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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, novembre 16, 2025

💛Ecate / 16 novembre

 

Il 16 novembre, anche in periodo romano, si celebrava la DEA ECATE , identificata, in modo particolare con una con una loro divinità, TRIVIA , il cui nome significa "colei che veglia sui trivi" (i crocevia di tre strade).
Una forma primordiale della Dea Trivia/Ecate, CROCEVIA delle tre strade, può essere sicuramente L'ASHERAH TRIMORFA , rappresentata proprio con tre ramificacazioni, di cui ho avuto già modo di approfondire ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/asherah-trimorfo.html?m=0)

In ambito greco, veniva chiamata ENODIA  ("colei che sta sulla strada"), in associazione con i crocevia.
I luoghi di culto erano trivi, i punti dove tre strade si incrociavano. Questi luoghi liminali (di confine) erano considerati sacri a Ecate/Trivia, e anche le soglie delle case, ritualizzate con offerte di cibo o con quelle che venivano chiamate le "cene di Ecate", alla fine del mese lunare.
Pee questo motivo, Ecate è considerata una delle tre forme della triplice Dea lunare, la Diana del cielo, la stessa luna, l'Artemide sulla terra, in veste di cacciatrice e l'Ecate degli Inferi, regina degli spiriti e della magia.

Ecate è anche la divinità tutelare di MEDEA .
Questo aspetto è molto interessante, perché ne avevo già accennato nel mio scritto riguardo una DEA ANGIZIA , dei Serpenti, del tempio di Luco dei Marsi, nella città di Aquila, sorella della Maga Circe e di Medea, paragonando questa Dea ad una placca ateniese che raffigura una Dea dei Serpenti
Dal mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/placca-con-dea-dei-serpenti-atene.html?m=0)
"La configurazione del corpo, tipica anche della nostra passata cultura di Ozieri, sarda( circa 4000 aC), di cui ho già approfondito, proprio in relazione alla simbologia del serpente e delle due polarità energetiche[...] rappresentata nel vasellame, rimanda a due triangoli che si intersecano per il vertice, o con il vertice in comune. Il Fuoco, il Mascolino, con il vertice verso l'alto, e il Femminino, con il vertice verso il basso.
Vi è anche la rappresentazione dei due serpenti con tre anse, molto simbolico, che troviamo anche in Sardegna
La simbologia delle braccia ad angolo, come la nostra antichissima Tanit di Tresnuraghes, in Sardegna, rimanda ad una primordiale Dea Tessitrice. 
Aracne. 
Arianna. 
Ar/Ra. 
L'energia speculare, femminile, lunare, dell'energia solare maschile, Ra. 
Pare che questa Dea dei Serpenti fosse presente in ambito Mesopotamico, come, nello specifico, Dea dei sortilegi e dei Serpenti, con il nome di . Nin-HA.A.MU.DU
MUA e DU in sumero, sono sa-rí-um: serparo, incantatore di serpenti”.
Dea associata anche al Dio Marduk- Asarlhui, che è la sua controparte mascolina, che è sempre accompagnato da un drago-serpente, di cui ho già approfondito, Mušhuššu, 
simbolo del Femminino ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/drago-drl-dio-marduk.html?m=0)

[*il drago serpente che custodisce il giardino di Ecate dove è custodito il Vello d'Oro che cerca Giasone nella Colchide, che viene aiutato da Medea, nipote e sacerdotessa di Ecate] 

La DEA ANGIZIA , divinita

La DEA ANGIZIA , divinita italica legata ai cicli lunari e solari e al culto del serpente, di continuo rinnovamento, così come è nella simbologia del serpente stesso, con la sua circolarità e il suo cambio di pelle periodico, che ne fanno l'Archetipo della nascita/morte /rinascita continua.
La festa dei serpari, dedicata a San Domenico Abate, si svolge tutt'oggi, a Cocullo". 

Dea Angizia.
"Ang-" è la radice della parola sarda, "ANGIARE", che significa partorire, quindi un nome legato ai cicli lunari della fertilità.
Abbiamo anche un nuraghe, SU ANGIU , di cui ho parlato di recente 
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/nuraghe-su-angiuorsa-maggiore.html?m=0) legato alla simbologia DELL'ORSA POLARE , a cui è orientato, e alla dimensione curcumpolare delle stelle del MESKET , la dimensione astrale  della gestazione, della fertilità, della natività.

Di Ecate, dea complessa associata agli incroci, ai crocicchi, alla dimensione ctonia, come emblema di figura potente che elargisce benedizioni o maledizioni, ne ho parlato anche in altri contesti, anche come CERERE , che è un aspetto della Dea Ecate
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0)
"Cenere. 
Un nome troppo simile a Cerere. 
Cerere è uno degli aspetti della Dea Ecate. 
Ecate, come la grande Triplice Dea - o Ecate Triformide - è una forma della trinità originale: fanciulla, madre e anziana donna saggia o vecchia. 
La Vergine era Kore / Persefone,
Cerere o Demetra era la Madre, e la vecchia, o donna saggia, era Ecate.  
Ecate faceva anche parte delle tre fasi delle relazioni di accoppiamento della donna: Ebe come fanciulla, Era moglie ed Ecate come vedova. 
Nei misteri dell'agricoltura femminile la sua trinità prendeva la forma di Kore come il mais verde, Persefone come l'orecchio maturo, ed Ecate come il grano raccolto. 
[...] Si riteneva anche che Ecate accompagnasse Persefone nei suoi viaggi periodici tra il mondo dei morti e quello degli dei.
È Ecate, a consentire lo switch  "anabasi/catabasi", "vita /morte/rinascita". 

Dea straordinaria e potente, Ecate è legata alla fase della CITRINITAS , in alchimia, detta anche xanthosis, denota proprio la "fase al giallo" della Grande Opera, costituendo il passo successivo all'Albedo e anteriore alla Rubedo nel percorso di creazione della pietra filosofale. 
Praticamente la citrinitas è la fase successiva della calcinazione, che riguarda proprio il ridurre in Cenere di questo mercoledì delle Ceneri. 
Appartengono entrambe alla seconda fase alchemica dell'Albedo, lo "sbiancamento", la purificazione, legato alla dimensione del Femminino, dell'acqua, dell'argento". 
La Dea dei solstizi
Degli estremi
Della vita e della morte.
Della trasmutazione".

Da un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0)
"La CITRINITAS di Ecate, il Femminino custode dei solstizi.
"La fase alchemica Citrinitas, la fase al giallo, riguarda proprio questo terzo chakra Manipura. 
È la fase di passaggio tra l'Albedo e la Rubedo, ed è legata all'elemento Aria e Oro. 
È il momento della secchezza, dell'ingiallimento dovuto alla calura estiva. Si evapora. 
Si perde vita, 
Un sacrificio necessario alla rinascita. 
Prima della cristificazione della Materia nella luce astrale. 
La citrinitas è il momento in cui l'energia del Sole, predomina, oscurando l'energia lunare( riferita invece alla fase dell'Albedo, la seconda fase alchemica dopo la Nigredo, l'opera al nero, sulla materia) 
Per questo motivo, la Dea Ecate indossa un mantello color croco. 
Perché essendo lei, lunare, solstiziale, in essa si compie l'alchimia dell'Unione degli Opposti. 
Alchimia necessaria, mercuriale, per arrivare all'ultima fase, la Rubedo, in cui viene realizzata la Pietra Filosofale, il segreto alchemico della trasmutazione della materia, dell'immortalita'. 
L'energia mascolina, solare, necessita dell'intensa, profonda e Misterica energia Femminile, per attuare, in sinergia l'opera alchemica della trasmutazione dell'Opera in Oro. 
Anche Iside e Osiride, generarono, in sinergia, Horus. 
La fase della citrinitas, è chiamata anche xanthosis, parola, che come valore ghematrico, in inglese, mi dà un 774, che nemmeno a farlo apposta, sommato è un 18.
Un 9, il Sacro Femminino, l'Archetipo Teth, la Sophia Superna.
Un 6 ripetuto 3 volte
"Nascita /morte/rinascita"
Citrinitas
La Fenice che rinasce. 
La sfida all'immortalita'"

E ancora, Ecate, signora dei NOVILUNI e delle ECLISSI .
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0
" Volevo sottolineare che le eclissi solari si manifestano durante i noviluni, e i noviluni sono legati per antonomasia, alla Dea dell'Oltre, Ecate, sulla quale avevo già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0),  perché mi è una Dea particolarmente cara, legata ai solstizi e alle energie ctonie di Madre Terra, quindi, alle nostre antichissime Domus de Janas( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/ierofania-domus-puttu-codinu-ecate.html?m=0)
Il COLOR CROCO, sepolcrale, del suo manto, e la dimensione dei crocicchi, un derivato lessicale simbolico, dalla parola croco, un fiore spesso identificato con il narciso, tanto sono simili
[...] Color croco. 
Giallo rossiccio. 
Il colore alchemico, identificativo, di Ecate. 
[...] I crucivia di Ecate, identificata con i noviluni, propizi per i riti magici, e quindi con le eclissi solari( perché le eclissi solari si manifestano durante i noviluni), erano appunto chiamati crocicchi,  zone di confine, limbiche, tra la vita e la morte, una derivazione lessicale, del simbolo del fiore che meglio la rappresentava come dea dell'Oltre,
[...] La Dea Ecate, la dea Triforme,  si manifesta anche con il VISO da CANE , e anche la figura del cane ha un forte legame con le eclissi solari, non solo perché è legato a Ecate, ma nella tradizione vedica, è rappresentato come un Asura, un'entità maligna, chiamata Svarbhanu,  è un demone delle eclissi. 
Trafigge il sole con l'oscurità, però i Deva riescono ad intervenire, ad eliminare le tenebre e trasformarle in pecore. 
Per questo motivo, le eclissi sono considerate un momento di Rivelazione, di svelamento.
[..] La Custode di tutto. 
Ecate "che tiene la chiave". 
Colei che detiene il ciclo di nascita--morte-rinascita. 
La Dea delle transizioni. 
Di quei crocicchi che rappresentano un punto di snodo, dove convogliano le energie cosmiche dalle infinite possibilità, dalle infinite sinergie".

