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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, febbraio 26, 2022

💛Monte Sirai Tanit capovolta

 Prendo spunto da un post recente di prof. Sanna, di dieci giorni fa(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10222491975341695&id=1039280542), nel quale scrive, tra le altre cose:

"mentre il pronome indicativo ‘he’ è reso con una assai ampia varietà formale di cosiddette ‘Tanit"

[...] yhwh' (indicativo del Dio biblico, di cui si trovano scritti in documenti, in vari luoghi della Sardegna) è reso anche con l’acronimo, ovvero ‘Y’ e con il pronome indicativo ‘he’ (lui/lei)"

Nell'immagine postata, allegata al link in questione, si possono vedere i tanti modi in cui si scrive yhwh in scrittura nuragica. 


Vorrei soffermarmi un attimo sulla Tanit, e sul pronome che rappresenta," he'. 

Questa parola, questa lettera, rappresenta anche il quinto archetipo Ebraico, con funzione" vita", e la lettera corrispondente, è proprio la H. 

La lettera He', era considerata la più Sacra dell'alfabeto. È senza suono, perché rappresenta il soffio Divino che viene insufflato nell'umano, per dare la vita. 

Assume Forma nel Femminile, in quella che è considerata la Matrice di connessione direttamente con il Divino: la nostra Kundalini, con le due nadi laterali di polarità energetica opposta, Ida e Pingala, Femminile e Maschile. 

È considerata quindi, un principio androgino, simbolo del Fuoco divino che arde nell'Umano. 

È l'uomo all'interno del cerchio, come l'uomo vitruviano che con i suoi cinque punti, come un pentacolo, tocca il cerchio, la divinità, a sua volta, inscritto in un quadrato, la terra. 

È la quadratura del cerchio, che la nostra Tanit, rappresenta molto bene. 

Una Tanit Femminile, perché il cinque è legato a Venere e al suo percorso pentacolare nell'arco di 8 anni, nel cielo. Ma e anche legata, Esotericamente al Toro, che presiede il quinto chakra, il chakra della gola, Vishudda, che trova la sua corrispondenza, come abbiamo visto altre volte, nell'apparato riproduttivo femminile

Vishudda/udda

Ma anche "gutturu(gola) /uturu/utero. 

Perché la gola, la laringe crea, tanto quanto l'utero. 

Utero, che è indissolubilmente legato, nella sua conformazione stilizzata, al toro. 

Un'energia monadica androgina, taurina/uterina, che consente la creazione. 

Infatti le Tanit, sono sempre rappresentate con due caducei affianco. Il Caduceo che simboleggia la forza trasmutante, frutto della sinergia degli Opposti, una forza di nascita, di rinascita, di traghettamento, di percorso, che poi sarà rappresentato da Mercurio, l'agente trasformante alchemico, che si presenta come la stessa testa della Tanit, con la falce lunare sulla testa. 

Falce lunare,, che rappresenta anche le corna taurine. 

Perché è vero che la Tanit rappresenta il Femminino, ma ha inglobato in sé, anche il Mascolino, perché governa e domina gli opposti. 

Tutte le antiche rappresentazioni di divinità o semidivinita', o dei simboli senza nessun riferimento umano, come quelli di Gobleki Tape, risalenti al 10.000 a.C, fanno riferimento a questa H mercuriale, sinergia degli Opposti. Un grande potere, per chi riesce a gestirlo, e la Tanit, in quanto padedra del dio solare Baal Hammon, il suo volto manifesto ne è degno veicolo. 

Una coppia "importata" da Cartagine, nel VI sec.a.C., o forse è meglio ipotizzare che qui già coesistevano, come forze sinergiche primordiali, rappresentate dalle tombe dei Giganti, con la loro conformazione taurina/uterina, con l'ingresso del pozzo Sacro di Santa Cristina, dove sole e luna agiscono in sinergia, con i pozzi sacri in generale, con i nuraghi, fallici e uterini insieme, con le Domus de Janas, istoriate di protomi taurine/uterine. 

Avevamo già, in Sardegna, da secoli, questo senso della sinergia degli Opposti che genera la vita. 

Ne avevamo colto il senso intimo, poi manifestato nelle nostre opere megalitiche. 

Senso, e concetto, presente già nelle Domus de Janas, dove la sovrapposizione delle protomi taurine, indica anche la coppa uterina che coglie, accoglie, e produce nuova vita.


Ma tutto questo, deriva da una semplice osservazione astronomica, del cielo. 

Avete notato come alcune Tanit abbiano il braccio destro leggermente più sollevato rispetto al sinistro, rispetto all'osservatore?

Il braccio leggermente sollevato indica la direzione del sole e della luna, da est, da destra verso sinistra. 

Ho immaginato la Tanit come un osservatorio astronomico, come quella "toppa di chiave" dalla quale si osserva un panorama. 

Nei tempi antichi, gli osservatori astronomici erano molto diffusi. Ci si orientava seguendo le dinamiche degli astri, dei pianeti, il percorso lunare e stellare. 

Il percorso della luna, segue la linea est-ovest, esattamente come il percorso del sole. 

Il giorno dell'equinozio di primavera e d'autunno il Sole sorge ad Est e tramonta ad Ovest Durante la primavera e l'estate il Sole sorge a Nord-Est e tramonta a Nord Ovest. Durante l'autunno e l'inverno sorge a Sud-Est e tramonta Sud-Ovest.

Quindi, la Tanit, rappresenta, in termini astronomici, il fattore equinoziale di equilibrio tra i due solstizi. Ecco perché talvolta viene rappresentata con il braccio destro un po più alto. 

(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/il-menat-e-santa-cristina.html) 


"Il Menat(uguale alla conformazione della Tanit), trasposto nella conformazione architettonica dell'ingresso dei pozzi sacri, è il fattore equinoziale equilibrante tra i due solstizi. È l'alfa e l'omega astrologico, perché la Costellazione e il segno zodiacale del Toro, governano la gola, perché in principio era la Parola, e la parola, il suono[...] 

Il Menat rappresenta l'equilibrio equinoziale, il portale equilibrante, come una Tanit, il contrappeso, che consente la creazione. 

Attraverso il Menat, l'ingresso del pozzo Sacro, le acque, l'elemento femminino, vengono ingravidate dal Fuoco sacro del Logos Solare. 

Le rende Sacre. 

Questo, significa, dominare il Toro, le energie bestiali, e renderlo sacro.

Gli Antichi Egizi raffiguravano l'ingravidamento attraverso l'Ankh avvicinato alla bocca. 

Perché la parola crea, ha la stessa potenza creatrice di un utero. 

"Gutturu(gola in sardo)/utero" 

"Utturu/utero". Molto simili.

[...] Il Menat è il simbolo di questo sacro equilibrio, per poter accedere alla trasmutazione

[...] Il Menat, come avevo già sottolineato nei miei post, è Geometria Aurea e Sacra, legato, per proporzioni alle nostre Dee Madri, con le proporzioni auree degli angoli a 72°, le stesse del pentagono, simbolo di Venere, insieme alla stella a 8 punte, della Tanit, dell'ingresso del pozzo di Santa Cristina, e degli ingressi dei nuraghi, e della precessione degli equinozi.

La simbologia va amplificata su un significato più universale e cosmico, astronomico.

Ci sono precisi rapporti numerici e angolari aurei, che dimostrano come, attraverso essi, nel passato, non solo si cercava di manifestare il Divino nella materia , e sublimarla attraverso esso, ma l'intento era quello di sentirsi parte, anche attraverso le loro opere, di un ingranaggio universale più ampio, ciclico, perfetto, aureo


[...] Si cercava la proporzione aurea anche nella rappresentazione del Femminino, anche architettonica, in modo che Maschile e Femminile fossero in equilibrio sinergico e le stesse opere manifestassero, energeticamente, tutta la loro potenza, possibile solo attraverso la sinergia degli opposti.

Perché diventassero, come è nel grembo femminile, nella vulva triangolare, nell'Hator "Madre delle Madri", casa di Hator, la casa dell'Oro, del Sole, dell'energia Maschile, anche nella concretizzazione architettonica.

Inscindibili l'uno dall'altra.

Sole e Luna, come le due "oo" della parola oro.

È l'energia maschile che tiene in piedi questo legame, il centro del nostro sistema solare, gravitazionalmente parlando.

E tiene in piedi anche la precessione degli equinozi, che indica la ciclicità della vita su tempi ciclici più lunghi, cosmici, universali.

Ma, ancora più importante del Sole, è il Sole Nero, la Madre delle Madri, Hator, Iside, Lilith, e tutte le divinità femminili che verranno dopo, che ancestralmente, come tutte le divinità primordiali, avevano un'energia maschile e femminile insieme, e che poi, declasseranno ad unica energia femminile, lunare.

Sin, era infatti la divinità sumerica, babilonese, mesopotamica della luna, nonostante fosse di genere maschile.

Perché le originali energie, solari e lunari, erano androgine.

Infatti Sin-cronismo indica due cose che avvengono in contemporanea, come anche sin-cretismo, convergenza di due(o più) elementi ideologici apparentemente opposti, inconciliabili, e via dicendo con le parole che hanno come radice "Sin", che indica polarità maschile e femminile insieme, energia femminile lunare in un corpo maschile."


Io sono convinta che la Tanit  nasca qui in Sardegna, da una osservazione astronomica del percorso del sole e della luna.

È una proporzione aurea, una delle tante, della nostra Antica Civiltà. 

Che nasca nel Sinis, come divinità androgina. 

Una divinità maschile, che va in sincrono con quella femminile

Sinis/sin-/sincrono. 

Si-N-iS

Ta-N-iT

Tan/Tin. Una bella coppia maschile e femminile, senza considerare che originariamente, il nome della Tanit era Tinnit. 

Ancora meglio. 

Per quel gioco degli specchi, dello speculare, del gemellare, tipico della nostra Antica Civiltà, abbiamo un Tin-, speculare al -nit. 

Il gioco degli specchi, del gemellare, così diffuso nella nostra Antica Civiltà, perché avevano capito benissimo, che solo la sinergia degli opposti porta alla nascita, alla rinascita, all'immortalita'

Il gemellare come veicolo del divino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html) 

E la sinergia degli opposti è quel caduceo che affianca sempre le Tanit nei petroglifi. 

Ecco perché la Tanit è così importante nell'antico alfabeto sardo, e il motivo per cui si rappresenta la divinità sarda yhwh, con la he', che indica un pronome maschile e femminile, rappresentata da una Tanit androgina, Monade, potentissima, Custode delle due energie complementari. 

Colei che consente alla divinità di manifestarsi nella Forma

Non può che nascere qui, una divinità monadica. Ne abbiamo rappresentazione formale, in ogni nostra struttura, dove vi è sinergia degli opposti, persino nella scrittura.. 

Poi si è differenziata, a Cartagine, diventando solo femminile, e ovunque si sia diffusa. 

La Tanit era vita, era Ankh, era stella a cinque punte, era angolo a 72 °, ingresso nel grembo dei nuraghi e dei pozzi sacri. 

