Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, aprile 30, 2021

💛 Beltane, simbologia in Sardegna

 Beltane, simbologia in Sardegna


Tra oggi e domani si festeggia la festa pagana di Beltane(che corrisponde al nostro Calendimaggio) che nell'antico calendario celtico, celebra l'arrivo della bella stagione, dell'abbondanza, del risveglio dei sensi dopo il torpore invernale. Si celebrava con dei grandi falò e con delle danze intorno ad un alto palo ben piantato nel terreno, ad indicare una chiara simbologia fallica di abbondanza, prosperità e sano erotismo, inteso come attivazione di quella nostra energia vitale, quale è l'Eros in ogni sua forma e manifestazione.

Si celebrava così, questa festa del "latte e del miele", alimenti cari alle Dee.

Le due feste precedenti, lo Samhain e lo Yule, erano serviti, come avevo scritto in un mio precedente post, ad entrare in una sorta di incubatio, nel ventre della Madre Terra, nel buio uterino, dove si affronta se stessi, nella propria profondità, come il Minotauro al centro del labirinto, nel cordone ombelicale, da ripercorrere a ritroso, nel grembo uterino di una nuova rinascita.

Si dorme, per ricordare la propria origine divina.

Il Minotauro che deve scendere nelle profondità di sé stesso, e accedere all'inconscio lunare, per poterlo, in seguito, purificare attraverso la purificazione di Imbolc, della Candelora, per permettere che l'acqua incontri il fuoco, e si liberi l'elemento volatile che punta verso l'alto.

L'aquila che finalmente vola.

L'elemento cristico Aria, capace di liberarsi dal dolore e rinnovarsi in nuove libertà ritrovate, dove l'azione del "solve", è necessaria e funzionale al "coagula" del ricompattamento.


Perché Beltane celebra il matrimonio mistico tra le nostre due polarità, maschile e femminile, la sinergia vitale e creativa che deriva da questa unione feconda, dove la Terra, elemento femminile magnetico, è scaldata dal calore elettrico maschile.

È la festa del fuoco vivificante, che sposa la prima rugiada del mattino, che con la sua purezza è capace di lavare e purificare anche la nostra anima.

I falò di Beltane venivano accesi con nove tipi di legni diversi e considerati sacri( betulla, quercia, sorbo, salice, buancospino, nocciolo, melo, vite e abete) e avvolti con nastri colorati, gli stessi del palo centrale intorno a cui si danzava.

Nove tipi diversi. Nove, perché il nove è l'archetipo Teth, che indica il grembo, il femminile, la fertilità.


Durante i festeggiamenti veniva eletta la Reginetta di Maggio, e il suo sposo, chiamato anche "Re della Foresta" o "Green Man". 

Una Reginetta giovane e fertile, poiché doveva rappresentare la Dea che viene fecondata dal Dio, che rappresenta il vigore maschile che porterà abbondanza a tutta la comunità.

La Reginetta avrà l'onore di accendere il Fuoco di Beltane per il grande Rito, e questo Fuoco verrà custodito scrupolosamente, in modo che non degeneri e lo si tenga comunque vivo per i due giorni di festeggiamenti.

In questo modo, uniti dal Fuoco, diventano Sommo Sacerdote e Papessa, e si rincorrono fuori e dentro il cerchio intorno al fuoco, a zig zag, in una danza amorosa e giocosa che viene riprodotta anche intorno ai pali, detti Maypole, con i nastri colorati che vengono intrecciati a ritmo di danza, intorno al palo, da un numero uguale di uomini e donne, dove gli uomini girano in senso orario e le donne girano in senso antiorario.

Questo perché la donna è il polo negativo, magnetico, l'antimateria il "buco nero" da cui tutto ha origine, mentre l'uomo è l'elemento elettrico, il polo positivo.

Un "cantare maggio" che sopravvive in tutta Italia con forme di canto a strofa(le "strofe di maggio" da cantare di porta in porta), ricevendo un piccolo rinfresco e una piccola offerta.

La melodia su cui sono cantate le "maggiaiole' e la tecnica dei cantori solista e coro di risposta, si avvicinano ad altre forme di musica popolare arcaica dell'area mediterranea, come il canto tipico sardo" a muttetus", con strofe di botta e risposta e in rima.


