Molto interessante questo vaso rituale in terracotta a forma di barca, della colonia di mercanti assiri dell'età del bronzo, perché trovo analogie con le nostre navicelle votive sarde.
Il vaso simboleggia un viaggio religioso fluviale. Risale al XIX secolo a.C., ritrovato a Kültepe Kanesh e si trova al Museo delle Civiltà Anatoliche, Ankara, Turchia.
A prua, come nelle nostre navicelle, presenta una testa di animale.
Sembrerebbe un ariete con le corna a spirale, al cui interno ci sono gli occhi, particolari, perché sembrerebbero a doppia pupilla, come i nostri Giganti di Mont'e Prama e le nostre Bithie a doppie pupille ( approfondimenti a riguardo, nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/le-bithie-dalle-doppie-pupille.html?m=0)
Anche le due figure umane, una a sinistra, e l'altra dietro la torretta, presentano gli occhi a doppia pupilla.
Entrambe hanno il cappello a punta, "ad atza", come si dice in sardo. Questa tipologia di cappello, che rappresenta un convogliatore di energie, tipico delle figure di potere, come sacerdoti/sacerdotesse, e sciamani/sciamane, è un elemento che contraddistingue le nostre figure sarde di potere (! https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/cappello-ad-atza.html?m=0)
Chi guida la navicella, è, simbolicamente, un Femminino, infatti sta sul lato sinistro, a simboleggiare un ritorno al grembo della Madre.
Sulla colomba/pavoncella, è un elemento sempre presente nelle nostre navicelle.
Ne ho parlato anche da poco in un mio scritto sugli Argonauti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0)
"Noè che è Kabiro, il nostro sardo Ziusudra ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/ziusudra-eridano.html?m=0)
Come fece Noè che liberò una colomba per far da guida verso la terra ferma, anche Giasone, arrivati all'entrata del Mar Nero trovano le Rupi cozzanti o Simplegadi, formate da ghiaccio e per non cozzare tra le pareti, Giasone, come fece Noè libero una colomba, così passarono.
La colomba/pavoncella come simbolo di elevazione spirituale, sinergia per superare la dualità delle due polarità.
Giona, nel grembo della Nun/balena, che affronta la trasmutazione.
Giona in ebraico è colomba.
Giona.
Giano
Janus
Jana
Le porte solstiziali tra le due polarità, maschile e femminile, umano e divino, tra vita e morte.
Sulla simbologia della pavoncella, ho approfondito più volte (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/mi-e-sempre-piaciuta-la-pavoncella_28.html?m=0)
In particolare, ho scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/la-dea-bianca-robert-graves.html?m=0)
"La pavoncella Nel testo di Graves viene definita la "depositaria dei segreti del re Salomone", lo sposo della Regina di Saba, cognome diffusissimo in Sardegna, perché la discendenza regale è quella, la stirpe degli Iniziati, dei Falasha ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/la-regina-di-saba-y.html?m=0)
[...] Il significato poetico della pavoncella è: «Camuffa il segreto» ed è la sua straordinaria discrezione che fa di lei un uccello sacro.
Secondo il Corano, essa era la depositaria dei segreti di re Salomone e il più intelligente dello stormo di uccelli profetici che l’accompagnavano".
All'interno di questo vaso si trova il modello di un tempio e di una dea, anche se non ho trovato riferimenti specifici ad una Dea in particolare.
Ma in genere, le divinità associate al vaso rituale erano associate al commercio e ai trasporti nell'antica Mesopotamia e nella letteratura sumera.
Mi ricorda moltissimo la navicella di Mandas, di cui ho approfondito in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/navicelle-di-mandas.html?m=0)
"Un ritorno nel grembo della Grande Madre, attraverso l'elemento che più la rappresenta, l'acqua.
Acqua come elemento creatore, primordiale, come L'Arca di Noè.
[...] La navicella nuragica della Tomba del Duce, di Vetulonia, risalente al VII sec.a.C., è chiamata l'Arca di Noè, infatti, non a caso.
Un viaggio di ritorno lungo la Via Lattea, dove le tre stelle della cintura di Orione ( e sappiamo anche quanto i Giganti di Mont'e Prama sono legati ad Orione), risultano trasversali, rispetto all'asse che si snoda da Sirio verso Aldebaran, tappa ultima del viaggio di ritorno lungo la via Lattea.
