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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, settembre 26, 2022

💚Statuina Siberia

 Stupenda statuina che rappresenta una Venere proveniente dall'area archeologica di Mal'ta (Siberia), i cui i primi insediamenti umani risalgono al 40.000 aC.

Questa statuina risale al 23.000 aC circa, ed è scolpita nell'avorio delle zanne di Mammuth, in modo molto stilizzato, a tutto tondo, come è nello stile delle statuine del Paleolitico.
Presenta le caratteristiche della volumetria steatopigia, con seni e glutei ben evidenziati, ad enfatizzare il concetto di fertilità e abbondanza.
Si nota subito il foro nell'estremita inferiore, perché doveva essere usata come amuleto, appesa al collo.
La forma, nella parte inferiore, segue la sagoma triangolare del pube, diventando così, come un doppio triangolo, dato che la parte superiore delle gambe, si unisce in un unico vertice ad altezza del ginocchio.
Ho notato che spesso le Veneri paleolitiche e neolitiche, non hanno estremità, e spesso le gambe sono "assemblate in un unico blocco che termina in un vertice.
Non credo che si tratti di una scelta puramente stilistica in risonanza estetica con la sagoma del pube.
Credo che questo dipenda dal fatto che il Femminino, venisse considerato come una creatura appartenente all'acqua, come un pesce, quindi senza piedi.
Il dare la vita, il procreare, si manifesta con la rottura delle acque del sacco amniotico, quindi viene considerata anche come la Custode dell'acqua.
Sul capo presenta una sorta di cappuccio.
Ho già visto questo tipo di cappuccio in una statuina che ho già analizzato, nella statuina in terracotta neo-sumera, proveniente dalla Mesopotamia, nella zona del Nippur, risalente al 2100-2000 a.C. ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=1)
È una statuina molto particolare, di tipologia accadica, simile a quelle della III Dinastia di Ur(2334-2004 a.C.).
La statuina mi è sembrata un ibrido tra un Oannes(sembra con la testa dentro la bocca di un pesce) e un Apkalli. 
Oannes era un  essere a metà strada tra uomo e pesce. 
[...] vede un occhio laterale.
Testa di pesce, o, nello specifico, di balena.

Balena, in arabo, si dice "Nun".

Nun che è anche il Sacro Archetipo Ebraico 14, la Nun, con funzione trasformazione, legata all'acqua e al "Pesce/Mandorla" Mistica della Vesica Piscis, poiché la trasformazione può avvenire solo se le polarità, maschile e femminile, sono in equilibrio.

Ma Nun e Nunet erano anche la coppia di divinità cosmogoniche legate alla creazione delle acque primordiali del Caos. 

Ma "Nun", in inglese, significa anche "suora".

La suora, che non è altro che un essere divinizzato, che è giunta alla divinizzazione attraverso l'equilibrio delle due polarità, maschile e femminile, ma anche cielo(maschile), rappresentato dall'aquila, e mare(femminile), rappresentato dalla balena.
[...] Una Nun, una suora, con un velo in testa, che non è altro che la bocca della Balena Nun che rappresenta la trasformazione alchemica.
Osservate la testa. Non sembra un velo?
Velo che ha accompagnato le prime Madonne, fino ad arrivare alle suore, che ancora lo portano."

È nella donna, nel suo ventre, che avviene la trasformazione.
Il volto di questa statuina non presenta una fisionomia umana. Il naso è assente, e gli occhi non sono evidenziati. C'è un accenno di bocca, ma è tutto molto sfumato.
Sulla spalla destra presenta una conformazione ramificata. Una lisca di pesce? Un primordiale albero della vita con 4 ramificazioni per lato?
Nove in tutto, come i mesi solari necessari ad una gravidanza.
Le braccia sono congiunte sotto il seno, in un unico blocco, quasi come una coppa, congiunte sul esso solare, il terzo chakra Manipura, il chakra della realizzazione, della produttività.
Al di sotto di esse, una serie di decorazioni. Sembrerebbero nove, come le ramificazioni del simbolo sulla spalla destra.
Il nove simboleggia il Sacro Archetipo Ebraico Teth, il grembo, il Femminino.
Una statuina, quinfi, che rappresenta la fertilità, l'acqua, la prima forma di saggezza, che viene dalle acque, dal mare, come i primi civilizzatori nelle civiltà mesopotamica, sumere.
La Dea che nasce dall'acqua.
Lo stesso motore che porta avanti il mondo, l'amore, rappresentato dalla Dea Afrodite, che nasce dalla spina dell'acqua, in forma umana, con entrambe le gambe, e un viso umano, senza il "cappuccio/bocca di pesce", ad incorniciarle il viso.
Quel viso che, in questa statuina, ci sfugge, che non ha un'identità, ma che sicuramente, parla di un Femminino, sacro, potente, generatore di vita, fertile e abbondante.
Una statuina straordinaria e altamente simbolica, che mi ha profondamente rapita per l'estrema bellezza e contemporaneità.

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
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Statuina Siberia



sabato, settembre 24, 2022

💙25/09/2022 Luna Nuova in Bilancia

 Domenica 25/09/2022, abbiamo la Luna Nuova in Bilancia, guidata dall'energia del ventiduesimo Sacro Archetipo Ebraico, la Tau, con funzione "reagente".

Originariamente la Tau aveva la forma di una croce ad "X", dove gli Opposti si riuniscono, si complementano.

Esattamente come succede nel segno della Bilancia.

L'Equinozio in Leone, appena trascorso, con l'energia dell'archetipo Reish, ha consentito di sublimare, di portare ad un livello più alto, il nostro sentire.

C'è tanta profondità e leggerezza al contempo, in questo processo, perché è come se stessimo affrontando una profonda liberazione. Sembra che tutto sia cambiato improvvisamente.

Assaporiamo la lentezza autunnale, in un modo quasi inaspettato, piacevolmente pigri e diluiti in questa nostra intima dimensione che lascia cadere le foglie vecchie, come passaggio naturale nella quale abbandoniamo ciò che non serve al nostro percorso. Non c'è dolore, non c'è rimpianto. Stiamo affidando tutto all'universo, al vento. Certi che non andrà disperso, ma sarà altrove, in altra forma. 

