il ‘principio cristico". 

È la materia al servizio dell’Anima, che rende possibile la manifestazione del Divino, della Coscienza Cristica. 

Infatti, Andromeda, veniva rappresentata accompagnata da dei pesci, simbolo della Vesica Piscis, dell'Unione degli Opposti.

Andro-meda.

Andro-gino.

Stessa sacra radice. 

Perché il Sacro Femminino può anche questo. Creare una dimensione spazio temporale, che non scandisce il tempo, ma che è il tempo stesso, dove cielo e terra, dove gli Opposti si incontrano, in quel ventre cosmico, tridimensionale, che viaggia al di sopra dei vettori lineari, creando capsule tridimensionali.

Una Merkaba, nella quale la nostra Essenza si manifesta. 

Mondi a parte. 

Occasioni. 

Lasciatevi accadere. 

L'Universo, con le sue meravigliose coordinate e ingranaggi, ci indica la via(abbiamo anche la Luna calante in un Sagittario che con la sua freccia, punta verso l'alto, verso il Divino) 

2/4/6

3/6/9.

L'Universo crea. 

Come sopra, sotto.

L'Umano che avanza al ritmo del Divino.

Le due coordinate si stanno calibrando in un'unica Frequenza. 

Chi già è, è già in DIVINire. 

Gli Dei, sono già tra di noi. 


Tiziana Fenu 

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20/04/2022 Allineamento



💛Altare di Oschiri

 Interpretazione simbolica dell'altare di Santo Stefano.


Amo questo altare cosi particolare e ricco di simbolismo. 

Siamo nell'altare di Oschiri, in provincia di Sassari, risalente al 3000/3500 aC, in piena cultura di Ozieri, in una vasta necropoli dove ci sono anche una decina di Domus de Janas 

La rappresentazione si svolge su due moduli, in una roccia di circa 10 metri, uno superiore e uno inferiore, dove sono presenti una serie di nicchie, alternate nella loro forma quadrata, triangolare e circolare, che variano anche di profondità

In basso ci sono 14 nicchie, in alto 7 nicchie, per un totale di 21.

Numero 21, che ridotto, diventa 3, la perfetta triade creativa. 

Questa disposizione del "sopra/sotto", con il "sotto(14) in numero doppio rispetto al sopra(7), mi ricorda la stessa distribuzione dei gradini di molti pozzi sacri, qui in Sardegna stesso. Come per esempio, nel pozzo di Santa Cristina, dove troviamo 24 gradini per scendere e 12 gradini speculari, impraticabili, che simboleggiano l'ascesa verso il Divino, allegeriti, in numero inferiore, dopo la discesa, il battesimo, nelle acque purificanti del pozzo Sacro. Si entra da umani e se ne esce da esseri divinizzati, più leggeri. 

Idem per la disposizione di questi simboli. 

14 simboli in basso, e 7, la metà, in alto dove è rappresentata maggiormente la dimensione spirituale, con tutta la simbologia anche delle piccole coppelle che accompagnano i triangoli e la circonferenza.

Cinque simboli a forma di triangolo e tre a forma quadrata. 

La sequenza è questa

1)Triangolo con angolo a 60°

2)Quadrato con doppia cornice (sormontato da un triangolo con una croce greca al suo interno)

3)Triangolo con angolo a 72 °

4)Triangolo diverso dagli altri due, con angolo a

Sopra si esso, un quadrato, sormontato da un altro triangolo

5) un rettangolo con una forma trapezioidale sulla parte superiore, sormontato da un triangolo ad angolo 72° con 19 coppelle intorno

6)un triangolo ad angolo a 72 ° sormontato e comunicante con un altro triangolo isoscele. 

A sua volta, questo triangolo, come gli altri due ai suoi lati, risulta "incoronato" da 25 coppelle

7)un quadrato sormontato da un triangolo, sua volta attorniato da 15 coppelle 

8)un triangolo ad angolo 72°

9)un quadrato sormontato da un triangolo

10)un quadrato sormontato da una circonferenza, circondata, sembrerebbe, da 19 coppelle

Gli ultimi quattro, sembrerebbero dei quadrati smussati, alcuni, sul lato superiore . Non credo eccessivamente importanti, dal punto di vista simbolico, se non per il fatto, che simboleggino Madre Terra, la dimensione terrena, nella fascia bassa dell'altare, mentre quella alta è in connessione con il Divino, con i movimenti astrali. 

