Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, gennaio 31, 2024

💙Imbolc 2024

 Tra domani giovedì 01/02/2024 e venerdì  02/02/2024, con una Luna calante tra Bilancia e Scorpione, perlomeno per il primo febbraio, si festeggia la festa della Luce crescente, chiamata Imbolc, la festa del Fuoco Sacro.

Un Fuoco capace di sopravvivere oltre la coltre di neve dell'inverno, che desidera manifestarsi.

Nella giornata di Giovedì, primo febbraio, siamo guidati dall'undicesimo Sacro Archetipo Ebraico Kaf, con funzione "penetrazione", e dall'Arcano Maggiore XI della Forza, guidati da un Giove, che governa un'energia mascolina.

Per Venerdì, invece, guidati da Venere, da un'energia femminile, abbiamo il Sacro Archetipo Lamed, il dodicesimo, che sappiamo bene, quanto si è manifestato ultimamente, proprio per testare il nostro valore, continuamente messo alla prova, e l'Arcano Maggiore XII dell'Appeso. 

Siamo, per entrambe le giornate, in Luna calante in Scorpione, perlomeno, dal primo febbraio, da metà serata in poi. 

Scorpione, che è un elemento acqua. 

È molto interessante questa combinazione energetica tra l'acqua dello Scorpione  e il Fuoco che questa celebrazione rappresenta.

Sappiamo che ad essere festeggiata è proprio la Dea del Fuoco, Brigid, la Dea Celtica, la dea Madre, la guerriera , ma anche la Sposa , perche Bride, vuol dire sposa. 

E questo, rimanda all'unione ierogamica tra acqua e fuoco, che quest'anno contraddistingue questa celebrazione. 

Il simbolismo di vestire di Bianco deriva dall'antico animale totemico del Cigno, connesso alla Dea - Brigid - Bride, perché le sue piume connettono al regno divino superiore. 

Ma tra le divinità, tra gli arcangeli, uno sposo molto probabile può essere l'arcangelo dalle ali bianche, l'Arcangelo Michele. 

Un Guerriero di luce, e guardacaso anche Brigid, è connessa fin dal neolitico, ai fuochi, ai fabbri, all'alchimia e  all'antica arte guerriera. E infatti dal suo nome deriva la casta fuorilegge dei briganti. Una donna amazzone, una valchiria. 

Il Monte Pirchiriano, su cui sorge la Sacra di San Michele, in provincia di Torino( dove erano molto diffusi i porci e i cinghiali, gli animali sacri ai Druidi e dalla casta druido guerriera ) si chiama proprio Braida. 

Pirchiniano significa anche Fuoco Divino, perché il vescovo di Torino, che era salito sul monte per consacrare l'abbazia, non lo fece più, perche durante la notte, sopra di essa si manifestò un globo di luce, fuoco e fiamme, in un esplosione che "benedìsse" la chiesa direttamente ad opera di Dio. 

All'interno del santuario c'è la  cima di pietra, la punta originale  del Pirchiriano ai piedi di un enorme colonna a simboleggiare la Natura, il Femminino Sacro custodito in un luogo di culto dove magia femminile( Terra) e maschile( Cielo) si incontrano, ad ulteriore manifestazione dell'Unione ierogamica tra gli Opposti. 

La casta guerriera dei Templari ( i Guerrieri della Luce, derivano il loro nome  dal Tempio di Salomone, in quanto nati, come casta, a Gerusalemme nel 1118 ) strettamente legata alla Linea di San Michele, è una continuazione dell'antico lignaggio druido. 

Il fondatore dei Templari, san Bernardo di Chiaravalle, un druido, si dice che da piccolo si abbevero' di latte al seno di una statuetta della Vergine Nera, che è un icona riferita all'Antica Dea Madre Brigid  connessa alla Mucca Divina e portatrice di abbondanza, la quale, alla sommità del suo seno (il Bric, la montagna ), come Dea Madre Terra,  incontra il suo maschile divino  che scende, personificato dall'Arcangelo Michele, Sacro Guerriero. 

La linea di San Michele connette proprio Gerusalemme all'Irlanda( l'ultima depositaria dell'antichissima sapienza druido celtica). 

Brigid è anche la tessitrice. Regge il fuso( simbolo maschile e femminile contemporaneamente). 

E i templari erano connessi al Sacro Graal, a anche ad  Artù, che in celtico significa Orso. E la catena di monti dietro il colle Braida si chiama proprio L'Orsiera. 

E Artù' come si chiama di "cognome"?

Pendragon. 

E per inciso, riguardo Michele e il suo drago, le linee sincroniche di energia  dove in antichità si innalzavano menhir, dolmen, ecc,  erano chiamate le linee del Drago. 

Sottolineo che siamo in un anno che nel calendario cinese corrisponde al Drago verde, che è il Drago d'acqua, e che quindi unisce in sé la simbologia del Fuoco e dell'Acqua, il cui strumento di potere è la lancia di Lugh/Lughsan, i cui festeggiamenti cadono in agosto, per la celebrazione del Lammas, a 6 mesi di distanza solstiziale. 

Le linee del drago simboleggiavano gli affioramenti dell'energia vitale della Dea Madre Terra, le sue sacre Vene e arterie femminili. 

Il suo Fuoco vitale che si manifesta fino alla superficie della terra. 


La pianta sacra ai Celti in questo periodo è il bucaneve, il fiore di Imbolc, che, col suo colore bianco candido ricorda la purezza della Giovane dea ed il latte che nutre gli agnelli, la cui fioritura anticipa l'equinozio di primavera. 

Ma il bucaneve sacro di Imbolc,  della Dea Brigid, il fiore della purificazione, come viene chiamato, ha un suo corrispettivo anche nel fiore sacro all'Arcangelo Michele, il Narciso bianco e tutta la famiglia delle Amarillidacee in generale, compresa la sua espressione più semplice e genuina, il Bucaneve.

Bucaneve, che, nella sua conformazione ogivale, quando è ancora chiuso, rimanda proprio, nella sezione, ad una Vesica Piscis, simbolo dell'Unione tra Maschile e Femminile, talmente potente, da essere in grado pur nella sua meravigliosa fragilità di fiore piccolo e delicato, di farsi strada nella coltre di neve, spesso cristallizzata e ostica da oltrepassare per raggiungere il raggio di sole, e manifestarsi in tutto il suo incanto. 

Questo primo Febbraio di Imbolc, con il suo Sacro Archetipo 11, la Kaf, mi parla di completezza, di integrazione con la polarità complementare, tra acqua e fuoco, di un numero Maestro, come l'11, che rappresenta la Sacra Ierogamia tra Maschile e  Femminile. 

L'Arcano Maggiore XI della Forza, esprime molto bene questa complementarietà. 

Solo "penetrando" animicamente l'altro, comprendendolo, "prendendolo con sé", penetrando la sua intima Essenza, posso creare quel ponte di connessione che mi dà accesso a dimensioni che trascendono l'Umano, il sensibile. 

Solo le due polarità in sinergia dinamica, possono creare dimensioni sempre più vicine alla nostra reale, intima dimensione, quella divina, nella quale ci manifestiamo nella nostra intima Verità. 

Perché solo nella complementarietà degli Opposti, si può manifestare la nostra potenzialità, la nostra possibilità di manifestazione. 

La nostra occasione. 

In cui abbiamo la possibilità di accadere, di manifestarci pienamente. 

Di celebrare chi siamo veramente, ciò che valiamo, la nostra misura. 

Il passaggio dalla Kaf, dal compenetrare e andare oltre il visibile, in piena dialettica con la nostra controparte animica, ci porta al passaggio verso la Lamed, verso la misura di ciò che siamo. 

Verso il rendere Sacro, verso il sacri-ficio del nostro percorso, in cui ci viene chiesto di abbandonare certezze, attaccamenti, legami materiali, le nostre piccolezze umane, e affrontare la prova del Fuoco e dell'Acqua, i nostri due pilastri del numero Maestro 11.

Le due polarità di attivazione.

Il Fuoco di Brigid, l'Acqua della Luna calante in Scorpione. 

Siamo sotto il segno dell'Acquario, che è un segno d'Aria. 

La sublimazione dell'acqua, che viene portata ad un livello superiore, al vapore, che porta guarigione ad Ottave più alte rispetto all'acqua, perché è potenziato anche dall'energia del Fuoco. 

Tutto è in movimento. 

Tutto è in trasformazione. 

Lasciamo che accada. 

Lasciamoci accadere. 

Fiduciosi nella nostra Guida interiore. 

Il Fuoco Sacro, che mai estingue. 

Nel quale siamo già compiuti, integri, circolari e semplici come un anello.

L'anello che sigilla e suggella, l'antica Sacra Alleanza, con la nostra polarità complementare, con la quale dobbiamo essere sempre in comunicazione dialettica e creativa. 

Con le nostre ombre, con le nostre parti più solari, con le nostre contraddizioni, che sono la nostra maggiore verità, perche indicano la flessibilità di pensiero, la trasformazione, la possibilità di cambiamento. 

Non a caso, l'Archetipo che poi domina la giornata del primo Febbraio, è l'Archetipo 11, il numero delle Fiamme Gemelle, della complementarietà degli Opposti, che si manifesta, quest'anno, tra due energie complete di per sé, che creano un portale di attivazione, in seno, a quella che è diventata poi, per il 2 febbraio, la festa della Candelora, il giorno della benedizione delle candele, che rappresentano, simbolicamente, la presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme, come portatore di luce, e nel contempo, la purificazione di Maria, per poterlo presentare, 40 giorni dopo Natale. 

Si, perché per poterci manifestare nella nostra Essenza, nel nostro Sacro Fuoco interiore, dobbiamo implementarlo in noi, e lasciare che agisca. 

E lasciare che si manifesti in noi, in totale resa e fiducia, come l'Appeso, che di niente si preoccupa, perché sa che la trasmutazione passa anche per capovolgere le nostre prospettive. 

Come una clessidra che necessita di essere capovolta, affinche la sabbia fluisca nuovamente. 

Dobbiamo accoglierlo, lasciare che ci forgi, come una spada rovente che si lascia forgiare e istoriare, di tutte le nostre sofferenze e gioie, per poi essere immersa nell'acqua, per cristallizzare la memoria di ciò che è stato forgiato in adesione alla nostra verità, alla nostra Essenza. 

Perché l'acqua è Mem, è memoria, e ciò che viene benedetto nel suo grembo, se forgiato nel Fuoco, acquisisce una Frequenza altissima. 