C'è una sottile e piacevole forma di distacco, che ci consente una nuova presenza a noi stessi, che non cerca declinazioni al passato o al futuro, ma che è un continuo, immortale Gerundio.

Sto amando, sto ringraziando, sto vivendo. 

Se sto male, lo attraverso. Sto soffrendo. 

Sto sentendo.

È molto oltre ciò che ero sino a questo momento.

È uno "stare", in Presenza. In presenza di noi stessi, che siamo diventati, nel contempo, sia fulcro, che veicolo di un fulcro più grande, dal quale ci facciamo attraversare, sentendone tutta la Bellezza, tutta l'espansione..

Tutto il respiro a pieni polmoni.

Lì dove il respiro ci è mancato. Lì dove abbiamo annaspato.

È il Dono del Sacro Sigillo della Tau.

L'armonia riconquistata, l'equilibrio della Luna Nuova in Bilancia, che proprio domani, si sovrappone e si amalgama a quella croce della Tau.

Che non è più peso, sofferenza, sacrificio, ma è diventata  dialettica armoniosa, tra mente, cuore e anima.

Lascio andare, nel tepore autunnale che riveste come una coltre dorata, di foglie secche, il mio cuore.

Su alcune, ci passo sopra.

Le frantumo. Con tutto il peso di ciò che è stata la separazione, il lutto, la perdita. Certa che, sotto i piedi, troveranno il modo, di darmi ancora nutrimento, in altre forme, che non posso vedere, ma che arriveranno, sotto forma di germoglio, in un'altra primavera del cuore.

Le altre, le osservo, mentre volano via a rivestire d'oro, corniola e rubino, gli angoli di cielo che mi hanno portato in terra, mentre erano nel pieno del vigore.

È tempo di lasciare andare.

È tempo di fiducia.

È tempo di varcare la soglia.

Nel corso dei secoli, la lettera Tau, si è stabilizzata nella grafica di una porta.

Perché solo nell'armonia e nella pienezza del nostro equilibrio tra le nostre opposte energie, solo trascendendo la Croce, la divisione, il "sacri-ficio,", possiamo varcare la soglia del nostro stesso Tempio.

Siamo diventati il Tempio stesso.

Senza porte, senza finestre.

Non ne abbiamo più bisogno, perché al centro,, per quanto il vento soffi, per quanto bufera scuota gli alberi, il nostro Fuoco Sacro arde, al centro di noi stessi.

In piena consapevolezza, in piena libertà. In pieno interesse di noi stessi. Con i nostri tempi, il nostro respiro, il nostro battito.

È una Luna Nuova importantissima, che prepara  alla Luna Piena di domenica 9 ottobre, in Ariete, con la rinascita dell'Eroe. 

Eroe. 

Da "ierogamos", equilibrio, unione mistica degli opposti. 

L'Arcano Maggiore del Matto, del Folle, rappresenta questo Archetipo Tau. 

Arcano XXII o Arcano 0. 

Ricopre entrambe le posizioni, perché rappresenta l'inizio e la fine del percorso spirituale, dove gli Opposti si integrano. 

Il Matto si declina solo con i suoi tempi. Sta in equilibrio ovunque.

È la sua Sacra Follia, a tenerlo in equilibrio. Così come è sacro il nostro spazio, la nostra dimensione. 

Il nostro Tempio. 

Tutto il 2022, è traguardato energeticamente da questa finalità, essendo un'energia "6".

Gli Innamorati. 

Di noi stessi. 

Ora più che mai.

Buona Luna Nuova in Bilancia. 


Tiziana Fenu 

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Ciro Marchetti Tarots

25/09/2022 Luna Nuova Bilancia



giovedì, settembre 22, 2022

💙Equinozio d'autunno 23/09/2022

 Venerdì 23/09/2022 , alle 3:04 del mattino, abbiamo l'inizio dell'equinozio d'autunno, chiamato anche Mabon. 

Siamo in luna calante tra la luna in Leone e in Vergine, che subentra in mattinata.

Siamo in prossimità anche della Luna Nuova di Domenica prossima, a cavallo tra Vergine e Bilancia.

Per questo Equinozio, siamo governati dall'energia del Sacro Archetipo Ebraico Reish, il ventesimo, con funzione "perfezionante".

Un "perfezionamento", che è il frutto del percorso intrapreso.

Durante questo 2022, ci sono state delle tappe energetiche importanti, dei passaggi, dei portali, attraverso i quali abbiamo acquisito la capacità di trascendere il denso del contingente, della materia, per agganciarci a delle griglie vibrazionali più elevate, maggiormente consone alla nostra Essenza. Lo abbiamo visto e sperimentato, con l'ultimo lunghissimo blackout della risonanza Schumann, che ci ha portato ad una percezione diversa, oltre il tangibile della strumentazione di rilevamento.

E adesso, questo Equinozio d'Autunno, ci stabilizza su un rinnovato sentire, lavorando in verticale, attraverso una liberazione, un alleggerimento, che ci fa rinascere a nuova vita, con un nuovo sentire, a livelli più alti. 

A livello della testa, che rappresenta proprio il Sacro Archetipo Reish.

Una trasformazione a livelli più alti. A livello, non solo emotivo e animico, ma anche a livello mentale, di pensiero superiore

Nella testa, dove abbiamo tutti i nostri cinque sensi. Nella testa c'è tutto.

Materia, percezione tangibile, elaborazione e percepire divino.

È nella testa, negli ultimi due chakra, che si può percepire il grado di illuminazione, il percorso spirituale intrapreso, che culmina nella dimensione del Fuoco, dello Spirito che sublima e trascende, che cerca una dimensione nuova, che si incastoni nella materia, nel nostro nuovo percepire ed esperire.

È un'operazione estremamente importante, perché richiede una costante presenza a  sé stessi, in quanto è una fase che riguarda soprattutto il risveglio della materia. 

