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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, marzo 31, 2025

💙Il kit della resilienza

 Video della commissaria europea Hadja Lahbib sul kit della "resilienza" 

Valore ghematrico  

Hadja Lahbib

( In Ghematria ebraica/inglese/semplice) 

656= 17

348= 15 = 🟣6

58= 13


Hadja 

614= 11

144= 9

24= 🟣6


Lahbib

42= 🟣6

24= 🟣6

34= 7

Notate come ci siano, già qui, tre numeri 6, un 666, quattro,, contando il nome per intero. 

6 x4= 24 > 2+4= ancora un 6

Archetipo Vav, l'androgino, l'unione degli Opposti, gli Amanti, Arcano VI. 

Quanto battono sull'androginia? Sul transgender? 

54 anni= 9

21/6/1970   tot 27 = 2+7 = 9


Boussu, luogo di nascita 

632= 11

582= 15= 🟣6

97=16


Belgio

93=12

30= valore ghematrico dell'Archetipo 12, la Lamed, il sacrificio, la prova 

Arcano Maggiore XII dell'Appeso 

50= 5


Bruxelles, capitale del Belgio, sede dell'UE, di cui lei è rappresentante. 

722=11

708=15= 🟣6

118=10


Siamo in un anno 9, di cui ho già approfondito. 

Di deve manifestare

Data del video , mercoledì 26/3/2025 

Luna calante in Acquario 

Sacro Archetipo Ebraico Resh, il ventesimo, la testa 

Arcano Maggiore XX del Giudizio.

Mostra un Arcano Maggiore, quello del Matto, di un mazzo di carte belga( e ringrazio per questa specifica informazione l'amico Massimo Brizigotti, antropologo, tarologo e molto altro) 

Essendo belga, direte, non poteva che avere un mazzo di carte del Belgio. 

Può essere, ma i messaggi subliminali del video sono precisi ed evidenti. 

Il Matto, Arcano Maggiore XXII, correlato al Sacro Archetipo Ebraico Tau. 

La Tau indica il Sigillo Divino. 

Sigillo Divino che che viene custodito dai Giudici. 

La Tau infatti è formata da due lettere, la Nun e la Dalet, rispettivamente, quattordicesimo archetipo con funzione trasmutazione nel grembo delle acque, e quarto archetipo, con funzione stabilità, indicante la dimensione terrena, con valenza energetica femminile. La porta, il passaggio uterino. 

La dimensione del Giudizio, di cui i Sacri Giudici sono custodi, in questa Tau, che comunque veicola una sinergia di maschile e femminile insieme, condizione necessaria per poter assurgere alla dimensione divinizzata, sacralizzata, di Giudici, si lega, per straordinaria correlazione voluta e sfrontatamente  sottolineata, all'Arcano Maggiore XX del Giudizio, Arcano legato all'Archetipo Resh, della testa, del giorno in cui è stato diffuso il video. 

Un video quasi goliardico, in cui la signora in questione, rappresentante proprio dell'Unione Europea, con sede a Bruxelles, impersona, nel suo esporre il kit della vergogna, proprio un matto. 

Un matto irriverente. 

Che ride. 

Che si fa beffa degli altri. 

Un Matto che, per antonomasia è la carta Jolly, qui può fare ciò che vuole. 

Assume qualsiasi valore

Può dire tutto e il contrario di tutto. 

Agire senza ragione. 

Un matto, un folle che nei testi biblici viene definito uno che nel suo cuore non ha Dio, e che ha scarsa intelligenza, poiché ignora la legge di Dio, consapevolmente.

Una deficienza morale che trova riscontro nella insufficiente mentale, e per questo, perpetua il male.

Caratteristica del folle è la scellerarezza del ridere senza motivo.

Si ride mentre si parla di come sopravvivere ad una guerra, allucinante. 

La sciocchezza nel parlare. 

Sono stati scritti fiumi di parole riguardo questi aspetto, nei testi antichi.

Tra l'altro l'etimologia della parola folle è follis, che un latino significa vescica. 

Agire senza testa. 

Video pubblicato proprio in seno all'energia dell'Archetipo Resh, che, voglio ricordare, è lo stesso Archetipo dell'importantissimo passaggio dell'eclissi dell' 8 aprile dello scorso anno( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/eclissi-842024-il-segno-di-giona.html?m=0) che è stata importantissima per moltissimi aspetti( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/il-serpente-piumato-ed-eclissi-842024.html?m=0)

Portare fuori un Arcano di questo tipo, di matrice belga, si collega a Bruxelles, capoluogo del Belgio, sede delle principali istituzioni della UE, come la Commissione Europea, il Consiglio Europeo, il Parlamento Europeo. 

Si presentano quindi come eletti, come Giudici, che possono fare ciò che vogliono, poiché custodi arbitrari del Sigillo Divino ( la Tau, Archetipo XXII, indicato dall'Arcano del Folle). 

Illuminati ( simbologia della testa, della Resh), che possono avere ampio possibilità di Giudizio ( Arcano XX). 

Che si presentino come eletti, come massoni illuminati, lo dice chiaramente la simbologia del retro della carta, del mazzo di carte. 

Sfondo reticolato, a quadrati bianchi e neri, come la pavimentazione a scacchiera dei templi massonici, usurpata, nella sua ancestrale e divina simbologia, ad antiche civiltà come la nostra sarda, in cui la scacchiera, indica la sinergia tra maschile e femminile, per poter accedere all'altra dimensione. 

Ho scritto svariati approfondimenti a riguardo, di cui l'ultimo, che nomina anche gli altri, è questo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html?m=0) 

Quindi, un chiaro riferimento massonico. 

A quella élite sionista, di cui i colori azzurro e bianco, come l'abbigliamento della Hadia, sono rappresentanti. 

E poi, sullo sfondo di questo reticolato, abbiamo un cavallo bianco. 

Uno strano episodio, con protagonisti dei cavalli, si era verificato a Londra, il 24 aprile del 2024( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/wesakcavalli.html?m=0) 

Scrivevo

"Il cavallo bianco nella simbologia esoterica è legato al simbolismo dei 4 cavalli dell'Apocalisse

"Apocalisse 6( e ritorna il numero 6)

"Il primo sigillo e la sua apertura sono legati alla simbologia del cavallo bianco

2 Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.

[...] Dopo i messaggi di Cristo alle sette chiese, Giovanni descrive i sette sigilli, rotoli sui quali è scritto un resoconto degli eventi che stanno per accadere. 

Si dice che il Cristo risorto, a cui si fa riferimento come l'Agnello di Dio, sia l'unico ritenuto degno di aprire i sigilli. Quando il primo sigillo viene aperto, appare un cavallo bianco, il cui cavaliere va alla conquista. Vengono aperti altri sigilli e altri tre cavalli, uno rosso, uno nero e uno verdastro, compaiono in rapida successione. Questi quattro cavalli e i loro rispettivi cavalieri simboleggiano i conflitti che segneranno l'inizio della distruzione finale dell'Impero Romano. 

Il primo cavaliere ad apparire all’apertura dei sigilli è quello che cavalca il cavallo bianco e viene descritto con in mano un arco e una corona in testa. Ci sono opinioni discordanti sul primo cavaliere, c’è chi crede rappresenti Cristo mentre altri ritengono sia il cosiddetto anticristo. Fino al tempo della Riforma protestante, l'opinione più diffusa era che il cavaliere del cavallo bianco fosse Cristo. 

[...] Brevemente, quindi, i 4 cavalli dell'Apocalisse, rappresentano :

-cavallo bianco, conquista militare( cavaliere con arco)

-cavallo rosso, violenza e stragi ( cavaliere con spada)

-cavallo nero, carestia ( cavaliere con bilancia)

- cavallo verdastro, morte e pestilenza

[...] Direi che la simbologia dei due cavalli, uno nero e uno bianco, sia altamente simbolica

Il bianco, conquista militare, sacrificio, si ferisce con una Mercedes, la prova, la ricompensa, la pietà, il prezzo.

Un Femminino che attraverso il dolore, la ferita, il sangue guarisce. Come se fosse un passaggio necessario.

Il cavallo nero funge da Giustistia. Il suo cavaliere ha la bilancia

Analisi ghematrica

White( bianco in inglese) 

1022=5

390=12🟢Lamed/prova/sacrificio

65=11👑Kaf/Corona/Regina/La Forza


White horse

1255=13⚫Mem/acqua/rinascita /Morte

780=15=🟣 6

130=4


Stanno ribadendo forse che un Primo Sigillo è stato aperto, e che riguarda la conquista militare? 

Il giubileo è stato aperto ufficialmente il 24 dicembre 2024 con l'apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro. 

Un'apertura molto contestata, per le sue valenze ambigue, su cui non mi soffermo adesso. 

Ma un altro fatto strano, sempre a San Pietro, si è verificato il  7 febbraio di quest'anno. 

Un uomo, di mattina  è salito sull’altare della Confessione nella Basilica di San Pietro, sotto il baldacchino del Bernini, e ha danneggiato sei candelabri di valore  (30mila euro circa per ogni candelabro) e una tovaglia, un paramento Sacro. 

Che sia avvenuto in questa data è simbolico 

7/2/2025 

Somma totale 18= tre volte il 6

🟣666

6 candelabri danneggiati, del valore di 30.000 ciascuno

6 x 3 =18

Ancora il 18

Ancora un 🟣666

30

Valore ghematrico del dodicesimo Archetipo Ebraico Lamed, la prova, il sacrificio. 

Arcano Maggiore XII dell'Appeso. 

Un gesto dissacrante, dalla forte valenza simbolica, orientata a quel 666, a cui l'elite da molta energia, ammantandolo di energia negativa ( ma sappiamo bene, che è il potenziale di Ottava alta, dell'Umano, ne ho parlato in un mio scritto in particolare https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/semantica-della-corona.html?m=0) 

Quindi, capite bene, che ci sono SEMPRE dei messaggi subliminali, veicolati da ciò che vogliono far passare ogni giorno. 

Il video imbarazzante, a dir poco, del kit della scampagnata dietro casa ( dove vuoi andare con due cosine in borsetta?), ostentato con tono goliardico, irriverente e irrispettoso, voleva veicolare questo messaggio di supremazia elitaria, data da un'investitura arbitraria di cui si sono appropriati, come Giudici che decidono la nostra sorte, come illuminati, che sono quindi migliori di noi, di Folli, irriverenti di Dio, che possono fare ciò che vogliono, senza logica, senza giustificazioni. Imptevedibilmente. 

Ce lo stanno dicendo chiaramente, con sberleffo. 