Anche il pugnaletto nei nostri bronzetti Sardi, risulta trasversale rispetto all'asse del corpo.
Verso il centro della fronte del Toro, dove c'è il terzo occhio, la connessione con il Divino.
Sesto Chakra Ajna(ajna/jana, che corrispondenza..), dove le due energie, maschile e femminile, si intersecano, dando vita alla terza energia, quella esemplificata dal terzo occhio.
Il sesto Chakra, viene rappresentato come una Vesica Piscis, e in molte rappresentazioni è presente un animale dalle lunghe corna, poiché le due corna rappresentano le due polarità.(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/sesto-chakra-ajna.html?m=0)
E queste navicelle nuragiche, per la maggior parte, sembrano proprio, viste dall'alto, la rappresentazione centrale della Vesica Piscis, il "pesce/mandorla" mistica( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/navicella-e-vesica-piscis.html?m=0)
Sono frutto di una Sacra Geometria che abbiamo trovato anche nelle proporzioni delle nostre Dee Madri, nelle stesse proporzioni dei Giganti di Mont'e Prama, il cui baricentro risulta essere proprio la cintura, perché sono intimamente connessi ad Orione, nel guerriero di Teti, negli angoli aurei a 72° e 36°, dell'ingresso dei nuraghi e del pozzo Sacro di Santa Cristina.
Sono tutte proporzioni auree, che riguardano la Geometria Sacra, e il concetto di rinascita in seno ad essa.
Perché, per la rinascita, si necessita di entrambe le polarità, dell'energia maschile, e dell'energia femminile.
Lo abbiamo visto nella Domus de Janas di Pubusattile, a Villanova Monteleone, con il motivo della "scacchiera", una dimensione virtuale formata da entrambe le energie, portale per l'altra dimensione".
E proprio a proposito di decorazione a scacchiera, in questa navicella turca, è presente.
La nostra primordiale scacchiera di Pubusattile a Villanova Monteleone, di cui ho parlato tante volte, la prima volta nel 2020( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0), fino ad arrivare alle mie ultime elaborazioni a riguardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/scacchiera-indiascacchiera-pubusattile.html?m=0)
È la sinergia di Padre e Madre creatori, che insieme, generano l'Horus, anche oltre la vita.
Una Matrice, quella della scacchiera, archetipale, che nasce nella nostra terra.
È la Matrice della stessa creazione, con una precisa vibrazione energetica, altissima.
L'unione di due opposti complementari è la base di ogni creazione.
È la base della Vesica Piscis, così come il quadratino rosso, alternato con quello bianco, della scacchiera, sono insieme la Monade originaria della sigizia creatrice.
Il quadrato è una forma metrica basilare, perché è legata alla materia con i suoi 4 elementi, aria, acqua, terra e fuoco.
Osservando la scacchiera salta subito agli occhi una cosa fondamentale. Cioè come i sardi avessero capito benissimo che la creazione, l'espansione, avvengono attraverso la moltiplicazione.
Ed ecco quindi, che creando una ripetitività del nucleo, della sigizia (quadratino rosso e quadratino bianco) , per quattro volte, per quanti sono i 4 elementi della natura, sia in senso orizzontale che in senso verticale, hanno creato un' altra dimensione spaziale, (questo mi emoziona molto scriverlo) , non più terrena, ma virtuale, dentro la quale l'anima del defunto potesse ritrovare una nuova dimensione ultraterrena familiare, per così dire..
Un microcosmo riprodotto nella parete, con una Valenza energetica potentissima"
Anche le due bande sul collo della protome animale, indicano questa sinergia complementare, tra i due Opposti, necessari per la rinascita.
C'è anche la simbologia della croce dentro il quadrato, che indica l'elemento terra, con i suoi 4 punti cardinali, i suoi 4 Elementi. È sul lato del Femminino, Madre Terra.
Un viaggio simbolico che parte da Madre Terra, attraverso un altro simbolo del Femminino, l'acqua.
Il percoso fluviale.
I 4 fiumi, cardini del mondo.
Una simbologia straordinaria, quella di questa barca rituale, che ha particolari corrispondenze con la nostra simbologia sarda.
Tiziana Fenu
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