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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, giugno 14, 2020

💛Simbologia numerica del Pozzo di Santa Cristina

Osservavo la piantina del Pozzo di Santa Cristina a Paulilatino (OR),
Un gioiello di architettura e di finezza e rifiniture nei particolari
Nei mesi di settembre(dal 21 al 23 alle ore 12.00) e di marzo (dal 18 al 21 alle ore 11.00), durante gli equinozi, il sole illumina perfettamente il fondo del pozzo  riflettendosi poi sull’acqua, e si può vedere, a fine gradinata, la propria ombra riflessa sull’acqua e proiettata capovolta sulla parete della camera a tholos di fronte.
Straordinario è il fenomeno che riguarda la luna : ogni 18 anni e 6 mesi, quando la luna raggiunge la sua altezza massima, la sua luce attraversa l’apertura sulla sommità del pozzo, riflettendosi sull’acqua.
E il rapporto tra la base e l’altezza della cupola coincide, con un piccolissimo margine di errore, alla geometria astronomica
Il Pozzo Sacro  del Santuario di Santa Cristina, è un' area nuragica sacra che si erge su un' altopiano basaltico, il cui nome deriva dalla chiesetta campestre, risalente all' XI sec. d.C., di cui resta parte dell' abside e intorno, 36 muristenes ( piccoli alloggi per pellegrini)
Tempio a pozzo, osservatorio astronomico a carattere lunare, talmente preciso da prevedere l'eclissi
Secondo qualche studioso, in particolare Sandro Angei, (studi e analisi che ho trovato affascinanti e consoni al mio sentire) basandosi sugli studi del prof. Lebeuf( autore del libro " Il pozzo di Santa Cristina un osservatorio lunare") sul carattere lunare del tempio, il pozzo di Santa Cristina fu costruito nel 1000 a. C.  per celebrare una data ben precisa, il 21 di aprile, (quindi legato al culto del Sole, più che della luna, perfettamente in linea con l' importanza che aveva il Dio Toro/Sole) momento in cui si può osservare se la raccolta del grano sarà abbondante o meno

Il 21 di aprile, ( e anche il 21 di agosto) dopo svariate osservazioni, hanno rilevato che nel pozzo, avviene il cosidetto "miracolo della resurrezione," quando i raggi solari si allineano in asse con la scalinata, e battendo sul primo bordo Inferiore , proiettano un'immagine luminosa nel  dodicesimo anello, a salire, della tholos, sul cerchio "anomalo", quello più grosso
Manifestazione luminosa amplificata  e magnificata da un' accorgimento tecnico dovuto alla presenza dell' olio, che avrebbe reso calmo lo specchio circolare della "funtana" unta, rendendo ancora più magnificente  il riflesso dorato sul dodicesimo anello
In questo lasso di tempo, che durerebbe una mezz' ora circa, si osserva la "divinità solare" che si manifesta e benedice simbolicamente il raccolto del grano
È simbolico come la precisione  dell'inclinazione del riflesso porti alla manifestazione proprio sul dodicesimo anello