Era scrittura che reggeva, che veicolava messaggi sacri. 

Era osservatorio astronomico preciso, che seguiva il moto del sole e della luna in Sin-crono, nel Sinis, nella terra dei Giganti, i veri Architetti del Sator - Sinis, in specularità con quell'enorme ingranaggio dell'universo, di cui avevano capito ogni dinamica. 

E aspettavamo i Cartaginesi, per conoscere la Tanit? Aspettavamo al VII sec.a.C.? È ridicolo solo a pensarci. 

O forse è più onesto pensare che tutta l'Antica Civiltà Sarda era già da secoli, rappresentativa di quell'equilibrio equinoziale, mercuriale, di sinergia di opposti, simboleggiata dalla Tanit, al punto da inserirla come uso corrente, nella scrittura, nel nome della divinità monadica dei Sardi. 

È tempo di incominciare a pensare con logica, e a rivalutare la storia che ci hanno propinato. 

Una sola immagine, oggi, la Tanit capovolta all'interno dell'area archeologica del Monte Sirai. 

La Tanit della dimensione divina, dell'immortalita'. 


Per approfondimenti sulla precessione degli equinozi e sulla Tanit:

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html


https://maldalchimia.blogspot.com/search?q=Tanit


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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Monte Sirai Tanit capovolta



mercoledì, febbraio 16, 2022

💚Statuina greca campaniforme con fiore 8 petali

 Stupenda statuina-giocattolo  greca, campaniforme, risalente al 700 a.C., che presenta varie simbologie, legate al Femminino.

Inanzittutto, la forma, a calice rovesciato, detta anche a campana, ma io preferisco chiamarla a coppa rovesciata, perché la coppa è simbolo del ventre femminino.

La fattura è stupenda, molto ricercata, molto elegante. Il collo allungato conferisce un'estrema eleganza, insieme alle braccia inglobate discretamente nel corpo campaniforme, e alle gambe snodate, che si prestano al gioco e alla seduta.

Sul collo vi è una doppia decorazione ad angolo, non ben definibile. Mi ricorda certe decorazioni a chevron, all'interno delle Domus de Janas, che indicano la duplicazione, la manifestazione ed estensione attraverso la ripetizione intesa come capacità creativa, generativa.

Il fatto che questo simbolo sia sul collo, sul chakra della gola, è in risonanza con la capacità creativa, perché il suono crea, e lo dimostra anche l'assonanza fonetica tra questo quinto chakra della gola Vishudda, con l'apparato riproduttivo femminile in particolare, che in sardo viene chiamato "udda", che era un sintagma sacrale accadico, secondo l'interpretazione di prof. Dedola, glottologo, che, pronunciato dagli officianti sacerdoti di quel periodo, augurava, a fine cerimonia ritualistica, l'andare "verso il sole" ("ud-da").

Sul lato sinistro, appeso come un orecchino, ha una sorta di ciondolo a forma di tre cerchi concentrici. 

Il lato sinistro è il lato del Femminino, e i tre cerchi concentrici, i tre anelli, indicano la capacità triadica e creativa di "nascita/morte/rinascita".

Al centro del petto, sul chakra del cuore, ha una decorazione triangolare, a coppa, con il vertice verso il basso, chiaro riferimento al pube femminile, decorato con tredici linee orizzontali e nove puntini sulla sommità.

Il tredici è legato al fenomeno della tredicesima luna( per approfondimenti sul significato vi rimando al mio link a riguardo https://maldalchimia.blogspot.com/search?q=Tredicesima+luna) 

La Tredicesima luna è collegata al mondo degli spiriti, ai reami dell'oltretomba, agli antenati. 

È una luna oscura, che porta in sé estrema energia alchemica, trasformativa.

Vengono richiamate, in queste lune, gli spiriti delle Antiche Madri, come le banshees, in alcune culture, quelle che sono in contatto con il mondo dei morti. 

Una tredicesima luna tutta femminile.

E il numero nove invece, è legato anch'esso al Femminino, perché richiama il nono Sacro Archetipo Ebraico Teth, il grembo, la Kundalini, la Sapienza, con funzione "cedente", attraverso il quale, l'energia mascolina può manifestarsi nella Forma del Femminino.

Le decorazioni a spirale, speculari, ad altezza dei seni, che terminano, ognuna, con una decorazione triadica, indicano il labirinto dell'espansione, del divenire, come un cordone ombelicale che si snoda attraverso l'espansione verso la vita, attraverso la ciclicità della "nascita/morte/rinascita".

E poi sul ventre, il simbolo più bello, il fiore con otto petali, simbolo, insieme alla stella a otto punte(si equivalgono come simboli), del Sacro Femminino, di Sirio, di Venere, che traccia nel cielo un tragitto pentacolare nell'arco di otto anni.

L'otto è anche il simbolo dell'infinito, dell'Unione degli Opposti, tra Cielo e Terra, tra Umano e Divino.

Perché queste splendide statuine, parlano comunque di connessione con il Divino, ne esprimono la Bellezza e l'armonia.


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

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Statuina greca campaniforme con fiore 8 petali



💚Brocca cipriota con cicogna

 Splendida brocca in terracotta appartenente al periodo "Cipro-arcaico" I, datato al  750–600 a.C, "cultura cipriota, con altezza di 26,4 cm( linea di credito: Collezione Cesnola, acquistata in abbonamento, 1874–76). Esposto al Met Museum di New York. 

La decorazione presenta dei simbolismi interessanti. 

Inanzittutto la rappresentazione dell'uccello che presenta un becco lungo, tipico degli uccelli d'acqua, come le cicogne, perché il becco lungo, consente, insieme alle lunghe zampe, di catturare i pesci, sui quali si basa la loro alimentazione, anche se ci sono uccelli dal lungo becco, come i colibrì, che si nutrono del nettare dei fiori, o uccelli che hanno abitudini arbicole, il cui becco lungo consente loro di staccare la corteccia o introdurre il becco nelle cavità dei rami. 

In questo caso si tratta della rappresentazione di un uccello d'acqua, che potrebbe essere proprio la cicogna, perché presenta degli elementi che fanno pensare alla complementarietà tra gli opposti, e quindi alla creazione, all'atto della nascita, del quale, la cicogna è un elegante simbolo, visto che "porta i bambini", come dice la tradizione popolare. 

Nella rappresentazione grafica di questa cicogna, è implementata anche la rappresentazione di un pesce, come se fosse parte del suo corpo, poi ripresa singolarmente, sul lato destro. 

Perché il pesce rappresenta sia l'elemento "acqua", ma anche  l'elemento che è tipico della cicogna, che è un uccello di terra, di acqua e di aria, e che quindi, ingloba in sé, anche l'elemento acqua rappresentato proprio dal pesce. 

Sagoma del pesce, che è posizionata proprio nel ventre dell'uccello, nel grembo, dove nel simbolico "liquido amniotico", si manifesta la creazione. 

Infatti il pesce, ha una doppia simbologia.

Con la sua forma ad ogiva,  rappresenta anche il "pesce/mandorla mistica" della Vesica Piscis, l'unione degli Opposti, evidente soprattutto nel pesce singolo. 

Il pesce invece, implementato nel ventre della cicogna, presenta una decorazione con due moduli a semicerchi concentrici, poggiato su un modulo orizzontale, e, tutti e tre i moduli, hanno una serie di 6 tratti ciascuno, a rappresentare il sei, che simboleggia la Coppia alchemica, l'unione degli Opposti. 

Unione degli Opposti, necessaria alla Creazione, alla Nascita, ma anche alla Rinascita. 

Perché di Rinascita parla questa brocca. 

È infatti presente la simbologia numerica del 7, legata alle Pleiadi, che fanno parte della costellazione del Toro, che erano considerate luogo di nascita stellare, e luogo astrale di tappa ultima, insieme ad Aldebaran(l'occhio rosso del Toro), lungo l'asse "Sirio/cintura di Orione/ Aldebaran-Pleiadi"(lungo la Via Lattea), come ho scritto tante volte sull'altra mia pagina JanaSophia, per la rinascita dopo la morte. 

Vi è infatti la simbologia di una traiettoria con sette piccoli simboli, quasi una freccia, accompagnata da due simboli per lato, che hanno una doppia valenza, astrale e solare. 

Sto parlando delle due svastiche, che rappresentano sia la svastica solare, con il suo percorso destroso di creazione, di nascita, appunto, ma anche il ruotare dell'Orsa minore, intorno alla stella Polare. 

Anche l'Orsa minore ha sette stelle, e presenta un moto destroso, come la svastica solare. 

Due simbologie che si sovrappongono,  perché, sia che si parli di Sole, o che si parli di Orsa minore con la sua Polaris, sempre di stelle si tratta. 

L'una che illumina il giorno, le altre, che illuminano la notte. 

Complementari, nella finalità comune, di fare luce nel cammino terreno dell'uomo, e nei suoi spostamenti, indicandogli i punti cardinali principali, il Nord della stella polare, l'est e l'ovest dell'alba e del tramonto del sole. 

Sette occhielli, a forma di pesce( ancora Vesica Piscis, sinergia necessaria alla "nascita/rinascita") sono rappresentati sul lato superiore, e sette sono le decorazioni sul dorso del pesce. 

Sul dorso della cicogna, invece, è presente una decorazione circolare, su un supporto, con tre cerchi concentrici, che rimandano alla simbologia triadica, creativa, della "nascita/morte/rinascita". 

Mentre, in quella che sembrerebbe un'ala sollevata, è presente una decorazione, quasi con due "ingressi ad arco" ravvicinati. 

Probabilmente, l'ingresso terreno, e l'ingresso celeste dopo la morte fisica. 

Il color ocra, che viene usato in queste decorazioni, rimanda alla Fertilità del sangue mestruale, simbolicamente coadiuvante alla rinascita, ad una nuova vita, e, se notate, viene usato in tre punti simbolici strategici: nel ventre della cicogna, nel pesce sulla destra, nella conformazione a triangolo(la triade creativa) della pinna della parte terminale del pesce, nei due "ingressi ad arco" nell'ala della cicogna, e nei 7 "pallini" sulla "pinna" dorsale del pesce. 

Un vaso meraviglioso, stupendo, per fattura e per simbologia. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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Brocca cipriota con cicogna



martedì, febbraio 15, 2022

💙26/2/2022 Luna Piena in Leone

 Domani, mercoledì 16/02/2022 abbiamo la Luna Piena in Leone.

Una Luna Piena estremamente potente, per una serie di motivi.

Il primo, è che cade proprio all'interno di quello spazio temporale dei 21 giorni tra il 2/2/2022 e il 22/2 /2022, del quale ho già parlato nel mio precedente post.

Una Luna Piena sotto un segno di Fuoco, in un periodo contrassegnato, come abbiamo visto, da tre segni d'acqua.

Due polarità, fuoco e acqua, che si richiamano prepotentemente, a ridosso di una congiunzione Marte/Venere, avvenuta il 13 febbraio, e a ridosso di San Valentino, appena trascorso.

Luna Piena che cade di mercoledì.

Ancora Mercurio che richiama il caduceo, l'Unione degli Opposti.