Una discesa nei nostri stessi inferi, nel nostro sepolcro, nel nostro Ade interiore, come Demetra  in cerca della figlia Persefone. 

Il dolore per la separazione, è necessario e funzionale alla rinascita. 

Da questa incubazione nell'oscurità, nasce Mabon, controparte maschile di Persefone, così narra la leggenda celtica, il figlio della Grande Madre Modron/Demetra, da essa rapito e custodito per tre giorni, per poi venire alla luce e portare luce nelle tenebre.

A questo proposito, vorrei sottolineare come, qui in Sardegna, il melone, simbolo solare, con la sua polpa gialla, così come l'involucro, per alcune varietà, è chiamato proprio "maboi", con una verità, in particolare, che si preserva fino a Natale.

È una varietà chiamata "brutto-bello", che unisce il brutto dell'esterno, solcato come un mosaico, con la bontà e il profumo della sua polpa. Un'unione degli opposti, sinergica, che attraversa indenne il freddo inverno.

I miei genitori li appendevano con dello spago, nella cantina. Li potevamo apprezzare fino ad oltre gennaio, febbraio. 

L'Arcano Maggiore che rappresenta questo Archetipo Reish, è l'Arcano XX del Giudizio, che parla di una resurrezione vera e propria, dall'interno di un sepolcro.

E la rinascita, contempla un equilibrio degli Opposti.

Tra Umano e Divino.

Tra maschile e Femminile,

Tra Sole e Luna.

Abbiamo la Luna in Leone, per questo Equinozio.

Il simbolo del Sole, il Leone, il maschile, che cerca l'equilibrio, con la Luna, il femminile.

Lo dice la stessa parola.

Equinozio.

Il percorso degli equinozi e dei solstizi, indica come gestire l'energia solare, l'energia cristica, in termini esoterici. 

Ha raggiunto il culmine con il Solstizio estivo, con il Leone, e, abbiamo visto, che quest'anno è stato particolarmente sentito anche a livello fisico, attraverso temperature molto elevate, e ora, quello stesso Leone, impara a gestire l'azimut della sua stessa potenza, perché è diventato Maestro di sé stesso. 

Tutta questa potenza solare, non serve a niente, se non viene sublimata per una "nascita/rinascita", traguardata da Natale e Pasqua, nei due solstizi. 

La vera nascita e rinascita, avviene nel nostro scafandro umano, attraverso i nostri sensi, il nostro sentire, i nostri pensieri, il nostro respiro. 

I nostri corpi sono qui, in questa dimensione, non altrove. 

E la trasformazione avviene sempre nell'oscurità. 

Nel buio dei mesi invernali,, nel grembo materno, nel sepolcro, nel sarcofago. 

Nel ventre della balena che inghiotte Giona. Nell'Arca di Noè. 

Sono tutti Archetipi funzionali alla trasmutazione in sublimazione. 

Nei misteri Egizi è scritto che il sarcofago di Osiride ha la forma di un pesce. 

Pesce, come l'Archetipo Nun che lo simboleggia, e che significa "trasformazione". 

È il pesce della Vesica Piscis, che unisce in sinergia, maschile e femminile, e prepara alla rinascita del Maestro, all'Interno della dimensione uterina, feconda, dell'oscurita'. 

L'energia della kundalini è custodita dal "contenitore oscuro", simbolicamente, nelle radici del cuore della terra, di noi stessi, alla base del coccige, nel primo chakra Muladhara.. 

Queste due energie, devono risalire dal coccige, attraverso le 33 vertebre, fino ad arrivare alla  ghiandola pineale, al settimo chakra Sahasrara. 

Per nascere a nuova vita, l'illuminazione comincia dal basso, dal luogo più buio, da quella stalla che accoglie il Bambino di luce, proprio a ridosso del momento più buio dell'anno, il Solstizio invernale, che comincia ad acquisire calore e luce, a partire dalla nascita del Bambino, che riesce a risplendere nelle tenebre, nonostante Erode, nonostante i disagi. 

È la luce, a prendere forma, nella materia, che è femminile. 

Arrchetipo venti, Reish. 

Il numero due è lil secondo Archetipo Beth, il femminile che da forma all'energia maschile. Insieme si potenziano, e sublimano la materia come tempio della dimensione divina. 

Questo Equinozio, benedetto dalla Reish, e dal Leone, seguito, nella stessa giornata, dalla Vergine( quindi, fuoco e terra), ci indicano come dobbiamo lasciare che la forza solare, solstiziale, cristica, del Leone, che ancora, amorevolmente ci accompagna con questa Luna in Leone, proprio per l'equinozio, raggiunga la testa, il nostro Reish, la nostra dimensione più alta, per ricevere una trasformazione a livelli più alti, e diventare davvero veicoli di Luce Solare anche nelle tenebre, come dei veri Maestri, trascendendo le trappole della mente umana. 

La Luce solare è come il Fuoco. Crea e distrugge continuamente. Per poi riportare a vita, in un moto incessante. 

Trovo straordinario che due giorni dopo l'equinozio, domenica 25 settembre, si manifesti la Luna Nuova, tra Vergine e Bilancia. 

E siamo ancora verso quell'equilibrio necessario per la discesa nel grembo dell'oscurita' invernale, nel quale avviene la gestazione per la nascita del nostro Bambino Solare, nel solstizio d'inverno, quando la potenza solare, astronomicamente, è al suo minimo. 

Ma è proprio allora, che il Bambino solare, viene esaltato in tutta la sua potenza luminosa, che illumina le tenebre. 

Siamo pronti per la discesa nel nostro stesso grembo. 

Siamo pronti per la nostra vera nascita. 


Tiziana Fenu 

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A. Gokhan Gultekin Art

Equinozio d'autunno 23 /09 /2022



martedì, settembre 20, 2022

❤️Permetto a me stessa

 Permetto a me stessa

di essere libera

dalle mie stesse paure. 

Il dolore che sento

è il dolore

del Mio Primo Parto. 

Quello che ha dato alla Luce

Me Stessa. 