Ma in Sardegna, talmente è sentito questo passaggio così importante, che è stato sacralizzato in grembo ad un'altra manifestazione cultuale importantissima per noi Sardi: la Sartiglia di Oristano, una rappresentazione attestata con documenti scritti fin dal 1500, ma che affonda le radici, nella notte dei tempi.

La figura importante di questa manifestazione, come ho già avuto modo di approfondire in precedenza, "Su Componidori", è una figura sacralizzata e divinizzata, che non può nemmeno toccare terra con i piedi, dopo la vestizione. Il suo compito è quello di donare simbolicamente la fecondità dei raccolti, alla comunità, cercando di "infilzare" la stella a sei punte, durante la corsa a cavallo.

Stella a sei punte  che indica l'unione del Maschile e del Femminile, che si uniscono proprio per il Calendimaggio, per Beltane, e che, attraverso l'azione fertilizzante e benedicente de "Su Componidori", come veicolo del Divino che feconda di divino la coppia, rappresentata dalla stella a sei punte, garantisce un buon raccolto, per il benessere dell'umanità.


Ma il momento culminante della cerimonia è proprio quello della benedizione con "Sa pippia de maju", la "bambina di maggio", chiaro riferimento alla fanciulla pura di Beltane, che diventa Papessa, Sacerdotessa, insieme al suo Re, insieme al suo Green Man, il verde re della vegetazione fertile. 

Infatti questo scettro, realizzato con un doppio mazzo di viole mammole incastonato su una fascina di pervinche (ricordo che la pervinca, come già dissi, era simbolo della divinità dell'acqua Maimone, molto sentita in Sardegna), tenute insieme da un nastro verde, dal maschile, che dona forma al Femminile, rappresenta la rigenerazione della natura, la fine dell'inverno, e l'arrivo del sole fertilizzante. 

Le "pippie di maggio", le reginette, le spose di Maggio, che andavano di porta in porta per la questua, per il Calendimaggio. 

Addirittura in un documento di fine '800, in possesso dei Gremi, si trova traccia di un compenso dato alla bambina, che portava "sa pippia de Maju" a su Componidori. 


Il mazzolino di viole mammole, ha la stessa forma del Vajra indiano, e di quel simbolo che nel Menhir di Laconi, viene chiamato il doppio pugnale. 

Credo che rappresenti invece la dualità che si fa una, il Maschile è il femminile, l'anima e il corpo dopo la morte, tant'è che si intravede, al centro del "doppio pugnale", una H Mercuriale, che unisce, come il gradino di una scala, tra il sopra e il sotto, tra il capovolto e chi sta in piedi. Tra la vita e la morte. Tra i due opposti, come il maschile e il femminile. 

È l'elemento di unione, rappresentato dal Sacro Vajra, dove la sinergia maschile e femminile, diventa sinergia creativa, energia dinamica che eleva l'uomo a stati di consapevolezza superiori, ad una maggiore unione con il divino, rappresentata anche da quel colore viola, che indica spiritualità, delle viole mammole de Sa pippia di Majo, che tra le mani di un essere divinizzato come su Componidori, diventa strumento di benedizione propiziatoria per tutta la comunità.


Questo è lo strascico della festa di Beltane fino a nostri giorni, fino ad essere stata intessuta e inglobata, in un'altra sacra rappresentazione come quella della Sartiglia, con la benedizione di questa Pippia de Majo, anche se prof. Dedola, riguardo a "Maju", come avevo già scritto, lo fa risalire all'accadico "Mahhu" che significa "sciamano, folle".

Lo Sciamano Sacro, l'uccello del tuono, colui che è capace di evocare vento, tuoni e fulmini.

E quindi comunque compatibile con la figura de Su Componidori, come colui che sapendo gestire i quattro elementi, quindi anche l'acqua, è una sorta di Sciamano - demiurgo che crea abbondanza. 

Mentre, sulla parola "pippia", si concorda sull'origine dall'accadico "pi-pium", che significa "sorgente". 

In pratica, la viola mammola rappresenta il Femminino, e la pervinca, il Mascolino, il Dio Maimone della pioggia. 