In base a questo, ho fatto delle considerazioni più approfondite.
Questa data,  il 21 aprile, si riferisce al ciclo vegetativo del grano e che  verosimilmente, segnava anche l'inizio del calendario nuragico
Anche la Pasqua ebraica coincide con la maturazione del grano. Infatti nel primo giorno della settimana dopo la Passione, deve essere celebrato il rito dell'offerta del grano
Il primo mese dell'anno in ebraico era chiamato "Abib", che significa Spiga
In sardo aprile si dice "abrili"/arbili", che a sua volta deriva dal nome  dalla dea etrusca Aprul.
Abrili(aprile in sardo) /Abib(spiga in ebraico)
Due nomi molto simili foneticamente. Ho già parlato, nel mio precedente post, di quanto fosse importante la simbologia della "Spiga/grano" per gli antichi sardi
"Su trigu" (il grano) parola che aveva, e ha,  una valenza simbolica di abbondanza, esplicata poi architettonicamente nella costruzione  spiralizzata dei nuraghe, sia  anche a livello vibrazionale lessicale, perché la desinenza "-gu" della parola " trigu" , la troviamo anche in Nuragu, dove "gu", indicava in sanscrito sia "oscurità", che "suono vibrazione gutturale", un misto di muggito e canto insieme. lo stesso dei canti a Tenores, impostati sulla sacra frequenza dell'Om, che rappresenta il Mantra della creazione
Canto a Tenores, che nella sua forma primordiale serviva, secondo me, per celebrare l'edificazione del Nuraghi  dedicato alla maturazione e raccolta "de su trigu", ed esemplificata in una architettura fallica e  e maestosa verso il dio Toro/Sole
Archittetura spiralizzata, con un modulo a spiga  e a forma conica come recettore di energia, e usando, per la comunicazione tra Nuraghi, dei canali vibrazionali vocali e sonori differenti, a seconda della posizione, in modo da essere geolocalizzati in modo inequivocabile
Tra nuraghi comunicavano  sicuramente attraverso il suono, e attraverso lo stesso  suono, catalizzavano l'energia
Ma non è questo aspetto che vorrei approfondire

Detto ciò, e visto che i nuraghi verosimilmente potrebbero essere stati edificati proprio nel mese di aprile, (abrili), nel mese della Spiga, è  verosimile che anche i Pozzi sacri e in particolare il pozzo di Santa Cristina sia stato  edificato  per celebrare il 21 aprile, giorno in cui si verifica quella ierofania di luce riflessa proprio nel docicesimo cerchio, nel cerchio più spesso.
I sardi erano legati in modo ben preciso al moto solare, e questo si vede dalle straordinarie  architettura di luce, presenti anche all'interno dei Nuraghi  e delle Domus de Jana, e dalla complessa architettura delle Tombe dei Giganti, che usufruivano dell' energia solare, taumaturgica e alchemizzante proprio all' Azimut del sole, alle dodici, come ho scritto nei miei post precedenti
Essendo molto diffusa la devozione alla divinità del Toro/ dio sole, legato alla fertilità, e che rappresenta la stessa fecondità nella sua polarità uterina/Taurino( la protome taurina stilizzata, sembra un utero femminile), appare chiaro che ogni manifestazione cerimoniosa, legata alle mirabili architetture che rivelano incantevoli ierofanie luminose, fosse legata al sole nella sua massima espressione

Tutte le strutture architettoniche Sardegna  in pietra, rappresentano sempre la sinergia delle potenza femminile e maschile che si incontrano per creare
Per creare un raccolto abbondante, per convogliare l'energia solare in energia produttiva, per soddisfare le esigenze della comunità
Per onorare le Sacre Divinità naturali, terra, sole, acqua
Maschile e femminile sempre uniti
Non esiste manifestazione artistica e architettonica, che non esprima questa complementarietà  energetica
E parlando nello specifico del Pozzo Sacro di Santa Cristina, abbiamo un elemento maschile di luce del sole, che penetra nell'umido ambiente ipogeico della Madre Terra e crea simbolicamente, ma anche realmente, una ierofania di luce dorata e vibrante sul dodicesimo anello il più spesso rispetto agli altri 23
Perché proprio Il dodicesimo anello?
Il 12 è un numero molto importante  È un numero sacro
Sul 12 si è scandita tutta la misurazione del tempo, degli eventi
12 ore, 12 meridiani, 12 mesi
E poi ancora a livello sacro, le 12 porte della Gerusalemme Celeste, i 12 apostoli, le 12 tribù di Israele, i 12 cavalieri della tavola rotonda, e via dicendo

