"Riproduzione di un larnax, che era considerata" la cassa della cenere "o dei resti umani, un tipo standard di bara a Creta dall'inizio del XIV secolo al XII secolo aC. La struttura con pannelli incassati su ciascun lato suggerisce un prototipo in legno, e recenti studi hanno identificato le casse egizie come i probabili modelli.
La decorazione su ciascun lato è costituita da ornamenti geometrici e vegetali ben rappresentati sulla ceramica coeva. Il larnax si trova all'inizio di un'impressionante serie di monumenti funerari di grandi dimensioni della collezione greca e romana.
Datazione XIII sec. aC"
Questo dice la didascalia.
Dice ".. recenti studi hanno identificato le casse egizie come i probabili modelli".
Vorrei sottolineare in particolare, che questo tipo di struttura, in Sardegna è antichissima, e tutt'ora vi è la tradizione delle cassapanche sarde, finemente iintagliate e ricchissime di elementi simbolici, tra i quali spiccano spesso le pavoncelle bifronti sarde, davanti ad un albero della vita.
Simbologia riconducibile all'azione mercuriale della sinergia delle due polarità, maschile e femminile, necessarie alla creazione della vita, alla nascita e alla rinascita.
In tempi più recenti, "sa cascia", il nome in sardo della nostra cassapanca, è diventata elemento tipico delle unioni nuziali, la custode del prezioso corredo della sposa.
Ma la sua simbologia è antichissima, e risale ai tempi dell'Arca dell'Alleanza, che riproduce lo stesso concetto di sinergia delle due polarità , necessarie alla creazione della vita, di cui ho approfondito in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/riflettevo-ancora-sul-nome-della.html?m=0)
Non voglio soffermarmi sulla simbologia, che troverete nel link a riguardo, in modo approfondito e dettagliato.
Mi preme sottolineare che questo tipo di decorazione, non è "tipica egizia", ma la troviamo nella nostra antichissima Domu de Jana di Pubusattile, a Villanova Monteleone, risalente al 5000 aC, o forse anche prima.
Riguardo questa decorazione, a quadretti alternati, ho approfondito nei miei scritti a riguardo.
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/il-kamasutra-e-la-scacchiera-di.html?m=0
Ho sottineato anche come, in ambito egizio, questa decorazione sia stata ripresa dalla nostra antichissima Domu de Jana( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/vela-egiziascacchiera-pubusattile.html?m=0)
Decorazione che simboleggia la sinergia del maschile e del femminile, rappresentata dai quadratini bianchi ( maschile) e rossi( femminile, con l'ocra che richiama la simbologia del fertile san*gue mes*truale femminile) alternati, affiancati da un modulo di tre "onde serpentine", che nella nostra Domu di Pubusattile sono in un modulo di 6, ma che richiamano la simbologia numerica del 3, della triade creativa, l'energia in espansione, radiante, che si crea dalla sinergia del maschile e del femminile, insieme, come Padre e Madre Creatori, anche per la vita dopo la morte.
Come vedete, quindi, non è una simbologia tipica della cultura egizia o cretese, ma della nostra Antica Civiltà Sarda, ripresa chiaramente, sia da punto di vista grafico che simbolico.
Ma naturalmente, nessuno ne parla.
Sardegna Cultura Madre.
Non mi stancherò mai di ripeterlo.
Tiziana Fenu
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