Il Fuoco è un potente elemento alchemico. 

Per averne padronanza, dobbiamo lasciare che esso abbia piena padronanza di noi, in fiducia. 

Per bruciare ciò che non ci serve. 

Per scarnificare il superfluo. 

Per portare ad ebollizione, la nostra intima dimensione amniotica, dove spesso si stagna con i ricordi, con i sentimenti, con le emozioni, e lasciare che questo diventi vapore, che purifica e nobilita. 

Camminare attraverso il Fuoco, non è una passeggiata. 

Ma imparare ad essere lo stesso Fuoco, il Fuoco d'Acqua, come viene chiamato in alchimia, è ciò a cui, ancestralmente, animicamente, siamo destinati. 

Siamo composti per lo più da Acqua. 

Riuscite ad immaginare la potenza del nostro Fuoco interiore, dei nostri centri energetici, di chakra, della Kundalini, di ogni nostra cellula che produce Atp, energia allo stato puro, combinata con l'energia dell'acqua? 

E questi antichi riti, che energeticamente si manifestano nel culmine, il 2 Febbraio, con il Sacro Archetipo Ebraico 12, la Lamed, con l'Appeso che si fa Sacri-ficio vivente, per potersi trasmutare nel grembo della Madre( archetipo 13, la Mem), morendo a sé stesso ( Arcano XIII della Morte) sono riti che ci fanno altari del nostro tempio, nel quale celebriamo il nostro, immortale, Fuoco interiore. 

Poiché, dove vi è manifestazione di esso, vi è manifestazione della nostra integrità, della nostra risolutezza. 

Del nostro essere Umani. 

Compiuti. 

Accaduti. 

Declinabili e coniugabili ad infinite possibilità di interazione e integrazione. 

E che Imbolc di Purificazione sia. 

Con infinita gratitudine sempre. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com


Imbolc 2024



💛Domu de Jana /simbolo Mesopotamico

 Dalla pagina "I Custodi della Memoria", di cui vi lascio il link( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0h193Mpf51wuwxBJMHjkV11MAUGsqVoPP2WQ26tuAaigEiCvGXfb7bLmYZRaRfEiXl&id=100063636455600), una foto "all'interno della Domu de Jana di Monte d'Accoddi numero uno, nel sassarese, ricca di elementi decorativi", come dice la didascalia.

Non posso fare a meno di notare, visto che il linguaggio archetipale e simbolico, nel corso delle svariate civiltà, è uno dei miei principali interessi, che in questa colonna, vi è un elemento decorativo che non si può definire uno Chevron, come vediamo in altre Domus, di cui ho già parlato( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/motivi-chevron-nelle-domus.html?m=0) 

 e che ha un significato legato al Femminino e alla sua capacità riproduttivita.

Qui ci troviamo difronte ad un simbolismo, che io definirei un Archetipo, che nel suo modulo a "3", che rimanda sempre alla triade creatrice, ma soprattutto nella sua conformazione a vertice verso l'alto, ma arcuata, rimanda a quell'iconografia  che vediamo soprattutto in ambito Mesopotamico, come coricapo, in particolare, di divinità maschili.

Un copricapo, che nella sua conformazione rimanda, enfatizzato dai tre moduli che simboleggiano la capacità creatrice, e di nascita/morte /rinascita, quindi ad un concetto di immortalità, caratteristica divina, o perlomeno, di Umani divinizzati, all'estremità dell'organo ripr*oduttivo maschile, come simbolo di fertilità, di immortalità, e di grande potenza riproduttiva.

Una Domu che a Monte d'Accoddi, presenta una simbologia ancora più importante, perché l'altare era destinato alle unioni  ierogamiche ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/monte-daccoddigobleki-tepe.html?m=0) 

Ciò che ai giorni nostri, potrebbe essere interpretato come uno svilimento, un insulto, nelle antiche civiltà, una rappresentazione fal*lica della testa, sotto forma di copricapo regale, rappresentava L'appartenenza ad una stirpe regale, divinizzata.

Un po come come è successo al sintagma sacrale "ud-da", che ha origini antichissime, sempre in ambito sumero-Mesopotamico, e che indicava l'augurio, a fine cerimonia, di andare verso il sole, di ritornare nel grembo della Madre in senso cosmico, mentre adesso, invece, come sapete, questo concetto, la cui parola "ud*da", rimanda all'apparato riproduttivo femminile, si è corrotto ed involgarito in termini negativi e svilenti.

Quindi, credo che questa simbologia fal*lica, totalmente uguale a quella che conosciamo in ambito Mesopotamico come segno di divinità, rappresenti la forza creatrice maschile, rappresentata in una colonna, elemento, anch'esso, verticale, fa*llico, a simboleggiare, metaforicamente un'ingra*vidamento, funzionale alla nascita e rinascita, nel grembo della Jana, della pietra, di Madre Terra.

Questo significa, che come sempre maggiormente  sto riscontrando, la nostra Antica Civiltà Sarda, custodisce simboli e Archetipi antecedenti alle altre culture.

Mi è capitato molte altre volte, di esternarlo, e proprio in correlazione alle Domus de Janas, sapete bene che avevo rilevato la correlazione tra il simbolo di una divinità assira ella divinità Assur, dio della città di Assur e dell'Assiria, attestato dalla fine del III millennio a. C. fino in età partica. In Assiria è il capo del pantheon, padre di tutti gli Dei, e dio del Destino, quindi, della nascita e della morte, dell'inizio e della fine, e l'esatta conformazione del simbolo di una stele di Laconi, e un bassorilievo presente nella Domus de Janas di Oniferi, 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/alfa-e-omega.html?m=0

-https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/domu-de-jana-dei-due-simboli.html?m=0) 

O come vediamo, in particolare, nella nostra Domu de Jana s'incantu, di cui ho già parlato altre volte, che è una delle massime espressioni di questa simbologia di ingravida*mento, data anche dall'allineamento "ingresso/coppella interrata /falsa porta", (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/allineamento-domus-sincantu.html?m=0), il cui ingresso interno  è sormontato proprio da una decorazione di questo tipo, che va ad enfatizzare il concetto di unione tra maschile e femminile, per la rinascita dopo la morte, e la simbologia di benedizione ierofanica, divinizzante, per il passaggio attraverso la falsa porta. 

E, come sempre, Sardegna Cultura Madre. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Domus con colonna/simbolo mesopotamico





martedì, gennaio 30, 2024

💛Sa Candelora, Imbolc in Sardegna

 Simbologia della "Festa della Luce", Imbolc e Sa Candelora, in Sardegna 


Il primo febbraio si celebra Imbolc, la festa "celtica" che celebra, dopo i "tre giorni della merla", i tre giorni più freddi dell'anno, la festa di metà inverno, quando le giornate cominciano ad allungarsi e la terra comincia a rinvendirsi. 


È la festa della luce, festeggiata in modo "non pagano",  come la Candelora, il 2 febbraio,  che rappresenta la Purificazione di Maria e presentazione al Tempio di suo Figlio, Luce del Mondo.

Corrisponde anche alla celebrazione della Dea Brigida, la Dea celtica  della fertilità, alla festa della Candelora, come abbiamo detto , seguita poi dalla festa di San Biagio, il 3 Febbraio. 


Imbolc in irlandese significa grembo, quindi gravidanza,  rigonfiamento nutriente delle mammelle (ma anche soffio vitale), legato al concetto  degli agnellini e vitellini che nascono in questo periodo, e che  hanno bisogno del nutrimento del latte. 


Questa parola, "Imbolc" ricorda il significato del verbo "avvolgere" tradotto in sardo. 

Sono andata a cercare sul dizionario italiano - Sardo, il Rubattu


Traduzione per "avvolgere"

-imboddigare

-imboliare

-imboligare

-imbolicare


Notare come la radice "Imbol-" sia presente in tre versioni su quattro. 


"Avvolgere" come se fosse un grembo protettivo, nutriente. 

Direi che è fin troppo evidente la radice  sarda di questa parola, al punto da essere declinata anche come verbo. 


Inoltre febrariu, febbraio in sardo, (friaxiu in alcune zone) rimanda alla radice della parola "februs" , che rappresentava Plutone per i romani. 

Plutone, il Dio del Regno dei morti. 

Plutone il grande purificatore. 

Perfettamente in linea con la simbologia del Carnevale Sardo, che è il Carnevale di purificazione, che offre, in particolare, attraverso delle maschere divinizzate, come quelle de su Issohadore, e de su Componidori, una possibilità di rinascita, di elevazione spirituale, da una condizione animale, ad una umanizzata, purificata e divinizzata. 


Imbolc festeggia il Risveglio della Madre, della Dea Brigid, la Dea del Triplice Fuoco, patrona dei fabbri, dei poeti, dei guaritori, coloro che forgiano con la Sacra Fiamma, sia le Anime che gli oggetti, sia l'interno che l'esterno, portandole verso il Divino, verso la Bellezza.


Tutte "categorie" che sono caratteristiche della Sardegna. 


-Abbiamo i poeti che fanno "is muttettus" in rima cantata e improvvisata, Custodi della Memoria, abbiamo anche la controparte femminile, "is Attitadoras" , abbiamo i Tenores, sempre tutto rigorosamente in rima, ne parlai in modo approfondito, nel post de is Animeddas, per la festività di Tutti i morti. 


-Abbiamo i guaritori. 

-Gli Antichi Sardi erano degli Sciamani. 

-Le Janas erano donne guaritrici, alchemiche. 

È rimasta la tradizione de "sa mescina de s'ogu", la medicina dell'occhio, un rito che si svolge ancora, a liberare dal malocchio. 


-I fabbri.. Considerando la Sardegna come antica Terra di Tartesso, la terra dei metalli, è naturale pensare ad una terra piena di abili artigiani fabbri. 

Lo stesso Sant'Efisio, compatrono di Cagliari, il santo più festeggiato in Sardegna, celebrato in grande, il primo Maggio, ha nel nome Efisio, la stessa radice di Efesto, "Ef-", il Dio dei Vulcani, il Dio dei Fabbri, il Dio del Fuoco. 


E infatti Imbolc, e la Dea che lo rappresenta, sono rappresentati dal fuoco. 

Il nome Brigid viene da Breo, che significa "fuoco". 

Fuoco, non soltanto inteso come falò, ma proprio come fuoco purificatore che porta la luce, dopo le tenebre dell'inverno. 