Nei Sacri Archetipi ebraici, il 12 corrisponde alla lettera Lamed, con funzione "misura". Quindi rappresenta il calcolo, la misura.
Come se il momento esatto di quella ierofania dorata sul dodicesimo cerchio, indicasse proprio un parametro, sia per il raccolto, ma anche per un qualcosa di molto più elevato
La Lamed, nella sua forma, ricorda molto l' ureo egizio, che ornava la fronte dei Faraoni, e indicava il potere amplificato verso poteri divini, l'apertura del terzo occhio, l'estensione intorno e verso l' alto, pur mantenendo la stessa forma
Iside  era rappresentata come la signora Cob-ra ( Ra significa Dio del Sole)
 La più alta forma di energia del serpente è la "saggezza".  Il Cobra rappresenta il Basso Egitto e la mente subconscia, l'espansione della psiche e una coscienza elevata.  Ulteriore iniziazione del Cobra - inizia all' 'energia del Serpente con due teste - l'altra è quella di Nepthys.
 Il Serpente Ureo  quindi era il simbolo della Divinità

La Lamed  è rappresentata  dal dodecaedro, la forma che fa parte solidi platonici della geometria sacra, e rappresenta l'universo, il punto terminale delle geometrie
La Lamed, il 12, è limite, la misura dell'universo. Subito dopo c'è la sfera delle stelle fisse. 
Il dodecaedro stellato, in particolare, rappresenta merkaba, quella dimensione di coscienza che consente di viaggiare ad un'altra dimensione, un veicolo in grado di elevarsi in dimensioni ad un ottava Superiore, un portale per l'ascensione dell'essere
Ho scritto nel mio precedente post, come i 24 gradini che portano al bacile della Tholos, rappresentino l'ascesa, prima in verticale come gerarchizzazione egoica, poi la discesa dell'uomo all'interno di se stesso,, in umiltà e accoglienza
24 gradini per scendere nel grembo di se stessi
E 12  gradini per risalirne trasformati
Infatti il 12 è composto da 1 + 2 e rappresenta il ternario divino, nella sua riduzione teosofica
A 12 anni si facevano anche tutti i riti iniziatici nelle culture antiche di passaggio verso un età adulta, che si lasciava le spalle la fanciullezza

Il 12 si ottiene anche moltiplicando il 3 per il 4
Il divino che entra e si manifesta nella materia
Abbiamo un 3 e un 4, anche nella data del 21 aprile
21 aprile
21 e 4
3 e 4.. Divino e materia
12 come i gradini virtuali superiori di risalita. Si risale divinizzati.
E la ierofania  solare proprio sul dodicesimo anello lo dimostra
Sì scende percorrendo 24 gradini
24 come somma fa 6. Il "6" è l'unione degli opposti. Il Maschile e il Femminile. La Co-creazione. "Gli Amanti" degli Arcani Maggiori
Su questo "12", e sull' importanza che avesse per i Sardi nuragici e prenuragica, si sono soffermati anche alcuni studiosi, (come il prof. Gigi Sanna) in particolare su questa formula santificante del nome di Dio, "Santu Doxi", " Santo Dodici"
 Il che è perfettamente consono, dal mio punto di vista, visto che la numerazione nuragica era sessagesimale, cioè in base 12, al considerare il 12 e i suoi multipli ( come i gradini del Pozzo, 24 e 12) come simboli portatori di sacralità
Dodici che è un perfetto equilibrio di riduzione teosofica(1 + 3) e di materia (4) che si unisce al divino (3)
È tutto un richiamo finissimo ed estremamente equilibrato, alla complementarietà degli opposti
Alla sinergia creatrice energeticamente, verso la quale gli antichi erano estremamente attenti e devoti

Nei  I Ching, l'elemento acqua è simbolo di trasformazione ed è la Suprema legge del cosmo perché è fluido. È diverso dalla stabilità della terra, dal concetto tutto occidentale di stabilità
Il Tao stesso rappresenta questo principio acquatico di incontro fluido senza mai fusione
L'acqua è pura, semplice, veritiera
Ha una simbologia iniziatica esplicata anche attraverso il battesimo
Acqua e Pozzo intimamente connessi