Ecate era quindi una dea complessa, associata agli incroci (luoghi di passaggio e decisione), alla magia, alla notte, ai fantasmi e al mondo sotterraneo.
Era una figura potente che poteva concedere o negare la sua benedizione, la patrona per eccellenza della stregoneria, della necromanzia e di tutte le arti occulte i cui  simboli erano le torce (per illuminare l'oscurità), le chiavi (per aprire porte tra i mondi) e i SERPENTI .

Per una civiltà sarda il cui simbolo ancestrale e portante è il SERPENTE dell'antica tribù dei Dan, esemplificato anche nel simbolo dell'Ofiotauro/Ofiuco , come ho scritto ultimamente, in un approfondimento che contuene anche i link dei precedenti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/ofiuco-toroserpente.html?m=0), la dea Ecate, rappresenta un punto di riferimento, tanto da essere ritualizzata in una ierofania che si manifesta proprio oggi, per il 16 novembre, in suo onore, in una Domus de Jana a Villanova Monteleone
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/ierofania-domus-puttu-codinu-ecate.html?m=0)

Il culto di Ecate in Sardegna fu sincretizzato con divinità locali preesistenti, legate alla morte, alla rigenerazione e al mondo ctonio.
Ne è esempio L'ISCRIZIONE di SANT'ANTIOCO ( l'antica Sulci)
Un'iscrizione greca su marmo, datata al III secolo a.C., scoperta nell'area della necropoli, che è una dedica votiva fatta da una donna di nome Cleopatra alla dea Ecate, che viene chiamata "PHOSPHOROS ", cioè "Ecate Portatrice di Luce".
Perché Ecate è sua dea notturna e ctonia, ma è anche colei che, con le sue torce, illumina il cammino nei luoghi oscuri, sia fisici che spirituali.
La collocazione nella necropoli sottolinea il suo ruolo di guida e signora del confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Cleopatra, probabilmente una donna greca o ellenizzata, invoca la dea per proteggere la tomba di un defunto o per un rituale di passaggio.

Spesso in Sardegna si manifesta anche il sincretismo tra Ecate e la DEA TANIT , presentissima in Sardegna
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0), signora della vita e della morte, della Luna e Fertilità.
La dimensione ctonia dei pozzi sacri, del culto dell'acqua ( presente soprattutto nel Santa Cristina e nel Santa Vittoria di Serri), delle Domus de Janas, si addiccono alla dimensione dell'Ecate portatrice di luce, di Memoria ( la Mem delle acque primordiali), della conoscenza attraverso le memorie amniotiche dell'acqua e i Misteri ancestrali delle grotte /uterine.
Sardegna, isola liminale, con dei confini ben precisi, con una profonda cultura della morte, dell'altra dimensione.
Necropoli, Domus de Janas, Tombe dei Giganti.

Lo stesso nome JANA , da cui deriva DIANA , di cui Ecate ne è un aspetto terreno, rivela questa connessione.
Abbiamo anche, legato al culto delle acque, la dimensione mitologica de S'ABBA e MORTE , "Acqua della Morte", un'entità pericolosa e soprannaturale che si aggira di notte, ricorda gli aspetti più oscuri e pericolosi delle divinità notturne come Ecate.

Ma è interessante, sopratutto, questo aspetto di MEDEA , di cui ho parlato nel mio scritto sugli ARGONAUTI , gli antichi SARDI CABIRI , che vede Medea come sacerdotessa e parente di Sangue, NIPOTE di ECATE .
La sua storia, si intreccia  parallelamente con due figure, quella di Giasone e di Gerione.
Sia GIASONE che GERIONE sono figure profondamente legate alla dimensione del limite e della soglia.
Rappresentano due facce della stessa medaglia: uno è l'eroe che deve superare il limite (Giasone), l'altro è il mostro che quel limite custodisce (Gerione)

GERIONE trimorfo, come la stessa Ecate
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/gerione-trimorfo.html?m=0)
"Gerione trimorfo, stirpe sarda.
Gerione, re di Tartesso, figlio di Calliroe e Crisaore, uno dei due figli di Medusa, figlia di Forco-Poseidone, antica regina della Sardegna, Amazzone( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/basilisco-e-il-mito-di-medusa-in.html?m=0) 
Gerione, identificato anche con il mostro gigante  a tre teste, quindi è il nipote di Medusa e padre di Eritheia, la rossa che sposò Hermes, fratello di Eracle, da cui generò Norax (Norace).
Eracle, che nella sua decima fatica portò via il bestiame di Gerione, 10 buoi rossi, usando il suo arco e le frecce intrise del sangue velenoso dell'Idra di Lerna per abbattere il gigante, colpendo ognuno dei suoi tre corpi e garantendosi così la vittoria( la simbologia della decima giovenca rossa-la vacca rossa è legata al Femminino https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/palo-asherahofiotauro-vacca-rossa.html?m=0-c-ome simbolo di rinnovamento, senza giogo, merita un discorso a parte, che rimanda alla Costellazione dell'Orsa Maggiore e ai cicli precessionali, cicli precessionali ben conosciuti dai nostri costruttori sardi, tanto da rappresentare su Juvale, il giogo dei buoi, in alcune strutture, come quella di Mogoro, per esempio, e in altre( Approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/orsa-maggiore-giogo-dei-buoi.html?m=0) consacrati ad Apollo, che pascolavano al tramonto proprio dall'isola Eritheia, l'attuale Erizia, per poi riconsegnarli, a Euristeo, re di Micene insieme al carro del Sole, di Hekios/Apollo. 
Il guardiano dei buoi di Gerione era Euritione, che Eracle non uccide, poiché arciere, che riconosce come complementare,  figlio di Marte assieme al cane Otro, fratello del più noto Cerbero messo a guardiano dell’Ade.
I buoi al tramonto, infatti simboleggiano il segno dei Gemelli, posizione del Sole al tramonto, il cui complementare è l'arciere Sagittario.
Dante pone Gerione a custode dell'VIII girone dell'Inferno, quello delle Malebolge, i fraudolenti
Era una figura negativa, che nutriva i suoi buoi di carne umana e che per questo fu ucciso dall'eroe Ercole; era incluso tra le divinità dell'Oltretomba e lo stesso Virgilio lo pone tra i custodi dell'Averno, indicandolo come forma "tricorporis umbrae "
Custode dell'oltretomba.
Nelle Domus de Janas, ci sono sempre le triple cornici, come il Gerione tricorporis.
Coda  di scorpione, per colpire a tradimento, nodi e rotelle, a simboleggiare gli intrecci dell'inganno.
Ma lo scorpione è attributo femminile, non solo di un Sacro Femminino come Iside, ma anche degli antichi uomini Giudice in Mesopotamia [...]

Gerione, quindi, custode della mandria dei 10 buoi rossi che deve custodire.
GIASONE deve recuperare il VELLO D'ORO dalla Colchide lontana e sorvegliata.
Due ZONE di CONFINE ESTREME .
Medea,  sacerdotessa di Ecate, come figlia di Eete( notare la E/T in comune con Ecate) re della Colchide, luogo magico ai confini drl mondo( a sua volta figlio del dio Elio, il Sole, è considerata nipote di Ecate( madre di Circe).
Il VELLO D'ORO cercato dagli Argonauti, custodito nella Colchide era proprio sotto la PROTEZIONE di ECATE , in un bosco sacro per cui Giasone, intraprende il viaggio, ai confini del Mondo
Dal mio scritto sugli Argonauti
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0
"Giasone, colui che guida l'arca/Argha(vagina in sanscrito)/Arg
Giasone 
Jason 
Giona nel ventre della balena. 
La trasmutazione in seno alla Vesica Piscis. 
Balena, in arabo, è Nun 
Giona significa colomba. 

[ *ad Ecate è Sacra anche la COLOMBA /PAVONCELLA , che è custode di segreti
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/la-dea-bianca-robert-graves.html?m=0)

"Nel testo di Graves viene definita la "depositaria dei segreti del re Salomone", lo sposo della Regina di Saba, cognome diffusissimo in Sardegna, perché la discendenza regale è quella, la stirpe degli Iniziati, dei Falasha ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/la-regina-di-saba-y.html?m=0) 
"Il significato poetico della pavoncella è: «Camuffa il segreto» ed è la sua straordinaria discrezione che fa di lei un uccello sacro. 
Secondo il Corano, essa era la depositaria dei segreti di re Salomone e il più intelligente dello stormo di uccelli profetici che l'accompagnavano"
A Ecate sono Sacri anche i CANI , tanto da essere rappresentata anche con il volto da cane.