E mi salta agli occhi che "breo", "fuoco", ha la stessa radice della parola "brebus", che sono le antiche parole magiche, i formulari magici, le preghiere, che si usano a protezione, a purificazione dalle energie negative, e che significano "verbo", inteso come verbo che crea, verbo attivo. 

La luce che si manifesta attraverso il verbo, la parola, che purifica, e riporta a nuova vita. 


Tre oggetti sono sacri a Brigid:

-La ruota del filatoio, come  è  sacro alla nostra Filonzana,  di cui ho approfondito già ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/sa-filonzana.html?m=0), che detiene il destino degli uomini in quel filo sottile filato dal fuso. 

Le nostre magiche Janas, si narra avessero dei meravigliosi telai d'oro all'interno delle Domus de Janas, con i quali tessevano le meraviglie che ancora oggi ammiriamo nella bellezza dei costumi sardi tradizionali. 

I telai, il cui archetipo di "Jana filatrice", di Sacro Femminino tessitore del destino degli uomini, forse risale alla nostra antichissima Tanit di Tresnuraghes ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0). 


-Lo specchio, che in sardo si dice "sprigu" e che ha la stessa desinenza 'gu", di nuragu/trigu. 

I nuraghi presentano, nella disposizione delle pietre, una conformazione a spiga ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/lavorazione-spiga.html?m=0). 

Spiga, che simboleggia la fertilità, l' abbondanza, e anche la capacità di trasformazione. 

E, in questo caso, i nuraghi come specchio del fertile grano.

"su nuragu sprigu de su trigu" 

Sembra un gioco di parole, ma ontologicamente, esprime la spiritualità della nostra terra, che esprime fecondità in ogni sua espressione, grazie anche a quel "gioco" dello speculare, così presente nella nostra civiltà, che esprime la dimensione divina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0) 

Lo specchio per eccellenza, nella nostra Antica Civiltà Sarda è stato proprio l'elemento che caratterizza il Sacro Femminino, l'acqua. 

L'acqua dei pozzi sacri, probabilmente anche all'interno dei nuraghi, nelle coppelle interrate, nelle Domus de Janas, non solo per benedire e purificare, ma anche, proprio come uno specchio, per creare ierofanie divinizzanti. 

La desinenza "-gu", di nuragu/sprigu/trigu, significa "oscurità", in antico sanscrito( lingua con la quale il sardo, ha molti rimandi). 

Lo scrissi in un post sull'Rna/Dna( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/due-cose-hanno-sempre-incuriosito_12.html?m=0) 

[...] Ierocrazia sacerdotale degli Antichi Sardi, necessaria a controllare lo scorrere del tempo, legato all' attività di tutta la comunità, che univa "l'architettura degli astri" con quella dei nuraghe, con giochi di luce( "gu" significava oscurità, ma anche voce, suono". Infatti "su gutturu" è sia "gola", che "striscia di terra stretta e umida" ) ed ombre ben calibrati, all'interno dei Nuraghi. 

[...] Quel "gu" che insieme è muggito, gracidio, suono e oscurità. 

"Gu" come vibrazione ancestrale di creazione. 

[...] Come la vibrazione dell' Ape Regina che spinge le Api operaie a costruire l'alveare seguendo una precisissima geometria Sacra. 

La conoscenza, la sophia, la Dana( DNA/Jana) che si espande in forme geometriche perfette( pensiamo al DNA spiralizzato) attraverso la vibrazione del Nun, elemento creativo ancestrale, l'acqua amniotica(rappresentata nella cosmogonia creativa dall' Oannes Nun, metà uomo e metà Rana/RNA) intorno al fuoco centrale del Nur-a-gu.

Attraverso un " muggito/suono/ gracidio" , che ha una potenza vibratoria altissima"


"Sprigu", sacro a Brigid, come oggetto di accesso alla dimensione degli Eroi e degli Iniziati. Come accesso, appunto, alla dimensione del Divino. 

Perché è questo che rappresentava lo speculare nella nostra Antica Civiltà. 


E infine,  è Sacra  alla Dea Brigid, anche la Coppa, intesa come Grembo della Dea, da cui nascono tutte le cose. 


Brigid è l'equivalente di Lugh, del quale ho parlato nel post di Orotelli, la divinità solare( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/lughnasadhlammas.html?m=0), la festa del raccolto del grano, del primo Agosto, in cui si celebra il Lammas, a distanza di 6 mesi esatti, durante il Solstizio invernale, quindi, ed il Solstizio estivo. Le due feste delle tenebre e della luce, complementari. 

Brigid, era chiamata anche con altri nomi, questa dea della fertilità, dell'abbondanza, della prosperità agricola :

-Belisama( colei che brucia molto) 

-Brigantia (naltissima, sana) 

-Bricta( brillante) 

-e infine Sulis (dea delle sorgenti) 

Ma quanti Sulis/Sulas abbiamo in Sardegna, la terra del culto dei Pozzi Sacri, delle sorgenti, come cognomi? 

Una miriade. 

Sono tradizioni antichissime che partono dalla Sardegna. 

Si parla anche di una Brigid terapeutica che agiva mediante incantesimi poetici presso i pozzi sacri. 


"Sa Mexina de s'ogu", la medicina dell'occhio, si fa sempre con l'acqua e altri elementi, come possono essere il grano e l'olio, e si recitano "is brebus", sempre e rigorosamente in rima. 

La purificazione ulteriore a febbraio è necessaria. 

"Februs" come una febbre, una frenesia necessaria che brucia, come il carnevale purificatore, un'espiazione necessaria, marchiata simbolicamente con il Fuoco Sacro, di cui era memoria anche nei Lupercali romani, poi aboliti nel 492 d. C. e sostituiti dalla Candelora del 2 febbraio, quando si celebrava il rito purificatore delle Mamme, con la presentazione del bambino alla comunità. 

Gli antichi Romani rendevano omaggio alla dea Februa, Iuno Februata, Giunone Purificata, la Dea della fertilità e della Famiglia. 

La divinità antica, anima immacolata mai incarnata fino ad allora in un corpo umano, aveva conosciuto per la prima volta la maternità terrestre nel giorno di Natale, e recupera la sua natura celeste nel miracolo di Luce della Candelora. 

La Madonna Candelora diventa la massima incarnazione di divinità della Luce, dello Spirito Santo, sacra unione alchemica dei tre aspetti di Iside Sophia ( rappresentata dalle Madonne Nere)  uno dei primi Sacri Femminini: Sophia Madonna Madre Celeste, Terrestre, e Vergine. 

La Vergine Maria offre la sua Luce, suo Figlio, alla comunità, affinché porti abbondanza, e si purifica attraverso la fiamma simbolica trasmutatrice delle candele, così come è stato il Fuoco di Sant'Antonio che ha inaugurato il Carnevale purificatore. 


"S'incresiada", in sardo. 

Si chiama così, l'atto  di rientrare, purificati dopo il parto, nella chiesa, nella comunità, attraverso tutta una ritualistica tipicamente sarda, che prevede una messa, con candele che verranno benedette, e tutta una preparazione da parte de" sa Priorissa", che poi offrirà pranzo e cena, che porta lo stendardo in processione,  insieme alle "prioresse". 

Giorno festeggiato con le immancabili "zippuasa" lunghe sarde, che con la loro forma a spirale, che rappresentano il culto della Dea Madre e del potere riproduttivo, attraverso il cordone ombelicale. 

Rappresentano la spirale, che è uno dei simboli del Sacro Femminino, e presentissime, fin da tempi antichissimi, fin dalle nostre Domus de Janas, a simboleggiare il potere della Grande Dea Madre ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/domus-de-janas-bonorva-sa-pala-larga.html?m=0) 


Ma il 2 febbraio è una data importante anche per l'investitura dei capocorsa della Sartiglia di Oristano. 

Si consegna un cero benedetto, in linea con la celebrazione delle candele, a Su Componidori, e si suoi due compagni di pariglia, le massime autorità che sovraintendono tutte le operazione della Sartiglia. 

S'Oberaiu Majore del Gremio dei Contadini e Majorale en Cabo del Gremio dei Falegnami, le due massime autorità delle corporazioni locali, nominano su Componidori della propria Sartiglia.

Dopo aver partecipato ai riti religiosi, la cerimonia prevede che i soci dei Gremi, accompagnanti in parata da tamburini e trombettieri, si rechino a casa dei cavalieri designati. 

S'Oberaiu Majoure consegna un cero adornato di fiocchi rossi a su Componidori del Gremio dei Contadini consacrandone la designazione con la preghiera al Santo protettore della corporazione, "Santu Giunanni t'aggiudidi", " San Giovanni  ti aiuti" ( Giovanni da quell' Oannes primordiale, divinità delle acque primordiali. Infatti Giovanni sarà colui che battezzera' Cristo). 

Il Majorale en Cabo consegna un cero con nastri rosa e celesti a su Componidori del Gremio dei Falegnami, invocando "Santu Giuseppi t'assistada", "San Giuseppe ti assista". 


E poi il 3 febbraio, si celebra, in molte località della Sardegna, San Biagio, "Santu Brai", con l'accensione e benedizione dei falò, e la benedizione della gola, attraverso l'imposizione sul collo di due candele incrociate, benedette durante la Messa in onore della Madonna della Candelora, alla fine della quale c'è la distribuzione dei buonissimi dolci sardi chiamati "piricchittus", che ricordano la forma delle mammelle, candidi, (poiché fatti di albumi di uova montati a neve), come se fossero colme di latte. 

Si racconta che San Biagio avesse salvato un bambino che stava soffocando a causa di una lisca di pesce bloccata in gola, portato in braccio dalla madre, da San Biagio che viveva come un'eremita, soltanto a contatto con gli animali, con i quali comunicava, e che lo avesse salvato semplicemente facendogli il segno della croce sulla gola. 

Il saluto gnostico benedicente di San Biagio viene rappresentato con le tre dita unite, la triade creativa della creazione. 


Anche su Componidori a fine corsa, fa il gesto di benedizione a croce sulla folla, con Sa Pippia de Maiu, come ho già spiegato nel mio precedente post sul Carnevale.

Benedizione e purificazione insieme, affinché si manifestino al meglio tutti i Doni della primavera con i suoi frutti. 

Agire sulla gola, benedicendola e purificandola, significa liberarla in tutto il suo potere creativo, poiché in essa vi è sinergia degli Opposti. 

L'ho scritto prima

Il "Gu", è oscurità, ma anche creazione 

"gu" significava oscurità, ma anche voce, suono".