Ho cercato l'etimologia di Pozzo
Deriva dal latino "puteus" , con radice indoeuropea "put", che significa procreare ( questo significato è rimasto anche nell' inglese "to put", che significa "mettere qualcosa in un'altra" (perché, come dico sempre, le lingue sono tutte collegate, nella loro valenza simbolica, che spessissimo si esplica anche in assonanza grafica e fonetica, anche su lingue molto distanti cronologicamente e geograficamente)
"Put" quindi, che significa generare procreare, che ha la stessa radice di "puta", che in latino significava "fanciulla", da cui deriva la parola "puttana" ( il significante  si è involgarito nel corso del tempo, come è successo per altre parole, come ho scritto in un altro post, come la parola "udda", che in ebraico significava "donna e sposa", e  che deriva da una forma arcaica di sumero che significava "andate verso il sole". Un sintagma sacrale che rivelava la metempsicosi di ritorno all' Uno)
Quindi "puteus",  con radice "put" , "puta" (fanciulla pura) e poi ancora "puteal",
"Puteal", che significa un qualcosa che protegge e recinta le zone sacre, da cui deriva "putei"
I "putei" erano le scavature   rotonde usate per conservare il grano.
Quindi pozzo come simbologia di purezza, come una fanciulla bambina, e anche con il significato di " procreazione".

Ma perché  creare architetture così maestose e precise, ricche di simbologie ed i simboli svelati e arrivati solo in precise condizioni, e non sacralizzare direttamente una  sorgente, una grotta o una cascata?
Perché il simbolo si deve sempre rivelare nella sua completezza carica di tutti i significanti che lo hanno composto nel corso del tempo
Sì rivela a chi è pronto a vedere.
È questo il misticismo dei luoghi Sacri della Sardegna

La risposta  potrebbe essere proprio in quel numero 12, nella sua Valenza simbolica, numerologia.
Il 12, dove si sviluppa come in una proiezione, la magia del riflesso, la manifestazione, la creatura dorata nata dall'incontro tra Sole e acqua, tra maschile e femminile
L'acqua fecondata.
L' acqua che è un elemento buio come un utero materno, ma nel contempo, pura e cristallina
Ha già in sé, entrambi gli opposti, maschile e femminile, perché non è un elemento originario, nonostante il suo valore simbolico archetipale
È composto da due elementi, idrogeno e ossigeno, legati da un forte legame, perché hanno carica opposta
Anche il loro numero atomico è differente
Idrogeno numero atomico 1
Ossigeno numero atomico 2
Uniti, formano la molecola dell' acqua, che ha numero atomico 3
Esotericamente i numeri sono qualità primarie che manifestano i misteri della creazione
Dove l'Uno, l' origine, si dualizza per entrare nella materia, e tramite sinergia degli Opposti, crea la  Vita, in un moto spiraliforme perenne
Ecco perché l' acqua, nei simboli universali, è rappresentata dal triangolo
Le molecole d' acqua si legano tra loro in numero minimo di 6, il numero della creazione, dando origine alla goccia d' acqua
1 /2 /12/ 3/ 6
Tutti questi numeri sono legati e indicano la simbologia della Vita, numeri presenti  nel pozzo di Santa Cristina
Vita che si manifesta nel 4 della materia

Acqua e Pozzo dove si scende per incontrare se stessi e la propria ombra, per risalire poi verso la conoscenza, verso l'alto
24 gradini per scendere e 12 gradini per risalire , e acquisire, dopo la trasformazione, la vera conoscenza, la consapevolezza divina dei 12 gradini divini ( 1 +2= 3, il Divino)
Dentro il vaso, l'anfora, la tholos, il grembo , l'acqua uterina, dentro la Vita stessa.
Dove si sottolinea il potere trasformatore dell'energia femminile, fucina alchemica, che trasforma generando la vita
L'uscita dal "pozzo /utero" è possibile solo se  ci si eleva spiritualmente verso il divino
È un passaggio di stato, è un parametro (ricordo che  l' Archetipo Lamed, quello che simboleggia il 12, significa misura, parametro)
È il "dunque", è mettere a prova la propria forza. La misura del nostro essere umani di ascendere verso il divino
Una prova iniziatica per passare dal piano ordinario a quello sacro
A 12 anni si facevano anche tutti i riti iniziatici nelle culture antiche di passaggio verso un età adulta che si lasciava le spalle la fanciullezza