Come se volessi esplodere

come una Supernova

attraverso la mia stessa pelle. 

Fanno male persino le vene. 

Abituate a far fluire solo sangue. 

Mentre la densità della mia Anima

acquisisce spessore

anche nella Materia. 

Mi pulsa dentro. 

Prepotente. 

Batte sulle pareti. 

Come una noce

dentro un gheriglio

che non può più fermarla. 

Una noce come

l'Essenza del mio Intelletto. 

Quello di Corpo, Cuore, Anima e Mente. 

Le mie nuove coordinate

del mio nuovo Tempio in terra. 

A cui nessuno può imporre

altre direzioni. 

Un'Essenza oleosa

che lubrifica ogni mia resistenza. 

Che si miscela al miele

della mia produttività. 

Del mio manifestarmi in Essenza. 

Nulla era andato perduto. 

Prendeva solo nuove Forme. 

Che non ho riconosciuto

finché non mi hanno lacerato la carne. 

Lenita oggi 

da quella miscela 

di olio di noce e miele

che cauterizza 

dove ho sempre aspettato altre mani

che sentissero. 

Altri occhi che vedessero. 

Ora mi vedo. 

Non ero persa. 

Mi preparavo a rinascere 

a me stessa. 


Tiziana Fenu

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Sophie Wilkins Acrilic painting

Permetto a me stessa



❤️Onore a te, Diana

 Onore a te, Dea Diana,

il cui nome si festeggiava in questo giorno. 

Che possa lavare la mia memoria,

come le tue ancelle,

che lavavano i capelli nel fiume. 

Come reti che si aprono

alla dolcezza dell'acqua. 

Per rilasciare. 

Per rinnovare. 

Per seguire il flusso della corrente. 

Che non ci siano mai in me,

maglie troppo fitte, da trattenere. 

Da impedirmi di vedere oltre. 

Che la luna che ti ha battezzato

sia la guida di ogni mio passo nell'oscurità. 

Che la sua falce sia come lama

per tagliare tutto ciò che mi fa stagnare. 

Tutto ciò che non mi rende

ciclo lunare insieme a lei. 

In continuo rinnovamento. 

Che possa essere coppa per accogliere. 

Per dissetare l'anima. 

Per custodire e preservare

la mia Essenza Inanzittutto. 

Che il mio polso non vacilli

nel prendere la mira

su ciò che è il meglio per me. 

Invoco il discernimento. 

tra bisogno e utilità. 

Tra aspettativa e progettualità. 

Che non venga mai meno la mia integrità. 

La mia Dignità. 

La mia Bellezza. 

Nel riconoscere

a cosa rivolgere lo sguardo. 

L' energia. 

E in esso, concentrare i miei intenti più puri. 

Preserva la purezza del cuore

e la natura selvaggia e animale del mio battito. 

Che possa sempre riconoscerlo

nel frastuono del mondo. 

Fai che abbia radici profonde

nella dolcezza del tuo grembo di Terra Madre. 

Produttiva e con lo sguardo rivolto al cielo. 

Fammi terra e cielo insieme. 

Pioggia che lava

e acqua di mare che guarisce

e riporta a memoria chi ero. 

Chi sono. 

Anche se dovesse bruciare

dove sono ancora vulnerabile in sofferenza. 

Cauterizza, con la tua freccia rovente,

dove io non riesco. 

Indicami sempre la via. 

Saprò trovarla. 


Tiziana Fenu

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Dominique Bultel Photographer

Onore a te, Diana



❤️Sentire di essere

 Sentire di essere la tua dannazione.

Come un filo di seta

che non riesci a infilare

nella cruna dell'ago, 

per meglio gestire i rattoppi 

che il mio battito 

scandisce sulla tua anima strappata. 

Sgualcita dalla vita. 

Sfrangiata dalle volte nelle quali

ti sei aggrappato 

cercando un punto di coesione 

che non cedesse

ai tuoi affanni

che ti dilatano i polmoni

fino allo strappo. 

Fino all'apnea. 

Mentre il pensiero di me

si insinua tra le tue costole. 

Tra le tue pelvi. 

Tra i tuoi pensieri

Tra ciò di cui non hai sapore. 

Ma profumo. 

Odore. 

Come di pioggia che si insinua 

tra le spaccature del cemento. 

E tu riverso. 

A lambire quelle gocce di vita. 

Come ambrosia che si espande

dal centro del mio petto. 

Tra i seni. 

Tra il mio essere Femmina. 

Solo per te. 

Perché tua 

è la mia dannazione per te. 

Tu che mi sei vita e morte. 

Tu che mi scaraventi all'Inferno. 

E io che te lo concedo. 

Solo per il piacere di riportarmi

al paradiso delle tue labbra. 

Come una vestale 

che ritorna a governare 

il suo Sacro Fuoco. 

Che si lascia possedere e incendiare. 

Senza mai consumarsi

Come l'indecenza

dei tuoi pensieri. 

Come scirocco caldo 

di cannella asperso

sul miele tra le tue dita. 

Come se non sia stato mai Natale. 

Come quel Dono 

che non hai mai ricevuto. 

Che non hai mai chiesto. 

Perché ti appartiene. 

E che ora scarti. 

Con la vita negli occhi

e il cuore tra le tue mani calde. 


Tiziana Fenu 

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Roberto Ferri Artist

Sentire di essere



❤️Sentirmi trasportare

 Sentirmi trasportare

come sulla barca solare egizia.

Guidata dal tuo albero maestro

che mi soffia vita 

sulle vele dispiegate 

del mio abbandonarmi a te. 

Come vento caldo e soffice

di scirocco speziato di cannella. 

Smerigliato 

dalle mie parole diamantine

che stillano rugiada

dai petali della mia anima, 

dai petali della Femmina 

che non credevo di essere 

mentre prendono vita 

nei tuoi occhi di aurora boreale. 

Nutriente e caldo

come un sole

che mi sorge nel ventre.

Che si espande

come un cobra reale

che mi ipnotizza

nel suo oscillare. 