L'energia di questo 16/02/2022( somma della data, numero per numero) è quella del quindicesimo Sacro Archetipo Ebraico Samech, con funzione "pressione".

Ha una forma quasi circolare, perché, come un cerchio, deve comprimere, deve quasi "spremere".

Un cerchio come l'Oroboro, attraverso il quale, con la sua circolarità e ciclicità si attraversano delle dinamiche esperienziali evolutive.

Un cerchio, come il punto zero, dal quale si riparte ogni volta.

E si riparte dalle origini, dalle nostre forze istintive, creatrice, generatrici.

Un'autofecondazione forte, potente, leonina, che viene supportata dal sostegno divino, dall'Universo.

Questo aspetto è molto importante, perché si sposa benissimo con l'aspetto solare del segno del Leone, che è governato, appunto, dal Sole. 

Con una Luna Piena in Leone, ecco che si crea, in linea con tutte le sinergie di questi ultimi tempi, anche la sinergia "Luna/Sole", visto che il Leone è un segno maschile.

Un segno zodiacale alchemicamente legato al terzo Chakra del plesso solare, al quarto chakra del cuore e al settimo chakra della Corona(il sesto Chakra, quello del Terzo Occhio, ha un'energia lunare, poiché è legato all'intuizione). Legato quindi all'emotivita' istintuale, che deve trasformare la sua intensa energia attraverso il chakra del cuore, canalizzando le energie, fino ad arrivare al chakra della Corona, il settimo, Sahasrara, dove si ha padronanza delle proprie energie, si è regali come il Leone, e si è al culmine della trasformazione alchemica.

In quello stadio che viene chiamato di "Uomo divinizzato", rappresentato da quel 666 che si armonizza nei tre chakra superiori, diventando un "6x3", un "18", che, in riduzione teosofica, diventa un "9", la Completezza, la chiusura di un cerchio, il grembo da cui si rinasce continuamente, la Saggezza, la kundalini, le nostre due nadi in equilibrio.

La partenogenesi.

Si, perché il Leone, che rappresenta il Sole, diventa talmente potente, da poter rinascere a sé stesso, resettando tutto ciò che ha imparato ed esperito fino a quel momento, dissolvendosi come l'acqua ragia, l'acido tinto di verde, dal quale prende il nome il Leone Verde che divora il Sole, sé stesso, l'Oro metallico che ha raggiunto a fine percorso, l'alba di un nuovo inizio.

Questo importantissimo processo alchemico, potente e catarchico, si manifesta proprio per questa Luna Piena del 16, a pochissimi giorni dalla chiusura del portale dei ventuno giorni tra il 2 febbraio e il 22 febbraio.

E, guardacaso, cade nel quindicesimo giorno tra il 2 e il 22, proprio come l'Archetipo Samech che governa questa giornata.

E, la "pressione" che esercita, per tirare fuori la nostra energia leonina, si sente tutta.

È questo il momento. 

È la fine di questo straordinario percorso iniziatico che l'Universo ci ha voluto donare in questi 21 giorni, sempre in crescendo, supportati sempre dalla complementarietà delle energie, come abbiamo visto in precedenza.

Il numero 15, è anche considerato da sempre, il numero più vitale, più fertile, più erotico, perché era collegato al quindicesimo giorno del ciclo "lunare/mestruale", il giorno più fertile, quello dell'ovulazione.

È il ritorno del nostro aspetto androgino, completo. E infatti l'Arcano Maggiore XV, è quello del Diavolo, che ha un'energia androgina e che può permettersi quindi il "Solve et coagula", quell'identico processo a cui arriva il Leone al culmine della sua illuminazione, quando può permettersi di distruggere se stesso, per rinascere a nuovo Oro.

Ci viene chiesto di fidarci, di destrutturare tutto ciò in cui abbiamo creduto finora.

Di essere dei Soli Neri.

Il Sole dietro il Sole.

Il Sole che genera il Sole. 

Di sentirne l'abisso, ma anche la vertigine di una nuova rinascita, con nuove vesti, con nuove "confricazioni".

Con nuove scintille.

Abbiamo raggiunto un certo equilibrio.

Non possiamo cadere. Non adesso.

Siamo dentro il potere del vuoto.

Tanto abbiamo implementato, e tanto, possiamo permetterci di rilasciare.

Siamo cuori pulsanti.

Abbiamo rilasciato, spinti sotto pressione, il nostro colore ovunque.

Abbiamo dipinto nuovi scenari, nuovi orizzonti.

Ci siamo alleggeriti, non senza quel dolore terribilmente e meravigliosamente umano, che si è trasmutato in un nuovo percepire, in nuovo volo, che si fida delle sue ali, non del ramo su cui poggia. 

E questo spazio Sacro, conquistato con il nostro stesso sacrificio( nel senso letterale, di aver "fatto sacro"), pulsante, radiante, è il nostro spazio delle nostre infinite possibilità, che si rinnova ad ogni ciclo alchemico.

A chiusura di questo, con questa Luna Piena in Leone, potentissima, siamo in quella dimensione energetica, che si manifesta come "zazen", in seno all'Archetipo Samech, e che Osho definisce come "stare nella propria fonte", in equilibrio, perché ha imparato a gestire l'energia in eccesso, mettendola a disposizione della creatività, della nostra Essenza, della nostra Verità. 

Non ci dobbiamo far andare bene tutto. 

Non dobbiamo compiacere nessuno. 

Non ne abbiamo più bisogno. 

Non ne abbiamo mai avuto, veramente bisogno. 

Dobbiamo creare e manifestare noi stessi, nel migliore dei modi.

A prescindere da tutto e da tutti. 

Non abbiamo nulla da perdere. Ciò che si perde, non era in Frequenza. 

Ciò che si guadagna è rinascere a noi stessi. 

In noi stessi. Partendo da noi. 

Non dagli altri o da fattori esterni. 

E questa, è la potenza più grande che ci possa essere. 


Tiziana Fenu

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💙16/2/2022 Luna Piena in Leone



💙Iodio. Leda e il cigno

 Mi sono sempre chiesta se lo iodio avesse a che fare con la lettera Iod, la decima lettera dell'alfabeto Ebraico, il Sacro Archetipo, che corrisponde anche alla prima delle quattro lettere che compongono il nome di Dio in Ebraico( Iod- Hey- Vav-Hei). 

Lo Iod rappresenta il principio maschile e femminile insieme, e può essere considerato come il 10% dell' energia di Cristo che dal piano spirituale si manifesta sul piano fisico attraverso l'energia sessuale. 

È l'energia solare dentro di noi( così come nel nome di Dio , lo Iod rappresenta il lingam, ed Hei rappresenta sia la donna che la Yoni e Vav rappresenta l'uomo)

In ogni fucina sacra dell'atto sessuale si lavora con il fuoco sacro di shakti sessuale( la kundalini) racchiuso nello sperma e nell'ovulo, che non rimane circoscritto all'orgasmo genitale, ma risale il midollo spinale, vero grembo  del potenziale sessuale infuocato di Shakti dello Spirito Santo, come se fosse un serpente di ottone( il serpente di bronzo nominato nella Bibbia)formato dalla lega di due elementi, rame e zinco( maschile e femminile, yin e yang, Ida e Pingala, ecc), diventando cosi il caduceo di Mercurio, il midollo spinale, la Shekinah, la Presenza Divina. 

Il valore numerico delle lettere  Iod -Hei-Vav- Hei è 26, quindi 8, il numero dell' infinito, di Dio.

Lo Iod è il cibo dell' anima umana, cioè dei terrestri

Nella copulazione alchemica sessuale, lo Iod( la decima, il potenziale shakti del fuoco) lascerà suo padre( sperma) e sua madre( ovulo) e lungo la spina dorsale, il grembo, si unirà alla moglie( alla testa, Hei, Iside e kundalini) e saranno uno( fuoco nel Vav di marito e moglie). Così dice la Genesi.

Arrivare alla conoscenza tramite la trasmutazione e irradiarne i frutti di Luce, i frutti dello Iod. 

Perché tutto ciò che scende dall'alto( l'Ain Soph Aur, l'assoluto solare), deve ritornare all'Assoluto Solare, al Divino.

Per questo motivo, quando si parla di connessione tra Fiamme, avviene una triangolazione energetica, dopo la connessione tra i loro chakra del cuore, tra i reni delle due Fiamme e l'energia Divina.

Perché i reni sono il nostro centro alchemico e fisico di depurazione, ma anche il centro energetico vitale di forza, di Vita, di procreazione, di estensione e duplicazione, della Scintilla Divina nella materia.

I reni sono gli organi maggiormente coinvolti nel coinvolgimento sessuale.

È come una danza primordiale, un movimento istintivo, animale, selvaggio, connaturato alla sopravvivenza. 

La nostra fisicità funziona cosi.

Riceviamo energia solare attraverso i sensi, attraverso la forza sessuale.

La trasmettiamo alla terra per nutrirla, e poi la terra restituisce quell'energia solare nell'Assoluto solare. 

È così che l'Universo viene sostenuto, alchemicamente parlando

La Divina Madre viene chiamata in ebraico anche la Vergine del Mare, Elah- Yam. 

Ecco perché lo iodio si sprigiona dal mare come un elemento volatile che va verso l'alto, ed è vitale per il nostro metabolismo. 

Dobbiamo generare la Luce nella nostra fisicità, come nel racconto mitologico di Leda e il cigno, dove rappresenta lo Spirito Santo. 

Mito presente nelle “Metamorfosi”(ca. 8 d.C.) di Ovidio, Leda e il Cigno.

Leda, regina di Sparta e madre di Elena, adagiata sulle rive di un laghetto, stava trascorrendo un candido momento di riposo. All’improvviso dal bacino del corso d’acqua comparve un cigno bianco, si trattava di Zeus. Il capo degli dei si era tramutato per poter possedere la splendida fanciulla. Fu così che riuscì a raggiungere il proprio scopo, non solo compiendo l’atto passionale che desiderava, ma riuscendo a procreare, con la fanciulla, due gemelli: Polluce e Castore.

Castore e Polluce. I Gemelli. 

Questa concezione cosmogonica del "doppio", di cui ho parlato tante volte, essendo estremamente presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, delle coppie primordiali Gemelle cosmogoniche che creano la prima civiltà, ha un'enorme importanza, perché astrologicamente, quella che venne definita l'eta' dell'Oro, che anticipa e prepara il terreno a  quella del Leone, solare, abbagliante, si trovava, come cloruro equinoziale, quando il sole sorge, all'equinozio di primavera, sotto la costellazione dei Gemelli.

Si narra che il primo fuoco degli umani, venne acceso nell'età aurea dei Gemelli, forse un milione e mezzo di anni fa, quando si scoprì che con due bastoncini "gemelli", per confricazione, cioè per notevole sfregamento, si poteva creare la scintilla di vita, di sopravvivenza, del fuoco.

Questo concetto del "gemellare", dal quale scaturisce il fuoco vitale, poi è rimasto nel corso dei secoli, fino ad arrivare anche al periodo che riguarda le concezioni cosmogoniche in Egitto, quindi sino al 6000/4000 a.C.circa, periodo dell'era dei Gemelli, appunto.

