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sabato, febbraio 20, 2021

💛Lo stargate di Orione attraverso "sa Pippia de Caresima", il labirinto di Benetutti e la cintura di Orione nei Giganti di Mont'e Prama.

 Lo stargate di Orione attraverso "sa Pippia de Caresima", il labirinto di Benetutti e la cintura di Orione nei Giganti di Mont'e Prama. 


È appena passato il mercoledì delle ceneri, che sancisce ufficialmente la fine del Carnevale, e l'inizio del periodo della Quaresima, considerato uno dei periodi più sacri durante l'anno.

Mi ha colpito molto, il fatto che questo periodo di penitenza e purificazione, venisse scandito, in passato, in molte zone della Sardegna, e specialmente nel Campidano, da una figura emblematica, chiamata "Sa Pipia de Caresima", cioè la riproduzione di una giovane donna, che ha la caratteristica di avere sette gambe, con una gonna larga, con due pesci tenuti in mano, e che poteva essere riprodotta in stoffa, pane o legno, e che si doveva posizionare dietro la porta di ingresso della propria casa.

I pesci, pare rappresentassero il periodo di restrizione alimentare durante i 46 giorni tra il Mercoledì delle Ceneri e il Sabato Santo, in memoria del digiuno osservato da Cristo prima dell'inizio del suo pubblico ministero.

Le sette gambe, invece, rappresentavano ciascuna delle sette domeniche quaresimali, tagliate via di volta in volta, per poi essere bruciata per intero il giorno di Pasqua, a simboleggiare la fine della penitenza.

Sa Pipia, veniva chiamata anche Maria Codreddara, spesso accompagnata ad una figura maschile, Giuanni Spadinu, un protettore armato di spada.

Forse di importazione spagnola, dicono, ma è sempre "utile" dal mio punto di vista, indagare oltre, e non fermarsi alla semplice simbologia dei "sette piedi" o della "graticola". 


Il 7 lo ritroviamo come numero importante in un simbolo che abbiamo in Sardegna, e che è formato proprio da 7 cerchi concentrici

Il labirinto Luzzanas nella Domus de Janas di Benetutti

Un labirinto, che se, tagliato a metà, per il suo diametro, è l'esatta riproduzione della menorah, il candelabro a sette braccia della

religione ebraica: 

“Farai una Menorah d’oro puro, il candelabro sarà lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci, i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle saranno tutti di un pezzo.” (Esodo 25,31)

Un fiore di mandorlo, esattamente, con bulbo e corolla.

Il Tabernacolo ebraico era costruito sul modello di quello descritto da Mosè di ritorno dal monte Sinai. Originariamente era una recinzione fatta di teli e tende, al cui interno, nel cosiddetto ‘Luogo Santissimo’ era custodita l’Arca dell’Alleanza contenente le tavole dei dieci comandamenti e altri oggetti sacri.

Successivamente, da santuario itinerante, un Tabernacolo stabile venne eretto all’interno del Tempio di Gerusalemme, costruito da Salomone nel X secolo a.C., al cui interno bruciava incessantemente una Menorah, che bruciava olio puro e consacrato di olive schiacciate.

Simbologia che risale a parecchi secoli prima, quando questi principi della filosofia Ermetica, venivano studiati in seno a quelli che venivano definiti i "misteri Iniziatici" dell'antico Egitto.

Misteri Iniziatici, che ritroviamo, come simbolo, nella nostra civiltà sarda, parecchi secoli prima, se consideriamo  il fatto che il labirinto di Benetutti è stato datato nel 6.000 a.C.


Labirinto a 7 percorsi, che ritroviamo anche in altre parti del mondo, con datazioni diverse, in civiltà diverse.

È presente nelle ceramiche etrusche, è stato ritrovato in Cornovaglia, nella Rocky Valley, inciso nella moneta di Cnosso (infatti questo modello di labirinto si chiama cretese).

E presente come simbolo sacro degli Indiani Hopi(tribù del Pueblo nel sud ovest degli Stati Uniti).