E, giusto per dare un'occhiata anche agli ultimissimi tragici fatti, come il terremoto in Birmania, vediamo che anche qui ci sono numeri particolari 

Terremoto di magnitudo Mw 6.7 del 28 marzo 2025 ore 07:32:04 (Fuso Orario Italia) in zona: Myanmar, Birmania


28 /3/2025 = 22

Ancora Archetipo Tau

Ancora Arcano Maggiore XXII del Folle

Un altro archetipo 22, sarà il 9 aprile, attenzioniamo questa data


Myanmar

582=15= 🟣6

510=🟣6

85= 13


Birmania

172=10

402=🟣6

67=13

Notate come il numero 6 è presente 3 volte, e per due volte abbiamo il 13, Archetipo Mem delle Acque Cosmiche, ma anche Arcano Maggiore XIII della Morte 

Mi viene da pensare alla rivolta 8888 , che fu un'insurrezione nazionale nella Repubblica Socialista dell'Unione della Birmania contro la dittatura militare per ottenere la democrazia; iniziò l'8 agosto 1988 ed ebbe fine con il sanguinoso colpo di Stato del 18 settembre. I militari ripresero il controllo del Paese con la neonata giunta militare chiamata Consiglio di Stato per la Restaurazione della Legge e dell'ordine. 

Sono ancora in guerra civile 

Un regime militare che, attraverso la sua politica aspra e disumana, aveva reso il paese non solo il più povero di tutto il Sud-est asiatico, ma anche il primo per violazione dei diritti umani. 

Un monito, un pesante monito, in previsione di quelli che, chiaramente, sono i loro piani? 

Regime militare imposto tramite un falso allarme di guerra? 

Ne stanno combinando una al giorno, e ci stanno distraendo con cose assurde, impiantando tecnologie sofisticate di frequenze wireless, su tradizioni e spiritualità sacre, cavalcando l'onda della profezia, della scoperta condivisa, e di tutte le fesserie che ci vogliono propinare, mentre ci ridono in faccia. 

Se anche quel briciolo della mia stessa vita, dovesse servire a cancellare dalla faccia della terra questa feccia disumana, ben venga. 

Sogno un mondo migliore. 

Con me, o senza me, non fa differenza. 

Purché differenza ci sia. 

Per i nostri figli. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Il kit della resilienza










giovedì, marzo 27, 2025

💙29/3/2025 Novilunio Ariete eclissi solare

 Sabato 29 marzo, sotto il segno dell'Ariete, e con novilunio in Ariete, abbiamo un'eclissi parziale di Sole.

Eclissi che chiude il tunnel energetico tra le due eclissi, di cui l'equinozio di primavera è stato al centro, a bilanciare quest'asse.

Eclissi parziale di Sole, che si verificherà anche domenica 21 settembre, con novilunio in Vergine, anche se non sarà visibile in Italia.

Mentre invece, un'altra eclissi lunare totale, come quella del 14 marzo, durante il plenilunio di sangue, in Vergine, l'avremmo domenica 7 settembre, con plenilunio in Pesci. 

Un'eclissi lunare che apre le danze alle tre superlune di fine anno, martedi 6 ottobre, con plenilunio in Ariete, mercoledì 5, con plenilunio in Toro, novembre e il 4 dicembre con plenilunio in Gemelli. 

Possiamo dire che l'asse Vergine-Pesci, predomina sulle eclissi del 2025, in questo ciclo di Eclissi, che durerà fino alla fine del 2026. 

Eclissi che  seguono la stessa simbologia delle Lune Nuove e delle Lune Piene, e che si trovano in prossimità dei nodi lunari, che enfatizzano ed amplificano la simbologia ad esse collegate

In Luna Nuova, ci sono nuovi inizi 

In Luna Piena, si rilascia, ci si alleggerisce

Ma l'eclissi del  29 marzo, è particolare, perché non corrisponde ad una lunazione. 

E questo è molto simbolico. 

È un'incongruenza, uno strappo temporale, uno switch di possibilità di rottura e cambiamento. 

Abbiamo visto come in particolare, in questo ultimo periodo, tutto è stato amplificato, estremizzato, e, a proposito, sparite le "spirali-portali", come le hanno chiamate, il che mi ha fatto molto sorridere, mi è sparita la percezione di caldo estremo, nonostante punte di 6° gradi notturni. 

"Cottura wireless" amplificata, che agisce sulla modifica del nostro D*NA, come ho già avuto modo di esternare. 

Con questa eclissi, con questo novilunio in Ariete, sotto il segno dell'Ariete, abbiamo, energeticamente, ancora uno strascico di quelle che sono state le eclissi dello scorso anno, che come ho scritto, ma già da un anno fa, erano nell'asse energetico Ariete-Bilancia. 

Questo è molto simbolico. 

L'Ariete, essendo il primo segno del percorso astrologico e astronomico indica un nuovo inizio, e, in sinergia con la Bilancia, il equilibrio tra sé e gli altri, imparando a coltivare la propria autonomia senza ignorare il contributo delle altre persone. 

Autonomia che signifuca essere Eroi, nell'accezione Monadica del termine, da ieros gamos, completi, autonomi, integri. 

L'anno scorso ci sono stati due tunnel energetici con asse Ariete /Bilancia

Per questo tunnel energetico tra le due eclissi di marzo, siamo sull'asse Vergine/Pesci, come per le due eclissi di settembre, ma con la presenza di un doppio Ariete. 

Terra e acqua, comunque elementi femminili, a differenza dell'asse Ariete /Bilancia, con energia fuoco/aria  prettamente maschile. 

L'ordine e il Caos. 

Il caos creativo, che unito all'energia della Vergine, crea una straordinaria sinergia di utilità collettiva, una sorta di impegno /missione, al servizio di un qualcosa di più grande.. 

Credo che questa chiamata, questo impegno, riguardi tutti noi, ora più che mai, in questo momento storico, in cui siamo chiamati a far valere, con ciò che possiamo, il senso del giusto. 

Un asse sicuramente evolutivo, di guarigione, che nel segno dei Pesci, si enfatizza nella dimensione spirituale, in connessione con le proprie emozioni e percezioni. 

Non per rifuggire, ma per essere maggiormente in Presenza. 

Il 29 marzo, saremmo sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico He', il quinto, con funzione "vita", correlato all'Arcano Maggiore V del Papa. 

Il Papa, simbolo della mistificazione più esasperata, in questo ultimo periodo, e direi, da secoli. 

Archetipo He'

Stella a 5 punte. 

Tanit. 

Sacro Femminino. 

Proporzioni auree. 

Sacra Geometria. 

Valore ghematrico 5.

Quando il Pentagramma eleva i suoi due raggi inferiori verso il cielo rappresenta Satana, il maschio della capra di Mendes, un demone

Invece, quando il Pentagramma diventa luce, eleva uno solo dei suoi raggi verso il cielo, e indica il nostro anelito naturale verso il Divino. 

La Quinta Sfera è definitiva perché qui l'essere umano tiene nelle sue mani le redini del proprio destino e diventa un Angelo o un Demone

Nelle rappresentazioni dei Tarocchi, il Grande Ierofante appare anche seduto tra le due Colonne del Tempio facendo il Segno (il Pentagramma) dell'Esoterismo.

È Anubi, nella dimensione spirituale egizia, il reggente dei morti, quell'intelligenza che sovrintende ai misteri, responsabile del mantenimento dell'equilibrio

La lettera e Archetipo He' simboleggia l'utero, la matrice primordiale. “Hei” il fondamento della proprietà della vista; ecco il luogo dove il seme rivela la sua generazione

La lettera Hei, nella sua conformazione racchiude le tre manifestazioni Divine di Dio, il Padre (il seme), la Madre (la terra) e Figlio (l'Universo), i tre veicoli di espressione (corpi). 

Il Corpo Astrale, il Corpo Mentale e il Corpo della Volontà.

Il corpo causale o corpo di volontà è l'espressione della volontà interiore di Dio attraverso la coscienza

Donarsi alla volontà cosciente di Dio. 

Ecco perché è così importante questa eclissi e novilunio in Ariete. 

Si deve manifestare la quintessenza dell'Eroe, come  ogni iniziato che possiede la propria volontà divina

Volontà divina che ha come Sorgente universale, proprio la He'( Yesod) l'inconoscibile Divino “Hei” la fonte di tutta la Creazione.

He' appare due volte nel tetragramma divino YHWH e simboleggia il grembo materno, la donna, la madre. 

È da questo grembo che nasce la manifestazione, quella che gli Egizi chiamavano Iside, la Madre manifestata 

Qui iniziamo a vedere un interessante rapporto tra la Madre Divina e il karma.

Tra la Madre come sorgente, e Madre manifestata, c'è l'interfaccia dello ierofante, il Papa, Anubi, l'equilibratore. 

Il karma

Noi come essenza, come scintilla, come anima, come coscienza, sorgiamo e manifestiamo dal grembo della nostra stessa Divina Madre attraverso il veicolo del karma, sotto gli auspici di Anubi, che è il simbolo di quella legge, e poi entriamo in manifestazione sotto la guida della nostra particolare Iside, che è la nostra Divina Madre individuale. Quando entriamo nella manifestazione fisica, stiamo entrando in un corpo che è creato dal karma. 

Ogni particella della nostra esistenza è karmica. 

La pelle che abbiamo, il viso che abbiamo, anche il nostro nome, i nostri genitori, la città in cui viviamo, il tempo in cui viviamo. 

Tutti questi fattori, tutte queste condizioni, esistono nella nostra vita a causa delle azioni che noi stessi abbiamo prodotto in passato.

Karma, la parola karma, si riferisce alla legge di azione e conseguenza, e deriva da un termine sanscrito, karman, che significa "atto". 

Quindi il karma, o legge della scala, è la legge fondamentale della natura che fa sì che ogni azione sia equilibrata. Qualsiasi azione che viene prodotta ha una risposta. 

Tutto ciò che accade produce una reazione. 

Nulla esiste all'interno di un vuoto. Niente è indipendente.

È la legge che governa questa dimensione terrena, e questo Arcano 5

riguarda davvero la volontà. 

È correlato, nell'Albero della Vita, alla quinta sfera Tiphareth, la Sephirah centrale, chiamata la Sephirah del Sole, il Sole dietro il Sole, Keter, che è in relazione con la nostra anima umana, o forza di volontà. 

È la minifestazione della scintilla Divina. 

La profonda Bellezza del Creatore. 

Bellezza, che è sempre Verità. 

Siamo in un anno 9.

Deve venire tutto alla luce. 

Manifestazione. 

Tipheret nella sua radice ebraica, indica porta, frutto. 

Veicolo, ma al contempo, risultati. 

Ma indica anche guarigione. 

Il manifestarsi, nella Forma, deve essere equilibrato. 

Sole ( Tipheret) e Luna( l'Archetipo He', l'utero primordiale, ancestrale) in equilibrio, appunto. 

In quella dimensione virginale, integrativa, ierogamica, di equilibrio, necessaria alla manifestazione del Divino. 

Un Eroe può diventare facilmente un esaltato estremista, se non è in equilibrio. 

Se non si effettua questa traduzione attraverso Tiphareth, si resta degli allucinati, e la dimensione spirituale e quella umana, restano scollegate. 