Uniti sinergicamente per creare fertilità. 

La pervinca in sardo si chiama "proinca", ed è molto simile al verbo "proere", cioè "piovere in sardo" 


Onestamente mi piace pensare che Sa pippia de Majo sia la colonna portante sia del Beltane che della Sartiglia, visto che proprio questo elemento le accomuna. 

È il grembo uterino, il Femminile, che porta la vita, è il calice, il Sacro Graal della vita. 

Doppio calice, nel caso de Sa Pippia de Majo, perché il mazzolino è a forma di doppio calice. 


E il doppio calice, anche se disposto verticalmente, lo troviamo, proprio nell'iniziale della parola Beltane, la B, il secondo archetipo Beth, con funzione contenitore. 

Un archetipo femminile, la casa di Dio, del Divino, la donna e  Madre dove il Padre Divino, l'Aleph, il primo Archetipo, si manifesta. 

Betilo, "Beth-El", casa di Dio. 

La Donna è colei che dà la Forma. Iside restituisce forma a Osiride, dopo che è stato fatto a pezzi, e crea Horus, l'Oro, perché lei, alchemicamente può farlo. 

È la manifestazione del Divino, la materia, che ha in sé l'impronta divina, la Sophia, la conoscenza, il Sacro Femminino, rappresentato negli Arcani Maggiori, proprio dalla Papessa, dalla Gran Sacerdotessa, colei che ha le chiavi iniziatiche della conoscenza, il Sacro Graal del proprio tempio interiore, la Maddalena, la "clavicola" di Salomone. 

Anche certe doppie porte delle Domus de Janas sembrano una B, come quella della Domus de janas di Putifigari, s'Incantu. 

Nelle Rune la Beth è rappresentata dalla runa Bjarka, che rappresenta il potere nutritivo di generare la vita. 

Due triangolini vicini. 

Li abbiamo visti anche nelle Domus de Janas. Mi viene in mente il petroglifo delle Domus de Janas Corongiu, a Pimentel, in provincia di Cagliari, con quei triangolini allineati.

Nascita/morte/rinascita, che possono avvenire solo in un grembo femminile, come il grembo di madre terra delle Domus de Janas. 

Si parte da lei, dalla Beth, e si torna a lei, alla fine del viaggio dell'uomo, attraverso il suo lavoro di raccolta del molteplice verso l'unità. 

Lei è sacra quanto l'Aleph, il Dio creatore. 


Quell'Aleph, prima lettera dell'alfabeto, nel suo grafismo è rappresentata dalla testa del Toro. 

Beltane

Bel-tane

Bal/Baal 

Il toro fecondante

Si, perché astronomicamente il  Beltane si verifica quando il Sole si trova al 15° grado del segno del Toro, in un periodo compreso tra il 30 di aprile e il 5 di maggio, in corrispondenza alla levata eliaca( la prima apparizione dell'astro, subito prima del sorgere del Sole) di Aldebaran(Alpha Taurus) della costellazione del Toro. 


Trovo straordinaria questa continuità che si è sviluppata tra gli antichi riti di Beltane e la continuità simbolica nella nostra Sartiglia, che rappresenta comunque un rito di fertilità, anche se inglobata nella simbologia di purificazione e divinizzazione del Carnevale, resta un passo  avanti, perché rappresenta l'unione sacra, che avviene dopo la separazione e la purificazione, e comunque, sempre festa del fuoco si tratta, con valenze propiziatorie e apotropaiche. 

L'Antica Civiltà Sarda è straordinaria per questo motivo, a mio avviso. 

Ogni particolare è collegato ad un altro, e c'è sempre una continuità simbolica e concettuale che lega i vari elementi, anche a distanza di secoli, e che arriva fino a noi. 

E quando c'è continuità e complementarietà anche tra elementi apparentemente distanti, anche in altre culture, significa solo una cosa: che noi siamo Matrice che sopravvive alle diversità e lì dove si perdono, da noi restano, perfettamente integrate in una tessitura d'Oro che ci riempie gli occhi di bagliori di orgoglio. 