Presente nel Manas Chakras, nel Rajastan, in India, è poi ancora, nelle ceramiche in Siria, anche in un versione quadrata, sempre a 7 percorsi, ritrovato in Oraibi, Arizona

Quadrato, come quello di Pompei, che porta la scritta "Hic habitat Minotaurus" (qui abita il Minotauro)

E, ancora in Inghilterra, su un blocco di granito, chiamato The Hollywood stone

Ritrovato, quadrato, su una tavoletta di argilla, nel Peloponneso, Grecia, datato 1200 a.C.

Ancora, in una roccia a Mogor, Pontevedra, in Spagna, a Machu pichu, in Perù, e nel tempio Potlash, Tikla e in una Bibbia armena che lo raffigura a come la città di Gerico, per poi finire con il labirinto di Naquane, a capo di Ponte, in Lombardia, nel parco archeologico delle incisioni rupestri


Quindi un simbolo presente in ogni parte del mondo, e appartenente a culture diverse.

I 7 percorsi del labirinto, simboleggiati dai 7 piedini della nostra Pippia de Caresima, affondano le radici in un'attenta osservazione del cielo, e dei moti delle sue costellazioni.

Costellazioni, tra cui la più importante, era considerata Orione, in quanto rappresentazione stellare dell'uomo asceso, divinizzato, indirizzato ai Misteri Iniziatici e pronto per l'incontro con Dio, nell'ottava sfera.

Si, perché le altre sette, riguardavano gli altri sette pianeti, e il percorso terreno che si compiva attraverso la simbologia dei pianeti, che erano considerati come facenti parte di una serie di sfere concentriche, e che rappresentano i 7 pianeti, il cui asse/tronco, è quello della Terra, a cui seguono gli altri sei pianeti, luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, esattamente rappresentati come la Menorah ebraica. 

Questa posizione, di questi pianeti allineati, pare che coincidesse, ai tempi del Cristo, con l'ascensione del Cristo, dopo la sua morte, e, in tempi più lontani, con l'ascensione di Osiride. 


Quindi, in epoche diverse, vi è una sovrapposizione della simbologia di Osiride e Cristo, come uomini angelici e stellari, simboleggiati dalla costellazione di Orione, che ad un certo punto, devono fare ritorno in cielo.

Orione è una costellazione a forma di uomo, uomo come Cristo e Osiride, che si autodefiniscono come Alfa e Omega, inizio e fine.

In essa, nelle sue nove stelle, ci sono gli Archetipi di tutti gli uomini, poiché le sue nove stelle rappresentano il Primo Archetipo di Uomo stellare, che attraverso il percorso iniziatico delle 7 sfere terrene, e poi delle altre tre, arriva alla conoscenza divina.

E questa Ascensione, da terrena a celeste, poteva avvenire soltanto con una particolare congiunzione di questi pianeti, quando, tutti, tranne il sole, si trovano allineati sopra l'orizzonte, visibili ad occhio nudo.

E questa posizione, è indicata esattamente dalla Costellazione di Orione, quando il Sole si trova nella posizione chiamata "stretta di mano", sopra il braccio teso di Orione, che essendo identificato anche  con Osiride, veniva rappresentato tenendo stretto tra le mani un'Ankh, la chiave della vita.


Questo tipo di allineamento a "7 pianeti", era considerato importantissimo, poiché era considerato come uno stargate, per l'ascensione al cielo, e il ritorno ad una forma stellare, come il nonno di Osiride, la divinità Shu, il padre degli Dei, il Dio dell'arco, il Custode dei pilastri che sostengono il cielo, il cui corpo era composto da luce, come le stelle.

Shu, che stava nell'ottava sfera, quella poco prima della sfera, la nona, dove sta Dio, il punto di riunione tra l'anima dell' individuo e Dio.

Ottava sfera.

Otto, come la stella a otto punte, che abbiamo visto sopra il Toro, rappresentata nella moneta del Sardus Pater, descritta dal Pittau.

Nome, Shu, che potrebbe essere benissimo lo stesso Shu dell'iniziale della parola Shardana

Shu/Sha

Le vocali spesso traslitterano quando di tratta di parole composte.

Il Dio Shu aveva il corpo composto da luce come le stelle ed era il Custode dei pilastri che sostengono il cielo. 

"luce come le stelle". 

"pilastri che sostengono il cielo". 

