In riferimento al post sul plasma , sull'uso del plasma atmosferico nelle navigazioni, trovato in un gruppo, ( post di Caio Clistian - https://www.facebook.com/share/p/1VpeYTxPqx/-"Gruppo Old World-Tartaria, Mudflood, giganti, Gruppo italiano"-Canale Youtube UFFICIALE VEDUNELA https://www.youtube.com/@Tartaria YouTube ) in cui parla dell'uso del plasma atmosferico nella navigazione, citando il Fuoco di Sant'Elmo, fenomeno durante il quale il plasma viene convogliato sulle corna presenti sulle imbarcazioni, specialmente quelle nuragiche sarde, e poi trasferito in una bobina presente nella protome, per agevolare la navigazione, ho già scritto qualcosa a riguardo
Avevo parlato della bobina di Tesla e del Fuoco di Sant'Elmo, in un mio scritto, giugno del 2020
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0)
Dal mio scritto
"Gli Shardana
"Non si poteva resistere davanti a loro e che non si sapeva come combatterli"
Ma cosa avevano di così eccezionale?
Perché erano rappresentati con due scudi e due braccia? Non erano un popolo aggressivo e non credo che portassero con sé, in battaglia questi due scudi rotondi.
Sarebbero stati ingombranti.
A meno che , non si azzardi, e qualcuno lo avrà già fatto, che questi scudi, non fossero un tipo di trasformatore risonante con circuiti elettrici accoppiati, rappresentati proprio da questi due scudi vicini
Inoltre dall'impugnatura dei due scudi, si ha un collegamento che termina dietro la nuca.
Anche se non mi intendo di elettronica, sono andata a leggere qualche cosa riguardo le bobine di Tesla, e ne sperimento' una grande varietà.
La bobina di Tesla è un dispositivo formato da un trasformatore che sfrutta l'induzione elettromagnetica ed altri effetti simili ai fulmini, anche se di entità molto ridotta
Praticamente gli scudi ,in particolare gli umboni, potevano fungere da accumulatori di energia.
Bastavano due piastre affiancate (in questo caso gli scudi) tra di loro, con un isolante tra le due parti (e il cuoio che le rivestiva poteva fungere da isolante), e in questo modo accumulavano tensione.
Praticamente erano come un condensatore, o capacitore, usato come accumulatore di energia elettrostatica, collegato poi ad una batteria con diverso potenziale.
Così facendo tra gli elementi di quest'armatura(scudi ed elmo), si creava un campo uniforme ,e probabilmente il circuito si creava con le corna dell'elmo che erano in contatto( con una forma inusualmente bombata).
La bobina di Tesla è famosa anche per la sua capacità di far accendere i tubi fluorescenti a grande distanza senza collegamento elettrico.
Ora, pensando ai due protagonisti della mitologia sarda , Maschinganna e Maimone, uno che emana corrente elettrica, l'altro che rappresenta la pioggia, e che comunque veniva usato come spaventapasseri, e pensando ai guerrieri sardi rappresentati del Bronzetti, ci si chiede se anche questi non fossero capaci di emanare corrente elettrica e spaventare il nemico.
Credo che Tesla si sarebbe divertito molto, con i suoi esperimenti, con gli antichi Sardi.
I buoi con le corna addobbate, che sfilano per le sagre, per la festa di Sant'Efisio il primo maggio, con "is traccas", i carri addobbati a festa, per auspicare abbondanza, fertilità, fulmini che presagiscono ai temporali, portatori di acqua e nutrimento per la terra, custodiscono ancora oggi, questa usanza che evidentemente ha radici antichissime.
Tutte le strutture megalitiche in Sardegna, sono estremamente sinergiche. Tutte.
Certo e', che nel complesso, gli antichi Sardi erano abbastanza strani, visti da " un' occhio esterno".
Più di 7000 nuraghi non idonei all'abitazione, senza tiraggio per il fumo, e soltanto una dozzina di persone all'interno.
Con questi giganti di Mont'e Prama che facevano la guerra non con le armi, ma con dei "guantoni," che non avevano uno scudo ma una specie di protezione flessibile con la quale si ricoprivano la testa, con una bassissima valenza sia difensiva che offensiva.
Ci si chiede, in modo azzardato, se in guerra si difendevano o se preferivano spaventare il nemico, visto che " non si sapeva come combatterli".
Questi guerrieri nuragici sembravano più preoccupati di sfidare la morte, di gestire la morte, piuttosto che cimentarsi in vere e proprie azioni belliche.
Culturalmente i sardi sfidano la morte ,lo si vede all'interno delle Domus de Janas.
Lo si vede anche nelle Tombe dei Giganti.
Lo si vede anche nella peculiarità del riso sardonico, tipico del Popolo Sardo.
