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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, febbraio 27, 2021

💜 La parola sanscrita dakini diventa khandro in tibetano

 La parola sanscrita dakini diventa khandro in tibetano, che significa “colei che danza nel cielo ”, o più letteralmente “colei che si muove nello spazio”.

La dakini è la più importante manifestazione del femminile nell’insegnamento buddhista tibetano.

Può apparire in forma di essere umano o di divinità, spesso ritratta come creatura feroce, circondata da fiamme, nuda, danzante, con la lingua sporta tra le zanne, adorna di ossa.

Nella piega del braccio sinistro regge un bastone che rappresenta il suo consorte interiore, il suo partner maschile interno .

Nella mano destra alzata tiene un coltello a uncino, a indicare che recide inesorabilmente ogni legame con la fissazione dualistica.

È compassionevole e, al contempo, è la distruttrice implacabile dell’ego.

Nella mano sinistra, a livello del cuore, tiene a mo’ di coppa un cranio che rappresenta l’impermanenza e la trasformazione del desiderio.

È un’immagine intensa e feroce. «La parola sanscrita dakini diventa khandro in tibetano, che significa “colei che danza nel cielo”, o più letteralmente “colei che si muove nello spazio”.

La dakini è la più importante manifestazione del femminile nell’insegnamento buddhista tibetano.» La dakini è una messaggera di spaziosità e una forza veridica che presiede alle esequie dell’autoinganno.

Ovunque noi ci aggrappiamo, lei taglia, qualunque cosa pensiamo di poter nascondere, anche a noi stessi, la rivela.

Tradizionalmente, la dakini si manifesta durante le transizioni: nei momenti di passaggio tra un mondo e l’altro, tra la vita e la morte, nelle visioni tra il sonno e la veglia, nei cimiteri e negli ossari.

Rievocando i quattro travagli delle mie due figlie, che hanno dato alla luce quattro meravigliosi nipoti, due per ciascuna, e ricordando anche i miei tre travagli, penso alla dakini nel momento del parto chiamato “fase di transizione”, quando la cervice deve divaricarsi guadagnando gli ultimi centimetri necessari per la discesa del feto nel canale del parto .

La fase di transizione è generalmente il momento più doloroso e impegnativo del travaglio, durante il quale la donna deve attingere alla sua natura selvaggia, caricarsi, ed esprimere il suo più profondo potere primordiale. Spesso allora diventa feroce, accedendo alla potente dakini interiore, per poter attraversare la transizione , il tunnel delle tenebre, e dare alla luce il suo bambino.

Nessun altro può farlo per lei


Tratto da  Tsultrim Allione "IL MANDALA FEMMINILE Come praticare la saggezza con le divinità del buddhismo tantrico"


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