Tiziana Fenu 


©®Diritti intellettuali riservati 


Maldalchimia.blogspot.com 


Beltane, simbologia in Sardegna


Mi trovate anche in questo sito inglese 

Antichecuriosita.co.uk

















💛 Tracce Shardane in Siria.

 Tracce Shardane in Siria. 


Stamane,  si è appreso della sospensione degli scavi nel nuraghe Sirai.

A parte il dispiacere e lo sgomento per un patrimonio archeologico e culturale che non viene riconosciuto e quindi salvaguardato, la prima cosa che mi è venuta da pensare, d'istinto, è che Sirai è l'anagramma di Siria, ed effettivamente, con la Siria, gli Antichi Shardana, hanno avuto a che fare.

Inanzittutto, presso l'antica città di Ugarit, distrutta proprio nel 1200 a.C.,circa dal sopraggiungere dei popoli del Mare, sono state ritrovate delle iscrizioni in ugaritico, dove di trova incisa la parola "Shardana", quelli poi nominata nella stele di Tanis in Egitto, che nomina gli Shardana "che non si sapeva come contrastarli", che combattono come guardia personale del re Ramesse II (1297-1213 a.C.)


Tra le iscrizioni geroglifiche egiziane, si trova anche l'attestazione della conquista della città siriana di Dapur e di Tunip. 

O anche, nell'antica città siriana di Ebla, nel sito archeologico di  Tell-Mardikh, dove sono stati ritrovati dei calendari luni-solari molto precisi, che quindi già 2500 anni prima di Cristo, i mesi dell'anno avevano nomi ben definiti, come il mese della semina, del raccolto ecc, come il nostro calendario nuragico, ben più antico. 

E questo derivava da una dimensione cultuale che fa dei nostri nuraghe sia dei punti di osservazione degli astri e dei pianeti, ma anche sottolinea il loro legame con i culti astrali e solari, soprattutto considerando che ci sono quasi sempre degli altari in prossimità dei nuraghe, che di solito sono orientati verso il punto in cui sorge il sole nel solstizio estivo. 

Molti di essi sono orientati verso stelle molto luminose, come Sirio(nome così simile a Sirai e Siria), della costellazione del Cane, e Rigel, della costellazione di Orione.

Degli osservatori attenti, sicuramente, una ierocrazia che controllava lo scorrere del tempo, legandone l'architettura agli astri, dove il Nuraghe si fa altare, con i suoi giochi di luci ed ombre di un cosmo che dava un senso alle loro esistenze. 

E d'altronde, anche il nostro altare di Monte d'Accoddi, richiama le ziggurath mesopotamica, e  ugaritiche-siriane.

Un altare che probabilmente era destinato alle unioni ierogamiche, alle unioni sacre, visto che è stata trovata anche una stanza "matrimoniale", con tanto di talamo sacro e un altare esterno quadrato, uno spazio sacro come un tempio. 

La presenza di pietre grandi come omphalos, ne fa un centro oracolare, e la presenza di statuine di foggia cicladica fa pensare alla grande importanza che si dava alla figura femminile. 

Non solo alla figura femminile, ma anche, probabilmente alla figura dello stregone. Infatti in questo stesso sito vi è una capanna, detta dello "Stregone", suddivisa in cinque ambienti, dove al centro del focolare hanno trovato un treppiedi, quasi a dimostrare che forse il sito è stato abbandonato in tutta fretta.


Il treppiedi mi riconduce, come simbologia, alla triade creativa divina, alla "zampa d'oca" esoterica degli Iniziati discendenti dalla regina di Saba, e alla simbologia degli stregoni, che vengono sempre rappresentati con un bastone in mano.

Questo perché pare che la zoppia venisse associata all'essere dotati di particolari talenti sovrannaturali, capaci di connettersi con il sovrannaturale e con il divino e ad una statura particolarmente bassa.

Questa descrizione rimanda alle nostre antiche Janas, e la cosa curiosa, è che proprio in Siria è stata ritrovata la tomba della più antica sciamana, appartenente alla cultura natufiana (cultura che aveva la fissa delle coppelle sulla pietra) , risalente a 12.000 anni fa, diffusa anche in Siria. 

