Il sacro esiste nella bellezza che è lo stato della medesimezza e dell’istantaneità. Quando il sacro non è nella medesimezza si fa aberrante. La medesimezza è perfetto equilibrio tra gli opposti, tra madre e padre. Nelle culture dominate dalla simbologia matricentrica, il sacro è stato spostato verso una deriva esageratemente femminile, tale per cui i rituali sacrificali – per esempio presso i Maya, gli Inca, gli Indù – comportavano sacrifici umani. Questa è un’aberrazione femminile del sacro. Nelle culture dominate dalla simbologia patricentrica – come la nostra – il sacro è cancellato dal bisogno di controllo, di analisi, di gestione. La perdita del sacro è lo smarrimento della comunione con la natura. L’individuo della nostra cultura è eco-incompatibile. Per lui la natura è una risorsa da sfruttare. E quand’anche egli si sforzi di fare ecologia, per lui ecologia significa sistematizzare e organizzare lo sfruttamento del pianeta in modo tale da poter continuare a sfruttarlo. L’ecologia, in un paradigma patricentrico del reale, è sempre antropocentrica; mette la sopravvivenza dell’uomo e i suoi bisogni al centro.
Tratto da " Mantra Madre" di Selene Calloni Williams
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