Sono mesi, che sostengo che i Giganti di Mont'e Prama, sono come Titani che sostengono il cielo, e che quello che hanno in mano, non è uno scudo da pugilatore, ma una protezione simbolica  riferita al sole all'azimuth, loro che al sole riluciccano di arenaria lucente sotto i raggi del sole. 


L'aver rilevato, e mi dispiace sottolinearlo, l'ho rilevato e decodificato solo io, senza averlo letto da nessuna parte, il simbolo del Fiore della Vita sotto il mento del Gigante "Efis" di Mont'e Prama, proprio quello che regge l'arco del cielo con il sole all'azimuth, parla, come ho già spiegato, di una precisa geometria e calendarizzazione, basata sull'ossevazione dell'angolatura delle ombre proiettate sulla superficie terrestre, ad un momento preciso dell'anno, che, nel caso del fiore a sei punte, che costituisce la figura geometrica dell'esagono, traccia con i suoi sei triangoli equilateri interni, tutti angoli da 60°.

E questi 60°, come ho già scritto, erano in riferimento al primo prototipo/parametro di tutta quella che sarà la Geometria Sacra: l'Obelisco/meridiana/orologio, di Atum Re.

L'angolo di 60°, sarà poi il parametro per sviluppare le più importanti piramidi, compresa quella di Cheope, la più importante, che con questa angolazione, riporta il Sole all'equinozio, quando si ottiene una perfetta geometria "solare", tale da consentire, a livello geometrico, una perfetta inscrivibilita' all'interno della Vesica Piscis, la madre di tutte le forme geometriche. 


E la massima espressività solare, e quindi, la massima espressione della divinità nella materia, si aveva con il Sole all'equinozio nel segno del Toro, tra il 4.150 e il 1.850 a.C.

Quindi, bisogna spostare la datazione dei Giganti di Mont'e Prama, di almeno almeno, come minimo di 800/1000 anni, visto che sono stati datati al X-XII  sec. a.C.


Ma, andando avanti con le mie ricerche, ho scoperto una cosa straordinaria, che si accorda perfettamente alla simbologia del 7, dei sette pianeti, al labirinto di Benetutti e alle tavolette cerimoniali di Trzicotu, ritrovate a Cabras, le quali, pare, secondo fossero presenti come sigilli cerimoniali, anche sulle statue dei Giganti di Mont'e Prama. 

Sigilli che erano come una sorta di carta di identità degli stessi Giganti, come Figli della divinità solare e taurina, come delinea in modo approfondito prof. Sanna nei suoi studi.


Ma io, come ho scritto nel mio post " la Sephirot Sarda", avevo notato come la conformazione delle incisioni, della tavoletta A1, rinvenuta presso il Nuraghe Trzicotu di Cabras, una sorta di sigillo reale, fosse l'esatta rappresentazione (sovrapponendoli, coincidevano) , dell'Albero della Vita, con le sue dieci Sephirot(o Sefirot), le dieci manifestazioni di Dio, nella vita terrena, di cui le prime sette, rappresentano i 7 pianeti prima del Pianeta dove dimora Dio, l' ottavo.

E anche il Giudicato di Arborea, era un albero della vita con 7 Rami, proprio come il Sacro Candelabro Menorah a 7 braccia.


Ho scritto prima, che solo attraverso la costellazione di Orione, si poteva rilevare un particolare allineamento di questi 7 pianeti, cioè quando il Sole si trova nella posizione chiamata "stretta di mano" sopra il braccio teso di Orione, che, essendo identificato con Osiride(e poi, successivamente con Cristo), veniva rappresentato tenendo tra le mani un'Ankh, la Chiave della vita, ma anche la chiave del portale, dello stargate che consentiva l'ingresso dell'umano (Osiride, nel loro caso) al regno del Divino.

Orione viene raffigurato in una barca, con il bastone in mano e l'Ankh, e sopra di lui, la stella a 5 punte, che indicava Aldebaran, l' occhio del Toro, vicino alla costellazione di Orione

Stella a 5 punte, che nel geroglifico è traslitterato come "S'Ba", ma anche come "porta", un portale stellare, e anche in Sardegna la stella a cinque punte era un simbolo antico, come la stella a sei punte, e il fiore della vita. 

Orione è una costellazione a forma di umano, e la sua cintura, la cintura di Orione, regge i 7 pianeti allineati che sono lo stargate per l'ascensione al divino.