Oltre a questo grande modulo, vi è anche un piccolo altare di cui già parlai(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-tredicesima-luna.html?m=0), l'altare delle tredici lune, e ancora dietro, una roccia bassa, piana, nella quale è inciso un rettangolo che presenta delle coppelle intorno, in direzione nord. 

Alla sinistra dell'altare, una roccia con incisioni triangolare, un bancone, e un'altra roccia con 14 coppelle disposte in modo orizzontale, e, poco distante, un'altra roccia con tre quadrati disposti come come le tre piramidi di Giza, Micerino, Cheope e Chefren, rivolte verso Orione. 

Niente di strano, perché abbiamo visto più volte, come anche i Giganti di Mont'e Prama siano legati ad Orione. 

Nella chiesetta di Santo Stefano, datata al 1492 abbiamo un betilo nuragico, e sulla facciata due volti femminili, probabilmente della Dea Astarte, molto presente in Sardegna. 

Ricordiamo, come ho scritto in un mio precedente post, che un tempio di Astarte era presente anche a Cagliari, sulla Sella del Diavolo(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/astarte-e-il-menat.html?m=0). 

Questo altare, nella sua forma globale, così sagomata, allungato, con tre anse  sul dorso, mi fa pensare alle tre anse del serpente piumato, il serpente della creazione e della trasmutazione per eccellenza, che non è una prerogativa della cultura Maya ed Atzeca, come abbiamo visto in un mio precedente post, ma lo abbiamo anche nella nostra antica Civiltà sarda, con il monolite di Mamoiada, risalente ad un periodo di molto antecedente alla dimensione mitologica del serpente piumato(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/il-monolite-di-mamoiada.html?m=0) e nel simbolo della tribù dei Dan(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)

Simbolo della sinergia creativa degli opposti, dell'acqua e del fuoco. 

Infatti, qui in questo altare, ci sono simboli sia maschili(il triangolo con il vertice verso l'alto, il fuoco) che femminili(il quadrato che rappresenta Madre Terra, con i suoi 4 elementi e i suoi 4 punti cardinali). 

Infatti, un triangolo nella fascia superiore dell'altare, è coronato da 19 coppelle. Il 19 è un numero che da sempre indica il Sole, il Fuoco, l'energia creativa maschile, quella primordiale, androgina, formata dall'uno(primo sacro Archetipo Ebraico, Aleph, maschile, e il nove(nono Archetipo Ebraico Teth, il grembo, il Serpente, il Femminino), tanto da essere rimasto fino ai giorni nostri, come Arcano Maggiore XIX, nei Tarocchi, il Sole. 

Indica anche la dimensione spirituale, l'elevatezza verso il Divino, il Padre creatore.

Il simbolo della montagna, dell'ascesi spirituale, della connessione con il Divino. 

Il fatto che alcuni triangoli risultino "isosceli", quindi con due angoli di base molto vicini all'angolo di 72°, li accomuna, come tipologia simbolica, all'ingresso dei nuraghi (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0) che hanno l'angolo a 72 °, e all'ingresso del pozzo di Santa Cristina, che presenta anch'esso, due angoli di base a 72 °(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0).

Scrivevo(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0) 

" Il numero 72, il numero più importante inserito nelle mitologie di tutto il mondo, e anche nelle religioni, corrisponde agli anni necessari per lo spostamento di un grado precessionale durante la precessione degli equinozi, che è quel movimento della terra che fa cambiare in modo lento ma continuo, l'orientamento del suo asse di rotazione, rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse. 

Il sole equinoziale impiega 72 anni per spostarsi di un grado, e ogni costellazione occupa 30° dell'orizzonte celeste, su un totale di 360°

Quindi per percorrere tutte le dodici costellazioni e i 360° dell'orizzonte celeste, il Sole equinoziale  impiega 2160 anni, solo per attraversare una costellazione (26.000 per attraversarle tutte, e completare il ciclo di precessione).

Quindi il 72, è un numero precessionale fondamentale, un numero Sacro, come i suoi multipli, inseriti all'interno di tutte le mitologie del mondo(ricordiamo, per quanto riguarda Osiride, i suoi 72 cospiratori che attentarono la sua vita, Seth compreso). 

Settantadue anche come i nomi di Dio nella cabala ebraica, ma è presente in tutte le religioni e in molte varianti simbologie, proprio perché è legato ad un fenomeno astronomico. 