Siamo responsabili della nostra stessa vita.

lI karma non è semplicemente qualcosa che si limita all’azione fisica. 

È la legge che bilancia ogni azione a tutti i livelli.

Le nostre scelte, le nostre decisioni, le nostre azioni, del cuore e della mente, pensieri, intenti e sentimenti, determinano la nostra vita. 

E sono i risultati, che contano, la volontà, anche sul l'intenzione, che in realtà sono prive di significato in termini di karma, in termini di come la legge, in questa dimensione, gestisce la natura. 

Il sapere come compiere un'azione, fa la differenza. 

L'intenzione non basta, non in questa dimensione. 

L'Eroe deve agire. 

E deve agire affinché si ottenga un risultato. 

Tiphareth è proprio l'Uomo archetipale, l'Uomo Eroe che si sacrifica. 

Ma non nel senso cattolico che ci hanno inculcato. 

Ma è energia dinamica di trasmutazione, in energia dinamica di azione. 

Un'energia intrappolata in una forma statica, si ripresenta, in altre forme, finché non la liberiamo per poterla trasmutare. 

È questo il senso della dimensione karmica 

Trasmutazione 

Il leone 

La Fenice. 

Il Pellicano che sfama i propri figli con il nutrimento dal suo petto. 

Dal plesso solare. 

Con la forza di volontà

Simboli alchemici di questa trasmutazione. 

E, nell' immensa perfezione dell'universo, il simbolo della Tiphareth è il giallo.

Il giallo che ultimamente segna passaggi alchemici importantissimi. 

La citrinitas.

Il giallo dei crocchi di Ecate, signora dei noviluni e delle Eclissi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0) 

Siamo ad un crocicchio.. 

Ognuno può essere la testa d'Ariete metaforica, che sfonda qualcosa. 

Nel suo piccolo. 

Credenze, imposizioni surreali. 

Un NO detto a propagande assurde, paradossali. 

Ognuno può esser Eroe del suo tempo. 

Il mio tempo è adesso. 

Portare Bellezza, Giustizia, Verità, Equilibrio, in modo che ogni passaggio in questa dimensione sia  trasmutazione, quindi evoluzione. 

Ciò che ci stanno lasciando i Grandi, che se ne stanno andando, sta prendendo vita in molti di noi. 

Il loro sacri-ficio non è stato invano. 

Hanno creato dei passi sacri, in nome della libertà, della verità, della bellezza. 

Io onoro, con tutta me stessa, questi passi, e finché ci sarò cercherò di ripercorrerli, e creare nuovi sentieri che accomunino questo percorso in comune, a cui tutti siamo chiamati, se vogliamo che qualcosa cambi. 

Non assecondate il terrorismo psicologico o la pressione di certi pseudo profeti, che non fanno altro che mantenere l'umanità sugli stessi binari stagnanti, da secoli. 

Siamo nati per vivere, per gioire, per portare e creare Bellezza, non per soffrire. 

No. 

No. 

No e No. 

Finché ci sarò. 

Un novilunio extra straordinario. 

Da brividi, che può fare davvero la differenza in ognuno di noi. 


Con infinita gratitudine sempre 

Tiziana Fenu 

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29/3/2025 eclissi solare Novilunio Ariete










domenica, marzo 23, 2025

💙Fiori gialli

 "Vedo una signora con i fiori gialli in mano, brava"

Ritornano i fiori gialli.

Dopo i girasoli dei quali ho parlato 6 giorni fa, scritto che potete trovare su fb

( https://www.facebook.com/share/p/1DC5QVdPTy/) o nel mio blog, senza asterischi, come sempre( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/i-girasoli-del-papa.html?m=0)

Guardacaso, ma mai per caso, proprio oggi ho ritrovato tra i ricordi di fb ( https://www.facebook.com/share/p/18XVHZSh6e/) di un anno fa, "altri fiori gialli", dal profondo significato alche*mico esot*erico, che trovate anche sul mio blog

( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/croco-e-narcisi-video-di-kate.html?m=0) 

Una coincidenza?

Non credo assolutamente. 

Era finzione allora, e lo è stata anche oggi. 

Tra le tante, miriadi, cose da dire, si sottolinea la donna dai fiori gialli? 

I messaggi sono sottolineati sempre in modo sottile, eppure così chiari, e la reiterazione ciclica a distanza esatta di un anno, ne amplifica l'energia, come su dei binari prestabiliti, che DEVONO essere ciclici, per aumentarne l'imbrigliamento e potenziarli, allo stesso tempo. 

È ciò a cui si punta. 

Ciclicità. 

Ripetizione. 

Nessuno switch di cambiamento. 

Di evoluzione. 

Di comprensione. 

Per chi vuole capire 


Tiziana Fenu 

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Fiori gialli





💙I girasoli del Papa

 Immagine dal forte simbolismo.

Lo switch 31/13( la foto dopo 31 giorni dopo il ricovero, avvenuto il 13, di sicuro, e diffuso il 14, giorni altamente simbolici per il Valentino esoterico. Il 13 eravamo anche di Archetipo 15, mi ritorna come Diavolo, fertilità )  è uno switch sul quale riflettevo proprio ieri, ma riguardo un caso occultato dal Vaticano, che ne ha piena colpa, il caso di Manuela Orlandi e di un'altra ragazza, sempre quindicenne( ancora 15).

Ho ritrovato il numero 31 più volte.

Simbologia del trentunesimo grado massonico, che un pratica parla di pagare per le proprie colpe, e molto altro

Il 13 è Arcano della Morte

Ieri era un Archetipo 19, il Sole, il cui simbolo è il girasole.

Ma a quale sole è puntato, lo sguardo del Papa? A quello che sta sotto l'altare, al girasole/sole fittizio, non al sole del crocifisso, in alto.

Piena devozione al sole occulto.

Pagare per i propri errori

Morte

E molto altro.... 

Resto dell'idea che l'abbiano già fatto fuori, o declassato gerarchicamente, con nessun potere.

È di spalle, e anche questo è estremamente simbolico. 

Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati

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I girasoli del Papa



venerdì, marzo 21, 2025

💙Amo profondamente la poesia

 Amo profondamente la poesia.

È come un'improvvisa glaciazione.

Un cristallizzare, come su una pista di pattinaggio, delle emozioni, che altrimenti scivolerebbero via dalle dita, come del gelato che si scioglie troppo velocemente, al contatto del caldo alito.

Bisogna acchiapparla subito, la poesia.

Come una manciata di polvere di stelle impastata su questo piano di lavoro ghiacciato, sul quale, chi passa, lascia traccia.

Un segno, un solco.

Perché la poesia, è pathos.

È compartecipazione.

È amplesso che amplifica.

È riverbero.

È eco.

È vita che si inerpica tra le tue cortecce.

A cercare linfa viva con la quale fare l'amore.

La poesia necessita di vita.

Di dita che la traccino sulla pelle dell'amato.

Di sussurri.

Di biglietti stropicciati infilati nelle tasche.

Di calligrafie sbiadite da un lavaggio in lavatrice e ripescate con il rimorso di non esserci stati attenti.

La poesia necessita di parole sporche di verità.

Di parole strappate alla vita e regalate all'immortalita' di quell'attimo in cui saranno scritte, amate, partorite.

Come figlie senza madre, ma figlie di tutti.

La poesia è apnea.

È vedere la primavera oltre la coltre di ghiaccio, aspettando lo svernare del cuore.

È sentire lo strappo nel petto, del seme che diventa germoglio.

Dei versi che fioriscono, per ogni poesia letta, amata, condivisa.

Di ogni verso scritto su muri che si vorrebbero abbattere.

È pattinare, senza sapere se andrai a sbattere, o se ti librerai in volo.

La poesia non si legge.

Si sente.

La si fa vivere.

È vita stessa.

Come lo schiudersi di un bocciolo alla prima rugiada del mattino. 

Fare poesia, è diverso, dall'essere poesia. 

Essere Poesia. 

È un cogliere.

Non è una narrazione.

È un diamante che riluce tra pezzi di vetro.

I raggi del sole lo attraversano.

E l'Universo si ferma.

Nell'incanto di questo caleidoscopio.


Tiziana Fenu

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Amo profondamente la poesia



❤️Il ragazzo dai pantaloni rosa

 “Le parole sono come dei vasi di fiori che cadono dai balconi. 

Se sei fortunato li schivi e vai avanti sulla tua strada, ma se invece sei un po' più lento, ti centrano in pieno e ti uccidono”.

Andrea Spezzacatena 

"Il ragazzo dai pantaloni rosa" 

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La lentezza è osservazione. 

È respirare. 

È sentire il battito d'ali di una farfalla

nel frastuono del mondo. 

Percepire un accordo. 

Un'inflessione di melodia 

che si increspa 

sui macigni che ci pesano sul cuore. 

La lentezza è moviola

che fa di ogni istante 

dimensione. 

Capsula fuori dal tempio e dentro il tempio. 

Il nostro. 

Quello Sacro. 

Che non è di tutti. 

Che non è per tutti. 

Bisogna onorare queste Anime, 

questi Antichi Custodi. 

Chi si sofferma nei nostri occhi. 

Chi non ci scrolla velocemente, 

alla velocità di un display. 

Perché ogni momento 

creato insieme, 

di profonda connessione, 

di profondo rispetto e riconoscimento, 

crea ponti che bypassano 

distanze, miserie, solitudini, 

che non ci fanno percepire gli abissi, 

né gioire delle vette, 

e tutto ciò che di mozzafiato 

il panorama ci può offrire, 

nell'ebbrezza del volo

di cui ci fa partecipe.

Su quel crinale, 

che può essere 

perdizione o libertà. 

Ma pur sempre verità, 

la cui Bellezza 

può far male da morire.

Da morirne. 

La Bellezza non è per tutti. 

È un Dono. 

Andrea, la continua a custodire altrove. 

E il suo riverbero 

è Bellezza di un dolore struggente 

che spacca il cuore. 


Tiziana Fenu 

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Aykut Aydogtu Surrealist Art

Il ragazzo dai pantaloni rosa 


mercoledì, marzo 19, 2025

💙San Giuseppe e il rizoma del nardo

 Mi ha colpito molto leggere che il fiore di nardo, simbolo di San Giuseppe, sia presente anche nel simbolo papale di Papa Francesco, ma non come fiore, così come è rappresentato per San Giuseppe, ma come rizoma, simile ad un grappolo d'uva. 

Il fiore di nardo (Nardostachys jatamansi) è una pianta aromatica originaria dell’Himalaya appartenente alla famiglia delle valerianacee che cresce ad un’altitudine compresa tra i 3.000 ed i 5.000 metri, è molto simbolico, la cui radice, usata per estrarne il prezioso olio, venne usata, come viene riportato dai testi biblici, dal Cristo stesso, per la lavanda dei piedi degli Apostoli, prima  dell'ultima cena.