Infatti "su gutturu" è sia "gola", che "striscia di terra stretta e umida", in lingua sarda. 

Come su Nura-gu, dove ci sono giochi di luce ed ombra, come una gola/ u*tero conico, che si erge verso il cielo. 

"Stretta e umida", come il chakra della gola, Vishudda, che  è collegato al chakra delle gonadi, del plesso pelvico, Svadishtana

"Vishudda-Udda" 

Come scrissi in un mio precedente post. 

Due centri energetici importantissimi, che hanno la stessa conformazione anatomica, stretta e umida. 

Entrambi creano:

Uno crea il suono, che è Verbo, luce, e uno crea la vita 

Infatti San Biagio "indossa" le falene, portatrici di luce. 


La più grande falena è la Saturnia Pyri, e il nome deriva dai Ciclopi Saturnidi

Infatti San Biagio è collegato a Saturno, Cronos, Dio dell'agricoltura , il padre di Zeus, e a lui erano dedicati i Saturnali romani dal 17 al 24 dicembre. 

La festa della fertilità creativa. 

Saturno, che non dimentichiamo, era considerato il Sole nero, il sole dietro il sole, la Grande Madre cosmica creatrice, il Sacro Femminino, sinergia di luce e oscurità insieme. 


Penso ai dolci tipici de Sa Candelora.. Is Candelausu, tutti bianchi, fatti con pasta di Mandorle, tipici di Samassi, e "is piricchittus de bentu", ricoperti  anche da una glassa bianca. 

"Piricchittus de bentu", 

E per associazione penso alla maschera del Carnevale Sardo, a cui ho dedicato un'intero e approfondito post, "Su Bundu", di Orani( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/bundu-bindubindi.html?m=0), rappresentata da una maschera rossa, che rappresenta il vento. 

Il vento che viene rappresentato da una maschera rossa, che indica il femminino, il sangue mes*truale, il potere creativo nel saper gestire il fuoco, come solo il vento sa fare. 

È Maestria. 

Perché il vento è delle Madri. Delle Antiche Madri. 

Il maestrale della Sardegna, viene da Nord, nord/ ovest, dalla linea della Stella Polare. 

Il maestrale delle Jane Maestre

Perché come ho già scritto 

"La Donna crea, accoglie. 

Il Vento, rappresentato  da quella maschera rossa, vitale di passione , de su Bundu, dà la direzione. 

Una direzione ascensionale di vitalità primordiale. 

Vento, uomo e toro

Il "bundhu" dà forza a tutto, perché è l'Anima, dello stesso fuoco vitale. 

È il vento, a dare ossigeno al fuoco. 

È il Femminino ad animare, a magnetizzare il Mascolino. 

Il vento, il Bundhu, è AN, il Soffio Vitale divino che si manifesta nella materia. 

L' Anima delle JANas. 

AN di DANa. 

La cono-scenza. 

La scienza del "cono", del nuraghe, della Spirale Aurea."


Il soffio vitale di Dio, nella Materia, diventa la Shekinah, la Grande Madre, il soffio delle pavoncelle, della grande Madre dell'Uovo Cosmico, primordiale dove gli opposti si incontrano per creare meraviglie. 

È tutto questo è celebrato ad Imbolc

La festa del grembo "imboldiccau", avvolto, custodito e protetto, che ha con sé tutti i germogli della primavera che presto arriverà. 

Perché nel frattempo, questo Dono che arriverà in primavera, ha due padrini d'eccezione, che contribuiscono alla custodia, alla purificazione, alla nobilitazione. 

Su Issohadore e su Componidori, gli Dei tra di noi, per riportarci alla Memoria, all'Origine. 

Al "chi eravamo" e "chi siamo", prima di perdere la nostra Divinità interiore. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Candelora in Sardegna



















lunedì, gennaio 29, 2024

💙Vincita Sinner

 Ultimamente ho osservato molto. 

Ciò che mi arrivava, andava veloce. 

Non sempre la mente riesce a "processare" ciò che arriva, ma si sente come un'urgenza di portarlo alla luce, di manifestarlo. 

C'è un metalinguaggio simbolico, come sempre, ed ho osservato gli avvenimenti degli ultimi tempi. 

Due in particolare. 

Martedì 16/1/2024.

Scatta il limite dei 30 km orari a Bologna, per testare le città - la*ger da "15 minuti" 

Martedì. 

Marte. Divisione, guerra

16/1/2024 = 16

Sacro Archetipo Ebraico Ayin, il sedicesimo, come sopra, sotto,, funzione "corrispondenza". 

Ayin significa occhio, ma anche sorgente. 

Arcano Maggiore XVI della Torre

Come in una lente di ingrandimento. 

E l'Ain Soph è il Soffio Divino che si estende a tutto il creato. 

L' Ain 

Il Nulla che contiene il tutto. 

Quello che ci permette di scorgere anche dove apparentemente non vediamo nulla

Come quei piccoli tasselli, apparentemente insignificanti che vengono posizionati nelle costruzioni Megalitiche. 

Secondo una ricercatrice, indicano dei "segnali" di interlettura riconducibili alla Geometria Sacra.

Un invito a leggere, a osservare, a interpretare, oltre il visibile, e ad avvalersi del linguaggio chiave della Geometria Sacra, che offre infinite possibilità di decodifica. 

È un po' ciò che fa il ricercatore che si appassiona. 

Che trova fili rossi di congiunzione 

Che trova corrispondenze anche tra cose apparentemente lontane, e crea nuove dimensioni spaziali, dove il non visibile ad uno sguardo superficiale, si rivela

Per edificare nuovi Templi. 

In nome di quella Essenza Divina che ci è stata insufflata nei polmoni, al momento della creazione, come fanno le nostre pavoncelle sarde, con quei riccioli che escono dal becco, davanti all'Albero della vita. 

Insufflano il Divino. 

Depistaggi, questi "moniti", che celano sempre qualcosa che va oltre, un metalinguaggio che possiamo scorgere solo se abbiamo la consapevolezza di un disegno più vasto, di cui ci vengono offerti piccoli tasselli di decodifica, che sfuggono ai più. 

Devono sfuggire.

Perche il tentativo, è ricreare il "sopra, sotto", mistificando una Geometria Sacra votata al Bene, al Bello, alla Bellezza, all'Armonia, all'Unita', invece che alla divisione. 

E chi è attivato dagli Archetipi divini, riconosce e vede le corrispondenze, come in questo caso. 

Talmente evidenti, da illudere, chi ordisce, che possano sfuggire, a noi, Umani, che siamo, per natura, intimamente connessi alla Sorgente Divina. 

Fatti ad immagine e somiglianza divina. 

Si impara ad osservare, a tirare i fili di un ordito più ampio, ma che segue, per emulazione, quella perfetta Geometria Divina a cui anela. 


30, il limite di velocità imposto a Bologna. 

30= valore ghematrico dell'Archetipo Lamed, il dodicesimo(1+2=3), con funzione "misura". Manifesta la misura di ciò che valiamo, di quale sia la nostra Essenza.

Arcano Maggiore XII, L'Appeso.

Simbolicamente, l'iniziazione del legno. Sacrificio, impiccagione, crocifissione.

Docicesimo Apostolo Giuda, colui che tradì il Cristo( da copione, come era preventivato  in un'ottica più vasta, divina) per 30 denari.

Ritorna il 30 del limite imposto.

Il 15 è legato al quindicesimo Archetipo Ebraico Samech, con funzione "pressione" e legato anche all*Arcano Maggiore XV del Dia*volo.

Mi è già capitato di sottolineare come molte dinamiche si siano mosse proprio in relazione a questo 15.

15, che di per sé è il numero sacro della fertilità, giorno centrale del ciclo lunare e femminile di 29 giorni, quindi è un numero che unisce( 1+5= 6, gli Amanti), ma, che nella sua accezione negativa, divide, attraverso il Diav*olo, che è comunque, srmpre, libero arbitrio.

La Samech ha funzione "pressione", energia che agisce per far emergere la Divinità che è in noi.

Il Diavo*lo amplifica questa pressione

È una prova, un sacri-fico necessario ( l'Appeso), per testare il nostro valore, la nostra misura ( la Lamed).

Il valore ghematrico della Samech è 60, il doppio di 30, valore ghematrico della Lamed, e il valore del nostro simbolico venderci ( i 30 denari)

Diav*olo =15

Quindi, abbiamo un crescendo

Dia*volo 15

Lamed 30

Samech 60, nell'Ottava alta( manifestare sotto pressione, il Divino in noi, una forza unitaria universale, divina, incorruttibile), ma, nell'Ottava bassa, è 15, l'Arcano Maggiore, il Diav*olo, 15,a cui è abbinato questo Archetipo , che può essere "divisione" ( ed è sempre ciò a cui puntano) o unione (1+5= 6, e ritorniamo al 60 della stessa Samech, che manifesta il Divino sotto pressione).

Della serie.

"Vi mettiamo sotto pressione", testando la vostra misura, capovolgendo i vostri parametri, impiccandovi metaforicamente, a testa in giù, facendovi perdere qualsiasi cosa, e vediamo se barattate per 30 denari, la vostra integrità, se riuscite a scavalcare il 15, di divisione, e arrivare al 6, al 60, di pienezza, coesione e sinergia di manifestazione divina

"Adoro" questi scellerati che ci fanno pure fessi.

Com'era il nome delle ultime due varianti?

Er*in, dio delle divisioni e Pir*ola... Pirla chi legge.. Io me le sto segnando tutte.. Uno spettacolo... Sarebbero anche degli interlocutori divertenti, perché sono abilissimi sceneggiatori... Peccato siano votati alle basse energie.

Il limite di velocità a 30 km, è iniziato in una città 66, Bologna.

Segue Napoli, con valore ghematrico 67, quindi potrebbero andare  per successione. 

Ma non è importante, perché comunque sono partiti da un 66, che corrisponde anche al 12( 6+6), il quale, come Archetipo Lamed, il dodicesimo, ha valore ghematrico 30, il limite orario. 

Il tutto, in un giorno 16, di un anno 8

Ma 16+8, fa 24, il quale, sommato, fa 6.

Quindi al 66 della città, abbiamo anche il 6 della data. 

Quindi abbiamo un perfetto 6*6*6*

Sappiamo benissimo, e l'ho scritto altre volte, che questa combinazione numerica è stata altamente mistificata, demonizzata ad oltranza. 