E andando a curiosare e a sperimentare con gli angoli e il righello, scopro che le nostre tre stupende Dee Madri, hanno tutte e tre, una perfetta architettura di Forme, che presenta sia gli angoli a 72°, che una perfetta inscrivibilita' nella Vesica Piscis, come avevo già verificato con la Dea Madre di Cuccuru s'Arriu.

Non solo.

Ma questo angolo 72°, lo si trova anche negli ingressi dei nuraghi, conformati a triangolo acuto con angoli ai vertici, di 72°.

E non solo, le tre Dee Madri, nella loro parte centrale, dove si intersecano i due cerchi della Vesica Piscis, hanno un perfetto quadrato (dea madre di Cuccuru s'Arriu), trapezio(Dea Madre di Turriga) o quadrato(dea Madre di Mont'e d'accodi, e infatti ne ricalca la conformazione) che si inserisce perfettamente nella parte centrale della Vesica Piscis.

Cosa significa tutto questo?

Che esse sono il Ventre che accoglie la perfezione creativa dell'universo.

Quel settantaduesimo grado celeste, attraverso il quale avanza la precessione degli equinozi, la vita stessa. 

Indica il passaggio, di grado in grado in grado, di costellazione in costellazione, per compiere il ciclo astrale completo. 

Il 72 nella sua riduzione teosofica, nel '7+2', diventa un 9, che indica un ciclo completo, ma anche un grembo, il nono archetipo ebraico Teth. 

E in questo grembo simbolico, le Dee Madri accolgono questo parametro, l'angolo di 72°, senza la cui progressione, non vi è vita. 

Gli ingressi dei nuraghi a 72°, indicano ogni volta una nuova nascita. 

Hanno scandito il passaggio da un grado all'altro, da una costellazione all'altra. 

Hanno segnato il percorso della vita dell'umanità, su larga scala. 

Era per loro, in quel periodo, il parametro indicatore dei calendari cosmici. 

Nuraghi come calendari solari, ma anche come indicatori cosmici, visto che i loro ingressi, così ad "angolo acuto", segnano l' angolo  necessario per l'avanzamento nella ruota celeste, seguendo la traccia del sole equinoziale, che ogni 2000 anni circa, cambia costellazione.

E avevano individuato nella conformazione del pentacolo, del pentacolo tracciato da Venere, che domina la costellazione del Toro, ogni 8 anni, il portale dell'ascensione. 

La stella Aldebaran. 

La Dea Tanit. 

Il simbolo dell'Ankh. 

Solo delle Dee Madri come queste, potevano portare, nella loro precisa struttura Sacra Geometrica, il simbolo stesso della vita, il 72.

L'angolo 72°, che si trova spessissimo nella architettura della nostra antica civiltà.

Entrare in un ingresso ad angoli a 72°, nei nuraghi, significa entrare nell'utero cosmico, nell'ingranaggio delle precessioni degli equinozi, nel cuore stesso della vita cosmica, con i suoi perfettissimi processi."


Questi angoli a 72 °, in questo altare di Santo Stefano, simboleggiano la connessione, l'essere parte di un processo cosmico che lo ingloba, che lo rende immortale, che lo rende partecipe della" grande Ruota del Tempo Cosmico". 

Un tempo che è un "non-tempo". 

Immortale. 

Come il serpente con tre anse che rappresenta.

Che si rinnova, che cambia continuamente pelle, in un ciclo continuo. 

Così come la presenza del triangolo equilatero, con gli angoli a 60°, che è la sesta parte di quell'esagono scolpito come un simbolo regale, nel mento del Gigante di Mont'e Prama( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0). 

Un parametro della Geometria Sacra, che poi verrà adottato come Cubito Reale, nella nostra civiltà, oltre che in quella Egizia(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0).

Non mi dilungo nella spiegazione, lo trovate nei link di riferimento.

Basti pensare soltanto alla perfezione dei nostri due nuraghi più belli, il Nuraghe Losa e il Santu Antine, dei perfetti triangoli equilateri con angoli a 60°.

Vedete, quindi, dunque, come tutti i simboli di questo stupendo e misterioso altare, che io sto cercando di decodificare, ma tanto, c'è ancora da scoprire, facciano riferimento a simboli, a certi parametri della Geometria Sacra già presenti nella nostra Antica Civiltà Sarda, e come i riferimenti numerologici delle coppelle rimandano ad una simbologia ben precisa. 