E in questa danza regale

sentirmi come la più bella

delle tue corone. 

Perdere i punti di riferimento.

E ritrovarli 

sul mio totem di giada.

Sul quale invoco

tutti i miei salmi

di una cattedrale 

che era senza altare. 

Fino a che non ho incrociato 

il tuo sguardo. 

Come se non avessi

mai avuto 

una terra sotto i piedi, 

un nome da farmi 

strozzare in gola. 

Come se non avessi

mai avuto un nome 

nemmeno io. 

Perché in questo 

amplesso di Galassia, 

vengo a te senza nome. 

Consacrata dal tuo seme. 

Come terra fertile 

violata dalla spada smeraldina 

dei tuoi occhi

e riportata alla vita 

dai tuoi spasmi 

sulle pareti 

del mio umido sesso

e sulle pareti della mia Anima. 

Come un richiamo ancestrale 

di tamburi che mi esplodono dentro. 

Come lava vulcanica 

che mi arroventa 

la pelle e i pensieri 

E a te mi forgia, 

come la calda creatura 

Morbida e lunare

come un sogno d'alabastro

che risplende 

come una falce di luna

mentre mi celebri

a nuova vita.


Tiziana Fenu

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Particolare dell'opera di Roberto Ferri "Lacrima notturna"

Sentirmi trasportare



❤️Imparare a ricordare

 Imparare a ricordare.

Non la prima cosa che ho visto

aprendo gli occhi.

Ricordare l'emozione 

del nascere dal mio stesso respiro.

Creare il pensiero

prima della Forma. 

Come la forma più alta 

della mia Essenza.

Dove sono ancora plasma

che squarcia i cieli. 

Prima di toccare terra

e ramificare nelle mie vene. 

Come radici di un albero al contrario 

che anelano ad una zolla di cielo. 

Sentire l'ebbrezza del non essere,

prima che il pensiero sia, 

e senta il contraccolpo dell'approdo. 

Della divisione.

Del viaggio che diventa meta.

Sentire che non ho meta.

Ne' inizio né fine.

Come una transumanza continua. 

Senza agnelli sacrificali al seguito. 

Come una nomade

le cui impronte nella sabbia

Vanno a ritroso. 

A cercare lo slancio. 

L'emozione del primo passo. 

La vertigine del barcollare. 

E oscillare in equilibrio. 

Tra le mie contraddizioni. 

Tra emozioni contrastanti 

che fanno da collante. 

Come una pozzanghera da fumetto. 

Tra sole e acqua. 

E saltarci sopra come una bimba. 

Senza paura di affogare. 

Legare un raggio di sole al mio polso. 

Come una Sposa 

che offre la sua mano 

alla sua prima danza d'Amore. 

Alla sua prima vertigine orgasmica. 

Così inebriante, così intensa, 

da ricordarne solo il profumo. 

Perché il resto sarebbe eccessivo. 

Perché l'emozione è un profumo. 

È ciò che resta di ciò 

che non serve più, del denso. 

Nascere e rinascere. 

Nel tuo stesso profumo. 

E cominciare ogni volta dal punto zero. 

Dalla tua Essenza. 

Dalla tua forma archetipale. 

Non da ciò che ti rappresenta. 

Non dai tuoi simboli. 

Da ciò che sei, 

prima ancora che si manifesti. 

È ciò che unisce le trame dell'Universo. 

Le vibrazioni del Pensiero 

che attraversano continenti. 

Dimensioni. 

Esseri umani. 

Ricordi. 

Ciò che resta è l'emozione

È come un diapason sottopelle.

Come un radar negli abissi.

Come una frequenza intergalattica. 

Come il primo fremito alla vita.

La Mia. 


Tiziana Fenu 

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Imparare a ricordare



❤️Il punto di fusione

 Il punto di fusione 

è nel sangue. 

Nel battito accelerato 

che si riverbera 

nei miei segreti anffratti

Tu li stani. 

Me li riveli. 

Li fai pulsare come stella marina

strappata agli abissi. 

Adagiata sul calore

della tua pelle. 

Quando succede 

mi manca il fiato. 

Non ho più increspature 

nelle quali nascondermi. 

Allora, cerco in te la falla. 

Il punto di appoggio

di quella nota stonata. 

Al di là del confine 

tracciato dal tuo sguardo

sulla mia Anima nuda. 

Cerco il punto di divisione 

Come un nodo allentato 

di una maglia di un confine 

che desidero varcare 

come un disertore in fuga 

dalle tue mani. 

Che mi attraversano le vene

e affondano in profondità 

Come le radici di un acero rosso

che sparpaglia 

le sue foglie di sangue 

in superficie. 

Come petali di cuore 

in cerca del loro battito

nel tuo petto. 

Come se anche le tue mani

non avessero

mai toccato niente prima di me. 

Come se tu fossi in cerca 

del tuo punto di snodo. 

Quando il vento mi porta 

quel "Tutto parte da te". 

Come un esule 

in terra sconsacrata

in cerca del suo altare. 

Della sua identità. 

Delle sue impronte digitali

sulla mia pelle. 

Come labirinti

che hanno vinto 

ogni tua sicurezza. 

Ogni tua spavalderia 

da fante temerario 

disarcionato dai tuoi stessi voli. 

Quando non riuscivi 

a cavalcare l'Essenza. 

A reggere il ritmo. 

A fare da cassa di risonanza 

per i battiti 

che ti implodevano dentro. 

Come acini di uva 

aggrappati ad una botte. 

Prima di calpestarli. 

E farne vino 

che ti ubriacava 

fino allo stordimento. 

Fino alla perdizione. 

In quei labirinti tattili 

nei quali hai lasciato

la tua identità. 

Il tuo profumo. 

La tua ragione d'essere. 

E che ora ritorni a riprendere. 

Il punto di fusione è nel sangue. 

Che ribolle

fino all'epidermide

al solo contatto. 

Come lava di vulcano 

per troppe vite 

tenuta a bada. 

Il punto di fusione

è trovare il mio baricentro 

nelle tue impronte digitali. 