Il 666 è la Matrice olografica di una Architettura divina, Sacra. 

Nella nostra dimensione, l'atomo base della vita, è l'atomo di carbonio, con i suoi 6 elettroni, 6 neutroni e 6 protoni., e questa sequenza, rappresenta quindi il codice Sacro di aggregazione della materia, la sua cristallizzazione, in forma tetraedica,  seguendo una dinamica spiraliforme. 

La sua forma Cristica. 

L'Universo ha una Matrice olografica, e questi codici rappresentano la perfezione dell'energia divina nella materia. 

Ma come sempre fanno, utilizzano simboli e codici sacri per mistificarli e impregnarli di energia negativa. 


Detto questo, passiamo ad un altro avvenimento piuttosto eclatante, di questi giorni. Giusto per creare un po' di diversivi tra pseudo eroi degli autovel*ox, salvo poi scoprire che agevola l'introduzione dei droni, molto più efficienti, sanzionanti e limitanti. 

Domenica, vittoria di Jannik Sinner, il primo italiano a vincere l'Australian Open, battendo il pluricampione Novak Đoković

Partiamo dal nome, Jannik. 

Un nome che mi ha rimandato subito ad un elemento importantissimo, in ambito gno*stico ed eso*terico. 


Nome, Jannik, che è anche l'anagramma, se vogliamo, della parola Jakin. 

Nell'Arcano Maggiore II della Papessa, vi è proprio una coppia di colonne, di cui una, quella a destra, si chiama Jakin. 

Una carta che raffigura una donna che nella mano il libro della conoscenza e due chiavi, una è d’oro e richiama la simbologia del sole, l’altra è d’argento e richiama la Luna: questo significa che bisogna unire i due aspetti che apparentemente sono contrastanti per raggiungere la conoscenza nascosta.

Dall’Uno (il Mago) ci troviamo di fronte un binario, la distinzione, come le due colonne che si innalzano dietro di lei: Jakin, rossa che corrisponde al Fuoco, il Mascolino, e simboleggia il fuoco degli Alchimisti e Boaz, azzurra che richiama l’Aria, il soffio divino, il Femminino. 

Tra queste due colonne troviamo un velo, che simboleggia il velo di Iside, che copre l'ingresso del santuario. 

Per vedere oltre, bisogna sollevare il velo, e questo si può fare solo grazie alla sinergia delle due polarità. 

Dove prevale l'una o l'altra, la conoscenza si ferma, non è più accessibile, perché l'Universo e i suoi misteri, richiedono equilibrio e armonia, complementarietà, per accedere alla dimensione del Divino.

La croce sul petto della Papessa, simboleggia questa sinergia. 

Guardate come, anche nel nome Sinner, abbiamo un 15 e un 12, che abbiamo trovato nella numerologia del limite di velocità a Bologna. 


Sinner 

264= 12 in ghematria ebraica

69= 15 nella normale ghematria


Jannik 

700= 7

59 = 14


Novak, ha nel suo nome, la simbologia numerica della creazione, del Femminino come chiave di lettura dell'universo. 

È in una Frequenza 9


Novak 

801= 9 in ghematria ebraica 

93= 12= 3 in semplice ghematria


Đoković, 

819 =18= 9 in ghematria ebraica 

72= 9 in semplice ghematria. 


Un nome, che già di per sé rimanda a ciò per cui ci stiamo battendo da ormai 4 anni

Novak/nova*x

Una Frequenza del genere, quella del 9, potentissima, andava fermata. 

Sappiamo che il 9 è la chiave di lettura dell'universo. 

E sappiamo anche che la Nona Sfera è il punto di contatto tra umano e divino. 

Chi batte Novak? 

Un Jannik/Jakin. 

Uno dei due simboli dei due pilastri della più alta masso*neria.

Curioso, no? 

I pilastri costruiti sotto il portico del Tempio di Re Salomone. 

Jakin simboleggia l'uomo divino,  il Fuoco, il Mascolino, mentre Boaz, il Femminile, rappresenta l'acqua. 

Il Sole e la luna. 

La vittoria di Sinner è avvenuta di Domenica, giorno dedicato al Sole, il cui archetipo, guardacaso, della data, rimandava al diciannovesimo Sacro Archetipo Ebraico Qoph, con funzione "legante", l'Archetipo del Padre, del Maschile", e all'Arcano Maggiore XIX del Sole. 

Sin era una divinità lunare babilonese, poi diventata solare( Sin/sun in inglese),i cui figli erano  Shamash (il Sole) e Ishtar (la stella Venere), e con essi formava una triade divina con epicentro culturale a Ur, dove il dio era chiamato anche Nannar. 

Ma, ad un certo punto, come ho spiegato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/bassorilievo-shamash-shapash.html?m=0), il Mascolino, che già aveva in sé il germe del patriarcato, e quindi dello squilibrio energetico, tende ad assurgere a divinità solare, e ad offuscare, a gerarchizzare la posizione del Femminino, ad un livello subordinato al Mascolino. 

Sole e luna, zolfo e sale, bene e male. 

Sono due poteri che devono, che dovrebbero, coesistere in equilibrio. 

Il messaggio veicolato dalle dinamiche di domenica è abbastanza chiaro.

Una vincita di domenica, in un giorno dedicato al sole. 

In un giorno 19, Arcano Maggiore del Sole. 

Sin/Sinner che assurge, metaforicamente, da divinità lunare, a divinità Solare.

Da Sin, a Sun, battendo un 9, a tutti gli effetti, un Novak/nov*ax, per giunta. 

Uno che ha protetto il suo Sacro tempio, l suo corpo, la sua integrità morale e animica, proprio come la Papessa dell'Arcano II, che è oltre il velo ed è riuscita a vedere oltre. 

Il 9

Nono Sacro Archetipo Teth, perlomeno per quando riguarda l'interpretazione ghematrica, numerologica, del nome di Novak Đoković. 

La Teth, l'Eremita, negli Arcani Maggiori, è la Sophia, la kundalini, il Grembo produttivo. 

La Sapienza ancestrale. 

È Sapienza ancestrale anche preservare il proprio corpo da veleni imposti per scopi che non siano il bene collettivo. 

La Sophia andava fermata. 

Djokovic, il numero 1 al mondo, il 10 volte vincitore degli Australian Open, il tennista che a Melbourne non perdeva da 33 partite consecutive. 

33

Massimo livello mass*onico. 

Ma anche il percorso Divino Cristico in questa dimensione. 

Parlare di mass*oneria attuale, identificabile con quella antica, non ha senso, perché molto è stato mistificato e votato ad un "non bene" comune. 

Sinner che batte nel terzo turno degli Australian Open l'argentino Baez. 

Nome, Baez, che è similissimo al nome della colonna del tempio masso*nico di Salomone. Ricordate? 

Boaz, il Femminile, l'elemento acqua. 

Non mi ricordo dove l'ho letto, ma ad un certo punto della partita è stato inquadrato l'orario 3:33, che sommato, fa il 9 del Novak. 

Dobbiamo renderci conto che, come esiste un registro, un'Archittetura Divina, così esiste un'Archittetura ordita, in speculare, in negativo, volta al ma*le. 

Ciò che sento, è che solo l'energia Femminina, inglobata dal Mascolino, come energia di comprensione, di compassione, di equilibrio, di Armonia, Bellezza e Amore, può portare dei veri cambiamenti nell'Animo dell'umanità. 

Novak "andava fermato". 

Esempio di un'energia pulita e potente, dopo aver raggiunto il massimo livello iniziatico, la trentatreesima vittoria. 

Andava sacrificato. 

Come il Cristo, a 33 anni. 

Soppiantato da un Dio lunare, Sin/Sinner, sie*rato, offuscato animicamente, che punta alla Vetta, a nobilitarsi come entità solare suprema. 

Così come viene fermata e accoltellata, la dea cananea del sole, Shapash, rappresentata con un volto di leone solare, e il terzo occhio aperto, mentre viene accoltellata dal suo corrispettivo maschile Shamash, il figlio proprio di Sin, ad indicare la fine della società matriarcale e l'inizio di quella patriarcale. 

Ho ripetuto più volte, che questo anno 8 è guidato dal Femminino, ponte tra umano e divino, e da tutto ciò che veicola questo importante passaggio. 

Numero 8.

Stella ad 8 punte 

Rappresentava il Femminino babilonese. 

Passaggio, che nelle sue Ottave alte, porta alla Nona Porta, all'accesso verso la vera Sophia e connessione con il Divino, mentre nelle sue Ottave basse, tiene relegati nell'Ottova sfera. 

Sono sempre le Ottave basse del Femminino, incarnate, metaforicamente, in questa occasione da un Dio Sin lunare, che assurge a Dio Solare. 

Ci sono architetture che prescindono dagli stessi umani, ma che devono portare avanti il loro piano. Ciò che vediamo non è la gerarchia elitaria. Sono solo pedine di energie che prescindono gli stessi poteri umani. 

Immaginate il riverbero mediatico. 

Un siera*to che vince su un campione su tutti i fronti. 

Non sapremmo mai, se anche questo faceva parte di una architettura umana di marketing. 

Ma è vero che veicola una simbologia potente, che si riallaccia anche al limite dei 30 km/h imposto a Bologna. 

Il 30, valore ghematrico del dodicesimo Archetipo Lamed, a cui corrisponde l'Arcano XII dell'Appeso. 

L'iniziazione del legno. 

Nella materia. 

Appeso a testa in giù, sul legno. 

Cro*cifisso a 33 anni, dopo la trentatreesima vittoria.. 

Si sarà venduto per 30 denari, anche lui? 

C'è stato un cambio di paradigma, ve ne siete accorti?

Adesso l'eroe è sie*rato, ed è passato, da lunare a solare. 

Usurpando, come millenni fa, quella dimensione solare in cui il Femminino si esprimeva, come Madre, Sophia Cosmica. 

Nella Cab*ala questi pilastri  antagonisti, Jakin e Boaz, spiegano tutti i misteri dell’antagonismo, naturale, politico o religioso, sociale, antropologico. 

È tutto estremamente, estremamente, simbolico. 

Ma sarà un "limite" mio. 

Le mie sinapsi viaggiano su questi codici, a prescindere da me.

Ma non c'è stata volta in cui, poi, da intuizione, non si sia snodata in prospettiva. 

E mi dispiace da morire, se anche energie pure e ribelli, siano state inglobate in questo tritasassi di Anime. 

I miei sogni, stillano crepuscoli di rugiada. 