"Il cane assieme a cui viene ritratto Asclepio, così come il cane Anubi, compagno dell’egizio Thoth e il cane che seguiva costantemente Melkarth, l’Eracle fenicio, è un simbolo dell’Oltretomba e richiama pure i sacerdoti-cane o Enarei, dediti al servizio della Grande Dea del Mediterraneo orientale, che indulgevano a deliri sodomitici nel periodo della Canicola, quando sorge la stella del Cane, Sirio".]


[...] Riguardo al Vello d'Oro, approfondimenti nel mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/i-pettorali-di-tartesso.html?m=0), per quanto riguarda quelli che vengono chiamati "i pettorali di Tartesso", ritrovati in Spagna, dette anche  panelle di rame, sono uguali  a quelli ritrovati nel nuraghe Antigori di Sarroch. Si ipotizza potessero arrivare da Cipro. 

Ma diciamo che sono identici al Vello d'oro, il manto dorato dell'Ariete alato Crisomallo( che aveva il potere di curare qualsiasi ferita) cercato dagli Argonauti di Giasone, tra cui Erscje, Castore e Polluce( i Dioscuri), Orfeo e una sola donna, Atalanta, Laerte, il padre di Ulisse, commissionati da re Pelia, di recuperare il Vello d'oro, verso la Colchide, costruita da Argo di Trespi con l'aiuto di Atena. 
Si imbattono nelle Arpie, e anche in  MEDEA , alchimista di pozioni magiche, la cui pozione addormento' il drago che custodisce il vello, aiutando, così, Giasone, nell'impresa. 
L'ariete dal manto d'oro, anch'esso figlio di Poseidone era quello sul quale il re Atamante fece fuggire i figli  Elle ( la luce) e Frisso(la pioggia che scriscia) , verso oriente,  verso la Colchide, protetti da Nube, la dea Nefele dopo la sua morte, per protrerli da una carestia. 
Seguirono la rotta diurna del Sole e quella notturna di Sirio. 
Complementarietà, quindi, ancora, come la Vesica Piscis dell'imbarcazione con 50 remi, tra maschile e femminile. 
[...] Un particolare che riguarda Giasone, e che rimanda alla conformazione a "sandalo" della Sardegna. 
Giasone, era stato istruito da Chirone, che istrui anche Ercole. 
Particolare di Giasone, cosi come anche per Dioniso, il Bacco romano, è che non portava il sandalo sinistro, che aveva perso  trasportando Era, che benedisse il viaggio di Giasone, attraverso un fiume. 
Piede scalzo sinistro, il Femminino, rapporto intimo con Madre Terra, con le potenze ctonie( *quelle di Ecate)
Calzare un sandalo, infatti, simboleggiava l'Iniziato che inizia un viaggio alchemico, di trasmutazione, in cui si  attraversa il limine tra vita e morte. 
In questi termini si può dare un senso ad una delle interpretazione del nome Sardegna, legato alla sua forma, che ricorda un sandalo. 
In greco, "Ichnusa", dal greco "ichnos" (impronta), e in latino "Sandalia", che significa "sandalo
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/simbologia-sandalopiedi-scalzi.html?m=0)

Quindi MEDEA , in quanto SACERDOTESSA di ECATE , è l'unica che può AIUTARE GIASONE .
Crea infatti un unguento che lo rende invincibile per un giorno, e addormenta il drago che custodi a il Vello d'oro, e in cambio fa giurare a Giasone fedeltà eterna proprio sulla dea, rendendo il giuramento sacro e terribilmente vincolante.
Medea riesce anche, invocando Ecate, a ringiovanire Esone, il padre di Giasone.
Poteva quindi, come Ecate, gestire le dimensioni liminali tra vita e morte.
Giasone la ripudiera' per sposare la principessa Glauce, che morirà per mano dei Doni di Medea intrisi di magia mortale da parte di Ecate
Medea è l'incarnazione umana del potere di Ecate nel mondo, che può assumere connotati distruttivi.
Medea salva gli Argonauti, eppure anche in questo appare malvagia.
Ecate trimorfa.
Gerione trimorfo
Due figure che vengono identificate anche in tempi moderni , come un Gerione offuscato, nella testa, dal potere oscuro della luna.

Una straordinaria Dea, la dea Ecate, di cui ci sono tracce importanti che si intrecciano con la nostra Antica Civiltà Sarda.

Tiziana Fenu
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Ecate / 16 novembre











sabato, novembre 15, 2025

💛Lettere ebraiche e le 64 caselle della scacchiera di Pubusattile

 Approfondendo ciò che ho scritto nel mio ultimo post di ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/simbologia-dei-64-quadrattini-della.html?m=0)

sulla valenza ghematrica delle 64 caselle della scacchiera di Pubusattile, il cui numero, 64, ha la stessa valenza ghematrica del concetto di Giudice divino/ giudizio/ Giudice guerriero /NACHASH/SERPENTE/Toro, tutti concetti che esemplificano la simbologia portante della nostra Antica Civiltà Sarda, già espresso come sacri Iniziati, nel simbolo della tribù dei Dan, oggi mi sono chiesta, se per caso le LETTERE EBRAICHE , questi archetipi, AVESSERO ORIGINE proprio nella GRIGLIA QUADRATA di 64 CASELLE , di "8 x 8", della SCACCHIERA di Pubusattile, visto che è Matrice Archetipale di concetti anche più complessi come il frazionamento dell'Occhio di Horus ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html) e della formula algebrica e geometrica della quadratura del Cerchio ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html)

Pensavo proprio alla specifica simbologia del QUADRATO .
all' EPHOD , al PETTORALE , portato dai nostri GIGANTI di Mont'e Prama, di cui già parlai nel febbraio 2021, in cui approfondisco svariati punti poi ripresi e ampliati nel corso degli anni
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/i-grandi-architetti-costruttori-della.html)
Un paramento sacrale, che, come ho scritto ieri, ho ritrovato anche in un simbolico bronzetto Ofiotauro (
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/bronzetto-con-pettorale-venduto-allasta.html)
Un pettorale quadrato che  come ho approfondito nel mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0)
rimanda alla simbologia del quadrato del Sator, che nella nostra civiltà sarda, è il primordiale quadrato del Sinis, il progenitore del Sator, sempre con la N centrale, simbolo del Serpente della tribù dei Dan, di quel NACHASH, che ha valore ghematrico 64.
Dal mio scritto
"Oggi la mia curiosità si sofferma ancora sui Giganti di Mont'e Prama, e in particolare su quel PETTORALE quadrato e leggermente sagomato, che Indossa uno dei Giganti, un' arciere con quattro lunghe trecce.
Quello stesso arciere, la cui protezione nell' avambraccio ispirera' la decorazione con i 10 bottoni sardi doppi, nel costume di Ittiri. 
10, come i Dieci Comandamenti, le  tavole della legge date da Dio a Mosè, sul monte Sinai.
Un pettorale riconducibile, secondo molti, al pettorale indossato da Aronne, fratello di Mosè, che diede vita al sacerdozio di Aronne e dei Leviti, una stirpe dinastica di sommi Iniziati. 
Dio concesse il potere di interpretare i significati esoterici della Legge Divina solo a Mosè, e suo fratello Aronne, che lui potrà trasmettere solo verbalmente poiché solo la sua parte essoterica, "la parola" è stata scritta sulla pietra.
Il pettorale che Aronne portava sul petto, si chiamava "hoshen ", o Ephod , con 12 pietre preziose, indicative della trasmutazione, rappresentative, ognuna, della tribù di Israele, chiamata "tavoletta dei Destini". 
Anche prof. Dedola la descrive come un oggetto di potere, oracolare, rappresentativo del Re, e della figura sacerdotale insieme. 
D'altronde, sappiamo bene come gli antichi Shardana  siano geneticamente intrecciati agli antichi Ebrei, ne ho parlato riguardo la simbologia del Sigillo della Tribù dei Dan, che presenta, comunque, come sfondo, l'arcobaleno. 
Ma credo, al di là di questo, che questo pettorale, pur non presentando incisioni o simboli, possa rivelarci qualcosa di più, proprio riguardo la contestualizzazione in cui si trova.
Guardandolo, così d'istinto, mi riporta in modo prepotente ad un'altro QUADRATO molto importante, del quale questo, potrebbe essere il primo prototipo (altro che Aronne), della tribù dei Levi, gli antichi iniziati (mentre scrivo, noto che Aron(ne), é Nora al contrario..), il quadrato di SATOR . 
Questo accostamento deriva dal fatto che il luogo di ritrovamento di questo quadrato, è su un Gigante semidivino, in un luogo che parla di Sacralità: il SINIS ".

E poi concettualmente, mi viene questa riflessione.
Il QUADRATO
Le tavole quadrate della legge
Il Sacro Ephod
Ma se il 64 delle 64 caselle, del quadrato della scacchiera di Pubusattile, ha stretta attinenza con il 64 dei testi Ebraici nelle sue valenze più alte, come ho scritto ieri, è possibile che le LETTERE EBRAICHE , presenti come elemento identificativo nella nostra Antica Civiltà Sarda, siano nate proprio da quella GRIGLIA QUADRATA, di 64 CASELLE presente nella nostra antichissima Domu de Jana?
Un quadrato così importante da essere indossato come Sacro Paramento anche dai Giganti di Mont'e Prama.