Ecco perché le divinità creatrici sono come gemellari in una stessa entità, androgine.

Ed è per questo motivo che crearono coppie(maschio e femmina) in numero uguale, per creare i primi nuclei di Umani.

Ed ecco perché questo è stato riflesso anche sul piano terreno. 

La "confricazione", il contatto fisico, è necessario per accendere la Fiamma, per illuminare proprio fisicamente, a completamento, il nostro percorso spirituale. 

Per questo motivo Salomone disse 

"La sua bocca è molto dolce; sì è del tutto adorabile. Questo è il mio amato( lo Spirito Santo) e questo è il mio amico o figlie di Gerusalemme( le nostre fisicità)"

È la santità del sesso. 

In altre parole, quando stiamo trasmutando l'energia sessuale o la forza solare che è dentro il nostro iod (il nostro seme, il nostro sperma e l'ovulo), la luce di Shemesh( "sole" in ebraico) cresce dentro di noi. Il nostro vir Aun, la virilità, il nostro Shamshon, Samson, la nostra volontà solare si sviluppa in noi.

Ed è una volontà solare che si manifesta in ogni campo della nostra vita, non solo in quello sessuale. 

La materia si sublima partendo dalla stessa materia, non dallo Spirito. 

Lo Spirito funge solo da trigger. 


Dipinto "Leda e il cigno" di François Boucher (1742) 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

Iodio. Leda e il cigno



💙San Valentino ampliato

 #SanValentinopersempre

Ripropongo, ampliato, con interpretazione Archetipale. 


San Valentino. 

La festa dell'Amore, degli innamorati.

Quando qualcuno ci piace tanto, diciamo che ci fa salire l'ormone. 

Ma cosa significa la parola ormone?

Sono andata a vedere l'etimologia.

Incredibile.

Deriva originariamente da una parola greca, "hormo" , che significa "mettere in movimento", "impulso dell'essere", la "forza dell'Essere" .

L'ormone. 

Cosi piccolo, eppure in grado di rivitalizzare l'organismo umano.

Eh si, perché quando ci si innamora, le ghiandole endocrine producono ormoni che ci ringiovaniscono e ci rivitalizzano. 

Si ruota intorno all'Amato come fosse un sole, vicendevolmente, e da questa collisione di orbite d'Amore, nascono nuove dimensioni. 

Dove ognuno dei due porta la sua

dimensione.

L'uomo è uragano, la donna nido. 

L'uomo lotta, la donna è tenerezza. 

I tanti templi edificati per onorare l'Amore parlano di questo.

Uomo e donna, insieme, permettono che il sole entri nella loro dimora. 

Nell'antica Lemuria, nel continente Mu, si narra che ci fossero due modi per riprodursi. 

Il primo, quando le razze umane furono guidate dai "Kumara"(nome che ricorda le Kumari, le  bambine vergini sacre  indiane, considerate la reincarnazione della Dea Durga, la grande Dea Madre) in alcuni templi sacri per ricevere il sacramento del sesso e riprodursi con lunghi viaggi in determinati periodi Lunari.

A questa memoria si deve l'origine della luna di Miele.

Tra gli antichi popoli di Anauach, c'era Xochipilli, il dio del canto, dell'amore e della bellezza, che insegnava a conservare le delizie della luna di miele, perdonando, accogliendo, comprendendo. 

I Lemuriani sublimavano la libido sessuale e avevano grandi poteri cosmici. 

Pare che le donne partorissero senza dolore, come è menzionato brevemente nella Genesi e in molti altri libri religiosi. 

Parlavano con caratteri universali runici, conservati sino a poco tempo fa dai Vichinghi del nord, con potere sugli Elementali della natura. 

Sublimavano il loro orgasmo, senza espulsione, se non per procreare, e questo seme non espulso, creava un'energia che rivitalizzava l'intero organismo umano, riuscendo a vivere dai dieci ai 15 secoli, e potevano vedere perfettamente le dimensioni superiori della natura e del cosmo.

Vedevano la terra esattamente per quel che è: multidimensionale. 

A Lemuria, prima di accoppiarsi nel tempio, l'uomo e la donna passavano per brillanti cerimonie mistiche, il Tao dei cinesi, l'INRI degli gnostici , guidati dall'energia suprema di Dio. 

Si dispersero, quando iniziarono a copulare al di fuori dei templi, ribelli contro i Kumara, allontanati poi dai templi dei misteri, atrofizzati nelle loro facoltà trascendentale, e iniziarono a lavorare e partorire con dolore.

Le antiche civiltà come i Maya, Toltechi e Nahua, e anche la stessa Bibbia, accennandone, parlano di questa "devoluzione" umana. 

Ma c'è un segreto, per ritornare all'evoluzione. Ne parla Freud.

Si tratta della sublimazione dell'energia creativa.

Si è lasciato l'Eden  attraverso il sesso, e attraverso questo, l'uomo ci deve ritornare. 

E la chiave per ritornarci, è l'Amore. 

Che è la particella di divino dentro noi, che compie prodigi meravigliosi. 

I "Valentinias" avevano la loro scuola, dove studiavano i misteri del sesso e i misteri lemuriani e Valentino, lui, proprio il "San Valentino", il fondatore, era un grande maestro illuminato. 

Valentinus era un grande maestro dell'Amore(nato nel 135 d.C.).

Formo' una scuola chiamata "Valentinians", e in questa scuola erano dediti allo studio del cristianesimo esoterico in tutti i suoi aspetti. Sappiamo che era un egiziano filosofo, teologo, predicatore, istruito ad Alessandria, sull' Egitto e sulla Grecia, ma soprattutto venne istruito secondo i Logoi, i "detti del Signore", secondo i canoni più Gnostici dell'esoterismo cristiano di cui lui fu il sommo rappresentante e che gli costò la scomunica. 

Secondo i Velentinians, Dio non creò il male, ma fu creato dai suoi eoni rappresentanti, da quella Sophia (portatrice di semi spirituali da "elevare" verso il Divino) impregnata di Desiderio, necessaria per creare il mondo materiale(creato dal Demiurgo), ma che si eleverà al mondo divino quando si unirà in sigizia, dal greco "syn+zygon", che significa "con giogo", ed indica il momento in cui la Luna si trova in congiunzione( Luna nuova) o in opposizione( Luna piena) al Sole.

Quindi  indica un matrimonio alchemico( tra Luna e Sole) con l'Eone perfetto Gesù (di cui il Cristo psichico terreno, è solo un rappresentante, forse  mai veramente morto sulla croce, ma solo simbolicamente, per insegnare cosa è l'amore). 

Tra gli antichi popoli di Anauach, c'era Xochipilli, il dio del canto, dell'amore e della bellezza, che insegnava a conservare le delizie della luna di miele, perdonando, accogliendo, comprendendo. 

Ecco il significato intimo di San Valentino.

L'amore purificato da ogni velleità egoica, ma anche amore come impegno costante. 

E allora , in questo senso, acquistano un grandissimo valore le sacre parole del Cantico dei Cantici:


"Mettimi come sigillo sul tuo cuore,

come sigillo sul tuo braccio;

perché forte come la morte è l'amore"


Il Sigillo

"Sigillo", deriva dal latino "sigillum", diminutivo di "signum", "segno"), ed è un marchio destinato a garantire l'autenticità di un documento e rendere esplicita la sua eventuale divulgazione o la sua alterazione. 

Mettimi come un segno di autenticità indelebile sul tuo Cuore, che non andrà via, che resterà come un tatuaggio, sul tuo cuore e sul braccio, entrambi simboli di forza. 

Sul cuore, che batte e ti dà la vita, e sul braccio.

Braccia che mi sostengono anche quando, da selvaggia, e in preda agli istinti, vorrò scappare via. 

E allora sì, l'amore sarà più forte della stessa morte, perché la morte ci spoglia di tutto, mentre l'amore ci restituisce tutto. 

Soprattutto noi stessi, la nostra piu' autentica identita' attraverso l'altro. Quel Sigillo vero, autentico, che rimane inalterato nel tempo, nella sua Essenza, e che diventa per noi, motivo di vita, di forza e di orgoglio. 

Motivo per sconfiggere la Morte, che è solo illusione di divisione. 

Perché, come dice Dylan Thomas "Benché gli amanti si perdano l’amore sarà salvo;

E la morte non avrà più dominio". 


Quest'anno, San Valentino, cade in una giornata di lunedì, governata dalla Luna, da un'energia quindi Femminile, intuitiva, profonda, di accoglienza, di sapienza, e da un Archetipo 13( ottenuto sommando numero per numero la data 14/02/2022), che corrisponde al Sacro Archetipo Ebraico Mem, con funzione "liquidità" o "fluidità". 

Un Archetipo Madre, che vi parla del Sacro Femminino, dell'elemento acqua, che fa da complementare al segno di Fuoco del Leone, sotto il quale si trova la luna in questo momento, e lo sarà sino alla Luna Piena del 16, di mercoledì, di cui avrò modo di parlare nel prossimo post. 

Un Archetipo Mem Femminile, che consente la comunicazione tra le due polarità, che accoglie il Mascolino, per dare forma alla sua Essenza, visto la sua flessibilità e adattabilità. 

È l'Archetipo dell'Alchimista, del tredicesimo segno, l'Ofiuco, che domina ogni conoscenza. 

È la Maddalena. 

È l'Iside nera. Il Sole Nero prima dello stesso sole

È il Buco Nero. L'Antimateria. 

L'utero nascosto.

È l'Iniziato che muore a sé stesso per rinnovarsi continuamente. 

Poiché la morte è l'unico principio trasformatore di ogni vera rinascita. 

Ho detto, nel mio ultimo post, che questi 21 giorni, tra il 2 e il 22 febbraio sono come una dimensione energetica a sé, estremamente potente, contrassegnata da tre segni di acqua, Pesci(il 2 febbraio), Cancro(il 12 febbraio, il giorno centrale tra i due), Scorpione per il 22 febbraio. 

Tre giorni, non in sequenza, ma contrassegnati, che stranezza, da tre Archetipi in sequenza. 

Archetipo Yod, il decimo, l'Archetipo Kaf, l'undicesimo, e l'Archetipo Lamed, il Dodicesimo. 

E la sequenza continua(guardate la perfezione dell'Universo), perché questo è il tredicesimo Archetipo, quindi l'Archetipo successivo a quei tre.

L'Universo ci sta indicando un percorso ben preciso. 

Archetipo che corrisponde all'Arcano Maggiore XIII della Morte. 

Oggi, Venere e Marte, si sono incontrati all'alba, sotto la costellazione del Sagittario. Quasi a suggellare questo San Valentino che è importantissimo, perché il nostro primo innamorato, è la nostra controparte, maschile o femminile, della nostra Anima.

Una ricorrenza guidata da un Archetipo d'acqua Mem, sotto una Lunazione sotto un segno di Fuoco come il Leone, guidati da un Arcano Maggiore XIII della Morte, e dentro un wormhole, una dimensione spazio-temporale contrassegnata da tre segni d'acqua, come in un grembo alchemico. 

