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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, aprile 18, 2020

💛Festa del Gatto, "pisittu", Seme Sacro agli Dei.

Oggi , 17 febbraio, è la festa internazionale del Gatto. 
Il gatto, esotericamente, è considerato un animale mercuriale, lunare, è l' umido, la terra, il notturno, tutto ciò che è contrapposto al maschile, che è solare. I suoi sensi sono sviluppatissimi e attraverso i baffi si orienta nell' oscurità con la forma a x del radar di segnalazione e di telemetria. 
Nell' antico Egitto era considerato la reincarnazione della Dea Bastet, Dea della salute, fertilità, maternità e gioie terrene, con il corpo di donna e la testa di gatto, e nella mano sinistra portava un amuleto sacro a forma di occhio di gatto, l' utchat, che aveva poteri magici. 
Inizialmente questa Dea aveva le sembianze di una leonessa, la leonessa Sekhmet, più aggressiva, e come archetipo sintetizza l' addomesticamento delle forze selvagge e bestiali della natura umana. 
Rappresenta la civiltà. 
Il culto di Bastet (parliamo fel 1000 a.C.), includeva rituali di purificazione e e profumazione, perche era anche la Dea della seduzione. 
Un gatto dalle nove anime, naturalmente psicopompo, come lo stesso Osiride, signore dell' oltretomba, del vuoto primordiale, della morte, del principio, della creatività latente. 
E il gatto Nero (nero come il limo fertilizzante) per questo motivo, era l' animale sacro a Iside, legato successivamente alla Dea Artemide, della caccia e della Luna. 
Una particolarità del fatto che sia considerato sacro, è che cerca di dormire sempre sopra i "nodi di Hartmann", quelle particolari intersezioni delle linee del campo magnetici che avviluppano tutto il pianeta, che sono un po squilibranti energeticamente, per l' uomo, ma non per il gatto, che è un naturale riequilibratore energetico. 
È connesso con il magnetismo della Terra, come fanno anche altri animali, ma il Gatto sente maggiormente questa energia, anche quella oscura, quella legata ai riti magici della Dea Madre, di cui è elegante rappresentante del Femminino e di quell' equibrio Zen che mostri la via, nella loro apparente immobilità introspettiva. 
Nel cogliere mondi dentro i mondi, in piena consapevolezza, perché sanno sempre come adattarsi alla vita e diversamente dagli umani, non si perdono mai. 
Ma la cosa che più mi ha incuriosito e mi ha portato ad indagare , è l' assonanza fonetica della parola sarda "pisittu", che significa gatto, con la parola "pisu" che significa "seme".
Che legame potrebbre esserci tra gatto e seme?
Nelle antichissime civiltà, e quindi anche presso gli antichi Egizi, si riteneva che molte divinità fossero nate da un albero o da una pianta, come nel caso del Dio Horus, nato da un' acacia, albero associato alla nascita e alla morte. 
L' albero era considerato la Forza Universale. 
L' albero cosmico nutre gli Dei e i semidei. Nutrimento cosmico che per analogia si trova nell' aura soma indiana (essenza di vita eterna), nell' ambrosia greco romana e nell' idromele della cultura germano-scandinava. 
Nel caso della Dea Bastet gli alberi sacri a cui era legata erano il sicomoro , la palma e il fico, necessari per nutrire il defunto. 
E quindi , ecco perché il chiamare il gatto, in sardo, "pisittu", da "pisu"(seme). 
Perché il gatto è il seme primordiale , ciò che unisce cielo e terra, lo psicopompo che fa da tramite tra cielo e terra. 
Non a caso, si festeggia il 17
Secondo la Cabala Ebraica il 17 è un numero propizio, perché è il risultato della somma del valore numerico delle lettere ebraiche Teth(9, il mio archetipo), più Vav(6), più Beth ( 2), che insieme, danno la parola tôv, "buono, bene". 
E la somma di 17 fa 8, l'infinito, la sintesi del duale. 
E se vogliamo chiudere il cerchio 17/02 come somma fa 10, la perfezione del compimento, unione del maschile (uno) e del Femminile ( zero). 
E onorare il gatto in questa data significa onorare la sua natura divina, completa e perfetta. Seme divino su questa terra. 
Pisittu sacru. 

Tiziana Fenu

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