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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, settembre 19, 2022

💜La Repubblica di Platone

 XIII — Ed è così che faremo — affermai —. Dimmi, non sostieni anche che è senza dubbio giusto obbedire ai governanti?

— Sicuro.

c — Ma nel proprio Stato è forse infallibile chi governa, o può anche sbagliare?

— Sicuro — disse — che può sbagliarsi.

— Così, dunque, quando i governanti si mettono a far delle leggi, alcune ne istituiscono bene ed altre no?

 — Ritengo di sì.

— Ma fare delle buone leggi significa però istituire ciò che a loro stessi torna utile, mentre farne di cattive ciò che loro è nocivo? Non è questo che pensi?

— Sì. — Ma ciò che essi hanno istituito, questo i sudditi sono obbligati a fare, ed è in questo che consiste la giustizia?

 — Come no!

d — Ed allora secondo te è giusto non soltanto fare ciò che giova al più forte, ma anche l’opposto, ciò che al più forte non giova.

— Ma che vai dicendo?— disse.

— Quello che tu stesso dici, mi sembra; ma guardiamo meglio. Non eravamo rimasti d’accordo che talvolta i governanti, nel comandare certe cose ai proprii sudditi, s’ingannano su quello che sia il loro più vero interesse, e che, d’altra parte, per i sudditi è giusto compiere ciò che i governanti comandano loro? Non era così che avevamo concluso?

— Credo di sì — disse.

e — Ed allora — continuai — anche questo hai riconosciuto, che è giusto far delle cose che nuocciono ai governanti ed ai potenti, quando, senza volerlo, i governanti dànno ordini contrari al proprio interesse, ché, secondo te, è giusto che i sudditi eseguiscano gli ordini di chi li comanda. Ne segue, dunque, saggissimo Trasimaco, che il giusto consiste nel fare proprio l’opposto di ciò che dici tu? Eh sì, perché si ordina ai più deboli di fare il danno dei più forti.

— Sicuro, per Zeus, o Socrate — esclamò Polemarco — ma è chiarissimo!


Tratto da "La Repubblica" di Platone

Maldalchimia.blogspot.com

Matteo Arfanotti Artist  "la Giustizia"

La Repubblica di Platone



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