Tra i reperti trovati nella sepoltura, spiccano 50 gusci di tartaruga, che doveva essere considerata sacra. Questo mi fa pensare alla nostra tartaruga di Cala Ghjlgolu (o Girgolu), a San Teodoro, una degli antichi Custodi della nostra Terra e alla tartaruga è stata dedicata la creazione in arenaria sulla spiaggia di San Giovanni di Sinis. 

Per i Maya, la tartaruga era legata alle stelle e alle costellazioni. Il guscio è una rappresentazione della volta celeste. Lo scudo di Orione è chiamato tartaruga in lingua yucateca, il dio della Luna è raffigurato ricoperto da una corazza formata da scudi di tartaruga.

Secondo l'etimologia popolare, tartaruga deriva da "tartuus", o mondo sotterraneo, inteso simbolicamente come dimensione dei livelli superiori di coscienza. 


Ma "Tart-" è anche la radice di un'altra parola, Tartesso, la grande città dei Metalli, che sappiamo, probabilmente di trovava in Sardegna, nello stesso Sinis, a Tharros. 

Creatura di cielo e terra, che nel suo carapace ha impresso del calendario lunare. Le 13 forme più grandi sono le 13 lune piene dell'anno, e le 28 forme più piccole, sul perimetro, sono 28 giorni secondo il calendario lunare. 

Come il nostro calendario lunare con le tredici coppelle, dell'altare di Oschiri, di cui ho già parlato in un mio precedente post. 

Un animale simbolico estremamente importante, legato alla fertilità e alla saggezza della Dea, alle qualità lunari della morbidezza e dell'ombra dello Yin, alle acque primordiali in cui tutto ha inizio. 

Nel Faust di Goethe, è proprio sull'enorme guscio di una testuggine marina, che sono raffigurati i piccoli Cabiri, divinità greche protettrice dei marinai(chi più degli Antichi Shardana potevano essere considerati abili marinai?) 


Il culto Misterico dei Kabiri è attestato per lo più sull'isola di Lemno, e i suoi abitanti venivano identificati come Pelasgi, e gli Dei onorati in questo culto, discendevano direttamente da Efesto, il Dio principale dell'isola, zoppo anch'esso, Dio del fuoco, dei vulcani, delle fucine, degli artigiani. 

Efesto allevato dalle Nereidi, in particolare da Teti, ed Eurinome (nel mio ultimo post ho parlato proprio di Teti e della grande importanza che ha nel ritrovamento dei bronzetti sardi), buttato giù dall'Olimpo dalla madre Era, per poi finire nell'Oceano. 

Zoppo e sciamano anche lui, che si reggeva con bastone. 

I treppiedi umani. Gli Sciamani.

I figli del Cigno. 

La costellazione del cigno era importantissima per gli Antichi Sardi 

Stella Polare con la sua stella Deneb, 12.000 anni fa, ma anche Cigno come "signum-cunnum-cunno", come una delle tre croci astrologiche di rinascita, sulla via Lattea, come abbiamo già visto. 

O forse si trattava della nostra isola, visto che Sant' Efisio, nome così simile a Efesto, è il patrono della Sardegna. 

Isola di Lemno, nella quale vi erano culti rivolti alle corporazioni di fabbri. 

E anche Tartesso, sede della Sacra metallurgia, che aveva come simbolo un'omega, con i suoi fabbri, era qui. 

E i Cabiri indossavano il tipico copricapo(il pilos) dei Dioscuri, i figli di Zeus e Leda, per la quale Zeus si trasformò in Cigno per conquistarla. Copricapo che somiglia molto alla nostra "berritta Sarda" 


Ma in Siria c'è anche un luogo che somiglia molto ai nostri pozzi Sacri, ma senza acqua, ad Urkes, costruita su una collina artificiale sulla quale si deve salire, come nell'altare di Monte d'Accoddi, nella terra degli Hurriti, dove in una struttura sotterranea, che in hurrita si chiama "Abi", dove si svolgeva un particolare rito necromantico, con delle medium sciamane, come le Janas custodi dei portali.

Questo luogo, che risale a 4.500 anni fa, era chiamato "la porta dell'inferno".


Le coincidenze cominciano a spiazzarmi. 