Grembo Alchemico, che ci chiede di morire a noi stessi, alle proiezioni che abbiamo esteso verso l'amato, o verso noi stessi. 

Ci chiede di morire, di rinnovarci, di cambiare prospettiva, di ribaltare la clessidra. Di vedere le cose, come sono dall'altra parte, anche se non le vediamo. Lasciamo fluire. 

Molliamo la presa. Si può fluire solo se non si hanno ancore che ci tengono arenate nei fondali.  

La mente non serve. La mente confonde. 

Ciò che deve essere sarà. Con leggerezza, con gioia, con accoglienza. 

Non si può accogliere, se prima non si fa spazio. Sarebbe come una cantina satura di tutte le nostre "pesantezze". 

Per essere puri e cristallini come acqua di fiume, dobbiamo evitare di stagnare. E si stagna, con la mente, con l'ego, con il giudizio, con l'attaccamento. 

Onoriamo, in questa giornata, il nostro primo amato, la nostra controparte animica. Ancor prima del nostro amato reale. 

Accettiamola totalmente, senza riserve, accogliendola senza giudizio. 

Molti San Valentino si passano fisicamente da soli. Ma animicamente dobbiamo percepire quella pienezza, che è l'unico Dono che si può fare all'altro, in caso( in "fortuitissimo" caso) dovesse esserci, dovesse essere al nostro fianco. 

Deve poter sentire, che non abbiamo "bisogno" di lei o di lui, per colmare un vuoto. Ma per essere, insieme, quella Completezza e Integrità, che va oltre l'umano, e che forse, da soli, in questi termini umani, non si può raggiungere. 

Deve poter sentire la trascendenza dell'Unione. Del salto quantico, possibile solo insieme, per ripristinare la Monade Originaria. 

Non può sopperire a "mancanze terrene, umane", altrimenti l'alchimia spirituale, non si crea, non si crea trascendenza, alchimia profonda, d'Anima. 

Dove far l'amore, da Umani, diventa "Essere Amore", da Umani consapevoli, portatori di quella Coscienza Cristica, che va al di là della forma, della divisione, dell'assenza, della lontananza, del silenzio. Del vuoto. Semplicemente perché "si è Amore", e si festeggia l'Innamorato sempre. A prescindere. 

Si, che sarebbe meglio averlo a portata di bacio e di coccole. 

Ma talvolta, è richiesto anche questo. 

Benedire, anche questo. 

Perché la nostra controparte animica è sempre con noi. 

Il manifestarsi o meno, dipende da una serie di coordinate già prestabilite, per il nostro percorso d'Anima. 

Niente è andato perso. Ne abbiamo il ricordo e l'esperienza a livello animico, e ci si è amati così tanto, da viverne di rendita, tanto era in esubero l'Amore. 

Si riconosce subito la controparte animica. 

È quella per la quale, e con la quale, si può vivere anche senza. 

Un ossimoro in termini. 

Tanto, le Anime così, che hanno questo ricordo a livello sottile, sono perennemente in questa dimensione sospesa. Vivono, ma sempre con un velo di malinconia negli occhi. 

Per la perfezione e l'intensità di ciò che si è vissuto, prima della divisione. 

Per la Bellezza, e la Completezza. 

Si bastava a sé stessi. Come una Galassia con due Soli. 

Abbiamo imparato a rilucere, a portare luce nel buio, anche da soli. 

Fiamme solitarie. 

Perché davvero, soli, non ci siamo mai sentiti. 

Sentivamo l'energia dell'altro. 

La sua forza, ci ha dato coraggio, squarciando il silenzio, e attraversando linee spazio-temporali, che percepiamo, anche se non vediamo.

Il suo dolore, pur con esperienze diverse, ci ha unito in un'unica lacrima. 

Il suo Amore, è ancora sintonizzato sulla nostra frequenza. 

C'è un'espressione, in inglese, per definire l'innamoramento, che mi piace da morire. 

"To Fall in Love". 

"Cadere nell'Amore". 

Ecco, se "cadi" dentro l'Amore, non puoi evitare di "essere Amore". 

Anche senza un "Valentino" e una "Valentina" 

L'Amore ti riconoscerà, e prima o poi ti restituirà ciò che ti è stato momentaneamente sottratto. 

Il tempo per manifestarci in Pienezza.

In modo da non essere un "vuoto", che incontra un altro "vuoto", ma due pienezze che creano un nuovo Universo. 

Buon San Valentino di Pienezza. 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com 

(opera di Roberto Ferri)

💙San Valentino ampliato



💙 Portale di 21 giorni

 Questa mattina presto mi sono svegliata riflettendo su questo ultimo periodo. Troppe cose che accadono molto velocemente. Molti cambi repentini di Energia, come una clessidra che si ribalta improvvisamente.

Anime Pure e Antiche che abbandonano questa Dimensione.

Non mi addentro in merito. Chi comprende, sa benissimo cosa sta accadendo.

E in tutto questo, eppure, vi viene offerta, dall'Universo, una dimensione di coesione, di centralità. Un perno energetico importantissimo.

Ancora il numero dodici in ballo. "Su Santu Doxi", come lo chiamiamo fin da tempi immemori, qui in Sardegna.

Dodicesimo Sacro Archetipo Ebraico, "Lamed", con funzione "misura", che abbiamo trovato altre volte, quando ho analizzato altre lunazioni o date particolari.


Riflettevo riguardo la dimensione tra queste due date.

02/02/2022

e il 22/02/2022

Due portali energetici estremamente importanti.

Sul 02/02/2022, ho già avuto modo di scrivere, luna nuova in Acquario e portale energetico.

Prendiamo in esame queste due date, il 2 febbraio e il 22 febbraio.

Considerando anche il 2 e il 22, sono esattamente 21 giorni.

I fatidici 21 giorni esoterici di cui si necessita per una qualsiasi "pratica/percorso" spirituale.

Ventuno giorni, al cui centro esatto abbiamo il 12 febbraio, tra due giorni.


Il 2/02/2022 abbiamo la Luna crescente in Pesci. 

Il 12/02/2022 febbraio la Gibbosa crescente in Cancro. 

Il 22/02/2022 febbraio abbiamo la Gibbosa calante in Scorpione. 

Tutti e tre segni di Acqua.


Il 16/02/2022 avremmo la luna piena in Leone, tra l'altro. Particolare da tenere a mente, perché si crea il dinamismo energetico "Fuoco/acqua". Ma della luna piena, parlerò nel prossimo post. 

Poi ho fatto un altro calcolo, e sono rimasta sconcertata. 

Ho fatto la somma totale di ognuna di queste tre date, per vedere a quali Archetipi corrispondessero. 

Pur non essendo tre date in successione cronologica, risultano con una numerazione successiva, "10/11/12"

Vediamo nel dettaglio


02/02/2022 >somma totale 10

12/02/2022 > somma totale 11

22/02/2022 > somma totale 12


Poi ho sommato il 10/11/12, e, come risultato, mi da un "33".

Che dire sul "33"? È forse il numero più esoterico che esista. Lo chiamano "la vibrazione del Maestro". Chi è legato a questo numero ha la capacità di attrarre a sé una Vibrazione Cosmica altamente spirituale. Considerando che le vertebre della nostra spina dorsale sono 33, canale di scorrimento parallelo della nostra kundalini, e percorso iniziatico di Cristo sulla terra, che morì a 33 anni, direi che siamo tutti potenzialmente in grado di attirare questa vibrazione cosmica altamente spirituale. 

Il 33 altamente simbolico e sacro. Alto grado dei gradi massonici in primis, per come lo si intendeva un tempo. Sulle infinite simbologie del numero 33, Numero Maestro, non mi voglio dilungare. 

Io lo sento particolarmente, perché la mia data di nascita, in somma parziale, è un 3/3/3

E un tre, risulta anche quel 12( del 12 febbraio), centralissimo tra il 2 febbraio e il 22 febbraio.


Se analizziamo i tre ARCHETIPI che si succedono il 2 febbraio, il 12 febbraio e il 22 febbraio, abbiamo :


1)Un Archetipo Yod, 10, per il 2 febbraio, con funzione "Concentrazione ",  implodere al minimo volume(la lettera Yod è piccolissima infatti, ma è la prima lettera, per importanza del tetragramma divino YHWH), per poi potersi espandere, come un centro di rotazione importantissimo. Come il sole al centro della sua galassia. Corrisponde all'Arcano Maggiore della Ruota della Fortuna, che esprime l'equilibrio delle due polarità, che intrecciandosi costantemente, creano il dinamismo, l'espansione della vita stessa, della Coscienza e consapevolezza .


2)Un Archetipo Kaf 11, con funzione "penetrazione" per il 12 febbraio, il numero maestro dell'uomo divinizzato, consapevole delle proprie potenzialità divine. Arcano Maggiore della Forza


3)Un Archetipo Lamed 12, con funzione "misura", per il 22 febbraio, che indica, quantifica, la nostra dimensione divina, astrale, la nostra "Merkaba", il nostro corpo astrale di luce, con corrispondenza nell'Arcano Maggiore dell'Appeso. 


Cosa ci indicano questi tre Archetipi in successione, in questi 21 giorni tra un portale e l'altro? 

Indicano che siamo in una dimensione spazio temporale potentissima, lo dimostra la successione dei numeri e relativi Archetipi. Come se dovessimo fare, in questi 21(speculare al 12, il giorno centrale) giorni, un percorso iniziatico (il 33 della somma dei tre Archetipi) di cui ci vengono offerte precise linee guida.


È un percorso iniziatico che si sviluppa come in un grembo, visto che è contrassegnato da TRE SEGNI D'ACQUA, Pesci, Cancro e Scorpione, che richiedono un'immersione totale nei nostri strati più profondi, nella nostra dimensione emotiva, cancerina, mistica e fangosa, scorpioncina, duale e nel contempo, androgina, come quella dei Pesci. 

Si parte dai Pesci, il 2 febbraio, e l'evoluzione è fino allo Scorpione, che, nei suoi aspetti più sublimati e purificati, raggiunge vette altissime di spiritualità.


Un viaggio che comincia, con l'Archetipo Yod, massima concentrazione e potenza su noi stessi, entrando in "penetrazione", tramite l'Archetipo Kaf, nella nostra intima potenzialità, per poi svilupparsi in espansione, attraverso l'Archetipo Lamed, in cui percepiamo la nostra misura, quella dei nostri talenti, della nostra dimensione divina, della nostra capacità di manifestazione.


Gli ARCANI MAGGIORI, in successione, ci indicano come, nella dimensione atemporale della Ruota della Fortuna, se riusciamo ad equilibrare le nostre polarità, si sviluppano "occasioni" in cui, come nell'arcano della Forza, sovrastato dal segno dell'Infinito, possiamo osare l'impensabile, perché le due polarita' sono talmente in equilibrio, da domare il Leone, da poter restare a testa in giù come l'Appeso, e poterci permettere di alleggerirci di tutti questi pesi inutili che in questo periodo, almeno per me, stanno evaporando, stanno diventando inconsistenti. 