Viene citato anche nel Cantico dei Cantici. Lo sposo e la sposa del Cantico affermano che il loro amore è come profumo di nardo, vale a dire, prezioso, buono, bello, unico, che dà senso alla vita: "Mentre il re è nel suo recinto, il mio nardo spande il suo profumo" (Ct 1,12). 

Una simbologia, quella del nardo, che parla di devozione e spiritualità, il cui olio essenziale, veniva impiegato già al tempo degli antichi Egizi, ritrovato all’interno di anforette nelle tombe dei Faraoni.

È uno dei più celebri profumi impiegato al tempo dei romani: l’olio essenziale di Nardo veniva infatti preparato dagli unguentari, i mastri profumieri dell’antica Roma.

Citato anche riguardo la Maddalena: “E trovandosi Gesù a Betania nella casa di Simone il lebbroso, mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro di olio di nardo genuino molto costoso; rotto il vasetto di alabastro lo versò sul capo di lui.”  Fu lo stesso olio che Maria Maddalena utilizzo per ungere i piedi di Gesù prima dell’ultima cena. 

Proprio per questa sua antica tradizione devozionale, l’olio di Nardo è una delle undici erbe ancor oggi utilizzate per le fumigazioni rituali nel Tempio di Gerusalemme.

Simbolo dell’amore divino e dotato di considerevoli poteri mistici. In forma di unguento serviva all’unzione dei re e dei defunti, usato anche per le fumigazioni. 

San Giuseppe viene sempre rappresentato con un bastone fiorito in mano perché, secondo la tradizione, qualcuno si prese gioco di lui scoprendo che Maria era incinta ma non per opera sua, e lo sfidò: se davvero era stato un angelo il suo bastone sarebbe dovuto fiorire. E così avvenne. Secondo un’altra tradizione fu proprio la fioritura del bastone il segno miracoloso con cui il Cielo indicò ai sacerdoti quale dovesse essere lo scapolo da scegliere come sposo per Maria.

Papa Francesco gli ha dedicato le celebrazioni nel 2021. 

La stella, secondo l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. 

Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano. 

Un ramo, appunto, non un rizoma, che non è nemmeno una radice, ha un decorso orizzontale e custodisce le gemme che poi si svilupperanno. 

Perché scegliere un rizoma, piuttosto che il fiore del Nardo, se si voleva rendere onore a San Giuseppe? 

Rizoma ha anche un'altro significato. 

Con il termine rizoma (rizhome) i francesi Deleuze e Guattari intendevano un particolare modello semantico da opporre a tutti i modelli basati sulla concezione di albero (imperanti in tutte le discipline, dalla linguistica alla biologia). Il modello ad albero prevede una gerarchia, un centro, e un ordine di significazione. 

Nell'albero i significati sono disposti in ordine lineare. Invece, secondo gli autori, a differenza degli alberi o delle loro radici, il rizoma collega un punto qualsiasi con un altro punto qualsiasi, e ciascuno dei suoi tratti non rimanda necessariamente a tratti dello stesso genere, mettendo in gioco regimi di segni molto differenti ed anche stati di non-segni. (…). Rispetto ai sistemi centrici (anche policentrici), a comunicazione gerarchica e collegamenti prestabiliti, il rizoma è un sistema acentrico, non gerarchico e non significante . 

Per le sue caratteristiche semiotiche il rizoma è stato spesso impiegato come metafora della Rete, la quale sarebbe stata comunque realizzata in un tempo successivo al 1980.

Deleuze e Guattari descrivono sei principi che stanno alla base del rizoma. Alcuni di questi sono somiglianti a quelli che caratterizzano il funzionamento della Rete.

Il primo principio, Principio di Connessione, ricorda il tessuto dei collegamenti ipertestuali della Rete. Infatti secondo tale principio "qualsiasi punto del rizoma può essere collegato con qualunque altro”.

Secondo il Principio di Eterogeneità il rizoma mette in collegamento sistemi semiotici diversi. Il rizoma è una costruzione multimediale o, in altre parole, raggruppa elementi significativi di natura diversa, ognuno dei quali possiede una sua identità e una sua caratteristica.

Il Principio di Molteplicità esalta il concetto che il rizoma è un sistema aperto, liberamente e infinitamente percorribile, come sarebbe stata la Rete, la quale, a sua volta, avrebbe permesso d’inseguire molteplici percorsi, dandovi altrettanti valori. Sempre nuove interpretazioni, pertanto, possono essere elaborate, proposte e diventare, a loro volta, dati del rizoma. Chi percorre il rizoma, in qualche modo vi è reso partecipe!

Il quarto principio, o Principio di Rottura Asignificante, parte dalla constatazione che tutti i testi tradizionali sono separati da “rotture" significanti perché postulano sensi diversi. 

Nel Rizoma, così come poi nella Rete, invece il salto da un testo all'altro non comporta rotture significanti, anzi il senso della navigazione tra i punti, o dati, provoca l’esperienza d’imprevedibili scoperte da reintepretare e da riconnettere tra loro.

Il quinto principio, detto della Decalcomania, strettamente collegato per via oppositiva al sesto, definito principio della Cartografia, apre la questione del calco, dell’imitazione pedissequa, indicando un testo, o un dato, il cui significato può essere infinitamente riprodotto, senza che in nessuna riproduzione il suo senso venga alterato o modificato: come nel caso dell’informazione genetica, che passa da un individuo all’altro della specie, ricalcando ogni volta lo stesso codice.

La Cartografia, invece, si predispone alla forma della mappa, di un percorso di possibilità, apparentemente tutte segnate, com’è in effetti un foglio in cui sono stampate o disegnate tutte le vie e le piazze di una città: non è vero che siamo sempre obbligati a seguire le indicazioni della mappa. Possiamo arrivare dove vogliamo per infinite scelte di percorso. 

Un rizoma unisce tra loro fenomeni e concetti molto distanti, ma tali per cui noi possiamo sempre trovarvi relazioni logiche o casuali, e comunque, sempre interagenti reciprocamente.»

Questo è molto interessante, perché fa capire come la scelta del rizoma, piuttosto che del fiore, veicola un metalinguaggio, come se lo stesso "Papa", che Papa non è, a tutti gli effetti, facesse parte di una rete, di un rizoma, di cui egli non è al vertice, ma è parte di una rete capillare in cui tutti gli elementi sono in comunicazione tra loro, nell'obiettivo comune di garantire una certa continuità dialettica. 

Inoltre ha scelto il 2021, per celebrare San Giuseppe, proprio con questo simbolo di rizoma del nardo, che, non dimentichiamo, significa devozione. 

Se poi ci aggiungiamo che il 2021, come somma da 5, e il 5 è legato all'Arcano Maggiore V del Papa, al quinto Archetipo Ebraico He', con valore ghematrico 5, con valore vita, che indica nello specifico l'utero femminile( il rizoma come un grappolo di uva, come la melagrana, come il simbolo del fertile sangue mestruale che si moltiplica, si disperde, per offrire la vita, in questa stessa moltiplicazione), ma ribaltando la stella a 5 punte, si vede chiaramente a cosa si riferisce, ecco la scelta del rizoma, contestualizzata ad una semantica più estesa, trova il suo perché.

Sempre, per chi vuole capire. 

L'intelligenza non serve per avere certezze, ma per porsi il dubbio, domande. 

Ed io, domande, me ne faccio tante. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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San Giuseppe e il rizoma del nardo






💙Equinozio di primavera 2025

 Ci siamo.

Domani, Giovedì 20 marzo, alle 10:01, ora italiana, abbiamo il passaggio nell'equinozio di primavera.

Ultimo giorno nel segno dei Pesci, poi subentra il segno dell'Ariete, e ricomincia un altro ciclo astrale/zodiacale. 

Ariete, che ha l'Archetipo dell'Eroe. 

Eroe da "ieros gamos", unione degli Opposti 

Molto simbolico, questo passaggio, perché abbiamo l'elemento acqua dei Pesci e della Nun, il Sacro Archetipo Ebraico che traguarda questo passaggio, legato alla dimensione dell'acqua trasmutatrice, in sinergia con l'Arcano Maggiore XIV della Temperanza, che si relaziona con l'elemento Fuoco dell'Ariete, e con l'elemento Fuoco della luna Calante in Sagittario. 

Un passaggio importante, come ho già sottolineato per il plenilunio in Vergine, con eclissi lunare, perché si incastona tra le due eclissi, tra quella del 14, appena passata, e l'eclissi solare  del novilunio in Ariete di Sabato 29 marzo, sotto il segno dell'Ariete. 

Un equinozio, la celebrazione di questo Oestara, che celebra il risveglio della primavera, ma soprattutto celebra il momento di unione tra l'energia solare maschile, e l'energia terrena femminile, lunare, perché oscura, ctonia, come il ventre che ospita i semi che ora devono germogliare.

Infatti, anticamente, la festa di Oestara, che anticipava la Pasqua, era una festa lunare, e si celebrava sulla prima luna piena dopo l'equinozio di Primavera.

L'Equinozio implica comunque una discesa nel mondo sotterraneo, nelle tenebre, rappresentata dai Sacri Femminili di ogni epoca e civiltà.

Persepone, Kore, Afrodite, Iside, Ishtar, Minerva, Venere, ecc, che risalgono in superficie per unirsi allo Sposo solare.

Questo passaggio è molto simbolico, perché il seme, per germogliare, e arrivare in superficie, deve abbandonare la sofferenza degli abissi, del buio, della solitudine, della crepa, dello strappo, necessario, per la rinascita.

In questo passaggio così importante, ci viene in aiuto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Nun, funzione trasmutazione, in cui le due polarità, come una Vesica Piscis, agiscono in sinergia. 

Siamo propensi, tendenzialmente, e in modo innato, in questo periodo, a cercare nuovamente la connessione primordiale con la natura, con i suoi ritmi, con i suoi cicli sacri, e si diventa, energeticamente, tutt'uno con essa, in un profondo anelito di rinnovamento, di pulizia interiore, aiutati dal plenilunio ed eclissi lunare, appena trascorsi, molto carichi positivamente, proprio a ridosso dell'equinozio. 

Si fiorisce insieme ai fiori.

Si profuma di nuovo, di essenze inebrianti, in una vitalità dirompente.

Questa sublimazione, veicolata dal Divino presente, in modo naturale, in natura e anche in noi, è il modo più naturale per contrastare la forza di gravità delle basse energie.

Nelle Antiche Civiltà, il periodo più favorevole per il concepimento, era proprio l'equinozio, in modo che si attraversasse la porta del Solstizio durante la nascita.

Anche le nostre Domus de Janas in Sardegna, sono orientate ai Solstizi, considerate le porte degli umani(solstizio estivo, sotto il segno del Cancro) e degli Dei(sotto il segno del Capricorno).

È un passaggio mercuriale, questo dell'equinozio di primavera, poiché l'aria diventa più calda e l'acqua evapora più velocemente. 

Anche la simbologia veicolata dal numero dell'orario di ingresso dell'equinozio, indica questa sinergia 

Ore 10:01

Un numero speculare. 