La perfezione in terra è rappresentata dal sole al suo Zenit, a mezzogiorno, alle 12. Lo sapevano bene anche i costruttori delle Tombe dei Giganti, con la precisa architettura dell' Esedra con la Stele centrale che catalizzava il calore del Sole alle 12:00
Momento mistico che enfatizza l'incontro di due elementi
La Grande Opera alchemica di trasformazione è simboleggiata da un triangolo rovesciato( elemento acqua) sormontato da una croce (  unione degli opposti)
L 'ascensione, l'archetipo della autorealizzazione, rappresentato anche dalla Runa  Celtica Mannaz ( ricordiamo che i sardi ebbero molti contatti con il mondo celtico) che rappresenta la struttura Divina dell'uomo, l'attivazione del proprio Christus interiore, depositario di tutti i misteri della vita

A questo proposito ho pensato al nome greco di Cristo, Ichtys (pesce) , simile nella radice a nome che i greci diedero alla Sardegna, Ichnusa
Questi due nomi hanno una forte assonanza, e la stessa radice "ICH"
Secondo il prof. Dedola, Ichnusa  deriva dal composto akk.  "iqnû" (lapislazzuli, turchese’, ‘smalto blu) + -sû  , ‘the X-man’
Un composto iqnû-sû > Iqnusa, che significa "l’uomo del Grande Verde/ azzurro , o anche" quella (l’isola) del Grande Verde’.”

Quindi  " iqnû -  sû"  indicava uomo turchese / azzurro verde, color lapislazzuli, e anche isola del grande verde
Ci stanno entrambe come spiegazioni. La Sardegna era immersa tra mari e monti, in un verde/ azzurro che richiama anche all'azzurro del mare e all'azzurro del pesce azzurro, comunissimo proprio nel mari della Sardegna
E riflettendo su questo, pensavo anche che "pesce" in sardo si dice "pisci",  e che traslitterato al femminile, diventa "Pasca", Pasqua.
Pasqua che verosimilmente potrebbe essere celebrata proprio nel periodo del 21 aprile giorno della ierofania del sole nel pozzo

Allora, queste considerazioni e collegamenti mi hanno portato a fare una cosa, dopo aver osservato che il pozzo ha lo stesso nome della chiesetta che sta nello stesso sito sacro
Il nome Cristina ricorda il Cristo, una chiesa edificata 2.200 anni dopo il pozzo, nel 1200 d. C.
È semplicistico, secondo me, come afferma l'Angei, dire che il pozzo aveva una valenza battesimale che poi è diventata cristiana, enfatizzata dall'  uso dell' olio, sulla superficie dell' acqua, sia per "unzione" purificatrice e battesimale"( ricordiamo che Cristo in greco significa " unto"), sia per amplificare l' effetto magnificente  e beneaugurale della ierofania riflessa