Una sfida che è uno sberleffo alla morte.
Il guerriero sardo sembra doppio.
Ha due occhi ,due braccia, due scudi rotondi, gli stessi occhi tondi della Jana.
E' un "Janus" tridimensionale , quasi cubico.
Una tridimensionalità visibile. Non metaforica, spirituale, divinizzata.
No. È materiale e ben visibile.
Ed è sempre questa visione del doppio che ritorna prepotente, della sintesi degli opposti, vita e morte, passato e futuro, come è presente in ogni aspetto della manifestazione dell' Essenza dei Sardi.
Questo bronzetto incredibilmente bello ed enigmatico, è un guerriero potenziato.
Come dice la Stele di Tanis "non si poteva resistere davanti a loro".
Quindi aveva una potenza ben visibile e non trasfigurata.
Nel senso che non ricorrevano a nature diverse per impressionare il nemico, ricorrendo ,per esempio, alla combinazione tra uomo e animale, o tra uomo e divinità
Tutto era concentrato in questo guerriero umano, che diventa quasi stereofonico, capace di difendersi da ogni lato , perché ha quattro occhi, quattro braccia e due scudi.
Come se fosse, non sono un guerriero , ma custode di un qualcosa di più importante, forse di un'altra dimensione.
Perché il guerriero sardo con questa altra dimensione ci gioca, non la teme, è il suo habitat naturale.
Il guerriero sardo è un illusionista, se pensiamo che le sue armature, casco, corna e scudi, potessero creare un circuito elettrico capace di spaventare i nemici, di paralizzarli di timore ,così come fa su Maschnganna quando si presenta all'improvviso, con effetti sonori e ottici, che riguardano l'elettricità e i fulmini.
Così come fa su Maimoni , con i suoi temporali che fertilizza la terra.
Il guerriero nuragico a quattro occhi, come Fanes, il primo nato, la divinità priginenia della cosmogonia orfica.
Fanes che in greco significa "il brillante", il Dio luminoso,e questo ricorda molto Amon la divinità egizia, che veniva chiamato la "luce splendente".
L' Eros primordiale, ingoiato, inglobato da Zeus, per manifestarsi in tutta la sua potenza, tramite il fulmini e le saette
Elettricità.
Filo conduttore tra Amon, su Maschinganna, Maimone, e anche, credo proprio il guerriero sardo dai 4 occhi che spaventava i nemici.
E il caos della materia prima del tutto in Potenza.
Lo spirito vitale increato e ingenerato.
Fanes il donatore di vita , Eros primordiale, le forze contrapposte che si manifestano eternamente. Estasi e terrore, vita e morte, creazione e distruzione, dolore e silenzio
Fanes è ciò che si crea dall'uovo primordiale.
E questo spazio di creazione che unisce gli opposti- contrapposti, i Sardi l'hanno trovato nella pietra e della Pietra ne hanno fatto un Uovo Cosmico Narrante.
I Sardi nascono dalla Pietra e nella Pietra.
Così come diceva Pinuccio Sciola di sé stesso
Fanes mise in moto l'universo.
L'ermafrodito dalle Ali d'oro.
E ali d'oro, verranno poi rappresentate, come due angeli Custodi, nella riproduzione dell'Arca di Noè, che ha la stessa dinamica elettrica della bobina di Tesla, come ho scritto in un altro post.(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-arca-sacra.htm) "
Aggiungo, Fanes, è la nostra ancestrale Filonzana ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-be-fana-jana-fanes-sa-filonzana-e-la.html?m=0)
I Fanes, i custodi dell'arte della metallurgia ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/10/i-fanes.html?m=0)
E abbiamo la stessa dinamica anche nel nostro Sommo Sacerdote ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sommo-sacerdote-approfondimenti.html?m=0)
Tutto molto interessante, a conferma
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Vorrei aggiungere alcune cose importanti.
Inanzittutto, un argomento, quello del plasma, che mi ha sempre affascinata, e che ho ritrovato, come costante, anche nella nostra Antica Civiltà Sarda
Ne parlai già nel 2020( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/ho-incominciato-pensare-su-plasma.html?m=0)
Dal mio scritto
"Il plasma è il quarto stadio della materia.
Il plasma è un gas ionizzato( il gas è inizialmente neutro, si ionizza facendogli passare la corrente elettrica), e a differenza del gas , ha una conducibilità molto molto alta e risponde bene ai campi magnetici, formando molti fenomeni (jets e filamenti)
[...] La presenza del plasma sulla terra è quasi inesistente( è nell' etere), si manifesta solo nei fulmini e nell'aurora boreale, mentre nell' universo il plasma costituisce il 99% della materia sconosciuta.