Ora. I Giganti di Mont'e Prama sono stati "criticati" per le loro sproporzioni : gambe tozze e troppo corte rispetto al busto.

Ma, io, essendo convinta, e avendo constatato in più occasioni, come tutta la Geometria dell' Antica Civiltà Sarda, sia una Geometria Sacra, perfettamente parametrabile alla Vesica Piscis e corrispondente a precise architetture angolari, derivate dal parametro del Sole all'equinozio, sono andata a sovrapporre la figura del gigante Efis di mont'e Prama, quello che ha lo "scudo" sulla testa, alla Vesica Piscis, e ho scoperto ciò che sospettavo già da un po'.

Ma avevo bisogno di altri elementi che piano piano si stanno rivelando


La figura di questo Gigante, come vedete dalla sovrapposizione, non solo è perfettamente inscrivibile nella Vesica Piscis, ma il centro geometrico e strutturale, risulta proprio la cintura del Gigante, che può essere interpretata come la stessa cintura di Orione che regge la volta dei sette pianeti, che rappresentano lo stargate per l'ascesa al cielo, e la divinizzazione dell'umano. 

Ecco spiegata la "sproporzione" tra gambe e busto

"Sproporzione" assolutamente necessaria, per far coincidere la cintura del Gigante, con il centro della Vesica Piscis. 

Gigante, che quindi, impersona la stessa costellazione di Orione, con la sua cintura, e che rappresenta la stessa geolocalizzazione nella zona di Oristano.


E se risaliamo, sul braccio teso di Orione, sovrapposto alla cartina della Sardegna, vediamo che il braccio teso, quello che regge la chiave Ankh, di accesso, attraverso i 7 pianeti allineati, si trova, esattamente, sulla stessa linea di Benetutti quindi, perfettamente allineata, anche geograficamente, allo stargate terreno, geolocalizzato, di riflesso allo stargate celeste, a Benetutti, attraverso il simbolo  del labirinto a 7 percorsi, come i 7 pianeti allineati, che indicano il momento in cui Osiride ascende al cielo, come creatura divinizzata, come Shu.

Sette come le gambe della Pippia de Caresima, la bambina della Quaresima, che indica sette settimane, fino alla resurrezione e Ascensione di Cristo.


Ciò che indicano i Giganti di Mont'e Prama, alla luce di queste osservazioni, è che siano come l'Osiride divinizzato, che ha in mano la chiave del portale celeste, e che regge, attraverso la sua cintura, la cintura di Orione (Osiride e Orione, si equivalgono, uno è terreno, uno è divinizzato in costellazione) i 7 pianeti allineati che insieme, formano lo stargate per l'ascensione al cielo dopo la morte per vivere tra le stelle come Akh( vi ricordate che avevo scritto che Ahk, che significa anima, è una parola onomatopeica che indica il suono che emettono i trampolieri, come l'ibis, sacro agli egizi, ma ancora di più, come i fenicotteri, dello stagno di Cabras, magari, quando si riuniscono nelle acque fangose). 


E questo è confermato anche da un'altro particolare importantissimo

I Giganti di Mont'e Prama, avevano con sé, molto più di un simbolo come l'Anhk, la chiave della vita che apre le porte del cielo, con loro, per accedere, come divinità, alle sfera di Dio, l'ottava, all'ottava Sephirah. 

Avevano una carta di identità che rappresentava l'intero albero della vita, il sigillo di Trzicotu, che rappresenta la stessa schematizzazione e disposizione delle dieci Sepiroth, delle dieci sfere, che rappresentano anche i 7 pianeti(e i 7 metalli), i nostri 7 chakra della Kundalini, il percorso divino nel terreno, più i tre che riguardano il divino, il sole, la triade divina. 


Dieci Sephirot che provengono tutte dalla Divina Madre originaria, la laringe/utero che crea il Verbo, che era presso Dio. 

Verbo che rese feconde le acque della vita. 

Lei, caos primordiale, la Materia Prima, lo stargate. 

Dentro vi è anche il Figlio, e lo spirito Santo, la colomba, la balena(la colomba in ebraico, era chiamata "jonah", come Jana, come Giona), il ventre primordiale, la Nun in arabo. 