Come una spirale galattica 

che crea una nuova galassia 

con i tuoi occhi. 

Ora che riesci 

finalmente a guardarmi. 

Ora che finalmente resto. 

Senza più temerti. 

Perché tu mi spogli 

dell'unica certezza che ho. 

Dei miei confini. 

Oltre i quali nessuno 

può varcare il passo. 

A te ora lo consento. 

Come tortora al primo volo

su un ramo spezzato 

che ha fiducia nelle sue ali. 

A te ora lo consento. 

Perché sei le mie ali. 

Il volo nell'inconsueto. 

L'incontro a metà strada. 

Tra le tue mani 

in cerca di me. 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 


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Punto di fusione 02/2021

Digitale 3D Adam Martinakis

Il punto di fusione



❤️L'altra metà di me

 L'altra metà di me

è quel battito

non ancora espresso.

Quella pulsazione interna

tra le costole.

Come all'interno di una cattedrale.

In un salmo muto

di cui sento la frequenza.

È come un mantra che si snoda

attraverso i miei

reconditi labirinti.

A volte va veloce.

Come cerini

lungo le rasposita' della mia Anima. 

Fino alla fiammata improvvisa.

A fine corsa. 

Allora mi fermo e ardo.

Con il fiato corto.

Fino a sgretolarmi

in polvere di carbone

per vestirmi di notte.

In modo che tu

non mi possa vedere

mentre ti cerco.

Mentre mi spoglio

di ogni mio desiderio

e cerco il tuo odore nell'aria. 

Nella cavità delle mie braccia. 

Nei pertugi che mi abitasti

quando la nostra pelle 

era la nostra unica casa. 

Quando il tuo respiro 

si fondeva al mio 

fino ad appannarci gli occhi

nel sentire soltanto 

i nostri battiti all'unisono. 

Come piccole lepri. 

Una nel nascondiglio dell'altro. 

Voglio nascondermi in te. 

Voglio essere il tuo segreto. 

La tua dannazione. 

La tua salvezza. 

La tua parola sporca di sesso. 

La tua ode di opale

trafitta dal sole

mentre sanguina arcobaleni. 

Le tue dita sulle mie labbra

a succhiarti la vita 

che mi restituisci 

ogni volta che mi guardi. 

Voglio perdermi in te. 

E non tornare mai più. 

Si ritorna da dove si parte. 

Da dove si lascia qualcosa. 

Io sono sempre stata in te. 

Non sono mai stata da nessuna parte 

se non sotto la tua pelle. 

Stavi in apnea con il mio ossigeno. 

Con i miei baci. 

Nel nostro Impero. 

Quello dei nostri occhi. 

A te ritorno. 

Senza nome. 

Senza un passato. 

Battezzata all'unico nome 

che non hai mai 

voluto pronunciare 

e che ora ti vibra tra le labbra. 

Come una nuova frequenza 

che puoi sentire

dopo tanto rumore. 

Dopo tanto affanno 

Dopo tante rincorse. 

Come un cerino a fine corsa 

sulla striscia di accensione. 

Mentre ardi 

e pronunci il mio nome

doloroso 

come un marchio a fuoco sul cuore.

Eri tu quella fiammata di Fuoco

a fine corsa. 

Mentre mi chiami Amore

e ti espandi in me. 

Degno di pronunciare 

ciò che adesso sei,

che adesso siamo, Amore. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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Adam Martinakis "The other half" 2020

L'altra metà di me


💚Afrodite

 Da un post nel gruppo "Il Sondaggio" 

https://www.facebook.com/groups/210974976999246/permalink/645018253594914/

( Afrodite tardo ellenistica in terracotta(?) con serpenti intrecciati attorno al braccio sinistro e alla gamba sinistra - rinvenuta nel tumulo di Dardanos - II secolo a.C. - Museo Archeologico di Canakkale, Troia, Turchia

Dárdanos - antica città dell'Asia Minore, sull'Ellesponto, dal cui nome deriva quello dello stretto dei Dardanelli. Era situata presso Ilio, poco a SW dell'odierna Çanakkale.


Il bracciale sul braccio sinistro, è sul lato dell'energia femminile 

Il Serpente, per definizione, è legato al Sacro Femminino. Le prime ancestrali Dee erano Dee Serpenti. Il serpente perché è legato all'elemento terra, e quindi si spiegano anche i 4 giri a spirale come i 4 elementi della terra (aria, acqua, fuoco, terra) e i 4 punti cardinali.

Serpente anche periodicamente cambia pelle, nasce e muore in una ciclicità continua. Serpente che "si mangia la coda), come l'oroborus, a indicare la ciclicità della vita con i suoi passaggi dalla vita alla morte.

Serpente/donna poi penalizzato dalla Chiesa, diventato portatore di morte, dolore e peccato.

Nei Sacri Archetipi Ebraici, corrisponde all'archetipo 9, Thet, il Grembo, la Saggezza Ancestrale, la kundalini, la connessione con il Divino.

La Dea Afrodite, esotericamente, è legata alla costellazione della Bilancia, dell'equilibrio. 

Il Sacro Femminino, ancestralmente, è legato a Madre Terra. 

È nel chakra della radice, della Terra, il primo dei nostri sette chakra, Muladhara, che vengono custodite le due polarità energetiche, 

Ed è proprio lì, alla base del coccige, che si "annida", arrotolato su sé stesso, il serpente della Kundalini, con le sue due polarità, Ida, polarità femminile, e Pingala, polarità energetica maschile. 

La Donna per antonomasia è portatrice e Custode di queste due polarità in equilibrio. Come la Dea dei Serpenti minoica.

Il Marcurio, il caduceo mercuriale, è la polarità femminile, in campo alchemico, esoterico. Mentre, la polarità maschile, è lo zolfo. 

Afrodite, essendo la dea dell'Amore, della fertilità, della bellezza e dell'equilibrio, non può che essere la Custode, il grembo, di queste due polarità opposte che si complementano. 