Ho provato ad INSERIRE le 22 lettere ebraiche in una GRIGLIA  di 64, come la scacchiera di Pubusattile.
Tutte PERFETTAMENTE INSCRIVIBILI .
Quindi, concettualmente e simbolicamente, sì, sono arrivata alla conclusione che le LETTERE EBRAICHE SIANO NATE proprio in una GRIGLIA QUADRATA come la nostra.
In un TEMPIO VIRTUALE sacro, che la griglia /quadrato rappresenta.
L'alfabeto ebraico, come lo conosciamo oggi, è chiamato infatti l'alfabeto quadrato o KTAV ASHURIT .

Le lettere ebraiche  ancestralmente, discendono da prototipi semitici più antichi, che avevano forme più lineari e stilizzate, e spesso derivavano da pittogrammi, come la lettera ALEPH , che deriva dalla testa di un toro, o la BETH , che rappresenta la dimora, la casa ( Betilo, infatti è Beth-El, la dimora di Dio)
La forma "QUADRATA " caratteristica si è sviluppata e standardizzata nel tempo, soprattutto durante e dopo il VI secolo a.C.
Questa standardizzazione ha portato a una certa regolarità geometrica.

La griglia, di 64 caselle (8x8)  è intesa, metaforicamente, come  una MAPPA METAFISICA della CREAZIONE , perché corrisponde alla TAVOLA delle 64 DETERMINANTI o dei 64 CANCELLI ,  collegata al Sefer Yetzirah, il Il Libro della Formazione, il  testo fondante della Qabbalah.
La CREAZIONE , secondo questi 64 precetti, avviene secondo i 32  ( che è la metà di 64) Sentieri della Saggezza, che compongono L'ALBERO della Vita, con le 10 Sephiroth e le 22 lettere dell'alfabeto ebraico.
Ma questo Albero della Vita lo abbiamo anche nelle avette di Tzricotu dei nostri Giganti di Mont'e Prama, di cui ho già approfondito ( ultimo mio scritto a riguardo https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/sigilli-tzricotu-vesica-piscis-sephiroth.html?m=0)

Le 22 lettere sono le PIETRE , i TEMPLI , i MATTONI , con le quali Dio ha creato l'universo.
Hanno quindi un grandissimo potere creativo ed espansivo, ognuno con una specificità energetica diversa
È la stessa dimensione concettuale del QUADRATO SACRO contrassegnato dagli antichi Egizi, dai romani, la quadratura del cerchio, contrassegnata da coordinate divine, astrali, che si applicava nella costruzione dei confini sacri del tempio /città, in tempi più recenti.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0)
"C'era una ritualistica molto precisa, in ambito egizio, descritta nel Libro di Toth, esattamente, nel libro della Fondazione, per la quale, il Re, capo dei Maestri Costruttori, il Faraone, per individuare meglio l'Orsa Maggiore, e quindi, la Stella Polare, si serviva di uno strumento, detto Merkhet( una sorta di livella alla cui estremità e collegato un filo a piombo), è individuava i 4  vertici del luogo sacro.
Con un mazzuolo ( stesso nome de su matzolu de S'Accabbadora), solcava per 4 volte, il solco del perimetro, come se fosse un'aratura.
L'aratura del carro dell'Orsa Maggiore, che sacralizzava, in questo modo, le fondamenta del tempio, della piramide".

Stessa simbologia nella formazione quadrata dell'Umbilicus, ripresa dai romani ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/romolo-e-remo-e-acca-laurentia.html?m=0)

"Gli avvoltoi di Romolo puntavano al Nord, alla stella polare, all'Orsa Maggiore, e questo si ricollega al discorso del rituale egizio, e ancor prima, sardo, dell'aratura del tempio sacro, il solco primigenio, lo chiamavano i Romani, eseguito, in solco circolare, in senso antiorario, come i cicli del sole, i cicli solari e lunari, i cosmici della precessione degli equinozi, con una vacca e un toro bianco, uniti da su Juvale, il giogo, che è simbolo dell'Orsa Maggiore, con orientamento verso l'Orsa Maggiore, importantissimo anche per la nostra Antica Civiltà Sarda, di cui ho approfondito più volte, anche recentemente ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0) 

Poi si procedeva con la quadratura del cerchio, anche questa, di matrice Sarda, è successivamente, etrusca, di cui ho già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html?m=0) 
Una perfetta formula matematica /aurea, già presente da millenni nella nostra domus de Jana di Pubusattile, nel simbolo della scacchiera, che era il veicolo divinizzante delle strutture architettoniche in terra, benedette da queste proporzioni auree. 
Dal cippo cubico al centro, poi  si orientavano due assi a croce, orientati da est verso ovest (decumanus), e da nord verso sud (cardo)"


Nella tavola "8x8",  si combinando le 10 Sephiroth ( le forze primarie) con le modalità delle 22 lettere, e si arriva a un totale di 32 elementi primari.
La tradizione mistica spiega che ognuno di questi 32 "sentieri" ha una polarità, un aspetto attivo e uno passivo (o "di Grazia" e "di Rigore").
32 x 2 = 64.
Queste 64 COMBINAZIONI rappresentano tutte le possibili "determinanti" o "configurazioni" fondamentali attraverso le quali l'Energia Divina si struttura per dare forma alla Creazione.
Sono come i 64 codoni del DNA che compongono tutta la vita biologica, ma su un piano metafisico.

Quindi, ogni lettera ebraica, nella sua forma grafica "QUADRATA " idealizzata, può essere vista come una specifica configurazione di energie all'interno di questo campo di 8x8.
È come un tempio sacro, quadrato, energetico.
La forma della lettera "disegna" o "canalizza" una particolare combinazione di queste 64 forze.

Guardate la prima lettera, ALEPH ,
che è composta graficamente da due lettere Yod( una in alto a destra e una in basso a sinistra) collegate da una ו (Vav) diagonale.
Questa prima lettera dell'alfabeto quadrato ebraico, rappresenta il  collegamento tra il mondo superiore e il mondo inferiore.

Questa struttura complessa tra CONNESSIONE delle DIMENSIONI , presente anche nella simbologia intrinseca dei Mundus Patet identificati anche con l'Umbilicus, che le nostre strutture archeologiche rappresentano molto bene ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/nuraghi-i-primordiali-mundus-patet.html?m=0), può essere "MAPPATA" e analizzata ALL'INTERNO della GRIGLIA delle 64 determinanti per coglierne il significato più profondo.

La forma SQUADRATA delle lettere dell'alfabeto ebraico squadrato, il Ketav Ashurit, riflette una STRUTTURA METAFISICA , spirituale, PIÙ COMPLESSA , cioè la Tavola delle 64 Determinanti.
È lo stesso tipo di scrittura ebraica  con cui sono stati  scritti i rotoli della Torah e la maggior parte dei testi ebraici.
Un po' diverso dal Ketav Ivrit, che era un alfabeto paleo-ebraico
Durante l'esilio babilonese, gli Ebrei( VI sec aC) adottarono l'alfabeto aramaico, che era la lingua franca dell'Impero Persiano, e la scrittura divenne più  "squadrata", chiamata
ASHURIT , dalla radice ebraica 'ASHAR , che significa "andare dritto" o "essere approvato".
Una radice fonetica simile alla parola ASHERAH , il palo sacro, usato anche per la quadratura del Sacro spazio in epoca romana, tanto che il palo era chiamato il palo di Cerere.
Cerere, che è una Derivazione di Asherah( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0)
Asherah legato anche alla simbologia del serpente, dell'Ofiotauro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/bronzetto-ofiotauro-palo-asherah.html?m=0)
Naturalmente la simbologia dell'Asherah è legata al palo sacro che veniva identificato con il palo del Mundus Patet /Mundus Cereris, che ancestralmente  coincideva con  l'Umbilicus ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/mundus-patet-romani-24-agosto.html?m=0)
La nostra ancestrale Asherah sarda, di Bruncu Suergiu ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0)

La caratteristica più evidente, che salta all'occhio, in questo alfabeto ebraico squadrato è la sua STRUTTURA ANGOLARE e GEOMETRICA .
Le lettere sono costruite su una GRIGLIA ideale, con linee rette, angoli ben definiti e tratti spessi e sottili.
Questo, perché è stato pensato per essere chiaro e leggibile, ideale per testi sacri e importanti, poiché ogni lettera, nella Cabala, ha un profondo significato simbolico, un proprio  valore numerico ghematrico e una propria energia spirituale.
Proprio per la loro altissima valenza spirituale, concettualmente trovano radici profonde nella tradizione ebraica, in particolare riguardo alla scrittura delle due TAVOLE della LEGGE che Mosè ricevette sul Sinai.
Tavole QUADRATE , appunto, scritte in modo che le lettere potessero essere lette da entrambi i lati, un miracolo che implica una certa simmetria e una forma "perforata" attraverso la pietra.
Le lettere erano scolpite in modo da riempire tutto lo spessore della tavoletta, da un lato all'altro. Perché questo sia possibile, ogni lettera deve essere contenuta all'interno di un perimetro definito, che la tradizione successiva ha interpretato come un quadrato.
Un precetto molto preciso, identificato come Struttura Quadrata nella Pratica Scrittoria (Sofer Stam)
Questa idea teorica si è concretizzata nelle regole rigorose della Soferut (l'arte dello scriba) per la scrittura dei rotoli della Torah, dei tefillin e delle mezuzot (Sofer Stam), in cui ogni lettera deve essere scritta all'interno di uno spazio virtuale quadrato.
Lo scriba esperto non disegna fisicamente questi quadrati, ma la sua calligrafia è disciplinata da questa proporzione.