Ho provato a sovrapporre due immagini, come si vede dalla seconda immagine che ho postato, e i risultati sono stati sbalorditivi
Ho sovrapposto l'immagine della piantina del Pozzo di Santa Cristina, con il simbolo antichissimo della Vesica Piscis
Il simbolo della  Vesica Piscis è un simbolo di epoca antichissima
Simbolo che era diffuso in  India, nell'Antica Mesopotamia, in Africa, nella civiltà asiatica
Si chiama così perché somiglia alla vescica natatoria dei pesci
Si diffonde soprattutto in ambito Cristiano in associazione alla figura del Cristo, il cui nome " ICHTYS" , era una traslitterazione in caratteri latini dalla parola "pesce"
Un acronimo, usato per indicare Gesù Cristo, una sorta di codice di riconoscimento tra cristiani
"Pesce" in senso simbolico e salvifico di profonda verità nascosta nell'acqua 
Questo acronimo " Ichtys"  corrisponde ad un testo composto da 27 lettere, simbolo del divino, della Trinità
Il simbolo della Vesica Piscis è noto anche come mandorla Mistica per la sua conformazione dovuta all' intersecazione dei due cerchi, che indicano  simbolicamente le due polarità opposte, il maschile e il femminile, che intersecandosi formano un rombo all'interno
Rombo che rappresenta la vulva femminile, perché è rappresentata da due triangoli e equilateri uguali e contrapposti, i quali rappresentano  il doppio ternario, attivo e passivo, maschile e femminile, e tutti gli opposti in generale( quando si incastrano l'uno nell'altro formano la stella di David)
La Vesica Piscis  nell'intersecazione dei due cerchi, forma anche, oltre che il rombo, la vulva femminile, anche la figura stilizzata di un pesce
ICHTYS.
Iesus  Christos  Tehios   Yios  Soter
Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore
Sovrapponendo quindi la piantina del Pozzo di Santa Cristina, e l 'immagine della Vesica Piscis, ho notato che corrispondono moltissimo
La differenza è che la recinzione del Pozzo di Santa Cristina risulta più affusolato all'ingresso quasi fosse un  seme con la sua forma  ogivoidale da un lato
E questa è la forma esatta della recinzione. Una Vesica Piscis affusolata all' ingresso
La parola "Ogiva" deriva dal francese "ogive", e dallo spagnolo "aljibe", che significa "cisterna", e che a sua volta deriva  dall'arabo "al- giubb", che significa volta
Quindi la Vesica Piscis, è intesa come Unione di due volte che si incrociano, di due dimensioni maschile e femminile, di spirituale e materiale, Sole e acqua che si intersecano a formare una cisterna, un grembo simbolico,  un pozzo della fertilità
Infatti la Vesica  Piscis era legata al culto della fertilità
Lo stesso simbolo di Nettuno, dio del Mare, quindi legato all' acqua, ai pesci, è  una croce ( unione del maschile e del femminile), sormontata da un tridente

Quasi tutte le Dee  sono legate alla simbologia del pesce
Anche Maria Maddalena è legata a questa simbologia, sia perché è legata al Cristo " Ichtys"( pesce), sia perché da lei inizia la stirpe reale del "sangue blu"  (.. pesce azzurro, caratteristica dell' Ichnusa, "uomo/ isola" del verde- azzurro lapislazzuli, come spiega il prof. Dedola)
La Maddalena porta in grembo la discendenza  reale del "Cristo/ pesce blu" : è la stirpe blu dei Merovingi e deriva dal capostipite Meroveo, che era rappresentato come metà uomo e metà pesce
Esattamente come il Nommo, se vi ricordate dai miei precedenti post, la prima divinita ibrida, metà uomo e metà pesce, facente parte della cosmogonia che vede Nun e Nunet le divinità  ermafrodite ( lui, uomo con la testa di rana, lei donna con la testa di serpente) delle Acque Primordiali e del caos , creatrici di quel primo ibrido proveniente da Sirio, che diede vita alle prime quattro coppie di umani sulla terra, tra cui anche Iside e Osiride(.. Spesso Osiride è rappresentato con la pelle verde, per la sua capacità di rigenerarsi, mentre il  blu, " irtiu  o sbedjiu", che sembrano quasi nomi sardi, simboleggiava il cielo e specialmente l’acqua: più in generale si tendeva ad associarlo al Nilo e alla fecondità derivata dalle sue esondazioni. Inoltre, simboleggiava la vita e la rinascita)
La Maddalena simboleggia il Santo Graal che porta nella sua Coppa Sacra il sangue blu, il sangue reale Blu della discendenza del Cristo
Come la mandorla Mistica del Vescica piscis che accoglie in sé il pesce  che la che feconda

