Sentirmi trasportare
come sulla barca solare egizia.
Guidata dal tuo albero maestro
che mi soffia vita
sulle vele dispiegate
del mio abbandonarmi a te.
Come vento caldo e soffice
di scirocco speziato di cannella.
Smerigliato
dalle mie parole diamantine
che stillano rugiada
dai petali della mia anima,
dai petali della Femmina
che non credevo di essere
mentre prendono vita
nei tuoi occhi di aurora boreale.
Nutriente e caldo
come un sole
che mi sorge nel ventre.
Che si espande
come un cobra reale
che mi ipnotizza
nel suo oscillare.
E in questa danza regale
sentirmi come la più bella
delle tue corone.
Perdere i punti di riferimento.
E ritrovarli
sul mio totem di giada.
Sul quale invoco
tutti i miei salmi
di una cattedrale
che era senza altare.
Fino a che non ho incrociato
il tuo sguardo.
Come se non avessi
mai avuto
una terra sotto i piedi,
un nome da farmi
strozzare in gola.
Come se non avessi
mai avuto un nome
nemmeno io.
Perché in questo
amplesso di Galassia,
vengo a te senza nome.
Consacrata dal tuo seme.
Come terra fertile
violata dalla spada smeraldina
dei tuoi occhi
e riportata alla vita
dai tuoi spasmi
sulle pareti
del mio umido sesso
e sulle pareti della mia Anima.
Come un richiamo ancestrale
di tamburi che mi esplodono dentro.
Come lava vulcanica
che mi arroventa
la pelle e i pensieri
E a te mi forgia,
come la calda creatura
Morbida e lunare
come un sogno d'alabastro
che risplende
come una falce di luna
mentre mi celebri
a nuova vita.
Tiziana Fenu
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