Li perdo senza dolore, senza attaccamento.


E c'è anche un'altra cosa importantissima da sottolineare. 

Abbiamo detto che la somma totale dei tre Archetipi(10/11/12) di questi tre giorni chiave, 2/12/22 febbraio, risulta un 33. 

Sommando il 33,  diventa un sei, come la somma del 2022.

Il sei che indica Unione degli Opposti, "gli Amanti Divini". 

E, a suggellare questo percorso iniziatico, in seno a questa complementarietà di opposti, che si snoda in questi 21 giorni tra i due portali, abbiamo, il 13/02/2022, a ridosso del centralissimo 12 febbraio, che segna il punto massimo di consapevolezza, con l'Archetipo 11, Kaf, penetrando dentro la nostra dimensione divina, un evento importantissimo.


La splendida CONGIUNZIONE  del 13 febbraio, a sud-est, all'alba, domenica, TRA VENERE e MARTE , dove i due pianeti si incontrano nella costellazione del Sagittario, quando, dicono gli astronomi, forse si può vedere anche Mercurio, accompagnati da molte stelle cadenti. 

Il "bacio tra Venere e Marte". 

L'unione degli Opposti, che arriva a ridosso proprio del centrale 12 febbraio, e si sviluppa in una giornata(13/02/2022) che, ancora una volta, fa riferimento al numero dodici e al suo corrispettivo Archetipo Lamed, che suggella il portale del 22 febbraio. 

Un "bacio", tra Marte e Venere, che esemplifica proprio il senso di questi 21 giorni tra i due portali. 

Arrivare all'Unione degli Opposti, all'integrazione delle due polarità, benedetti da un Mercurio che incentiva questo scambio alchemico, sotto il dominio di un Sagittario che punta verso l'alto, perché ha integrato in sé, anche la sua parte animale, e può elevarsi spiritualmente. 

Marte e Venere. I due aspetti dell'Amore, complementari, necessari l'uno all'altro per arrivare alla Completezza. 

Integrare queste due Energie, non è facile, una è elettrica, centrifuga, quella maschile, l'altra magnetica, centripeta, femminile. 

Ed è proprio quella femminile ad indicare la via, perché i tre segni d'acqua di questi 21 giorni tra i due portali indicano una maggiore connessione con il Femminino, a partire dal proprio, intimo Femminino. 

Il Femminino ha una funzione cedente, è Forma che consente la creazione, la manifestazione. 

Si chiede il ripristino di una Nuova  Alleanza, il ricordo, la Mem-Oria, ora, della Bellezza che si era. 

Ora, che come Umanità, si necessita di tutta la nostra Presenza e integrazione. 

Venere e Marte si "baciano" il 13.

Arcano della Morte XIII. Si muore a sé stessi, al proprio ego, a quel senso innato di competizione e prevaricazione, e si oltrepassa il limite, e si dà valore, alla propria misura, a quanto si vale. A ciò che siamo stati capaci di diventare in questo percorso esperienziale.

Questo "wormhole" di 21 giorni è il nostro riscatto, la nostra meta, il nostro trampolino di lancio. 

Non per il cambiamento. 

Tutto è già cambiato. 

Siamo stati noi, il cambiamento. 

Mollate ciò che non serve, gestite bene la vostra energia. 

State dove c'è circolarità, scambio. 

Solo lì, si può creare.

Questa dimensione tra i due portali, è incredibile, per la Sacra Geometria numerica che sviluppa, di Perfezione e Armonia assoluta. Ci richiama. Ci vuole con sé.

Siamo noi, il disegno più bello di questa Perfezione. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 


"Venere disarma Marte" Pompeo Batoni, 1776

Portale 21 giorni



💙Lasciate..

 Lasciate le tivù spente per stasera.

Io non la vedo da anni.

Ma il "nessun Gp per i cantanti" arriva come uno sfregio.

Piuttosto ascoltate della musica alla radio, cucinate, disegnate, fate un po di maglia. Fate l'amore.

Impastate e create.

Non subite, non assorbite. 

State nella vostra sovrana dimensione.

Fateli fallire, questi buffoni mummificati. Il paese ridotto alla fame, alla disperazione, alla ghettizzazione e ci perculano senza dignità.


Tiziana Fenu ©®

Lasciate la tivù spenta..



giovedì, febbraio 10, 2022

💛Sos lizzos di Orgosolo(Nurnet)

 Da un post di Nurnet

https://www.facebook.com/506410149437714/posts/4885456224866396/

"Tempo fa un amico di Orgosolo sosteneva che “sos lizzos”, i gigli del bellissimo costume tradizionale delle donne del suo paese, riproducessero i petroglifi presenti sui menhir esposti al museo di Laconi. 

Penso che avesse ragione e ritengo anzi che il primo ideatore di quello splendido ricamo avesse perfettamente compreso, e quindi traferito sul tessuto, il profondo significato sacrale e il messaggio di rigenerazione della vita che i suoi progenitori avevano voluto incidere sulla pietra. g.v.

Nella foto di “Sardegna che passione”: il costume tradizionale di Orgosolo. Negli scatti di Beatrice Auguadro alcune statue menhir esposte al museo di Laconi con il “rovesciato” sovrastante il petroglifo comunemente definito “bipenne”."

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Queste sono le mie riflessioni in proposito. 

Il fiore a tre punte, è sempre stato presente nella storia dell'umanità, un tema grafico che si trova in ogni civiltà, rappresentato in forma geometrica  come un triangolo. 

Si trova in ambito mesopotamico, egizio, miceneo, indonesiano, giapponese, presso i celti( rappresentato graficamente dal Triskel), e già presente nei bassorilievi assiri, già nel III millennio a. C. , legato al concetto di regalità e divinità, che poi in epoca medievale acquisisce nello specifico, una valenza Cristiana legata alla Vergine Maria, le "fleur de lis", il fiore del Giglio, già presente in araldica a rappresentare la sovranità e discendenza regale, un lignaggio di sangue blu, fino a rappresentare la stessa Trinità Divina

Il fiore a tre punte, il trilobato, quello che Gilgamesh trasporta nell'arca di Noè per salvare l'umanità, era presente anche già in epoca precolombiana, legato al concetto di albero della vita. 

Il simbolo a tre punte, come simbolo quindi, di autorità regale, di resurrezione intesa come  "nascita /morte e rinascita", matrice della creazione. 

Nelle rappresentazioni dei sovrani, spesso sono rappresentati anche  con uno scettro bicefalo, una sorta di Y stilizzata, perché rappresenta le due polarità in equilibrio, come nella kundalini, dove l'energia della nadi Ida(femminile) è in equilibrio con quella maschile, la nadi Pingala. 

Solo con l'equilibrio di queste due energie si ha il potere della creazione, e quindi anche della "nascita/morte/rinascita". Il ciclo completo. 

Quella stessa Y, che come dice prof. Sanna, è l'acronimo della  divinità creatrice dei Sardi, "y" o "yh". 

Perché la Y è l'androginia divina, sempre così presente nella nostra civiltà(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/lo-yule-il-solstizio-dinverno-nella.html), anche nella forma base di quei Sacri trilobati quali il nostro nuraghe di Santu Antine, di Torralba, giusto per nominarne uno(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/i-custodi-della-memoria-del-trilobato.html) 

Un "giglio", quindi, che rappresenta la potenza della creazione. 

Ma basta osservare il menhir di Laconi, per capire che  si tratta della rappresentazione di un momento sacro, che riguarda la creazione. 

Partiamo dall'alto del menhir. 

Vi è una piccola rappresentazione. Sembra una tomba dei Giganti in miniatura, con la sua forma "taurina/uterina", perché è necessaria la sinergia degli opposti, per la rinascita dopo la morte. 

Quello che viene definito il "capovolto", è la rappresentazione dell'energia maschile, fertilizzante, che si fa forma attraverso il Femminile che lo accoglie, e che consente la sua manifestazione, per consentire la creazione. 

La forma del "capovolto", riporta a due immagini. All'ureo egizio, al cobra sacro, con il collare aperto(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/su-col-oru-reale-il-nostro-wadjet.html), il Wadjet, che rappresenta il Femminino che protegge il Mascolino, Custode del suo Seme, e , più in là nei secoli, rappresenterà lo stesso concetto, la colomba capovolta, che rappresenta lo Spirito Divino, il "Soffio divino", che si fa materia attraverso la Forma del Femminino che lo accoglie, e che ne consente la manifestazione.

Teniamo presente che colomba, in Ebraico, ha il suo corrispettivo nel nome Giona.

Giona/Giano/Jano/Jana.

L'alchemico Giona che si fa veicolo del Divino.

L'alchemico Giano, guardiano delle soglie.

L'alchemica Jana, che è entrambe le cose, e molto altro. Colomba anch'essa. 

Quel Femminino che è la Shekinah, la "dimora di Dio", la presenza divina percepibile, tangibile. 

E quando si manifesta in modo tangibile, essendo questa, una dimensione duale, che necessita, per la creazione, delle due polarità,  si manifesta come Kundalini, che si snoda in due parti, Ida e Pingala, partendo da quella centrale, l'energia Sushumna, che le unisce. 

Esattamente come la Y, come il giglio, come i "sos lizzos", rappresentati nel costume. 

Come il capovolto del Menhir di Laconi, che, nella parte centrale, rappresenta proprio, come nei ricami dei "lizzos", dei nostri gigli, una conformazione a clessidra, con due triangoli uniti per il vertice. 

È la stessa conformazione dinamica che troviamo nelle rappresentazioni del ballo sardo, già presenti in modo raffinatissimo nei conci dei vasi della cultura di Ozieri(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/ballu-tundu.html) che indicano l'unione mercuriale degli opposti che creano. 

L'atto della creazione, era ritenuto il più sacro in assoluto. 

Osservate quello che sembra il doppio pugnale sotto il capovolto. 

Se fosse davvero un pugnale, sappiate che guaina, il fodero del pugnale, in latino, si chiamava "vagina", e già questo indica complementarietà di energie, maschile e femminile. 

Ma osservando, la conformazione centrale  ad H, dello stesso "doppio pugnale", è evidente. 

Questa conformazione ad H era presente persino nei petroglifi del sito archeologico più antico, quello di Gobleki Tepe. Una conformazione che troveremo in ogni civiltà, in ogni periodo, compresa la nostra (la nostra H era rappresentata, nella scrittura, da una Tanit), dove le divinità erano sempre rappresentate con le braccia tese e con un animale, speculare, in ognuna delle due mani, ad indicarne la potenza creatrice derivante dall'equilibrio delle due polarità.

Le nostre due pavoncelle speculari indicano proprio le due energie, e l'afflato divino che viene insufflato dal beccuccio.(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/mi-e-sempre-piaciuta-la-pavoncella_28.html)

Ed è chiaro quindi, che tutta la rappresentazione del menhir di Laconi, indichi l'energia della creazione, così come è esemplificato dal giglio con tre petali. 

La triade creativa. 

