Mi sono già occupata della simbologia delle statue Moai sull'isola di Pasqua ( Rapanui), oltre 4 anni fa.
Una rappresentazione affascinante che mi ha sempre colpita, sia per l'imponenza, ma anche per la simbologia che veicolano.
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/statua-rapanui.html?m=0)
"Una delle quasi 400 statue dell'isola di Pasqua, Rapa Nui, vista da dietro
Statue, che pare, risalgano a 1500 anni fa.
Il chiaro posizionamento di quei due simboli circolari posti all'altezza del coccige, dell'osso sacro, indica metaforicamente la sede della Kundalini, con le due Nadi laterali, la Ida e la Pingala, il Femminile e il Maschile. Infatti questa viene considerata il Sacro Luz, la sede dell'anima, che ha entrambe le energie.
Infatti le energie sono rappresentate come due cerchi vicini, ma separati sulla parte superiore, ben distinti, ma sotto sono uniti a triangolo, come nella rappresentazione della Kundalini.
Una rappresentazione simbolica straordinaria, soprattutto perché realmente il coccuge ha la forma di un triangolo rovesciato, come nella rappresentazione nella statua.
Potrebbe sembrare anche la semplice rappresentazione di un perizoma rituale, ma la simbologia, la forma, mi sembra indicativa di un valore sacrale, che va oltre il segno, visto che dono presenti anche altri simboli.
E, visto che è stata rappresentata la Kundalini, che in fondo indica due Gemelli energetici, simili ed opposti, escluderei del tutto che le statue siano così recenti. Sono molto antiche, e potrebbero risalire all'era astrologica dei Gemelli, che si colloca tra il 6000 e il 4000 a.C."
L'orientamento delle statue è particolare
La stragrande maggioranza delle statue volge le spalle al mare ed è orientata verso l'interno dell'isola.
Quasi tutti i Moai eretti su un Ahu (la piattaforma cerimoniale) sono posizionati con le spalle al mare.
Di conseguenza, guardano verso l'interno dell'isola, verso il villaggio o la comunità che proteggevano.
Visto che non erano semplici monumenti decorativi, si crede che rappresentassero gli antenati defunti di capifamiglia o personaggi importanti.
Nella cava del vulcano Rano Raraku, dove la maggior parte dei Moai furono scolpiti, molte statue sono ancora semi-sepolte o abbandonate in varie posizioni.
La loro funzione era quella di "guardiani" del villaggio. Il loro sguardo (i Mata, ovvero gli occhi che venivano inseriti solo dopo l'erezione) era rivolto sulla loro gente, per proteggerla con il loro mana (potere spirituale) e per benedire i raccolti e la fertilità.
L'Unica Eccezione significativa tra queste statue, è rappresentata dall'Ahu Akivi
Questo è l'unico Ahu importante i cui sette Moai guardano direttamente verso l'oceano.
Perché si narra che i sette Moai rappresentino i sette esploratori inviati dal mitico re Hotu Matu'a per trovare l'Isola di Pasqua.
Quindi, il loro sguardo è rivolto verso il mare da cui erano arrivati i loro antenati, e non verso un villaggio.
Come orientamento cardinale, la loro posizione è allineata con il tramonto durante l'equinozio di primavera (settembre) nell'emisfero sud( noi siamo nell'emisfero nord) quindi verso ovest per entrambi gli emisferi, suggerendo anche una funzione astronomica.
Quindi, poiché l'isola è piccola, questo si traduce generalmente in uno sguardo verso EST, SUD o NORD, a seconda della posizione costiera dell'Ahu, ma mai verso OVEST (ovvero, verso il mare aperto), tranne in un caso, l'Ahu Akivi, i sette Moai che guardano verso OVEST, ovvero verso il mare.
Questi Moai, imponenti e maestosi, ti osservano avvicinarti dal mare, proteggendo la terra alle loro spalle.
E questo è estremamente simbolico, perché i 7 Moai guardiani del Mare sono, come simbologia, legati a due elementi chiave, il numero 7, che è un numero legato al Femminino, ai cicli lunari e l'acqua del Mare, altro elemento Femminino.
Senza contare che il numero 7 è proprio legato alla simbologia dei 7 pianeti allineati durante l'equinozio di primavera.
La simbologia dei Giganti, si lega alla simbologia del Dio egizio Shu( identificato poi con la simbologia dell'Akhet), un gigante anch'esso, come i nostri Giganti di Mont'e Prama, che reggeva il cielo proprio in concomitanza dell'equinozio di primavera, quando i 7 pianeti si allineavano
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0
"Dell'Akhet ne ho parlato in un altro mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/lo-stargate-di-orione-attraverso-sa.html)
"I pilastri che reggono il cielo.
Le torri dei nuraghi
La simbologia delle corna
L'equinozio di primavera, traguardato dalle torri dei nostri Nuraghi
Il dio Shu.
"E questa Ascensione, da terrena a celeste, poteva avvenire soltanto con una particolare congiunzione di questi pianeti, quando, tutti, tranne il sole, si trovano allineati sopra l'orizzonte, visibili ad occhio nudo.