In un mondo che vorrei riavvolgere al contrario e resettare, per ricominciare da lande vaste di speranza e di umanità fertile, gioiosa e armoniosa. 

Ma i petali, al crepuscolo son chiusi. 

La rugiada scivola via 

Un'altra notte. 

Di ascolto e di dolore. 

Tra le due colonne, nascita e morte, del mio tempio da Eremita. 

Sono un 9 anche io. 

Il buio mi è connaturato. 

Non mi spaventa. 

Mi aiuta a riconoscere la luce naturale da quella artificiale. 

E quella naturale, arriiva sempre dal Bene, dal Bello, dall'Armonia. 

Dalla Verità. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Vincita Sinner




💙Anima Gemella Malanga

 Cosa è l’Anima Gemella?

Il concetto di anima gemella è spesso citato dalla new-age.

È importante ricordare che la new-age, se da un lato contiene informazioni assolutamente reali, è influenzata dai cosiddetti “esseri del piano di sopra” i quali, sapendo di rivolgersi a persone con coscienza, sono costretti in qualche modo a dire la verità. Tenendo ciò ben presente, cercano di creare delle distorsioni, quindi pongono le questioni in un modo tale per cui possano sembrare vere, ma che siano alla fine un inganno per il soggetto.

Questo è il contesto in cui ci troviamo ad affrontare parlando del fenomeno delle twin-flames, le anime gemelle… cosa c’è dietro, di reale?

Dietro c’è un concetto fondamentale di fisica quantistica: L’universo si è creato dalla scissione della Coscienza iniziale in due parti ed è questo momento e l’unico evento realmente esistente (non esistendo il tempo, tutto accade in un unico istante).

Questo unico istante, in cui l’universo si sta creando, si crea e si creerà, è costituito da un unico atto, cioè quello della divisione, separazione, ed è per questo che tutto l’universo è costituito da regole che sono in fondo un’unica sola regola fondamentale, quella legata alla struttura geometria dell’universo stesso: la simmetria. 

Tutto è simmetrico e lo è sia nel grande che nel piccolo, allo stesso modo.Due elettroni che nascono insieme sono come due anime gemelle e creano quel fenomeno che

in fisica è chiamato “entanglement” o in italiano “intreccio”.

Si dice che due elettroni sono intrecciati tra di loro in quanto ciò che succede a un elettrone ha una ripercussione immediata anche

sull’altro, anche nel caso in cui quest’ultimo si dovesse trovare a migliaia di anni luce, dall’altra parte dell’universo.

Come dice il fisico Alan Aspect, l’universo è non-locale e quindi non esiste né lo spazio, né il tempo. Questo concetto prevede che non esista quindi nemmeno la dualità,[N.d.R. perché tutto è in un unico luogo contemporaneamente]. 

In altre parole, i due elettroni sentono

lo stesso effetto oltre i limiti di spazio e di tempo poiché non sono due fenomeni differenti, ma in fondo, sono lo stesso fenomeno.

Detto questo, tornando alla domanda iniziale, prendiamo in considerazione il “raggio di luce” che crea l’universo; come dice la new-age, questo raggio si divide in due raggi, e quando ciò che accade succede che questi si comportano allo stesso modo dei due elettroni nel virtuale, seguendo cioè la stessa unica regola di simmetria; essi vanno a costituire un fenomeno di intreccio che ha le stesse regole dei due elettroni.

Nel virtuale due elettroni entangled (cioè “intrecciati”) sono caratterizzati da un concetto fondamentale che si chiama “Principio di esclusione di Pauli”, il quale ci dice che essi

hanno la caratteristica di avere tutto uguale (i numeri quantici che li identificano), ma anche che questi, per stare in uno stesso orbitale molecolare (ovvero in uno stesso spazio-tempo contemporaneamente) devono anche avere almeno una cosa differente. Ad esempio, due elettroni che hanno i numeri quantici primo, secondo, e terzo (n, m, l) identici avranno lo spin differente, come due rotelline che ingranano, in modo che quando una gira verso destra l’altra gira verso sinistra. Nel caso delle twin-flames cosa c’è di uguale? Tutto!

Entrambe possiedono la stessa coscienza, hanno cioè la stessa parte animica, mentale e spirituale, nate dalla divisone di una parte più

grossa di coscienza che s’è divisa in due coscienze, più piccole, ma che sono l’esatta immagine speculare l’una dell’altra.

Come per gli elettroni le anime gemelle hanno tutto uguale: hanno la stessa anima, la stessa mente e lo stesso spirito, in due posti differenti

dell’universo. Dobbiamo ricordarci però che in fondo, per il principio di non località appena visto, due posti differenti sono lo stesso posto

e che quindi, come per gli elettroni, anche le due anime gemelle devono avere qualcosa di diverso per poter coesistere: il sesso. Uno è maschio e l’altro è femmina, questa è l’unica cosa che le differenzia.

Da un punto di vista geometrico noi possiamo immaginaci l’universo come una circonferenza i cui punti abbiano tutti lo stesso tempo, siano

cioè isocroni, ma possiamo anche immaginarci un’altra circonferenza, in cui tutti i punti siano invece nello stesso posto/spazio.Le due circonferenze sono disposte a 90 gradi l’una con l’altra e si incontrano in due punti diversi, specularmente opposti l’uno all’altro.

Questi due punti hanno in comune la stessa energia, quindi, se vogliamo, la stessa mente, ma anche lo stesso spirito/spazio, e la stessa anima/tempo. I due punti di incontro delle due circonferenze sono la rappresentazione dell’esistenza di due anime gemelle. 

Spieghiamo quale è il problema delle twin flames: le due twin flames

si accorgono di essere tali solo se hanno fatto un percorso di consapevolezza che è, in qualche modo, identico. Se entrambe le coscienze sono integrate possono riconoscersi, ma se una ha già

completato il percorso di acquisizione di consapevolezza e l’altra è rimasta ancora divisa in anima, mente e spirito, succederà che quest’ultima non sarà in grado di ricevere l’informazione, e quindi di comprendere quale è la sua parte entangled e cioè la sua anima gemella.

Solo quando ci sono interazioni perfette da entrambe le parti si produce il fenomeno dell’entanglement, come per gli elettroni, ogni azione o evento legato ad un soggetto verrà immediatamente percepito anche dalla sua anima gemella. 

Se prendo una delle due anime gemelle e le tiro una coltellata, questa farà l’esperienza

della coltellata mentre l’altra, anche se non sentirà il dolore, si sentirà come se avessero dato una coltellata anche a lei. C’è un fenomeno di intreccio fisico come nel caso della fisica degli elettroni. Ancora una volta il microcosmo e il macrocosmo si comportano secondo un’unica legge: gli elettroni hanno le stesse regole degli esseri umani. Se gli esseri umani sono fatti di tanti elettroni, la triade di anima-mente-spirito è la rappresentazione delle particelle subatomiche, per questo sono delle sfere, ed è per questo che ci sono 3 sfere che noi vediamo nella nostramente. 

Le sfere sono la rappresentazione di bosoni e fermioni ma, mente e spirito quindi sono la rappresentazione di 3 particelle subatomiche, se vogliamo,che governano l’intero corpo all’interno di ogni atomo. Per quanto possa sembrare complicato la triade si comporta con le stesse leggi quantistiche che fanno interagire le particelle subatomiche, quindi due elettroni e due anime gemelle sono intrecciate tra di loro allo stesso modo.

Andare alla scoperta della propria parte speculare non è facile, perché questa potrebbe essere, per esempio, anche su un altro pianeta. Una cosa chiara è invece che la questione delle anime gemelle non è legata a quella dei gemelli omozigoti.

Il CICAP ha dimostrato scientificamente che i

gemelli omozigoti non sono legati da fenomeni di entanglement. Questo appare ovvio: essendo entrambi maschi, o entrambi femmine, non può esserci entanglement. È inutile che il CICAP vada a ricercare sul fenomeno delle anime gemelle lavorando sui gemelli omozigoti, perché non li troverà mai.

C’è quindi un abuso nell’utilizzo comune del termine “anima gemella”. In pratica se due coscienze non sono integrate, non possono riconoscersi?

Direi di no. Abbiamo avuto esempi di anime gemelle in cui i due soggetti si sono incontrati; una abitava in USA ed era una nota cantante, americana appunto, l’altro era un chitarrista italiano: non si erano mai conosciuti fino al giorno in cui si sono incontrati ad un concerto, dove hanno poi avuto modo di scambiarsi delle

idee scoprendo che per entrambi erano le stesse. Ognuno conosceva un po’ della vita dell’altro perché questa gli arrivava, durante il

giorno, come un flash, in cui vedeva e sentiva la vita dell' altro

Quando due anime gemelle, entrambe con coscienza integrata, s’incontrano, possono sperimentare insieme l’espansione di coscienza anche oltre brahma?

Assolutamente sì. Nell’istante in cui le due twinflames si incontrano questo incontro può avvenire in due modi differenti; si possono incontrare sia nel reale, che nel virtuale.

Quando si incontrano nel reale non c’è bisogno che siano effettivamente “uno accanto all’altro” perché la sovrapposizione delle sfere nel

mondo del reale, fuori dall’universo virtuale, accade in un Non-spazio e in un Non-tempo. Questo incontro dà luogo a forti fenomeni di

natura paranormale… che è poi un modo scorretto di definire il fenomeno perché, al contrario, è normalissimo.

Quando due anime gemelle si incontrano, fosse anche solo nel reale e non nell’universo virtuale, succedono cose interessanti, ognuno “sente” l’altro in continuazione con una precisione di pochi secondi, indipendentemente

dalla distanza perché, come si è visto per gli elettroni, possono essere distanti anni luce, spazio e tempo non esistono e il fenomeno è un solo fenomeno.

Poi c’è anche l’unione nel virtuale, è quell’evento che può accadere ma che può anche non accadere durante la nostra vita, quello che succede è che il riflesso di ciò che succede nella realtà accadrà anche nella virtualità, ma in un ben determinato momento dell’esperienza.

L’istante dell’unione rappresenta la chiusura del ciclo di vita, l’universo torna ad essere intero e l’atto della separazione iniziale diventa l’atto della fusione finale, credo che in quell’istante ci sarebbero dei fenomeni energetici piuttosto importanti

Un' altra cosa che si sente dire spesso, portatain voga da Brian Weiss, è che tra anime che fanno lo stesso percorso, spesso ci si incontra in ogni vita. È vero?