Quindi il plasma ha cariche in continuo movimento e hanno altissime temperature elettriche, come quelle del fulmine( 30.000°per il fulmine, milioni per il sole).
Il plasma è un campo magnetico che si autogenera continuamente perche gli elettroni e gli ioni interagiscono continuamente grazie alla forza di Couloumb e nel nostro corpo i portali attivi di questo "accesso" all'antimateria , alle dimensioni "altre" sono i nostri chakra, che fungono da acceleratori di particelle.
Non tutti sanno che la materia oscura porta molta più luce della materia in questa dimensione, e possiede una frequenza molto più alta della materia fisica.
Solo campi magnetici specifici sono in grado di sostenere il plasma dell' antimateria
Il nostro campo elettromagnetico della Merkaba, ben sviluppato è in grado di trattenere questa energia e di trasportarla all' interno del nostro corpo.
Tutto il nostro corpo fisico, tutto il nostro sistema nervoso è elettrico, e il nostro corpo di carbonio funge da condensatore. Quindi i campi elettrici naturali del corpo sono collegati ai campi elettromagnetici aurici attraverso i chakra.
Il corpo bioplasmatico si evolve nella stella a tetraedo della Merkaba, che è una forma ibrida bioplasmatica.
È gemellato al corpo fisico a base carbonio attraverso i coni doppi dei chakra, attraverso dei cristalli bioplasmatici che operano allo stato fluido, passando dalla materia all' antimateria.
Quando si impara a sviluppare la Merkaba, i chakra sono in grado di emettere flussi che permettono geometrie più complesse verso gli stati Merkivici , e vengono attivati un maggior numero di chakra e sottochakra.
Il corpo di luce è legato alla fisica dei quanti"
Ma è anche vero che la stessa parola plasma, riguarda anche la dimensione materica, non solo quella eterica, perché che il sangue, è composto per lo più di plasma, che è sostanzialmente acqua.
La stessa acqua che esce copiosa, insieme, e poco prima del sangue, quando il Cristo viene ferito al costato, in cui la lancia, perfora il pericardio e il cuore, prima di arrivare al cuore, partendo dal basso, perché è la membrana plasmatica, a proteggere tutte le cellule, e anche il cuore, protetto dal pericardio, una membrana sierosa di plasma, appunto.
Ed è singolare che il plasma, come parola, identifichi sia la componente principale del sangue, sia l'etere, la componente animica, che è pura energia, la stessa dei fulmini, perché un'energia altissima, quella monadica della creazione.
I "fotoni di luce"
Il fenomeno del corpo di luce, si manifesta proprio all'interno dei nostri nuraghi durante il Solstizio estivo.
Una trasfigurazione in Merkaba, in Corpo di luce. Dal mio scritto a riguardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/trasgirazione-solstizio-estivo.html?m=0)
"Ma nei nostri Nuraghi, in alcuni, in particolare, come nel nuraghe Ruju di Torralba, o nel Nuraghe Aiga di Abbasanta, solo per citarne due, si verifica, nel solstizio estivo, quando il sole è nel suo punto più alto, il fenomeno della trasfigurazione, della "trasformazione della figura", in senso letterale, in corpo eterico, di Luce.
La luce del sole entra dal foro apicale, sulla sommità del nuraghe, attraverso un oculo dal quale, può essere rimossa o meno, la pietra di chiusura, accedendovi attraverso un soppalco che i nostri Antichi Padri, avevano ben progettato.
Questa luce, incanalata nel foro apicale, investe, come una investitura regale, il soggetto che soggiorna sotto il suo fascio di luce, trasfigurandolo, divinizzandolo, illuminandolo, fino a trasfigurare la sua fisionomia, che si amalgama con la luce, che diventa, così incanalata, fluida, pura, potente.
Si crea, in questo modo, un "gemello divino" in terra.
Si divinizza, e si altarizza, in questo modo, un "semplice umano", alla vigilia, sulla soglia della "Porta degli Uomini", traguardata dal segno del Cancro, che subentra il 22 giugno", e lo si fa assurgere a divinità luminosa, attraverso la trasfigurazione, attraverso l'investitura regale, del Dio Sole.
In questo modo, la "Porta degli Umani ", del Solstizio estivo, può diventare passaggio alchemico per la "Porta degli Dei", del Solstizio invernale, traguardato dal Segno del Capricorno, il segno esotericamente più spirituale e trasmutante dello Zodiaco.
Il Cancro è un segno d'acqua.
È sull'acqua, che il Sole, manifesta la sua ierofania dorata.
È attraverso l'acqua, che si manifestano le ierofanie nel pozzo di Santa Cristina(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/solstizio-21-giugno-ierofania-del-9.html?m=0
Attraverso essa, il Divino si manifesta.
