Sentire di essere la tua dannazione.
Come un filo di seta
che non riesci a infilare
nella cruna dell'ago,
per meglio gestire i rattoppi
che il mio battito
scandisce sulla tua anima strappata.
Sgualcita dalla vita.
Sfrangiata dalle volte nelle quali
ti sei aggrappato
cercando un punto di coesione
che non cedesse
ai tuoi affanni
che ti dilatano i polmoni
fino allo strappo.
Fino all'apnea.
Mentre il pensiero di me
si insinua tra le tue costole.
Tra le tue pelvi.
Tra i tuoi pensieri
Tra ciò di cui non hai sapore.
Ma profumo.
Odore.
Come di pioggia che si insinua
tra le spaccature del cemento.
E tu riverso.
A lambire quelle gocce di vita.
Come ambrosia che si espande
dal centro del mio petto.
Tra i seni.
Tra il mio essere Femmina.
Solo per te.
Perché tua
è la mia dannazione per te.
Tu che mi sei vita e morte.
Tu che mi scaraventi all'Inferno.
E io che te lo concedo.
Solo per il piacere di riportarmi
al paradiso delle tue labbra.
Come una vestale
che ritorna a governare
il suo Sacro Fuoco.
Che si lascia possedere e incendiare.
Senza mai consumarsi
Come l'indecenza
dei tuoi pensieri.
Come scirocco caldo
di cannella asperso
sul miele tra le tue dita.
Come se non sia stato mai Natale.
Come quel Dono
che non hai mai ricevuto.
Che non hai mai chiesto.
Perché ti appartiene.
E che ora scarti.
Con la vita negli occhi
e il cuore tra le tue mani calde.
Tiziana Fenu
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