Devo dire a questo proposito che all’inizio delle nostre ricerche io non credevo molto all’ipotesi

di Brian Weiss, soprattutto a questa ipotesi,cioè che ci fosse un fenomeno di “familiarità” tra “anime incarnate”.

Le diverse vite che la parte animica effettua accadono non in sequenza temporale, ma contemporaneamente, come le lampadine in parallelo che si accendono e si spengono tutte insieme e non una dopo l’altra in sequenza. Esiste un unico istante in cui tutto avviene, io sono contemporaneamente qui ora ma anche nel corpo dell’antenato X che è vissuto nella realtà virtuale mille anni fa, lui sta continuando ad esistere in questo istante, tutti contenitori della mia parte animica nasceranno e moriranno nello stesso

istante, anche se nel virtuale li vedremo nascere e morire in sequenza cronologica.

Non è che uno vive di più o l’altro vive di meno, questo è solo un aspetto della realtà virtuale, io posso chiedere alla mia parte animica

di farmi vedere la mia vita passata o quella futura corrispondenti alla mia realtà reale di questo istante.

Brian Weiss dice che c è una certa “familiarità”,ovvero che le parti animiche tendono a ritornare all’interno delle stesse famiglie e degli stessi luoghi, a conoscere quindi quasi sempre le stesse persone; io non credevo a una cosa del genere ma va detto che il problema della familiarità è legato all’esperienza, e quindi, quando la parte animica è in un determinato gruppo familiare e non riesce a terminare l’esperienza legata a quel gruppo di persone/coscienze, per

completare l’esperienza tenderà a tornare di nuovo in quel gruppo dove ha iniziato il lavoro; ha iniziato e li vuole terminare lì. Non è obbligatorio che ciò accada. Ma Brian Weiss ha in parte ragione


(stralcio di un intervista a Corrado  Malanga riguardo le Fiamme Gemelle pubblicata  nell'editoriale trimestrale Evideon)

Maldalchimia.blogspot.com

Anima Gemella Malanga




💙Giorno della memoria

 #27gennaiogiornatadellaMemoria


La parola Memoria, ha la stessa radice di Mem, il tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico, con funzione "fluidità" e simboleggia l'acqua, una delle tre Sacre Madri, insieme all'Aleph e alla Shin.

Aleph, Mem, Shin.

Soffio, Acqua e Fuoco. 

Come l'acqua, si dovrebbe far fluire i ricordi della memoria. Lasciare quelli pesanti sul fondo, ma ben visibili, attraverso la trasparenza dell'acqua, e lasciare che gli altri fluiscano come emozioni senza destinazione, che ogni tanto, approdano sulle sponde del nostro cuore. Si dovrebbe mantenere la memoria, Cristallina e Fluida come l'acqua, per avere la giusta distanza emotiva da quei ricordi pesanti, che eppure, fungono da fondale, per oltrepassare il guado, per non restare impantanati nel fondale.

Per non restarne risucchiati, come dentro a delle sabbie mobili.

Che i ricordi, che la memoria, non diventino un macigno, che ci tiene ancorati agli abissi.

Occorre leggerezza, fluidità, per saperla gestire. Per capire che siamo noi, il collante delle nostre memorie e ricordi, noi in quanto acqua, e non il contrario.

Non sono i ricordi a farci da collante.

Perché non possiamo identificarci in essi. Sono esperienze emozionali, che se vissute adesso, sarebbero relative, avrebbero un altro impatto, e non possono quindi rappresentarci nella nostra Essenza ed integrità.

La memoria, aiuta in questo processo di affinamento, di alleggerimento, di fluidità, da emozioni, che altrimenti, sarebbero un carico troppo pesante, per continuare a fluire e non stagnare, nel nostro processo evolutivo.

Ci sono persone che vivono di ricordi, di emozioni del passato, pesanti, grevi, a circuito chiuso. Non offrono ai ricordi, la possibilità di trasformarsi in narrazione emotiva, in un qualcosa che abbandoni la lente di ingrandimento, e contempli uno scenario più ampio. Non ripetibile. Ma potrebbe, come valore aggiunto ad altre situazioni, ad altri contesti.

La Memoria, in sé, è già un potente salvavita. 

È Mem-Oria.

È Mem-Or-ia

Deve custodire e preservare solo l'Oro.

Deve fluire, e vivere nell'ora, altrimenti ci sotterra, stagna.

Invece di fungere da collante, per la nostra personale koine' animica, diventa l'amalgama di acqua e terra che ci cementa il cuore, la memoria.

Che impedisce ogni nostro passo in altre direzioni, se non con questo fardello emozionale che ci appesantisce, anche se i ricordi possono essere piacevoli.

Ma si corre il rischio di farli assurgere a pietre di paragone, invalidando i nostri stessi confini esponenziali.

Niente, dovrebbe stagnare in noi.

Si deve stare nelle nostre acque amniotiche, come fosse sempre il momento prima della nostra nascita.

Senza memoria, senza legami, senza vincoli emozionali che potrebbero  influire o invalidare le nostre scelte, il nostro percorso di Anime in cammino.

Oggi è la giornata della Memoria.

Che non si dimentichi.

Ma nemmeno, che si stagni.

Un passo indietro è necessario.

Perché da vicino non si vedono mai bene le cose, se ne rimane intrappolati.

Un passo indietro, per non ricadere nella stessa esperienza. Per capire l'errore e l'orrore, pesanti come pietre di fiume, ma che ci consentono di attraversarlo, senza rimanerne impantanati.

La Memoria non deve servire a sopravvivere, ma a vivere.

A vivere come se ogni volta, fosse una nuova nascita.

Dalle nostre stesse acque.

Dalla nostra stessa Memoria, ancora prima di noi.

Si impara a lasciare, energeticamente, ciò che non è Mem-oria insieme a noi. 

Ciò che non ci fluisce dentro e si amalgama, si è amalgamato, con la nostra Mem, con la nostra Acqua interiore. 

Ciò che teniamo stretto al lazo, come un palloncino ormai sgonfio. 

Perché ricordare, è anche ri-accordare, e spesse volte questo "ri-accordamento" avviene su frequenze basse, di nostalgia, risentimento, dolore, o gioia

Il ricordare richiede Presenza. E la Presenza è dell'Attimo in cui si ricorda, in cui per un Attimo, si è Ricordo.

E questo momento, in cui siamo ricordo, ri-accordo con esso, dovrebbe darci anche la misura della nostra Essenza. 

Io non sono il mio ricordo. 

Non sono la reazione al contesto, alle cose, alle persone che mi hanno ferito, che mi hanno ignorata, che mi hanno svilita, accartocciata, amata o onorata. 

Io sono molto più di un Ricordo. 

Sono memoria, fluisco. 

Ma se non fluisci più con me, in me, se non mi sei stesso volo, se non vivi anche attraverso la mia energia, non cercarmi,  perché non ho più memoria di te. 

Non ho ricordo. 

Non mi ri-accordo. 

Non sono scelte. 

È Natura. 

È Vibrazione. 

È Vita. 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

Giorno della memoria



lunedì, gennaio 22, 2024

💙25/1/2024 Plenilunio in Leone

 Giovedì 25/1/2024, abbiamo una Luna Piena in Leone, la prima Luna Piena del 2024.

Siamo, per questo passaggio, sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Ayin, il sedicesimo, con funzione "corrispondenza", e siamo guidati dall'energia dell'Arcano Maggiore XVI  della Torre.

L'Archetipo Ayin indica la radice comune, la corrispondenza tra le stesse frequenze, tra le stesse energie. È la corrispondenza tra il "sopra e il sotto", tra l'esterno e l'interno.

Tra l'io individuale e la Coscienza cosmica, collettiva, alla quali tutti, potenzialmente apparteniamo.

Simbolicamente rappresenta un occhio, un occhio che vede oltre, capace di un giudizio che va oltre quello umano, e che trova corrispondenza in quello divino.

E, come occhio osservatore, ciò che viene osservato, riflette l'energia dello stesso osservatore.

Energia, che dovrebbe essere scevra da ogni esoscheletro umano, e che si trova nella profondità della nostra Essenza, nelle nostre radici divine.

È ciò che emerge dalle tenebre, manifestandosi in pura coscienza.

Ayin, infatti, significa anche "sorgente", oltre che occhio.

Bisogna infatti andare oltre ciò che si vede, e percepire energeticamente ciò che stiamo osservando, al di là dell'illusione, della mistificazione.

Ma questo è possibile solo se riusciamo ad identificare la luce, la sorgente luminosa nelle nostre stesse tenebre.

Se riusciamo ad emergere da esse, come parte di una Coscienza Universale che trascende l'umano.

In questo senso, l'ingresso di Plutone, simbolo di morte e rinascita, in Acquario, che quest'anno è coinciso con l'ingresso del Sole nel segno dell'Acquario, segno d'aria, del portatore di saggezza, conoscenza e consapevolezza, che riconnette l'individuale al collettivo, in una sorta di radice comune, trova una perfetta risonanza energetica con questo primo plenilunio di questo 2024.

Un plenilunio sotto un segno di Fuoco, il Leone, ma che viene sublimato ad Ottave superiori grazie all'elemento Aria del segno dell'Acquario. 

Non bisogna pensare a questi passaggi come ad un qualcosa di ciclico, perché ci sono sempre variabili che offrono un imprinting energetico diverso.

Il passaggio di questo plenilunio, è un passaggio attraverso le tenebre, perché sono proprio queste a dover essere attraversate, per essere in grado di vedere, di distinguere la luce.

Il Plenilunio si manifesta di Giovedì, guardacaso, un giorno governato da Giove, che ha come energia guida, proprio il sole, senza contare che il leone è elemento solare per eccellenza.

Ho scritto più volte, che la vera alchimia, quella del "Leone verde" è quella di fagocitare, disintegrare, se stessi.

La stessa sorgente di cui ci si è nutriti.

Anche l'Arcano Maggiore della Torre, rappresenta questo concetto di destrutturazione, che è funzionale alla stessa rinascita. Se le fondamenta sono salde, ci sarà comunque, corrispondenza energetica tra il sopra, che viene distrutto, e il sotto, e viceversa. 

Questo concetto è molto importante, perché è una delle chiavi dell'ermetismo, dell'alchimia, della vera Maestria.

Non vi è divisione, ma frammentazione, affinché i frammenti si possano ricomporre nel giusto modo.