Tra i simboli di Afrodite, voglio ricordare il mirto, simbolo della Sardegna, e le due colombelle, che potrebbero essere anche due pavoncelle, come le pavoncelle sarde della nostra Antica tradizione, sempre presenti nei nostri manufatti, rappresentate bifronti, con al centro l'albero della vita. 

Anche esse rappresentano le due polarità, maschile e femminile, necessarie alla creazione. 

Mirto, che, ci tengo a sottolineare, da sarda, ha le stesse consonanti MRT della parola amrita,  la divina Amrita, come viene chiamata nella tradizione sanscrita, ovvero la secrezione che scende come una piccola goccia dalla ghiandola pineale, stimolando, con la lingua arrotolata all'indietro, il palato verso l'epiglottide, guarda caso proprio sotto la ghiandola pineale.

Mirto, che viene chiamato, nettare degli Dei, tanta è la sua bontà. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Afrodite



💚Scarificazione

 Nella prima immagine, Figura femminile Nyeleni ( Mala), risalente al XIX secolo. Museo di storia naturale a Le Havre, Francia. 

Figure femminili su piccola scala di questo tipo sono conosciute come nyeleni tra il popolo Bamana del Mali. Le figure sono un'idealizzazione della bellezza femminile giovanile. Il termine nyeleni deriva dal nome di una ragazza Bamana tradizionale e ha molteplici interpretazioni, tra cui "piccola carina" o "piccolo ornamento". Le figure di Nyeleni sottolineano una serie di caratteristiche distintive, in particolare una forma di derivazione piuttosto geometrica. Hanno seni conici prominenti che sporgono nettamente da un torace appiattito e sono controbilanciati da glutei esagerati che sporgono dietro la figura. Le braccia, le gambe e i torsi sono altamente cilindrici. Le acconciature variano ma di solito mostrano alcune variazioni su una disposizione a cresta. La bellezza estetica di tali opere è accresciuta dall'aggiunta di perline o accessori metallici e olio, che viene strofinato sulla figura per produrre una superficie brillante. Queste aggiunte sono paragonabili al modo in cui le giovani donne Bamana si preparano per occasioni speciali.


Sul corpo sono evidenti i segni decorativi  e simbolici della pratica  della scarificazione, considerata Sacra. 

L’origine delle scarificazioni

Il nome di questa pratica prende il nome dalla parola “scar“, cicatrice in inglese, perché consiste appunto nel creare delle incisioni nella pelle in modo tale che si formino delle cicatrici decorative.

Questo tipo di decorazione della pelle era molto praticata in passato presso alcune popolazioni africane per segnare il passaggio dall’età infantile a quella adulta, e ancora oggi in alcune parti dell’Africa è un tipo di modificazione estrema del corpo che simboleggia bellezza e benessere.

Si trattava ovviamente di una pratica dolorosa, che il soggetto doveva subire in silenzio perché come capita in molti riti di passaggio, la sofferenza è un elemento che dimostra il coraggio e la forza di chi entra in età adulta.

La scelta dei disegni varia di tribù in tribù, realizzati con rasoi, pietre, conchiglie o coltelli, esponendo i soggetti all’alto rischio d’infezione o di recisione di qualche nervo.

Oggi, molti decidono di ricorrere allo scaring per realizzare decorazioni corporee originali e, nonostante la cruenta procedura per realizzarli, di delicata bellezza.

Come si realizza una scarificazione?

Innanzitutto con scarificazione si intendono tutte quelle pratiche atte a creare delle cicatrici sulla pelle. Esistono 3 tipi principali di scarificazione:

Branding: a caldo, a freddo o con elettrocauterizzazione. In pratica si “marchia a fuoco” o con azoto/nitrogeno liquido in modo tale da lasciare un segno permanente sulla pelle del soggetto.

Cutting: tramite tagli più o meno profondi e più o meno ripetuti, è il metodo più conosciuto e antico. Più il taglio è profondo e marcato, più il risultato sarà evidente e la cicatrice in rilievo (cheloide).

Rimozione di pelle o peeling: l’artista rimuove veri e propri lembi di pelle seguendo un disegno preciso. Per ottenere un risultato ottimale, spesso l’artista tende a rimuovere una minore quantità di pelle, non andando troppo in profondità, istruendo il cliente ad una cura ottimale perché la pelle possa rimarginarsi con una cicatrice evidente e fedele al design originale.


Come potete vedere, su questa statuina, sono presenti  simboli  triangolari, singoli, nei due versi, sinistra e destra, e vertici enfatizzato da moduli con 4 solchi.

Il 4 indica Madre Terra, con i suoi 4 elementi, e le sue 4 direzioni, inferiore e  inferiore.

Un'unione ierogamica, tra le due polarità, espressa proprio dalla rappresentazione nelle direzioni opposte, che indicano unione terrena.

Sicuramente, questa statuina simboleggia la simbologia della scarificazione sul corpo di una giovane donna destinata ad unione terrena, ad un matrimonio, a diventare madre. I seni prominenti e l'ombelico sporgente, tipico delle donne in gravidanza, enfatizzano questo simbolismo beneaugurale  di unione feconda e prosperosa.

Ma sono presenti, oltre la conformazione steatopigia, con uno sviluppo ipertrofico dei glutei, in particolare, come le neolitiche e paleolitiche rappresentazioni delle Dee Madri, che simboleggiavano buona fertilità, anche elementi maschili, simbolici, come il corpo a tronco, quasi fallico, che evidenzia, in modo ancora più conciso, che si tratti di una rappresentazione di unione ierogamica tra la polarità femminile e quella maschile. 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

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Scarificazione








🖤Il volo non teme

 Il volo non teme

il ramo spezzato.

È attimo di infinito

che unisce cielo e terra.

Che il volo ti sia lieve

Valentina carissima.


#RebelSoul©®

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Daria Petrilli Surrealist Art

Il volo non teme



🖤Il "troppo" è impegno

 Il "troppo" è impegno.

Il "tanto che basta" è disimpegno..

Uno spazio di passaggio

che non viene mai vissuto.