Infatti, come ho potuto sperimentare di persona, la maggior parte delle lettere occupa l'intera altezza di questo quadrato ideale, con 64 griglie, che rappresentano le 64 potenziali interpretazioni, anche se la loro larghezza varia
Lettere come la MEM , la tredicesima lettera, e SAMECH , la quindicesima, sono quasi larghe quanto il quadrato.
Ma lo attribuisco al fatto che la Mem sia la lettera Madre delle Acque Cosmiche, ancestrali, amniotiche, e la Samech sia legata al concetto di fertilità.
Sono come due grandi grembi.
Invece le lettere come la VAV (, la sesta, che rappresenta la kundalini, e la YOD , la decima, il punto di origine, di creazione, sono sono strette, la Yod è quasi un punto.
La lettera più larga è generalmente considerata la TETH , la nona, che rappresenta il grembo, la gestazione, la Sophia Superna, il Serpente
Alcune lettere "rompono" leggermente il confine superiore o inferiore del quadrato per motivi di forma e tradizione, sbordano in pochino.
Per esempio, la LAMED  si estende spesso verso l'alto.
Ma questo, perché simbolicamente, la LAMED , dodicesima lettera, indica la misura, il limite.
Quindi sbordare, significa, metaforicamente, andare oltre i propri limiti, rappresentati dal quadrato.
Corrisponde alla simbologia Dell'Arcano Maggiore XII dell'Appeso, che si spinge oltre i propri confini, quando cambia prospettiva. Infatti la Lamed è capovolgibile.
Parlare di ogni lettera /Archetipo nello specifico, è una cosa che faccio abitualmente nell'altra mia pagina, "Maldalchimia", ma è interessante questo approccio alla griglia quadrata  di 64 caselle, in cui sono evidentemente nate le lettere dell'alfabeto ebraico arcaico, quello squadrato che si rifà alle tavole quadrate della legge, al quadrato dell'Efod.
Una simbologia che ha la Matrice nella nostra ancestrale scacchiera di Pubusattile, nella nostra incredibile Domu de Jana di Villanova Monteleone, che non finisce ancora di stupirmi.
Sardegna Cultura Madre, sempre, anche in questo preciso ambito delle lettere ebraiche.

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Foto Pubusattile Nero Argento credit( https://www.neroargento.com/page_galle/pubusattile_gallery.htm) 

Lettere ebraiche e le 64 caselle Pubusattile











 














































venerdì, novembre 14, 2025

💛Simbologia dei 64 quadrattini della scacchiera di Pubusattile

 Come sapete, ho scritto innumerevoli volte sulla simbologia della tribù dei Dan. 

La sinergia, non solo del Toro/serpente, di cui ho parlato anche ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/ofiuco-toroserpente.html?m=0) con il simbolo dell'Ofiuco/Ofiotauro, identificativo della nostra Antica Civiltà, ma anche del messaggio veicolato proprio dalle lettere, dagli Archetipi Ebraici, la Nun e la Dalet, che insieme, formano la Tau, i "giudici divini", presenti nel simbolo della Tribù dei Dan( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html

Mi sono chiesta in quali altri contesti, possano aver manifestato, i nostri Antichi Sardi, questo concetto di Giudici /Giudizio, appartenenti, come simbolo di riconoscimento, proprio alla loro tribù dei Dan, storicamente testimoniata, a partire dal 1800 aC circa, oltre che nel simbolo della loro tribù.

Oltre che nella Nun, simbolo delle nostre Navicelle Shardana( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/navicella-e-vesica-piscis.html) e di tutta la Sacra Geometria presente nella nostra Antica tradizione, e propria della simbologia intrinseca alla stessa koine concettuale e simbolica della sinergia degli Opposti, che la Nun, essendo Vesica Piscis, rappresenta.

Ci sono tracce precedenti, di questo CONCETTO di "GIUDICI DIVINI "?

La risposta è si, e mi ha entusiasmata.
Sapete benissimo che mi occupo da tempo di SACRI ARCHETIPI EBRAICI .
Ne parlo sempre, anche nelle altre mie pagine.
Approfondendo maggiormente su queste due lettere/Archetipi Ebraici, la NUN e la DALET , non solo ho trovato conferma, riconferma, come avevo già scritto, che insieme, formano la TAU , il Sigillo Divino dei Sacri Giudici, degli Iniziati, quali erano i nostri Antichi Padri e Madri, ma questi Archetipi, sono stati veicolati, in LINGUAGGIO CIFRATO , anche nella nostra importantissima SCACCHIERA di PUBUSATTILE , nella Domu de Jana a Villanova Monteleone, provincia di Sassari, di cui ho parlato innumerevoli volte, e che non finisce mai di stupirmi.
Ne sono letteralmente incantata e innamorata, perché mi sta rivelando dimensioni e connessioni straordinarie.
Le avevo già individuate.

Ma ciò che ho scoperto stavolta, mi emoziona profondamente, perché mi da conferma di ciò che scrissi, riguardo i due Archetipi, la Nun e la Dalet, che insieme, in quel contesto del simbolo della tribù dei Dan, formano la Tau, la parola Giudice, il Giudice Divino, il Sacro Iniziato

Sapete bene, che mi avvalgo spessissimo, soprattutto nell'elaborazione  degli scritti dell'altra mia pagina. Maldalchimia, della GHEMATRIA EBRAICA , che assegna un valore numerico a ogni lettera dell'alfabeto ebraico.

Pensavo alla straordinaria importanza delle 64 CASELLE della scacchiera di Pubusattile, e mi chiedevo se il 64 avesse correlazione ghematrica con gli archetipi/lettere ebraiche.
Ho scoperto che il  valore del numero 64 si ottiene in modi significativi:
Inanzittutto abbiamo la parola "דין" (Din)
Scrivo sulla destra, perché l'ebraico, in traduzione, va da destra a sinistra
Questa è l'interpretazione più classica e potente.

ד (Dalet) = 4

י (Yod) = 10

ן (Nun finale) = 50

Totale: 4 + 10 + 50 = 64

"DIN " significa "GIUDIZIO " in ebraico. Non un giudizio negativo in senso punitivo, ma il principio divino della legge, della giustizia assoluta, del rigore e del discernimento. Nella Cabala, Din è una delle Sefirot (le emanazioni divine), associata anche al nome Elohim (Dio come Giudice).

Quindi, il 64 è il numero del GIUDIZIO DIVINO , della legge cosmica che mantiene l'ordine.

Cosa avevo scritto, riguardo la Nun e la Dalet del simbolo della tribù dei Dan?
La Nun iniziale combinata con la Dalet significa Giudici.
Giudici Divini.
Torna perfettamente con il concetto del valore ghematrico 64, corrispondente alle 64 caselle della scacchiera di Pubusattile, della Dalet+Yod+Nun finale, insieme.

Non solo.
Il numero 64 veicola anche il nome del DIO VELATO , CELATO , così come deve essere, custodito.
Il nome di Dio "אלהים" (Elohim) quando è "velato":

א (Alef) = 1

ל (Lamed) = 30

ה (Hei) = 5

י (Yod) = 10

ם (Mem finale) = con, alla fine, la Mem finale,  "velo".
Se si scrive il nome senza la lettera finale (Mem) come "אלהי", il valore è: 1+30+5+10 = 46.
A questo si aggiunge il valore della parola "velo" ("פרגוד", Pargod), che è 346.
46 + 346 = 392

Se suddividiamo questi due valori, 346 e 392 per 8, che è il numero di quadrattini/caselle, per lato, della scacchiera di Pubusattile, abbiamo, nel primo caso, 7,5, nel secondo caso, un 8,5.
Quindi, entrambi i valori sono un riflesso di quell'8, che è la struttura portante della griglia /scacchiera.
8 x 8= 64
Il 64, nelle tradizioni mistiche ebraiche è collegato a un livello di rivelazione di Elohim come Giudice severo.

Poi abbiamo anche altre  interpretazioni ghematriche, sempre molto pertinenti alla simbologia veicolata dalla scacchiera e dal simbolo della Tribù dei Dan, i Giudici Divini

Elenco di Parole con Ghematria 64
1. דִּין (Din)
Significato: GIUDIZIO , LEGGE , processo, la Giustizia severa e imparziale. È uno dei due attributi primari di Dio (l'altro è Chesed, Amore).

2. גָּדוֹל (Gadol)
Significato: Grande, imponente, importante.
Termine usato per descrivere Dio (El GADOL , il Dio Grande), eventi miracolosi, o persone di grande statura. Anche il nome della preghiera centrale della liturgia ebraica, la Amidah, è "Tefillah" ma viene spesso chiamata "HaTefillah ha'Gadol" (La Preghiera Grande).

