Mosaico di Pompei sul "processo di morte" e sull'estrema e imprevedibile fragilità tra vita e morte, ricchezza e povertà.
Viene definito un "Memento mori", in cui la fragilità della farfalla, con la sua simbologia, indica, secondo la didascalia, la fragilità della vita
Si trova al Museo Archeologico di Napoli.
Mi sembra che la simbologia indichi ben altro.
Quella sotto non è una ruota della fortuna, che, convenzionalmente, anche nei Tarocchi, in cui indica l'Arcano Maggiore X, è indicata con 8 raggi, ma è una circonferenza con 6 raggi, che simboleggia l'unione degli Opposti, rappresentato dal 6, dal Sacro Archetipo Vav, o anche dalla stella a 6 punte, necessaria per raggiungere il punto di equibrio della trasmutazione alchemica.
Indica la sinergia degli Opposti, Arcano Maggiore VI degli Amanti.
La Vav, il gancio tra cielo e terra.la nostra spina dorsale che custodisce la kundalini energetica, con le sue due nadi energetiche opposte e complementari, Ida, per il Femminile, Pingala, per il maschile.
Il vertice della composizione è una livella con il suo filo a piombo, uno strumento che veniva utilizzato dai muratori per controllare la livellatura in costruzione.
Perché la vita è di per sé, un progetto di costruzione
L'asse del piombo è rappresentato dal teschio, che può rappresentare la morte, che riporta tutto allo stesso livello, ma anche l'effetto della trasmutazione, dopo la spoliazione materica del corpo, che consente l'unione degli Opposti, rappresentato dal 6 della circonferenza.
Il ritorno alla Monade, dopo la vita terrena.
All'Aleph monadico
Infatti il vertice, nella sua conformazione, riproduce l'Aleph, primo archetipo.
I due opposti, vengono rappresentati diversamente.
Alla sinistra del teschio, sembrerebbe la povertà, sul lato del Femminino.alla destra, invece, sul lato del Mascolino, sembrerebbe essere rappresentata la ricchezza, con il drappo porpora, scettro e nastro.
C'è da dire che nella rappresentazione della povertà, sul lato sinistro del Femminino, vi è una certa presa di posizione di superiorita' patriarcale.
E comunque, il colore, un giallo cinereo, rimanda alla potente dea Ecate e alla fase alchemica, la citrinitas, che la riguarda
Da un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0)
"Cenere.
Un nome troppo simile a Cerere.
Cerere è uno degli aspetti della Dea Ecate.
Ecate, come la grande Triplice Dea - o Ecate Triformide - è una forma della trinità originale: fanciulla, madre e anziana donna saggia o vecchia.
La Vergine era Kore / Persefone,
Cerere o Demetra era la Madre, e la vecchia, o donna saggia, era Ecate.
Ecate faceva anche parte delle tre fasi delle relazioni di accoppiamento della donna: Ebe come fanciulla, Era moglie ed Ecate come vedova.
Nei misteri dell'agricoltura femminile la sua trinità prendeva la forma di Kore come il mais verde; Persefone come l'orecchio maturo; ed Ecate come il grano raccolto.
[...] Si riteneva anche che Ecate accompagnasse Persefone nei suoi viaggi periodici tra il mondo dei morti e quello degli dei.
È Ecate, a consentire lo switch "anabasi/catabasi", "vita /morte/rinascita".
Dea straordinaria e potente, Ecate è legata alla fase della citrinitas, in alchimia, detta anche xanthosis, denota proprio la «fase al giallo» della Grande Opera, costituendo il passo successivo all'Albedo e anteriore alla Rubedo nel percorso di creazione della pietra filosofale.
Praticamente la citrinitas è la fase successiva della calcinazione, che riguarda proprio il ridurre in Cenere di questo mercoledì delle Ceneri.
Appartengono entrambe alla seconda fase alchemica dell'Albedo, lo "sbiancamento", la purificazione, legato alla dimensione del Femminino, dell'acqua, dell'argento".
La Dea dei solstizi
Degli estremi
Della vita e della morte.
Della trasmutazione.
Trasmutazione alchemica simboleggiata anche dalla farfalla
È riconducibile anche alla runa Dagaz, la cui simbologia sono due triangoli uniti per il vertice, l'unione degli Opposti.
L'ultima Runa, la ventiquattresima( guardacaso 24, è un "2+4", quindi un 6, come la simbologia della ruota con 6 raggi.
È la runa che indica la fine di un ciclo, la rinascita.
La runa del Solstizio d'estate.
La citrinitas di Ecate, il Femminino custode dei solstizi
Da un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0)
"La fase alchemica Citrinitas, la fase al giallo, riguarda proprio questo terzo chakra Manipura.
È la fase di passaggio tra l'Albedo e la Rubedo, ed è legata all'elemento Aria e Oro.
È il momento della secchezza, dell'ingiallimento dovuto alla calura estiva. Si evapora.
Si perde vita,
Un sacrificio necessario alla rinascita.
Prima della cristificazione della Materia nella luce astrale.
La citrinitas è il momento in cui l'energia del Sole, predomina, oscurando l'energia lunare( riferita invece alla fase dell'Albedo, la seconda fase alchemica dopo la Nigredo, l'opera al nero, sulla materia)
Per questo motivo, la Dea Ecate indossa un mantello color croco.
Perché essendo lei, lunare, solstiziale, in essa si compie l'alchimia dell'Unione degli Opposti.
Alchimia necessaria, mercuriale, per arrivare all'ultima fase, la Rubedo, in cui viene realizzata la Pietra Filosofale, il segreto alchemico della trasmutazione della materia, dell'immortalita'.
L'energia mascolina, solare, necessita dell'intensa, profonda e Misterica energia Femminile, per attuare, in sinergia l'opera alchemica della trasmutazione dell'Opera in Oro.
Anche Iside e Osiride, generarono, in sinergia, Horus.
La fase della citrinitas, è chiamata anche xanthosis, parola, che come valore ghematrico, in inglese, mi dà un 774, che nemmeno a farlo apposta, sommato è un 18.
Un 9, il Sacro Femminino, l'Archetipo Teth, la Sophia Superna.
Un 6 ripetuto 3 volte
"Nascita /morte/rinascita"
Citrinitas
La Fenice che rinasce.
La sfida all'immortalita'"
Un mosaico stupendo e molto simbolico
Tiziana Fenu
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