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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, giugno 26, 2020

💜Tanto tempo fa, quando ancora tutto era nell’oscurità

Tanto tempo fa, quando ancora tutto era nell’oscurità, i signori dissero  che il serpente si era arrotolato per nove volte, che per nove volte il  tempo era trascorso ed era giunto il momento di riunirsi. Le tribù disperse, circa una ventina, furono convocate al gran consiglio. Qualche ora dopo la mezzanotte le tribù iniziarono ad arrivare, stanche del lungo cammino, ma i loro occhi brillavano per l’allegria di ritrovarsi. Danzarono, cantarono, ricordarono le loro origini, invocarono i loro totem, si raccontarono dei loro dei, dei miti e delle leggende. Le guide di ogni tribù accesero un gran falò con la miglior legna di 13 alberi, si presero per mano e intrapresero il volo, strisciarono il ventre sulla terra e avvenne la trasformazione: germogli simili a squame ricoprirono le loro pelli, la terra si inumidì, dai lati del loro corpo spuntarono le ali; prima nuotarono, poi saltarono finché un lapillo del falò li consumò e sparirono senza lasciare traccia. All’alba alcuni videro una grande aquila nera e dorata emanare raggi di luce come un arcobaleno, altri videro un gran falò rosso sangue, come un cuore. Fu allora che la vita entrò in movimento, l’universo iniziò a battere, le tribù danzarono e cantarono con rinnovato fervore, ringraziando. L’alba era arrivata.

Carlos Jesus Castillejos, “I nuovi veggenti”, ed. Chakaruna

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