Un 11

Undicesimo Archetipo Kaf, funzione "penetrazione", Arcano Maggiore XI della Forza. 

La forza della stessa Kundalini, del numero 11, delle due nadi, Ida e Pingala, che, insieme, creano la sinergia stessa della vita.

Entrare nella vibrazione di questa connessione, significa "penetrare" la materia, carpirne il mistero, pur nei nostri umani limiti, in accoglienza, come la mano aperta che rappresenta la Kaf.

L'Equinozio, quest'anno cade di Giovedi. 

Giove che rappresenta il Sole. 

La forza del Sole, di Giove, dei fulmini, nella mitologia.

Un'energia elettrica, maschile, a cui la magnetica Madre Terra, femminea, tende con istinto e naturalezza.

Dobbiamo tendere, al nostro Sole interiore.

Non è più tempo si stare nell'Ade.

L'Universo reclama la nostra manifestazione( e siamo in anno 9 di Manifestazione, del venire alla luce del Sole), perché ha bisogno anche della nostra Energia, dinamica, creativa, calda, amorevole, sessuale, folle, meravigliosamente umana.

L'Universo ha bisogno della nostra verità. 

Necessita che essa entri in Frequenza con la sua. 

Ci sta guidando in ogni modo possibile. 

E quante verità, stanno venendo a galla. 

È uno straripamento. 

Un esondare che non può essere fermato, di cui, anche la Natura, ne è specchio. 

L'Universo si ferma incantato, quando danza la sua Creatura più bella, e partecipa a questa danza, con segni, sincronismi, messaggi subliminali, e tutto ciò che ci mostra, per farci capire quanto ci ama, perché siamo un suo riflesso, e ama ciò che di bello, di essa, portiamo nel mondo.

L'equinozio, in termini cristici, simbolicamente rappresenta il Cristo attraverso la sua vita, la sua passione e la sua morte ed è il viaggio iniziatico del Sole spirituale, cristico. 

Gli antichi mistici consideravano il sole rituale come una divinità che ci guida verso i mondi superiori della coscienza Cosmica, perché bisogna imparare ad operare fuori dal corpo fisico guidati dal sole di mezzanotte, cioè dal Cristo cosmico, che ha avuto, nel corso delle civiltà, diversi avatar. 

In questo equinozio di primavera, il sole fisico  punta verso il nord per dare vita a tutta la creazione, mentre il sole di mezzanotte o quello spirituale, il sole di Cristo, punta al centro di noi stessi, alla nostra stessa vita,  se impariamo a seguirlo. 

E ogni anno il Cristo/ Sole deve rivivere la sua morte,  la sua crocifissione,  la sua resurrezione, per fare questo percorso iniziatico. 

Betlemme, dove è nato Cristo, è un nome esoterico in  lingua caldea, e significa "lingua di fuoco". 

Belen e' la sua radice, e significa Torre de Bel, la torre di fuoco. 

Quindi questo significa che come  iniziato, si deve imparare a lavorare con il fuoco sacro ed eliminare gli aggregati psichici, in modo che il Cristo scenda nel nostro cuore. 

Tutte le civiltà hanno adorato il sole comprese le antiche civiltà, i Maya, gli egiziani, gli Incas.. 

Ma non consideravano il sole come sole fisico, ma ciò che c'era dietro, e che rappresentava, il Logos solare che ha una sua unità Multipla e perfetta. 

Infatti il nome di Cristo viene dal greco  Krestos, "fuoco", perché Cristo è  l'energia del Sole, del Logos solare. 

Presso gli antichi egizi era adorata la divinità Apis, molto importante specialmente durante il passaggio dell'Equinozio,  che rappresentava la potenza generativa e procreativa della fertilità. 

Il toro prescelto doveva avere disegni particolari  sul suo manto.

Un triangolo bianco sulla fronte, una macchia bianca a forma di luna crescente sul fianco, e un'aquila sul collo. 

Veniva consacrato a Menfi e veniva considerato l'incarnazione del dio Osiride. 

Si dice che il Dio Ra, il dio Sole, pianse per ogni morte  di questo Sacro Toro. 

Le sue lacrime scesero a terra e si trasformarono in api operose che iniziarono a formare un alveare. 

Si associava il concetto di fertilità del Dio Toro con quello delle api, che sono produttive e servono per impollinare ,quindi per rendere fertili tutti i raccolti. 

Da qui, l' associazione Dio Apis(Toro) /Api. 

Ed è per questo motivo che le api venivano considerate sacre, perché logicamente importanti per l'economia e perché il miele era usato nei rituali sacri funebri, ma anche per le sue proprietà magiche e terapeutiche. 

Il faraone del Basso Egitto usava come emblema reale dell' Impero, proprio l'Ape Regina coronata

Esisteva anche un luogo culto per onorare la morte delle api , chiamato Tomba Pabas, cioè la "tomba delle api", ed è per questo che forse i tipici dolci sardi chiamati pabassinas, richiamano questo nome, perche sono dolci  fatti con la sapa del miele. 

Nel giorno dell'equinozio in Egitto si celebrava la  "festa  dell'incendio dell'universo". 

Probabilmente sì facevano delle offerte animali in onore del dio Toro /Apis perché si tingevano di sangue animale gli alberi  e gli armenti , dove il sangue simboleggiava il fuoco Celeste che al ritornare del sole dell'equinozio, con l'uscita di ariete, entrava in Toro, rappresentato dalle api che fanno rifiorire la natura  fecondando le infiorescenze. 

L' equinozio era considerato il termine del diluvio e l'inizio del Regno del Fuoco , cioè un passaggio dalle tenebre alla luce, dal Regno delle acque a quello del fuoco. 

Subentra il genio creatore della natura, il  Dio della luce,  il dio Apis,  che era considerato il conduttore del cocchio del sole, perché è collegato alla costellazione delle Pleiadi, che rappresentano l'illuminazione, la Rivelazione. 

Ma anche nel Toro è presente la sinergia "maschile /femminile", taurina /uterina, poiché è anche segno di Terra, governato da Venere, ed è collegato al chakra della gola, il quinto chakra Vishudda, a cui corrisponde, per morfologia e come dimensione creatrice, una del suono, della voce, l'altro della vita, l'apparato riproduttivo femminile ( "udda", in sardo, che risulta come desinenza della stessa parola Vishudda) 

Quindi un Toro Celeste che Inizia il suo percorso di rinascita primaverile attraverso il Fuoco. 

 Toro Celeste, che incendia l'universo partire dalle equinozio, lì dove il diluvio dell'inverno aveva creato distruzione. 

In questo modo le api  diventano  le Sacre produttrici: coloro che producendo il miele, si organizzano nelle loro cellette tridimensionali che ricordano  la forma tridimensionale della merkaba. 

Le api con le loro cellette a forma esagonale che formano la struttura della Merkaba, che è una griglia di linee di luce cristallina disposta secondo i principi della geometria sacra  che tiene collegato il nostro corpo fisico, emozionale e mentale, creando un campo rotante di energia a forma di un tetraedro stellato che ha l'imprinting della stella di David. 

Stella di David, perfettamente equilibrata, nella sua conformazione di due triangoli che si intersecano, la cui Matrice, resta la Vesica Piscis, simbolo dell'Archetipo Nun di questo equinozio. 

Equilibrio manifestato anche dall'Arcano della Temperanza.

È in questo equibrio, che ritroviamo il nostro Fuoco. 

L'autorealizzazione, la manifestazione della nostra vera Essenza. 

Un Fuoco che dobbiamo tenere sempre vivo, sempre acceso, perché ha una forza ascensionale, che punta verso l'alto, che si complementa con l'energia , che ingloba, centripeta, dell'acqua. 

Uno purifica, l'altro radica, fa germogliare, nutre le radici, la memoria, il senso del noi, dell'essere qui, in questo istante. 

Sono nutrimento entrambi, esterno ed interno. 

Condizione necessaria, un asse energetico, di espansione e contrazione, come lo stesso ritmo dell'universo. 

Come il ritmo orgasmico che crea la vita. 

Il Fuoco necessita dell'acqua, per non divampare, per essere contenuto e non diventare distruttivo, così come l'acqua necessita del Fuoco, per manifestare la vita. 

Il Fuoco del Cuore. 

Nella Medicina Tradizionale Cinese, il cuore è legato all'elemento Fuoco, i Reni, all'acqua, e sappiamo bene, quanto il filtraggio sia importante per il nostro corpo, ma anche e soprattutto, a livello eterico. 

Cuore si, ma bisogna mantenere il  livello osmotico in equilibrio. 

Saper filtrare bene.

Percepire ciò che è nutrimento, e lasciar andare, o non fare entrare scorie inutili. 

Sto osservando moltissime dinamiche, in questi ultimi giorni. 

Acqua come Mercurio, al primo stadio di trasformazione, la materia che si purifica con un'abluzione metaforica, dopo la morte e putrefazione della prima fase alchemica. 

L'acqua è Energia dinamica, scorre, lava, purifica 

Il Femminino, celebrato da questo equinozio primaverile, la Dea Ostara pagana, chiamata anche Eostre, la cui radice indoeuropea "awes-", brillare, richiama l'energia radiosa del sorgere del sole. 

Un equinozio straordinario, altamente sinergico e profondo, in cui si sprigiona l'essenza delle cose, che si trasformano nel loro incontro mercuriale. 

Nella Ruota di Medicina, durante l'equinozio primaverile, assistiamo al passaggio dalla direzione del Nord alla direzione dell’Est, che rappresenta l'energia del nuovo inizio, verso la luce, la luminosità, l'illuminazione, la vitalità, l'intensità,  il cui animale simbolo è l'aquila, che punta alla vette, verso il Sole. 

Come il nostro Sagittario di Fuoco, che equilibra questa luna calante dell'equinozio. 

Il volo che vede oltre, perché sa prendere le distanze, il cui punto di equilibrio, sono le sue ali, come le due polarità della Temperanza, della Vesica Piscis della Nun. 

Apertura di ali, ma anche apertura di cuore, in fiducia nell'Universo, con il nostro Fuoco interiore che arde, sempre più alto, che dobbiamo saper gestire. 

E si gestisce  nel terzo chakra, Manipura, il plesso solare, il fuoco gastrico in grado di trasformare e portare energia al nostro organismo. 

Ci mette in contatto con il nostro Potere e potenziale, in quanto manifestazione del Grande Spirito Universale.

Ci siamo. 

Equilibrio e trasmutazione. 

Volo alto. 

Perché siamo ali. 

Non il ramo che ci sostiene. 


Con infinita gratitudine sempre 

Tiziana Fenu 

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Equinozio di primavera 2025

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venerdì, marzo 14, 2025

💙Luna rossa 14/3/2025

 Iniziata alle 6:09, l'eclissi totale di luna, con plenilunio in Vergine, è terminata definitivamente con l'uscita dal cono di penombra alle 11:00 in punto.