Inaugurare questo 2024 con un plenilunio ricco di energie destrutturanti e al contempo ristrutturanti, coadiuvati da una sinergia Lunare e solare, d'Acqua e di Fuoco (il plenilunio in Leone) trova una straordinaria corrispondenza( per restare in tema dell'energia Ayin di corrispondenza dell'Archetipo di questo straordinario plenilunio) con l'energia di questo 2024, anno 8, guidati dal Drago d'acqua, il Drago verde, e all'Archetipo Heit, l'ottavo, con funzione riparo, come ho già avuto modo di approfondire.

Un Archetipo al Femminile, che riflette, come numero 8, il valore numerico delle lettere  "Iod -Hei-Vav- Hei" che è 26, quindi 8,  come il nostro Anno 2024,il numero dell'infinito, di Dio, del tetragramma divino YHWH. 

Come ho scritto nel mio post a riguardo

"Rappresenta la trasmutazione alchemica dell'Essenza Divina, che si fa materia. 

Le acque inferiori che si trasmutano in Acque Superiori

(...) Perché tutto ciò che scende dall'alto( l'Ain Soph Aur, l'Assoluto Solare) deve ritornare all'Assoluto Solare. 

È una legge fisica. 

La nostra fisicità funziona cosi.

Riceviamo energia solare attraverso i sensi, attraverso la forza sessuale. 

La trasmettiamo alla terra per nutrirla, e poi la terra restituisce quell'energia solare nell'Assoluto Solare.

È così che l'Universo viene sostenuto, alchemicamente parlando, dalla nostra stessa alchimia trasmutativa, da quella della Natura, e noi siamo Natura".

Dobbiamo generare la Luce nella nostra fisicità, 

Bisogna cercare di capire bene questi passaggi, contestualizzarli nella nostra dimensione, perché nella dimensione astrale non vi è divisione. 

Come sopra, così sotto. 

L'Archetipo di questo Plenilunio, rappresenta molto bene le energie di questo anno 8. 

Numero 8, che è rapportato anche all'Ottava sfera, di cui ho già parlato riguardo la favola di Biancaneve, in chiave esoterica. ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/biancaneve.html?m=0) 

Biancaneve è l'ottavo elemento, oltre la simbologia dei 7 nani. 

In lei, è il potere della vita e della morte, poiché concilia gli estremi, nella dimensione dell'infinito, della Giustizia, dell'Armonia, di cui è portatrice. 

Come ottavo elemento, disintegra per ricostruire. 

È la Divina Madre Kundalini, il serpente che deve distruggere l'ego, coloro che si cristallizzano negativamente. "

Biancaneve rappresenta l'Ottava Sfera, ad Ottave alte. Pericolosa, per chi sta nell'Ottava sfera a frequenze basse, per la Strega. 

Quindi deve attraversare il percorso di morte e resurrezione. 

Se ci badate, nelle favole, è sempre il Femminino, l'elemento più negativo. 

Ed è fisiologico che sia così. 

Il Femminino è luce e tenebra contemporaneamente. 

L'Ottava sfera è lunare, riguarda la Lilith nera, Ecate, di cui ho già avuto modo di approfondire, la Luna nera.

È la proiezione del lato oscuro dell'Anima,una dimensione superiore, governata da un senso della Giustizia, Arcano VIII molto severo, rigoroso, portato all'estremo senza i sentimentalismi tipici umani.

Essendo collegato ad una energia Femminile, ha un'energia magnetica, quindi attrae a sé,

È l'antimateria che fagocita, ma che al contempo, è vuoto che crea. 

È un Buco Nero, che può essere distruzione o vita. 

Ottavo circolo infernale, sfera di Urano, cerchio dantesco in cui i condannati vengono divorati dal serpente dell'eden e trasformati in vipere velenose.

Ma il serpente deve sempre divorare, sia nell'aspetto luminoso che in quello tenebroso. Lo deve fare per liberare l'Essenza, restaurare l'originaria purezza incontaminata della coscienza così che l'anima si emancipi dal doloroso Tartaro. .

Ottavo cerchio della fatalità, in cui il serpente distrugge l'ego. 

Il Serpente deve inghiottirci, perché un ordine cosmico da tenere in equilibrio. 

Il sopra come il sotto. 

E nel "sotto", si lavora di alchimia, per mano della Divina Madre, custode della vita e della Morte, amorevole e perfida, solo come una Madre sa essere.

È il Pitone, l'aspetto negativo della Madre Divina. Completa la sua fatica nell'Averno, ritorna alla sua polarizzazione positiva nella regione luminosa. 

È il suo massimo amore per il Figlio. 

Per i suoi figli. 

Quando si parla di queste dimensioni, che vengono definite demoniache, bisogna fare attenzione a non decontestualizzare, e ad avere una visione d'insieme, non fazionaria. 

Scrivevo:

"Siamo in un anno 8.

L'Archetipo Heit, è legato alla vita. 

La forza vitale dell'Ain Soph Aur, l'Uno infinito, la luce Suprema, si manifesta in due livelli: "Vita Infernale" e "Vita Superna".

L'Ain Soph Aur nella sua discesa dall'Ain Soph verso il basso, dalla Nona Sfera- Yesod diventa, "Vita Infernale". "


Plutone e Acquario sono sinergia che portano gli estremi ad un punto di contatto. 

La tenebra, regno di Plutone e la Luce, regno dell'Acquario. 

In questa sinergia è tutto amplificato. 

Guardacaso, ma mai per caso, Plutone è legato allo Scorpione, ottavo segno. 

La possibilita di scelta 

Ottava bassa oppure Ottava alta. 

Scrivevo, ancora, nel mio post 

"Da Yesod, il potere creativo dell'Ain Soph Aur rifluisce continuamente verso l'alto, generando la vita superna, su Ottave alte, per ravvivare le Sephiroth dell'albero della vita.

E d'altronde, il numero 8 è legato al pianeta Saturno, che nelle antiche civiltà era considerato la Grande Madre Cosmica, il Sole Nero, la stessa Madre del Sole. 

L'Iside velata".

Ottavo girone infernale, falsi alchimisti, i falsificatori del metallo. Si sono cristallizzato negativamente. 

Il Serpente si nutre di due tipi di alchimia, di due tipi di morte dell'ego. Si può scegliere il percorso. 

Il Serpente tentatore dell'eden è la polarizzazione negativa del serpente di rame che guarì gli Israeliti nel deserto

L'amore della Divina Madre, per il bene del proprio figlio distrugge nell'Averno gli elementi infraumani e ci libera dagli spaventosi artigli del dolore. 

Nel'Ottavo cerchio ci sono milioni di esseri umani fatti a pezzi, dove è in atto il processo di ossificazione, cristallizzazione, mineralizzazione e distruzione di ogni io. 

È proprio la simbologia dell'Arcano Maggiore XVI della Torre. 

Distruzione, disintegrazione, per rivelare le fondamenta. 

Fondamenta, che sono di origine divina. 

Ci si può risvegliare nella luce o nelle tenebre. 

La seconda morte serve al ripristino della purezza originaria incontaminata. 

Materia umana che muore, marcisce, di corrompe, si annerisce, per più diventare bianca.

Un cadavere in putrefazione. 

Il fuoco che distrugge. 

La Torre che prende fuoco. 

Vedete come è tutto meravigliosamente collegato e sincrono? 

All'esterno si può manifestare ciò che le dinamiche prevedono che si manifesti, ma è la nostra dimensione interna a fare la differenza. 

Siamo incorrutibili, se vogliamo. 

Abbiamo una Coscienza Cristica. 

Siamo creature, create ad immagine di Dio, suoi frattali. 

Non si poteva iniziare che con un Archetipo di un plenilunio più corrispondente, a questo Anno 8.

Bisogna imparare a polarizzare il fuoco Sacro della Kundalini, con i suoi 7 percorsi sacri energetici. 

L'Ottavo arcano, racchiude le prove iniziatiche, e il numero 8 indica prove e sofferenze, sia nei mondi superiori che nel mondo fisico.

Perche vi è sempre corrispondenza, come ci indica l'Archetipo Ayin. 

Nei tarocchi, solo lei, la Sacerdotessa, con una spada in mano e la bilancia della giustizia  può consegnare la spada al Mago, all'Iniziato, ad un Sacerdote, il quale senza la donna, non può ricevere la spada.

Numero 8, caduceo di Mercurio, associato sempre ai due testimoni, sole e luna. 

La Luna in Leone.

Le due polarità in sinergia. 

Il male non è male, è Energia involuta, che viene dall'Assoluto e che come forza ha bisogno di ritornare nell'Assoluto. 

È la legge dell'Ain Soph, dare e ricevere. 

La vita che discende in Heit, ottavo archetipo, o se vogliamo, Ottava sfera nelle sue Ottave basse, deve anche risalire. 

Il doppio del numero 8, è infatti il 16, il nostro sedicesimo Archetipo Ayin del plenilunio in Leone, di Giovedì. 

È la legge della Corrispondenza, del sedicesimo Archetipo Ayin. 

L'Uomo è fatto ad immagine di Dio, ma è fatto nel grembo della Madre, del Femminino, che deve restituire il fuoco, dal basso verso l'alto, restituendo la luce al padre solare. 

Luce solare del padre, del macrocosmo, che entra nell'atmosfera della terra tramite la donna, grazie alla luna. 

Luna che trasforma la vita sulla terra, la influenza al 100%.

Luna e terra, sono simboli del Femminino. 

La luna brilla grazie al sole, e la sua luce, al sole stesso, deve ritornare, attraverso la trasformazione delle energie su questa terra. 

Capite bene, come il senso di questo plenilunio, che considero, dal punto di vista energetico molto importante, amplifica e sublima la simbologia di questo transito di Plutone in Acquario., creando una tessitura energetica che è possibilità, osservazione, scelta. 

Ottava alta o Ottava bassa. 

Ma, come sempre, l'Universo, nella sua infinita saggezza, Maestria e Armonia, ci rivela, attraverso questo Plenilunio, una corrispondenza, tra Sole e luna, tra Fuoco e Acqua, tra sopra e sotto, per scoprire, pur nel "sotto" , la nostra unica, vera corrispondenza, con la dimensione divina, con il "sopra". 

Una dimensione intima, ma talmente, potenzialmente incorruttibile, da far tremare la terra sotto i piedi. 

Con infinita gratitudine, sempre. 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 


In sovrapposizione "La Torre" dell'artista Matteo Arfanotti. .

25/1/2024 Plenilunio in Leone