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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, aprile 12, 2022

💚Melissa, la ninfa.. (Roberto Giacalone)

 MELISSA LA NINFA PER META' APE... 


Le api non sono solo miele. Sin da tempi remoti, le api rappresentano per l'uomo un modello di vita. In molte culture hanno fornito le basi su cui sviluppare una società religiosa di tipo matriarcale. 


Si tratta di una religione volta alla cura dello spirito e del corpo, associandone luce, nutrimento, vita e procreazione. 


Il miele, color giallo oro veniva considerato indice di purezza, di luce, quindi accostato al sole e alla vita. Le celle del favo, erano associate al buio e alla morte, ma al contempo al bianco delle larve contenute, nonché al latte e al candore della luna... cella intesa anche come cavità e luogo d'incubazione, gestazione della spiritualità, la rinascita. Tant'è che nell'antichità con il miele si ungevano i defunti in segno di cura, di purezza, di nutrimento del corpo e dello spirito, affinché questo si potesse preservare per favorirne la rinascita. 


Di api abbiamo testimonianza in modo considerevole nella cultura egizia, attraverso papiri e geroglifici.


I siculi, abili apicoltori, ancor prima del periodo ellenistico erano conosciuti nel mediterraneo come il popolo delle api, tali da inumare i defunti in apposite celle funerarie.


La mitologia greca ci racconta che la ninfa Melissa fu la prima a scoprire la metodologia della raccolta del miele, con cui ebbe modo di allevare Zeus all'interno di una grotta all’isola di Creta.

 Il suo nome è collegato al termine méli "miele" e mélissa ha il significato di "produttrice di miele", ossia di ape. Le sacerdotesse che celebravano i misteri erano dette Melissai. La pianta mellifera della Melissa che tutti conosciamo, ha preso nome dalla stessa ninfa. 

La ninfa fu incaricata di allevare l’ancora fanciullo Dio Zeus, nascosto sul monte Ida dalla madre Rea per sfuggire al padre Crono, il quale ingoiava tutti i suoi figli neonati per evitare di essere rimosso da uno di loro, come gli aveva predetto un oracolo. Melissa ebbe il compito di nutrirlo con il miele, mentre la capra Amaltea lo allattava. Si prese cura anche di Amaltea quando il Dio, per errore, le spezzò un corno, da qui la cornucopia "corno dell'abbondanza", simbolo della fertilità. 


Johann Jakob Bachofen (Basilea, 22.12.1815 – 25.11.1887) è stato un giurista, storico e antropologo, noto per la sua teoria sul matriarcato. Scriveva: “La regina è la madre dell’alveare. Essa non ha altra funzione che generare. La regina depone un uovo dopo l’altro nelle cellette a ciò destinate. Le api che nasceranno non diventeranno madri, bensì condurranno un’esistenza verginale, dedicata unicamente al lavoro. Lo sciame d’api è l’esempio perfetto della prima comunità umana, fondata sulla ginecocrazia della maternità. L’ape può rappresentare bene la potenza femminile della natura”. Ecco perché l’ape era anche simbolo della verginità, temperanza, socievolezza, disciplina, giustizia, concordia, pace e ingegnosità

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Melissa la ninfa..







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