Una Luna Piena chiamata anche Luna Rossa di sangue, legata al fatto che si verifica l'eclissi lunare totale, per via della rifrazione della luce del Sole, attraverso l'atmosfera terrestre, mentre la luna passa attraverso l'Ombra della terra, allineata con il Sole. Esotericamente, è un evento molto forte, che richiama, fin dai tempi antichissimi, le guerre tra gli Dei, ma questo è un retaggio di antiche superstizioni, poiché il rosso è facilmente associabile al sangue, quindi alla sventura, alla morte. 

Ma io credo invece, che il messaggio che veicola questa eclissi, vada molto al di là di questi aspetti, come sono abituata a decodificare. 

Abbiamo la terra, il denso, la materia, che si frappone tra un elemento solare e maschile, e un elemento lunare e femminile. 

Una parte femminile che viene solarizzata, divinizzata, passando attraverso la materia della terra, nel nostro corpo fisico, fatto di emozioni, reazioni. 

L'energia potente del sole, non è più diluita nell'etere. 

Non illumina soltanto, la nostra parte lunare, ma ci incendia profondamente, perché viene a contatto, metaforizzando, con la nostra ionosfera( la parte più elettrica dell'atmosfera terrestre, quindi la più sensibile), con il nostro ossigeno, con la nostra energia. 

Con le cose che respiriamo, quelle che credevamo ci tenessero in vita. 

Con le cose o persone, con le quali energeticamente ci relazioniamo. 

È un processo molto intenso, questo, perché è molto trasmutante. 

Certe cose, situazioni, emozioni, devono "prendere fuoco". 

Devono macchiarsi di sangue nel senso viscerale del termine. 

Le dobbiamo sentire fin dentro il midollo. 

Dobbiamo eviscerarle, portarle in superficie, non devono ammuffire nelle cantine della nostra Anima. 

Devono incenerire, devono morire, perché altrimenti non è possibile la rinascita. 

Molte situazioni, infatti, hanno "preso fuoco", lo abbiamo visto questi ultimissimi giorni, a ridosso del plenilunio, in molteplici forme. 

Molti potrebbero avere una sensazione di perdita, ma è solo alleggerimento funzionale alla trasmutazione alchemica. 

Alleggerimento tangibile, per chi se n'è accorto, anche a livello corporeo, che è sempre dimensione di riverbero dell'energia animica. 

Una potente energia di fuoco, viscerale, che tocca le corde profonde della nostra Essenza. 

Di ciò che siamo, in sangue, in battito. 

Di ciò che ci fa "sangue". 

Perché il sangue, è sempre parametro, cartina tornasole, ponte tra cielo e terra, con quel "plasma" a doppia chiave di lettura, come ho già approfondito, senza contare, le implicazioni a livello antropologico, esegetico, su cui ci sarebbero un miliardo di cose da dire. 

Energia altissima. 

Sempre più vicini alla nostra intima verità. 

Sanguigni, pulsanti. 

Così come dobbiamo essere in questa dimensione. 

Viscerali. 

Avremmo tempo per essere d'altre dimensioni. 

Ora siamo qui. 

Archetipo Phe. 

Significa "qui", come ho già scritto nel mio post a riguardo del plenilunio di oggi( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/1432025-plenilunio-in-vergine-eclissi.html?m=0) 

Sono Qui. 


Tiziana Fenu 

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💚Larnax

 Cofanetto in terracotta - Altezza: 25,3 cm Lunghezza: 27,8 cm Larghezza: 16 cm - reperito a Guardia Perticara (PZ), Basilicata - VI secolo a.C. - Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, Bernalda, Matera, Basilicata, Italia

Modello fittile a cassetta rettangolare in forma di cista con parte sommitale a doppio spiovente.

Sulla linea dì colmo sono due figure plastiche di uccelli, forse anatre, contrapposte modellate a mano e alle estremità due protomi di toro rivolte all'esterno con evidenziazione degli occhi e della bocca. Decorazione subgeometrica bicroma in rosso-bruno e nero. Sulle facce minori sono riquadri con probabile rappresentazione schematica di una porta.

https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchaeologicalProperty/1700214363


Iniziai a parlarne un anno fa, di questi larnax con simbolismi e decorazioni tipicamente sardi( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/larnax-cretese-e-pubusattile.html?m=0) e ho ripreso a postare a riguardo, tre giorni fa, aggiornato oggi sul mio blog

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/larnax_13.html?m=0

-https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/larnax.html?m=0

Anche questo presenta un simbolismo decorativo tipico della nostra Antica Civiltà Sarda, i due triangoli uniti per il vertice, caratteristici della nostra Antica Cultura di Ozieri in particolare, che indica la sinergia delle due polarità unite per la creazione

Approfondimenti

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/ballu-tundu.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/la-cultura-di-ozieri-eterno-divenire.html?m=0


Tiziana Fenu 

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Larnax






giovedì, marzo 13, 2025

💚Larnax

 Modellino di casa (cofanetto) in terracotta dipinta - VI a.C. - Museo Archeologico Nazionale della Siritide, Policoro, Matera, Basilicata, Italia 

Come ho scritto ieri per un altro larnax, un'altro modellino votivo di chiara Matrice Sarda
Riporto lo stesso link di riferimento per il larnax che avevo già analizzato
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/larnax-cretese-e-pubusattile.html?m=0, rilevando anche qui, un chiaro elemento in comune in particolare, la decorazione a scacchiera, come quella della Domu de Jana  di Pubusattile, che è ricchissima di simbologia, e che arriva ad una simbologia solare di Rinascita ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html?m=0). 
Ci sono, qui, in questo manufatto, gli elementi iconografici della simbologia sarda. 
La decorazione reticolata, che ha una simbologia cosmogonica, riferita alla sinergia delle due polarità creatrici.
La presenza di due pavoncelle, che ancora,   nella nostra tradizione sarda, con la loro simbologia, rimandano alla dimensione del Femminino psicopompo per l'altra dimensione, e di custode delle due polarità creatrici e dello stesso Albero della vita, verso il quale, sono spesso rappresentate in modo speculare.
Anche sulla simbologia della pavoncella, avevo già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/mi-e-sempre-piaciuta-la-pavoncella_28.html?m=0) 
Qui vi è la presenza anche di due protomi taurine, che nella loro intrinseca simbologia, hanno anch'esse l'imprinting della sinergia creatrice delle due polarità, taurina/uter*ina.
E poi abbiamo anche la forma che rimanda alla nostra archetipale "Archedda sarda", la nostra primordiale Arca dell'Alleanza( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-arca-sacra.html?m=0) 
Senza dimenticare di sottolineare che le decorazioni a quadranti e triangolari, riportano le tre cornici, elemento sempre presente nella nostra tradizione, simbolo del passaggio di rinascita, della dinamica "nascita/mo*rte /rinascita", attraverso i 3 Soli lungo la Via Lattea, argomento approfondito più volte( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 

Tiziana Fenu
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💚Larnax

 Modello rotondo in terracotta, unico nel suo genere, di un edificio circolare - h 22 cm - da una tomba a Fyties, a nord di Archanes, probabilmente un santuario o una tomba. - Periodo protogeometrico con elementi del culto minoico (X-IX secolo a.C.)

Attraverso la porta è visibile la famosa dea con le braccia alzate, che indossa un alto copricapo. Due figure umane con berretti sono sdraiate sul tetto leggermente a cupola e osservano la dea attraverso un'apertura. Un piccolo cane è sdraiato accanto a loro. Le figure maschili sono probabilmente adoratori o divinità secondarie. Si pensa che questo atto della osservazione segreta sia un tema sotterraneo ctonio, e questo modello può provenire da una sepoltura. Il modello di costruzione è stato realizzato su una ruota da vasaio, mentre le figure sono state realizzate separatamente e attaccate. L'intera superficie dell'edificio è decorata con motivi a spina di pesce dipinti e spirali, motivi decorativi tipici della Creta geometrica primitiva. Sebbene il soggetto della composizione si riferisca all'arte minoica, la resa delle figure sul tetto e la decorazione dipinta rivelano la nuova estetica del tempo. - Museo Archeologico di Heraklion, Creta, Grecia


Sono i larnax Cretesi, spessissimo decorati con la simbologia a scacchiera che contraddistingue la nostra antichissima Domu de Jana di Pubusattile,  che ha un preciso significato cosmogonico

Approfondimenti

https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/larnax-cretese-e-pubusattile.html

Anche per quanto riguarda la figura interna, con le braccia sollevate ad angolo retto, la ritroviamo, come iconografia, nella nostra archetipale Tanit di Tresnuraghes, la Tanit tessitrice, di cui ho parlato svariate volte

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0).

Un'iconografia, anche questa, archetipale e cosmogonica

Tiziana Fenu 

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Larnax



💙Idi di Marzo

 Giusto per ricordare. 

Domani, 14 marzo, importante manifestazione del plenilunio in Vergine con eclissi lunare totale, di cui ho già ampiamente approfondito a riguardo( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/1432025-plenilunio-in-vergine-eclissi.html?m=0) è una data che coincide con quelle che furono le Idi di Marzo in epoca romana.

Una Luna di Sangue, che porta a riverbero l'uccisione di Giulio Cesare, avvenuta il 15 marzo del 44 aC, in pieno giorno, e nel cuore di Roma, trafitto da 23 pugnalate. 

Una morte che porta in sé un profondo simbolismo e ritualismo, poiché, il 14 e 15 marzo si celebravano i Mamuralia e le celebrazioni di Anna Perenna.

I Mamuralia erano celebrazioni in onore di Mamurio Veturio, e sancivano il passaggio dall'anno nuovo, tenendo presente che fino a due anni prima, il calendario romano si celebrava il primo marzo.

Mamurio Veturio era il fabbro che sotto Numa Pompilio aveva fabbricato 11 scudi uguali all'ancile di Achille, lo scudo che gli era stato donato sa Marte, a protezione di Roma e dell'intero Impero. 

Questi Ancilia, custoditi nel tempio di Giove, costituivano uno dei 7 Pegni del Comando, che garantivano prosperità, pace e potere. 

Mamuralia ritualizzati con il percuotere con dei bastoni sacri, la pelle degli animali, a simboleggiare la cacciata del vecchio, a favore del nuovo. 

Una ritualistica che ritroviamo anche nei Carnevali, di cui il nostro Carrasegare sardo rimane come forma archetipale antecedente anche ai Mamuralia romani 

I nostri Mamuthones( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/il-simbolismo-divinizzante-del.html?m=0), vestiti di pelle animale, e in numero di 12, come i mesi dell'anno solare, sono sollecitati da su Issohadore, e cadenzano con i loro passi, una simbologia ritualistica di fecondazione del terreno, per un nuovo raccolto( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/simbologia-danza-mamuthones.html?m=0) 

Mamuthones ha la stessa radice di Mamuralia, e anche di Maimone, la divina della pioggia che si affianca, come complementare energetico, alla simbologia del Fuoco( Mamurio Veturio è un fabbro, quindi legato al Fuoco) con il quale si inaugura il nostro Carrasegare sardo, antiche ritualistiche di divinizzazione e purificazione profonda. 