Che non viene mai arredato.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com 

Three of Swords by Ciro Marchetti

Il "troppo" è impegno


🖤Versare l'acqua

 Versare l'acqua

dove puoi fiorire.


#RebelSoul©®

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Christian Schloe Surrealist Art

Versare l'acqua



🖤Puoi dire

 Puoi dire ciò  che hai.

Ma non ciò che sei.

Lascia che siano gli altri

a scoprirlo.


#RebelSoul©®

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Olga Akasi Surrealist Painter

Puoi dire



🖤La Bellezza

 La Bellezza emoziona

perché è  verità.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

La Bellezza



Olga Akasi Surrealist Painter


🖤A volte, vedere

 A volte, vedere,

basta e avanza.


#RebelSoul©®

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Anne Bachelier Surrealist Art

A volte, vedere



🖤È la stessa scelta

 È  la stessa scelta,

a farci il grande Dono

dello scegliere o meno.


#RebelSoul©®

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Ciro Marchetti Surrealist Art

È la stessa scelta



🖤Non puoi donare

 Non puoi donare

ciò che non ti è.

Tutto il resto

è emulazione

circostanziale.

Non è Dono.

È interesse. 


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com 

Slava Fokk Artist

Non puoi donare



🖤L'originalità

 L'originalità

è sempre finezza d'Animo,

mai ostentazione.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Ciro Marchetti Surrealist Art

L'originalità



🖤Ciò che è coerente

 Ciò che è coerente

si potenzia sempre.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Ciro Marchetti Surrealist Art

Ciò che è coerente



🖤Fino a che

 ...fino a che non ho incrociato 

il tuo sguardo. 

Come se non avessi

mai avuto 

una terra sotto i piedi, 

un nome da farmi 

strozzare in gola. 

Come se non avessi

mai avuto un nome 

nemmeno io.


#RebelSoul ©®

Maldalchimia.blogspot.com 

Ciro Marchetti Surrealist Art

Fino a che



🖤L'inquadratura

 L'inquadratura migliore

è quella sull'Anima.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Ray Caesar Surrealist Art

L'inquadratura




🖤Le scelte

 Le scelte,

le preferenze che hai,

definiscono sempre chi sei.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Nicoletta Ceccoli

Le scelte



🖤A volte, la si fa

 A volte, la si fa.

A volte, non la si fa.

Spesso, non ce la si fa.

Non con me. 


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Aykut Aydogtu Surrealist Art

A volte, la si fa



🖤Il Bacio

 #giornatamondialedelbacio


Il Bacio

è tutto nell'attimo prima

che si approdi dentro l'altro.

Nell'ebbrezza

dell'essere pronti a salpare.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com 

Ivana Lena Besevic Artist

Il bacio



🖤Margaret Keane

 Margaret Keane

15 settembre 1927

26 giugno 2022i

Icona della Pop Art, i suoi "Big Eyes" erano conosciuti ovunque, ma per molto tempo il marito, Walter Keane, spaccio' le opere per sue, fino al divorzio, nel quale la si riconobbe come autrice delle opere.


Niente edifica muri

quanto uno sguardo

che non si concede.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Margaret Keane



🖤La fiducia

 La Fiducia

è una questione di stile.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Sp. M. Illustrazion Artist

La fiducia



🖤Il tocco giusto

 Il tocco giusto

permette al Fiore

di sprigionare

tutto il suo Profumo.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Slava Fokk Surrealist Art

Il tocco giusto



🖤Il fianco

 Il fianco,

solo per affiancare.

Non per affrancare.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Elena Masci Surrealist Art

Il fianco



🖤Portami fuori

 Portami fuori

da ciò che conosco.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Nicoletta Ceccoli Surrealist Art

Portami fuori



🖤Espandersi

 Espandersi nell'altro

non è mai perdersi.

È ritrovarsi

su nuovi orizzonti.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Slava Fokk Artist

Espandersi



🖤Il romanticismo

 Il romanticismo

è un'attitudine dell'Anima.

Non è mai troppo.


#RebelSoul©®

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John Waterhouse Oniric Art

Il romanticismo



🖤Il coraggio

 Il coraggio

è una virtù del cuore. 


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com 

Ettore Aldo del Vigo. Surrealist Art

Il coraggio


🖤Si impara

 Si impara solo ciò che

si è disposti a conoscere.


#RebelSoul®©

Maldalchimia.blogspot.com 

Mario Sanchez Nevado Oniric Art

Si impara



🖤Non ti attendevo

 Non ti attendevo.

Ma già tendevo a Te.


RebelSoul©®

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Aykut Aydogtu Surrealist Art

Non ti attendevo



🖤Tenerci

 TeNerci

senza TeMerci.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com 

Ronald Companoca Oniric Art

Tenerci



🖤Non è il gallo

 Non è il gallo, a fare il pollaio.

Ma è il pollaio a fare il gallo

In ogni caso.

Ogni gallo

ha il pollaio che si merita.


#riflettendosuiriflessi


#RebelSoul©®

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Ronald Companoca Oniric Art

Non è il gallo



🖤A volte

 A volte, è un Attimo.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Elena Masci Surrealist Art

A volte



🖤Il Gerundio

 Il Gerundio

è uno stato dell'Anima.

"Essendo". 


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Viola Babol Art

Il Gerundio



🖤Il saziare

 Il saziare placa i sensi.

Il nutrire inebria l'Anima.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Aykut Aydogtu Surrealist Art

Il saziare



🖤Che i tuoi pensieri

 ...che i tuoi pensieri

siano sempre Forma

che ti adorna...


#RebelSoul©®

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Christian Schloe Surrealist Art

Che i tuoi pensieri



🖤Scrivere

 Scrivere è volo di farfalla

solo per chi sa volare.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Rick Beerhorst Surrealist Art

Scrivere



🖤Il punto di non ritorno

 Il punto di non ritorno

è sempre

il migliore punto di partenza.


#RebelSoul©®

Maldalchimia.blogspot.com

Nicoletta Ceccoli Surrealist Art

Il punto di non ritorno