Attraverso il riflesso nell'acqua, l'Ombra speculare nel pozzo, di manifesta, in modo da enfatizzare l'immortalità degli Umani, in questa, e nell'altra dimensione.
Il solstizio estivo era considerato un momento importantissimo in passato.
Era considerato la "porta degli Umani", segnata dal segno del Cancro, contrapposta alla porta degli Dei, quella del Capricorno , custodite dal Giano bifronte, con i due volti, uno per vedere il passato, e uno per vedere il futuro.
Giano bifronte romano che potrebbe essere un'evoluzione della nostra Jana(Jana /Jano), poiché anch'essa è un portale, una porta, una "Janna",
I nostri Antichi Padri e Madri, conoscevano bene le manifestazioni del plasma.
Quelli che noi chiamiamo i "capovolti", nelle nostre Domus de Janas, specialmente in quelle di Oniferi, in ogni parte del mondo, vengono chiamati Squatter Man, e sono considerate manifestazioni grafiche, simboliche del plasma.
Ne ho parlato in un mio scritto, in relazione anche ad altri due petroglifi, quello nella Domu de Jana di Oredda e quello di Perfugas, nella Domu de Jana dell'Ariete.
Dal mio scritto a riguardo, un breve estratto( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/spirale-speculare-domus-di-oredda.html?m=0)
"[...] Non è forse la rappresentazione di una copula, di una Sacra unione energetica, dinamizzata dalla dinamica aurea delle spirali, che danno a questo simbolo una valenza archetipale, oltre che simbolica, che va molto oltre lo stesso segno grafico?
Osservatelo bene.
Ha lo stesso schema dei capovolti delle Domus de Janas Sas Concas, di Oniferi, in provincia di Nuoro, risalenti al III millennio a.C. nel periodo della cultura di Abealzu-Filigosa.
Sono le due polarità sinergiche, opposte e speculari, necessarie sia per la nascita in terra, che per la rinascita dopo la morte.
E ora, possiamo dire con certezza, che molto prima del bassorilievo di Castelluccio, così esemplificativo, poiché trovato anch'esso in una necropoli, simbolo della rinascita dopo la morte, abbiamo il nostro Archetipo nella nostra Domu de Jana.
Completo, inequivocabile, potente, universale.
Potente come un Vajra indiano, simbolo della forza del fulmine, della potenza dell'energia.
Perché di creazione di energia si tratta, come un dipolo elettrico, un sistema formato da due cariche elettriche uguali e di segno opposto.
I fulmini sono fatti di plasma.
Ciò che vedevano i nostri Antichi Padri e Madri, nei cieli, prima che fossero ovattati da scie chimiche e atmosfera inquinata, erano dei rilasci elettrici di plasma, che vengono comunemente ed erroneamente, chiamati "squatter man", uomo acquattato, in posizione di difesa, studiati per lungo tempo dal fisico amaricano Anthony Perratt.
Manifestazioni di plasma, che è un gas ionizzato caratterizzato dalla presenza di elettroni e ioni, molto presente nell'universo, ma raro sulla terra, se non in particolari circostanze, come l'aurora boreale.
Un fenomeno che è presente in forma di petroglifo, in moltissime parti del mondo, in forma trasversale, anche in petroglifi che hanno una datazione molto antica.
Rappresentazione, che riconduce, simbolicamente a quell'unico concetto universale di creazione.
Un fulmine, d'altronde, nasce come risultato dell'accumulo e della conseguente scarica di energia elettrica tra zone a differente potenziale elettrico, come tra l'energia femminile( che ha un polo negativo) e l'energia maschile( che ha un polo positivo)
Quando si dice "un colpo di fulmine", non è solo un modo di dire.
E la manifestazione della dimensione divina, del Sacro, come ho scritto tante volte, avviene attraverso la sinergia delle due polarità, come sono sempre state rappresentate, in ogni civiltà di ogni tempo, specialmente il Sacro Femminino, in equilibrio, a mani tese, in posizione di potere, con due elementi speculari tra le mani( spesso animali).
Il gemellare, lo speculare, è sempre manifestazione di dimensione divina, di Sacro, come ho già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0), e a maggior ragione, dentro un ambiente sacro di trasmutazione come in una Domus de Jana, già altamente divinizzato da simboli archetipali, veicolo di trasmutazione "
Tra parentesi, anche un altro protagonista divinizzato del nostro Carrasegare sardo, Su Componidori, tiene tra le mani un mazzolino benedicente di viole mammole, doppio, come un Vajra
" Il mazzolino di viole mammole, ha la stessa forma del Vajra indiano, e di quel simbolo che nel Menhir di Laconi, viene chiamato il doppio pugnale.