E questa posizione, è indicata esattamente dalla Costellazione di Orione, quando il Sole si trova nella posizione chiamata "stretta di mano", sopra il braccio teso di Orione, che essendo identificato anche con Osiride, veniva rappresentato tenendo stretto tra le mani un'Ankh, la chiave della vita.
Questo tipo di allineamento a "7 pianeti", era considerato importantissimo, poiché era considerato come uno stargate, per l'ascensione al cielo, e il ritorno ad una forma stellare, come il nonno di Osiride, la divinità Shu, il padre degli Dei, il Dio dell'arco, il Custode dei pilastri che sostengono il cielo, il cui corpo era composto da luce, come le stelle.
Shu, che stava nell'ottava sfera, quella poco prima della sfera, la nona, dove sta Dio, il punto di riunione tra l'anima dell'individuo e Dio".
D'altronde la simbologia archetipale del Dio Shu, è legata al Femminino, alla Stella a 8 punte
) https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/stella-8-punte-israele-shu.html)
Ahu Akivi
Akhet
Due nomi che hanno la stessa radice.
Non può essere una coincidenza
Se gli altri Moai guardano verso gli altri punti cardinali, questi guardano verso ovest, quando il sole si ritira e subentra la dimensione lunare dell'oscurità.
La società Rapa Nui è sempre stata matriarcale, anche quando divinità come Tangata Manu, l'uomo uccello, cercarono di spodestare questa dimensione di culto matriarcale.
Ma d'altronde, le custodi dell'isola, non potevano che rappresentare la dimensione del Femminino.
Le prime Dee che venivano dal mare, come ho approfondito in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/le-dee-che-venivano-dal-mare.html?m=0), una dimensione, evidentemente, talmente radicata in questa antica civiltà, da farne le 7 protettrici, le 7 custodi lunari dell'isola
Nell'Ahu Tongariki, il centro cerimoniale dell'isola, ci sono 15 statue Moai, altro numero legato al Femminino, il quindicesimo giorno centrale del ciclo lunare e femminile, il più fertile.
Sul capo è presente un pukao, un blocco di roccia vulcanica rossa, che probabilmente rappresenta un'acconciatura elaborata, a crocchia, e che per antonomasia, come roccia, rappresenta il Femminino.
Rappresentava l'"mana" (potere spirituale e prestigio) dell'"ariki moai" (il capo clan o progenitore) raffigurato dalla statua.
Nella cultura polinesiana, il rosso ("kura") è un colore sacro, associato al sa*ngue e quindi alla vita, alla forza vitale, al potere sacro ("tapu" o tabù) e alla connessione con il mondo divino.
Un simbolo di grande prestigio e potere, di competenza del Femminino.
Sulla simbologia dei petroglifi presenti in di uno dei Moai, che proviene dall'Orongo, una zona cerimoniale dedicata al culto dell'uomo uccello, Hoa Hakananai'a, che significa "L'Amico che ruba o che nasconde", ci sono elementi interessanti.
Inanzittutto è in basalto, e non in tifo, pietra più dura da lavorare, quindi più preziosa.
Il volto presente nella schiena è un volto stilizzato, il Makemake, con grandi occhi tondi sporgenti, la divinità creatrice più importante del pantheon Rapa Nui, associata alla fertilità, alla creazione dell'uomo e al culto dell'uomo uccello (Tangata Manu), la cui simbologia è maggiormente legata alla fertilità, perché la simbologia delle Dee Uccello, anche se in questo caso è definita come divinità maschile, è una simbologia archetipale legata al Femminino, ne ho parlato svariate volte
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/evoluzione-delle-dee-madri.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/il-sacro-femmininooannesapkallu.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/dee-uccello-accadiche.html?m=0)
L'Uomo era il protagonista di un
rituale annuale. I capi-clan sceglievano un rappresentante che doveva nuotare fino all'isola sacra di Motu Nui per recuperare il primo uovo di sterna della stagione. Il vincitore donava potere e prestigio al suo capo, che diventava il Tangata Manu (l'Uomo Uccello) per un anno, una figura sacrale e politica di enorme importanza.
Si passava cosi, il grande potere energetico, il Mana( il potere degli Antenati, i Mani etruschi, i Mannus sardi, come vedete i nomi sono molto simili)
Ci sono anche simboli a zig Zag, chiamati komari, simbolo di Fertilità, che richiamano il simbolismo dell'acqua.
Nell'antica Lemuria, nel continente Mu, si narra che ci fossero due modi per riprodursi.
Il primo, quando le razze umane furono guidate dai "Kumara"( nome che ricorda le Kumari, le bambine vergini sacre indiane, considerate la reincarnazione della Dea Durga, la grande Dea Madre) in alcuni templi sacri per ricevere il sacramento del sesso e riprodursi con lunghi viaggi in determinati periodi Lunari.
A questa memoria si deve l'origine della luna di Miele.
E ritorniamo alla dimensione del Sacro Femminino.
Il trifoglio presente indica rigenerazione continua, così come le 3 decorazioni in un unico modulo, ad arco.
Ai lati della figura, ci sono due remi cerimoniali, chiamati Ao e Rapa, simbolo di potere, usati nelle danze cerimoniali, naturalmente, sempre collegati alla dimensione dell'acqua, del Femminino.
Tiziana Fenu
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Statua Moai, simbolo del Femminino





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