Nell'antico Egitto, questo essere unitotale era Osiride, che poteva sdoppiarsi anche in Iside, la sua Kundalini/Eva/Venere, e dalla loro unione nasce il bambino Horus, attraverso una sacra concezione, che al tempo degli Ebrei fu il nostro Jeshua. 

Infatti Jonah, la colomba, indica anche Giovanni, che battezzo' poi il Cristo. 


L' autorealizzazione dell'uomo, prima di poter ascendere e poter accedere allo stargate indicato da Osiride/Orione, passa attraverso i 7 percorsi del labirinto, quelli che permettono di salire ad un'ottava superiore, quella del Divino. 

Superati questi 7 percorsi, le prime sette Sephirah, rappresentate da quella perfetta congiunzione astrale dei 7 pianeti allineati, indicata da Orione/Osiride, si accede al rango di esseri Divinizzati e Solari.


Ma nei Giganti, questo accesso, ad un rango Divino Superiore, è già stato conquistato, poiché, portano addosso, come sigilli Reali, proprio quei sigilli cerimoniali, forse fissati sulla spalla, come un Sacramento. 

Hanno il Simbolo della Sephirot, dell'albero della Vita completo. 

Un percorso iniziatico che li ha innalzati a Dei, di cui serbano testimonianza e traccia in quella cintura che divide perfettamente a metà il loro corpo, sgraziato per molti, ma in perfetta linea nel simboleggiare quella cintura di Orione, che ha sede, come riflesso della volta celeste, proprio nella loro dimora terrena, a Cabras, sede, come avevo già scritto, del loro "Ba" e "Ra", della loro Essenza terrena e spirituale, dalla quale poi si snodano, come ologrammi delle coordinate stellari, le coordinate terrestri per ascendere al Rango di Dei di Divinità. 

Di Shu, come veniva chiamato Osiride dopo l'ascensione. 

Shu/Sha-rdano

D'altronde O(s)i(r)i(d)e ha già in sé, l' SRD di Sardegna. 

E d' altronde Oristano, sa tanto di Ori-stano, di "stagno dell' Oro", come luogo in cui avviene l' alchimia della divinizzazione. 


E niente di strano, che le coordinate che poi hanno rappresentato la base di tutta la Geometria Sacra e gnostica, di tutti i Misteri Iniziatici dell'architettura, della Sacra Geometrizzazione e numerizzazione del Divino, attraverso angolature, numeri e proporzioni riprese dall'osservazione dei cicli del sole e della luna, siano nati proprio qui in Sardegna per primi, e poi sviluppati in forma scritta, in Egitto. 

D'altronde, la nostra è una terra di Sacra Geometria esplicata in raffinatissima architettura. 

Una concentrazione abnorme, in senso numerico rispetto ad ogni altra zona del mondo. 

E tutto è basato su questo impianto di ritorno al divino, e ai modi per ritornare ad esso. 

Anche il Carnevale Sardo è un percorso di purificazione e divinizzazione. 

Nascita/morte/rinascita Divinizzanti. 


Anche i Giganti di Mont'e Prama, quindi, solo che, attraverso essi, si scopre una vera e propria geolocalizzazione di questi stargate. 

Cabras/Oristano, Benetutti, e poi ancora, dall'altro capo, nel golfo di Orosei, sicuramente. 

Oggi, Benetutti, ha rivelato la chiave di accesso terrena per la rinascita, per lo stargate. Un simbolo di potenzialità divina. Come è stato osservato in altri parti del mondo, con i 7 pianeti allineati. Evento raro, che indicava un momento particolare

Come quando si allineano i 7 chakra della Kundalini e abbiamo accesso a consapevolezze e conoscenze superiori.

Una "scuola di Orione" esisteva tra gli Antichi Egizi. Era una scuola segreta di profeti iniziati, con percorsi legati alla cintura di Orione. 

Tanti altri segreti, nascondono i Giganti.

Ma io, me ne sono innamorata. 

E a volte, tra innamorati, certi segreti vengono rivelati. 

In questa vita, speriamo. 

Non ho pazienza per aspettare alla prossima. 


Tiziana Fenu


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Sul simbolo sul mento del Gigante di Mont'e Prama : https://maldalchimia.blogspot.com/search?q=Obelisco


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