Proprio il  costume di Orgosolo, con questo simbolo di potere, di energia creativa, orogonica. 

Orgosolo come "Or-", radice di orogonica, l'energia naturale di Madre Terra, dell'universo. 

"Or-, radice di Oristano, sede, fulcro della nostra Antica Civiltà Sarda, a Cabras. 

Cabras come Cobras, il Femminino, 

Cabras come" ka/b/ra

Ca/Ka", che significa il corpo etereo, il doppio della persona, il gemello etereo, la placenta, che era rappresentata dalla lettera H, come Hermes/Mercurio, poiché traghettatrice di conoscenza, di Vita. 

"Ra" che indica la divinità solare. 

La "bs" finale della parola, rappresentava l'ideogramma del Dio Bes, protettore della gravidanza e della placenta, considerata nostro gemello sacro durante la nostra vita. 

Bes dalla grande testa, a forma di cuore, come sono state rappresentate alcune nostre Tanit, che in scrittura rappresentavano la lettera H. 

Cabras come "carrabosu" 

BRS in comune. Perché è il Femminino "su carrabosu", lo scarabeo che segue sempre la via Lattea, la via di Ascensione degli Antichi Sardi ed Egizi, che può consentire la rinascita. 

La piccola dea Madre di Cuccuru S'arriu, ha le fattezze di uno scarabeo, e veniva deposita nella mano sinistra dei defunti, già nel 5000 s.C. 

3.500 anni prima che lo facessero gli Egizi(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html). 

Un giglio che viene rappresentato in un  abito tipico di Orgosolo. 

Un abito che ha un copricapo particolare, chiamato "su lionzu". 

"Lion", leone in inglese. In effetti il copricapo è dorato, ha il colore del sole, sembra una criniera leonina. 

Una criniera che celebra la potenza fecondante del sole, del Leone alchemico(che in alchimia viene identificato con il sole), che si manifesta, attraverso il Femminino, e insieme, diventano energia creativa, come i "sos lizzos" a tre punte. 

Perché "1+1", non fa mai due, ma "tre". 

Leone. 

Era astrologica del Leone, 10000/8000 a.C. Chiamata anche "età dell'oro". 

È l'età degli Eroi( "eroi", da Ierogamia, unione alchemica delle due polarità), come Gilgamesh, eroe Mesopotamico che mette in salvo proprio il trilobato, il Fiore della vita. È l'era dei grandi simboli archetipali, come Leone e Sfinge, che rappresentavano il sole. 

La Sfinge fu probabilmente posizionata verso il punto dell’orizzonte dove il sole all’equinozio di primavera sorgeva nella costellazione del Leone, ma ciò avvenne nel 10.500 a.C., quindi iniziarono a costruirla molto prima. 

Sfinge che è femminile, è che quindi, è forma che accoglie il maschile per la creazione. Come le "leonesse" di Orgosolo che portano "su lionzu", il copricapo dorato e solare sul capo, e il simbolo della creazione, il giglio, sul ventre, con quel giglio ricamato, che al centro ha il petalo centrale come due triangoli vaginali che accolgono il triangolo maschile, ad incastro, in una sorta di copula. 

E poi sotto, invece, i due triangoli posizionati con le basi in comune, a formare una doppia piramide, esattamente come la via della rinascita sull'asse Sirio/le tre stelle della cintura di Orione/Aldebaran, lungo la via Lattea, come ho sempre spiegato. 

Che si snoda attraverso una Y con il lato sinistro più corto, come la rappresentazione ierofanica dei nostri Torelli nei nuraghi, con il corno sinistro più corto, perché rappresentano la tappa finale della rinascita su Aldebaran, l'occhio del Toro, ultima tappa della via. Lattea(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html) con la conformazione della piattaforma della rinascita dopo la morte sul "quadrato del Sinis" (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html) 

La Sfinge riproduceva la costellazione del Leone, secondo la teoria che tutto ciò che è in cielo si rappresenta in terra. E anche le tre Grandi Piramidi sono disposte seguendo ciò che si vedeva nel cielo, secondo la costellazione di Orione.

Un costume, quindi, che rappresenta, con i suoi "lizzos", la grande potenza creatrice dell'età dell'Oro, del Leone, dell'equilibrio mercuriale tra le due energie, dove tutto era possibile, e dove le donne, le leonesse, il Femminino, come è sempre stato, era il depositario alchemico di questa grande potenza. 

Dove anche il Betilo, perché è un Betilo a tutti gli effetti, a cui si attribuisce una funzione Sacra ("Beth - El", dimora di Dio, la pietra come il grembo femminile) di Laconi accoglie quella rappresentazione della creazione, rappresentato proprio dal Giglio dei nostri stupendi ricami. 


Tiziana Fenu 

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Sos lizzos di Orgosolo(Nurnet)











💛Nu-Ra-Gu (Nurnet)

 Da un post nella pagina Nurnet

https://www.facebook.com/506410149437714/posts/4904667929611892/


"[...] ... mi pare che la parola nuraghe, abbia qualche analogia con i termini geroglifici coi quali venivano nominati: la dea del cielo Nut, la massima divinità solare Ra e il dio della terra Geb (Nut-Ra-Geb). Nut era, in particolare, quella divinità celeste che compare in diverse rappresentazioni egizie, dove si vede il padre Shu che tenta di tenerla lontano dal fratello Geb per scongiurarne l’accoppiamento (tentativo fallito perché i due si uniranno in un rapporto incestuoso dando quindi alla luce le altre quattro divinità dell’”Enneade Eliopolitana”: Seth, Nefti, Osiride e Iside). Tempo fa avevo anche ipotizzato che il Nu della parola nuraghe potesse riferirsi all’acqua, perché nella terra dei faraoni il simbolo dell’acqua increspata (N35 della lista Gardiner) assumeva valore fonetico N (N35 della lista Gardiner). Ma non essendo un glottologo non mi addentro in altre supposizioni, per quanto mi affascini l’idea che il termine nut-ra-geb, così simile alla parola nuraghe potesse significare il luogo dove i raggi del sole, provenienti dal cielo, dopo essere penetrati dal foro sommitale della tholos (o dalla finestrella di scarico posta di regola sopra l’ingresso del nuraghe) intercettano la terra o, in alternativa, attraversano il terreno intercettando l’acqua, prima fonte di vita. Può anche darsi che nel momento in cui, a quei tempi, i raggi solari invadevano l’interno del nuraghe, avvenissero cerimonie simili al battesimo cristiano o qualcosa di simile."

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Io la penso un po' diversamente. 

Le Tombe dei Giganti sono macchine energetiche complesse, mentre i nuraghi si sviluppano su un'altro modulo energetico  vibrazionale che si eleva verso l'alto, per sovrastare ed Emanare Vibrazioni sonore. 

Il nuraghe è rappresentativo soprattutto della Ierocrazia  del clan sacerdotale, che erano in rappresentanza del Sacro, in una società gerarchicamente ordinata, e rappresentavano anche un alto grado di civiltà, esplicato forma di grandi produzioni architettoniche  e artistiche che si sviluppavano verso l'alto, a celebrare la fertilità sopraggiunta, il raccolto del grano, su "tri-Gu", stessa desinenza de "su nura-Gu", e quindi un ringraziamento devozionale verso l'Universo, verso il Dio Sole. . 

Ierocrazia sacerdotale necessaria a controllare lo scorrere del tempo, legato all'attività di tutta la comunità, che univa "l'architettura degli astri" con quella dei nuraghe, con giochi di luce( "gu" significava oscurità, ma anche voce, suono". Infatti "su gutturu" è sia "gola", che striscia di terra stretta e umida) ed ombre ben calibrati, all'interno dei Nuraghi. 

I nuraghi sono cavi all'interno, oscuri e umidi come "unu gutturu", come una gola, ma anche come un utero(gutturu/utturu/utero), perché sia nella gola, che nell'utero, si crea (notare anche il rimando fonetico tra Vishudda-chakra della gola-e "udda"-apparato riproduttivo femminile-). 

I nuraghi sono fallici esteriormente, e femminili interiormente. Il vuoto/pieno, è la sinergia degli Opposti, tipica della nostra Antica Civiltà.

La desinenza "Nu", comune ad "acqua"(Nun) e "fuoco"(Nur) esemplifica bene questa sinergia di opposti, sempre presente. 

La particella "GU" in sanscrito significa oscurità,  ma significava anche "suonare, emettere un suono un grido onomatopeico", che è un'imitazione del muggito del Toro. 

Esattamente come fanno i nostri tenores con i "canti a tenores", che emettono una sorta di vibrazione, ad una certa frequenza, come il muggito del Toro, di gola, come anche un gracidio. 

Inoltre la sacra spiga del grano era uno dei Sacri  attributi di Osiride.

La sua uccisione e la successiva dispersione delle sue membra richiama la Spiga. 

Si narra che  nacquero da esso 28 spighe, 7 volte 4, come simbolo di eterna abbondanza. 

E 28 sono i Giganti di Mont'e Prama, guardacaso. 

Perfezione  della spiga di grano che richiama la Sacra geometria, presente in natura  ovunque. 

Costruzione del nuraghe  che corrisponde nella sua perfezione alla spiga,  spiralizzata verso l'alto, ad una precisa conformazione che può essere data da un solo fattore: la frequenza vibratoria. 

Grano  in sardo e' "su trigu", abbiamo detto. 

Nuraghe /NuraGu

Quindi "Gu" come vibrazione gutturale, un misto di muggito e suono, canto. 

Come le api, che organizzano l'alveare in forme geometriche vibrazionali armoniose, così anche le rane("s'arrana/shardana") emettono una vibrazione alta, più alta del Sacro Om(hanno studiato le rane Toro. È un gracidare tipico per ogni rana, che sovrasta altre frequenze, che raggiunge distanze lontane). 

I canti a tenores sicuramente erano ad esclusiva delle ierocrazie sacerdotale, che manifestavano i loro canti vibratori ed energeticamente sacri, aggreganti, all'interno dei nuraghi. 

Il Nun maschile ermafrodita creatore, divinità delle Acque, che si fonde con il fuoco  Nur, per dare origine alla conoscenza che si esplica in una forma geometricamente perfetta come il tronco di Nuraghi. 

A spirale. 

Come la perfezione della Spirale Aurea,  che si trova ovunque in Natura, scandita dalla successione di Fibonacci. 

Immagino quale estrema sinergia si creasse, se i nuraghi venivano edificati su precisi punti energetici, su delle Leylines, su falde acquifere,, catalizzatrici, insieme al fuoco che si accendeva magari dentro ai nuraghi, il Fuoco Sacro, come dice Dedola, se ancora oggi se ne sente la potenza. 

Una potenza vibratoria energetica che si è estrinsecata in costruzione armoniosa  verso il cielo.