Credo che rappresenti invece la dualità che si fa una, il Maschile è il femminile, l'anima e il corpo dopo la morte, tant'è che si intravede, al centro del "doppio pugnale", una H Mercuriale, che unisce, come il gradino di una scala, tra il sopra e il sotto, tra il capovolto e chi sta in piedi. Tra la vita e la morte. Tra i due opposti, come il maschile e il femminile.
È l'elemento di unione, rappresentato dal Sacro Vajra, dove la sinergia maschile e femminile, diventa sinergia creativa, energia dinamica che eleva l'uomo a stati di consapevolezza superiori, ad una maggiore unione con il divino, rappresentata anche da quel colore viola, che indica spiritualità. "
Gli antichi Sardi erano abilissimi fulguratores
Da un mio scritto, un breve estratto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/moneta-dio-beskabirios.html?m=0)
" La radice della parola nuraghe, "nur-"significa anch'essa fuoco, inteso come fuoco sacro
Secondo l’Insegnamento Tradizionale, al pari delle Piramidi i Nuraghi erano un luogo sacro dove si svolgevano i Misteri del Fuoco (Misteri Kabirici), e pertanto sono da considerarsi centri di Iniziazione
I fulguratores etruschi erano noti per essere i custodi del Fuoco Sacro.
Ma, lo erano sicuramente, prima di loro, gli antichi Sardi, che con dei cerimoniali svolgevano sulla sommità dei Nuraghi le cerimonie del Fuoco Sacro.
Non era solo "fuoco", erano cerimoniali che avevano a che fare anche con l'energia toroidale in particolare.
Infatti, nel Museo Archeologico di Cagliari, vi è un reperto, la pietra del tuono, che aveva questa funzione, di cui ho già parlato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/pietra-del-tuono-pinacoteca-cagliari.html?m=0), creatrice di energia toroidale, fatta roteare a mulinello per attivare l'energia dei fulmini
Erano dei Sacri Fulguratores, dei Cabiri, divinità del fuoco e del fucina, considerate difensori delle navi e protettori dei viaggiatori.
È interessante che questa rappresentazione del Dio Bes, venga definita come un Kabiro.
È una rappresentazione del Dio Bes, presentissimo qui in Sardegna, di cui ho parlato svariate volte.
[...] Il culto Misterico dei Kabiri è attestato per lo più sull'isola di Lemno, e i suoi abitanti venivano identificati come Pelasgi, identificati con i Dioscuri, e gli Dei onorati in questo culto, discendevano direttamente da Efesto, il Dio principale dell'isola, zoppo anch'esso, Dio del fuoco, dei vulcani, delle fucine, degli artigiani.
Efesto allevato dalle Nereidi, in particolare da Teti, ed Eurinome (nel mio ultimo post ho parlato proprio di Teti e della grande importanza che ha nel ritrovamento dei bronzetti sardi), buttato giù dall'Olimpo dalla madre Era, per poi finire nell'Oceano.
Zoppo e sciamano anche lui, che si reggeva con bastone.
I treppiedi umani. Gli Sciamani.
I figli del Cigno.
La costellazione del cigno era importantissima per gli Antichi Sardi
Stella Polare con la sua stella Deneb, 12.000 anni fa, ma anche Cigno come "signum-cunnum-cunno", come una delle tre croci astrologiche di rinascita, sulla via Lattea, come ho scritto altre volte, importantissima per gli antichi Sardi (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0).
O forse si trattava della nostra isola, visto che Sant' Efisio, nome così simile a Efesto, Sant'Efisio, che è copatrono di Cagliari, insieme a San Saturnino.
Stranamente, Cagliari, Cabras e Cabiri, hanno la stessa radice "Ca-".
Nell'Isola di Lemno, vi erano culti rivolti alle corporazioni di fabbri.
E anche Tartesso, sede della Sacra metallurgia, che aveva come simbolo un'omega, con i suoi fabbri, era qui
E i Cabiri indossavano il tipico copricapo( il pilos) dei Dioscuri, i figli di Zeus e Leda, per la quale Zeus si trasformò in Cigno per conquistarla. Copricapo che somiglia molto alla nostra "berritta Sarda"
"Berritta" sarda, che secondo me, rappresenta il Femminino, per tutta una serie di motivi che ho spiegato in questo mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/baal-e-tanit.html)
Quindi, è molto probabile che gli Antichi Kabiri, che in questa moneta vengono rappresentati come il Dio Bes, in realtà fossero delle sciamane, delle antiche Janas, visto che è presente, nell'iconografia del Dio Bes, anche una sovrapposizione Dio Bes/Gorgone
[...] Si ritiene che i Pelasgi siano stati i primi Costruttori".
Ma c'è anche un altro aspetto.
Santa Barbara, patrona dei fulmini, è molto sentita qui in Sardegna.