3. יָמִין (Yamin)
Il significato della Destra (la MANO DESTRA , o la direzione sud) è molto simbolico
Nella Bibbia, la destra simboleggia forza, salvezza, favore e autorità Anche il Messia è detto sedere alla destra di Dio.
Il SALUTO tipico dei SARDI , "saludi", che significa auspicio di guarigione, di buona salute, è con la mano destra sollevata, con il palmo in vista,, in modalità radiante, da guaritore, e non solo.
Come già avevo approfondito, la posizione delle dita  è estremamente simbolica, perché il pollice è staccato dalle altre 4 dita che invece sono unite.
È il saluto sciamanico.

Abbiamo anche la parola FIGLIO , con
בֵּן

E ancora

6. חָנָה (Chanah)
Significato: Accamparsi, dimorare, stabilirsi.

Importanza: Da questa radice viene la parola Chanukah (חֲנֻכָּה, "dedica"), la festa che commemora la ri-dedicazione del TEMPIO . Il campo è un Machaneh (מַחֲנֶה).

7. אָדֹם (Adom)
Significato: Rosso.
il colore del SANGUE e della TERRA (Adamah, da cui deriva ADAM , "uomo"). È associato a Esaù (Edom) e al vino.

8. דָּם (Dam)
Significato: SANGUE .

Importanza: Concetto centrale nella legge biblica: "Il sangue è la vita" (Deuteronomio 12:23). È vitale nei riti sacrificali e nelle leggi di purità.

9. יִשַׁיִ (Yishai)
Significato: Iesse.

Importanza: Padre del re Davide. La profezia di Isaia dice che un "germoglio" spunterà dal "tronco di Iesse", riferendosi al Messia DISCENDENTE di DAVIDE .

10. נָחָשׁ (Nachash) - in alcune vocalizzazioni
Significato: SERPENTE , incantesimo.

Importanza: Il famoso serpente del Giardino dell'Eden. Anche il serpente di rame fatto da MOSÈ nel deserto. Il valore 64 si riferisce a una delle sue forme grammaticali.

Significato Teologico del Numero 64
Il collegamento tra parole come Din (Giudizio) e Gadol (Grande) suggerisce che la "Grandezza" di Dio sia intimamente legata al Suo perfetto "Giudizio". Allo stesso modo, la Sua forza salvifica (Yamin, la destra) opera secondo un giusto giudizio.

In un senso più mistico (Cabala), 64 può essere visto come la manifestazione della COMPLETEZZA (8) nel mondo MATERIALE (4x4). È anche il numero di caselle in una scacchiera, simbolo delle infinite combinazioni della creazione divina.

Come vedete, sono tutte simbologie che rimandano al valore ghematrico 64, e che sono tutte ben radicate nella nostra Antica Civiltà Sarda, un forma archetipale, nel loro significato originario

Il GIUDIZIO DIVINO , legato alla definizione stessa che si sono dati come Dan, i Giudici Divini

Il Dio grande El GADOL
GADOL e ADONAI sono strettamente legati
Letteralmente, il grande Dio( Adonai è un altro nome sostitutivo di YHWH /YHW)
Ma Gadol, attributo della grandezza di Dio, si trova, come traccia, estremamente simbolica, nel nostro antichissimo culto de Su Nenniri ( di cui vi lascio gli appr e un piccolo stralcio)
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/pensavo-ad-una-parola-oggi-che-mi-piace.html
"Sappiamo che in Sardegna c'era il culto di Afrodite, dea dell' Amore e della Natura, perché era legato al culto di Adone, dio sirio fenicio della Natura, celebrato nel santuario di Afrodite, con la "Erma", che erano delle composizioni floreali di fiori e frutti e dolci impastati con estratto di fiori farina e miele, che ricordano i nostri Nenneri preparati prima di Pasqua, in genere per l'equinozio di primavera, con terra, e semi di orzo, lino, grano, fatti crescere al buio, così cresceranno verdi-gialli e verranno addobbati in maniera sgargiante anche con pietre e oro, simboli di fertilità e buon auspicio. 
"Nenniri" viene dall' accadico( la lingua semita con una scrittura cuneiforme parlata nell' Antica Mesopotamia dal 2300 circa a.C. fino al 100 d.C.) "Niru"( preghiera), ripetuto due volte. 
In Sardegna abbiamo proprio un villaggio di Gadoni, con il suo nuraghe Adoni( risalente al 1350 a.C. ) entrambi dominanti la gola selvaggia, simile a quella fenicia del fiume Adoni, che si tinge di rosso e dove le fanciulle siriane, le vestali di Adone( in Siria c'era l' antica Fenicia) piangevano la crudele morte del loro Dio Adone("Ad -Un" significa "zoppo del cielo", poiché Adone morì per emorragia all'arteria femorale per l'attacco di un cinghiale, e dal suo sangue germogliarono anemoni rossi, colore dato dalle foglie morte del cisto).
Ad Alessandria d'Egitto le effigi di Afrodite  e del suo amato Adone  venivano collocate su due giacigli affiancati, con accanto frutti maturi, e le donne, le vestali, spruzzando acqua sul nenniri, imitavano la pioggia.
I greci  usavano rappresentare la Dea Afrodite afflitta che regge tra le braccia l'amante morto. 
Ma sarà per questo che si dice "affranto", anche questo da una radice comune "affr-"?
Quindi abbiamo un "affrori" che deriva da "frori'. 
Su "frori", il fiore, che veniva usato come essenza per impastare i dolci per la preparazione delle offerte votive con "su nenniri", nell'equinozio di primavera, per il rito di Adone che era lo sposo della dea Afrodite. 
Quindi erano dolcetti "afr-odisiasi" 

Poi abbiamo la  simbologia della MANO DESTRA
Come ho anticipato prima, è proprio contraddistintivo delle nostre figure di potere, specialmente sciamaniche.
La cosa straordinaria è che, anche nella parola che indica questo particolare SALUTO , NYNY, in cui è presente anche la Nun del simbolo della tribù dei Dan
Approfondimenti per questa particolare simbologia di saluto, nel mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/simbologia-delle-trecce-nel-bronzetto.html)

Abbiamo uno straordinario bronzetto che unisce la simbologia dell'Ofiotauro con quella del saluto sciamanico ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/bronzetto-con-pettorale-venduto-allasta.html)
E non solo, ha anche il pettorale dell'Efod
Dal mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/bronzetto-con-pettorale-venduto-allasta.html) Ne parlai a gennaio( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/lefod-sacerdotale-dei-giganti-di-monte.html?m=0) riprendendo e approfondendo un post di un anno prima ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0). 
Scrivevo:
"Non si tratta di un semplice pettorale Ephod, dei nostri Sacri Giudici ( visto che le due lettere ebraiche, sul simbolo della tribù dei Dan, la Nun e la Dalet, significano, insieme, "Giudice", quindi "Emissario divino"),  Archetipi, fondatori di quelli che poi saranno anche i  Giudicati Sardi, ma, in quanto Architetti Divini, anche della simbologia, dello scudo per eccellenza, di quello che sarà il quadrato magico del Sator.
I quattro Giudicati di Calaris, Arborea, Torres e Gallura divennero veri e propri Stati medievali ( nati circa nel IX secolo) costituiti da quattro fondamentali elementi: nazione, territorio, vincolo  giuridico, sovranità.
Quattro, come il quarto Archetipo Dalet presente nel simbolo della tribù dei Dan, la Dalet, con funzione "riparo". 
Infatti questi Giudicati erano al riparo da ingerenze esterne. 
Quattro, come gli elementi di Madre Terra, come i quattro punti cardinali. 
Un Archetipo Femminino, e infatti furono Giudicati in cui vigeva proprio una Costituzione, "La Carta de Logu" promulgata da un altissimo rappresentante del Sacro Femminino, Eleonora d'Arborea (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/05/oggi-voglio-parlarvi-di-una-donna-sarda.html?m=0). Uno Statuto, durato ben 5 secoli, che ha avuto come epicentro, proprio un luogo, Arborea, che sta a mezz'ora da Cabras, la Cabras dei nostri Giganti di Mont'e Prama. 
I nostri Giudici, rappresentanti del Divino. 
I nostri portatori e custodi della Sacra Geometria. 
I nostri Architetti Divini" 

Il TEMPIO DIVINO , la dimora
Nel primo scritto sulla scacchiera di Pubusattile, l'avevo definita proprio come il tempio divino che PADRE e MADRE CREATORI , in sinergia, preparano per il loro figlio, per la dimora nell'altra dimensione
Dal mio primo scritto a riguardo, in cui parlo anche della figura de su COMPONIDORI
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html
"Osservando la scacchiera salta subito agli occhi una  cosa fondamentale. Cioè come i sardi avessero capito benissimo che la creazione, l'espansione, avvengono attraverso la moltiplicazione.
Ed ecco quindi, che  creando una ripetitività del nucleo, della sigizia (quadratino rosso e quadratino bianco) , per quattro volte, per quanti sono i 4 elementi della natura,  sia in senso orizzontale che in senso verticale,  hanno creato un' altra dimensione spaziale(questo mi emoziona molto scriverlo), non più terrena,  ma virtuale, dentro la quale l'anima del defunto potesse ritrovare  una nuova dimensione  ultraterrena familiare, per così dire..
Un MICROCOSMO riprodotto nella parete, con una  Valenza energetica potentissima
Un " otto moltiplicato otto", che segue la scansione  della "legge dell'ottava" era che è la  scansione energetica della Creazione in natura, secondo la quale  tutto in natura risponde a precise leggi fisiche vibrazionali e armoniche, dal momento che tutto l'universo è fatto di energia, compresi  noi, e quindi anche la nostra esistenza vibra all'interno di ottave di frequenza
La LEGGE DELL'OTTAVA è la seconda delle tre leggi cosmiche fondamentali".