"Abi", come Abini, il santuario nuragico di Abini-Teti, a Nuoro. 

Questo rito, chiamato "Nekya" in greco, consisteva nella invocazione dei defunti, per oracolare sul futuro dei richiedenti, dove si deve varcare un cerchio magico e affrontare, se necessario, un viaggio nell'aldilà, nell'Ade, come fece Ulisse alla corte dei Feaci(probabilmente sardi), che deve parlare con l'indovino Tiresia(nome che ha la stessa radice dei Tirreni che vivevano in un isola, identificati con gli Etruschi, ma molto più verosimilmente, Sardi) e come fece Enea attraverso il Ramo d'oro.

Spesso si offrivano dei maialini, per offrirli ai defunti invocati, e il maialino, "su proceddu", è uno dei simboli della nostra tradizione culinaria. 


Due Pelasgi, Ulisse ed Enea. 

Ecate/Circe, la Sacerdotessa, che discende dalla dea Sumera Inanna, è nella sua controparte Ereskigal, dea degli Inferi, la Sciamana, la Jana che mette in comunicazione le due dimensioni, quella dei vivi e quella dei morti, attraverso il cerchio da varcare, in un contesto circoscritto e buio, come un utero, un grembo nel quale si recupera la memoria, il contatto con i propri avi. 

Circolare come la struttura dei nuraghe, come la tholos dei pozzi Sacri, come la ruota del cielo, con suoi dodici segni zodiacali. 

Pare che anche in questo luogo siriano, come in Sardegna, si seppellisse in modo fetale e verticalmente, e che si praticasse l'incubatio, i lunghissimi sonni "terapeutici" 

Sono due dimensioni che si toccano, grazie a particolari figure sacre e carismatiche, come le sciamane, come le Janas, che fanno incontrare queste due dimensioni in un grembo, circolare, come i nuraghe, come le stesse Domus de Janas, ma attraversate internamente da dei corridoi a T, che indica la Tau, il ventiduesimo archetipo ebraico, la fine del viaggio, il Sigillo, oltre il quale vi è la resurrezione e si rinasce. 

I segni concentrici in terra, nelle Domus, indicano questo, il passaggio amniotico di una nuova rinascita. 

Le false porte sono indicate per essere oltrepassate all'occorrenza, quanto si innesca la comunicazione tra i due mondi, e il cerchio, ancestralmente accoglie, come un luogo protetto, di possibile rinascita e trasmutazione.


Questo è il viaggio che ho affrontato oggi. 

È bastato un nome, "Sirai", e la miccia si è accesa, come le combinazioni di un cubo di Rubik, dove alla fine tutto coincide e rivela una tridimensionalità perfetta, in una serie di corrispondenze che indicano quanto forse possono essere andati lontani gli Antichi Sardi, tanto da lasciare tracce concrete anche in Siria, creando anche lì, la dimensione della nostra Antica Civiltà Sarda. 


Tiziana Fenu 


©®Diritti intellettuali riservati 


Maldalchimia.blogspot.com 


Mi trovate anche in questo sito inglese 

Antichecuriosita.co.uk


Tracce Shardane in Siria.


Sito Tell Mardikh, Siria

                                                  Stele Tanis, Egitto
Tipica sepoltura natufiana

Coppelle cultura natufiana

Coppelle indicanti le tredici lune, altare di Oschiri

tartaruga di Cala Ghjlgolu (o Girgolu), a San Teodoro

Sincronario Maya delle tredici lune

Tartaruga in arenaria a San Giovanni di Sinis

Cabiri greci

Sito di Urkes, Siria

Sito di Urkes, Siria



Rito necromantico Nekya, greco

                                  
Rappresentazione di un maialino votivo nel sito archeologico di Urkes






Altare esterno del Monte d'Accoddi


Altare esterno del Monte d'Accoddi


domenica, aprile 25, 2021

🖤Mi pungi

 Mi pungi il cuore

del tuo dolce veleno.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com 


Mi pungi


Kris Lewis Artist




🖤Se tu fossi qui

 Se tu fossi qui

mi farei trovare.


