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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, giugno 03, 2020

💜Il darsi, che è l’espressione più pura della bellezza, è

Il darsi, che è l’espressione più pura della bellezza, è il sacrum facere. Il sacro è il darsi e il darsi è il sacro. Ciò è perfettamente evidenziato nei rituali sacrificali dei popoli. Il sacrificio rituale rappresenta il momento di totale compartecipazione dell’uomo allo stato naturale. Esso è il momento in cui l’uomo comprende la natura, la sua volontà di darsi, di amare, e la celebra.
Il sacro esiste nella bellezza che è lo stato della medesimezza e dell’istantaneità. Quando il sacro non è nella medesimezza si fa aberrante. La medesimezza è perfetto equilibrio tra gli opposti, tra madre e padre. Nelle culture dominate dalla simbologia matricentrica, il sacro è stato spostato verso una deriva esageratemente femminile, tale per cui i rituali sacrificali – per esempio presso i Maya, gli Inca, gli Indù – comportavano sacrifici umani. Questa è un’aberrazione femminile del sacro. Nelle culture dominate dalla simbologia patricentrica – come la nostra – il sacro è cancellato dal bisogno di controllo, di analisi, di gestione. La perdita del sacro è lo smarrimento della comunione con la natura. L’individuo della nostra cultura è eco-incompatibile. Per lui la natura è una risorsa da sfruttare. E quand’anche egli si sforzi di fare ecologia, per lui ecologia significa sistematizzare e organizzare lo sfruttamento del pianeta in modo tale da poter continuare a sfruttarlo. L’ecologia, in un paradigma patricentrico del reale, è sempre antropocentrica; mette la sopravvivenza dell’uomo e i suoi bisogni al centro.

Tratto da " Mantra Madre" di Selene Calloni Williams

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