Ma come sapete dai miei successivi scritti e approfondimenti, la SCACCHIERE è MONADE , è ARCHETIPO di simbologie ben più complesse, che non quella di "spazio sacro/tempio" dell'altra dimensione
Approfondimenti a riguardo
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/il-kamasutra-e-la-scacchiera-di.html
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html

https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/la-vela-egiziascacchiera-pubusattile.html
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/scacchiera-indiascacchiera-pubusattile.html
E altre correlazioni con questo simbolismo, in svariati manufatti di altre culture, che sono lunghi da postare.

Anche FIGLIO , guardacaso, ha valore ghematrico 64
Il tempio sacro della scacchiera, realizzato come dimora Sacra, sinergica, da Padre E Madre creatori, che accompagnano i propri Figli, nell'altra dimensione, in un salto di Ottava, straordinario.

E ancora, SANGUE , stesso valore ghematrico, legato all'Adam primordiale
Il sangue del rosso dei quadratini rossi della scacchiera
Di Adamo ne ho parlato in un mio scritto, ispirata ad un particolare fumetto che veicola conoscenze esoteriche
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/lantica-civilta-sarda-nei-fumetti-di.html

"E poi abbiamo "La maledizione del Sahara",  in cui vi è questo comandante, chiamato Edam Astrun (ologramma di) capitano dei reparti speciali di Atlantide, in cui si parla di un misterioso sigillo di Atlantide,  e della Città delle Ombre Diafane, in Mongolia, dove si trovava un dispositivo di Mu, civiltà "complementare" di Atlantide. 

E qui si aprono ancora corrispondenze con la nostra civiltà sarda. 
A parte il nome del comandante Edam, che mi ha fatto pensare subito all'anagramma "meda". 
Ma Edam, somiglia anche ad Adam. 
Un rappresentante di Atlantide, come primo uomo terreno in questa dimensione. 
Quindi Edam, come anagramma di "meda", che in sardo, significa "molto". 
Adamo, in ebraico, è un nome che significa proprio "padre dei molti", inteso come padre archetipale, colui che ha generato i "molti", la moltitudine, la popolazione. Colui che diede origine all'umanità terrestre. 
Questo "giochino", degli anagrammi, dello speculare, del doppio, è molto frequente nella nostra lingua sarda". 


La STIRPE di DAVIDE .
Nel simbolo della tribù dei Dan( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html)
c'è proprio la STELLA di DAVID a 6 punte, ancora presente, come iconografia, nel fiore della vita a 6 punte, nelle maschere ritualistiche dei Boes, e nella stella a 6 punte, che deve conquistare la figura divinizzata de Su Componidori durante la Sartiglia di Oristano( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/osservavo-la-maschera-de-is-issohadores.html)

E come non sottolineare, importantissimo, che  il valore ghematrico 64 corrisponde al NACHASH , il SERPENTE bronzeo di Mosè, che rappresenta la kundalini con le due due nadi, Ida e Pingala, Femminile e Maschile, sinergia rappresentativa di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda?

Inoltre il 64, indica le 64, possibili INTERPRETAZIONI dei testi sacri, della Torah riassunta nell'acronimo Pardes ( Paradiso), le cui consonanti PRDS, indicano il Pshat( l'interpretazione letterale), il Remez( l'interpretazione allusiva) Drash( l'interpretazione omiletica), il Sod( il segreto mistico)
Il numero 64 non è un totale canonico, ma simbolicamente rappresenta la totalità della Legge Orale e Scritta.

Sottolineo che ben 3 lettere  di questo acronimo PRDS, la S/D/R formano la parola Sardegna

Torah, che è anagramma della Dea Hator, che è stata rappresentata anche con un copricapo Shardana in testa ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2024/08/hatorshardana.html)
Hator /S'Hator/Sator
Legata al quadrato di Sator e al suo ben più antico, tutto Sardo, Quadrato del Sinis ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/hator-satorsator.html)

Come vedete, la simbologia della nostra monadica, archetipale scacchiera di Pubusattile, è una Matrice, a cui si ricollegano simbolismi anche di altre civiltà, come ho approfondito nei miei scritti.
Ma soprattutto, indica, nella sua valenza più archetipale, simbolica e spirituale, L'ENERGIA AL DI SOPRA degli Umani limiti, quella sinergica dell'energia del Grande Iniziato, l'energia creatrice, che ha GIUDIZIO .

Il GIUDIZIO come principio divino di rigore, legge e forza rettificatrice, la cui dimora è  nella SEPHIRAH di GEBURAH , che spesso è chiamata DIN, molto simile a DAN , che indica un giudizio stretto, rigido, severo, infatti si trova nel pilastro della Severità, nell'Albero della vita con le 10 Sephiroth, il cui simbolo, il documento di "riconoscimento" è nelle TAVOLETTE di TZRICOTU che appartengono ai Giganti di Mont'e Prama.
Argomento di cui ho iniziato a parlare nel 2020( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html), per poi approfondire nel corso degli anni, fino ad arrivare al mio ultimo approfondimento, due mesi fa, che contiene anche gli approfondimenti pregressi (https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/sigilli-tzricotu-vesica-piscis-sephiroth.html)

Sottolineo che la Sephiroth Geburah è associata al pianeta MARTE , che come ho approfondito in un mio scritto, era il Dio dell'abbondanza e della pioggia, un periodo romano, e associato al DOPPIO SCUDO ANCILIA ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/il-pane-cabude-e-gli-ancilia-etruschi.html) donato a Numa Pompilio, che è stato ripreso, non solo dalla simbologia del nostro doppio scudo sardo, presente nel GUERRIERO di TETI ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html) e anche in altri, compreso un bronzetti che rappresenta la simbologia DELL'OFIOTAURO (https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/bronzetto-tetiofiotauro-vesica-piscis.html), ma anche dalla simbologia dell'ascia bipenne, la cui sede Sacra era nel nostro importantissimo santuario di Santa Vittoria di Serri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/santuario-santa-vittoria-di-serri-numa.html).

Un GIUDICE GUERRIERO , quindi, unendo in sincretismo le simbologie del Giudizio /Giudice e di Marte.

Per finire, un'ultima nota interessante, a completamento.
La Sephiroth Geburah è associata al quinto Sacro Archetipo Ebraico HE ', con funzione vita.
La Forma necessaria in cui si canalizza la forza creatrice.
Il SOFFIO VITALE , divino ( e ritorniamo alla simbologia archetipale del Soffio Divino, ma Numa, lo sapeva bene, da Sardo Cabiro quale era ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/i-flamen-dialis-de-sa-carena.html), del verbo che si fa atto.
5
Pentacolo
Tanit primordiale
Il 5 unione di Venere e Toro, del Femminile e Maschile, sempre presente, nella nostra civiltà

 La Geburah è associata anche al Toro, straordinario, simbolo sinergico della nostra Civiltà, collegato proprio al quinto chakra
Quinto chakra Vishudda della gola
Manifestazione del Soffio Divino
La sinergia delle due polarità creatrici, come nella scacchiera
Simbologia taurina/uterina.
E "i giri", coincidono tutti, in estrema perfezione ed incastro.

 Anche a livello di analisi ghematrica, le parole chiave con valore 64, riportano al concetto di Giudice, Giudizio/Figlio /serpente /mano destra. 

Come non riconoscere le nostre archetipali simbologie? 

Qui siamo Oltre, molto oltre, la semplice simbologia della "scacchiera".

Tiziana Fenu
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Foto Pubusattile Nero Argento credit( https://www.neroargento.com/page_galle/pubusattile_gallery.htm)

64/ scacchiera di Pubusattile









 









💚Statuina iraniana /sarda

 Da un post di ieri del caro amico Luca Zampi ( https://www.facebook.com/share/p/1HaepePL2E/) nel quale confronta una statuina iraniana con un idolo di Nazca

Mi ha colpito molto la Statuina iraniana. 

Statuina iraniana ha un collo stranamente lungo e tozzo. Non sembrano esserci tracce di anelli al collo, perlomeno scanalature visibili, ma questo può dipendere all'azione erosiva "del tempo". È uguale, nella conformazione del collo, ad una statuina iraniana che avevo analizzato, ma che presentava, visibili, gli anelli al collo.

Elemento caratteristico di alcuni nostri bronzetti sardi, con figure di potere. Questa presenta anche gli occhi a doppia pupilla, come i Giganti di Mont'e  e le Bithie dalle doppie pupille ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/le-bithie-dalle-doppie-pupille.html?m=0), e simbolismi  he ritroviamo nella nostra Civiltà sarda, come il simbolo della torre/nuraghe sul capo, rimasto nel corso del tempo, a rappresentare le Dee turrite, o il simbolismo dei 3 cerchi concentrici, tipico della nostra civiltà sarda, a rappresentare il ciclo di nascita /morte /rinascita, che avviene lungo la Via Lattea, attraverso la simbologia dei 3 Soli ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 

Dal mio scritto, pubblicato 3 anni fa 

https://maldalchimia.blogspot.com/2022/10/statuina-iraniana-con-anelli-al-collo.html?m=0

"Google translate on my blog

https://maldalchimia.blogspot.com/2022/10/statuina-iraniana-con-anelli-al-collo.html?m=0

" Dal gruppo "Il SONDAGGIO. Archivio Archeologico Mondiale suddiviso in argomenti

https://www.facebook.com/groups/210974976999246/permalink/669639591132780/

" Iran settentrionale, arte marlik, vaso di terracotta a forma di femmina, 1000 a.C."