Come ho già scritto altre volte, i romani non si sono inventati niente, basti vedere le corrispondenze tra pantheon e pozzo di Santa Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/pozzo-s-cristina-pantheon.html?m=0) 

Anche le celebrazioni di Anna Perenna erano nella dimensione della purificazione e rinnovamento, legate all'inizio del nuovo anno, celebrate soprattutto in un bosco sacro a lei dedicato, a sinistra del Tevere, dove inizialmente avrebbero dovuto gettare il corpo senza vita di Giulio Cesare, che, non dimentichiamo, è stato tradito da una congiura senatoriale.

Anna Perenna, divinità tutelare dei Romani gaudenti, era la sorella di Didone, regina di Cartagine. 

Espulsa da Cartagine dopo la morte di Didone, giunse nel Lazio, ma annego' nel fiume Numicio, un fiume sacro, caro agli Dei e alle vicende di Enea, dalla forte valenza simbolica e ritualistica. 

Le celebrazioni in onore di questa Dea preitalica, probabilmente etrusca, si svolgevano di notte, e avevano l'impronta di baccanali sfrenati e orgiastici, in cui si ritualizzavano, con offerte di laminette di piombo, dette defixiones, accompagnate anche da statuine ritualistiche, anche rituali magici di maledizione, presso una fonte a lei dedicata, con tanto di preparazione di pozioni magiche, visto che è stato ritrovato anche un paiolo ( detto "caccabus") 

Malefici che venivano veicolati da queste statuine "woodo", impastate con farina e latte, oppure cera, intorno ad un osso, e riposte in 3 contenitori di piombo, incastonato tra loro, a testa in giù. 

Perenna, dea della dilatazione del tempo, del "perenne" che non muore, che garantiva lunga vita gaudiente, ma anche che poteva porre fine alla stessa vita, come tutti i Femminini potenti, custodi della vita e della morte, dei due estremi. 

Si creò anche un certo sincretismo tra Anna Purenna o Purna e la divinità Shiva, in quanto sono state trovate rappresentazioni in cui Anna Purna nutre Shiva. 

In India viene considerata la dea del pane, del nutrimento, dove la parola "Ann" significa cibo. 

Ann come anno, ciclicità. 

Come AN, divinità del cielo. 

La particella An, è presente, nelle dee importanti, Inanna, Diana 

Nella stessa parola Jana. 

Quindi, potete immaginare in che contesto si svolgevano queste Idi di Marzo. 

In un contesto di sovvertimento. 

Di abbattimento del vecchio, ma anche di celebrazione del nuovo, del perenne, dell'immortale, avvalendosi di pratiche e ritualistiche che rientrano nell'ambito della magia nera, per colpire in modo subdolo. 

I tempi non sono cambiati, si è colpito, anche stavolta, con tradimento, con un banchetto a cielo aperto, spudorato, a carico di chi è più vulnerabile, come abbiamo visto negli ultimi recenti aggiornamenti di ieri. 

La concomitanza, quest'anno, di questa luna rossa, di sangue, con eclissi lunare, con l'inizio delle Idi di Marzo, ne amplifica in modo esponenziale, tutta la simbologia che veicola la secoli, rafforzata da decisioni arbitrare prese proprio per questo ulteriore passaggio. 

Come sempre, tutto sincrono, a potenziamento dell'energia che veicola. 

Niente è mai lasciato al caso

Ancora un sacrificio, ma non sicuramente, nella dimensione del "sacrum facere". 


Tiziana Fenu 

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Idi di marzo




mercoledì, marzo 12, 2025

💙14/3/2025 plenilunio in Vergine, eclissi lunare totale

 Venerdì 14 marzo, con un plenilunio in Vergine, abbiamo un'eclissi lunare totale, una Luna rossa di sangue, come viene chiamata, di cui l'entrata nel cono d'ombra,  inizierà attorno alle 04:56 del mattino, con punta massima dell'eclissi, alle 07:59.

Eclissi lunare totale, che apre il wormhol energetico delle intense energie di marzo, che passano attraverso l'equinozio di primavera, di giovedì 20 marzo, con luna calante in Sagittario, per arrivare al novilunio in Ariete di sabato 29 marzo, con eclissi solare parziale. 

Vediamo quali archetipi e Arcani, traguardano questi passaggi così importanti. 


-Venerdì 14/3/2025, plenilunio in Vergine( terra), eclissi parziale lunare.

Sacro Archetipo Ebraico Phe, il diciassettesimo, con funzione espansione e Arcano Maggiore XVII della Stella.

Venerdì di Venere.

Sotto il segno dei Pesci( acqua) 


-Giovedì 20/3/2025 equinozio di Primavera .

Sacro Archetipo Ebraico Nun, il quattordicesimo, funzione trasmutazione, Arcano Maggiore XIV della Temperanza. 

Giovedì di Giove.

Luna Calante in Sagittario( fuoco) .

Sotto il segno dei Pesci( acqua ). 

Quest'anno l'equinozio di primavera coincide con l'ultimo giorno sotto il segno dei Pesci.


-Sabato 29/3/2025, novilunio in Ariete( fuoco) eclissi solare parziale.

Sacro Archetipo Ebraico He', il quinto, con funzione "vita", legato all'Arcano Maggiore V del Papa.

Ancora sotto il segno dell'Ariete ( fuoco).


Notate  come, si proceda dal grembo Femmineo dell'eclissi lunare parziale e del plenilunio, dai due elementi terra( Vergine) e acqua (Pesci), per poi passare ad un punto di equilibrio "equinoziale", attraverso i due elementi sinergici, fuoco ( Sagittario) e acqua ( Pesci), guidati da un'energia trasmutativa( la Nun) e dalla Temperanza. 

Temperanza che apporta equilibrio necessario per affrontare il gemellaggio "fuoco/fuoco", con doppio Ariete, sia lunare che solare, per L'Eclissi di sole e novilunio del 29.

È un crescendo, dal grembo della terra e dell'acqua, del Femmineo, fino all'elemento Fuoco. 

Mercurio, che governa il segno della  Vergine, nell'elemento terra, entra in profondità, ed è in questa polarità mercuriale, che troviamo, nel grembo della Vergine, della Mater/Materia primordiale, l'origine di tutte le cose.

Lo spazio Madre, dell'intelligenza primordiale.

Quello spazio virginale che è dentro ognuno di noi, in quello spazio mercuriale, attivo, dinamico, energetico, in cui le nostre due polarità sono in corresponsione dinamica, e creano.

Creano continuamente.

In equilibrio, in armonia. Con tanta purezza. 

Questa meravigliosa Luna Piena, è preparatoria all'energia dell'Equinozio di Primavera in luna calante in Sagittario, in un elemento fuoco, in cui, alchemicamente, si manifesta questa integrazione nell'elemento acqua dei Pesci, in una dimensione monadica, amniotica, primordiale, elevata, spirituale, che contempla l'integrazione degli Opposti, come in una Vesica Piscis.

Questa Luna Piena in Vergine, al cui segno, viene paragonata la stessa Vergine Maria, in occasione del suo simbolico esser stata fecondata dallo Spirito Santo, è una meravigliosa metafora simbolica per accostare questo concetto del lasciarsi fecondare da un'energia pulita, integra, dal Fuoco, per far sì che il nostro Bambino interiore, quello più puro e integro, emerga, come la luna nella sua bellezza.

Nella sua pienezza e splendore.

Come la costellazione della Vergine, identificata anche con il pianeta Venere, come simbolo di quel Sacro Femminino Primordiale, e delle sue rappresentanti, che affonda le radici nella stessa storia dell'umanità. 

Attraverso il segno della Vergine, si lavora con Mercurio, attraverso Hermes, attraverso colui che dà anche la parola, la parola che è un'emanazione di quella primordiale, divina.

Questo significa che si deve riscoprire quella capacità primordiale di comunicazione integra, di connessione, che passa attraverso il nostro centro di connessione eterica, il sesto Chakra, simbolo di questa sinergia tra i poli opposti mercuriali, del terzo occhio, della pineale, passando prima, per il nostro sensore terreno, il chakra del plesso solare, nel quale, metaforicamente, si deve digerire, e purificare, il nutrimento che assorbiamo dalla dimensione terra, della quale siamo parte integra, in particolare con il segno della Vergine, il segno delle messi, dei raccolti, dell'abbondanza della terra, del grano.

E, come il grano, dobbiamo liberarlo del superfluo, come pula al vento,  per poi elevarlo, una volta purificato, e renderlo fruibile, per amplificare la nostra connessione con il Divino.

Tutto questo significa fare un lavoro meticoloso, quasi chirurgico, pulito, analitico, logico, come è tipico dell'energia della Vergine.

È un momento di estrema ricalibratura. 

Seguendo il Logos divino, di cui abbiamo l'imprinting energetico, possiamo essere in grado di capire, cosa, e in che modo digerire, affinché ciò che assorbiamo, diventi nutrimento, per corpo e anima, e non veleno, tossina.

È un lavoro molto bello, anche se per certi aspetti, può sembrare rigido, quasi autorevole.

Ma così deve essere, se si vuole raggiungere quell'equilibrio equinoziale che ci permette di fiorire al meglio.

Perché, sfamarsi, è diverso dal nutrirsi.

Lo stiamo imparando giorno per giorno.

L'universo ci guida costantemente, con le sue energie sempre sincroniche e perfettamente armonizzate.

Ci invita a seguirne la melodia, l'armonia, con tanta dolcezza e amorevolezza.

Ma anche con tanta fermezza.

Ritrovare la nostra dimensione virginale, quella incontaminata, quella che non sono riusciti ad inficiare, cercando di seminare tutte quelle gramigne e semenze( e aggiungerei anche scemenze) che trovano terreno fertile in chi non mantiene integra la propria Essenza, il proprio giardino, il proprio tempio. 

Il segno della Vergine, segno di Terra, femminile, governato da Mercurio, è opposto al segno dei Pesci, anch'esso segno femminile, governato da Giove e Nettuno, che è subentrato come ciclo solare zodiacale il 20 febbraio. 

Quindi abbiamo due segni femminili, che fanno da guida per questo passaggio, nella dimensione della terra ( Vergine) e dell'acqua ( Pesci). 

Ed essendo la Vergine, un segno mercuriale, trasmutativo, come la terra che accoglie il seme e lo trasmuta in germoglio, si accorda perfettamente alla simbologia dei Pesci, ultimo segno zodiacale nella ruota dello zodiaco, che indicano quel ponte di congiunzione, attraverso la simbologia del radicamentro nelle nostre acque amniotiche delle radici, delle origini, tra umano e divino. 

Uno spartiacque tra vecchio e nuovo. 