Abbiamo visto le tredici coppelle intorno a quella grande centrale, simbologia della tredicesima Luna. 

Abbiamo visto il Dio Sole creatore, il Fuoco Sacro, il primo triangolo da sinistra, nella parte alta, con 19 coppelle intorno. 

Ma c'è anche il triangolo con 15 coppelle intorno, quello che sta sopra il quadrato, il terzo dei tre triangoli superiori, tutti e tre con coppelle intorno. 

Il quadrato indica l'elemento femminile, Madre Terra, mentre le 15 coppelle, indicano il quindicesimo giorno, quello che sta proprio al centro, del ciclo lunare di 29 giorni, e quindi, anche del ciclo femminile, che corrisponde al giorno più fertile, quello dell'ovulazione. 

Simbolicamente, quindi è un richiamo al potere creativo, fecondante, rigenerante, con una valenza femminile e maschile insieme, associata alla simbologia generale del serpente, che secondo me, questo altare rappresenta nella sua globalità

Il secondo dei tre triangoli superiori, che hanno le coppelle intorno, invece, quello centrale, presenta 26 coppelle. 

Stranamente è collegato al triangolo inferiore. 

Il numero 26 è il doppio di 13. I triangoli collegati tra loro, sono due. 

Potrebbe trattarsi di due lunazioni di tredicesima luna(13 x 2, fa 26), e sappiamo bene che la tredicesima Luna era legata a precisi ritualismi di connessione con il mondo spirituale, con il mondo dei morti, degli antenati, quindi legata  al concetto di nascita e rinascita. 

Quindi abbiamo, nella parte superiore, tre triangoli, rispettivamente con 19/26/15 coppelle( su visione di alcuni video, che mi hanno aiutato nell'identificare il numero di coppelle) 

Infine, la parte superiore, si chiude con una circonferenza con 19 coppelle intorno.

La circonferenza è la perfezione. Il 19 è non solo il sole, ma la sinergia creatrice, come ho già detto del maschile(1) e del Femminile (9)

Questa sequenza, non poteva che chiudersi con la perfezione del cerchio. La creazione si è attuata. 

L'alchimia compiuta. 

La trasmutazione si è manifestata 

Ma indovinate quanto fa "19+26+15", che corrisponde al numero delle coppelle dei tre triangoli in sequenza, superiori? 

Non ci potevo credere.. Fa 60. 

60 come l'angolo a 60° del triangolo equilatero. 

La perfezione dei nostri nuraghi più importanti. 

La sesta parte del simbolo dell'esagono, della perfezione, del fiore della vita a sei petali, come il simbolo della Maschera dei Boes(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/il-fiore-della-vita-nella-maschera.html?m=0), come la stella a sei punte della Sartiglia, come i parametri sacri, gli angoli a 60°, e a 72°, che ritroviamo anche nelle proporzioni delle stesse statuine delle nostre Dee Madri, del nostro Guerriero di Teti(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0, delle nostre Dee Madri. 

Su un lato vediamo anche una sorta di "trono", con due triangoli isosceli incisi sul lato sinistro. Non ho immagini di questo. L'ho visto in un video. 

Il trono regale, alchemico, delle due energie? Maschile e femminile?

Magari si svolgevano anche riti ierogamici, dando particolare importanza al periodo della tredicesima Luna. 

Un altare altamente alchemico, legato al culto della Dea Madre, alla ritualistico della nascita e della rinascita, e alle sue dinamiche cicliche universali, implementate in una dimensione di Sacra Geometria che lo rende immortale, fuori dal tempo, eternamente presente e perfetto, nelle sue corrispondenze simboliche e numeriche, e che fa riferimento, quindi, anche a dinamiche stellari, cosmiche, e a precisi riferimenti stellari, visto che ci sono anche degli specchi astronomici quadrati, che servivano per creare coordinate anche terrene. 

Questa è la mia personale e parziale interpretazione di ciò che ho potuto decodificare. Molto c'è ancora da scoprire, ed è bello che rimanga ancora, in parte, nel mistero, con la sua grande carica di energia e carisma. 


Tiziana Fenu 

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Ringrazio il signor Alex Sardegna per la foto ravvicinata dei tre triangoli con coppelle, superiori.

Altare di Oschiri