#RebelSoul©®


Maldalchimia.blogspot.com


Aykut Aydogtu Surrealist Art




🖤Inebriarti

 Inebriarti l'Anima

della mia Essenza.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


Shiori Matsumoto  Artist




🖤Vorrei chiederti

 #giornatamondialedelbacio


Vorrei chiederti un bacio.

Come i bambini.

E poi scappare.

E fingere di non averti mai amato


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


Vorrei chiederti


Ray Caesar  Surrealist Art.




🖤La Bellezza

 La Bellezza

è ciò che sei,

non ciò che hai.


#RebelSoul©®


Maldalchimia.blogspot.com 


La Bellezza


Tina Cassati Surrealist Art




🖤La tua Presenza

 La tua Presenza

ha reso possibile

la mia Pienezza.


#RebelSoul©®


Maldalchimia.blogspot.com


La tua Presenza


Boris Shapiro Surrealist Art




🖤Farò finta

 Farò finta di non conoscerti

per imparare ad amarti.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


Farò finta


Monica Fernandez  Surrealist Art




🖤Parla solo

 Parla solo di ciò che sai.

Non puoi sapere di ciò che imiti.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


Parla solo


Miho Hirano Surrealist Art




🖤Puoi ricordare

 Puoi ricordare

ciò che non hai.

Ma non puoi ricordare

ciò che non sei.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


Puoi ricordare


Aykut Aydogtu Surrealist Art






🖤L'Amore è un campo

 L'Amore

è un campo di papaveri

dietro una curva.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


Aykut Aydogtu Surrealist Art


L'Amore è un campo




🖤Vederti attraverso

 Vederti attraverso l'Anima

brucia più di mille sguardi.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com 


Case Weldon. Surrealist Art


Vederti attraverso




🖤Non un solo

 Non un solo

grammo in più.


#RebelSoul©®


Maldalchimia.blogspot.com


Naoto Hattori. Surrealist Art


Non un solo




🖤La tua Nudità

 La tua Nudità

sulla mia Anima.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


Alena Makarova-Levina. Figurative Painter

La tua Nudità




🖤Germogliare

 Germogliare in te.

Come un albero

dai frutti proibiti.


#RebelSoul©®


Maldalchimia.blogspot.com


Ray Caesar. Surrealist Art


Germogliare




🖤Con me

 Con me si viaggia leggeri.

Si creano nidi sugli alberi.

Si gioca a mosca cieca.

Con la benda sugli occhi

e tana sul cuore.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


Christian Schloe. Surrealist Art


Con me




🖤La prospettiva

 La Prospettiva

non è per tutti.


#RebelSoul©®


Maldalchimia.blogspot.com 


Vortex by Morysetta

La Prospettiva




🖤L'Amore non è

 L' Amore non è un gioco.

L' Amore ha memoria.

L' Amore non è un ladro.

Non ruba sogni.

L' Amore è Sacro.

E Sacre devono essere

le labbra che lo pronunciano.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


L'amore non è


Naoto Hattori Surrealist Art




🖤Ogni zombie

 Ogni zombie

ha la gatta morta

che si merita.


#RebelSoul ©®


Maldalchimia.blogspot.com


AsterozeaStudio Pop Art




🖤Solo cadendo

 Solo cadendo in te

trovo il mio equilibrio.


#RebelSoul©®


Maldalchimia.blogspot.com 


Duy Huynh   Surrealist Art


Solo cadendo




🖤L'Amore deve permettere

 L' Amore deve permettere a sé stesso

di pronunciarsi e viversi.


#RebelSoul


©®Diritti intellettuali riservati


Maldalchimia.blogspot.com


Case Weldon Surrealist Art


L'amore deve permettere




🖤Alcune cose

 Alcune cose le impari. 

Altre le ricordi. 

Non puoi ricordare

ciò che non sei.

È il richiamo dell'Anima.


#RebelSoul


©®Diritti intellettuali riservati


Maldalchimia.blogspot.com


Aykut Aydogtu Surrealist Art


Alcune cose




🖤Mi piace di te

 Mi piace di te

ciò che non so.


#RebelSoul


©®Diritti intellettuali


Maldalchimia.blogspot.com 


JacintaMaree. Surrealist Art


Mi piace di te