Uno straordinario, e magico modo, solo come il Sacro l'Universo sa fare, nella sua innata perfezione ed integrità, per accompagnarci verso questo Plenilunio di radicamento, sotto il segno della Vergine, nella nostra intima integrità e "verginità", metaforica, l'unica via che può consentire la chiusura del ciclo, funzionale al ripartire verso uno nuovo, visto che a breve, saremmo in prossimità di un passaggio importantissimo, l'equinozio di primavera, fin dai tempi antichissimi, Archetipo di nascita e rinascita. 

Saremmo guidati, come ho scritto all'inizio, dall'energia del diciassettesimo Sacro Archetipo Ebraico Phe, con funzione "espansione", e dall'Arcano Maggiore XVII della Stella, e questo si accorda perfettamente al Mercurio che governa la Vergine, attraverso la quale, si lavora con Mercurio, attraverso Hermes, attraverso colui che dà anche la parola, la parola che è un'emanazione di quella primordiale, divina. 

E la Phe, che nel suo intrinseco simbolismo indica una bocca, è veicolo di questa espansione in frequenza. 

E' un'energia che espande in nuova creazione, seguendo il ritmo naturale dell'Universo, in contrazione ed espansione.

Stiamo vedendo quando l'Universo si stia muovendo, e quanto Madre Terra ci stia indicando energie di nuovo assestamento.

L'Archetipo Phe indica la bocca, intesa come manifestazione del Verbo, della nostra Essenza, della nostra intima Verità.

Il numero 17, è comunque legato al Femminino, perché attraverso esso, l'energia maschile prende Forma.

La somma del 17, è un 8, Archetipo Heit, riparo, legato all'Arcano Maggiore della Giustizia, alla Dea Maat

Dea Maat che è un 9( in ghematria inglese 270 > 9, in ghematria semplice >45 > 9, quindi un 9+9= 18 > ancora un 9), come lo è anche il numero 17 del nostro Archetipo Phe, simbolicamente, perché unendo tutti i numeri dal numero 1 al 17, si ottiene un 153, che, sommato, mi da un 9. 

Come il nostro anno 9, un anno Teth, tutto al Femminile, come ho già approfondito. 

Quindi, anche nel 17, come nel 9, c'è il segreto della creazione. 

Vorrei ricordare che proprio il 17 gennaio di ogni anno nella  chiesa di Rennes Le Chateau, strettamente collegata al numero 17 ed ai Templari, legati alla figura del Sacro Femminino, e a Maria Maddalena, si verifica il fenomeno delle "mele blu", di cui ho già parlato

(https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/17-gennaio-le-mele-blu.html?m=0) 

"La rifrazione delle vetrate della chiesa forma una sorta di Albero dalle mele blu, molto simbolico), e altri eventi misteriosi che ruotano intorno al numero 17.

Nell'ermetismo alchemico, con l'archetipo Phe, siamo dentro la fase chiamata Albedo.

Come il piombo è il metallo della Nigredo, l’argento è il metallo dell’Albedo, trasmutato dal piombo.

In termini alchemici, il corpo viene ridotto ad acqua “d’argento vivo”, da cui successivamente verrà prodotto “l’elisir”, ossia verrà creato lo Spirito vivificante. La seconda trasmutazione alchemica, dopo la Nigredo, e prima della Rubedo. 

La purificazione dopo la putrefazione". 

Guardacaso, l'Archetipo Phe di questo Plenilunio, è proprio legato alla fase alchemica dell'Albedo, la fase bianca, il Femminino trasmutato dal piombo della fase Nigredo, all'argento della fase Albedo. 

L'argento vivo che vivifica tutto, legato alla simbologia di Venere/Afrodite/Lucifero, inteso proprio come portatore di luce. 

Siamo nella fase dell'Albedo, come ho già scritto per l'ultimo importante  passaggio del mercoledì delle Ceneri, coincidente, quest'anno, con la celebrazione solstiziale di Ecate( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0). 

Due fasi, calcinazione delle Ceneri, e citrinitas legata alla Dea Ecate, che fanno parte, in successione, della stessa fase alchemica dell'Albedo

Phe, la Forma del Femminino. 

Quella Venere-Afrodite che nasce dalla spuma di Urano. 

Afrodite che rappresenta l'Anima, pur, e, soprattutto, nascendo dall'inconscio, dagli abissi in cui si celebra la ierogamia tra Anima e Umano. 

Tra Anima e la nostra Essenza Cristica. 

E l'Archetipo Phe, il diciassettesimo, arriva infatti subito dopo l'Archetipo Ayin, il sedicesimo, con funzione "corrispondenza", a cui corrisponde l'Arcano Maggiore XVI della Torre. 

Torre, che in ebraico è MGDL

La Magdalena. 

"La parola Magdal, in ebraico è MGDL, e significa torre, e spesso si trova nella forma "magdal-eder", cioè torre del gregge, inteso come figlia di Gerusalemme". 

Come ho scritto altre volte, soprattutto in occasione dell'anniversario del rogo di Notre Dame ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/anniversario-rogo-notre-dame-e-maria.html?m=0) , 6 anni fa, tra un mese, il 15 aprile 

"Essendo l'amigdala legata al sesto corpo energetico, corrisponde al sesto chakra Anja, al corpo emotivo trasposto sul livello spirituale. 

È attraversato da raggi argentei, come l'acqua d'argento della seconda trasmutazione a cui è legata l'Archetipo Phe, l'Albedo. dorati, madreperlati, ed è sede di tutte le verità che vengono inficiate dalle nostre passate memorie akashiche, dalle nostre paure, dalle nostre sovrastrutture mentali. 

In questa dimensione del sesto chakra non esiste dualità, ma si percepisce l'Essenza pura, la consapevolezza cosmica, in integrazione degli opposti, di cui è testimone il nostro terzo occhio . 

Ecco perché aMiGDaLa, e MaGDaLena, hanno queste quattro consonanti in comune. 

Perché rappresentano la stessa Essenza. 

La Memoria pura, quella della Coscienza primigenia  e originaria. 

Quella che ci viene data sotto forma di Intuizione attraverso il sesto Chakra". 

La bocca, il simbolo della Phe, esprime ciò che a livello alchemico, si è trasmutato alle Ottave basse, nell'energia sessuale di creazione, quella di cui ho parlato riguardo Urano, che governa queste energie e anche il segno dell'Acquario, l'era astrologica in cui siamo. 

L'energia, così trasformata e sublimata, in parola, pronunciata dalla Phe, la nostra intima Verità, si allinea all'Anima. 

È la Lilith creatrice, alle Ottave basse, che sublima questo passaggio alle Ottave alte, così come in una Torre, la nostra Kundalini energetica, il Femminino-serpente, attraverso una vibrazione che punta ad essere  Verbo Vivente, prununciabile, che si auto-regge, declinabile a prescindere dai fattori esterni, dalle variabili, dalle occasioni. 

Ha una Vibrazione talmente alta, da costituire, essa stesso, Occasione, Causa, e non più, Effetto. 

"L'Io Sono", in cui si manifesta la propria Identità ed Essenza, in Verità. 

Che porta ad essere Stella, l'Arcano Maggiore XVII correlato a questo Archetipo Phe. 

È l'Ascensione dell'Iniziato. 

Nella rappresentazione di questo Arcano, vi è una giovane donna, nella sua pura nudità, senza pudore. 

È nella sua piena Verità, con una nuova, pura consapevolezza, come nata a nuova vita. 

Versa l'acqua, la sua Essenza Femminea, attraverso due brocche, sia nella stessa acqua, sia nel terreno. 

È come la Temperanza, Arcano XIV, e Archetipo Nun, il quattordicesimo, che traguarda invece questo equinozio di Primavera. 

L'Archetipo che segna sempre il passaggio di trasmutazione di questo ciclo di congiunzione ogni 14 anni, tra Giove e Urano. 

La Temperanza cerca il punto di Equilibrio tra le due polarità, per creare, per accedere, alla dimensione dell'alchimia trasmutativa. 

Nell'Arcano della Stella, il Femminino, che è sempre fattore mercuriale trasmutativo, questa consapevolezza, questa completezza, è già integrata. 

Diventa nutrimento, per entrambe le dimensioni, per la Terra e per l'Acqua, che le sono connaturate.

Significa che è diventata nutrimento, Inanzittutto per sé stessa. 

E poi, di riflesso, anche per l'esterno. 

La portatrice dell'Acqua. 

La portatrice del Fuoco. 

La portatrice della sua Luce interiore, che brilla come una Stella, anche, e soprattutto, nel buio. Che è orientamento a prescindere. 

Baricentro. 

Punto di approdo e di partenza. 

L'equilibrio tra conscio e inconscio. 

Espansione nell'elemento terra della Vergine di questo plenilunio, che porta in sé anche l'elemento acqua dei Pesci. 

La coda del pesce, elemento acqua. 

La parte anteriore del corpo, elemento terra. 

Scala la vetta, sublima in espansione, elemento aria. 

Verso la Stella dell'Archetipo Phe. 

Perché è mosso dal Fuoco interiore, dalle sue parti complementari in dialettica, in compenetrazione. 

Solo così, può espandersi, può ambire alla Stella, l'Arcano XVII, la sua origine stellare. 

Perché ha memoria di sé, della sua origine divina, e può bypassare le valli che lo tengono basso. 

Punta alle vette, perché ha conosciuto l'abisso, e ne è risalito. 

Conosce gli Opposti 

Gli estremi

Soppesa. 

Osserva. 

Valuta.

Filtra. 

Non ne resta intrappolato, perché ha trovato il suo baricentro. 

Ha ben altro da svolgere. 

Deve respirare nuovo ossigeno, deve scoprire nuovi orizzonti. 

Deve espandere quel suono ancestrale che sente vibrare nella sua cassa toracica, e dargli forma, esecuzione di suono. 

Deve sentire la potente vibrazione di quel suono, di quella sua particolare frequenza, fin da sotto i suoi piedi, mentre risale, in consapevolezza e autoaffermazione, fino all'esternazione in verbo. 

Io sono. 

E, quando Sei, come il verbo essere, sei un verbo autoreggente 

Sei sempre "Qui" ( la parola Phe, di questo Archetipo, di questo Plenilunio, significa "qui") 

È Presenza immanente. 

Sei sempre Tu. 

In qualsiasi occasione, circostanza, declinazione 

Non hai bisogno di complemento oggetto, per esistere. 

Per declinarti in mille sfumature. 

In mille voci. 

In mille periodi. 

In infinite narrazioni. 

Sei oracolo vivente. 

Sei la tua verità, e nessuno la può confutare. Nessuno ti può reggere. 

Ti reggi da solo. 

Senza parametri.

Senza gerarchie. 

Sono strutture superate. 

Sono costrutti della mente.

Stai. 

Osserva. 

Filtra. 

Essenziati. 


Con infinita gratitudine sempre. 

Tiziana Fenu 

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14/3/2025 plenilunio Vergine, eclissi lunare totale