Un estratto da un mio scritto, un approfondimento su uno scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/12/santa-barbara.html?m=0)
sempre su Santa Barbara, dell'anno precedente.
"Santa Barbara è la patrona dei fulmini.
Quindi dell'elemento Fuoco.
Ma, fulmine, in sardo è "frumini", e l'elemento opposto e complementare, è "frumi", fiume in sardo, quindi l'elemento acqua.
Un fulmine che si dirama in cielo, come un fiume di fuoco, con i suoi affluenti.
Quindi vediamo, già da questo aspetto, che la simbologia di Santa Barbara, in quanto Sacro Femminino, risponde alla simbologia archetipale, antichissima, della custode degli Opposti, acqua e Fuoco.
Nella nostra tradizione, sappiamo che fulmini e temporali, sono legati anche alla figura de "su carru de Nannai", di cui ho approfondito in un mio post
Riporto un breve passo che rimanda ad una corrispondenza in ambito sumero, con la Ninḫursaĝ.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/la-simbologia-del-tuono-e-del-fulmine.html)
"Dea Nunhsarg, chiamata anche Ninmah, Mami, Mama, la signora del cielo .
Il cielo, che era di dominio del fratello AN.
Essendo la padrona del cielo insieme al fratello AN, viene spontaneo l'accostamento con il modo di dire sardo " su carr'e nannai", nel quale la parola "nannai", sembra una ripetizione del blocco sillabico "AN", un modo di dire sardo per indicare il temporale e i fulmini.
Un riferimento all' antica figura mitologica della tempesta, dei temporali, che correva con un carro trainato dai cavalli neri e che trasportava dei massi, che sbattendo tra di loro facevano scintille e rumore.
Il riferimento al nome "nannai", può essere collegato al signore dei cieli sumero An, che viveva nelle Ennai, "la Casa dei cieli", un dio dei temporali e dei fulmini.
Una sorta di Dio primordiale.
Un Dio "nonno", più importante del padre stesso.
Questo potrebbe essere l'interpretazione più immediata, accostando "nannai", alla parola "nonno", in senso di importanza genealogica come capostipite. Interpretazione che è anche la più diffusa.
Ma c'è anche un'altra interpretazione da considerare.
"Nannai" potrebbe essere riferito anche ad una dimensione femminile lunare.
"Nannai", come "sa Nai", la nave.
Nave intesa come utero primordiale, traghettatrice tra le dimensioni.
Sappiamo bene come la falce di luna taurina, simile alle corna del toro, sia anche rappresentativa dell'ut*ero".
Ed ecco, che abbiamo una magnifica rappresentazione di questa triade creatrice, "acqua/fuoco/terra", proprio in uno dei nostri nuraghi più belli, il nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu, in provincia di Oristano( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/ierofania-del-torello-nelle-canarie.html?m=0)
Il 21 dicembre, in occasione del solstizio d'inverno, si manifesta la ierofania di una protome di torello sulla parete di un altare rivolto all'alba del solstizio d'inverno, quindi a sud-est.
Un orientamento che corrisponde anche al l'orientamento del nostro pozzo di Santa Cristina, di cui ho approfondito tante volte, che è orientato, nel suo ingresso, verso sud-est, come il nuraghe Sisini( speculare al pozzo di Is Piriois ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/orientamento-solstizio-invernale-pozzo.html) all'alba del solstizio invernale, in cui domina, in questo orientamento, sud-est, l'elemento maschile, fuoco e aria, che va a fecondare, simbolicamente, l'elemento terra e acqua, Femminino, della struttura, del nuraghe Santa Barbara, il cui nome, per antonomasia, legato al Sacro Femminino dell'acqua, dei fiumi/fulmini, "frumi/frumini", è simbolo di un Sacro Femminino, custode dell'Abbondanza, fecondato in un alba di un solstizio invernale ( che rappresenta il Fuoco fecondante, attraverso la ierofania taurina proprio sul lato sud-est.
Le corna, per antonomasia, sono veicolo simbolico di fertilità, perché, non solo rimandano alla simbologia lunare del Femminino, del grembo, ma anche alla forza fecondante del Toro, astrologicamente appartenente alla dimensione "terra" e, per antonomasia, segno femminile governato da Venere.
Ma c'è anche l'aspetto importantissimo, che lega le corna all'abbondanza, all'energia dei fulmini che veicolano l'acqua, portatrici del Fuoco di Sant'Elmo
"I buoi con le corna addobbate, che sfilano per le sagre, per la festa di Sant'Efisio il primo maggio, con "is traccas", i carri addobbati a festa, per auspicare abbondanza, fertilità, fulmini che presagiscono ai temporali, portatori di acqua e nutrimento per la terra, custodiscono ancora oggi, questa usanza che evidentemente ha radici antichissime".