Nut ha un se la radice "Nu", che è la stessa di "Nu-raghe" e di Nun(acqua) e Nur(fuoco). Perché Nut è la Via Lattea, tragitto per la rinascita dopo la morte, connessione con il Divino, e si rinasce quando le due polarità, acqua e fuoco, maschile e femminile, sole e luna, sono in sinergia ed equilibrio. Scelsero infatti lo scarabeo come animale psicopompo che guida nel viaggio nell'aldilà, perché lo scarabeo segue sempre la via Lattea, questo nel 1200. a.C, quando iniziò la produzione e diffusione di "amuleti/scarabeo" Egizi. Molto dopo la nostra piccola dea Madre di Cuccuru S'arriu, che già 2500 anni prima, fungeva, molto prima degli scarabei Egizi, da piccolo scarabeo(ne ha tutte le fattezze, come ho già analizzato) psicopompo di rinascita, sulla traiettoria "Sirio/cintura di Orione/Aldebaran".


Ben vengano le interpretazioni, che spesso si integrano tra loro. 

È bene esporle. Si impara a riflettere, e a vedere le cose da altre prospettive


Tiziana Fenu 

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Nu-Ra-Gu (Nurnet)



💙2/2/2022 - 22/2/2022

 Questa mattina presto mi sono svegliata riflettendo su questo ultimo periodo. Troppe cose che accadono molto velocemente. Molti cambi repentini di Energia, come una clessidra che si ribalta improvvisamente.

Anime Pure e Antiche che abbandonano questa Dimensione.

Non mi addentro in merito. Chi comprende, sa benissimo cosa sta accadendo.

E in tutto questo, eppure, vi viene offerto, dall'Universo, una dimensione di coesione, di centralità. Un perno energetico importantissimo.

Ancora il numero dodici in ballo. "Su Santu Doxi", come lo chiamiamo fin da tempi immemori, qui in Sardegna.

Dodicesimo Sacro Archetipo Ebraico, "Lamed", con funzione "misura", che abbiamo trovato altre volte, quando ho analizzato altre lunazioni o date particolari.


Riflettevo riguardo la dimensione tra queste due date.

02/02/2022

e il 22/02/2022

Due portali energetici estremamente importanti.

Sullo 02/02/2022, ho già avuto modo di scrivere, luna nuova in Acquario e portale energetico.

Prendiamo in esame queste due date, il 2 febbraio e il 20 febbraio.

Considerando anche il 2 e il 22, sono esattamente 21 giorni.

I fatidici 21 giorni esoterici di cui si necessita per una qualsiasi "pratica/percorso" spirituale.

Ventuno giorni, al cui centro esatto abbiamo il 12 febbraio, tra due giorni.


Il 2/02/2022 abbiamo la Luna crescente in Pesci. 

Il 12/02/2022 febbraio la Gibbosa crescente in Cancro. 

Il 22/02/2022 febbraio abbiamo la Gibbosa calante in Scorpione. 

Tutti e tre segni di Acqua.


Il 16/02/2022 avremmo la luna piena in Leone, tra l'altro. Particolare da tenere a mente, perché si crea il dinamismo energetico "Fuoco/acqua". Ma della luna piena, parlerò nel prossimo post. 

Poi ho fatto un altro calcolo, e sono rimasta sconcertata. 

Ho fatto la somma totale di ognuna di queste tre date, per vedere a quali Archetipi corrispondessero. 

Pur non essendo tre date in successione cronologica, risultano con una numerazione successiva, "10/11/12"

Vediamo nel dettaglio


02/02/2022 >somma totale 10

12/02/2022 > somma totale 11

22/02/2022 > somma totale 12


Poi ho sommato il 10/11/12, e, come risultato, mi da un "33".

Che dire sul "33"? È forse il numero più esoterico che esista. Lo chiamano "la vibrazione del Maestro". Chi è legato a questo numero ha la capacità di attrarre a sé una Vibrazione Cosmica altamente spirituale. Considerando che le vertebre della nostra spina dorsale sono 33, canale di scorrimento parallelo della nostra kundalini, e percorso iniziatico di Cristo sulla terra, che morì a 33 anni, direi che siamo tutti potenzialmente in grado di attirare questa vibrazione cosmica altamente spirituale. 

Il 33 altamente simbolico e sacro. Alto grado dei gradi massonici in primis, per come lo si intendeva un tempo. Sulle infinite simbologie del numero 33, Numero Maestro, non mi voglio dilungare. 

Io lo sento particolarmente, perché la mia data di nascita, in somma parziale, è un 3/3/3

E un tre, risulta anche quel 12( del 12 febbraio), centralissimo tra il 2 febbraio e il 22 febbraio.


Se analizziamo i tre ARCHETIPI che si succedono il 2 febbraio, il 12 febbraio e il 22 febbraio, abbiamo :


1)Un Archetipo Yod, 10, per il 2 febbraio, con funzione "Concentrazione ",  implodere al minimo volume(la lettera Yod è piccolissima infatti, ma è la prima lettera, per importanza del tetragramma divino YHWH), per poi potersi espandere, come un centro di rotazione importantissimo. Come il sole al centro della sua galassia. Corrisponde all'Arcano Maggiore della Ruota della Fortuna, che esprime l'equilibrio delle due polarità, che intrecciandosi costantemente, creano il dinamismo, l'espansione della vita stessa, della Coscienza e consapevolezza .


2)Un Archetipo Kaf 11, con funzione "penetrazione" per il 12 febbraio, il numero maestro dell'uomo divinizzato, consapevole delle proprie potenzialità divine. Arcano Maggiore della Forza


3)Un Archetipo Lamed 12, con funzione "misura", per il 22 febbraio, che indica, quantifica, la nostra dimensione divina, astrale, la nostra "Merkaba", il nostro corpo astrale di luce, con corrispondenza nell'Arcano Maggiore dell'Appeso. 


Cosa ci indicano questi tre Archetipi in successione, in questi 21 giorni tra un portale e l'altro? 

Indicano che siamo in una dimensione spazio temporale potentissima, lo dimostra la successione dei numeri e relativi Archetipi. Come se dovessimo fare, in questi 21(speculare al 12, il giorno centrale) giorni, un percorso iniziatico (il 33 della somma dei tre Archetipi) di cui ci vengono offerte precise linee guida.


È un percorso iniziatico che si sviluppa come in un grembo, visto che è contrassegnato da TRE SEGNI D'ACQUA, Pesci, Cancro e Scorpione, che richiedono un'immersione totale nei nostri strati più profondi, nella nostra dimensione emotiva, cancerina, mistica e fangosa, scorpioncina, duale e nel contempo, androgina, come quella dei Pesci. 

Si parte dai Pesci, il 2 febbraio, e l'evoluzione è fino allo Scorpione, che, nei suoi aspetti più sublimati e purificati, raggiunge vette altissime di spiritualità.


Un viaggio che comincia, con l'Archetipo Yod, massima concentrazione e potenza su noi stessi, entrando in "penetrazione", tramite l'Archetipo Kaf, nella nostra intima potenzialità, per poi svilupparsi in espansione, attraverso l'Archetipo Lamed, in cui percepiamo la nostra misura, quella dei nostri talenti, della nostra dimensione divina, della nostra capacità di manifestazione.


Gli ARCANI MAGGIORI, in successione, ci indicano come, nella dimensione atemporale della Ruota della Fortuna, se riusciamo ad equilibrare le nostre polarità, si sviluppano "occasioni" in cui, come nell'arcano della Forza, sovrastato dal segno dell'Infinito, possiamo osare l'impensabile, perché le due polarita' sono talmente in equilibrio, da domare il Leone, da poter restare a testa in giù come l'Appeso, e poterci permettere di alleggerirci di tutti questi pesi inutili che in questo periodo, almeno per me, stanno evaporando, stanno diventando inconsistenti. 

Li perdo senza dolore, senza attaccamento.


E c'è anche un'altra cosa importantissima da sottolineare. 

Abbiamo detto che la somma totale dei tre Archetipi di questi tre giorni chiave, 2/12/22 febbraio, risulta un 33. 

Sommando il 33,  diventa un sei, come la somma del 2022.

Il sei che indica Unione degli Opposti, "gli Amanti Divini". 

E, a suggellare questo percorso iniziatico, in seno a questa complementarietà di opposti, che si snoda in questi 21 giorni tra i due portali, abbiamo, il 13/02/2022, a ridosso del centralissimo 12 febbraio, che segna il punto massimo di consapevolezza, con l'Archetipo 11, Kaf, penetrando dentro la nostra dimensione divina, un evento importantissimo.


La splendida CONGIUNZIONE  del 13 febbraio, a sud-est, all'alba, domenica, TRA VENERE e MARTE , dove i due pianeti si incontrano nella costellazione del Sagittario, quando, dicono gli astronomi, forse si può vedere anche Mercurio, accompagnati da molte stelle cadenti. 

Il "bacio tra Venere e Marte". 

L'unione degli Opposti, che arriva a ridosso proprio del centrale 12 febbraio, e si sviluppa in una giornata(13/02/2022) che, ancora una volta, fa riferimento al numero dodici e al suo corrispettivo Archetipo Lamed, che suggella il portale del 22 febbraio. 

Un "bacio", tra Marte e Venere, che esemplifica proprio il senso di questi 21 giorni tra i due portali. 

Arrivare all'Unione degli Opposti, all'integrazione delle due polarità, benedetti da un Mercurio che incentiva questo scambio alchemico, sotto il dominio di un Sagittario che punta verso l'alto, perché ha integrato in sé, anche la sua parte animale, e può elevarsi spiritualmente. 

Marte e Venere. I due aspetti dell'Amore, complementari, necessari l'uno all'altro per arrivare alla Completezza. 

Integrare queste due Energie, non è facile, una è elettrica, centrifuga, quella maschile, l'altra magnetica, centripeta, femminile. 

Ed è proprio quella femminile ad indicare la via, perché i tre segni d'acqua di questi 21 giorni tra i due portali indicano una maggiore connessione con il Femminino, a partire dal proprio, intimo Femminino. 

Il Femminino ha una funzione cedente, è Forma che consente la creazione, la manifestazione. 

Si chiede il ripristino di una Nuova  Alleanza, il ricordo, la Mem-Oria, ora, della Bellezza che si era. 

Ora, che come Umanità, si necessita di tutta la nostra Presenza e integrazione. 

Venere e Marte si "baciano" il 13.

Arcano della Morte XIII. Si muore a sé stessi, al proprio ego, a quel senso innato di competizione e prevaricazione, e si oltrepassa il limite, e si dà valore, alla propria misura, a quanto si vale. A ciò che siamo stati capaci di diventare in questo percorso esperienziale.

Questo "wormhole" di 21 giorni è il nostro riscatto, la nostra meta, il nostro trampolino di lancio. 

Non per il cambiamento. 

Tutto è già cambiato. 

Siamo stati noi, il cambiamento. 

Mollate ciò che non serve, gestite bene la vostra energia. 

State dove c'è circolarità, scambio. 

Solo lì, si può creare.

Questa dimensione tra i due portali, è incredibile, per la Sacra Geometria numerica che sviluppa, di Perfezione e Armonia assoluta. Ci richiama. Ci vuole con sé.

Siamo noi, il disegno più bello di questa Perfezione. 


Tiziana Fenu 

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2 febbraio 2022/22 febbraio 2022


"Venere disarma Marte" Pompeo Batoni, 1776