Ed è per questo, forse, che il simbolo della Vescica Piscis corrisponde così bene alla piantina della  struttura del Pozzo Sacro di Santa Cristina
Rappresenta il maschile e il femminile,  il Sole che si unisce all'acqua, la  Sacra Coppa uterina, che accoglie sia l'acqua che il Sole che la feconda
Acqua e Sole
Due elementi fondamentali per garantire un buon raccolto di grano, così fondamentale per la loro sopravvivenza
E visto che in Sardegna vi era anche il culto di Demetra, la Dea del grano, del buon raccolto, è molto probabile che nello specifico si idolatrasse  la figlia Cora, o Kore, che era venerata in due modi, come fanciulla, o Kore (che significa 'giovinetta') e come regina degli Inferi. Kore era una giovane dea slanciata e bellissima, associata ai simboli della fertilità: il melograno, il grano, i cereali e il narciso, il fiore che la adescò. Come regina degli Inferi, chiamata invece Persefone, è una donna matura, che regna sulle anime dei morti, guida i viventi  nel regno dei morti.
Dico " è probabile, perché vi è una strana assonanza tra la parola" cuore /core/coru" in sardo, e la parola "Cora/ Kore"
Kore dea del grano. E il grano, era cuore dell' economia di quel periodo
Il grano, la cui conformazione a spiga spiralizzata la si nota anche nella perfezione architettonica dei nuraghi
Kore che, sotto forma di Persefone, signora dei morti ciclicamente deve discendere negli inferi, morire come vergine e trasformarsi in madre che genera il suo figlio luminoso. Così come accade alla luna, che periodicamente diventa nera e rinasce dopo l’unione con il sole, così Kore – Persefone, discendendo negli inferi e congiungendosi con Ade rigenera il cosmo e consente alla natura di rinascere ( simbolismo dell'eterno ciclo vita- morte)
Kore era spesso rappresentata con una melagrana in mano, che Esotericamente e simbolicamente ( come appare in molte opere artistiche legate al cristianesimo) rappresenta la fertilità, la femminilità, l' abbondanza, la vitalità, la nuova vita
Melagrana diffusissima in Sardegna, e utilizzata anche per la tintura naturale dei tessuti
Frutto talmente importante per le sue innumerevoli proprietà protettive, curative e simboliche, da essere diventata poi il simbolo per eccellenza della giornata del  2  novembre, di Tutti i Morti, tanto da essere donata ai bambini quando la mattina passano in giro per le case
per la raccolta di dolciumi per le anime del Purgatorio ( questa usanza si chiama in svariati modi, tra cui "animeddasa" e " is panixeddasa")

Quindi ancora una volta abbiamo anche qui come nei nuraghi e nella tomba dei giganti, i due elementi maschile e femminile che si intersecano e creano
Gli antichi sardi erano degli alchimisti, sapevano bene come gestire l'energia dei quattro elementi della natura, e attraverso essi, attivare il quinto, la connessione con il divino
Assecondavano le forze della natura per trovare il maggior beneficio in termini energetici
Avevano capito l'importanza della trasformazione, della sacralità acquisita attraverso un passaggio di consapevolezza
Di nuovo sapere che si esplica attraverso delle ritualità che onorano Madre Terra per un buon raccolto, onorando l'acqua come elemento ricettivo e creativo di vita e il Sacro Sole/Toro/utero( la protome bovina sembra un utero stilizzato, una perfetta unione degli opposti)
Sinergia degli opposti che si incontra in una ciclicità continua per dare origine a nuova nuova energia e a nuove occasioni di consapevolezza e di crescita

Per questo non credo che si officiasse questo rituale anche con l'olio, abitualmente, all' interno del Pozzo.
Bastava la sinergia dell" acqua cristallina e del Sole. Si sarebbe sporcata troppo anche con l'olio
O forse veniva usato come elemento protettivo e sigillante in caso il raccolto si prospettasse, per il parametro del 21 aprile, scarso, o non ancora avviato ad una buona maturazione.
Su questo sarei molto propensa a crederlo, visto che l' antico rituale della " mescina de s'ogu" ( la medicina dell' occhio per scacciare il malocchio) , si fa con l' acqua e l' olio, oppure con l' acqua e il grano
Antichi saperi, che racchiudono delle intere galassie, nelle quali non si finisce mai di imparare qualcosa e di stupirsi di Incanto

Tiziana  Fenu

Simbologia numerica del Pozzo di Santa Cristina

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