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/fuoco-di-santelmo.html)
Come vedete, una Santa Barbara, ricca, nella nostra civiltà sarda, di corrispondenze, soprattutto con il suo complementare Mascolino.
Non a caso Santa Barbara, viene invocata insieme a Santu Jaccu".
Quindi, di cosa ci stupiamo se si ipotizza che, in una civiltà evoluta come quella sarda, in cui la sinergia delle due polarità è presente ovunque, sia stata utilizzata anche per attivare le navicelle?
Anche la stessa conformazione delle navicelle parla di sinergia di polarità. Sono una rappresentazione di Vesica Piscis ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/navicella-e-vesica-piscis.html?m=0)
O pensiamo allo spillone ritrovato a Teti, ora al Museo Archeologico di Cagliari( https://www.nurnet.net/mediateca/?s=Spillone), lungo 22 cm, con avvolgimento a spirale, come la bobina di Tesla .
Sempre Teti, dove è stato ritrovato il nostro Guerriero divinizzato, anch'esso, molto probabilmente, veicolo di emanazioni elettromagnetiche ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0)
Pensiamo anche ai bronzetti rappresentati con gli anelli al collo, come quello di Lanusei( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/10/statuina-iraniana-con-anelli-al-collo.html?m=0) o il bronzetto di Nurri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/bronzetto-di-funtana-padenti.html?m=0)
O vogliamo pensare che davvero sia una tradizione tibetano-birmana, riservata alle "donne giraffa"?
Anche il nostro Sommo Sacerdote ha tutte le caratteristiche di un Custode della potenza dell'energia.
Dal mio ultimo approfondimento riguardo il Sommo Sacerdote, sul quale, non smetto mai di stupirmi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sommo-sacerdote-approfondimenti.html?m=0)
"Ma allora, possiamo pensare che anche le armille ai piedi del Sommo Sacerdote, potessero, per contatto tra loro, generare una tale tensione elettrica da risultare pericolosa per chi ne venisse a contatto, non con quello che definiscono flauto( anche se, come ho scritto prima, il potere del suono aveva sicuramente una forte valenza sacrale, terapeutica e fisica, pensiamo anche alla levitazione tramite le frequenze del suono), ma tramite un vero e proprio "taser", ancestrale, uno strumenti che "spara" scariche elettriche a basso voltaggio, comunque sufficienti per dissuadere, o anche per portare alla morte.
D'altronde, sono convinta che avessero la stessa funzione i doppi scudi rappresentati nel bronzetto di Teti( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html)
E, sottolineo, che il guerriero di Teti, non è un demone, ma un Essere divinizzato, che corrisponde a precisi parametri della Geometria Sacra ( https://maldalchimia.blogspot.com/search?q=Teti&m=0), così come corrisponde il nostro Sacerdote, il cui fulcro, è proprio su quella mano destra che tiene in mano questo dispositivo.
La mano destra, il Mascolino, anche nei trattamenti energetici, è il lato che è in grado di emanare, trasmettere energia, come ho detto altre volte, anche attraverso il saluto tipico dei Sardi, "saludi", a palmo aperto, che ha una precisa simbologia ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/simbologia-delle-trecce-nel-bronzetto.html?m=0)
Trovo questa rappresentazione di questo Sacerdote, abbastanza complessa, per essere semplicemente un Sacerdote.
Le raccomandazioni per proteggere gli arti inferiori, e superiori descritte nell'Esodo, verso Mosè, per Aronne /Aronn/Nora, letto al contrario, come si scrivevano e leggevano le scritture antiche, e i suoi figli, potrebbero essere dettate proprio da questo tipo di accorgimento per non incappare in prese di corrente accidentali.
Sulla melagrana, a parte la sua infinita simbologia di morte e rinascita legata al Femminino( il Sommo Sacerdote rappresenta un'energia androgina, come è per tutti gli Esseri Divinizzati), ho trovato una particolare informazione tecnica riguardo l'elettricità.
Casualmente, ma mai per caso, ho scoperto che dei ricercatori hanno progettato un elettrodo che, simulando la struttura della melagrana, è capace di immagazzinare fino a dieci volte l’energia che le pile riescono normalmente ad accumulare.
Nasce dalla melagrana l’ispirazione per l’innovativa batteria più leggera, che rende dieci volte di più delle tradizionali batterie.
Può essere questo, il motivo per cui YHWH raccomanda che l'orlo del manto sia corredato da una melagrana e un anello d'oro.
Sull'oro, si può dire che è buon conduttore di elettricità, ma la sua conduttività è leggermente inferiore al rame e all'argento, ma viene usato tantissimo per creare contatti elettrici in oro, perché non si ossia con il tempo e conserva le sue caratteristiche di ottimo veicolo di energia.