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Direi che la similitudine con il nostro bronzetto sardo, nella seconda immagine, ritrovato presso  località Funtana Padenti de Bacchi, presso Lanusei, conservato al museo di Cagliari, è evidente. 

Il nostro bronzetto rappresenta una donna, probabilmente una sacerdotessa, e presenta un collare ad anelli, proprio come questa statuina iraniana. 

Il periodo di datazione, non è certo. La bronzistica in Sardegna, copre svariati secoli, dal XIII secolo aC, fino al VI aC, quindi, può darsi che il nostro bronzetto sia antecedente alla statuina iraniana.

La peculiarità degli anelli al collo, la vediamo tutt'ora nelle "donne  giraffa" della tribù dei Kayan Lahwi, anche conosciuti come Padaun. 

Questa tribù, appartenente al gruppo Kayan, che a sua volta fa parte del sottogruppo dei Red Karen, è una minoranza etnica di lingua tibeto-birmana, ed è nota per un peculiare accorgimento estetico adottato dalle loro donne, ovvero indossare numerosi anelli attorno al collo - in realtà una spirale di ottone - che causano una deformazione fisica che risulta, visivamente, in un collo straordinariamente lungo.  

Questa caratteristica ha conferito loro vari soprannomi, da "donne giraffa" a "donne cigno", ma in realtà non è il collo ad allungarsi, bensì le spalle a scendere e le clavicole a deformarsi a causa del peso degli anelli che viene progressivamente aumentato nel corso della vita della donna. 

Particolarità che si nota anche nel nostro bronzetto sardo, nel quale sembra proprio che le spalle (inesistenti) siano state deformate per il peso degli anelli.

Cosa che invece, non presenta la statuina iraniana, la quale espone un numero di anelli molto inferiore rispetto alla nostra sacerdotessa, in numero di nove, sembrerebbe, e spalle ben definite.

Il numero nove è legato al concetto di fertilità, al nono Sacro Archetipo Ebraico Teth, con funzione "cedente", che indica il grembo Femminino che accoglie la vita.

La statuina iraniana presenta anche moduli di solchi decorativi, in numero di cinque ciascuno.

Cinque è il numero di Venere, che nel cielo percorre un tragitto pentacolare nell'arco di otto anni, ma è anche un numero legato alla costellazione del Toro, e all'unione della dimensione terrena con quella divina.

I fianchi larghi, e la parte inferiore del corpo abbondanti, enfatizzano questo concetto di fertilità, beneaugurato proprio dagli anelli portati al collo.

Il numero degli anelli indossato dalla nostra sacerdotessa, è indefinito, sicuramente 24, ma potrebbero essere anche 28. 

Se sono 28/29, sono legati al ciclo lunare, al Femminino Sacro. 

Dovrei vedere e toccare da vicino, il bronzetto, per poter definire quanti anelli sono.

Anelli, o per meglio dire, spirali, di ottone, per lo più, che possono arrivare fino a 20, 25 kg di peso.

Questa pratica, potrebbe anche sembrare un corrispondente femminile della pratica dell'indossare i campanacci di ottone, da parte delle nostre Maschere del nostro Carnevale Sardo, i Mamuthones e i Boes.

Entrambi questi elementi hanno una funzione apotropaica.

L'ottone, di per sé è il più "megerico" tra i metalli.

Molti amuleti, e strumenti di divinazione, in campo esoterico, sono in ottone.

L'ottone si ottiene da una lega ossidabile di rame e zinco.

Il rame ha un'alta conducibilità elettrica e termica ( basti pensare alle pentole di rame), ed è legato al pianeta Venere, alla bellezza, alla guarigione.

Infatti, le donne birmane che indossano questa spirale, lo fanno volontariamente, fin da tenera età, per accrescere la loro bellezza, e per protezione dagli spiriti maligni.

Mentre lo zinco, veniva usato dagli  alchimisti, che lo bruciavano per creare l’Ossido di Zinco, che loro chiamavano “lana filosofale” o “neve bianca. 

L'ossido di zinco è usato anche come protettivo e lenitivo a livello epidermico. 

L'ottone, quindi, è al contempo protettivo e radiante. 

I nostri Mamuthones, cadenzano, con tre passi e un saltello, accompagnato dallo scuotere dei pesanti campanacci in ottone, il ciclo della fertilità. 

Tre passi. 

Nascita/morte/rinascita. 

Un saltello pesante. 

Il Seme, la vibrazione del suono, come una frequenza che arriva fin sotto la terra, che la fa tremare, e che accoglie il Seme, per un nuovo ciclo di vita. 

D'altronde, le spirali di ottone, nel collo, proteggono, ed espandono, allo stesso tempo, proprio l'energia della gola, de "su gutturu", in sardo ( notate come "gutturu", sia molto simile a utero/uturu), la sede del quinto chakra Vishudda della gola, strettamente legato al suono, alla vibrazione, e al concetto di creazione e fertilità, perché con la parola, con il suono, si crea ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/blog-post_18.html?m=0). 

La nostra sacerdotessa sarda, oltre ad avere la tipica conformazione del setto nasale-sopraciliare a "T", tipico delle personalità importanti, degli Iniziati, perché indica la Tau, le assi di legno sulle quali, in civiltà come quella egizia ed orientali, gli Iniziati trascorrevano distesi, a buio, per tre giorni, il loro percorso iniziatico, fino a ricevere poi la luce, l'illuminazione dai raggi solari, presenta anche un copricapo a cono, catalizzatore, per antonomasia, dell'energia. 

Il mantello è tipico delle personalità sacerdotali importanti, che funge da mantello protettivo, da barriera all'occorrenza. 

Mentre la mano destra, con il palmo in vista, è tipico dei nostri bronzetti Sardi che rappresentano le figure sociali di un certo rango sociale, sacerdoti o capitribu', come ho spiegato nei miei precedenti post (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/simbologia-del-palmo-della-mano-in.html?m=0). 

O momenti catarchici particolari, come nel bronzetto della "Grazia" ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/la-grazia-bronzetto-sardo.html?m=0). 

La mano aperta con quattro dita unite e il pollice separato, indica la lettera ebraica, l'Archetipo Dalet. 

È la stessa lettera, che, insieme alla Nun, si trova nel simbolo della tribù dei Dan( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html) e indica un portale, la porta di iniziazione sulla terra, nella materia, nella carne. 

La Dalet è il verbo incarnato. È l'energia maschile primordiale che si esprime nella forma femminile della terra. "Porta", in sardo si scrive "Janna", cui poi il nome "Jana", perché la Jana è un portale. Conduce nelle sue strette aperture uterine delle Domus de Janas, per consentire la rinascita. 

E la lettera Dalet, è un portale, un unione, tra Cielo e Terra, che rappresenta anche il tetragramma di Dio, YHWY, con i suoi 4  elementi. 

Quindi rappresenta la divinità sulla terra. 

E quelle quattro dita unite,  separate dal pollice, esattamente come il saluto dei nostri Bronzetti, sardi indicano le quattro lettere del tetragramma divino, che si esprimono nella terra insieme al pollice, un "4 + 1", che rappresenta la Quintessenza  dell'umano, che è unito alla divinità. [...] Che può salutare mostrando il palmo della mano radiante di energia terapeutica,  chiropratica, pranica, ipnotica, che rappresenta la forza della divinità scesa, incarnata nell' umano "

La nostra sacerdotessa tiene la mano destra aperta, che ha un'energia guaritrice  cedente, Mascolina, mentre, con la sinistra, tiene in mano un contenitore circolare, quasi una coppa, simbolo del Femminino e dell'energia ricevente Femminile. 

Una vera sciamana guaritrice. 

Una donna di potere, perfettamente equilibrata nelle sue due polarità, come è enfatizzato anche dal corpo sia fallico che uterino, attraverso il mantello aperto. 

Due statuine straordinarie, che trovano un punto in comune, a distanza di chilometri, e probabilmente, anche di secoli: quello di incommensurabile bellezza, e forse anche di una Matrice in comune". 

Trovare questa statuina, nel post di Luca, con simbolismi tipicamente Sardi, è ad ulteriore conferma che molto probabilmente, l'usanza degli anelli al collo, nasce in Sardegna, come simbolo di alto rango sociale, poi declinato e alcuni nostri bronzetti, anche se non presentano anelli al collo, presentano un collo abbastanza sviluppato. 

Essendo strettamente legati alla simbologia del serpente, come tribù dei Dan, come ho sottolineato anche nello scritto di ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/ofiuco-toroserpente.html?m=0), toro e serpente insieme, in sinergia nella simbologia dell'Ofiuco/Ofiotauro, questa tip a caratteristica fisica potrebbe riflettere un elemento identitario di appartenenza 


Tiziana Fenu 

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Statuina iraniana / sarda