Questo potrebbe farmi pensare che il supporto sulla schiena, che arriva sino al disco sulla testa del Sacerdote, potrebbe essere stato di rame o d'argento, che sono conduttori elettrici migliori dell'Oro, ma per i contatti, avrebbero usato un anello d'argento.
Per quanto riguarda la seta, pare che non conduca elettricità, da quel che ho letto.
Visto in quest'ottica, tutto l'insieme ha una certa logica.
Ho scritto prima, che ciò che cinge la testa del Sommo Sacerdote, mi ricorda la forma dell'Ankh, ma mentre scrivo, mi sta venendo in mente, che una conformazione simile l'ho vista in un petroglifo, quello presente a Bruncu Suergiu, nell'area archeologica all'interno del Parco della Giara, di cui ho approfondito in un mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/petroglifo-bruncu-suergiu-dendera.html?m=0), in cui ho trovato una forte correlazione tra le lampade di Dendera, che la danzatrice del Nilo, che il petroglifo di Bruncu Suergiu, con la nostra danzatrice, hanno esattamente la stessa forma, e riproducono le due polarità che si toccano e creano energia in queste lampade, che sono definite in ambito archeologico, degli OOPArt, cioè oggetti estranei al periodo storico degli stessi.
Sono state rappresentate in un bassorilievo nel Tempio di Hator a Dendera, in Egitto, 4500 anni fa. Tempio che risale alla IV dinastia.
Un bassorilievo che rappresenta sacerdoti officianti ad una sorta di "fiore di loto", con una serpentina al centro. Un cavo elettrico, forse, il gambo del fiore di loto, è la serpentina che si vede all'interno, un filo metallico conduttore, come quello che vediamo nelle lampadine, con un supporto che funge da isolatore elettrico.
Tenendo presente che gli antichi Egizi chiamavano il serpente nato dal loto con il nome “SEREF”, che significa “illuminare”, solo un caso? Forse il mito del serpente nato dal fiore di loto può essere ricondotto in senso figurato alla luce che nasce da una lampadina…"
Quindi erano i sacerdoti, ad officiare con l'energia elettrica.
Dei tecnici.
Così come prof Biglino, ha definito" tecnico", chi avrebbe dovuto creare questo complesso abbigliamento sacerdotale, rappresentato proprio dal nostro bronzetto.
Se ciò che intuisco è giusto, e, nella mia prospettiva trova una giusta spiegazione più che logica, siamo difronte ad un ennesimo rappresentante di coloro, che non si sapeva come contrastarli, perché evidentemente, usavano espedienti particolari, come l'uso dell'energia elettrica, per dissuadere e magari, annientare i nemici, come scritto nella Stele di Tanis risalente al Faraone Ramses II, del 1287 a.C., in si dice testualmente :
"Gli Shardana dal cuore impavido. Da sempre non si sapeva come combatterli, essi arrivavano con il cuore fiducioso, sui vascelli da guerra dal mezzo del Grande Verde, la parte tirrenica del Mediterraneo, e non si poteva resistere davanti ad essi".
Un Sommo Sacerdote che aveva il potere di usare l'energia elettrica, attraverso il contatto delle armille dei piedi, e che veicolava, attraverso la bacchetta che tiene in mano".
Per finire..
Nuraghi e cimatica
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/nuraghi-e-cimatica.html?m=0
Ogni cerchio è un modello cimatico che rappresenta le sottili frequenze della Terra che salgono dalla superficie in quel punto. I muri di pietra amplificano semplicemente le frequenze attraverso il concentrato contenuto di quarzo/silice e creano frequenze sonore amplificate in movimento e anomalie magnetiche, che a loro volta creano campi elettromagnetici emanati dalle pareti di pietra. Michael Tellinger
"Gli antichi architetti erano molto intelligenti: sapevano come prendere il flusso costante di sottili frequenze sonore dalla superficie della Terra, come amplificarlo, e trasformarlo in energia utilizzabile per tutti i tipi di bisogni che potevano avere in quel momento. ." Michael Tellinger
Nuraghi e radiostesia
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/nuraghe-surakidecagono-radiostesia.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/nuraghe-suraki-antica-citta-di-neapolis.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/i-nuraghi-riflesso-dellarmonia-musicale.html?m=0
I nostri Antichi Padri e Madri, sapevano governare e gestire benissimo l'energia, basta vedere le finissime tecniche costruttive dei nuraghi, e ancora abbiamo dei dubbi sul fatto che possano averla utilizzata per le navicelle
Tutto parla di sinergia, nella nostra Antica Civiltà, e l'energia, non è altro che sinergia tra due poli opposti.
Tiziana Fenu
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Plasma e civiltà sarda